18.11.18

in un paese a rischio spopolamento del centro sardegna , Arasulè , vive un mago del pc che lavora anche per le multinazionali

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il cuore cambia gioco : l'esordio letterario del medico renato gigante recensione di Emiliano Morrone

L'amore può sorprendere e rapire quando meno te lo aspetti. Dietro la luce corrusca di eros resta però l'ombra pericolosa di thanatos. Dopo la separazione dalla moglie, Marco Costantini vive la sua ordinaria esistenza tra il lavoro d'internista e quegli hobby utili a mantenere tracce di senso e relazioni amicali. ... Google Books



UN LIBRO DA LEGGERE, UNA STORIA D’AMORE, DI FEDE, DI VITA NUOVA

Risultati immagini per ilcuore cambia gioco"Il cuore cambia gioco" Iuppiter Edizioni, Napoli, 2018, è la storia di una catarsi personale: di un uomo, di un medico che realizza il senso della vita attraverso la malattia che gli ha spento un erotismo ignifero e donato una fede divampante; di un padre separato che riscopre la figlia dopo anni di appiattimento borghese in cosciente solitudine, spezzata dall’incontro con una donna carnale che si fa oggetto del desiderio e ragione di una possibile prospettiva di coppia; di un’anima in pena che rivede e ripassa i tempi, il film della sua esistenza, in attesa del miracolo della guarigione. UN LIBRO DA LEGGERE, UNA STORIA D’AMORE, DI FEDE, DI VITA NUOVA

"Il cuore cambia gioco", Iuppiter Edizioni, Napoli, 2018, è la storia di una catarsi personale: di un uomo, di un medico che realizza il senso della vita attraverso la malattia che gli ha spento un erotismo ignifero e donato una fede divampante; di un padre separato che riscopre la figlia dopo anni di appiattimento borghese in cosciente solitudine, spezzata dall’incontro con una donna carnale che si fa oggetto del desiderio e ragione di una possibile prospettiva di coppia; di un’anima in pena che rivede e ripassa i tempi, il film della sua esistenza, in attesa del miracolo della guarigione. Mia recensione del volume al link http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=5905 . Cordiali saluti, Emiliano Morrone

chi le capisce le femmiste dure e pure quelle dalle scarpe rosse è bravo

che non accettano critiche al metodo di lotta contro l'abberrante femminicidio . Rispondo qui   al  mio  ex  contatto facebookiano  @Barbara Occhigrossi   sempre  che sia il suo nome   vero  ( che ha   come immagine  del profilo   una scala  piena  di scarpe rosse  ) 
Risultati immagini per scarpe rosse  contro il femminicidio

 tanto qualcuno\a che ti conosce tra i miei contatti  e lettori del blog  ci sarà e te lo farà avere , visto che è impossibile    dirtelo direttamente  mi hai rimosso, bloccato , ed impedito di replicare su messanger solo perchè ti ho detto che la lotta al femminicidio si fa in maniera più seria e non con le pagliacciate delle scarpe rosse . non vuol dire che io contro di voi e la vostra lotta . Leggiti ( e leggetevi care femministe dure e pure ) questo mio scritto precedente  https://bit.ly/2SXzWWW prima di rimuovermi o bloccarmi  anche voi 

anche i perdenti alla fine vincono il caso del film nuovo cinema paradiso

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Ieri 17  novembre   di   30 anni   fa    un  film italiano da  premio  oscar  fece  il suo esordio . Fu
 fu      un esordio  tormentato   che stava   per costringerlo  a  rimanere  sepolto in qualche  archivio e magari   ad essere  ritrovato  e diffuso postumo    dopo che magari il regista   ha  raggiunto  il successo  .

  ecco i retroscena  della vicenda    da
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/11/17/nuovo-cinema-paradiso-30-anni-fa-lesordio-da-incubo-di-un-film-da-oscar/

Nuovo   cinema paradiso, 30 anni fa l’esordio (da incubo) di un film da Oscar

Il 17 novembre 1988 arrivava al cinema il film di Tornatore: "Nell'arco di un anno mi è accaduto tutto quello che può accadere nella carriera di un regista: dall'insuccesso più nero e disperato, fino al successo più roseo e gioioso. È stato come avere fatto dieci film insieme"
                                   di 


17 novembre 1988 una piccola favola debuttava nei cinema dello Stivale. Accompagnata da un giovane regista, portava con sé una storia intima, quasi biografica. Raccontava di una mollica di paese, di una pittoresca sala parrocchiale e del suo baffuto proiezionista. E lo faceva attraverso lo sguardo curioso di un bambino tutto occhi e sorriso che, risvegliatosi ormai uomo e lontano da casa, cominciava a ricordare. Un omaggio alla Settima arte, all’amicizia, all’amore e a tutto ciò che ci sta intorno. Il titolo del film che stregò la Costa Azzurra e commosse Hollywood era Nuovo cinema paradiso. Il nome del regista GiuseppeTornatore. E quella sera di novembre fu un incubo. Per entrambi.Eppure, il primo impatto dei 155 minuti dell’opera con il pubblico era stato più che positivo. Il 29 settembre 1988, infatti, il Festival EuropaCinema di Bari aveva accolto il secondo film dell’autore siciliano con dieci minuti di standing ovation. Un omaggio tributato dal pubblico pugliese in particolare all’interpretazione di Philippe Noiret (Alfredo, il proiezionista) e alle musiche di Ennio Morricone. Forte di questo piccolo successo, la pellicola era stata distribuita in tutta Italia e lanciata come l’ambiziosa sfida di un autore alla sua platea: “All’epoca accadeva continuamente, alcune città italiane rimasero senza cinema. In quel clima pensai che era arrivato il momento di realizzare un progetto che mi portavo dietro da tempo”. Il fiasco fu totale. Dopo appena due giorni di programmazione la pellicola fu ritirata da ogni sala. Eccetto Messina, dove restò a lungo in cartellone. Il gestore del cinema AuroraGovanni Parlagreco, si era di fatti innamorato di quella fiaba al punto da invitare i suoi clienti a pagare il biglietto al termine della visione e solo se soddisfatti.

Convinto che il flop fosse da imputare all’eccessiva lunghezza del film, Tornatore decise di rilanciarlo immediatamente sul grande schermo ma in una versione più snella, alleggerita di ben 25 minuti. Bocciato ancora dal botteghino e respinto con perdite dal Festival di BerlinoNuovo cinema paradiso sembrava assumere i contorni di uno di quei sogni che, forse, sarebbe stato meglio lasciar riposare nel cassetto. Proprio il rifiuto incassato dalla rassegna tedesca, tuttavia, diede vita a un certo chiacchiericcio. Prima invitato dai curatori della kermesse dell’Orso d’oro e poi allontanato in maniera goffa dal direttore Moritz de Hadeln, lo sfortunato lungometraggio divenne un piccolo caso cinematografico, attirando l’attenzione dei selezionatori del Festival di Cannes che decisero invece di ammetterlo alla 42° edizione della rassegna francese. La giuria presieduta da WimWenders ne fu incantata e decise di premiarlo con il Grand Prix Speciale. Era la primavera dell’89, la Fenice era risorta e nello smoking di Tornatore già trovavano posto un biglietto per LosAngeles e il pass per il Kodak Theatre.
Incluso nella cinquina finale dei candidati all’Oscar per il Miglior film stranieroNuovo cinema paradiso riuscì ad accaparrarselo, riportando così in Italia un premio che mancava dal 1975, quando era toccato ad Amarcord e a Federico Felliniringraziare l’Academy. Proprio il maestro romagnolo – contattato a suo tempo da Tornatore per un piccolo cameo mai consumato – aveva avvertito l’inesperto collega: “Se vinci l’Oscar, prenditelo tu, sennò Cristaldi te lo frega e ti fa fare una copia”. Franco Cristaldi, che aveva prodotto entrambi i film appena citati, accettò di lasciare al giovane regista l’ambita statuetta. A una condizione, però: una volta saliti sul palco sarebbe spettato a lui prendere per primo la parola. Impugnato il microfono, il produttore italiano si esibì negli omaggi di rito, non dimenticandosi di ricordare come quella data, il 26 marzo, fosse per lui molto fortunata. Lo stesso giorno, proprio ritirando il premio per Amarcord, aveva infatti incontrato sua moglie, Zeudi Araya. Tornatore ascoltava emozionato e impaziente, pronto a scusarsi per il suo pessimo inglese e a far sorridere il pubblico con una battuta: “Spero che tra di voi ci sia una donna che, come per Cristaldi, diventerà mia moglie”. Non fece tempo a dire “Excuse me” che la telecamera già l’aveva abbandonato. Il produttore, infatti, aveva monopolizzato i 45 secondi a disposizione dei due, lasciando così al regista il record del più breve discorso a una Notte degli Oscar.

d'appassionato cinefilo  e  di film  integrali  posso  affermare   che  , ed  è questo il caso  ,   ci posono essere  anche dei film  tagliati   che sono meglio di quelli  integrali  . Infatti : <<  
Il problema di Nuovo Cinema Paradiso non stava nella durata. Quell’incontro (poi eliminato) tra Salvatore e Elena, toglieva forza al velo di nostalgia che avvolge la storia, attenuava l’enorme sensazione del rimpianto che affligge il protagonista. Così, nella versione definitiva, tutta la parte finale del film assume un sapore diverso. Una scena come quella in cui Salvatore rivede Elena nei suoi vecchi filmini, con la madre che osserva addolorata e silente, è di uno struggimento senza fine. Ed anche l’amatissima sequenza dei baci tagliati dà delle emozioni diverse: i baci sembrano quasi voler colmare il vuoto enorme di quell’amore perduto.>>  (  da http://www.cinescatenato.it/nuovo-cinema-paradiso-e-il-taglio-della-rinascita/  ) la ragione per cui il protagonista si trasferisce a Roma risulta meno motivata rispetto all’originale. Tuttavia, per la critica internazionale e italiana, Tornatore ha fatto bene a “sforbiciare” la sua pellicola, proprio perché fra la prima parte (il passato di Salvatore) e la seconda (il ritorno a Giancaldo) si crea un abisso, quasi due film diversi.

ma il senso del pudore esiste ancora ? il caso delle pubblicità sessiste e il cambio di una foto lapidaria perchè la morta è troppo " svestita "


Io non lo so cos'è il comune senso del pudore  : <<   lo sapevamo 50, 60 anni fa. Oggi non lo sappiamo più. È tutto da ridefinire.  >>Marta Boneschi autrice de Il comune senso del pudore ( copertina al lato ) . visto s'alternano spinte  :  " pudiche " quella avvenuta di recente   dove una ragazza    mussulmana   barbaramente  uccisa  dai parenti perchè  vuole vivere come  gli occidentali  .Ora viene " uccisa   " una  seconda  volta  anche da   morta   per  il  un  modo  di pensare  troppo    pudico  del   fratello   che    ha   fatto togliere   la  foto dala  lapide   perchè   : toglie la foto dalla tomba: "Troppo scoperta ".
La  seconda   troppo "  spinta  "    di certi manifesti   pubblicitari   troppo  sessisti   e  pieni di  luoghi comuni   \ stereotipi  sull'altro sesso  . 
Quindi   il senso  della decenza ( come si diceva  un tempo  ) e del pudore    sta nel  mezzo  . Ma  per  poterlo usare avere  \  formarselo   dobbiamo capire   e conoscere  come   s'era  prima . Consiglio    quest'altro  bellissimo  libro , su   ''Gli italiani e il senso del pudore, tra libertà e ordine pubblico'' di Liliosa Azara, docente di storia contemporanea e storia delle donne,  I sensi e il pudore. L'Italia e la rivoluzione dei costumi (Donzelli) racconta i cambiamenti del senso del pudore in Italia fino al fatidico 1968. Data emblematica, nel suo racconto, è l'anno 1954 quando - per la prima volta - apparve nelle cronache il termine "ragazza squillo" (traduzione dell'inglese "call girl"). Erano gli anni in cui si combattevano due concezioni della pubblica decenza, in termini però prettamente maschili, in particolare nel dibattito sulle case chiuse. In pochissimi, come la senatrice Merlin, consideravano il punto di vista femminile.





Ora    dopo questo  lungo  spiegone    veniamo  ai  fatti    .  
Iniziamo dal  primo fatto   che sembra   una  storia  d'altri tempi " prima  dei pc  "  dove  bastava  avere  le spalle  scoperte   per  passare  delle ....  scostumate 


Brescia, non c'è pace per Hina Saleem. Il fratello toglie la foto dalla tomba: "Troppo scoperta "


Hina Saleem e la sua tomba

La ragazza pakistana era stata uccisa dal padre nel 2006 perché voleva vivere all'occidentale. Un misterioso benefattore aveva realizzato una lapide per lei, ma il fratello ha tolto la foto in cui è in canottiera: "Ne metterò un'altra" [...] da https://milano.repubblica.it/cronaca/2018/11/17/
Una storia \ vicenda di quando la religione viene interpreta in maniera fondamentalista , fanatico e cretino secondo me . Sembra una storia avvenuta nellaultra cattoliccissima italiana degli anni 50 e che vide come dice questo articolo riportato sotto



Scalfaro: la leggenda dello 'schiaffo' a signora in decolte'
Il caso del 'prendisole' sulle cronache del luglio 1950

Ansa 29 gennaio, 14:24

Oscar Luigi Scalfaro


ROMA
Oscar Luigi Scalfaro fu protagonista il 20 luglio del 1950 di un episodio che fece molto scalpore sulle cronache dell'epoca, il famoso "caso del prendisole". Il fatto ebbe luogo nel ristorante romano "da Chiarina", in via della Vite, quando insieme a due colleghi di partito, ebbe un alterco con una giovane signora, Edith Mingoni in Toussan, da lui pubblicamente ripresa in quanto il suo abbigliamento, a suo parere, era sconveniente poiché ne mostrava le spalle nude.
Secondo alcune ricostruzioni dell'epoca, la signora si sarebbe tolta un bolerino a causa del caldo e Scalfaro avrebbe attraversato la sala per gridarle: E' uno schifo! Una cosa indegna e abominevole! Lei manca di rispetto al locale e alle persone presenti. Se è vestita a quel modo è una donna disonesta. Le ordino di rimettere il bolerino!. Sempre secondo alcune ricostruzioni, il futuro presidente della Repubblica avrebbe dato anche uno schiaffo alla signora, cosa che Scalfaro ha sempre smentito definendola una "leggenda". Sicuramente uscì dal locale e vi rientrò con due poliziotti. La vicenda finì in Questura dove la giovane donna, tra l'altro militante del Movimento Sociale Italiano, lo querelò per ingiurie.

ed estreme come  questa


 da https://milano.repubblica.it/cronaca/2018/11/17/

L'olio per motori con la ragazza in lingerie: polemiche per la pubblicità sessista a Milano

La maxi affissione è apparsa in viale Forlanini. La protesta con il Comune, che anni fa ha varato un regolamento contro i manifesti offensivi e volgari


L'olio per motori con la ragazza in lingerie: polemiche per la pubblicità sessista a Milano
la  pubblicità contestata  


Un olio per motori pubblicizzato su maxi cartelloni con una donna in body e posa ammiccante accanto a una macchina. Ancora polemiche, a Milano, per una pubblicità sessista: una delle tante che, periodicamente, compaiono su muri e spazi per affissioni e che, puntualmente, vengono criticati per l'accostamento tra foto di donne poco vestite e prodotti di vario genere.




A denunciare il nuovo cartellone  ( proma  foto sopra  )  apparso su viale Forlanini - la strada che porta all'aeroporto di Linate - è la pagina Facebook 'La pubblicità sessista offende tutti'. Che, oltre a stigmatizzare la scelta dell'azienda napoletana di oli lubrificanti per auto - commenta: "Complimenti al Comune di Milano : non dimentichiamo che aziende e pubblicitari possono fare questo perché c’è qualcuno che dà le concessioni".  Ci si  ricorda ---  sempre  repubblica  ---  il casi di  Pandora, il dietrofront dopo le polemiche: nella nuova pubblicità banditi gli stereotipi



Tra i commenti al post ce ne sono diversi che tirano in ballo direttamente il Comune di Milano che, già da qualche anno, ha approvato un regolamento per evitare pubblicità volgari e offensive negli spazi pubblicitari del Comune. Infatti, tra quanti invitano a chiamare gli uffici di Palazzo Marino per protestare, c'è anche chi si rivolge direttamente a Diana De Marchi, consigliera comunale del Pd e presidente della commissione Pari opportunità. Che già era intervenuta un anno fa per una pubblicità di un noto marchio di gioielli considerata offensiva da alcune donne e che subito risponde: "Cerco di capire se questo spazio è del Comune: purtroppo possiamo intervenire solo in quel caso".



17.11.18

Si può essere vegani senza essere fondamentalisiti - fanatici ? secondo me si . Vegan. Un manifesto filosofico di Leonardo Caffo lo dimostra

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Una moda? Una dieta? Una protesta? Ci sono molti modi, oggi, di essere vegani. Il filosofo Leonardo Caffo, ospite di Corrado Augias in questa puntata di "Quante Storie", indica, lontano da ogni forma di fanatismo, una via al veganesimo consapevole e integrata nella società, attraverso la quale la decisione di non mangiare più qualcuno diventa il rifiuto a una logica commerciale che trasforma tutto in qualcosa.


Un libro quello presentato nei  giorni scorsi   (  16\11\2018 )    nella trasmissione quante storie di Augias del filosofo Leonardo Caffo sul #veganesimo scritto in maniera " tollerante " e non fondamentalista \ fanatico ( esperienza con alcuni vegani ) con punte d'odio e mancanza di rispetto verso coloro che non lo sono . Concordo con lui quando dice "Il veganesimo cerca una soluzione al più ampio problema del capitalismo alimentare che, oltre a distruggere il pianeta, è incapace di distribuire equamente le risorse."  Infatti   "Il veganesimo cerca   una soluzione al più ampio problema del capitalismo alimentare che, oltre a distruggere il pianeta, è incapace di distribuire equamente le risorse." 
Credo  che   regalerò il suo libro   ad  un  amico  vegano   fndamentalista    (  e   forse  lo comprerò   anche   per me  )   sia  dopo  aver  visto  la  sua presentazione   da  Augias , sia dopo  aver letto  sulla  sua pagina fb  ,  come egli presenta  il suo  libro  .  
Sembra  interessante    perchè  dimostra  , come dicevo dal  titolo ,   che si puo' essere   vegani  ,  senza  chiudersi ed  isolarsi  da  chi non lo è  . Ma sopratutto  fa capire  , anche   se  la  discussione  da A   era quasi tutta oncentrata  sulla  alimentazione ,   a chi vi aderisce  per moda  \ tendenza  , per essere figo ,   che in tale pernsiero  






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Credo  che   regalerò il suo libro   ad  un  amico  vegano   fndamentalista    (  e   forse  lo comprerò   anche   per me  )   sia  dopo  aver  visto  la  sua presentazione   da  Augias    , sia dopo  aver letto  sulla  sua pagina fb  ,  come egli presenta  il suo  libro  .  

Infatti  concordo pienamente   con questa    sua   introduzione  


politica decisiva: riguarda il futuro di chiunque e il presente di molti
si chiama "Vegan. Manifesto filosofico" e lo pubblica Einaudi Editore
oggi su la Repubblica "Robinson" apre con un dialogo sul libro orchestrato da Marco Bracconi
girerò tutta l'Italia: scuole, teatri, festival, librerie
il punto è questo: non perché si diventa vegani ma cosa significa esserlo? chi sono i vegani e perché, sulle loro spalle, c'è un peso molto più grande di quello che loro stessi possono capire?
leggetelo, prima di insultare sottolineatelo, prima di dire che non va bene fatene tesoro e scrivetemi. Da oggi, incompleto o imparziale che sia, il veganesimo in Italia ha un suo manifesto.
"e da una situazione in cui nessuno sembra potersi salvare tutti, di colpo, possono tornare a essere liberi"


buona lettura  

16.11.18

riflessione sulla bellezza e tentato dialogo con un amante del trash uomini e donne


canzone consigliata \ colonna sonora




Risultati immagini per uomini e donne trashPrima d'iniziare   il post  , che  poi  è una discussione avvenuta  in una chat ( ebbene si cari\ care  amici\che  nonostante  i social  esistono ancora  )   tra  un mio contatto ,   mi sembra  opportuno  riportare la definizione  de  : <<  l'insieme delle qualità percepite tramite i cinque sensi, che suscitano sensazioni piacevoli che attribuiamo a concetti, oggetti, animali o persone nell'universo osservato, che si sente istantaneamente durante l'esperienza, che si sviluppa spontaneamente e tende a collegarsi a un contenuto emozionale positivo, in seguito a un rapido paragone effettuato consciamente o inconsciamente, con un canone di riferimento interiore che può essere innato oppure acquisito per istruzione o per consuetudine sociale. [ .... ] >>



bellezza
/bel·léz·za/
sostantivo femminile
La qualità capace di appagare l'animo attraverso i sensi, divenendo oggetto di meritata e degna contemplazione: Più dell'oro possanza Sovra gli animi umani ha la Bellezza (Parini); b. fisica ; la b. del volto, delle membra, delle forme ; b. spirituale ; part., di spettacoli naturali, opere d'arte ( ammirare la b. di un panorama ; un quadro d'incomparabile b. ), gesti o comportamenti morali ( la b. di un atto eroico, della virtù )..
CONCR.
Persona o cosa che costituisce oggetto o motivo di grande ammirazione e compiacimento: una b. di bambino; ha una macchina che è una b.; e pensare che da giovane era una b.!; anche enfaticamente.
"si mangia e beve che è una bellezza"
 ecco   la discussione  .

 parlando di programmi tv   
XXXXX  mi  chiede   lo hai mai visto uomini e donne  ?
IO  no    stavo  guardando altro  
XXXX  lo  trovi  in replica   o  degli spezzoni   qui su  https://www.wittytv.it/uomini-e-donne/
IO  non vedo roba  cosi  scadente   e   dozzinale  . Esso  è  da  quei pocho  pèassaggi  che  ho visto  a  blog   o  facendo  zapping    fra  un  canale  e  l'altro    uno   degli esempi più palesi di televisione trash in Italia,   dove le  situazioni che si creano nella trasmissione sono  al  90  %  in realtà sceneggiate e studiate a tavolino dalla redazione (e quindi non reali) e che i protagonisti del programma sono    in realtà dei figuranti scritturati dagli autori (in effetti molti tronisti e pretendenti, che venivano presentati come ragazzi e ragazze comuni, in realtà   sono  , se  ti  fai  qualche  ricerca in rete  o vedi altr programm simili  , gente  sotto contratto con delle agenzie di moda e di spettacolo ed hanno  già avuto esperienze televisive pregresse alla loro partecipazione al dating show). Inoltre  è  un programma  ,  come quelli politici e  d'attualità     dove   non si capisce  niente   per  i tLe critiche sono state rivolte anche ai toni polemici e spesso rissosi,   sembra  di stare  in un pollaio    , si beccano  ed  si   parlano (anzi meglio   s'urlano )  ,  addosso  con accenni   quando  va  bene  di turpiloquio  ed  volgarità gratuite  . 
XXX  non è bello  ciò  che    bello  , ma  è bello ciò  che  piace . 

Allora    rispondo  alla    sua citazione  ad  .....   del  famoso  proverbio

 IO  secondo     il  tuo  ragionamento  anche   la  ....     proprio come la canzone   ma  che  cos'è   di Mina che è vero fu forse estesa alla cattiva alimentazione ma che amio avviso Mina aveva centrato la verità proprio con questa canzone, riferendosi alla tv spazzatura che allora sta appena iniziando



XXXX 😂🤣😒😜 Sei proprio  uno  snob  intellettuale    , un jurassico
IO  cambiamo discorso  che è meglio  va 
[ .... ]

Questa   discussione dimostra   su certi argomenti e con certi amici\che   è impossibile   parlare   seriamente   di  programmi  tv  vedere    il  film Italiano medio di Maccio Capatonda   di cui   trovate  qui   la  trama   e   qui  sotto   il trailler



    Ormai  il  90 %   della  gente  ha  mandato il cervello   all'ammasso   o la  sera ,  ma purtroppo non solo  ,   lo   spegne  mettenedo  il pulsante   su  OFF  .  Saro come  mi  è stato  detto :  uno snob ,    jurassico , all'antica , ecc     ma  almeno    sono   "  genuino "  almeno     fin  quando 
 reisterò  visto che                       
                               [...]
IL   mio  tempo  non  è  denaro 
Ma il mare  aperto    dei   sentimenti
le  vele  al vento  del mio 
pensiero 
finchè  quel vento resisterà
da   La mia patria non è un'azienda (Sabina Guzzanti)

  e    non   rendenderanno tali  programmi  obbligatori 


15.11.18

NON TUTTI GLI PSICOLOGI ED ASSISTENTI SOCIALI SONO COME QUELLI DEL CASO DI MIRANDOLA

Risultati immagini per errori giudiziari dopo il mio scritto precedente   : CLAMOROSI ( METAFORICAMENTE PARLANDO  )  ERRORI  GIUDIZIARI  ITALIANI  . IL CASO  DEI  BAMBINI DI MIRANDOLA  E  MASSA  FINALESE  (  MODENA ) ho   ricevuto delle email  dove  alcuni m'invitano a non generalizzare   ed  a fare  fi tutta  un erba un fascio  . Non li biasimo  è una loro interpretazione  . capziosa magari  hanno letto in fretta   o si sono soffermati solo a titolo o  ad  alcune righe   del precedente  articolo  . Ci tengo , quindi a precisaere  che  : non sto gerneralizzando  in quanto , come  dicevo anche nel post  , si parla  d'errore    dei singoli e  non di tutti   gli psicologi  . Infatti da  profano    e  da  quei pochi libri  che ho letto  (  alcuni a che citati qui nel  blog  )  e  le  chiaccherate  \  dialoghi   con mia  zia materna  psicologia  e ad  altri  amici\che   chehann studiato  o  al liceo  socio pedagogico  o sociologia  ed  psicologia  all'universita   confermano  le mie opinioni espresse   nel post precedente  . . E poi  scusatemi  anche  un profano  o  uno  che   ha  a malapena il diploma   liceale    s'accorgerebbe   , tanto  è  evidente  che un  bambino\a    sia  che  abbia  o  anche   se  solo si  sospetta    subito  tali abusi     non  s'interroga  \  ascolta   in tale  modo    come  hanno fatto   in questa  assurda  vicenda  .  Ma devi avere  delle  competenze     specifiche    cosa  che non mi sembri  sia  avvenuto  in tali fatti 

14.11.18

Che fine ha fatto Marianne Sin-Pfältzer? e perchè rischia di finier e in un ossario comune

di cosa sto parlando
  fama  e successo in vita  ,  povertà  e   da morta  .  riporto qui   questo  post  ed  il suo annuncio   con relative  foto  della fotografa   di


Che fine ha fatto Marianne Sin-Pfältzer ?
Ero curiosa di sapere. Sono andata in cimitero e ho visto la sua tomba. Se non fosse per una persona sensibile e intelligente (il cui nome mi riservo di scrivere, con il suo consenso), oggi non ci sarebbero : la croce, la foto e la piccola lastrina frontale col suo nome. Sarebbe una signora “nessuno”. E invece lei era Marianne Sin-Pfältzer, la grande fotografa tedesca che aveva scelto Nuoro come sua ultima dimora e dove è scomparsa in povertà nel 2015.
Da qui, da facebook, rivolgo agli amministratori locali l’invito ad una sistemazione più onorevole e definitiva prima che le sue ossa, in mancanza di un referente, tra sette anni vengano convogliate nell’ossario comune e di lei si perda l’ultima traccia terrena. Si abbia quel rispetto riservato a una grande, la cui unica mancanza è stata di aver pensato poco a sé stessa, essendo stata generosa con gli altri.