14.9.04

Senza titolo 240

I.... andato ...e II arriva...


non dipende più da me,


qualcuno l'avrà capito....




II



La papessa



Le scale erano vecchie, i marmi resi lucidi dalla consunzione, e c’era un’aria stantia e pesante, mentre arrancavamo verso il quinto piano della palazzina.


Fuori, e per contrasto ancora più evidente, nel silenzio quasi innaturale che ci precluse i suoni fin dall’androne, era la solita bolgia di una metropoli caotica e fibrillante, nel cuore di un immenso formicaio come solo i mercati orientali, o il centro di Napoli, sanno essere.


Parlare di pentimento sarebbe sicuramente eccessivo, ma non ero contento di essermi fatto convincere ad arrivare fin li, questo lo ricordo bene.



___.___




Accompagnavo una donna, una conoscente che era a suo dire, completamente “stregata” dalla capacità che “la vecchia” aveva, di leggerle il futuro con le carte. Voleva assolutamente che io la conoscessi, e che confermassi il suo giudizio, sapendo che da sempre mi ero documentato sulle dottrine esoteriche, pur rifiutandomi di praticarle, convinto che la divinazione relegata alle cose terrene non è il fine vero delle pratiche esoteriche, ma solo un aspetto secondario, un effetto collaterale e fuorviante dell’apertura mentale che la meditazione e lo studio delle scienze occulte deve invece dare al neofito che vi si accosti.



Predire il futuro con i Tarocchi,


equivale per me ad andare


a caccia di passeri nel bosco,


usando come arma un’atomica.



___.___



Bussammo, e ci fu aperto quasi subito.


Una ragazza bruna, sottile e schiva, c’introdusse nella casa, ricordo passammo un corridoio in polverosa penombra, fino alla stanza della veggente, in penombra anch’essa.


Percepii odore di legno di sandalo, un profumo che conosco bene, poiché mi piace molto, lo trovo fresco e inebriante, sveglia i sensi, ma senza aggredirli, è un invito al respiro pacato, ritmico, quieto.


Abituati gli occhi alla semioscurità, la vidi.


Era seduta, quasi affossata, in verità, in una vecchia poltrona di cuoio sdrucita e sul tavolino basso innanzi a lei, le carte, vecchie forse ancora di più degli anni suoi e consumate quanto lei, dalla vita.


Sedetti sul divanetto d’angolo, lieto di non essere l’attore principale ma solo uno spettatore.


La mia amica, di solito logorroica, si era “magicamente” acquietata, mentre occupava posto sulla sedia di fronte al tavolino, mi parve un ottimo risultato, e nel pensarlo un sorriso involontario affiorò sul mio viso.


Fu allora che lei si voltò verso me, e sorridendo, mi restituì un sorriso complice, o così mi sembrò.


Il cuoio della poltrona era meno rugato del suo viso, notai, mentre si sporgeva a fatica, quel tanto che bastò a raggiungere le carte sul ripiano.


La ragazza intanto, discretamente, le riaccomodava i cuscini dietro la schiena, con gesti misurati dalla lunga esperienza.


-mischia e taglia il mazzo- disse, con voce bassa e dolce, una voce che mi fece quasi sobbalzare perché totalmente contrastante con l’idea che mi ero fatto del suo timbro, osservandola.


Mentre la mia amica eseguiva l’operazione, la vecchia mi guardò, o meglio, voltò il capo verso me, era troppo in ombra per capire se gli occhi erano aperti o chiusi, e mi disse che ero un musicista… ma che la musica per me era solo un mezzo per scrivere cose, che quello era il mio modo per raccontarle.


Annuii in silenzio.



Ero seccato per la piega che la situazione stava prendendo, e in particolare, meditavo di scaraventare, una volta fuori, giù dalle scale quell’idiota della mia accompagnatrice, che di sicuro le aveva prima parlato di me.



La “maga” poi, iniziò a descrivere con dovizia di particolari, non so quale complessa situazione amorosa che vedeva coinvolta la mia conoscente, il suo amante, la moglie di lui ..etc..



Stavo quasi per alzarmi e andare via, quando un impercettibile movimento, quasi una sensazione mi fece volgere lo sguardo alla ragazza che, ora nell’ombra più fitta della stanza, mi stava osservando, silente, solo i suoi occhi brillavano, come divertiti, non ne ero sicuro, ma forse per un attimo la sua bocca aveva represso un sorriso.



Mentre guardava me, continuava infaticabilmente a gesticolare impercettibilmente tracciando piccolissimi movimenti con le dita sottili, e, stando alle spalle della “cliente”, solo la fattucchiera, ed io, potevamo vederla intessere mute melodie nel vuoto.



Compresi.



Era Lei che “vedeva”, non la vecchia, solo il riflesso era visibile ai più, la parvenza, la maschera.


Mi sentii onorato, di essere stato ammesso alla rivelazione di quell’evento.



La tensione che sentivo crescere in me, fu allentata, dopo poco, quando dalla porta semichiusa della stanza accanto, una bimbetta, non avrà avuto più di sei anni, irruppe, andando ad abbracciare la vecchia e poi la ragazza, che chiamò mammà.


Due occhi limpidi, grandi, senza nessuna traccia di paura, di sospetto, di timore, gli occhi dell’innocenza.


Piroettò nella stanza, accennando un passo di danza, poi ci seguì, con il passo saltellante e leggero che solo a quell’età si può avere, mentre la ragazza ci accompagnava per il corridoio.


Quell’imbranata della mia amica, forse ancora scossa dalle rivelazioni delle profezie, aveva dimenticato la borsa nella stanza, e la ragazza l’accompagnò a recuperarla.


Restai solo per pochi istanti con la bimba.


Solo il tempo necessario perché mi dicesse, con voce sottile e pacata, che era contenta di avermi trovato lì, quel giorno, perché aspettava un segno, e riteneva che fosse arrivato, con me.


Era la prima volta che sua madre aveva permesso a qualcuno di “scoprire” il “segreto” di chi realmente, conosceva le “cose” dei clienti, e questo per lei, voleva dire che, da domani stesso, o forse stanotte, sarebbero andate via.


-Magari in un posto più bello- mi disse, -dove ci sia una stanza più grande per me, da dove io possa fare i “segni" a mammà, e lei a nonna…-


. . .



___.___

Senza titolo 239

 



 


 


 


 


 


 


Tanti pezzi di un puzzle…una volta li ho fotografati…ma allo sviluppo non mi hanno dato la stessa sensazione del momento.. è sempre così… bisogna rivivere le sensazioni attraverso i ricordi….


 


 


 


 


 

13.9.04

varie

Ricostruire su macerie o ricostruire da zero ? questo è il mio probelma


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molti compresi i miei genitori e mia zia , ma anche coloro a cui dò l'url del mio blog \ sito , continuano a chiedermi cosa voglio dire o perchè questo nome , o che scrivo e vengono scritte boiate , gli rispondo : 1) che ciò è soggettivo anche alcune canzoni di andrè per noi cui sembrano strane \ particolari , magari per lui vogliono dire molto ; 2) non è facile scrollarsi di dosso una piovra che ha succhiato tutto il suo sangue per ridartelo avvelenato ; non è facile togliersi di dosso un abito mentale , trasformare un carattere che ti è stato falsato . E' un lavoro di coscienza , è una fatica lenta , contro te stesso , che devi spingere ogni giorno più in fondo (....) da Davide Lajolo ( 1912 -1984 ) da " a conquistare la rossa primavera "


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"la Speranza ha due figli, lo sdegno e il coraggio. Il primo serve a raccontare le ingiustizie del mondo e il secondo a cambiarle". ( Sant'Agostino )

12.9.04

Senza titolo 238






                                                                                                             


Nella vita ci sono giorni
pieni di vento
e pieni di rabbia,
ci sono giorni
 pieni di pioggia
e pieni di dolore,
ci sono giorni
 pieni di lacrime;
ma poi ci sono giorni
 pieni d'amore
che ci danno il coraggio
di andare avanti
per tutti gli altri giorni.


Romano Battaglia
~ da Notte infinita ~


 


 


 


 


 


 


                                                                                         

Senza titolo 237

Un’altra settimana e via…e un altro 11settembre è passato….


 



Le italiane…le libereranno???


I francesi li lasceranno???

il post che volevo scrivere sul '11'09'01

Qualunque  sia  la  causa   dell’attentato attentato di stato  come dice uno dei principali portali italiani di contro informazione accusati  dai filo americani   solo per  la sua  schietta  obbiettività  d’essere  terroristi o  antiamericani    http://www.informationguerrilla.org/dossier_guerracivileglobale.htm  (  tesi che in parte  condivido  dopo aver visto il film FAHRENHEIT 9/11  ) e  il   film andato in onda  su rai  3  il  per celebrare  la  tragedia  del 11 settembre, sono 11 corti  di 11 registi, per  chi volesse saperne di più http://www.filmup.com/110901.htm . Quelli  che mi sono piaciuti di più  sono : 1)  quello di  Sean Penn uno dei più apprezzati, proprio perché il più vicino alla nostra sensibilità, ; 2) quello  di K.Loach . In esso    egli ( per  chi  è  abituato a vedere i suoi film  ) non ha voluto perdere l'occasione per ricordare i caduti, ma allo stesso tempo schiaffeggiare l'America. Un cileno scrive ai genitori delle vittime ricordandogli che l'11/09/1973, in Cile venivano massacrati migliaia di innocenti mentre Pinochet saliva al potere. Gli americani non sono le uniche vittime e soprattutto urlano la "loro" giustizia e liberta dimenticandosi che mostri come Pinochet sono state loro creature (Kissinger, Nixon e la CIA);  magistrale come sempre,preciso,puntuale come un orologio svizzero,quasi didascalico nell'inchiodare senza possibilità di smentita la ferocia nazista degli Americani(quelli al potere, non il popolo o almeno  non tutto  io non sono un anti-americano a tutti i costi,guardo all'evidenza dei fatti,come spesso non fanno i sostenitori con il culo a stelle e strisce e i reazionari in genere, accecati dalla loro becera prepotenza..rabbiosi perchè un film come questo possa anche solo essere concepito, e posso vederla, la loro bile che gli esce sbavando dalla bocca fino a bagnargli i vestiti, ma tant'è...mi dispiace per voi ragazzi..). Con i toni paternalistici che si userebbero con uno scolaretto, Loach cerca di fa capire agli americani che esistono anche altre realtà oltre quella dei media. magari poco attinente all'episodio in sé dell'attacco alle torri, concentrato invece sull'America come superpotenza internazionale che non esita a rinnegare quegli stessi ideali di cui si fa portavoce per perseguire i propri interessi, anche e soprattutto a discapito della popolazione civile, e anche  coloro  che hanno  collaborato  ed incentivato dittature  come  quella  di pinochet  ( solo per  citare  gli esempi   più  clamorosi   dela politica  estera  Usa , toverete  altri  esempi negli post  del mio blog  )  diventano  vittime : ma  credo(  con questo non intendo  dire  che  gli si  deva fare un altro  crimine  simile  )  che   visto  quello che sta  facendo in iraq, non  gli è  bastato  . 3) quello di Mira Nair (India)  dove   credono un mussulmano un terrorista  ,invece poi   si scopre  che  era morto per  salvare  quelli delle due torri  .


Concludo  sia  quanto  ha  scritto  sull’attentato del  11\03\2004   un  nostro iscritto alla   comunity :<< Questo sappiamo. Che tutte le cose sono legate come il sangue che unisce una famiglia... Tutto cio' che accade alla terra, accade ai figli e alle figlie della terra. L'uomo non tesse la trama della vita, in essa egli e' soltanto un filo. Qualsiasi cosa fa' alla trama, l'uomo la fa' a se stesso".  (Ted Perry, inspirandosi al capo indiano Seattle) >> , e  u  altro  scritto  di una ragazza  sempre   sullo stesso tema ovvero il terrorismo  e  sempre iscritta  alla mia , anzi nostra  comunity    http://edit.splinder.com/myblog/post/1599768/ e il mio scritto da cui sono  scaturiti   i precedenti   http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2004/03/commento.html .  Con questo  è tutto 


 


APPUNTI DI VIAGGIO


www.11settembre.it


www.pernondimenticare.it


 di informationguerrilla citato prima


http://www.laurabogliolo.it/11settembre.htm e  i suoi link


 


ATTACCO AGLI USA
www.attaccoagliusa.too.it/


TWIN TOWERS DAY
www.twintowersday.com/

LO SPECIALE DELLA CNN
europe.cnn.com/SPECIALS/2001/trade.center/index.html

THE TERRORISM RESEARCH CENTER
www.terrorism.com/terrorism/links.shtml

TESTIMONIANZE
http://mystory.inter.net/

PARLIAMONE SUL BLOG
http://11settembre.blogspot.com/

Le home page di 230 siti come apparivano il giorno degli attentati
www.interactivepublishing.net

WEB CAM SU NEW YORK
www.hazecam.net/newark.html

Archivio digitale del Museo nazionale di storia americana
www.911.gmu.edu/

LE VITTIME
fyi.cnn.com/SPECIALS/2001/memorial/lists/by-country/index.html

ARCHIVIO 11 SETTEMBRE
web.archive.org/collections/sep11.html

RUMORS OF WAR, LEGGENDE SULL'11 SETTEMBRE
www.snopes2.com/rumors/rumors.htm

TUTTO SU OSAMA BIN LADEN
www.caffeeuropa.it/newmedia/152nuovimedia-osama.html


CROLLO DELLE TORRI
www.Public-Action.com
serendipity.magnet.ch/wot/psyopnews1.htm
serendipity.magnet.ch/wot/psyopnews2.htm
serendipity.magnet.ch/wtc.html

INOLTRE:
www.emperors-clothes.com/
www.whatreallyhappened.com/lindex.html

www.geocities.com/anitaalittle/archiveprior_knowledge.html
www.public.action.com


 


 


 

Senza titolo 236









 

 

Una preghiera per la pace

 Per i prossimi 60 secondi, lascia ciò che stai facendo e
approfitta di questa opportunità.
 Tutto quello che devi fare è:
 * Dire semplicemente questa preghiera per la PACE e la
 persona che ti ha inviato il messaggio:
 Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in Cielo
 così in Terra, dacci oggi il nostro pane quotidiano rimetti a noi i
nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male.
 Amen.
 * Poi, inviala ad altri dieci persone.
 Poco dopo, 10 persone avranno pregato per te e tante
persone avranno pregato Dio per altre persone.
 Apprezza il potere di Dio nella tua vita, per fare ciò che a Lui piace.
 Se non hai vergogna di fare questo,

per favore inviala.
 Gesù disse, "Se tu hai vergogna di me,
 io mi vergognerò di te davanti al Padre mio".
 Se ami Dio e non ti vergogni delle cose meravigliose che
ha fatto per te, invia questo messaggio a 10 persone ed alla persona che te
 l'ha inviato.
 Ciao a tutti e... GRAZIE!

(Soprattutto a chi me l'ha mandata!!!)
 Grazie

 


11.9.04

11 Settembre e Beslan...

Noi piccoli uomini sempre alla ricerca del vacuo e del superfluo...siamo qui a porci domande, ad accendere candele per ideali sbiaditi dal tempo della nostra inettidudine ad esistere.

Pace, amore, verità...piccole parole, d'ornamento ai nostri vuoti d'affetto sono il placebo del male d'esistere...pronti ad essere rispolverati durante le cerimonie della pietà umana...falsa quanto ideologica. per poi litigare, mercanteggiare, uccidere e morire dentro nella vita di tutti i giorni... Siamo debolied indifesi nel nostro peregrinare a cercar colpevoli e assassini privi di pietà. Facezie dell'intelligenza umana, dell'insabbiamento dello scomodo e spigoloso di quello che... non ci riguarda perchè lontano dal cuore dal quotidiano. E' più facile dimenticare che ricordare i martiri della nostra viltà.

I colpevoli siamo tutti noi...uomini assetati di libertà, che viviamo nelle nostre gabbie d'oro laccato, noi pacifisti di facciata e noi libertini che ci svegliamo quando il mondo che non ci piace bussa alla nostra porta e ci chiede il giusto riscatto...Il mondo permette tutto ciò, gli uomini, dal primo all'ultimo sono colpevoli di questo terrore...perchè si volgono dall'altra parte appena l'occasione si presenta...piccoli giostrai senza fili, inconsapevoli del nostro destino ma fautori della nostra rovina.

Ribellati uomo al tuo giogo, alle tue carceri e mostra qulell'umanità da tempo sopita...perchè oggi in una piccola scuola l'innocenza è stata violata, uccisa e ridotta al silenzio della schiavitù sociale...


In ricordo delle vittime delle torri gemelle e dei bambini di Beslan...perchè l'uomo torni a essere uomo e non bestia d'un mondo che non c'è...


By Lapò

NY 11/9: l'appello dei parenti delle vittime
















IL post\ l'intervento dei  familiari delle vittime  dell  11\9\2001  (  che  qui  nelle righe  successive )  ha  scompaginato il post  di oggi . Quando   ritroverò nel mio archivio  informatico "  quello che avevo scritto per oggi  lo ripoterò  in un 'altro post


Lanciamo un appello peché si ponga fine alla guerra come strumento ottuso della politica estera del nostro Paese in un mondo sempre più complesso. Riconosciamo che la nostra libertà e la nostra sicurezza non discendono dai politici o dal Pentagono, ma dalla nostra Costituzione e ci appelliamo a tutti gli americani perché si mobilitino in sua difesa contro la tripla minaccia di paura, menzogna, ignoranza.



NY 11/9: la voce dei parenti delle vittime di Redazione (redazione@vita.it)

10/09/2004 Comunicato di Peaceful Tomorrows, 11 settembre 2004


Circa tre anni fa l'associazione September 11th Families for Peaceful Tomorrows nasceva dalla convinzione comune che la risposta militare americana agli attacchi del 11/09, che si erano portati via le vite dei nostri cari, avrebbe causato la morte di innumerevoli civili innocenti e incrementato gli arruolamenti alle cause del terrorismo, riducendo la sicurezza e la libertà per le generazioni a venire, negli Stati uniti e nel mondo.
Oggi, mentre commemoriamo l'11 settembre 2004, ci accorgiamo che le nostre paure peggiori si sono realizzate. Il terrorismo dell'11 settembre non è stato né neutralizzato né ridotto alla fine dal terrorismo della guerra.
Sin dai bombardamenti e dalle azioni militari in Afghanistan, che hanno provocato la morte di oltre 130 uomini tra le truppe americane e, si calcola, 4.000 civili, e considerando per di più il nostro fallimento nel ricostruire una nazione distrutta, abbiamo assistito al ritorno dei signori della guerra talebani, alla partenza delle organizzazioni umanitarie e alla morte continua di americani in servizio e di civili innocenti. Il presidente afgano Hamid Karzai ha ammesso di cercare il sostegno di ex ufficiali talebani nello sforzo di stabilizzare il processo politico. Osama bin Laden resta in libertà e al-Quaeda resta una potente forza terroristica, come dimostrato dalle bombe ai treni di Madrid dell'11 marzo scorso.
La nostra invasione in Iraq, un atto illegale, immorale e ingiustificato contro una nazione che non aveva nulla a che vedere con gli attacchi dell'11 settembre, è costata la vita a 1.000 soldati americani e, si calcola, circa 12.000 civili iracheni, senza contare le decine di migliaia di coloro che portano traumi fisici e psicologici. Oggi, il persistere della nostra occupazione, il nostro fallimento nel fornire i servizi fondamentali, come elettricità ed acqua, la tortura ai prigionieri ad Abu Ghraib, ha fatto dell'Iraq il centro del sentimento anti-americano, verso cui confluisce una nuova generazione di terroristi, arruolati in ogni parte del mondo.
A Guantanamo, circa 600 detenuti di 40 Paesi sono costretti in carcere senza capi di accusa e senza assistenza legale. Coloro che sono stati rispediti nel Paese d'origine testimoniano di condizioni che violano le Convenzioni di Ginevra e i nostri stessi principi democratici. Negli Usa, il Patriot Act conferisce al governo piena autorità di sorvegliare cittadini che rispettano la legge. Le restrizioni imposte alle proteste pacifiche si fanno beffe delle garanzie di libertà di parola e di adunanza sancite dalla nostra Costituzione. E intanto, il perpetrarsi di crimini e discriminazioni continua a gettare un'ombra sulla nostra nazione.
Che tutto ciò sia stato fatto in nome dei nostri cari morti l'11 settembre rende ancora più difficile da accettare la sofferenza di quegli innocenti che nel mondo hanno subito la stessa sorte. Quando, in nome della sicurezza statunitense, si compiono atti che rendono il mondo meno sicuro, dobbiamo ripensare a quali sono le vere origini della sicurezza, della libertà e del rispetto che un tempo ispiravamo in tutto il mondo.
L'origine della nostra sicurezza e libertà sta forse nell'esercizio di un potere politico schiacciante? Abbiamo trovato sicurezza e libertà nel dividere il mondo tra “noi e loro” ed etichettando nazioni intere come “il male”? Tre anni fa i francesi dichiaravano “Siamo tutti americani” e gli iraniani tenevano veglie spontanee per i nostri morti. Oggi il prestigio americano ha raggiunto il livello minino. Amici e nemici tremano allo stesso modo dinnanzi al concetto di “eccezionalismo” che spinge gli Usa a condurre una guerra preventiva.
E quale esempio abbiamo portato con l'uso della violenza come strumento per far fronte alla complessità di questi mali? La scorsa settimana, le immagini strazianti dei bambini rapiti e uccisi in Russia ci ricordano che il terrorismo contro le popolazioni civili, che non è iniziato l'11 settembre, non è stato soppresso per effetto delle nostre azioni dal giorno dell'attentato. In Iraq i rapimenti di più di 40 civili di nazioni tra cui Giappone, Giordania, Italia, Cina, Ucraina, Corea del Sud, Egitto, Nepal, India, Kenya, Filippine, Bulgaria e degli stessi Usa hanno innalzato il livello di sofferenza umana.
L'11 settembre 2002 avevamo sollecitato gli Usa a prendere pienamente parte alla comunità globale, onorando i trattati internazionali, appoggiando e partecipando al Tribunale penale internazionale, rispettando la carta delle Nazioni Unite e aderendo nelle parole e nei fatti a quanto sancito dalla legge internazionale. Oggi intensifichiamo l'appello perché l'America rientri a pieno titolo tra i membri della comunità delle nazioni.
Lanciamo un appello perché si ponga fine alla guerra come strumento ottuso della politica estera del nostro Paese in un mondo sempre più complesso. Riconosciamo che la nostra libertà e la nostra sicurezza non discendono dai politici o dal Pentagono, ma dalla nostra Costituzione e ci appelliamo a tutti gli americani perché si mobilitino in sua difesa contro la tripla minaccia di paura, menzogna, ignoranza.
Traiamo infine speranza da coloro che, in tutto il mondo, non si sono fatti trascinare nel luogo della vendetta dalle esperienze storiche di terrorismo e guerra, ma si impegnano a creare un mondo di pace. Sono le vittime delle violenze in Israele e in Palestina, le famiglie delle vittime dell'attentato al locale notturno di Bali, i familiari di chi è morto a Oklahoma City, i sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, coloro che sono sopravvissuti ai bombardamenti di Guernica, in Spagna, e di Dresda, in Germania, coloro che sono stati colpiti dal terrorismo in Kenia, Cambogia, Cecenia, Sud Africa, Irlanda del Nord, Bosnia, Sri Lanka e in ogni luogo del mondo. Attraverso la loro testimonianza e i loro sforzi verso la riconciliazione, hanno dimostrato che la pace inizia nel cuore di ogni individuo e che il popolo unito possiede un potere senza pari, capace di cambiare il mondo.
Ogni giorno scegliamo di creare il mondo in cui vogliamo vivere, attraverso le parole e le azioni. Oggi stendiamo la mano verso chi, nel mondo, riconosce che la guerra non è la risposta. Oggi, tre anni dopo l'11 settembre, continuiamo a scegliere la pace.
September 11th Families for Peaceful Tomorrows
peacefultomorrows.org

(traduzione a cura di Traduttori per la pace – http://www.traduttoriperlapace.org)

http://www.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=47534 www.edoneo.org




:











PER NON DIMENTICARE

La notte italiana tra martedì 11 settembre e mercoledì 12 2001 e' stata più silenziosa delle altre: pochissimo traffico nelle strade, inesistente il brusio dei bar. Scomparso anche il tum tum che esce ovattato ma ben percepibile dagli abitacoli di alcune auto dove il volume dello stereo e' inversamente proporzionale all'età del guidatore. L'unico suono era il ronzio di migliaia di televisori abbinato ai riflessi dei tubi catodici. Le città erano mute davanti alla "diretta" da Manhattan, avvolte in un'atmosfera surreale, rintracciabile soltanto nelle storiche sconfitte ai rigori della nazionale di calcio.In quel caso la reazione era da choc da granata: una gioia pronta a esplodere che si spegne in smarrimento. Nella tragedia americana minuto per minuto, e' scattato invece qualcosa di simile a uno stordimento, a una caduta collettiva in stato di trance.La grandiosa, terrificante e reiterata sequenza delle Twin Towers centrate dai Boeing kamikaze, quel fiore di fuoco che sboccia oltre il cinquantesimo piano, il successivo fumo con le persone aggrappate sui cornicioni, infine il crollo in una nube di polvere che si gonfia come un fungo atomico, e' purtroppo un film perfetto e, bisogna aver il coraggio di dirlo, troppo spettacolare per destare "orrore", "raccapriccio" "angoscia". A pensarci bene questi sentimenti scattano davanti alla tivù, in scene più famigliari e senza effetti speciali: Alfredino imprigionato nel pozzo, il cormorano inghiottito dalla macchia di petrolio, Ayrton Senna che si schianta a 300 all'ora contro un muretto di recinzione e quel casco reclinato, subito dopo. Le emozioni tradizionali si manifestano se c'e' un nome, un volto, una figura famigliare, un odore, un grido, a dargli appunto una "forma umana". E dunque il momento dell'angoscia, del raccapriccio e della pietà sta arrivando adesso con i trilli dei cellulari dei sepolti vivi; adesso che si cominciano a estrarre i corpi dalle macerie del World Trade Center, quando piccoli particolari racconteranno storie di singole vite interrotte dallo schianto maledetto, dall'incendio o dal crollo, come gli abitanti di Pompei.Ma allora cosa ci ha inchiodato per lunghe ore davanti alla tivù, a parte ovviamente il desiderio di avere quante più notizie possibile? L'agghiacciante perfezione di questa catastrofe, anzi di questo crimine, l'incredulità di fronte al terribile spettacolo della morte in mondovisione. Si dice che talvolta le persone che muoiono d'improvviso conservano sul volto un'espressione né di dolore né di paura, ma di sorpresa. Forse quella stessa sorpresa si e' stampata sulle nostre facce, quando insieme ai disgraziati passeggeri dell'aeroplano, insieme alle migliaia di ignari newyorchesi al lavoro nelle torri gemelle, per pochi istanti, siamo morti anche noi.


Alex & Luca Goldoni



Senza titolo 235

Decisione improvvisa


 


Qual uragano,


si spande la macchia dell'istinto


che giovin forza ancora in sé


trattiene; fiera tra le sbarre,


alza il ruggire sopra la ragione


ed i pensieri stanchi, gazzelle


impaurite, spinge a fuggir


nella savana dell'ignoto.


 


     E va speme


rinascente a correre tra sogno


ed illusione, architettura folle


di vita immaginaria, pensando


amore come castello antico.


Ardita tracotanza che favola


rilegge, romba tuona e scarica


le nuvole rigonfie.


 


      Imperiosa,


aggredisce l'ora al timor ch'essa


si sciolga e liquefatta coli via:


squadra d'assalto tesa a conquistar


la gloria, si parte ardente e alle


convinzioni del dì passato oppone


fuoco e ferro per il solo vincer


sul ricordo.


 


      Ah! Anima


di fragili incertezze, nulla in te


han condizionato i danni che vita


nel suo andare ha dimostrato, nulla


si pone a ostacolo impossibile. Ah!


rapido lampeggiar, mistico miraggio,


ti fai schiavo della tua stessa forza


e l'animo teso affondi.


 

10.9.04

Senza titolo 234

Ancora


Non ci credo ancora
stai arrivando accanto a me
e la notte è un pugno
di stelle e di allegria
palpo gusto ascolto e vedo
il tuo volto il tuo passo lungo
le tue mani e tuttavia
ancora non ci credo
il tuo ritorno ha tanto
a che vedere con te e con me
che per cabala lo dico
e per i dubbi lo canto
nessuno mai ti rimpiazza
e le cose più triviali
si trasformano in fondamentali
perché stai tornando a casa
tuttavia ancora
dubito di questa fortuna
perché il cielo di averti
mi sembra fantasia
però vieni ed è sicuro
e vieni col tuo sguardo
e per questo il tuo arrivo
rende magico il futuro
e ancorché non sempre abbia capito
le mie colpe e i miei disastri
invece so che nelle tue braccia
il mondo ha senso
e se bacio l’audacia
e il mistero delle tue labbra
non ci saranno dubbi né cattivi sapori

ti amerò di più
ancora.


 


Mario Benedetti


Mario Benedetti è nato a Udine nel 1955. Vive a Milano, dove insegna e collabora ad alcune riviste letterarie.


a chi mi chiede perchè tale nik e tale titolo del blog

tutti\e coloro (amici\che,conoscenti,parenti,ecc ) a cui dò il mio sito o nelle chat,nei forum,nei ng ( news groups)  dove lascio l'url mio blog mi chiedono perchè  scelgo\uso il nik ---- oltre a quelli che  uso in giro per lareteneiluoghidicuihoparlatoprima:redpeppe\redbeppe,ulisse,redbeppe-ulisse oppure l'ultimo nik usato per la registrazione alla web comunity pacifista di http://www.bloggersperlapace.org ex bloggeersperlapace.splinder.it-- cdv\compagnidiviaggio, rispondo con questa poesia e  con  questa   foto



 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


                                                                                  J.Vernet, La Tempesta, Avignone http://www.valsesiascuole.it/crosior/1_intertestualita/PRES_VIAGGIO.htm


La vita fugge e non s'arresta un'ora,
e la morte vien dietro a gran giornate,
e le cose presenti e le passate
mi danno guerra e le future ancora;
e 'l rimembrare e l'aspettar m'accora
or quinci or quindi, sì che 'n veritate,
se non ch'io ho di me stesso pietate,
i' sarei già di questi pensier fora.
Tornami avanti s'alcun dolce mai
ebbe 'l cor tristo, e poi l'altra parte
veggio al mio navigar turbati i venti;
veggio fortuna in porto, e stanco omai
il mio nocchier, e rotte arbore e sarte,
e i lumi bei, che mirar soglio, spenti.


F. Petrarca, Canzoniere







 


APPUNTI DI VIAGGIO


Sito precedente da cui è tratta la foto e in cui è pubblicato questo lavoro : LE TEMATICHE DELLA LETTERATURA ITALIANA fatto dalla Classe 5B Rag. Programmatori di ITCG CAVOUR di Vercelli.. ricerca curata dal prof. Roberto Crosio ( Il progetto di ricerca è stato aggiornato nell'a.s. 2002-2003 con i percorsi multimediali di Intertestualità e tematizzazioni  (  me l'avressero insegnata cosi  alle superiori  )

RESISTERE RESISTERE RESISTERE

 

NOVITA' DEL SITO DI STAMPA ALTERNATIVA
http://www.stampalternativa.it



OGGI ad Acquapendente inizia il secondo
FESTIVAL DELLA LETTERATURA RESISTENTE
(
http://www.letteraturaresistente.org)


Per il programma aggiornato consultate la pagina http://www.letteraturaresistente.org/progr.htm


Cosa ci fanno un poeta che viene dalla beat generation americana e uno degli ultimi carbonai della Maremma: SI INCONTRANO! Sono GARY SNYDER e ALESSANDRO FANI.

Senza titolo 233

Poesia contro la pedofilia


 


Detriti e sorrisi


nel cielo terso


ombra del paradiso


dove crescere è


un diletto,per molti


diventa una prigione


legando arti e negando


sogni,perché i mostri


non respirano,ti lasciano


nudo con la memoria


a bruciare la pelle a


far di carta le lacrime,


l’anima e le stelle,fermando


l’inchiostro del destino in


incubi dai quali non puoi


scappare,segnandoti a vita


nelle lacrime in cui vorresti


annegare ed ogni adulto si


fa nero sperando che finisca


prima di riaprire gli occhi per


nasconderti nella fantasia dei


luoghi dove nessuno ti tocchi

9.9.04

anche gli americani sono terroristi

da http://english.aljazeera.net/HomePage



US bombing kills more Falluja civilians

US air strikes have killed at least 12 Iraqi civilians in the town of Falluja in a third successive night of bombing. FULL STORY









US missiles pound Falluja
Families flee US pounding of Falluja

prima di parlare guardiamo noi stessi

I miei  genitori  , in particolare  mia madre  , hanno ragione  a dirmi che il vero  egoista  sono io  e  non loro  come dico io quando   non mi fanno fare detterminate  cose     ( come andare  sempre  al  pc ) e  a  volte   (  la  maggior parte   a  torto )  m'arrabbio . Hanno ragione  :1)  perchè se qualche volta  mi dicono di NO      non casca il mondo  ; "3 ) perchè mi dicono sempre di SI . Inoltre come   ho già scritto nel mio archivio cartaceo   i sacrifici , le rinunce  , e perchè no  anche  i   rifiuti   sia da parte  dei miei  , sia  da  parte  mia  quando alcuni  (  o  adirittura i  miei bassi istinti  o   meglio  la mia parte peggiore  ) mi dicono   di fare  qualcosa  che non và  ,  m'allenano  a  decidere  da me  ed  ausare meglio il mio  spirito  critico  . E poi  , come  ho imparato dal mio analista  e  da   voi miei cari cdv  ,  essi  possono servire  per  creare un opera  d'arte   e un eredità morale \ spirituale   duratura  che può costiuire  un punto di partenza  per  qulli che  vengono dopo  di me    sia che  vogliano imitarmi    peddisequamente (  come  le pecore  o come  autonomi  )  o   vogliano prendere spunto  per  creare  una  loro opera  d'arte  .                             


                                                                                                                                       

Il volo del calabrone

Secondo alcuni autorevoli testi di tecnica aeronautica, il calabrone non può volare, a causa della forma e del peso del proprio corpo in rapporto alla superficie alare. 
Ma il calabrone non lo sa e perciò continua a volare. 
Continuiamo a volare...

Senza titolo 232

Senza titolo 231

O è già andato...e I arriva...


se si va da qualche parte, naturalmente....


I




Quando lasciai la Casa, uscendo per la prima volta allo scoperto, nel Mondo, non mi voltai neppure una volta.


Ed ancora oggi, non ne sento la necessità.


Era un giorno qualsiasi, di un anno qualunque, ed il cielo non aveva nulla di particolare, nessun segno che


lo rendesse speciale, quindi lo scordai, o meglio, come tutte le cose che proprio perché comuni, quotidiane,


non ti lasciano più ma divengono parte di te, lo portai per sempre nei miei occhi, un cielo infinito e terso,


dove chiunque ancora oggi, può vederci quello che vuole, non trovarci nulla di speciale, disegnarci un mondo,


immaginare una grande Storia, o bruciarsi nel ghiaccio dello spazio siderale;


Una porta, un varco che una volta superato, sparisce, lasciandoti in una dimensione aliena, dalla quale nulla


può farti tornare indietro, mai più.



L’avevo sentita, come altre volte, la musica, di là dal muro di cinta della mia casa d’orfano.


Lontana e lieve prima, poi più vicina e trillante, la immaginavo snodarsi lungo il sentiero nella foresta


circondante la casa, un richiamo per me solo, come una lucente scia di lucciole da seguire,


una chiamata sempre più imperiosa, struggente, incondizionata.


Dal mio giaciglio, avevo la sensazione che le pietre della mia stanza vibrassero internamente, come diapason,


riproducendo milioni di volte il suono che, prima fuori di me, ora era in me, era me stesso, la mia essenza.


Fui fuori, Oltre.


___.___



Nulla mi era stato dato. Nulla portai con me.



Le monache di clausura che mi trovarono, nella cappella del convento, poche parole e scarsi dettami


ebbero per me, nel corso degli anni trascorsi presso di loro.


Di certo imbarazzò non poco la cappella chiusa a chiave come sempre anche quel mattino, e che quell’unica


chiave fosse nel convento, e quindi troppi dubbi, o certezze sulla mia provenienza, e la riservatezza e la


sacralità di quel luogo così almeno fino allora avarissimo d’influenze e contatti esterni, le assoggettarono


ad una tolleranza silente ed una passiva accettazione della mia esistenza presso di loro,


come un fiore selvatico non piantato dalla volontà del giardiniere ma ugualmente vivo, al quale prestare


giusto le cure necessarie alla sua sopravvivenza,


ma comunque non inserito nello schema del giardino, diverso dal progetto, non previsto, certo da non mostrare


ai pochissimi viandanti che vi si trovassero a passare in quel luogo.



Fui così lasciato alla mia fantasia, alle mie emozioni, ai miei voli, più di quanto capiti ai più, su questa terra,


costretti alle regole dalla prima infanzia, agli usi e ai modi, alle convenzioni e ai dettami della società.



Nulla portai con me, tranne questi ricordi.


___.___



Imbruniva, e nel cielo morente voli d’ali tracciavano geometrie incomprensibili alla mente,


ma istintivamente note, familiari, al giovane cuore che pompava imperioso nel petto,


l’urgenza del destino da compiersi.


Con passi elastici, ottusi dal sottobosco odoroso, quasi ritmici, a sincrono con i tamburi e i flauti che seppur


nascosti alla vista, gli tenevano con dolci lacci l’anima, sparì ben presto dalla vista di tutto ciò che gli aveva


dato forma, rinascendo, nell’ora del sole morente, a nuova vita, e un sole nuovo, dentro di lui, resse la luce


del nuovo giorno a venire, la sostenne, la fece sua, per sempre.


Un rosso tulipano, in boccio.


___.___



Nella radura, sembravano aspettarmi.


Senza alcun’urgenza, o trepidazione, ma nell’aria c’era come la consapevolezza di un evento già scritto,


ma non per questo scontato.


Niente ansia o stupore, solo la sensazione di una completezza da realizzarsi, come di pezzi forgiati in maniera


tale che, solo tra loro, sia possibile l’incastro che, senza sforzo o pressione una volta avvenuto, non lascia


neanche traccia del punto d’unione.


Qualcuno tese la mano, invitandomi a sedere, ed io lo feci, e mangiai con loro per la prima volta, sotto il cielo giusto,


nella radura dove la gente del circo si era fermata, quella notte d’agosto.


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Il canto del Bagatto



Ora sono io,


che incanto il Mondo intorno,


sul tavolo è già pronta la mia scena



seduco


poiché il silenzio


ha generato frutti


che ad occhi umani paiono prodigi



ma è solo l’apparenza


di un misterioso evento


il primo passo per l’ignoto corso,


la base, il trampolino per la Storia



con la bacchetta


li piegherò al mio volere


coagulando in aria


altre realtà



la coppa sarà piena


di saperi inesprimibili


promessa di poteri inenarrabili



la spada penetrerà l’ignoto


per trarne conoscenza


ché solo osando puoi avanzare ancora



mi copriranno d’oro


per quello che vedranno


credendo di capire



ma quando svanirò


quanto di più


ne avran saputo?



Nulla.. o meglio…


il suo Principio.


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8.9.04

Senza titolo 230

voglio imparare a far sentire la mia voce.no,non sto dicendo che punto a sovrastare quella degli altri.l'importante è dimostrare che ci sono anch'io.che esisto.che sono una persona,ci sono miliardi di altre persone,ma anch'io ho qualcosa che mi rende unica,anch'io sono speciale e questo voglio che sia ben chiaro.ho quello che ci vuole per riuscirci?non lo so.so,però,che voglio farla finita con questa ridicola soggezione verso gente di cui non ho la minima stima.loro non mi rispettano?benissimo.facciano pure.continuino a comportarsi da perfetti imbecilli,piuttosto che da persone dotate di cervello.ma che non si aspettino che io,o chiunque altro ne abbia abbastanza di tutto questo,continui a lasciar perdere.


non farò la guerra a nessuno,sono fondamentalmente una persona tranquilla,anche se un po'impulsiva a volte.a questo ci ho pensato bene,però,e a lungo,e vi dico che qualcosa deve cambiare.non sono più disposta a sentirmi esclusa,a starmene in disparte perché non mi sento in grado di competere con gli altri.

7.9.04

Senza titolo 229


 


 


 


 


 


 


Un pezzo della mia vita è andato via.


Il più importante.


Mi guardo intorno,ma tutto gira,ed io,resto ferma senza gurdare.


Questa non è la mia vita.


Nulla mi appartiene.


Sono sperduta nel vuoto immenso.


Svanisce ogni esile speranza nel tenero pezzetto della mia vita condivisa è amata.


Sei andato via portandoti il mio tutto.


Stringo forte il mio corpo per trovarti.Ma mi copro di lacrime colme di disperazione

LE ANIME BELLE ESISTONO E RESISTONO ... Lei si chiama Chiara Trevisan, ha 46 anni e di mestiere legge libri agli sconosciuti.

  da   Mauro Domenico Bufi    21 dicembre alle ore 11:05   il suo carretto carico di libri, frasi, parole, storie. In testa un buffo cappell...