Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
16.12.04
e voi?
“Favole al telefono” di Rodari, il primo che mi ha appassionato veramente è stato “I racconti del terrore” di E. A. Poe
IL LIBRO SUL COMODINO:
Ehmmm…
Diciamo… “Una donna per caso” di J. Coe e “Henry & June” di A. Nin… ma iniziati a prender polvere .. molti molti di più..
L'ULTIMO LIBRO AMATO: “Come pietre nel fiume” di U. Hegi
L'ULTIMO LIBRO ODIATO: Odiato? “Va dove ti porta il cuore” di S. Tamaro.
UN PERSONAGGIO DI CUI INNAMORARSI: i protagonisti maschili di McEwean... e il bambino di “Ti prendo e ti porto via” di N. Ammaniti
IL LIBRO CHE HA FATTO PIANGERE:
molti... “La regina disadorna” di M. Maggiani
UNA FRASE AMATA: "Io, suppergiù, so soltanto che sento un pò la mancanza di tutti quelli di cui ho parlato" (Il giovane Holden)
UN LIBRO DA REGALARE: “Le ceneri di Angela” di McCourt
UN LIBRO SOTTOVALUTATO: “La trilogia della città di k.” di Agota Kristof
UN LIBRO SOPRAVVALUTATO: un nome, Tamaro
UN LIBRO SCONVOLGENTE (in ogni senso):
Non so scegliere tra:
“Se questo è un uomo” di P.Levi
“Le irregolari” di M. Carlotto
I LIBRI PER L'ISOLA DESERTA: Tutti quelli da me acquistati e non ancora letti!
IL PRIMO SCAFFALE CHE VISITO IN LIBRERIA:
Novità di cinema, economica e libri illustrati
IL SEGNALIBRO CHE STAI USANDO ADESSO:
cartoline … bigliettini … foto.
UNA DESCRIZIONE INDIMENTICABILE:
dimenticata...
UN LIBRO DA FARCI UN FILM:
“Il giardino dell'eden” di E. Hemingway
IL PIÙ BEL FILM TRATTO DA UN LIBRO:
un regista, Kubrick
COME LEGGI? (seduto?di notte? In treno??.):
In "movimento"... autobus, treno e a letto...
UN TITOLO BELLISSIMO:
“Se una notte d'inverno un viaggiatore” di I. Calvino
SE FOSSI UN LIBRO:
Non saprei …sicuramente illustrato
Senza titolo 473
Fragile,
uomo esile,
un peso,
una misura,
un cuore oltre..
..e un’anima in corsa.
Baci persi,
strappi di realtà..
..o sogno,
l’illusione di un
amore..
mai cessato,
vivo nel solo sé,
che di te,
è ormai sole.
Foglie,
dal ciel piovute,
le mie stelle..
..i tuoi baci,
pesi.
Soave..
dischiude l’occhio..
..un fiore,
cuore bruco
in anima farfalla,
è il tuo tormento, ma..
..la mia ragione.
Rotta, colore,
passo, disegno..
..scie nel nero,
luce,
la mia questua..
..il tuo amore,
il tuo desiderio..
a me, porto
senza mare.
Mani, sospiri,
carezza su un brivido,
roseo colore..
..vita.
Faro,
luce e buio,
..sei tu,
la vita a me..
..donata.
By Lapò
Senza titolo 472
A braccia tese
Eravamo noi ad ombrare i tramonti
Come un’anima c’inseguivamo
Poi mi escluse dai suoi pensieri
Ed io non seppi dir niente, mi mancò il fiato
Dicono che vivo nei suoi occhi
Che vivo ancora nelle sue parole
Parole che non trovano pace nelle abitudini
Dove sono finiti i nostri orizzonti
Forse bastava solo averci accanto
Foss’anche come ombra
Anche perché ci bastava un sguardo, un sorriso
Nulla è cambiato nel mio cuore
Ogni battito che ha vissuto
E che ancora vive, lo vive a braccia tese
Cercando d’afferare, per un momento
Quell’addio che gli resta dentro a contar le ore.
15.12.04
Senza titolo 470
MARCELLO DELL’UTRI E LE BUONE MANIERE
di Piero Ricca
10/12/2004, pomeriggio.
Alle 11 di questa mattina si apriva presso i padiglioni della Fiera di Milano la prima edizione del Salone del Libro Usato, organizzato dal senatore Marcello Dell’Utri.
Ci sono anch’io in compagnia del mio amico Paolo [...]
Si parla di giornalismo culturale, la famosa Terza Pagina.
Daverio si scaglia contro il trash.Dell’Utri gli dice "Bravo!".
[...]
Avvicino Philippe. "Professore mi è piaciuto il suo richiamo alla funzione intellettuale. Ma non le sembra un po’ strano riscuotere il consenso di uno come Dell’Utri?".
"Beh, bisogna distinguere... Io poi sono uno che parla con tutti".
"Fa bene, non discuto. Ma dei paletti etici bisogna pur metterli. Esiste cultura senza etica? E non le sembra che l’apparato Mediaset-Forza Italia, macchina di affari consenso censura e impunità, c’entri qualcosa con la compressione del pensiero critico?".
"Io distinguerei etica e morale. Io sono per il rischio e per l’errore".
"Sa che quel signore andava a cena con la Famiglia Bontade?".
"Davvero?".
Dopo cinque minuti ritorna il gruppone con in mezzo Dell’Utri.
"Philippe, mica mi stai rubando i libri?", il Senatore sfotte il Professore.
Mi si avvicina a trenta centimetri lanciandomi un’occhiata di sbieco.
A questo punto non posso più tacere. Riprendo le distanze e chiedo, con tono garbato ma fermo:
"Senatore, mi scusi: mi può togliere una curiosità intellettuale?" .
"Prego mi dica" .
"Ho letto che lei avrebbe affermato una volta che la mafia da quel che le risulta nemmeno esiste. Conferma o smentisce?".
"Io non l'ho mai detto. Lei queste cose le legge su giornali che raccontano solo menzogne".
"D'accordo, ma secondo lei la mafia esiste o no?".
"Ma perchè mi fa questa domanda?" .
"Vorrei che lei ora smentisse quella affermazione che reputa falsa. La mafia esiste o no?".
"Ma questa è una domanda del cazzo, la vada a fare a sua sorella!".
"Non ho sorelle, grazie. Mi può dire almeno se è d'accordo con l'on. Miccichè il quale ha detto che i romanzi di Andrea Camilleri rovinano l'immagine della Sicilia perchè parlano di mafia".
"Io di Camilleri ho letto solo un libro, "La concessione del telefono". Ma anche questa cosa non è vera. L'avrà letta sui soliti giornali".
La scorta dà segni di impazienza. Chiedo a uno dei vigilantes: "Vuole la mia carta di identità?". Non risponde, ma mi guarda con disprezzo.
"Mi permetta di insistere. Vorrei che Lei, Senatore, mi dicesse se la Mafia di cui tanto si parla esiste o è un'invenzione dei romanzieri".
"Ma va' a cagare!". Letterale.
"Senatore, si risponde così a un cittadino che la interpella su un grave problema del Paese?
"Vada a cagare!".
"Auguri per il processo!".
Interviene Paolo: "Impari l’educazione! La prossima volta facciamo un bel convegno sulla Famiglia Bontade".
"Come ha detto?".
"Sì con la Famiglia Bontade! Ha perso la memoria?".
Il Senatore non risponde più. E si intruppa nel gruppone.
Ma alcuni guardiani rimangono: "Ora andatevene, smettetela di insultare il senatore!".
Ne segue un surreale parapiglia con vari interlocutori. In molti sono convinti che io abbia aggredito e insultato il Senatore della Repubblica Marcello Dell'Utri, che mi ha appena mandato "a cagare" per avergli fatto una domanda sull’esistenza della mafia.
Altri smentiscono indignati.
Nel Salone tutti tendono le orecchie.
L'organizzatrice chiama la vigilanza. "Basta! mandateli fuori, son venuti qui a far casino! Mi stanno rovinando sette mesi di lavoro!".
A questo punto urliamo brevemente le nostre ragioni e poi ce ne andiamo.
"Paolo non stiamo sognando, mi ha mandato a cagare quando gli ho chiesto se la mafia esiste o no, confermi?".
"Mi sa proprio di sì".
Fonte: www.wema.it
14.12.04
Vivere senza senso ? o Vivere con un senso questo è il dilemma
Se prima mi cvhiedevo a che serve vivere se ... ?= perchè viviamo ? , ecc Dopo aver letto a casa dio un amico questa passo , del Prometeo incatenato di Eschilo , : << Coro: "Nei doni concessi non sei magari andato oltre?" Prometeo: "Sì, ho impedito agli uomini di vedere la loro sorte mortale" Coro: "Che tipo di farmaco hai scovato per questa malattia?" Prometeo: "Ho posto in loro cieche speranze" Coro: "Un grande giovamento hai così donato ai mortali" >> mifaccio la domanda del titolo
COSA TI COSTA?
Quest'anno a Natale non regalare armi giocattolo o videogiochi di guerra ai tuoi bambini...contribuirai a farli crescere più consapevoli e meno portati alla violenza ed all'aggressività.....
NO ALLE ARMI GIOCATTOLO ED AI GIOCHI VIOLENTI
SI AL DISARMO DEI BAMBINI
13.12.04
Senza titolo 467
e sulle mani odore di piccoli mattoni... a poco a poco...
Apro il suo blog e trovo esta frase… voglia di riportarla qui.. perché mi piace…
E poi ieri sera.. dopo il dispiacere, dopo tutto, è stata una serata che non si può raccontare perché parole non ce ne sono…
Nulla intorno, nulla da fare, solo io e lui, e le parole….
Poi.. Radiohead…
La cosa giusta al momento giusto...
Stamane un sms che sapevo che potevo ricevere ma che non volevo ricevere…ma chi se ne frega!
Ed ora.. via a fare l’albero alla mamma…
Speriamo di saper curare bene la piantina…
P.S. vorrei precisare che questo non è un post triste.. anzi.. scusate se sono enigmatica quando scrivo... però.. grazie!
Senza titolo 466
Qualcuno ha detto che…
...non dobbiamo cambiare amici,
se comprendiamo che gli amici cambiano...
Senza titolo 465
Se avessimo le ali
per fuggire la memoria
molti volerebbero.
Abituati a esseri più lenti
gli uccelli con sgomento
scruterebbero la folla
di persone in fuga
dalla mente dell'uomo.
Emily Dickinson
Senza titolo 464
Dopo una settimana di pioggie torrenziali si profila un miglioramento del tempo nei prossimi giorni. Ma l'acqua continua a scorrere nel Nuorese, lasciando alle sue spalle una scia di distruzione e morte. Nel mentre è già cominciato il tempo dei bilanci per ciò che è accaduto negli ultimi giorni in Sardegna. Un bilancio oltremodo difficile. Piove sul bagnato dice un detto. Il territorio, da anni governato in contumacia, è in ginocchio. Sarà difficile ricostruire, ma non impossibile, anche se probabilmente i 10 milioni di euro stanziati dal governo non saranno sufficienti per fronteggiare i danni. D'altra parte, sarà necessario comprendere le cause dell'accaduto. La magistratura ha già aperto un'inchiesta per disastro colposo, la quale si profila lunga e non priva di polemiche. Bisognerà accertare la relazione tra il disastro e lo stato di alterazione dei suoli. Quali sono le colpe umane per ciò che è avvenuto?
I responsabili della Protezione Civile hanno dichiarato che l'evento poteva dirsi possibile, ma non prevedibile. Un colpo al cerchio ed uno alla botte, moda tristemente diffusa. Inoltre, ho letto che sempre la Protezione Civile ha dichiarato che indipendentemente dallo stato di alterazione dei suoli non si sarebbe comunque potuto far nulla. Sarà, ma intanto manca la controprova, mentre sono sotto gli occhi di tutti le devastazioni avvenute in quei territori ad opera dell'uomo, dalla distruzione dei boschi, alle alterazioni e deviazioni dei letti dei torrenti. Ho un grande rispetto per il lavoro che la Protezione Civile sta realizzando in questi giorni, ma forse sarebbe meglio essere più cauti con certe frasi.
Francamente non sono molto convinto che manchi del tutto una relazione tra i danni causati dalla natura e le alterazioni compiute dall'uomo. Vedremo. Spero solo che la cosa non debba ripetersi ancora, dato che si sta scoprendo che le zone a rischio sono molto più numerose di quanto generalmente si creda, dalla Gallura al Campidano.
Nel mentre al danno si aggiunge la beffa. Le zone colpite dalle inondazioni sono senz'acqua e i soccorsi cercano di aiutare i paesi in difficoltà con rifornimenti. L'acqua, quindi, diviene un doppio problema. Si è parlato a lungo negli anni scorsi di siccità e desertificazione. In realtà ho sorprendentemente appreso ad un convegno sull'ambiente, che le pioggie hanno un andamento ciclico nell'isola ed il problema dell'acqua non è irrisolvibile. Questo risulta legato fondamentalmente ai problemi di raccolta e distribuzione, i quali per l'obsolescenza delle strutture determinano un fenomeno altissimo di dispersione idrica (mediamente il 40% dell'acqua raccolta si disperde, con punte anche maggiori), con tutto ciò ne consegue in termini di danni per l'agricoltura e disagi per le popolazioni locali e il turismo.
L'ambiente come risorsa è il tema che deve entrare prepotentemente nell'agenda politica. Credo che adesso ci siano le condizioni per farlo. Stava già avvenendo. Spero solo che il dibattito continui tenendo conto che è necessario attuare un reale sviluppo sostenibile che si basi su un principio saggio quanto antico, riconducibile a un detto degli indiani d'America che pressapoco recita così: "il mondo nel quale viviamo non l’abbiamo avuto in eredità dai nostri padri, l’abbiamo avuto in prestito dai nostri figli."
More info: acque
Senza titolo 463
Sabato scorso sono riuscito ad impormi un No e a mettere in pratica quello che mi dico ( e scrivo nel miom archivio cartaceo da quando ho iniziato ad andare in analisi prima e poi a fare auto analisi poi ) a me stesso e poi ai cdv e gli amici più cari non si può leggere , avere , o comprare come il mio caso in particolare , o come dice Guccini << ---- ascoltare chiunque ogni lamento >> per m motivi che qui non riporto perchè ovvi e sciontati che ben tutti\e conosciamo . L'episodio in questione è successo alla presentazione nella mia cittadina del libro : Il passato è una terra straniera di Carofiglio ( trovate nei collegamenti sotto delle recensioni sui libri ) . Di solito , come è successo il mese scorso per la presentazione dell'ultimo libro di Enzo Vendrame nho comprato un suo libro ( come faccio con tutti gli autori ) passione feticista o semplice passione oppure per tentare d'avere un ricordo dell'evento o tentare di bloccare alcuni eventi ? ( ancora devo interrogarmi , ma lo farò prossimamente ) .
Riferimenti
Carofiglio
Rassegna stampa su Testimone inconsapevole Rassegna stampa su Ad occhi chiusi Rassegna stampa su Ad occhi chiusi
Senza titolo 462
«Si tratta di capire se un personaggio come Berlusconi, indagato fino alla nausea e accusato dalle procure di spergiuro, lavaggio di denaro, falsificazione di documenti e corruzione di giudici possa rappresentare degnamente un Paese dell’Unione Europea».
El Pais, editoriale, 11 dicembre
Senza titolo 461
Se Cristo avesse un Blog.
[e Tu, per Natale, che fai?]
Che cosa posterebbe?
Avrebbe il contatore?
I commenti?
Sarebbe tra i tuoi preferiti?
Che immagini metterebbe?
. . .
Lo avremmo ascoltato, letto, seguito?
. . .
…E Natale si avvicina…inesorabil_mente…
[e il Natale, per Me, cosa fa?]
12.12.04
Senza titolo 460
SOLO I BAMBINI...
Nell’autobus pieno, direi quasi traboccante, l’attenzione era attirata da un bambino che, con la massima cura, stringeva tra le mani un pezzo di legno.
Una signora non poté fare a meno di chiedergli perché tanta preoccupazione per quel pezzo di legno da nulla.
Egli spiegò: “Sto portando qui, su questo pezzo di legno, una formicuccia, mia grande amica...è il suo primo viaggio in autobus.”
tratto dall’agenda: tremenda...voglia di vivere
Senza titolo 459
I passi non
facean rumore
e con lui
seguivi il tuo
cuore stringendo
il petto alle
parole dell’angelo
nel tempio una
stella si fece
sole per mostrarsi
al tuo candore
Madonna di lacrime
ed amore senza
peccato ci
donasti il frutto
del tuo seno
beato il Cristo
per gli apostoli
Gesù per i poveri
ci porto sempre
nel suo cuore
per salvarci
dall’Original
dolore
questa è l'ultima poesia che posterò altrove......
grazie per avermi reso partecipe!
11.12.04
Senza titolo 458
Mi hanno insignito dell'onorificenza 'Bambino Permanente". Un giorno ero a Pisa e si avvicina una signora di quasi novant'anni, una donna straordinaria, Teresa Maffei, l'ultima sopravvissuta del gruppo dei delegati dell'Assemblea Costituente. È la presidentessa della Lega per i diritti dei bambini e mi ha detto: questo premio non lo diamo tutti gli anni, perché non sempre troviamo un uomo che ha conservato il cuore di un bambino. Quel premio l'ho preso eccome, perché bisogna restare bambini. Un po' poeti. Io dico sempre: su un'isola lontana dovremmo mettere dei poeti, un giorno ne avremo bisogno".
Tiziano Terzani
Senza titolo 457
come dicevo in nel post per gli auguri e la celebrazione del primo anno di blog l'importanza d'essere lievito + data ( almeno per me ) dal frgarmente se la gente ( compresi anche i miei ) dce di em : << avvocato delle cause perse ., hai una predilizione per perdenti , che sono matto , sfigato ( come quelli dela canzone che apre il mio blog ) e solo ma io vado avanti per la ia strada trovando , come stà avvenendo da quando metto parte dei miei pensieri del mio archivio cartaceo nel blog nuovia mici\che o meglio compagnio di viaggio \ cdv oppure meglio per dirla con l'espressione di J.P.Sartre compagni di strada
Senza titolo 456
Chi non ha tatto e sensibilità, si sentirà sempre solo....
Usare i miei amici solo per alcuni scopi, no non mi va, mi si conosce vivendomi e basta, io sono diversa dalla gente che conosco.
Ho sognato una vecchia casa, i miei amici con delle carte, volevano farmi gli auguri, una piscina, dell'acqua limpida e azzurra, prima profonda e poi bassa.Degli scalini, una porta vecchia ed una chiesa antica.Un uomo con una pistola puntata verso il prete, avevo paura e ho incominciato a piangere, mi sono ritrovata sulle gambe di mia nonna che mi rassicurava... che bello sognarla....io non l'ho mai conosciuta...
10.12.04
10 Dicembre 2004. Manifestazione Telematica per il diritto fondamentale alla salute nostra e del sistema Terra
Le informazioni sulla Manifestazione sono qui: http://www.progettogaia.org
al Presidente della Repubblica Italiana
CARLO AZEGLIO CIAMPI
Signor Presidente, nei giorni scorsi Lei ha dichiarato: "Il diritto alla salute è una delle forme fondamentali in cui si esprime il diritto all'uguaglianza".
Sono 30.000 le sostanze chimiche prodotte prima del 1981 delle quali non si conosce ancora oggi il grado di tossicità per gli uomini e di pericolosità per l'ambiente. L'Europa sta discutendo da anni il progetto Reach, cioè la valutazione di ogni sostanza utilizzando il metodo della sperimentazione su animali vivi.
Sono molto favorevole al progetto Reach... ma considero alcune cose molto proccupanti:
- I tempi di avvio e di svolgimento del lavoro si annunciano lunghissimi;
- La scelta del metodo di indagine è molto pericolosa, perché inattendibile;
- La confusione che il Progetto sta provocando anche in Associazioni importanti come il Wwf-Italia, pensi che il Wwf-Italia ha organizzato una petizione per attivare rapidamente gli studi senza nemmeno considerare i metodi di indagine, cioé accettando la sperimentazione su milioni di animali.
La vivisezione non fornisce risultati attendibili, è noto che anche i farmaci devono essere comunque testati sugli uomini. Esistono metodi sostitutivi molto più sicuri, molto più rapidi, molto più economici. I lavori scientifici in questo settore sono più avanzati di quanto si racconti: il problema, infatti, è che l'uso degli animali permette di ottenere tutto e il contrario di tutto, molto comodo per le industrie. Al contrario i moderni metodi di sperimentazione danno risultati rapidi, certi e uguali per tutti, molto scomodo per le industrie!
Si dice che i metodi alternativi alla vivisezione non sono ancora validati: dovrebbe validarli l'istituto europeo Ecvam con sede ad Ispra, legga Signor Presidente, una frase tratta dalla famosa trasmissione "Report":
"Per essere validato un nuovo sistema va confrontato con quello precedente, cioè quello sugli animali, che però non è mai stato considerato formalmente valido. E così è tutto fermo, in attesa, qui ad Ispra, sul lago Maggiore, di non si sa cosa. intanto per testare le 30 mila sostanze si continueranno ad usare gli animali. Anche se sappiamo che da 15 anni si potrebbe sperimentare in vitro con risultati più precisi, minori costi e tempi più rapidi."
Non ricorrere alle nuove tecniche di indagine significa sperimentare le 30.000 sostanze senza nessuna certezza di ottenere risultati attendibili... insomma 13 anni, 6 miliardi di euro, milioni di animali torturati... alla fine non saranno serviti a niente!
Le chiedo, Signor Presidente, di intervenire perché il nostro Parlamento:
- promuova presso il Parlamento Europeo un rapido avvio del progetto Reach (si valuta che oltre il 90% dei tumori sia causato proprio da quelle sostanze);
- proponga al Parlamento Europeo l'uso di tecniche di indagine alternative alla vivisezione (insicura, costosa e lenta)
E... se ha tempo, Signor Presidente, dica una parolina anche al Wwf-Italia... che non pensi solo agli animali selvatici... un po' più di responsabilità anche verso gli uomini e tutti gli altri animali!
Comunque La ringrazio per quanto vorrà fare
e Le auguro buon lavoro!
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Se sei d'accordo diffondi e... partecipa!
Il concentramento e' qui, il 10 dicembre 2004: http://www.progettogaia.org
9.12.04
Il Diritto del fumatore e altri diritti.
Da oggi non si può più fumare sui treni, è scattato il divieto su tutte le tratte e su tutti i tipi di treno. Bene dirà qualcuno…viva la salute. Si fa un gran parlare del diritto del non fumatore, a livello istituzionale e cittadino…ma i diritti di chi vuol fumare? Giusto non nuocere agli altri, evitare di fumare se da fastidio a qualcuno, io a casa mia fumo sul balcone anche d’inverno, ma è altrettanto giusto consentire a noi poveri reietti di questa società di avere il nostro spazio. D’altronde siamo anche una buona dose di contribuenti…pensate se tutti smettessero di fumare dall’oggi al domani…seguirebbe un calo delle tasse? No. Tutti i milioni di euro che derivano dalla vendita delle sigarette dovrebbero essere trovati da altre parti..e anche nelle tasche dei non fumatori. Con la scusa che il fumo fa male, che è comunque vero, si continuano ad aumentare i prezzi e ad intascarsi più soldi, anno dopo anno. Patetici gli appelli alle televisioni per smettere di fumare e poi dall’altra aumentarle per chiudere i buchi dell’economia. Se lo si reputa alla stregua delle droghe..rendiamolo illegale, niente più monopolio, tasse e tabaccai…pensiamo alla salute dei cittadini. Perché no? Perché pensiamo di essere sempre i più furbi, si aumentano i prezzi perché la gente smetta…che bella favola. Con una mano ti sgrido perché tu smetta, con l’altra prendo a man bassa tutto il possibile. Che piaccia o meno i fumatori sono milioni, calcolate il prezzo di un pacchetto al giorno e osservate il ricavo per lo stato…non sono quello che si dice pochi euri, o come una pensione di un povero operaio. I diritti stanno da tutte e due le parti e non da una sola, altrimenti è una prevaricazione. Le soluzioni potevano essere tante, varie ma come al solito quando si parla di diritti lo stato ha sempre poca fantasia. Pronta a fare molta propaganda, non per salute ma per voti, perché la violenza psicologica che si attua sul fumatore va bene? Il fumatore è una bestia non un uomo? …Pensate ad un viaggio di più di cinque ora su un treno e tu non puoi fumare..non è una violenza? Sarà sbagliato il comportamento e allora tu punisci e vieta del tutto, ma non tutelare una parte e dimenticati dell’altra, che comunque ti aiuta a mandar avanti la baracca…oltre le tasse normali che paga. Io non sono un Ministro o l’amministratore delegato delle Ferrovie ma se su ogni treno, almeno su quelli a lunga percorrenza (perché per due o tre ore resisto..Io.), la prima e l’ultima carrozza, che non ci si passa se non perché lo si voglia, potrebbero essere destinate ai fumatori…
Che aria si respira poi nei vagoni? Lasciate decidere e respirare a noi…nel caso ci faremmo del male ma senza arrecare danni ad altrui persone. Non mi sembra un idea così fuori dal mondo, già nei ristoranti ci sono le aree apposite…e di sto passo mi sa che spariranno tutte!!!
Caro stato se già prima non avevo rispetto per te..ora proprio ho perso quel briciolo di speranza che m’era rimasto. Pensi sempre al tuo interesse velandolo da interesse del cittadino, pronto a sorridermi davanti e ad intascarti i soldi alle spalle.
Ma cosa posso aspettarmi da voi quattro esseri asserviti al potere, che mi diminuiscono le tasse ma lasciano invariati i costi dei servizi che in questi due anni si sono decuplicati, così ciò che risparmio, e se son già povero è una miseria, lo consumo per medicinali, trasporto pubblico e nell’attendere la morte prima che trovi posto per un esame nei mitici ospedali pubblici. E si perché la sanità non si tocca lasciamola così com’è perché cambiarla tanto ho l’impressione che diventerà privata dall’oggi al domani senza che noi ce ne accorgeremmo.. Tanto già adesso devo pagare un ticket anche se devo andare al bagno in un ospedale, per non dire quanto sono tutti carini, i medici, quando vado privatamente, a 250 € a visita, per poi diventare ed essere un sacco di patate senza più coscienza nel pubblico. Ma è colpa dell’euro, della situazione congiunturale, della crisi internazionale…non dei commercianti che hanno equiparato la lira all’euro…nooooo, quelli non si possono controllare…ma aspetta che io non versi anche un solo cent al fisco e mi ritrova la Finanza in casa. Tanto è vero…che ha chiedere sono esigenti, nell’immediato, e nel dare vige la legge…vediamo se si può e quando… Come il lavoro…è aumentato si, la disoccupazione frena dinnanzi al lavoro atipico…cioè tre mesi si lavora e altri tre si sta a casa. Tra un po’ ci si sposerà tre mesi si e tre mesi no, come si abiterà a casa, dentro tre e fuori altri tre…ma poi noi siamo mammoni, è tutta lì la spiegazione.
Ma siamo pure nel far west…tra un po’ avremmo le taglie, dei bei volantini per le strade…WANTED. Così nessuno toccherà più i padani ma solo quei terronazzi di laggiù. Ah quando ti sparano certe cose cosa vorresti fargli con quel loro fazzolettone verde!!!! Uhm…
Che se fosse per loro dovremmo vendere il Colosseo….e perché no la madonnina di Milano con tutto il duomo? E poi dicono che qui governano solo i culattoni oramai…insieme ai magistrati corrotti e schierati politicamente quando si giudica un uomo solo e poi neutri quando si parla di tutti gli altri. Che pazzerella quest’Italia…eh eh Ora non si può nominare neanche Gesù perché si da fastidio ai mussulmani, che più intelligenti di noi hanno risposto…fate pure, per noi era un profeta, ma anche non lo fosse stato son fatti vostri. Come se loro non festeggiassero il Ramadam per non crearci danno…poverini…noi. Perché in Italia ci si integra solo se ci si assimila e si crea un qualcosa che non sia né l’uno e né l’altro. Il prossimo Dio sarà D’Allah? La festa più importante sarà il Nataramadan? E Gesù sarà maometto travestito. (NON VUOLE ESSERE UN OFFESA PER LE DUE RELIGIONI) Quando si capirà che la tolleranza sta nel vivere le due culture l’una vicina all’altra, con scambi di tradizioni, per reciproca conoscenza, ma poi ognuno ha il diritto di festeggiare senza che l’altro si reputi offeso. Ma qui, ho come idea che non si farà mai, altrimenti come possono spiegare l’immane voglia che si ha di cancellarli dal mondo e di essere tutti una grande e immensa civiltà…la nostra.
Che tristezza…ma la solfa non cambia qualsiasi schieramento si voti, l’unico miracolo che possa accadere è che in quelle sale entri un cervello, un giorno o l’altro…Pregate con me Gesù Bambino, Dio, Allah e tutti i santi. BUON NATALE DIRITTI…sempre che ancora esistano.
auguri e primo annivesario del nostro blog
Carissimi \ e
Ormai questo 2004 sta giungendo a conclusione e il 6\ gennaio questo blog comunity compie un anno , ne approfitto per farvi gli auguri di buone feste a voi e ai vostri cari e ai miei nemici ( per esempio mentelucente ) . Lo so che sono in anticipo , ma fa parte di me , arriva sempre in anticipo ( al cinema , alle lezioni , ecc ) a volte e esageratamente , e poi preferisco come i regali di natale o dei compleanni e gli auguri , farli adesso che farli forzosamente durante la retorica natalizia . .
Con questo post intendo ringraziare sia tutti coloro che scrivono ( chi più chi meno frequentemente ) ma anche coloro che , sic , sono passati di qui come roseinthewind ( ex roseinthewind per contattarla ) o che non scrivono più ( ma magari continuano a leggermi ) o che non hanno accettato l’invito e non hanno mai risposto ne con un NO si con un Si , perché ciascuno d’essi costituisce il lievito della mia opera d’arte ( ovvero la mia ricchezza interiore ) e contribuiscono a rendere menosolitaria e dolorosa la mia messa in discussione . Come sempre, da quando ho iniziato a fare una specie di ML \ NW o bollettino , poi fallito , perché erano pochi quelli interessati in quanto inm massima parte era gente che aveva mandato il cervello all'ammasso o che non aveva il coraggio di mettersi in discussione o farsi domande e utilizzava ciò per mandare virus o insultare gli altri , e poi con questo blog \ comunity ho voluto seguire un solido – sia pure tanto fragile – filo conduttore che accompagnasse le ore e i giorni di chi non vuole rassegnarsi o a vivere come un morto vivente o peggio ancora come un monumento e sa \ capisce l'importanza d'essere è importante essere lievito.
Ecco che Guardandomi , dopo l'esperienza della ML\NW fatta con un amico ex appartenente alla comunità , ma che resta un cdv e l'analisi prima da un'analista e poi da solo , timidamente intorno ci sento sempre più schiacciati dall'ideologia ma chi ha detto , che dopo il crollo del muro di Berlino o del blocco sovietico che le ideologie sono scomparse ? , infatti sono ancora vive , nonostante le sacche di resistenza dell'apparire, del mostrare i muscoli, dell'ostentare opulenza .
E allora, ho deciso ( anche grazie a vijana e docvaweb ) di accantonare la timidezza e l'inerzia in cui il sistema vorebbe
confinarci, mi sono ( e credo cosi pure tutti\e voi che partecipare al blog ) mi sono messo sulle tracce del piccolo, dell'insignificante,del nascosto, dell'apparentemente inutile... del lievito, della goccia d'acqua, del seme, del mattone... delm granello di sabbia ., e ho deciso di seguire gli esempi :
1) della donna di casa, nelle nostre campagne, ripone ancora con cura, alla sera,un grumo di lievito in una madia ricolma di farina, senza il quale non potrà mai sfornare le pagnotte di pane fragrante.
2) Il muratore e i manovali posa il mattone sullo strato di cemento. Con un gesto preciso della cazzuola, getta un nuovo strato di cemento e, senza chiedergli il parere, vi mette sopra un altro mattone. A vista d'occhio le fondamenta salgono, la casa può innalzarsi alta e solida. Abbiamo ripensato a quel semplice mattone sepolto ai piedi del grande edificio. Nessuno lo vede, ma
lui fa il suo lavoro e gli altri hanno bisogno di lui.... Ecco quindi che « scegliere il gigantismo – scriveva trent'anni fa Ernst Schumacher (Kulm, Prussia 1895 - Bonn 1952) – significa procedere verso l'autodistruzione». È forse catastrofismo riconoscere che ci siamo molto vicini? Guerre, terrorismi, povertà,alienazioni, disperazioni, depressioni, stress, morte dello spirito non sono forse indicatori evidenti del fallimento di ogni megalomania? Di qui, la riscoperta dell'importanza di essere lievito. Con tenacia,passione, forza d'animo, disposti a ricominciare dopo ogni sconfitta subita nelle battaglie contro gli imbonitori di turno. Giorno dopo giorno di questo 2005 che andiamo a cominciare .
Buone feste e grazie d'esistere e per l’arricchimento che mi date
8.12.04
IL VALORE DI UNA TESTIMONIANZA
Postando qui per la prima volta voglio scrivere in memoria di una madre siciliana, Felicia, che ha lottato, anno dopo anno, perchè venisse riconosciuto l'impegno antimafia del figlio ucciso da mano criminale e perchè venissero condannati i responsabili di tale atrocità......una piccola donna che ha consacrato la sua vita a testimoniare come si possa e si debba puntare il dito, anche in un' aula di Tribunale, contro la mafia....!Come non si debba mai abbassare lo sguardo...nemmeno davanti alla morte....proprio come suo figlio, Peppino Impastato........
Appartiene al tuo sorriso
l'ansia dell'uomo che muore,
al suo sguardo confuso
chiede un pò d'attenzione,
alle sue labbra di rosso corallo
un ingenuo abbandono,
vuol sentire sul petto
il suo respiro affannoso: è un uomo che muore.
Peppino Impastato
Senza titolo 452
Non dubitare se percorrerò la stessa via o resterò in disparte; non dubitare ciò che io non avrò dubbi a sostenere.
Dubita di me, invece, perchè ti sto mentendo; dubita di me, perchè ti sto convincendo
Dubita di me perchè ti sto uccidendo.
Senza titolo 451
Quando è cominciato non lo so….
Una sera sbagliata
Uno sguardo di una bimba
Km di distanza
Storie raccontate
Il volo che desideravo
Io e te siamo una bella coppia
Quello che c’era e che non c’è più…
E tante altre cose…
Senza titolo 449
Nella vita di tutti i giorni l’uomo si trova costantemente di fronte a piccole e grandi possibilità; alcune di queste potrebbero cambiare la sua esistenza in modo completo, altre potrebbero semplicemente condurlo ad una sconosciuta e preziosa esperienza. Eppure, troppo spesso, il timore di intraprendere qualcosa di nuovo – o l’idea di non esserne in grado – ci porta a rinunciare, sprecando un’occasione che la vita ci ha donato.
La realtà quotidiana è fatta di un’inestricabile rete di possibilità mancate, per distrazione, a causa della paura, per un’incapacità di riconoscere quello che si presenta davanti a noi. Ogni uomo è ricco di sogni e ideali che vorrebbe realizzare, ma spesso si percepisce inadeguato, non sufficientemente dotato, privo di mezzi. Sovente accade che, per non accumulare frustrazione, si dimenticano le proprie aspirazioni o ci si convince che non sono poi tanto importanti.
Eppure, l’essere umano sogna; e se possiamo sognare, allora vuol dire che siamo strutturati per realizzare le nostre aspirazioni. Tutto quello di cui oggi godiamo – in campo scientifico, artistico, religioso e spirituale, culturale e dei diritti civili – è l’effetto dei sogni di uomini e donne del passato; alcuni condivisi da qualche contemporaneo, altri vissuti e realizzati in solitudine. Tutti noi dobbiamo essere grati a questi sognatori dei tempi andati, nella misura in cui siamo grati del mondo in cui viviamo, pur con tutte le sue contraddizioni.
Ogni uomo incarna una tendenza a dirigersi verso una strada, nella vita. Non tutti riescono a realizzare ciò che vogliono, ma tutti dovrebbero provarci. Come ha detto Roosvelt, «non avere mai osato, è molto peggio che fallire».
Avere coraggio, nella vita, è fondamentale; occorre in tutte le cose. Il giovane che teme un rifiuto, e per questo non osa chiedere a una ragazza di uscire con lui; l’uomo che è ad un passo dal successo nel lavoro, ma non rischia per l’incertezza di una scelta; la decisione di cambiare casa o lavoro; la possibilità di condividere la vita con chi si ama, e mille altre eventualità.
Quello che perdiamo nel presente difficilmente può tornare. “Carpe diem”, cogli l’attimo fuggente. Grande verità. La vita è movimento, e chi si muove può commettere degli errori. Rimanendo fermi non sbagliamo mai; però, se restiamo immobili rinunciamo al grande dono della vita.
Molte persone tendono solo a cercare la sicurezza. Probabilmente è un retaggio storico, culturale, forse anche genetico (proveniente dall’ancestrale memoria dell’esistenza come fatto di sopravvivenza fisica). Ancora oggi esistono molti luoghi dove sopravvivere è un lusso; ma la maggior parte delle persone, nei paesi occidentali, non deve preoccuparsi di rimanere in vita, quanto di vivere davvero. Vivere, e non sopravvivere.
L’essere umano si abitua velocemente alle sue condizioni di vita. Così accade che non riconosce più la condizione privilegiata in cui si trova: fare un viaggio in certe parti del mondo può essere molto utile per comprendere la sfortuna di chi sperimenta la propria esistenza in luoghi difficili.
Osare, voler crescere, cercare un miglioramento psicologico e non solo materiale della propria esistenza, desiderare la vita e viverla con amore, con passione è un diritto a cui non si dovrebbe rinunciare. Rinunciarvi è come calpestare la già sfortunata esistenza di chi non può, perché è condannato a sopravvivere.
C’è chi ha detto: «Se i giovani possedessero la saggezza dei vecchi, e i vecchi l’intraprendenza e la forza dei giovani, non ci sarebbe nulla che l’uomo non potrebbe fare». La saggezza viene attraverso l’esperienza, ma l’esperienza nasce dal vivere davvero. Senza errori non può esservi crescita; quindi è importante non lasciare che il timore di sbagliare ci precluda le esperienze della vita.
La saggezza dell’anziano è data dal tempo vissuto. Più tempo, maggiori esperienze. Ma, come una macchina può percorrere una data distanza in tempi diversi, a seconda della velocità con cui procede, ugualmente l’uomo può percorrere maggiore strada nella vita, in un tempo inferiore, se la sua mente e il suo cuore si muovono rapidamente.
Questa rapidità è data dal desiderio e dal coraggio di fare esperienze nuove, di provare a realizzare i propri sogni, di non temere qualche passo falso nel cammino della vita. Perché: «È duro non riuscire, ma non avere mai tentato è peggio».
Estratto dal sito http://www.ieau.it
Purtroppo "osare" è l'unica verità che sono riuscito a trovare in tanti anni di ricerca... Pesare e contro-pesare dovrebbe essere riservato agli immortali, io non lo sono. Rimanere a sognare? E' deleterio quando per uno come me ciò non mi permette di fare quel passo che forse (e dico forse) mi cambierebbe un po' la vita. Chissà... Non sono un indovino... Ma vedo gente che sopravvive (perchè continua a pesare e pensare) e il mio sogno è vivere. Ormai ho visto tanti che non vivono più e questo è buttare veramente un dono. Ho visto gente che si è sacrificata per niente, sprecando gli anni che poteva vivere e non l'ha fatto. La prima mia madre cha ha buttato la vita nel cesso e poi ha tirato l'acqua, poi tanti miei amici... Ed ora dicono che la vita è solo una merda! Mi dicono "svegliati, devi crescere. La vita è questo: un immane schifo". Hanno ragione? Chi lo sa! Una mia amica che ha dedicato tutta la vita a studiare, sempre sacrificata per un ipotetico futuro, è deceduta dopo un incidente stradale un mese dopo la laurea. Voglio vivere... Ma ho paura.
7.12.04
Senza titolo 448
Pierre-Auguste Renoir (1841-1919)
Renoir occupa un posto preponderante nell'ambito dell'impressionismo. Infatti si devono a lui e a Monet (del quale seguì l'esempio) i primi quadri dipinti secondo questa tecnica che si chiamerà «impressionista», nei quali la luce crea spazi vibranti e dove gli impulsi del sentimento generano una freschezza nuova. Ma, contrariamente a Monet, Renoir quasi non può concepire un quadro senza la presenza umana. Così, pur dedicandosi completamente al paesaggio è innanzitutto un pittore di figure e in special modo il pittore della donna. Presenta attitudini che fanno pensare a Boucher, a Fragonard, che avvalorano la grazia carnale in maniera squisita. Gli stessi colori, di grande finezza, partecipano all'ambiente agrodolce dei motivi, che lo sguardo dei personaggi, privi di desiderio d'amore, «sensualizza». Figlio di un modesto sarto del Limousin, stabilitosi nel 1844 a Parigi, Auguste Renoir trascorre l'infanzia nei vari quartieri della capitale.
Alla scuola comunale, rivela attitudine per il disegno, ma è anche dotato per il canto e la musica, il che attira l'attenzione di Charles Gounod, maestro di cappella della scuola, che consiglia al padre di orientarlo verso una carriera musicale. Ma Renoir padre giudica più adatto trarre partito dalla vocazione plastica del figlio. A tredici anni, lo mette come apprendista in una bottega, dove egli si applica nella decorazione, dipingendo mazzetti di fiori, di piatti e tazze di porcellana. Grazie alla sua abilità, dopo pochi mesi dal suo arrivo, ha compiuto tali progressi che gli affidano i pezzi più delicati. Ma le ordinazioni si fanno sempre più rare, e la fabbrica che l'impiega, lo licenzia nel 1857. Prima di avere una occupazione stabile, in una casa specializzata nella confezione di tende, svolge vari mestieri: orna principalmente ventagli e decora con pitture murali numerosi caffè di Parigi. Per mezzo di prolungate economie, Renoir può finalmente realizzare il suo sogno più caro: seguire i corsi della Scuola nazionale delle belle arti.
Promosso agli inizi del 1862 al concorso d'ammissione, s'iscrive allo studio di Charles Gleyre (1806-74). Sebbene sia studioso, i suoi professori lo giudicano indisciplinato, e gli rimproverano uno stile ardito, non abituale in quel luogo. Infastidito dai suoi colori vivi e dalla sua maniera realista di vedere il motivo, Gleyre un giorno gli domanda: «È senza dubbio per divertimento, che voi dipingete?». «Ma certamente», risponde Renoir, «e se non mi divertisse, vi prego di credere che non lo farei.» Nell'autunno del 1862, Renoir fa amicizia con Alfred Sisley, Claude Monet e Frèdèric Bazille, nuovamente entrati nello studio di Gleyre; tutti e tre professano apertamente la loro ammirazione per i pittori anticonformisti dell'epoca. Ed è grazie a Monet che Renoir e i suoi nuovi amici guardano ciò che sta accadendo nel mondo dell'arte, perché Monet ha goduto di una buona scuola conoscendo Boudin e Jongkind, i pittori all'aria aperta, così come Camille Pissarro, e si avventura fino alla birreria dei Martyrs, luogo d'incontro dei partigiani del realismo, discepoli di Courbet. Il gruppo che dieci anni dopo costituirà il nucleo fondamentale degli impressionisti si trova riunito, quando Bazille, nel giro di qualche mese, presenta ai compagni Cézanne e Pissarro, che lavorano all'accademia svizzera.
È doveroso ricordare che Renoir non è, in quest'epoca, alla testa della battaglia per la nuova arte. Il desiderio di uscire dal percorso battuto appare più nei suoi propositi che nelle opere. Certo il suo talento e l'intuizione gli hanno permesso di evitare i luoghi comuni accademici, ma non resta meno attaccato ad alcuni valori tradizionali e spesso si reca anche al Louvre per fare delle copie dei pittori francesi del XVIII secolo ch'egli predilige. Con la chiusura dello studio di Gleyre nel gennaio del 1844 Renoir supera un ultimo esame per la Scuola di belle arti, e non vi rimette più piede. Si reca allora, su iniziativa di Monet e in compagnia di Sisley e Bazille, a Chailly-en-Bière, vicino Fontainebleau, per dipingere ogni aspetto della natura. Inizialmente vi incontra Narcisse Diaz de la Peña, in seguito Thèodore Rousseau, Corot e infine Charles François Daubigny e Millet. Nel Salone del 1864, Renoir è accettato e figura nel catalogo come allievo di Gleyre. In seguito, non avrà sempre questa possibilità anche se eviterà di inviare le tele più audaci.
Se la sua arte ancora non volta le spalle alla tradizione, egli lascia già trasparire quella grazia venata di sensualità che impregnerà tutta la sua opera. Dal 1866, si fanno sentire gli accenti moderni, soprattutto visibili nei ritratti, ma essi sono più improntati verso il realismo di Courbet che all'esaltazione della luce dei pittori all'aperto ( Diana cacciatrice, 1867, National Gallery of Art, Washington). Per vederlo compiere il passo decisivo, bisogna aspettare l'anno 1869, quando, avendo raggiunto Monet a Bougival, esegue con quest'ultimo numerose versioni di una trattoria di campagna, La Grenouillère (collezione Reinhart, Winterthur). Come lui, egli analizza allora il fenomeno luminoso con occhi nuovi, impiegando nuovi procedimenti, come la soppressione dei dettagli e la frammentazione del tocco. Senza che i due pittori se ne rendano conto, il loro modo di interpretare la natura, abbandonando il contorno, dà il segnale al grande movimento che rivoluziona la pittura: l'impressionismo.
Dopo qualche anno Renoir vive nella peggior miseria sostenendosi solo grazie alla generosità di qualche amico, soprattutto di Bazille, che godeva di una certa agiatezza. Al caffé Guerbois, dove egli ritrova Cézanne, fa la conoscenza di Degas, di Zola, di Louis Edmond Duranty (1833-80). Discreto, egli ascolta, più che partecipare, alle animose discussioni di questi acuti conversatori. Dopo la guerra del 1870, Renoir incontra Paul Durand-Ruel (1831-1922) che diventerà suo mercante, e il critico Thèodore Duret (1838-1927). Risale a quest'epoca il quadro La rosa (museo del Louvre, Parigi), che rappresenta una giovane donna, a seno nudo, che tiene in mano una rosa. Si può, per la prima volta, vedervi l'immagine che Renoir darà della donna: un corpo dalle forme piene, un viso rotondo con gli occhi stretti e a mandorla e un'aria di innocenza nell'atteggiamento. Nel 1874 partecipa alla prima mostra degli impressionisti, che si tiene al boulevard des Capucines.
Le tele di Renoir sono, come quelle dei suoi amici, vivamente criticate, ma tuttavia esistono anche degli amatori. Il funzionario del ministero Victor Chocquet (1821-98) a cui farà il ritratto, poi l'editore Georges Charpentier (1846-1905), che gli compra un quadro e gli commissiona dei ritratti della famiglia ( Madame Charpentier con i figli, esposto con successo al Salone del 1879; Metropolitan Museum, New York). Renoir dipinge durante questi anni le sue tele migliori. Queste esaltano la bellezza del corpo umano e l'armonia della natura, mettendo l'accento sulla gioia di vivere: La loggia (1874, Tate Gallery, Londra), Il mulino della Gallette e L'altalena (1876, museo Jeu de Paume, Parigi). Alcuni visi gli ispirano queste tavole luminose, nelle quali fa affiorare il fascino segreto della donna ( La lettrice , 1875-76, museo Jeu de Paume, Parigi), dipinge I canottieri a Chatou (1879, National Gallery of Art, Washington), riflesso cangiante degli svaghi all'aria aperta sulla Senna. Ma ben presto Renoir interrompe per un certo tempo la sua ricerca impressionista, stimando di non poter andare oltre su questa strada. Questo ritorno alla tradizione classica si realizza nel corso di un viaggio in Italia (1881-82) dove, dopo Venezia, scopre a Roma gli affreschi di Raffaello e a Napoli la pittura pompeiana.
Sentendo di non saper «né dipingere, né disegnare», si concentra sulla qualità del disegno, sulla raffigurazione dei dettagli per rendere più precisi i contorni delle forme, più netti i volumi. Una buona parte di ciò che costituiva il fascino del suo modo di dipingere viene abbandonato. I suoi toni diventano severi e la luce fredda, e la sua arte non è più animata dalla magia. Questo periodo è segnato da opere che non hanno ricevuto altra definizione che quella di «solide»: Gli ombrelli (1881-86, National Gallery, Londra), La danza a Bougival (1883, Museum of Fine Arts, Boston). Dopo aver partecipato alla settima manifestazione degli impressionisti nel 1882, l'anno seguente fa una mostra presso Durand-Ruel. Talvolta evade da Parigi per dipingere a Guernesey, o all'Estaque in compagnia di Cézanne. Non ha più preoccupazioni finanziarie grazie a Durand-Ruel che si accanisce nel diffondere le sue opere, così come quelle degli altri impressionisti, organizzando mostre a Parigi, Londra, Bruxelles, Vienna e New York. Ma Renoir, avendo un temperamento più dionisiaco che apollineo, si lascia indietro le costrizioni pittoriche che si era volontariamente imposto e, dopo questi anni di disciplina, ritorna verso il 1889 agli antichi amori.
Allora nascono, nel ritrovato splendore, tele vivaci dove sono rese tutte le sottili dispersioni della luce. I raggi si impigliano alle forme, accentuano la pienezza e la freschezza delle carni, caricandole d'un potere di suggestione quasi magico (La dormiente , 1897, collezione privata). A partire dal 1898, l'artista è colpito da un reumatismo articolare che lo fa soffrire terribilmente e gli impedisce di lavorare. Decide anche di ritirarsi nel sud della Francia, a Cagnes, dove acquista una casa (Les Colettes). Il Salone d'autunno del 1904, gli consacra una importante retrospettiva. A partire dal 1912, il suo stato di salute peggiora, dipinge solo con grande difficoltà. La mano non può afferrare i pennelli e deve far ricorso all'aiuto di membri della famiglia per riuscire a fissarli alle dita. Tuttavia continua a dipingere molto.
La sua arte afferra sempre, con lo stesso slancio comunicativo, i momenti più caldi della vita, che sembrano anche acquistare una maggiore intensità nei colori, perché i rossi sontuosi, che non gli erano abituali, appaiono in questo periodo. Renoir prende allora per modelli i suoi familiari: la moglie, i figli Pierre, Jean e Claude, detto Coco, e anche Gabrielle Renard, la governante, che ritrae in diverse pose: Gabrielle con la rosa (1911, museo Jeu de Paume, Parigi), Donna nuda sdraiata (collezione Jean Walter-Paul Guillaume, 1906 e 1908). Verso la fine della sua vita, Renoir si dedica maggiormente alla scultura, con l'aiuto di un giovane alunno di Maillot, Richard Guino (1890-1973). Sono interamente suoi solo un medaglione e un busto del figlio Coco (1907-1908). Al suo ritorno a Cagnes dopo un viaggio a Parigi, dove ha ancora visitato il Louvre, Renoir si spegne il 3 dicembre 1919.
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