Le teniamo chiuse sotto i cappelli. Le lasciamo uscire come centesimi da infilare nella macchinetta del caffè. Le usiamo perché ci frega, ne abusiamo perché gli altri, dopo un po', ci anestetizzano. Del saperle formulare abbiamo fatto un mestiere forse dimenticando che da bambini per tutti era un talento naturale. Eravamo tutti intervistatori e ci domandavamo del mondo, della vita, dei perché. Ora che abbiamo più strumenti per trovare risposte, spesso non abbiamo più domande. Non abbiamo più quella voglia di esplorare, di conoscere. Ci accontentiamo di vivacchiare e subiamo quello che ci accade senza più interrogativi. Per fortuna succede ancora che un bambino ci fissi e chieda:"Perché?"
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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4 commenti:
Sembra che tutti ormai abbiano solo certezze, mentre è la domanda che apre a nuovi percorsi... Infatti, viviamo nel mondo in cui viviamo, le risposte a domande importanti sono in genere spot televisi. Giulia
mi hai tolto le parole di bocca , stavo per dire la stessa cosa
Allora scriviamo domande. Usiamo questo spazio per interrogare e rispondere... no?
più o meno .
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