Leggendo , ridendo come una iena , la lettera di Veronica Berlusconi al quotidiano la Repubblica , in cui la signora dice : <<Mio marito mi deve pubbliche scuse >> ( che trovate riportata sotto )
Egregio Direttore,
poi, qual è mio marito. Ho ritenuto che il mio ruolo dovesse essere circoscritto prevalentemente alla dimensione privata, con lo scopo di portare serenità ed equilibrio nella mia famiglia. Ho affrontato gli inevitabili contrasti e i momenti più dolorosi che un lungo rapporto coniugale comporta con rispetto e discrezione. Ora scrivo per esprimere la mia reazione alle affermazioni svolte da mio marito nel corso della cena di gala che ha seguito la consegna dei Telegatti, dove, rivolgendosi ad alcune delle signore presenti, si è lasciato andare a considerazioni per me inaccettabili: " ... se non fossi già sposato la sposerei subito" "con te andrei ovunque". RingraziandoLa per avermi consentito attraverso questo spazio di esprimere il mio pensiero,La saluto cordialmente.
ho deciso di riportare l'iniziativa satirica ( e cosi che si dovrebbe fare informazione e critica ) di alcuni bloggers ( trovate sotto l'url ) e ripresa dal cdv pensierofilia qui il post
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Annalisa mi ha segnalato inoltre la provocatoria lettera di Raffaele Mangano al Direttore, invitando il sottoscritto a fare altrettanto, così come ha già fatto anche lei. (clicca qui per leggere la lettera di Annalisa)
Egregio Direttore,
con difficoltà vinco la riservatezza che mi contraddistingue e mi permetto di trascendere l'assioma secondo il quale "i panni sporchi si lavano in casa". Già da molto tempo, mia moglie Silvia, è colpevole impunita di gravi ed ingiuriose dichiarazioni che - mi consenta - non posso più tollerare. Fino ad oggi, ho sempre ritenuto conveniente soprassedere a tali onte, al fine di salvaguardare il sereno svolgimento della vita coniugale. Ma a tutto c'è un limite!
Spettabile Direttore, deve convenire con me sul fatto che, pronunciate pubblicamente (il riferimento è, ovviamente, alla cena in compagnia di Marco e Francesca, presso il ristorante "da Giggi er Matrisciano" ), espressioni quali "Mio marito passa ore intere davanti alla PlayStation" ovvero "Ho cambiato taglio e colore dei capelli e lui... neppure se ne è accorto" sono da interpretarsi come lesive della mia immagine di serio professionista e, ancor prima, di uomo.
Oggi nei confronti dei miei figli maschi, l'esempio di uomo capace di tutelare la propria dignità nei rapporti con l'altro sesso assume un'importanza particolarmente pregnante, soprattutto se viene ad essere in discussione la sacrosanta libertà di impiegare il proprio tempo libero in passatempi gradevoli e appassionanti quali giocare alla PlayStation.
Alla luce di ciò, pretendo da mia moglie delle pubbliche scuse.
Ringraziandola di avermi consentito, attraverso questo spazio, di esprimere il mio pensiero, La saluto cordialmente
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L'iniziativa è reale : infatti come dichiara lo stesso vegekuu ( proprietario di pensierofilia ) nei commenti ( più precisamente tinyurl.com/29tw44 ) al suo post sul blog comunity blogfriends d'oggi 31\1\2007 : << 'iniziativa è concreta: tutte le lettere indirizzate al Direttore di Repubblica saranno inviate davvero al destinatario. Se anche voi volete partecipare, scrivete la vostra lettera "personale" e lasciatemi il link del vostro blog tra i commenti di questo post o tramite pvt. >>
meditate gente che c'è anche chi non ha mandato il cervello all'ammasso cpome i dicveva un rtempo o in cassa integrazione come si dice oggi
la storia nel bene e nel male dei nostri emigranti . La prima parte dell'opera rievoca alcuni fra gli eventi più drammatici e meno conosciuti ( a causa -- ne ho provato a smontare tale cosa nei primi due anni del blog -- del mondo retorico in cui essa viene ricordata con l'espressione “ eravamo poveri e belli “ o meglio con il mito degli italiani brava gente in cui si ricordano solo quelli che ebbero successo o ricoprirono cariche importanti o nel caso di culturale siano ligi al potere politico e culturale ) della storia di oltre 5 milioni ( non comprendendo quelli entrati clandestinamente -- come dei parenti del marito di mia zia materna -- e quelli che per evitare i problemi sopra descritti si americanizzarono il nome ) di Italiani emigrati Italiani negli Stati Uniti dal 1870\80 fino alla II guerra mondiale e in misura minore al 1950 . 




