13.10.08

Area tematica PACE e DISARMO

Partecipate Area Tematica PACE E DISARMO



L’area tematica “Pace e Disarmo” è attiva dal 2003, con la partecipazione di persone di diversi paesi europei: con il nome di “Commissione Pace e Nonviolenza”,ha preso parte alla riunione della Regionale Umanista Europea a Praga nel 2003, a quella di Budapest del 2004 e al Forum Umanista Europeo di Lisbona del 2006.

Tutti questi appuntamenti sono stati occasioni di interscambio, confronto e condivisione di esperienze e presentazione dei documenti elaborati dai partecipanti sulle tematiche legate alla pace, con l’obiettivo di fornire dati poco conosciuti, uniti ad un punto di vista umanista.

Si sono così affrontati temi come la Costituzione Europea (poi bocciata nei referendum del 2006 in Francia e Olanda), la produzione e il commercio di armi, le bombe nucleari, la politica estera europea e la presenza di truppe di paesi europei al seguito delle guerre degli Stati Uniti in Afghanistan e Iraq, il conflitto Palestina-Israele, i genocidi, l’andamento della spesa militare mondiale ecc.

I partecipanti all’area tematica sono inoltre attivi in molte iniziative e campagne, da Europe for peace, per un’Europa libera dalle armi nucleari, al movimento contro le basi USA in Repubblica Ceca, dalle manifestazioni e i simboli della pace in Ungheria, all’organizzazione di forum e conferenze con esperti e militanti in Spagna ed Italia, fino alla raccolta di firme in Italia per leggi di iniziativa popolare sul disarmo nucleare e le basi militari.

In occasione del Forum Umanista Europeo dell’ottobre 2008, nel tavolo di lavoro “Pace e Disarmo” i rappresentanti di varie organizzazioni europee si incontreranno per definire punti in comune, lanciare iniziative di appoggio reciproco e momenti di mobilitazione.

Oltre a questo incontro di interscambio, che si terrà la mattina di sabato 18 ottobre all’Università Bicocca, abbiamo organizzato tre tavole rotonde su temi importanti legati al nostro campo di attività, invitando esperti ed attivisti di vari paesi: il nostro interesse è quello di approfondire temi come le armi nucleari, ma anche di ascoltare esperienze poco conosciute, che dimostrano come la voce della nonviolenza possa levarsi anche nei luoghi più violenti del mondo e di conoscere storie interessanti e incoraggianti alla “Davide contro Golia”.

Ecco il programma in via di definizione:

Venerdì 17 ottobre al Palalido:

Tavola rotonda su: Fermare la guerra nucleare, il ruolo dell’Europa


  • Oratori confermati

  • Giorgio Schultze, portavoce del Forum Umanista Europeo

  • Hans Kristensen, Direttore del Nuclear Information Project, Federation of American Scientists (video messaggio)

  • Angelo Baracca, professore di fisica all’Università di Firenze

  • Giulietto Chiesa, europarlamentare

  • Pol D'Huyvetter, International Office, Mayors for Peace 2020 Vision Campaign


Sabato 18 ottobre, Università Bicocca

h. 10-13 Incontro tra attivisti e rappresentanti di varie organizzazoini per definire punti in comune, lanciare iniziative di appoggio reciproco e momenti di mobilitazione.

h. 15 Tavola rotonda su: “Scudo anti-missile e militarizzazione dell’Europa

Oratori confermati:


  • Jan Tamas, portavoce del movimento contro le basi in Repubblica Ceca

  • Angelica Romano, Comitato pace, disarmo e militarizzazione del territorio, Napoli

  • Massimo Zucchetti, Politecnico di Torino

  • Lindis Percy, Coordinatore Campaign for the accountability of American bases - CAAB

  • Vittorio Agnoletto, europarlamentare

  • Silvano Caveggion, Rete Lilliput, Vicenza



h. 15 Tavolo di lavoro sulla campagna "Banche Armate"



h. 17 Tavola rotonda su “Una soluzione nonviolenta per il conflitto Israele-Palestina”

Oratori confermati:


  • Noam Livne, "refusnik" israeliano

  • Monica Czyza, Centro delle Culture di Barcellona

  • Giorgio Forti, Rete degli ebrei contro l’occupazione

  • Luisa Morgantini, Vice-presidente del Parlamento Europeo

  • Felicity de Zulueta, Centro per il trattamento dei traumi, Maudsley Hospital, Londra


h. 17 "Sosteniamo LaOnf, il movimento nonviolento iracheno"

Martina Pignatti Morano di Un ponte per...

"Popolazioni bersaglio di guerre ed occupazioni: le vittime, le armi, l'eredità dei danni e i contesti delle resistenze a Gaza, in Iraq e in Libano"


  • Giuditta Brattini, la Gazzella

  • Muhamed Tareq, Conservation Center of Environmental and reserves in Fallujah & Monitoring Net of Human Rights In Iraq (MHRI) 

  • Paola Manduca, New weapons


Popolazioni bersaglio delle guerre ed occupazioni- le vittime, le armi, l'eredità di danni e i contesti delle resistenze in questi 3 paesi: Gaza, Iraq e Libano

 


Giuditta Brattini, Associazione la Gazzella

Muhamed Tareq, Conservation Center of Environmental and reserves in Fallujah & Monitoring Net of Human Rights In Iraq (MHRI)

Paola Manduca, newweapons


Presenteranno dati raccolti sul campo nei 3 paesi.

Illustreranno l'uso di armi illegali nel contesto delle regole ed accordi internazionali, da parte di USA ed Israele e del loro uso rivolto consapevolmente a colpire le popolazioni. Discuteranno della inefficacia degli organismi internazionali che hanno mandato di controllo e giudizio. Descriveranno metodi per cercare la verità sull'uso di armi letali e subletali, e soprattutto descriveranno il lascito di queste forme di guerra nella vita presente e futura e nei corpi delle vittime civili e dei loro figli, con particolare riguardo ai bambini offesi.


Una mezz'ora o più sarà dedicata al dialogo con la platea.

Saranno disponibili copie della campagna per gli accademici perseguitati in Iraq e per i rifugiati Iracheni e si raccoglieranno firme e fondi per queste campagne.

Sarà aperta la raccolta di fondi per assistere i bambini feriti e cronicizzati di Gaza.



Mostra fotografica "USA e getta": l'isola sarda della Maddalena viene abbandonata dalle forze armate statunitensi, che però lasciano indelebili segni di contaminazione.


 


 



Link utili


www.nonviolence.cz


www.mondosenzaguerre.org


www.unfuturosenzatomiche.org

www.europeforpeace.eu


forodesarme.blogspot.com

it.youtube.com/mondosenzaguerre

www.usaegettaprogetto.com


www.marchamundial.org


Senza titolo 948

  QUESTO E' UN VECCHIO MACINA PANE SECCO A MANOVELLA !  L'AVETE MAI VISTO ?  :-)


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In mezzo a noi

Bibbia in tv. Sembra un controsenso, un ossimoro mediatico, eppure è accaduto. Per una settimana, senza soste. Solo un assaggio per il grande pubblico, domenica scorsa, alle 19 su Raiuno, poi la prosecuzione su Rai Educational. Dunque, Bibbia in tv. Ininterrotta, fluida, senza soste, che non fossero quelle del respiro e del raccoglimento. Sostanza, natura, anzi, creazione. Soprattutto, senza commento. L'unico commento era affidato, dico, agli sguardi, ai toni, agli accenti e, ancora una volta, ai fiati. Ai sorrisi e alle vibrazioni di voce.

"In principio" è proferito come un barbaglio di voce. La voce del Papa ha un biancore inatteso. Tremola come lo scintillio dei primi passi, è vuota come lo sguardo di Adamo nel Giudizio Universale: fidente, inerme, un uomo-bambino. L'intera vita di Adamo fu di 930 anni; poi morì. E' toccato a Roberto Benigni il lungo e faticoso elenco delle interminabili vite dei primi uomini, l'elenco quasi contabile di patriarcati impossibili, per poi giungere, comunque, a quel "morì", pronunciato a mezzo d'un respiro, trinciando l'aria lieve e immota. E Benigni è riuscito a dar significazione, con la sua stessa presenza libera, senza cravatta, con lo sguardo vivido e arguto, a quel lungo stillicidio di nomi. "Morì" è una solennità. Una pausa, una croma. Morì, e in un attimo Benigni ha fatto ritrovare, nella parabola dell'esistenza umana, il gesto ricapitolatore e il ritrovato abbraccio, proprio lì, all'ultimo, nel mezzo d'un mondo già caotico e decaduto, la naturalità composta e quasi rigenerante della morte, resa transito e svelamento. E, al tempo stesso, la sua estrema contraddizione e violenza: l'uomo era destinato all'eternità, la fine è il frutto della corruzione, dall'estremo marchio di Caino all'atrocità di Lamech di fronte alle atterrite mogli.

Bibbia senza commento, Bibbia, direi, senza psicoanalisi, senza razionalizzazione alcuna, se non la storia scolpita nelle laringi, nei secoli deportati e saggi del rabbino Cohen, nell'alabastro iconico del giovane patriarca ortodosso, nella ferialità d'una comune famiglia. "Il libro che viene dopo tutti i libri", la definiva Testori, perché capace di riassumerli tutti, in un pugno, in una manciata. Bibbia silenzio vivo, auscultato e reso vibrante una domenica d'ottobre, forza antica nel clangore delle nostre esistenze sovrappensiero, colorate e scintillanti. Stupore solido, come quello che deve aver provato Edith Stein, molti anni addietro; di quelli che fa chiudere il volume, per suggerire, all'anima più che al cuore, "questa è la Verità"; e lo è sul serio.




Italians

L'uomo non è la somma di quello che ha,
ma la totalità di quello che non ha ancora
e di quello che potrebbe avere.





 


Un'ora della vita in duemila caratteri.
Conto alla rovescia in vista di un'occasione speciale.


Il 3 dicembre 2008 "Italians", il forum con Beppe Severgnini, compie dieci anni. Per l'occasione, il Corriere della Sera e Rizzoli Libri propongono un esercizio collettivo di scrittura: "Italians, una giornata nel mondo". Scegliete un'ora della vostra giornata, e raccontatela in 2.000 (duemila) caratteri. Avete un mese di tempo, fino al 31 ottobre. Dal 1 al 15 novembre sarà possibile votare i 240 migliori contributi (dieci per ogni ora del giorno). Il 3 dicembre diventeranno un e-book, che potrà essere scaricato dalla rete: "Italians, una giornata nel mondo". Una Polaroid di parole, un'istantanea della nuova diaspora italiana che s'aggiunge al libro che Beppe Severgnini ha scritto per il decennale, raccontando i suoi viaggi e i suoi incontri con i lettori in cinque continenti: "Italians - Il giro del mondo in 80 pizze" (Rizzoli, dal 30 ottobre).



Continua qui:
 La gara di «Italians»

Finalmente arrivano i funghi e le castagne e le mele granate


le  foto  e la  ricetta  è  tratta    qui riportate  sono tratte  dal  settimanale    gratuito  www.doveingallura.com/  che gentilmente ringrazio  anche per  lo spunto del post  di oggi 



Un balzo e siamo a metà ottobre, inesorabilmente scivolati nella spirale di Messer Autunno.
Finalmente, dico io, peccato diranno altri più inclini al clima torrido della passata stagione.
Comunque sia, il salto è inevitabile, netto, perturbante. Ce ne  accorgiamo dalle piogge, dalle temperature più adatte alla ricerca di funghi che al costume da bagno, dall’erbetta verde che cresce sotto le sterpaglie secche ormai muffite: spunta e cresce rapida, ricordandoti che il ciclo delle stagioni è praticamente perfetto, nonostante tutto.
I pochi turisti tedeschi continuano a cullarsi nell’idea che gli ultimi calci dell’estate siano ancora in arrivo, beati loro che son qui in vacanza, la mente in paradiso mentre noi pensiamo già come  trascorrere l’immancabile, letargico inverno. Beati perché scivolano allegramente verso le dolcezze della stagione fredda, coccolati dal buon vino e dal buon cibo  come da una calda coperta, prima di tornare alle fredde occupazioni del Nord, non importa se fuori piove, qui c’è il sole sempre e comunque.
A proposito di cibo, pare già di sentire tra gli stazzi  ( o almeno quei pochi  che ancora  restano  interi 


o  non sono trasformati  anzi  snaturati  in pacchiani agriturrismi o  case moderne come  evidenziavo  nei primi post  di questo  blog   ) quel poco che  un profumo di castagne arrosto, di zuppe
calde: gli ingredienti cambiano eccome, ed anche le nostre voglie. Più carni, più salumi, a cui purtroppo per  problemi di salute  (  cefalea  e  riflusso esofageo  non posso mangerne  , anche  se  ogni tanto visto che ne  sono ghiotto   lo faccio )   lacucina di questo periodo é un insieme di sapori concordi con i sentori d’autunno, piatti da servire caldi, saporiti e ricchi di condimento.
Comincia in questo  post  una piccola rassegna delle ricette tradizionali e dei prodotti della   gallura  ( se poi qualche  utente  sardo   o non sardo   ne  ha di proprie  ben vengano  )   che ci servono quali gustosi ingredienti per la tavola invernale. La nostra  terra .  intendendo per  essa ,  tutta la sardegna  e  non solo la  gallura   ha una  cuina  ricca di pietanze a base di questo meraviglioso alimento, e di altri ottimi funghi anche se meno pregiati. Sott’olio come antipasto, ad esempio, come condimento per profumati primi o per contorno, a rendere più delicati i secondi a base di carne, o addirittura crudi a fette sottili come incarpaccio.
Anche l’essiccazione rende giustizia al sapore intenso del porcino reale, che può così conservarsi più  a lungo per i nostri bravi risotti di tutto l’anno.
Resta comunque lui, il Porcino reale, uno dei protaonisti di tante Sagre  non solotanto estive    che si  svolgono in questa stagione  , in particolare  in barbagia  , le  cosidette cortes  apertas  : <<
Anche quest'anno in Sardegna, più precisamente in Barbagia avvolti i colori struggenti dell'Autunno, sarà possibile immergersi in un percorso fuori dal tempo, alla scoperta dei saperi e dei sapori più veri. L'Aspen, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Nuoro organizza a partire dal 5 settembre un percorso nei 27 paesi dell'interno, autentici scrigni incastonati nel Cuore della Sardegna detentori della più profonda immaterialità dell'Isola.
Autunno in Barbagia è un invito rivolto al visitatore curioso che non si accontenta della Sardegna patinata ma che cerca la sintonia con la natura selvaggia della montagna, tra i prodotti unici di saperi millenari.
Il mondo agropastorale sardo, impermeabile alle influenze esterne, ospitale e generoso, continua ad esistere in quest'area rispettando e custodendo secolari tradizioni ed usi. Qui tutto è particolare, dalla musica col suo canto a tenore cosi da millenni, esente da condizionamenti esterni, (non a caso inserito dall';UNESCO tra i “Patrimoni orali e immateriali dell'umanità”) sino al modo di parlare (sa limba sarda) fino ad arrivare al mondo produttivo caratterizzato da una forte preminenza della realtà agropastorale.
[da  www.paradisola.it/autunnoinbarbagia/ ] >> in  cui folclore e ospitalità si fondono   (  dando  origine  purtroppo   come  dice Marcello Fois   nella  sua ultima opera  In Sardegna non c'è il mare. Viaggio nello specifico barbaricino (Laterza 2008) per dare origine all’anima più autentica della Sardegna   con i suoi preziosi tesori. IL Porcino reale si accompagna ottimamente ai vini della tradizione, primo fra tutti il re Cannonau, purché non troppo invecchiato e corposo. E avanti con la ricetta.

                      MINESTRA DI FUNGHI PORCINI per 6 persone

1 kg di funghi porcini, 1 spicchio d’aglio, un paio di pomodori secchi, prezzemolo, olio extravergine nostra-
no, sale, 10 cucchiai di fregula sarda.
Pulire i funghi col pennellino, tagliarli a fette e metterli da parte. Preparare a parte in un tegame dai bordi
alti un bel soffritto con aglio, olio e i pomodori secchi che avrete fatto rinvenire sott’acqua e ben tritati.
Appena l’aglio sarà dorato, aggiungere i funghi, coprire e lasciar cuocere per una mezzora. Allungare con
un litro d’acqua, salare, portare ad ebollizione e attendere una ventina di minuti prima di aggiungere la
fregula. Ancora una decina di minuti e la minestra
è pronta... aggiungere il prezzemolo a fine cottura.
  buon appetito 

Poesie by Donatella Camatta

Eroe..Caparezza

l'auttunno è tempo di funghi




Senza titolo 947

Mi lascerò guidare dalle tue labbra


arrivare sino ai più intimi segreti


quelli che ho chiuso a chiave


nelle mille stanze della mia anima


quelli che saprebbero dirti chi sono.


Ascolterò le mille  preghiere


inconfessate a Dio,a me


saranno il mio filo di Arianna


per uscire dai labirinti


che da sola costruisco per non trovarmi,


per perdermi senza ritorno


nel buio


del battito che tace.


Mi lascerò spogliare dalle tue mani


Non coprirò il mio viso


la mia pelle


per paura che il tuo desiderio


mi penetri cosi in profondo


da veder me stessa nei suoi occhi


ah i tuoi occhi!


Mi  lascerò  cercare dalla tua bocca


sarò il tuo bacio atteso


ad ogni sfiorarsi delle labbra


sarò la tua sete la tua acqua


mi lascerò bere


sino all’ultima goccia di me


mi lascerò amare.


 


Senza titolo 946

  L'AVETE VISTO IL FILM CONDOMINIO ?  :-)


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quando il mobbing è di sinistra

 essendomi stancato di rispondere  e   di cestinare  email   in cui    mi dice  : <<  sei comunista  e  quindi  omosessuale  ., opure  voi comunsti siete omossessuai  \ gay >>  lo    faccio  con questa storia  presa dall'unione  sarda del  12\10\2008




La voce rotta di Radio Dee-Gay  Christian Floris, cronache di mobbing e di ferocia
di GIORGIO PISANO     pisano@unionesarda.it


Brutto frocio . L'insulto più feroce ha lasciato una cicatrice lieve. Christian Floris ricorda d'aver incassato e risposto al volo: brutto, a chi? Quanto al resto, non è insulto. Ventiquattro anni, nato a Cagliari «per caso» e cresciuto a Nuoro dov'è rimasto fino al 2002 prima di trasferirsi a Roma, s'è ritrovato su tutti i quotidiani nazionali perché l'altra settimana ha polemicamente abbandonato Radio Dee-Gay: per mobbing.
L'ha fatto con tanto di dichiarazioni alle agenzie di stampa e addirittura una lettera aperta rivolta, urbi et orbi, al mondo omosessuale. Mesi fa (a maggio) spadroneggiava in cronaca perché l'avevano aggredito due sconosciuti proprio mentre rientrava a casa dopo aver registrato una trasmissione radiofonica.
Nella sua camera da letto, la poltrona verde (unico posto a sedere) è la postazione migliore per studiarlo. Accanto alla finestra, una lastra di plexiglas trasparente, che sarebbe la scrivania, è zavorrata da una torre di Rolling Stone (rivista pop di culto). Due librerie stracariche di volumi, miracolosamente in piedi a sfidare le leggi della fisica, e un materasso matrimoniale occupato a metà: una dedicata al riposo e dunque intonsa con cuscino e lenzuolo ben piegato alle cinque della sera, l'altra intasata da computer e palmare. «Non me ne separo mai, non spengo neanche di notte».
Christian Floris è un gay berlusconiano, e già questo potrebbe essere oggetto d'una puntata di Superquarq. Ma èsoprattutto un ragazzo-coraggio. Uno che chiamano Carfagnino perché si è speso in difesa del più indifendibile dei ministri. I cattivi, nel frequentatissimo blog che lo riguarda, l'hanno anche ribattezzato Mastelgay ovvero una sorta di Mastella in versione omo, esageratamente cerchiobottista, quasi democristiano ma fino a un certo limite. Cioé non fino ad essere ondivago come il Clemente dell'Udeur, che dopo le ultime elezioni è ormai diventato un caro estinto della politica. Salma della seconda Repubblica.
Kira, un meticcio color caffellatte, sicuramente nonviolento e disinteressato verso maggioranze e minoranze, guarda il suo padrone con aria pensierosa mentre illustra le ragioni della lite a Radio Dee-Gay, l'analisi politica di un Paese che vorrebbe essere normale (ma non ci riesce) e le prospettive di un ragazzo provvisoriamente sovraesposto.
Uscito dall'accademia di Stefano Jurgens dopo un corso in "metodologia di conduzione televisiva e radiofonica", Christian scrive testi per le fiction televisive. Ha frequentato a vario titolo i grandi (si fa per dire) della televisione: nel senso che ha svolto il ruolo di collaboratore di studio, porta-acqua, figurante e strappapplausi con Bonolis, Raffaella Carrà, Fiorello e altri dèi del nostro povero Olimpo catodico. È un cultore di Dante, può ripetere a memoria alcuni canti della Commedia, adora Oriana Fallaci ma solo fino alla vigilia dello choc neuroletterario che l'ha travolta negli ultimi anni, si alimenta di Grazia
soprattutto un ragazzo-coraggio. Uno che chiamano Carfagnino perché si è speso in difesa del più indifendibile dei ministri. I cattivi, nel frequentatissimo blog che lo riguarda, l'hanno anche ribattezzato Mastelgay ovvero una sorta di Mastella in versione omo, esageratamente cerchiobottista, quasi democristiano ma fino a un certo limite. Cioé non fino ad essere ondivago come il Clemente dell'Udeur, che dopo le ultime elezioni è ormai diventato un caro estinto della politica. Salma della seconda Repubblica.
Kira, un meticcio color caffellatte, sicuramente nonviolento e disinteressato verso maggioranze e minoranze, guarda il suo padrone con aria pensierosa mentre illustra le ragioni della lite a Radio Dee-Gay, l'analisi politica di un Paese che vorrebbe essere normale (ma non ci riesce) e le prospettive di un ragazzo provvisoriamente sovraesposto.
Uscito dall'accademia di Stefano Jurgens dopo un corso in "metodologia di conduzione televisiva e radiofonica", Christian scrive testi per le fiction televisive. Ha frequentato a vario titolo i grandi (si fa per dire) della televisione: nel senso che ha svolto il ruolo di collaboratore di studio, porta-acqua, figurante e strappapplausi con Bonolis, Raffaella Carrà, Fiorello e altri dèi del nostro povero Olimpo catodico. È un cultore di Dante, può ripetere a memoria alcuni canti della Commedia, adora Oriana Fallaci ma solo fino alla vigilia dello choc neuroletterario che l'ha travolta negli ultimi anni, si alimenta di Grazia Deledda («non può dirsi sardo chi non ha letto Canne al vento ») e della lettura quotidiana dei giornali. Per un anno è stato ospite fisso di Maurizio Costanzo, personaggio «di grande preparazione e grande garbo» ma inchiodato «da uno sguardo che tradisce solitudine». Al di là dei rumorosi clap clap al teatro Parioli. Per chiudere, certezza sul marchio d'origine: felicemente barbaricino.
Felicemente, in che senso?
«Dai barbaricini ho imparato la regalità, il rispetto e la dignità».
Duro, per uno come lei, vivere a Nuoro?
«No. Sono andato via che ero ancora ragazzino. Sapevo chi ero e lo avevano capito anche molti altri ma solo a Roma ho trovato la forza di venir fuori».
Le secca essere chiamato Carfagnino?
«Se Carfagnino fa riferimento a una persona molto determinata, che ha fatto carriera fino a diventare ministro, la cosa non mi tocca».
Difficile difendere la Carfagna?
«Rispetto le istituzioni e detesto gli attacchi personali. Mara Carfagna, che è un ministro della Repubblica, ha ricevuto solo offese volgari, private e strumentali».
Gay, di centrodestra e berlusconiano, giusto?
«Giustissimo. Sono diventato berlusconiano quando il Cavaliere è sceso in campo, nel 1994. Lo vedevo in tivù, su uno sfondo di cielo azzurro, ai miei occhi di bambino sembrava un eroe. Nel berlusconismo sono quindi serenamente cresciuto fino a oggi».
Anche il soprannome di Mastelgay la lascia inerte? «
Curioso nomignolo, termometro di un'ignoranza palese. Forse mi chiamano così perché non mi allontano dalla mia formazione cristiana. In fondo, sono un gay diccì».
Ha denunciato il mobbing. Chi è stato?
«Ce l'ho con gli omosessuali radicali, quelli che se non sei di sinistra meglio che ti butti via, non servi a nessuno. A Radio Dee-Gay ho iniziato a lavorare nel giugno del 2007: facevo l'intrattenitore, il pagliaccio direi. Avevo una trasmissione d'un certo interesse. Difatti uno di quelli che mi ha aggredito diceva: così la smetti di fare 'ste cose da frocio ».
Oltreché ladrona, Roma è anche omofobica?
«Non direi. I ragazzini che mi hanno pestato sono soltanto maleducati. Con la stessa logica, avrebbero picchiato un cinese o un compagno di classe colpevole d'essere ciccione. Purtroppo sono vittime di una sottocultura alimentata dai mezzi di comunicazione. Un fortissimo detonatore della violenza è la teoria dell'emulazione, il desiderio di somigliare ai cosiddetti vip».
Lei ha detto d'essere stato discriminato perché di destra.
«Certo. Dopo che ho speso qualche parola per la Carfagna, in radio mi hanno fatto capire che non andava bene. Temevano un calo d'ascolti».
Perché, i gay sono solo di sinistra?
«Questo è quello che si vorrebbe far credere ma non è così».
Il popolo omosessuale ha una vocazione al martirio? «C'è indubbiamente una propensione a farsi male. In un film di Oztepek si dice che i gay siano destinati a soffrire perché inevitabilmente finiscono per amare qualcuno che sta dall'altra parte».
Morale: si dissocia.
«Esatto. Esco dalla riserva degli omo. Voglio vivere la mia realtà diversa in un mondo unico, che abbraccia tutti, indipendentemente dall'orientamento sessuale ».   Se n'è anato dalla radio con una dichiarazione pubblica: chi crede di essere?
«Christian Floris e basta. Nessuno di fondamentalmente importante ma unico e irripetibile come qualsiasi altro individuo. Quanto alla notorietà, ci sarà una ragione se i giornali mi chiamano, se lei mi intervista».
Quanto conta la voglia di esibizionismo?
«Spero di non averla assimilata. Sono andato una volta al Gay pride e non lo farò mai più: è una mascherata. Essere gay non significa non essere uomini».
Però il chiasso tutt'attorno serve.
«Ho rifiutato un reality, non cerco la popolarità ma una strada. Dicono che me la tiro troppo, che sono arrogantino. Lo faccio soltanto per mimetizzare la mia timidezza».
Christian è figlio d'una infermiera, ragazza madre. Che ha tentato inutilmente di parlargli del padre. «E io non ho voluto sapere, non m'interessa».
Dice che se avesse curiosità gli basterebbe aprire la porta della sua camera, andare in cucina dove la madre sta organizzando la cena, e porre la domanda fatidica: dimmi chi è.
«Non ho questa curiosità. Vivo benissimo così, con una mamma splendida». Niente parenti in politica e nemmeno sul fronte televisivo. «Sono un Floris beatamente anonimo».
Come si fa ad essere gay di destra?
«Io sono un cittadino italiano omosessuale e guardo ai problemi del mio Paese. Vivo in maniera attiva la quotidianità. Eppoi il centrosinistra, dove sta la Binetti, non mi pare abbia fatto molto per noi».
In altri tempi per gente come lei accendevano i forni crematori.

«Ancora col passato? Il nazismo è finito. Guardiamo avanti. Io non ho mai sentito Berlusconi dire una sola parola contro i gay».

Mirko Tremaglia, che è della sua area, la chiamerebbe culattone.

« Beh, nessuno è perfetto. Neppure Tremaglia, credo».                                                         
Gianfranco Fini, sempre della sua area, non vorrebbe maestri gay.
«Solo perché non ha mai incontrato un bravo maestro gay. Altrimenti, siccome è un uomo intelligente, cambierebbe idea».Per il nuovo catechismo deve restare casto, altrimenti inferno.«Non sono cattolico. In ogni caso, vorrà dire che mi accontenterò del purgatorio».
Chi sono i peggiori, politicamente parlando?
«Gli omosessuali non dichiarati. Che, come i cretini, formano un partito trasversale. Penso ai numerosi parlamentari che non hanno il coraggio di confessarsi omosessuali: sono tanti, paraculaggine sotterranea bipartisan».A sinistra non le piace nessuno?«L'onorevole Paola Concia e Imma Battaglia. Ho avuto anche l'onore e il privilegio di conoscere Fausto Bertinotti.                                                                                                 Poi, i miei amici sono tutti di sinistra                                            
Qual è il vero grado di tolleranza generale?                  
«Basso, lo stesso dei gay radicali verso gli etero. Non si è buoni e leali solo in un senso».Ce l'ha proprio coi gay, insomma.«Ce l'ho con le finzioni. In tivù ci presentano sempre talentuosi, altruisti, solidali e generosi, i trans invece fanno sempre le mignotte e i travestiti quelli patetici a tempo pieno. La realtà è che siamo uguali a voi».Cioè?«Stronzi, incapaci, egoisti, traditori. Questo per dire che non sono corporativista. Detesto i luoghi comuni».
E il futuro?

«Ho un momento down ma so già che poi torno a galla. Continuerò ad essere quello che sono. Senza maschere».







Cagliari «Scuola diffamata, venite accompagnati» Gli studenti scrivono alla stampa e la dirigente risponde con una nota

 senza  parole    leggendo questo articolo   dall'unione  sarda del 11\10\2008  perchè la ministra  (  se  tale  si può reputare  una  che   è laureatra in legge   e  non ha nesuna esperienza  in ambito scolastico  ) Gelmini non invia  un ispezione

La III B dell'istituto Grazia Deledda aveva protestato per l'aula con 24 sedie: loro però sono 25 «Scuola diffamata, venite accompagnati»
Gli studenti scrivono alla stampa e la dirigente risponde con una nota

La dirigente replica: «Non è vero che l'aula è di 40 metri quadri. È di 50, così come tutte le altre, e rispetta i limiti previsti per legge»

Gli alunni della III B devono venire accompagnati per giustificare le comunicazioni date alla stampa . Una nota sul registro decisamente insolita quella scritta giovedì mattina da Luisa Cherchi, dirigente dell'istituto tecnico per le attività sociali Grazia Deledda, che non ha digerito la protesta di 25 studenti alle prese con una situazione paradossale: dover seguire le lezioni in un'aula con dodici banchi e ventiquattro sedie, una in meno degli iscritti. I ragazzi denunciavano anche la presenza di una serranda rotta.
Dopo l'articolo è comparso improvvisamente il tredicesimo banco e anche la tapparella della finestra è stata aggiustata a tempo di record. Ma i 25 ribelli che hanno osato scrivere alla stampa per raccontare il loro disagio non la passeranno liscia: dopo la giornata di sciopero di ieri, oggi dovranno entrare a scuola accompagnati dai genitori, anche se è probabile che la punizione possa slittare di qualche giorno. La colpa? Aver diffamato il nome dell'istituto Grazia Deledda.
LA PRESIDE Luisa Cherchi (  foto a sinistra  ) mostra l'aula incriminata . «Non è vero che è di 40 metri quadri», dice «quindi gli studenti e l'insegnante, che ha addirittura scritto una nota ufficiale, hanno detto una falsità. Parlare di situazione di insicurezza è diffamare la scuola. Per questo ho scritto la nota:
i genitori devono sapere come stanno davvero le cose e quali sono le conseguenze per i figli che vanno in giro a raccontare inesattezze». La dirigente continua: «Tutte le aule sono di 50,4 metri quadri e adatte a una capienza di 26 studenti, stabilita per legge». Ecco invece la spiegazione sul banco in meno: «La III B è stata trasferita in questa nuova aula lunedì scorso. Nella loro è stata spostata una classe con uno studente con disabilità che ha bisogno di alcuni sostegni che, per come è disposta la porta d'ingresso, si possono sistemare meglio in questa aula. Nel trasloco sono stati portati anche i 13 banchi. Da come mi è stato riferito dai bidelli, un'insegnante avrebbe detto di lasciarne fuori uno perché così c'era più spazio e che comunque la classe non sarebbe mai stata al completo». Da ieri le cose sono di nuovo in ordine: la tapparella è stata aggiustata e il banco è stato sistemato nella fila vicino alle finestre. Tutto un po' appiccicato ma comunque, a detta della direttrice, «a norma».
LA DENUNCIA Oggi (ma vista la giornata di sciopero di ieri l'incontro potrebbe slittare) i 25 studenti per entrare a scuola dovranno presentarsi accompagnati dai genitori. Una nota scritta giovedì mattina, preceduta da un incontro tra i due rappresentanti di classe con la dirigente che, oltre al richiamo sul registro, ha parlato anche dell'ipotesi di denunciare studenti e insegnante per diffamazione.
LA PROTESTA La vicenda è esplosa mercoledì quando  gli studentihanno scritto alla stampa. Nella lettera firmata dai ragazzi si parlava di un'aula di quaranta metri quadri, uno spazio insufficiente per introdurre i tredici banchi di cui abbiamo bisogno. Solo per caso c'è sempre stato almeno un assente, altrimenti uno di noi sarebbe dovuto rimanere in piedi . E ancora: Una serranda è completamente rotta e l'aria è dimezzata. Un'insegnante si stava sentendo male ed è dovuta uscire dall'aula . La situazione è stata denunciata anche da una professoressa con un documento consegnato e protocollato martedì: Gli alunni , ha scritto la docente in una nota inviata alla direzione dell'istituto Grazia Deledda, alla Asl 8 e all'ufficio dell'edilizia scolastica della Provincia, occupano un'aula in cui non sono garantite le norme igieniche e per la salute pubblica perché agli studenti non sono garantiti gli spazi previsti per legge .


                          MATTEO VERCELLI









12.10.08

Senza titolo 945

  13 / 10 / 2008 / LUNEDI' S. EDOARDO RE !  DA LUCKY UN RICORDO AL GRANDE ATTORE TEATRALE !  :-)


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Senza titolo 944
























 
 
   
   
   












 

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La Catena di San Libero n. 3
71
4 ottobre 2008 n. 371
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Minorenni

Gli abitanti di Catania hanno deciso che bisogna lasciare l'immondizia per le strade, che bisogna tenere la città al buio, che non bisogna pagare i comunali, che i politici si debbono prendere tutti i soldi che vogliono e che bisogna vendere il teatro Bellini al Qatar e Sant'Agata ai giapponesi. L'anno deciso in piena libertà due volte, prima votando Scapagnini e poi dando l'ottanta per cento dei voti agli amici suoi.

Poi si sono messi a piangere: "Siamo senza una lira! C'è buio! C'è puzza! Aiuto, settentrionali!". E il buon coglione di Bergamo (o di Torino, o di Pescara, o di Bari: insomma, qualcuno che ci ha i soldi perché lavora) commosso s'è impietosito, ha messo la mano in tasca e: "To', eccoti 'sti centoquaranta milioni! E bada di non spenderteli subito come al solito, bricconcello!".

Che i catanesi, in quanto popolo, siano minorenni, non c'è il minimo dubbio. Non i politici, proprio i cittadini. Purtroppo, un quattrocento milioni se l'è beccati pure er Popolo de Roma, cor centurione in testa. Eppoi, gli americani, che stanno strillando? Lo senti? "Sono pieno di debiti! Non voglio pagarli io! Chin-chin-chin, sceicco Hussein, Ivan, non mi lasciate fallire! Datemi una mano!".
Vabbe'. Consolamoci così.

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C'è o non c'è?

Confino. Non è più per i mafiosi, ma per i sindacalisti che difendono i senzacasa (Palermo, Pietro Milazzo, ordine del questore di Palermo).
Referendum. Non è più un diritto, perché tanto poi il governo fa quello che vuole e quindi sono soldi sprecati (Vicenza, referendum sulla base, ordine della Corte dei conti).
In Italia discutono ancora se c'è o non c'è il fascismo.

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La Lega a Napoli si chiama An

I neri a Pianura ci stanno da quindici anni. Ci stanno male, come quasi tutti gli immigrati da queste parti, però fino ad oggi nessuno gli aveva mai dato fastidio. La maggior parte di loro abita nelle case diroccate dell’antico casale, che oggi è solo un quartiere periferico abbandonato a sé stesso. Via dell’Avvenire, si chiama la strada. Qualche mese fa, alcuni consiglieri di An guidavano un blitz di agenti all’alba, immaginando di trovare chissà cosa e riuscendo solo a intimidire. Quest’estate un incendio forse doloso ha sgomberato un intero edificio, occupato anche da napoletani. I bianchi li hanno sistemati in alloggi di fortuna, i neri li hanno lasciati per tre giorni in strada prima di trovargli un albergo.

Da una settimana quelli che restano a Pianura sono assediati da alcune decine di napoletani, loro vicini di casa. Li prendono a pietrate quando escono fuori, ne hanno picchiato uno che andava a farsi la dialisi; e quando i neri hanno fatto un corteo per denunciare quel che stava accadendo gli hanno sbarrato la via del ritorno. Sono potuti rientrare in casa solo con la scorta dei carabinieri.

Dietro questo schifo ci sono alcuni consiglieri, municipali e regionali, di Alleanza Nazionale. I loro moventi non sono del tutto chiari (c’è un piano di riqualificazione, soldi in arrivo, ma non riguardano via dell’Avvenire), ma le loro azioni sono spavaldamente alla luce del sole. Quel che manca, con l'eccezione di uno sparuto ma coraggioso gruppo di compagni, è una reazione civile ed energica di tutto il resto della città.
[luca rossomando]

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Dibattito fra italiani sulla vigilanza urbana

"Non vedo tutto questo scandalo razzismo, cosa hanno scritto di male sulla busta: Emanuel è il suo nome, Negro è negro (non si può negare) quindi cosa avrebbero dovuto scrivere, Marco Bianco?
(Inviato da "demeter76" il 01 ottobre 2008 su un forum di lettori)

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Contrada torna a casa. Il giudice Borsellino invece no

Dai giornali: arresti domiciliari a Bruno Contrada. E' il traditore che passava notizie alla mafia, fra cui forse alcune relative ai movimenti del giudice assassinato. Commento di Sonia Alfano (Associazione familiari vittime della mafia): “Il trasferimento di Bruno Contrada a Palermo è la prova certa che quell’uomo trascina con se una quantità di segreti tali da riuscire a ricattare un’intera classe dirigente”.

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Buona memoria

Orlando alla Vigilanza Rai o in qualunque altro posto? Mai e poi mai, a costo d'inventarsi altre cento scuse una più traballante dell'altra. Dell'Utri ha buona memoria, e si ricorda benissimo della strizza che gli ha fatto prendere Luca quand'era sindaco di Palermo, a lui e a tutti gli altri amici. E in queste cose adesso comandano i Dell'Utri.

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Italiani/ 1

A diciassette anni fa prostituire la fidanzatina di quindici per comprarsi i vestiti firmati. Poi si pente, s'iscrive al gruppo spirituale, e ora gira con una collana di crocefissi appesa al collo.

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Italiani/ 2

"E che ne sapevo io ch'era cinese? Me pareva ch'era un negro un po' ingiallito. E ai negri se po' mena' libberamente, no?".

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E' qui la festa?

Veltroni: una festa dei democratici (italiani) al Central Park, a New York. Da quelle parti, fra l'altro, ha appena comprato un appartamentino coi soldi dell'ultimo libro, La scoperta dell'alba (che non sono stati affatto devoluti ai poveri del terzo mondo o di qualunque altro luogo).

(Obama, da quando ha saputo chi tiene la foto sua sulla scrivania in Italia, gira colle mani abbarbicate là dove le mette il terzino prima del calcio di punizione).

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Enrico Toti, cent'anni dopo

"Con sprezzo del pericolo e bersaglieresco ardimento invigilava sul lido balneare di Mondello, instillando patriottismo e fierezza ai bagnanti e intimorendo con la sola presenza numerosi adolescenti sospetti, fra cui taluni anche di razza marocchina. Fronte italiano, estate MMVIII, Anno LXXX E.F. Firmato Cadorna".

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Annamo bene...

"Noi siamo rumeni, non zingari! Tranquilli, ce l'abbiamo coi Rom come voi!". Campagna del governo rumeno (quello che fa dormire i bambini poveri nelle fogne) e dell'attrice rumena a Roma, testé arruolata dal gerarca Alemanno, Ramona Badescu.

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"Arruolati in Cosa Nostra!"

"Conoscere gente importante, imparare un mestiere, costruire un avvenire sicuro. E gratis tutte le partite del Palermo!".

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Dio patria e famiglia.

No, no, famiglia no. Hanno appena vietato il ricongiungimento dei lavoratori stranieri alle famiglie qui in Italia.

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L'Uno Bianca a Parmalat

A Bologna, una volta, la Uno Bianca. Anche a Parma, adesso, gira una banda di mascalzoni che si fa passare per vigili urbani. Se l'incontrate chiamate subito i carabinieri, sono pericolosi. A Parma, anzi, per chiamarla col suo vero nome, nella nobile città di Parmalat.

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Ustica. Parla un capitano

Mario Ciancarella, capitano dell’Aeronautica ai tempi di Ustica, ha raccontato la sua versione dei fatti a Pino Maniaci di Telejato. Sulla fine del Dc9 dell’Itavia, caduto nei mari di Sicilia il 27 giugno 1980, abbiamo collezionate decine di “verità”, ma non c’è dubbio che quella di Ciancarella sia la più sconvolgente. Dunque, l’ex capitano ricorda che due giorni dopo la strage il maresciallo Dettori, radarista in servizio il 27 giugno e trovato impiccato nei mesi successivi, lo chiamò al telefono e gli disse: “Siamo stati noi, l’abbiamo tirato giù noi”, intendendo per “noi” l’aeronautica militare italiana. Ma fin qui nulla di nuovo: Ciancarella raccontò l’episodio nel ’92 ad Avvenimenti e Andrea Purgatori riprese la notizia sul Corriere della Sera. Ora, però, Ciancarella dice di più, molto di più.

La sua tesi è che due caccia dell’Aeronautica militare decollarono da una base Nato in Sardegna e abbatterono il Dc9 dell’Itavia non per un errore durante l’inseguimento del Mig “libico” poi schiantatosi sulla Sila, ma per fare un favore agli Stati Uniti. Il piano Usa, sostiene Ciancarella, prevedeva di attribuire la responsabilità dell’abbattimento del Dc9 alla Libia e poter così dare il via libera a una rappresaglia nei confronti di quel Paese. Questo avrebbe provocato la caduta di Gheddafi, che proprio il 27 giugno era in volo per Varsavia, dove avrebbe incontrato il generale Jaruzelskj. Il via alla guerra sarebbe stato dato dalla portaerei americana Saratoga, ancorata nel porto di Napoli, che quella notte effettivamente prese il largo per qualche ora, poi rientrò. Perché il piano non fu completato? Perché Gheddafi - prosegue Ciancarella - fu avvertito in volo dai servizi segreti vicini ad Andreotti e tornò in tutta fretta a Tripoli. La tesi dell’ex militare, tra l’altro, avvalora pienamente un’ipotesi più volte emersa: il Mig “libico” non era decollato dalla Libia, ma da un aeroporto militare italiano, presumibilmente Pratica di mare.

Ciancarella, che nell’80 parlò della telefonata di Dettori al suo amico Sandro Marcucci, un colonnello dell’Aeronautica che morì in un incidente aereo nel ‘92, sostiene in sostanza che 181 cittadini italiani furono sacrificati per permettere agli Stati Uniti di rovesciare il regime di Gheddafi e impossessarsi del petrolio libico. La denuncia di Ciancarella a Telejato non ha registrato alcuna reazione. Ma Ciancarella, che adesso fa il libraio, quale interesse avrebbe ad inventarsi una storia così clamorosa?
[riccardo de gennaro]

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Mission

Il senatore, e già governatore della Sicilia, Cuffaro trovasi in Congo ove sta insegnando alla popolazione locale come organizzare un partito democristiano congolese. Qualche difficoltà di linguaggio. "What means Ko-po-la? - ha chiesto, in uno stentato inglese, uno degli interessati -What is Lou-pah-rah?".

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Una vignetta per pensare

La vignetta nasce dall'esigenza di porre il problema del disagio dilagante economico, sociale e di socialità, a fronte dell'immagine di efficienza, di "sicurezza" e di ordine ottimista che impera in questo momento. L'immagine del "folle" finlandese (immagine peraltro usata e abusata fino a pochi giorni fa da tutti i quotidiani on line che nessuno ha accusato di istigazione) era perfetta per rappresentare teatralmente (come fa una vignetta per l'appunto) il risvolto della medaglia di quella immagine linda e pinta. E la protagonista è proprio la follia generata anche dal potere che tende a "negare" il malessere, il disagio a relegarlo a disfunzione. Una vignetta dura, financo spaventosa, ma che invita alla riflessione "sulla" violenza, non "alla" violenza.
[mauro biani]
Bookmark: www.maurobiani.splinder.com

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L'altra America

"E’ stato ritrovato il 24 settembre scorso, nello Stato di Oaxaca, Messico, il corpo senza vita di Marcela Salli Grace Ellier, cittadina statunitense, 21 anni, attivista da tempo impegnata in quella zona in difesa dei diritti umani e in solidarietà delle donne vittime di violenze e persecuzioni politiche. Ultimamente si stava occupando dei prigionieri politici e delle donne, mogli, compagne, madri, sorelle, figlie dei detenuti e delle persone scomparse o assassinate. Salli aveva raccontato poco tempo fa di aver ricevuto minacce di morte e di essere controllata per questa sua attività che svolgeva unicamente per spirito di solidarietà. E’ stata violentata prima di essere barbaramente torturata e poi uccisa. Il suo corpo, trovato in una zona rurale nei dintorni di San José del Pacífíco, a circa 170 chilometri dalla città di Oaxaca, era irriconoscibile e in avanzato stato di decomposizione. E’ stato identificato da una amica solo grazie ad un tatuaggio".

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Vittime dei pretori

Su Wikipedia, con sorpresa, da qualche tempo alla voce "Carmelo Costanzo" si legge:
"Sicuramente la Fratelli Costanzo (e il cavaliere in primis) fu vittima di quei pretori d'assalto che imperversavano nella Sicilia degli anni '80...".
Ne ho sentite tante, ma questa dei Cavalieri perseguitati dai malvagi pretori è davvero una delle più belle. Cari Wikipediani: a) smettetela di bere di prima mattina; b) sistemate la voce; c) la prossima volta sgamate quella vecchietta che si presenta con quella vocina sottile: strappatele la veletta, è Tony Zermo.

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Cronisti di strada e municipi

"Le assemblee comunali sono pubbliche, e quindi pubblichiamole online". Questo concetto semplice e chiaro ha ispirato l'operazione "Fiato sul collo", una nuova iniziativa degli "antipolitici" lanciati da Beppe Grillo come orde di folletti muniti di telecamera a riprendere i dibattiti degli amministratori locali, noiosi quando va bene, devastanti quando con due battute, tre righe e quattro voti si approvano devastanti progetti di urbanistica che fanno gli interessi di poche aziende e non quelli di tutti i cittadini. Ma qualche signorotto locale non ha gradito l'iniziativa, e le telecamere sono state trattate come ospiti sgraditi e illegali.

"Durante la seduta - racconta Giacomo Sicurello di Desio (MI) - sono stato chiamato dal presidente del consiglio comunale a spiegare i motivi per cui avevo con me una telecamera, così ho dichiarato che si trattava dell'operazione fiato sul collo. Mi è stato risposto che il regolamento vietava un simile comportamento e la maggoranza in aula ha votato perché terminassi le riprese. Poco dopo sono stato portato in caserma dalla polizia locale che inizialmente voleva la cassetta con il video e che infine me l'ha lasciata a patto che non la condividessi via web. Qualche settimana più tardi vengo convocato dai Carabinieri che mi leggono un'esposto di due consiglieri, una sorta di minaccia di querela che scatterebbe nel caso pubblicassi le immagini".

Un consiglio a chi deciderà di registrare altri consigli comunali: non dite che state realizzando l'operazione "fiato sul collo" lanciata da Grillo, perché magari qualcuno si spaventa e vi fa sbattere fuori dai vigili, come è già accaduto in più occasioni. Se vi chiedono le ragioni della vostra presenza videomunita, dite semplicemente che volete offrire alla comunità locale un servizio pubblico riprendendo i consigli comunali, come fa la Rai con le dirette dal Parlamento, però gratis. Se ve lo impediscono, fatevi dire il nome e il cognome di chi vi proibisce le riprese, spiegando che la legge è dalla vostra parte e che ci sono gli estremi per denunciare l'abuso d'ufficio di chi vuole far politica a porte chiuse spegnendo gli occhi elettronici dell'opinione pubblica. Magari così la capiscono.
[Carlo Gubitosa]

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Informazione

Napoli Monitor ha aperto una nuova sede al rione Sanità. In Abruzzo c'è una rete di 15 giornali locali fatti a ciclostile (che ora stampa più o meno come le laser). Venerdì hanno presentato Agoravox italiana (quella francese, citizen journalism con quattro milioni di accessi, è la seconda fonte locale di news dopo il Figaro). L'incontro (in Lazio) dei giornali e giornalisti di base organizzato da Tobemedia è andato benissimo. Telejato e Ritaatria.org funzionano a pieno ritmo. Ucuntu.org lo trovate al solito sul sito. Come Cuntrastamu, Censurati e Giornalismi. Ecc. ecc. Di tutte queste cose vorrei parlare più a lungo, ma ci vorrebbe più spazio perché c'è un sacco di particolari tecnici. La sostanza è che l'idea del circo, della grande rete dell'informazione libera che alla fine batte repubblica e corriere, si fa sempre più realistica e più vicina. L'ostacolo principale è la timidezza, le forze secondo me ormai ci sono. Scrivetemi chi è interessato.

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Sogni di terre lontane

Mimmo Lombezzi wrote:

< Settembre, andiamo, è tempo di Lottare !
Ora in terra d'Italia i miei Veltroni
lascian New York e vanno a dimostrare:
scendono al Parlamento ormai selvaggio
che verde è come i conti di Tremonti.

Hanno bevuto profondamente a fonti
illustri, che sapor d'acqua natía
rimanga ne' cuori esuli a conforto,
e ancor li illuda: c'è democrazia.
Rinnovato han la verga d'avellano,

E vanno da Botteghe Oscure al piano,
con un partito ch'è oramai silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di color che primamente
dai celerin pestati come ladri
ricevon manganelli sulla mente!

Ora lungh'esso il Viminal cammina
la Greggia. Senza mutamento è l'aria.
Il sol tramonta sulla carovana
di cellulari e di manette varia.
E vittoriosa sventola bandana! >

("Poesie della Seconda Repubblica", Fratelli Treves, Milano)

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Senza titolo 943

CASA DELLA LEGALITA' E DELLA CULTURA – Onlus
Osservatorio sulla criminalità e le mafie
Osservatorio sui reati ambientali
Osservatorio sulla trasparenza e correttezza della P.A.
www.casadellalegalita.org


AGGIORNAMENTI AL 06.10.2008 e appello donazioni


05 ottobre 2008 ---------------------------------------------------------------
SEMPRE SU ANTIMAFIA E COMPROMESSI,
QUANTO E’ LIBERA “LIBERA”?
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Ne abbiamo parlato più volte dei diversi modi di intendere e fare l'Antimafia, dei tentativi (riusciti in buona parte) di normalizzazione della volontà di impegno e della speranza, riconducendo questo all'interno del "sistema" ed evitando accuratamente che determinati equilibri vengano rotti.
Ora crediamo, avendo parlato con molti in più parti d'Italia, che ci mettono, come noi, la faccia e la responsabilità in questa lotta contro le mafie, la corruzione e le collusioni che rappresentano il fulcro della commistione tra Potere legale e Potere illegale, che si debba uscire con assoluta chiarezza. Come al solito in molti lo si pensa ma alla fine serve qualcuno che ci metta la faccia e noi ce la mettiamo nella nostra miglior tradizione, per chiedere chiarezza e coerenza. Quindi partiamo, punto per punto...
http://www.casadellalegalita.org/index.php?option=com_content&task=view&id=5969&Itemid=1



06 ottobre 2008 ---------------------------------------------------------------
CELLE LIGURE, NOVITA’ DAL COMUNE
E LE SOLITE DOMANDE A FRANCO ZUNINO
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A Celle Ligure le domande non piacciono. Questo l'avevamo capito. Lì non si può riprendere le sedute del Consiglio Comunale, non si può porre critiche fondate su contestazioni dettagliate e precise... bisogna tacere dinnanzi all'arroganza del Potere locale. Ma noi, come altri, non taciamo e non chiniamo il capo.
Anzi... continuiamo a pretendere trasparenza e correttezza nella gestione della cosa pubblica, così come continuiamo denunciare ogni aspetto di gestione che riteniamo illecito e illegittimo. Anche il gruppo consiliare della Lista civica "Celle è tua" ha promosso il 24 settembre scorso un'interpellanza in Consiglio Comunale [leggi in formato .pdf], per chiedere cosa rispondeva la Giunta alle pesanti critiche dell'Autorità di Vigilanza in merito alla gestione dell'appalto e della procedura relativo ai lavori del Pennello Buffou. In risposta hanno ricevuto solita minaccia di querela del sindaco "democratico" Renato Remo Zunino. Dall'allora Responsabile del procedimento "esemplare" (in negativo, si intende!), Franco Zunino, invece pare che non sia giunta nessuna risposta.
http://www.casadellalegalita.org/index.php?option=com_content&task=view&id=6070&Itemid=1



06 ottobre 2008 ---------------------------------------------------------------
VADO LIGURE – RIPRENDIAMOCI I DIRITTI
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Il VIDEO dell’intervento della Casa della Legalità alla manifestazione dei movimenti e qualche news sulle speculazioni dei Nucera nella terrà del podestà…
http://www.casadellalegalita.org/index.php?option=com_content&task=view&id=5970&Itemid=1



05 ottobre 2008 ---------------------------------------------------------------
INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DELL’ON. LUMIA
SULLA VICENDA DI PINO MASCIARI
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http://www.casadellalegalita.org/index.php?option=com_content&task=view&id=6072&Itemid=1



03 ottobre 2008 ---------------------------------------------------------------
IL PM DELLE “PRESCRIZIONI” FA LEZIONE…
A SAVONA SUCCEDE ANCHE QUESTO
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I quotidiani a volte riservano sorprese. Chicche straordinarie... a volte ci sono barzellette e goliardi che riescono addirittura nell'impresa di conquistarsi lo spazio nelle pagine della "cultura". E' il caso del pm Alberto Landolfi di Savona, su Il Secolo XIX del 2 ottobre.
Ma passando dall'ironia alla serietà la cosa si fa drammatica. Infatti il Landolfi ha tenuto una lezione in una scuola per dire una sfilza di baggianate, certamente dal Potere ben apprezzate, sul fatto che le mafie in Liguria non ci sono e non danno problemi. Testualmente: "Nel savonese, ma in tutta la Liguria non abbiamo problemi legati alla criminalità organizzata. Esistono forse solo dei rigurgiti legati ai vincoli esistenti tra qualche famiglia ancora residente qui con nuclei malavitosi, ma senza conseguenze. L'humus caratteriale dei liguri non ha permesso a quel tipo di cultura di attecchire in queste zone"...
http://www.casadellalegalita.org/index.php?option=com_content&task=view&id=5968&Itemid=1



03 ottobre 2008 ---------------------------------------------------------------
IL POTERE ALL’ATTACCO (DI NUOVO) DI ADRIANO SANSA
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In Italia dire la verità è reato. Ormai questo è chiaro. Ed infatti il nuovo Governo Berlusconi ci riprova a tappare la bocca ad Adriano Sansa, dopo la vergognosa azione dell'ex Ministro Castelli di alcuni anni fa. E' dai tempi dei "pretori d'assalto" che provano a piegargli la schiena, i governi di centro-destra come quelli di centro-sinistra, così come hanno cercato di fermare le sue inchieste, come, per fare solo due esempi, quella che vedeva coinvolto il cardinal Siri e la Diocesi in una speculazione edilizia nel cuore di Genova, per non parlare della prima grande inchiesta sulle tangenti ai ministri per lo scandalo petroli...
http://www.casadellalegalita.org/index.php?option=com_content&task=view&id=5959&Itemid=1



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News IN RASSEGNA - aggiornata al 06.10.2008
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http://www.casadellalegalita.org/index.php?option=com_content&task=blogsection&id=24&Itemid=63



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NEI PROSSIMI GIORNI NUOVI AGGIORNAMENTI
SU CEMENTO, POLITICA & AFFARI, MAFIE…
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Senza titolo 942

Prato - Il Vescovo della Diocesi di Prato, Monsignor Simoni, si recherà in visita presso il centro riuniuni del comitato cittadino pratese martedì 21 ottobre. La prossima riunione dei soci del comitato, invece, avrà luogo martedì 14. 


 

ECCO I VIDEO DI ETNOMONDI






Ciao a tutti!


 


Riecco i video che abbiamo inserito precedentemente nel blog ed alcuni nuovi:


 


LA SAGA DI MAZINGA E L’INDIA DI OGGI:


http://etnomondi1.splinder.com/post/18691096/ECCO+I+VIDEO+DI+ETNOMONDI


 


ETNOMONDI

Senza titolo 941

LA POLEMICA


Fioroni: «La Gelmini chiuderà
4000 istituti». Il ministro: «Falso»


L'ex ministro Pd: «La norma sull'accorpamento nascosta nel decreto Sanità». La replica: «Disinformazione»
















Il ministro Gelmini (Inside)
Il ministro Gelmini (Inside)


ROMA - Nuovo scontro sulla scuola tra l'opposizione e il ministro Gelmini. È Giuseppe Fioroni (Pd) a denunciare un taglio di 4.000 istituti con meno di 500 alunni «nascosto» in un decreto riguardante la sanità, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 7 ottobre. Ferma la replica del ministro: «Questa è disinformazione».

FIORONI - Nel mirino di Fioroni c'è «la norma sull'accorpamento e la conseguente chiusura degli istituti scolastici con meno di 500 alunni, inserita di soppiatto dal Governo in un decreto riguardante la Sanità». Nel dibattito in Parlamento sulla riforma della scuola, la stessa Gelmini aveva escluso un provvedimento del genere. E invece, attacca Fioroni, «tutto questo conferma ciò che avevamo preannunciato in Aula: e cioè che per effettuare i tagli alla spesa scolastica imposti da Tremonti non basterà il ritorno al maestro unico. Oggi hanno cominciato con le scuole sotto i 500 alunni, più di 4000 istituti, domani toccherà a quelli con meno di 300 finora coperti da deroga, per arrivare poi al taglio degli insegnanti di sostegno. Queste sono le bugie della Gelmini». Rincara la dose Maria Pia Garavaglia, ministro dell'Istruzione del governo ombra del Pd: «Siamo di fronte a scelte distruttrici, altro che riformatrici. Chiedo alla ministra di dirci come faranno, dopo la chiusura imposta per decreto degli istituti con meno di 500 alunni, i ragazzi di Capri o delle Eolie a raggiungere la terra ferma? E chiedo alla Lega di farci sapere come possa condividere un attacco tanto diretto e smodato all'autonomia degli Enti locali su di un tema di loro esclusiva competenza? È questo il modo con cui ci prepariamo ad andare al federalismo?».

GELMINI - Immediata la replica di Maria Stella Gelmini: «Le dichiarazioni di Fioroni e Garavaglia sono incomprensibili ed arbitrarie: non ci saranno la paventata chiusura di 4.000 istituti, né il taglio degli insegnanti di sostegno, né l'attacco all'autonomia degli enti locali». Secondo il ministro dell'Istruzione, «come al solito, la Sinistra tenta di fare disinformazione con la vecchia tecnica secondo cui una falsità ripetuta molte volte diventerebbe una verit. Ormai però gli italiani hanno capito, non credono più a certi trucchi e sostengono in pieno l'azione del Governo».

DIMENSIONAMENTO DEGLI ISTITUTI - La norma in questione è contenuta nell'articolo 3 del Decreto legge 7 ottobre 2008 ("Disposizioni urgenti per il contenimento della spesa sanitaria e in materia di regolazioni contabili con le autonomie locali" - leggi l'articolo 3): «I piani di ridimensionamento delle istituzioni scolastiche, rientranti nelle competenze delle regioni e degli enti locali - si legge - devono essere in ogni caso ultimati in tempo utile per assicurare il conseguimento degli obiettivi di razionalizzazione della rete scolastica previsti dal presente comma, già a decorrere dall'anno scolastico 2009/2010 e comunque non oltre il 30 novembre di ogni anno». Il comma citato è il sesto dell'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008 (leggi il testo in pdf): «Devono derivare per il bilancio dello Stato economie lorde di spesa, non inferiori a 456 milioni di euro per l'anno 2009, a 1.650 milioni di euro per l'anno 2010, a 2.538 milioni di euro per l'anno 2011 e a 3.188 milioni di euro a decorrere dall'anno 2012». Scuole a rischio chisura, dunque? La legge 6 agosto 2008, n.133 (leggi il testo integrale), che converte il decreto legge in questione, prevede esplicitamente che «nel caso di chiusura o accorpamento degli istituti scolastici aventi sede nei piccoli comuni, lo Stato, le regioni e gli enti locali possono prevedere specifiche misure finalizzate alla riduzione del disagio degli utenti».




11 ottobre 2008

Scriviamo al Presidente della Repubblica ?

Barbara  della Rete delle  di Bologna ci invia :


Se anche TU dici NO alla Maestra Unica!




Da Retescuole:
Invia questa email al Presidente della Repubblica:

Illustrissimo Presidente della Repubblica Napolitano
Con la presente Le chiedo di non apporre la Sua firma al DL 137 (Riforma Gelmini) per consentire l'apertura di una discussione democratica in Parlamento, sulla riforma della scuola italiana. Distinti Saluti

Indirizzzo:
www.quirinale.it
A destra: La posta
Grazie !.................. e PASSAPAROLA.


l'immagine della scuola del secolo scorso da :


dida.splinder.com/tag/cronaca


11.10.08

La ricerca di immagini familiari.


vetro1.


Nelle opere figurative le forme sono spesso in relazione alla rappresentazione di immagini più o meno riconoscibili. In queste opere l'osservatore, a differenza delle opere astratte ,le cui forme assumono valore espressivo ,  trova il conforto di riconoscere oggetti e forme a lui noti. La ricerca di aspetti familiari nelle cose che osserviamo è un elemento costante della percezione umana e ci permette di cogliere l'identità di un soggetto anche se rappresentato con modalità profondamente diverso.


Le domande di una bambina


Ciao e grazie per l'invito. Io, da circa un anno ho un blog che tratta il difficile argomento delle persone che hanno subito abusi sessuali in età precoce. ..Insomma, vittime di pedofili (cioé quella razza di "uomini e donne" di cui pochi conoscono le sembianze ma che dilagano sempre di più) - Poi c'è l'altro genere di aguzzino, gente che conosciamo bene: il papà, lo zio, il fratello,  in qualche caso la mamma ecc. Conosco bene l'argomento per esperienza diretta, ma ho fatto tanta strada e ho deciso di mettere a disposizione di tutti ciò che ho imparato. Per cominciare, sto traducendo un testo Americano, scritto da Sandra Flaherty: "Donna, Perchè Piangi" (col permesso dell'autrice). Il punto di vista e l'obiettivo degli scritti è quello della guarigione dello spirito, e potrete leggerne di più nella mia pagina "about".

L’avatar che ho scelto sul mio blog è un mazzolino di non-ti-scordar-di-me, uno dei miei fiori preferiti. Ho trovato queste informazioni su questi fiori così belli e quello che ho letto ha suscitato il seguito.

 “Quando posiamo lo sguardo sulle corolle dei non-ti-scordar-di-me, simili ad occhi con il loro centro dorato, siamo rassicurati che gli occhi di Maria, la nostra madre spirituale nel cielo, sono sempre rivolti su di noi nelle nostre necessità.”

La mia domanda è questa: come può essere così bello il Cielo se, come ci hanno insegnato da bambini, le anime del paradiso possono vederci? Forse è perchè vedono tutto- anche gli orrori più atroci- attraverso gli occhi di Dio, e perciò ne capiscono il senso? So che non ci sono risposte a questa domanda, chiamiamola semplicemente un sassolino nello stagno…


 Le Domande di una Bambina

Come possono
i santi e le anime
del paradiso,
vivere nella pace di Dio,
indisturbati
da ciò che accade
su questa terra?

Cuore immacolato di Maria
tu eri solo una statua
sul pianerottolo
delle scale a scuola?
O mi guardavi
veramente,
mentre scendevo
verso gli inferi
dove si consumava
il mio sacrificio,
ammutolita dal silenzio imposto
trascinata giù
dalle catene della paura?

Non hai versato una lacrima
e non è stata la tua pace
disturbata da questo?