1.10.05

Senza titolo 840

Percorrendo una certa parte del mio cortile, sempre nello stesso punto, sempre nello stesso modo, sovrapponendo i passi a tutti quelli fatti infinite altre volte in precedenza, il pensiero che mi si affaccia alla mente è sempre lo stesso: "Fa che sia convinto, fa che non torni indietro". E' una preghiera, o forse un augurio, per me, per lui, che il passato sia e resti passato, e non torni mai più. Non perchè farebbe male. Non perchè farebbe bene. No. Perchè ciò che allora è stato, oggi non sarebbe. Perchè tutto l'entusiasmo, la voglia, la dolcezza, la disponibilità, tutti i bei sentimenti che gli ho donato, sono ormai esauriti sotto troppo silenzio, come una cappa di gelo che nessun sole potrà mai più sciogliere. Resterebbe la freddezza, la distanza, a separaci, come un muro, al di là dell'apparenza. "Fa che sia convinto, fa che non torni indietro". E' una preghiera, a qualcuno lassù, e a me stessa, e al destino.
Eppure qualcosa in me ancora è convinta che esista un sorriso che possa sciogliere il gelo, che possa abbattere il muro, che possa riaccendere in un istante tutto.


Illusione.

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