Emergenza medici, nel sud dell’Isola un drappello di veterani ancora in servizio: «Il riposo può aspettare»Al lavoro anche se in età di pensione: gli over 70 che non hanno deposto il camice bianco sono una piccola e fondamentale pattuglia sul territorio
Emergenza medici, nel sud dell’Isola un drappello di veterani ancora in servizio: «Il riposo può aspettare»Al lavoro anche se in età di pensione: gli over 70 che non hanno deposto il camice bianco sono una piccola e fondamentale pattuglia sul territorio
(foto (Ansa)Il dottor Paolo Piras è un medico di famiglia in servizio permanente effettivo, praticamente un veterano. Settantaquattro anni, natali a Seui, è in pensione dal febbraio 2021 e ha risposto sì alle chiamate dell’Asl di Cagliari e di Lanusei. «Non ho fatto domanda per restare al lavoro, mi è stata chiesta la disponibilità». Non ha mai smesso di lavorare un giorno, e oggi, nel suo ambulatorio di Sadali, continua a ricevere i pazienti del paese e del territorio.
Lui è uno dei medici over 70 che non hanno deposto il camice bianco. Sono una piccola pattuglia in tutto il sud Sardegna, l’area più popolosa che, sulla mappa desolante delle 470 sedi vacanti in tutta la regione, conta decine di ambulatori chiusi e decine di migliaia di persone (470mila in tutta l’Isola) senza medico di base.
LA MAPPA – Una desolazione che – per restare nel versante meridionale - va dal Sulcis Iglesiente (1.500 pazienti non coperti solo tra Giba e Piscinas) ai paesi del Medio Campidano, dai paesi intorno a Cagliari fino al Sarcidano e alla Barbagia di Seulo. Territori in parte distanti dagli ospedali e dai pronto soccorso, con una popolazione anziana e quindi con un carico di malattie croniche che richiederebbero migliore assistenza. Dopo che la Corte Costituzionale ha respinto il ricorso del governo contro la legge regionale (prorogata per tutto il 2026) che dà modo alle Asl di richiamare in servizio i medici di base in pensione (o chiedere di restare a quelli prossimi alla quiescenza) per fronteggiare i vuoti dell’assistenza, i dottori più anziani restano una risorsa fondamentale per scongiurare il collasso definitivo delle cure primarie. Ancor più perché – a fronte del numero enorme di pensionamenti, che entro il 2030 conterà in Sardegna l’uscita di almeno 600 camici bianchi – i giovani non scelgono più questa specializzazione, e i pochi che ci sono rifiutano le sedi disagiate.



