20 ottobre 2022 alle 11:01aggiornato il 20 ottobre 2022 alle 11:46
“La mia tesi di laurea dopo il crollo dell’Aula magna”
Francesca Alberghina, 22 anni: “Sono contenta ma il pensiero va sempre a quanto accaduto martedì sera a Sa Duchessa
Oggi doveva essere uno dei giorni più felici per Francesca Alberghina, 22enne di San Gavino Monreale: quello della sua laurea in Scienze della Comunicazione. La discussione della tesi era fissata nell’aula Capitini a Cagliari, ma da martedì sera tante cose sono cambiate. “Ieri a me e agli altri laureandi è arrivata una comunicazione in cui veniva spiegato che non potevamo discutere la tesi nell’aula Capitini (quella in cui gli studenti si sono riuniti, ndr) – racconta Francesca a L’Unione Sarda – Quindi ci siamo spostati nella Facoltà di Ingegneria” Attorniata da parenti e amici, la 22enne era la prima del mattino. Alle 8.30 la discussione, relatore Mario Frongia, incentrata su “Influencer e la nuova arte del persuadere”.In mezz’ora era finito tutto, voto: 101 su 110.“Sono ovviamente contenta, ma il pensiero mio e dei miei colleghi andava continuamente al crollo di lunedì. Io stessa ho seguito delle lezioni nell’aula in cui c’è stato il cedimento, e poco tempo fa erano stati eseguiti dei lavori, sapevamo che si erano svolte verifiche per accertare che la struttura fosse in perfette condizioni”.Lunedì sera è andata subito a vedere cosa fosse successo: “Anche sulle nostre chat giravano le foto, i commenti. Ci chiedevamo tutti come fosse possibile, quell’edificio doveva essere sicuro. Per questo oggi non ero serena e spensierata al cento per cento, quanto accaduto ha toccato tutti noi”.
a voi ogni giudizio . Secondo me leggendo l'articolo c'è si maretta ma non come dice il giornale
"Solo macerie". Pure la comunità Lgbt scarica il Pd
Francesco Curridori - Ieri 18:50
Anna Ascani e Anna Rossomando. Dopo la conferma di Debora Serracchiani e di Simona Malpezzi come capigruppo di Camera e Senato, il Pd sceglie altre due donne nel ruolo di vicepresidenti delle due Aule. Una scelta dettata dal fatto che il Pd ha eletto un numero molto esiguo di parlamentari donne e che, però, lascia l’amaro in bocca al mondo Lgbt dal momento che, per alcuni giorni, si era ipotizzato che, alla Camera, il candidato del Pd potesse essere Alessandro Zan. “Noi speravamo che, alla fine, anche per una sorta di contraltare all’elezione di Fontana, venisse eletto”, dice Franco Grillini, presidente onorario dell’Arcigay, parlando con ilGiornale.it e riferendosi all’autore del ddl contro l’omotransfobia. “Nel rapporto tra il Pd e la comunità Lgbt si rischia di avere solo macerie perché, in questo momento il Pd è autoreferenziale, tutto impegnato su sé stesso”, spiega Grillini, preoccupato del fatto che, ora che la senatrice Monica Cirinnà non è stata rieletta, la lotta per i diritti Lgbt sia rimasta tutta solo sulle spalle di Zan. “Dire che siamo rimasti insoddisfatti anche sulla vicenda delle vicepresidenze è un eufemismo”, ribadisce Grillini parlando a nome del mondo Lgbt. Molto critico anche Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay per i diritti Lgbt+, che punta il dito contro le correnti interne al Pd e attacca: “Se i dem vogliono difendere le persone Lgbt devono portare avanti degli atti concreti. Anzi, devono cambiare passo perché troppe volte sono scesi a compromessi sui diritti Lgbt”. E, a proposito di Zan, dice: “Non basta una vicepresidenza per dire di aver investito sui diritti Lgbt anche perché il deputato Pd, nella scorsa legislatura, ha avvallato degli emendamenti che danneggiavano gli Lgbt”. Marrazzo, infine, ricorda che in Belgio la vicepresidente del Consiglio è una donna trans e anche negli Usa, il sottosegretario alle Infrastrutture di Biden è una donna trans. “In Italia, invece, le persone Lgbt vivono ancora molti ostacoli anche in politica. Anche in questo Parlamento ci sono diverse persone Lgbt che non si dichiarano e che, se lo facessero, potrebbero essere oggetto di discriminazione”, denuncia Marrazzo.La scelta di Anna Ascani viene, però, difesa dai deputati Pd. “Ha sempre combattuto, insieme ad Alessandro Zan, le battaglie sui diritti civili”, sottolinea il democratico Andrea Casu che ricorda come la Ascani, 35 anni, sia già alla sua terza legislatura e che abbia avuto ruoli di governo sia con Conte sia con Draghi. “Penso possa rappresentare tutta la nostra comunità”, assicura Casu che sentenzia: “Non stiamo copiando il metodo Meloni, ma presentiamo il metodo Pd”. La deputata cuneese Chiara Gribaudo prova a sminare la polemica e spiega: “Credo sia utile che una figura come quella di Zan, che dovrà fare una battaglia importante anche in questa legislatura, non venga ingessata in un ruolo istituzionale, ma che possa svolgere la sua funzione politica”. Molto caustica, invece, la risposta del dem Marco Furfaro: “Lei è sicuro che le quattro donne non siano gay?”. Che lo siano oppure no è affar loro, ma di certo nessuna di loro ha fatto coming out e non è diventata paladina dei diritti Lgbt com’è successo ad Alessandro Zan. In definitiva, per mettere una toppa sulla questione femminile, il Pd ha aperto un ‘caso’ nella comunità Lgbt.
mi vengono in mente alcuni versi di una famosa canzone , usata come colonna sonora ( vedere fine post ) del compianto Giorgio Gaber.
« Non insegnate ai bambini la vostra morale è così stanca e malata potrebbe far male
/ [...] Non indicate per loro una via conosciuta ma se proprio volete insegnate soltanto la magia della vita / [… ] / Non insegnate ai bambini ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all’amore il resto è niente » Adesso ho trovato le parole per dare una risposta a chi mi ha riempito di 💩 ( la maggior parte delle @ ) o hanno provato anche se con un tono quasi accusatorio a tentare un dialogo\ confronto su taliargomenti . Rispondo o almeno ci provo punto per punto .
1) non hai figli e quindi non sai cosa sia fare il genitore , parli senza sapere di cosa staio parlando .
Certo è vero non ho figli o nipoti ( se si esclude la figlia di mio cugino in primo o figli di cugini in secondo e in terzo ) e quando non so fare il genitore . Ma conosco amici\che che hanno figli ed alcuni anche nipoti e quindi anche se non direttamente conosco tali problematiche cioè le difficoltà dei genitori davanti all''uso dele tecnologie e del web da parti dei loro figli pre adolescienti ( soprattutto ) ed adolescienti .
2) Guarda che i genitori sono intervenuti dopo che il figlio ha ricevuto tentativi d'approccio e richieste esplicite su WhatsApp . Sei troppo retrogrado e conservatore
Vero . Però l'intervento è arrivato tardi quasi al limite . Infatti esso , lo so che è difficile prevenire perché i bambini soprattutto di quell'età sono imprevedibili e troppo avanti tecnologicamente , doveva essere fatto a monte cioè prima non lasciando solo il pargolo e non aspettare che si arrivasse a chiederli foto esplicite . Ecco perché ritenevo i genitori responsabili e applicabili di sanzioni . Non si può , per poi piangere in greco o cascare da pero ( mio figlio /a non è così e colpa dell'altro , e giustificazione assolutorie varie ) , dare in mano il cellulare o tablet con accesso add internet ed ad app come WhatsApp o telegram ad un bambino di quell'età cioè al di sotto dei 13/14 anni con uno spirito critico non ancora formato e strutturato .
3 )dici di essere liberale \ libertario ma poi sotto sostto hai posizioni proibizioniste e sei più reale del re .Ma dove vivi ormai i cellulari e tablet gli hanno tutti i loro coetaneivi giocano e proibirne l'uso è impossibile. e tutti i loro amichetti ( ed in molti casi cugini ) Non sto proibendo , l'uso del cellulare , perchè è impossibile in quanto ( lo facevo pure io quando i miei proibivano o sequestravano qualcosa ) andavo a cercarla altrove o mettevo a soqquadro la casa ) i figli andranno a trovarlo altrove o faranno fuoco e fiamme come per esempio ( l'ho perso , era una storia di facebook e non lo trovo più ) un video della rete che riporta un appartamento distrutto dal figlio 12 enne perchè la madre gli aveva sequestratoil cellulare , oppure i cllulari regatogli da vecchi bavosi o ppedofili in cambio di tempo passato con loro o foto di loro nude . ma sto criticandone : A ) L'abuso ., B) l'uso improprio ., C ) il lasciare i minori nella patratewria del web e poi protestare se li succede qualcosa o pinagere lacrime amare \ di coccodrillo e condannarsi ad una vita di sensi di colpi se si uccidono ., cascare dal pero fanno qualcosa di grave o peggio
L'uso , soprattutto se non disattivato in internet o le App di messaggistica ( whatsapp, Telegram Snappchat ) i social ( Istangram , Tiktok , Facebook ) ed i giochi online specie quelli che richiedono il numero di telefono vanno soprattutto quando si tratta di pre adolescenti ( vedere articolo citato) regolamentati ed in genitori dovrebbero usarli insieme ai figli , non lasciarli soli almeno : << finché non si sta in piedi.( cit dal film Radiofreccia ) cioè fino all'adolescenza . Insomma Non farglierlo usare come babysitter come si faceva con la tv .
4) i bambini vanno lasciati liberi d'esplorare il mondo sia reale che virtuale e fare le loro esperienze
Giorgio Gaber è stato uno dei nostri maggiori cantautori, poeta ispirato, ci ha lasciato numerosi pezzi pieni di ironia e saggezza.
In“Non insegnate ai bambini…“ [ canzone da me citata nella colonna sonora del post corsivo mio ] punta l’attenzione su come crescere i bambini, dispensando qualche consiglio che ogni genitore dovrebbe almeno ascoltare e considerare.
“Un bambino risponde “grazie” perché ha sentito che è il tuo modo di replicare a una gentilezza, non perché gli insegni a dirlo.
Un bambino si muove sicuro nello spazio quando è consapevole che tu non lo trattieni, ma che sei lì nel caso lui abbia bisogno di te.
Un bambino quando si fa male piange molto di più se percepisce la tua paura.
Un bambino è un essere pensante, pieno di dignità, di orgoglio, di desiderio di autonomia, non sostituirti a lui, ricorda che la sua implicita richiesta è “aiutami a fare da solo.
Quando un bambino cade correndo e tu gli avevi appena detto di muoversi piano su quel terreno scivoloso, ha comunque bisogno di essere abbracciato e rassicurato; punirlo è un gesto crudele, purtroppo sono molte le madri che infieriscono in quei momenti.”
Come spesso ripetuto è l’esempio, soprattutto, quello a cui guardano i bambini, essere pensanti di cui i genitori dovrebbero favorire sempre l’autonomia.
“Un bambino non apre un libro perché riceve un’imposizione (quello è il modo più efficace per fargli detestare la lettura), ma perché è spinto dalla curiosità di capire cosa ci sia di tanto meraviglioso nell’oggetto che voi tenete sempre in mano con quell’aria soddisfatta.
Un bambino crede nelle fate se ci credi anche tu.
Un bambino ha fiducia nell’amore quando cresce in un esempio di amore, anche se la coppia con cui vive non è quella dei suoi genitori. L’ipocrisia dello stare insieme per i figli alleva esseri umani terrorizzati dai sentimenti.
“Non sono nervosa, sei tu che mi rendi così” è una frase da non dire mai.
Un bambino sempre attivo è nella maggior parte dei casi un bambino pieno di energia che deve trovare uno sfogo, non è un paziente da curare con dei farmaci; provate a portarlo il più possibile nella natura.
Un bambino troppo pulito non è un bambino felice. La terra, il fango, la sabbia, le pozzanghere, gli animali, la neve, sono tutti elementi con cui lui vuole e deve entrare in contatto“.
I bambini vanno seguiti, ma non asfissiati, vanno quindi lasciati liberi di sperimentare il mondo.
“Un bambino pone sempre tante domande, ricorda che le tue parole sono importanti; meglio un “questo non lo so” se davvero non sai rispondere; quando ti arrampichi sugli specchi lui lo capisce e ti trova anche un po’ ridicola.
Inutile indossare un sorriso sul volto per celare la malinconia, il bambino percepisce il dolore, lo legge, attraverso la sua lente sensibile, nella luce velata dei tuoi occhi. Quando gli arrivano segnali contrastanti, resta confuso, spaventato, spiegagli perché sei triste, lui è dalla tua parte.
Un bambino merita sempre la verità, anche quando è difficile, vale la pena trovare il modo giusto per raccontare con delicatezza quello che accade utilizzando un linguaggio che lui possa comprendere.
Quando la vita è complicata, il bambino lo percepisce, e ha un gran bisogno di sentirsi dire che non è colpa sua.
Il bambino adora la confidenza, ma vuole una madre non un’amica.
Un bambino è il più potente miracolo che possiamo ricevere in dono, onoriamolo con cura.
5) D'accordo ma come faresti a convincerli . che si può resistere a internet ed eventualmente ai social
Ecco uno dei tanti modi
Non c'è bisogno di un cellulare per potersi divertire... Molte volte si trascurano legami, si trascurano momenti, attimi di felicità, per poter rimanere chinati, da soli davanti agli schermi, guardando e divertendosi con la vita di altre persone. A volte dovremmo saper staccare e crearci la nostra di vita, i nostri di momenti da ricordare e fissare nella mente... Cerchiamo di non farci sopraffarre dalla vita nei social... tutto ciò che può darci allegria, lo possiamo trovare anche fuori dagli schermi... sfidarsi, ridere, giocare, abbracciarsi... ritroviamo l'umanità del contatto !
Oppure insegnarli il valore dell'unicità e dell'essere diverso ed non omologato ( o con le mutande a cappello perchè ce l'hanno tutti o perchè le portano tutti come diceva mia nonna quando qualcuno si vestiva alla moda ) o come quell'episodio ( non ricordo nè la stagioe nè il numero in cui bart si mette l'orecchino per fare il figo e poi entra in paranoia quando il giorno dopo tutta la scuola , compreso un ragazzo autistico , si sonono fatti anche loro l'orecchino .
concludo con questa poesia riportata dala pagina facebook ( da cui hoi tratto la foto riportata nel post odierno )
Durante un viaggio in Sudafrica il fotografo Morne du Plessis ha catturato una momento naturalistico ed etologico incredibile. Mentre si trovava nel Kruger National Park, l'uomo è riuscito a riprendere il momento nel quale un elefante rincorre, barrendo, due iene che stavano cercando di attaccare un leone ferito per cibarsene.
IL giovane felino zoppicante stava ritornando dalla caccia notturna quando è stato avvicinato dalle iene che hanno iniziato a seguirlo. Non è chiaro se per difendere il leone o per allontanare i predatori dal branco di elefanti, il pachiderma ha iniziato a inseguire le iene e a barrire con veemenza, allontanandole dall'area.
Una vignetta di Zerocalcare da “La dittatura immaginaria”, pubblicata su Internazionale del 14/20 maggio 2021
il politicamente corretto sta diventando una dittatura omologante . Eccone un esempio
https://www.leggo.it/spettacoli/ del 17\10\2022
La scure del politicamente corretto si è abbattuta anche su Francesco Baccini e su una delle sue canzoni più popolari, Le donne di Modena. A scoprire che il testo della sua canzone fosse accusato di sessismo, è stato lo stesso cantante a Sondrio, una volta salito sul palco del Premio letterario «Notte dei poeti», quando durante la consegna della targa, una ragazza del pubblico ha detto la sua opinione. Il j'accuse della ragazza, riguarderebbe il passaggio della canzone: « tutte fanno da mangiare, sanno cucinare, odiano stirare, e san far l’amore », cantata dal genovese ben 32 anni fa. Baccini risponde
E su twitter, il cantautore, tornando all'episodio, condivida una sua riflessione seguita alla contestazione della ragazza, scrivendo: «Se ” le donne di Modena “ ha un testo sessista saremo costretti a cancellare De andré, Jannacci, Dalla, Vecchioni, Vasco Rossi … direi che e’ L’ ora di finirla con questo politically correct , si va avanti in retromarcia ….», lo sfogo amaro di Baccini. Prima di essere premiato, ho eseguito alcuni brani del mio repertorio e nell’introdurre ‘Le donne di Modena’ ho fatto una battuta dicendo che oggi forse avrei qualche problema a pubblicare un pezzo del genere perché potrei essere accusato di sessismo» racconta Baccini sulle pagine del Quotidiano Nazionale. «C’era, ovviamente, dell’ironia nelle mie parole, ma, quando l’accusa è materializzata nell’aria per davvero, ho invitato la ragazza a salire sul palco e spiegarmi le sue motivazioni. Avrà avuto vent’anni e scandendo le parole come un automa mi ha detto di sentirsi offesa in quanto donna - detto ancora il cantante - Ho cercato di spiegarle che in realtà il testo mette alla berlina il gallismo italiano, ma niente da fare; come parlare col muro.
Pumba, la seconda vita del maialino liberato dal recinto e diventato influencer. “Credevamo di averlo salvato, ma è stato lui a salvare noi”
L’animale è nato più piccolo del normale a causa di un problema genetico, ora è seguito da migliaia di follower su Instagram e TikTok. La storia della famiglia «non convenzionale» di Charley e Anna
«Questa è la nostra famiglia, l’abbiamo costruita per conto nostro. È piccola, è disastrata, ma bella. Qui nessuno viene lasciato indietro». Postano una foto su Instagram che li rientrare sorridenti con in braccio un gatto, un cane e un maialino: un’immagine ricca d’amore che racconta la storia di una famiglia «non convenzionale, ma che magari un giorno lo diventerà». Charley, 26 anni, vive a Vicenza dove gestisce l’agriturismo di famiglia. Qualche anno fa nella sua fattoria è nato un maialino vietnamita con un problema genetico che l’ha reso più piccolo del normale. Assieme alla mamma Maria Alda, il giovane ha deciso di salvare quell’animaletto, toglierlo dal recinto e regalargli una nuova vita al sicuro. L’hanno chiamato Pumba, «per gli amici Pumbino», come si intitola del libro a lui dedicato. Negli anni la famiglia è cresciuta, sono arrivate anche la cagnetta Laika e la gattina Alaska. E quel maialino, dal carattere emotivo, nervoso ma gentile, proprio come il personaggio Disney, ha salvato le loro vite e quelle dei tanti follower che li seguono quotidianamente sui social.
Tutto è iniziato in pandemia. «Eravamo a casa, l’agriturismo era chiuso, noi passavamo le nostre giornate in mezzo alla natura – ricorda Charley –. Io e Anna ancora non vivevamo insieme, ci separavano 20 minuti di macchina e non potevamo vederci. È stato in quel periodo, due anni fa, che hanno diagnosticato un tumore a mia mamma». Charley non trova le parole: «Siamo rimasti così», dice cercando di andare avanti nel racconto. Solo due mesi dopo qualcosa di inaspettato è arrivato nelle loro vite. O meglio, qualcuno. «A giugno nella nostra fattoria è nato un solo maialino, una cosa stranissima perché generalmente ne nascondo minimo 6 e 7 in un colpo. In più era molto più piccolo del normale e non sembrava proprio in forze». Per il piccolo Pumba la vita è iniziata in salita. A un mese dalla nascita, era poco più grande di quanto era appena nato. Non riusciva a nutrirsi, allontanato dagli stessi genitori. «I maiali, si sa – sottolinea Charley – di fronte al cibo tendono a volere tanto per se’ . Di fatto non sarebbe sopravvissuto a lungo».
Nel frattempo, prosegue il giovane, «stavamo cercando delle cure per la mamma: ci avevano detto che avrebbe avuto 15/20 giorni di vita e non avevamo tempo di dare attenzioni a qualcun altro». Ma Charley non riusciva a non pensare a quel piccolo maialino che quando pioveva veniva sommerso dal fango nel recinto. «A me sembrava un dono – confessa -. Un maialino, l’unico nato. Mi son detto che dovevo fare qualcosa».
E così assieme a sua mamma si sono lanciati a occhi chiusi verso una nuova avventura: «Siamo andati insieme in fattoria, l’abbiamo pulito e gli abbiamo dato attenzioni. Io sono il suo papà adottivo, ma con mia mamma Pumba è stato da subito molto empatico: sentiva il dolore che viveva giornalmente, quando lei stava male lui le si sdraiava accanto». Ne è nata una storia commovente, che ha appassionato migliaia e migliaia di persone sui social. La pagina Instagram, gestita da Charley, che inizialmente era nata per raccontare l’agriturismo di famiglia – «mostravo le camere, la piscina, tenevo attivo il discorso pubblicitario», ha cambiato nome in “Angolodiparadisofamily” e racconta quotidianamente la loro famiglia «disastrata, piccola, ma bella». Pumba viene ripreso mentre aspetta il cibo composto a tavola o quando fa il bagno in piscina con addosso un paio di occhiali. In poco tempo le persone hanno iniziato ad affezionarsi a quell’animaletto goffo e simpatico, diventato un’influencer di positività. Nel 2021, mentre la loro popolarità sui social cresceva, «avevamo trovato un’altra via per le cure di mia mamma – ricorda Charley – , nello stesso tempo sono andato a convivere con Anna e Pumba è venuto con me. Dopo poco abbiamo adottato Laika, una cagnolina che ci continuava ad apparire negli annunci sui social: ci siamo detti “se tra un mese nessuno l’avrà adottata, lo facciamo noi”. Così è stato». La famiglia si è allargata e Pumba, fino ad allora “figlio unico”, si è dovuto adattare alle nuove arrivate. «Era geloso – confessa Charley – sia di Laika, che di Anna. Più che un animale è un bambino un maiale: scientificamente, sono equiparati per l’intelligenza a un bimbo di 3/4 anni. Ed è pulitissimo, a differenza di quanto si pensi». Nella nuova convivenza a quattro Pumba «ha dimostrato a Laika come superare certe sue paure. Anche se geloso, gli ha dato un esempio di sicurezza, tant’è che Laika ora lo vede come suo capobranco, lo difende come se fosse il suo secondo padrone dopo noi». Ma non è finita qui. Dopo poco sotto il loro tetto è arrivata anche una gattina. «Avevamo regalato due nuove vite a due animali che non erano più considerati – ricorda Charley – , allora ci siamo detti “la rischiamo” e abbiamo adottato Alaska».
L’organizzazione familiare era diventata più complessa, le bocche da sfamare erano cresciute. «Io e Anna ci siamo ritrovati a gestire tre bambini diversi – spiega Charley -, ma nonostante questo la convivenza va alla grande, loro si capiscono». I due giovani hanno continuato a curare i loro contenuti sui social e i follower sono quadruplicati, arrivando da 50mila a 220mila. Pumba, il maialino super star, è diventato terapeutico non sono «per mia mamma, ma anche per tante persone che ci seguono – racconta Charley -. I genitori di alcuni bambini malati oncologici mi scrivevano dicendomi che riesco a strappargli un sorriso».
Con le foto e i video i due giovani e i loro pelosetti sono una ventata di spensieratezza, ma sdoganano anche tabù e diffondono i valori «che mia mamma mi ha dato – spiega Charley -: mostriamo quello che un animale sfruttato dalla società può essere, dimostriamo la sua intelligenza oscura al mondo e la convivenza tra specie, spingiamo ad adottare al posto che comprare». Non tutti capiscono. «Sui social c’è tanta cattiveria – riconoscono –, per fortuna in poche persone. Noi andiamo avanti a testa alta e diamo un esempio di famiglia non convenzionale, che magari un giorno sarà convenzionale». A marzo la mamma di Charley non ce l’ha fatta. «Pumba, per assurdo, non è più voluto salire su quel divano su cui stava con mia madre quando lei stava male – racconta il giovane -. Quando ho provato a metterlo di nuovo lì, senza di lei, è scappato via come impaurito». Aver i suoi pelosetti a fianco ha aiutato Charley a trovare la forza di guardare avanti. «Noi pensavamo di salvare Pumba, ma in realtà è stato lui a salvare noi: se in questi due anni non avessi avuto lui, non so come avrei fatto»
La chiamano l'arte del copiare, perché di soluzioni per superare gli esami se ne possono trovare a centinaia. L'espressione, però, viene spesso utilizzata per riferirsi a chi è molto
da google
bravo a non farsi scoprire. Ma in questo caso uno studente spagnolo ha realizzato una vera e propria "opera d'arte". Ha inciso, minuziosamente, gli appunti di diritto processuale civile sulle penne che aveva con sé.
Il tweet della professoressa
La professora universitaria spagnola ha pubblicato online le foto di quelle che potrebbero definirsi "penne truccate". Yolanda De Lucchi, che usa su Twitter il nome utente @procesaleando, ha condiviso le immagini ingrandite di un paio di bic, dove si legge il testo del codice di procedura civile. L'insegnante dell'Università di Malaga ha spiegato di aver sequestrato le penne a uno studente anni fa e di averle ritrovate mentre puliva il suo ufficio. «Che arte», è stato il suo commento appena le ha riviste.
Le reazioni
ll suo tweet, del 5 ottobre, è presto diventato virale: con oltre 2,8 mila "Mi piace". Un utente ha commentato: «Se fai così tanti sforzi per imbrogliare, potresti anche studiarlo!». Un altro utente ha aggiunto: «Per alcuni aspetti, bisogna ammirare l'ingegnosità. Ma solleva la domanda: il materiale del corso non potrebbe essere stato memorizzato nel tempo necessario per incidere queste penne?».