le foto e la ricetta è tratta qui riportate sono tratte dal settimanale gratuito www.doveingallura.com/ che gentilmente ringrazio anche per lo spunto del post di oggi
Un balzo e siamo a metà ottobre, inesorabilmente scivolati nella spirale di Messer Autunno.
Finalmente, dico io, peccato diranno altri più inclini al clima torrido della passata stagione.
Comunque sia, il salto è inevitabile, netto, perturbante. Ce ne accorgiamo dalle piogge, dalle temperature più adatte alla ricerca di funghi che al costume da bagno, dall’erbetta verde che cresce sotto le sterpaglie secche ormai muffite: spunta e cresce rapida, ricordandoti che il ciclo delle stagioni è praticamente perfetto, nonostante tutto.
I pochi turisti tedeschi continuano a cullarsi nell’idea che gli ultimi calci dell’estate siano ancora in arrivo, beati loro che son qui in vacanza, la mente in paradiso mentre noi pensiamo già come trascorrere l’immancabile, letargico inverno. Beati perché scivolano allegramente verso le dolcezze della stagione fredda, coccolati dal buon vino e dal buon cibo come da una calda coperta, prima di tornare alle fredde occupazioni del Nord, non importa se fuori piove, qui c’è il sole sempre e comunque.
A proposito di cibo, pare già di sentire tra gli stazzi ( o almeno quei pochi che ancora restano interi
o non sono trasformati anzi snaturati in pacchiani agriturrismi o case moderne come evidenziavo nei primi post di questo blog ) quel poco che un profumo di castagne arrosto, di zuppe calde: gli ingredienti cambiano eccome, ed anche le nostre voglie. Più carni, più salumi, a cui purtroppo per problemi di salute ( cefalea e riflusso esofageo non posso mangerne , anche se ogni tanto visto che ne sono ghiotto lo faccio ) lacucina di questo periodo é un insieme di sapori concordi con i sentori d’autunno, piatti da servire caldi, saporiti e ricchi di condimento.
Comincia in questo post una piccola rassegna delle ricette tradizionali e dei prodotti della gallura ( se poi qualche utente sardo o non sardo ne ha di proprie ben vengano ) che ci servono quali gustosi ingredienti per la tavola invernale. La nostra terra . intendendo per essa , tutta la sardegna e non solo la gallura ha una cuina ricca di pietanze a base di questo meraviglioso alimento, e di altri ottimi funghi anche se meno pregiati. Sott’olio come antipasto, ad esempio, come condimento per profumati primi o per contorno, a rendere più delicati i secondi a base di carne, o addirittura crudi a fette sottili come incarpaccio.
Anche l’essiccazione rende giustizia al sapore intenso del porcino reale, che può così conservarsi più a lungo per i nostri bravi risotti di tutto l’anno.
Resta comunque lui, il Porcino reale, uno dei protaonisti di tante Sagre non solotanto estive che si svolgono in questa stagione , in particolare in barbagia , le cosidette cortes apertas : << Anche quest'anno in Sardegna, più precisamente in Barbagia avvolti i colori struggenti dell'Autunno, sarà possibile immergersi in un percorso fuori dal tempo, alla scoperta dei saperi e dei sapori più veri. L'Aspen, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Nuoro organizza a partire dal 5 settembre un percorso nei 27 paesi dell'interno, autentici scrigni incastonati nel Cuore della Sardegna detentori della più profonda immaterialità dell'Isola.
Autunno in Barbagia è un invito rivolto al visitatore curioso che non si accontenta della Sardegna patinata ma che cerca la sintonia con la natura selvaggia della montagna, tra i prodotti unici di saperi millenari.
Il mondo agropastorale sardo, impermeabile alle influenze esterne, ospitale e generoso, continua ad esistere in quest'area rispettando e custodendo secolari tradizioni ed usi. Qui tutto è particolare, dalla musica col suo canto a tenore cosi da millenni, esente da condizionamenti esterni, (non a caso inserito dall';UNESCO tra i “Patrimoni orali e immateriali dell'umanità”) sino al modo di parlare (sa limba sarda) fino ad arrivare al mondo produttivo caratterizzato da una forte preminenza della realtà agropastorale. [da www.paradisola.it/autunnoinbarbagia/ ] >> in cui folclore e ospitalità si fondono ( dando origine purtroppo come dice Marcello Fois nella sua ultima opera In Sardegna non c'è il mare. Viaggio nello specifico barbaricino (Laterza 2008) per dare origine all’anima più autentica della Sardegna con i suoi preziosi tesori. IL Porcino reale si accompagna ottimamente ai vini della tradizione, primo fra tutti il re Cannonau, purché non troppo invecchiato e corposo. E avanti con la ricetta.
MINESTRA DI FUNGHI PORCINI per 6 persone
1 kg di funghi porcini, 1 spicchio d’aglio, un paio di pomodori secchi, prezzemolo, olio extravergine nostra-
no, sale, 10 cucchiai di fregula sarda.
Pulire i funghi col pennellino, tagliarli a fette e metterli da parte. Preparare a parte in un tegame dai bordi
alti un bel soffritto con aglio, olio e i pomodori secchi che avrete fatto rinvenire sott’acqua e ben tritati.
Appena l’aglio sarà dorato, aggiungere i funghi, coprire e lasciar cuocere per una mezzora. Allungare con
un litro d’acqua, salare, portare ad ebollizione e attendere una ventina di minuti prima di aggiungere la
fregula. Ancora una decina di minuti e la minestra è pronta... aggiungere il prezzemolo a fine cottura.
buon appetito
Finalmente, dico io, peccato diranno altri più inclini al clima torrido della passata stagione.
Comunque sia, il salto è inevitabile, netto, perturbante. Ce ne accorgiamo dalle piogge, dalle temperature più adatte alla ricerca di funghi che al costume da bagno, dall’erbetta verde che cresce sotto le sterpaglie secche ormai muffite: spunta e cresce rapida, ricordandoti che il ciclo delle stagioni è praticamente perfetto, nonostante tutto.
I pochi turisti tedeschi continuano a cullarsi nell’idea che gli ultimi calci dell’estate siano ancora in arrivo, beati loro che son qui in vacanza, la mente in paradiso mentre noi pensiamo già come trascorrere l’immancabile, letargico inverno. Beati perché scivolano allegramente verso le dolcezze della stagione fredda, coccolati dal buon vino e dal buon cibo come da una calda coperta, prima di tornare alle fredde occupazioni del Nord, non importa se fuori piove, qui c’è il sole sempre e comunque.
A proposito di cibo, pare già di sentire tra gli stazzi ( o almeno quei pochi che ancora restano interi
o non sono trasformati anzi snaturati in pacchiani agriturrismi o case moderne come evidenziavo nei primi post di questo blog ) quel poco che un profumo di castagne arrosto, di zuppe calde: gli ingredienti cambiano eccome, ed anche le nostre voglie. Più carni, più salumi, a cui purtroppo per problemi di salute ( cefalea e riflusso esofageo non posso mangerne , anche se ogni tanto visto che ne sono ghiotto lo faccio ) lacucina di questo periodo é un insieme di sapori concordi con i sentori d’autunno, piatti da servire caldi, saporiti e ricchi di condimento.
Comincia in questo post una piccola rassegna delle ricette tradizionali e dei prodotti della gallura ( se poi qualche utente sardo o non sardo ne ha di proprie ben vengano ) che ci servono quali gustosi ingredienti per la tavola invernale. La nostra terra . intendendo per essa , tutta la sardegna e non solo la gallura ha una cuina ricca di pietanze a base di questo meraviglioso alimento, e di altri ottimi funghi anche se meno pregiati. Sott’olio come antipasto, ad esempio, come condimento per profumati primi o per contorno, a rendere più delicati i secondi a base di carne, o addirittura crudi a fette sottili come incarpaccio.
Anche l’essiccazione rende giustizia al sapore intenso del porcino reale, che può così conservarsi più a lungo per i nostri bravi risotti di tutto l’anno.
Resta comunque lui, il Porcino reale, uno dei protaonisti di tante Sagre non solotanto estive che si svolgono in questa stagione , in particolare in barbagia , le cosidette cortes apertas : << Anche quest'anno in Sardegna, più precisamente in Barbagia avvolti i colori struggenti dell'Autunno, sarà possibile immergersi in un percorso fuori dal tempo, alla scoperta dei saperi e dei sapori più veri. L'Aspen, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Nuoro organizza a partire dal 5 settembre un percorso nei 27 paesi dell'interno, autentici scrigni incastonati nel Cuore della Sardegna detentori della più profonda immaterialità dell'Isola.
Autunno in Barbagia è un invito rivolto al visitatore curioso che non si accontenta della Sardegna patinata ma che cerca la sintonia con la natura selvaggia della montagna, tra i prodotti unici di saperi millenari.
Il mondo agropastorale sardo, impermeabile alle influenze esterne, ospitale e generoso, continua ad esistere in quest'area rispettando e custodendo secolari tradizioni ed usi. Qui tutto è particolare, dalla musica col suo canto a tenore cosi da millenni, esente da condizionamenti esterni, (non a caso inserito dall';UNESCO tra i “Patrimoni orali e immateriali dell'umanità”) sino al modo di parlare (sa limba sarda) fino ad arrivare al mondo produttivo caratterizzato da una forte preminenza della realtà agropastorale. [da www.paradisola.it/autunnoinbarbagia/ ] >> in cui folclore e ospitalità si fondono ( dando origine purtroppo come dice Marcello Fois nella sua ultima opera In Sardegna non c'è il mare. Viaggio nello specifico barbaricino (Laterza 2008) per dare origine all’anima più autentica della Sardegna con i suoi preziosi tesori. IL Porcino reale si accompagna ottimamente ai vini della tradizione, primo fra tutti il re Cannonau, purché non troppo invecchiato e corposo. E avanti con la ricetta.
MINESTRA DI FUNGHI PORCINI per 6 persone
1 kg di funghi porcini, 1 spicchio d’aglio, un paio di pomodori secchi, prezzemolo, olio extravergine nostra-
no, sale, 10 cucchiai di fregula sarda.
Pulire i funghi col pennellino, tagliarli a fette e metterli da parte. Preparare a parte in un tegame dai bordi
alti un bel soffritto con aglio, olio e i pomodori secchi che avrete fatto rinvenire sott’acqua e ben tritati.
Appena l’aglio sarà dorato, aggiungere i funghi, coprire e lasciar cuocere per una mezzora. Allungare con
un litro d’acqua, salare, portare ad ebollizione e attendere una ventina di minuti prima di aggiungere la
fregula. Ancora una decina di minuti e la minestra è pronta... aggiungere il prezzemolo a fine cottura.
buon appetito
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