senza parole leggendo questo articolo dall'unione sarda del 11\10\2008 perchè la ministra ( se tale si può reputare una che è laureatra in legge e non ha nesuna esperienza in ambito scolastico ) Gelmini non invia un ispezione
La III B dell'istituto Grazia Deledda aveva protestato per l'aula con 24 sedie: loro però sono 25 «Scuola diffamata, venite accompagnati»
Gli studenti scrivono alla stampa e la dirigente risponde con una nota
La dirigente replica: «Non è vero che l'aula è di 40 metri quadri. È di 50, così come tutte le altre, e rispetta i limiti previsti per legge»
Gli alunni della III B devono venire accompagnati per giustificare le comunicazioni date alla stampa . Una nota sul registro decisamente insolita quella scritta giovedì mattina da Luisa Cherchi, dirigente dell'istituto tecnico per le attività sociali Grazia Deledda, che non ha digerito la protesta di 25 studenti alle prese con una situazione paradossale: dover seguire le lezioni in un'aula con dodici banchi e ventiquattro sedie, una in meno degli iscritti. I ragazzi denunciavano anche la presenza di una serranda rotta.
Dopo l'articolo è comparso improvvisamente il tredicesimo banco e anche la tapparella della finestra è stata aggiustata a tempo di record. Ma i 25 ribelli che hanno osato scrivere alla stampa per raccontare il loro disagio non la passeranno liscia: dopo la giornata di sciopero di ieri, oggi dovranno entrare a scuola accompagnati dai genitori, anche se è probabile che la punizione possa slittare di qualche giorno. La colpa? Aver diffamato il nome dell'istituto Grazia Deledda.
LA PRESIDE Luisa Cherchi ( foto a sinistra ) mostra l'aula incriminata . «Non è vero che è di 40 metri quadri», dice «quindi gli studenti e l'insegnante, che ha addirittura scritto una nota ufficiale, hanno detto una falsità. Parlare di situazione di insicurezza è diffamare la scuola. Per questo ho scritto la nota:
i genitori devono sapere come stanno davvero le cose e quali sono le conseguenze per i figli che vanno in giro a raccontare inesattezze». La dirigente continua: «Tutte le aule sono di 50,4 metri quadri e adatte a una capienza di 26 studenti, stabilita per legge». Ecco invece la spiegazione sul banco in meno: «La III B è stata trasferita in questa nuova aula lunedì scorso. Nella loro è stata spostata una classe con uno studente con disabilità che ha bisogno di alcuni sostegni che, per come è disposta la porta d'ingresso, si possono sistemare meglio in questa aula. Nel trasloco sono stati portati anche i 13 banchi. Da come mi è stato riferito dai bidelli, un'insegnante avrebbe detto di lasciarne fuori uno perché così c'era più spazio e che comunque la classe non sarebbe mai stata al completo». Da ieri le cose sono di nuovo in ordine: la tapparella è stata aggiustata e il banco è stato sistemato nella fila vicino alle finestre. Tutto un po' appiccicato ma comunque, a detta della direttrice, «a norma».
LA DENUNCIA Oggi (ma vista la giornata di sciopero di ieri l'incontro potrebbe slittare) i 25 studenti per entrare a scuola dovranno presentarsi accompagnati dai genitori. Una nota scritta giovedì mattina, preceduta da un incontro tra i due rappresentanti di classe con la dirigente che, oltre al richiamo sul registro, ha parlato anche dell'ipotesi di denunciare studenti e insegnante per diffamazione.
LA PROTESTA La vicenda è esplosa mercoledì quando gli studentihanno scritto alla stampa. Nella lettera firmata dai ragazzi si parlava di un'aula di quaranta metri quadri, uno spazio insufficiente per introdurre i tredici banchi di cui abbiamo bisogno. Solo per caso c'è sempre stato almeno un assente, altrimenti uno di noi sarebbe dovuto rimanere in piedi . E ancora: Una serranda è completamente rotta e l'aria è dimezzata. Un'insegnante si stava sentendo male ed è dovuta uscire dall'aula . La situazione è stata denunciata anche da una professoressa con un documento consegnato e protocollato martedì: Gli alunni , ha scritto la docente in una nota inviata alla direzione dell'istituto Grazia Deledda, alla Asl 8 e all'ufficio dell'edilizia scolastica della Provincia, occupano un'aula in cui non sono garantite le norme igieniche e per la salute pubblica perché agli studenti non sono garantiti gli spazi previsti per legge .
MATTEO VERCELLI
La III B dell'istituto Grazia Deledda aveva protestato per l'aula con 24 sedie: loro però sono 25 «Scuola diffamata, venite accompagnati»
Gli studenti scrivono alla stampa e la dirigente risponde con una nota
La dirigente replica: «Non è vero che l'aula è di 40 metri quadri. È di 50, così come tutte le altre, e rispetta i limiti previsti per legge»
Gli alunni della III B devono venire accompagnati per giustificare le comunicazioni date alla stampa . Una nota sul registro decisamente insolita quella scritta giovedì mattina da Luisa Cherchi, dirigente dell'istituto tecnico per le attività sociali Grazia Deledda, che non ha digerito la protesta di 25 studenti alle prese con una situazione paradossale: dover seguire le lezioni in un'aula con dodici banchi e ventiquattro sedie, una in meno degli iscritti. I ragazzi denunciavano anche la presenza di una serranda rotta.
Dopo l'articolo è comparso improvvisamente il tredicesimo banco e anche la tapparella della finestra è stata aggiustata a tempo di record. Ma i 25 ribelli che hanno osato scrivere alla stampa per raccontare il loro disagio non la passeranno liscia: dopo la giornata di sciopero di ieri, oggi dovranno entrare a scuola accompagnati dai genitori, anche se è probabile che la punizione possa slittare di qualche giorno. La colpa? Aver diffamato il nome dell'istituto Grazia Deledda.
LA PRESIDE Luisa Cherchi ( foto a sinistra ) mostra l'aula incriminata . «Non è vero che è di 40 metri quadri», dice «quindi gli studenti e l'insegnante, che ha addirittura scritto una nota ufficiale, hanno detto una falsità. Parlare di situazione di insicurezza è diffamare la scuola. Per questo ho scritto la nota:
i genitori devono sapere come stanno davvero le cose e quali sono le conseguenze per i figli che vanno in giro a raccontare inesattezze». La dirigente continua: «Tutte le aule sono di 50,4 metri quadri e adatte a una capienza di 26 studenti, stabilita per legge». Ecco invece la spiegazione sul banco in meno: «La III B è stata trasferita in questa nuova aula lunedì scorso. Nella loro è stata spostata una classe con uno studente con disabilità che ha bisogno di alcuni sostegni che, per come è disposta la porta d'ingresso, si possono sistemare meglio in questa aula. Nel trasloco sono stati portati anche i 13 banchi. Da come mi è stato riferito dai bidelli, un'insegnante avrebbe detto di lasciarne fuori uno perché così c'era più spazio e che comunque la classe non sarebbe mai stata al completo». Da ieri le cose sono di nuovo in ordine: la tapparella è stata aggiustata e il banco è stato sistemato nella fila vicino alle finestre. Tutto un po' appiccicato ma comunque, a detta della direttrice, «a norma».
LA DENUNCIA Oggi (ma vista la giornata di sciopero di ieri l'incontro potrebbe slittare) i 25 studenti per entrare a scuola dovranno presentarsi accompagnati dai genitori. Una nota scritta giovedì mattina, preceduta da un incontro tra i due rappresentanti di classe con la dirigente che, oltre al richiamo sul registro, ha parlato anche dell'ipotesi di denunciare studenti e insegnante per diffamazione.
LA PROTESTA La vicenda è esplosa mercoledì quando gli studentihanno scritto alla stampa. Nella lettera firmata dai ragazzi si parlava di un'aula di quaranta metri quadri, uno spazio insufficiente per introdurre i tredici banchi di cui abbiamo bisogno. Solo per caso c'è sempre stato almeno un assente, altrimenti uno di noi sarebbe dovuto rimanere in piedi . E ancora: Una serranda è completamente rotta e l'aria è dimezzata. Un'insegnante si stava sentendo male ed è dovuta uscire dall'aula . La situazione è stata denunciata anche da una professoressa con un documento consegnato e protocollato martedì: Gli alunni , ha scritto la docente in una nota inviata alla direzione dell'istituto Grazia Deledda, alla Asl 8 e all'ufficio dell'edilizia scolastica della Provincia, occupano un'aula in cui non sono garantite le norme igieniche e per la salute pubblica perché agli studenti non sono garantiti gli spazi previsti per legge .
MATTEO VERCELLI
Nessun commento:
Posta un commento