4.10.04

Senza titolo 274

Pensiero per un padre 2
(é possibile un mondo migliore?)


"Perchè un mondo migliore c'è già, alle nostre spalle... Ma non me ne accorgo perchè dò più credito alle parole e ai gesti di gente che sta male con se stessa" è la frase della mail di Gianni (nome fittizio per sua esplicita richiesta), un ragazzo che ha letto il "Pensiero per un padre" postato ieri da greysky sul blog Elevation (http://elevation.splinder.com) e mi ha scritto. Una frase che mi ha colpito.
Penso anche io che il mondo migliore ci sia già... Siamo noi a dover migliorare in tutti i sensi... A guardare altrove rispetto a
"quelli che guardano tutti verso una direzione".
Grazie Gianni, pubblico molto volentieri la tua mail e ti sono vicino


Leggevo il "Pensiero per un padre" postato ieri alle 12:26 da greysky. Non mi vengono in mente i soliti pensieri scontati che mi dovrebbero venire. Non mi viene in mente niente.
Se solo riuscissi a guardare in un'altra direzione le cose sarebbero diverse. Ma faccio parte del gregge, di quelli che guardano tutti verso una direzione.
Questo ragazzo che, rivolgendosi al padre, dice
"Non sono qui stasera per condannarti, ma per dimostrarti la mia stima incondizionata nei tuoi confronti, che non troverà mai pace, perché la stai usando per modellare la mia vita secondo la tua etica" o anche "Sei la più luminosa delle stelle che brillano nel cielo che guardo ogni notte, prima di addormentarmi, mentre tu e la mamma fate il più bello dei sogni insieme" . "Continuo a tenere questo comportamento così infantile con voi perché non voglio perdervi" .
Io non ho paura di perderti, padre. Ho paura di perdermi. Ho paura.
Non scriveri mai una lettera a mio padre. Non capirebbe. Non ha mai capito. O forse sono io che non ho capito.
Vedete mio padre è particolare. Mi ha sempre terrorizzato fisicamente (con le botte) e psicologicamente (con le parole). Forse voleva solo "modellare la mia vita secondo la sua etica"? Picchiando mia madre davanti a me?! Parlando male di me e di mia madre alla gente che conosceva?! Chiamandomi "faccia di animale" quando ero piccolo davanti ai suoi parenti (che lo appoggiavano) mentre io piangevo e lui con una faccia che dovevate vederlo! Un demone sarebbe stato più umano! E tanto altro.
E ovviamente la gente credeva a lui... E un giorno gli dissi "non mi sta bene" e lui mi rispose "allora, te ne puoi andare benissimo da questa casa". E un'altra volta, mentre piangevo, gli dissi "vorrei solo un po' di affetto" e lui si mise a ridere con violenza e uscì di casa. Non gli ho più detto nulla.
E ora che sono cresciuto mi dà i consigli del tipo: "la vita è lunga solo 70 anni e tu devi disprezzare il tuo prossimo sennò ti uccideranno!". Beh, come hai fatto tu! Bel padre di merda!
La sua etica.
La mia lettera la chiuderei, a differenza del ragazzo del post precedente, "con tutto il mio odio".
Se a volte riuscissi a dare meno importanza allo schifo di parole che vengono dette... Ho pregato che potessi diventare sordo! Perchè le parole vengono usate per farti male e sono peggio delle botte!
Se riuscissi a girarmi, a non ascoltare la merda, allora sarei libero.
Perchè un mondo migliore c'è già, alle nostre spalle. Ma non me ne accorgo perchè dò più credito alle parole e ai gesti di gente che sta male con se stessa (tipo mio padre). E così penso che il mondo sia quello. Che la realtà sia quella. E poi mi vengono pure i complessi perchè mi dico che lui ha bisogno di amore ed è per questo che è così. Ed io allora? Mi hanno insegnato che sono solo una "faccia di animale". E a cosa serve un animale se non a servire l'uomo e a cibarlo?
Siamo simili Francesco: tu non vuoi offendere i tuoi dicendogli che sei gay perchè li ami troppo. Io non voglio offendere i miei dicendogli che sono una persona... A differenza di te, non so se li amo: so comunque di essere loro schiavo! Perchè ora sono impotente, non so reagire di fronte alle più piccole cose della vita e questo a causa di qualcuno che chiamo padre!
Almeno io, rispetto a te, sono nato per caso o per errore: me lo ha detto mio padre! Dovrei essere più libero. Non lo sono!

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