26.10.08

Petizione internazionale contro Cossiga e Berlusconi

Ricevo da un amico, e volentieri inoltro. Firmate! (Che ci ascoltino almeno all'estero...)


Cari amici ,
un gruppo di precari, allarmati dalle gravi parole di Cossiga a seguito di quelle di Berlusconi, ha deciso di avviare una petizione internazionale.
Firmate e divulgate, grazie.
Ale

http://firmiamo.it/worriedteachers

dolore rabbia e fango


 Il mio quartiere è stato risparmiato dalla valanga d'acqua.


Sto prestando il mio aiuto ai miei amici che hanno perso tutto.


Dopo una pioggia torrenziale poi l'inferno e alla fine il dramma: tre persone morte e due dispersi che stanno ancora cercando nel fango, e danni per oltre 15 milioni di euro. Strade franate,case sfollate, campi e coltivazioni completamente distrutti, è drammatico il bilancio.


Quando la natura chiede il conto...


La cementificazione selvaggia su un territorio vulnerabile per quello che si è costruito negli anni passati di cui oggi Madre natura chiede il conto. Il territorio deve essere rispettato. 


La tragedia:


Pioggia torrenziale poi...



 l'apocalisse.



 

Senza titolo 982

  VI PIACEVA IL GRUPPO MUSICALE DEI LED ZEPPELIN ?  :-)


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Senza titolo 981

  VE LO RICORDATE IL TELEFILM TRE CUORI IN AFFITTO ?  :-)


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Pagine Aperte - Un libro della nostra collaboratrice Daniela Tuscano, “giornalista per passione”



Ho conosciuto Daniela Tuscano prima con i suoi scritti “spumeggianti”, poi de visu due estati fa, mentre ero in vacanza in Liguria. Ci siamo incontrati curiosamente nei pressi del Teatro Ariston sede del Festival, luogo più famoso in assoluto. Per me fino ad allora Daniela Tuscano era ciò che scriveva: leggevo gli interessanti e approfonditi articoli su argomenti i più vari che mi mandava puntualmente per essere pubblicati, il mese dopo, su "Tempi di Fraternità". Da cui però veniva fuori netto il suo punto di vista.

Poi l'incontro, io con moglie e figli appresso, lei vulcanica, con una chioma di capelli ricci alla Lucio Battisti: una lunga passeggiata, una chiacchierata in un parco dove, pian piano è venuta fuori una interessante personalità, un concentrato di idee con mille argomenti da proporre. Mi immagino Daniela, che è anche insegnante di lettere in un istituto superiore del Milanese, come deve essere a scuola con i suoi allievi: bisognerebbe ascoltarne qualcuno di loro per capirlo.

Da poco Daniela, 44 anni, collaboratrice di varie testate giornalistiche, ha pubblicato un libro, Pagine aperte, autoproducendoselo.

Una scelta singolare questa, Daniela. Come mai?
«Ho approfittato di quest’opportunità. Si tratta di un’idea proveniente dagli Stati Uniti e figlia dei nostri tempi: cerca di coniugare il gusto “antico” della pagina scritta con la velocità dei mezzi informatici: nel giro di pochissimi giorni il libro è realizzato e può esser venduto, sia on line sia tramite i canali tradizionali. Esiste inoltre l’opportunità, attraverso varie iniziative, di ampliare le proprie conoscenze, di confrontarsi con altri utenti, di partecipare a concorsi e di venire in contatto con l’opera dei grandi autori. Non escludo certo, in futuro, di rivolgermi ai “classici” editori, ma in questo come in altri campi stiamo assistendo a un’evoluzione forse irreversibile, a un diverso modo di trasmettere i propri pensieri».

A che età hai cominciato a scrivere?

«Da quando ho cominciato a tenere la penna in mano… [risate]. Non scherzo, è proprio così. A costo di sembrare prevedibile, penso che la risposta per tutti quelli che, come me, amano esprimersi in un determinato modo, sia un po’ la stessa: scrivere è un’esigenza irrinunciabile, un piacere, un godimento anche fisico».

Al primo impatto il tuo libro sembra una raccolta di articoli vari che hai scritto per alcune testate con cui collabori da tempo. Eppure ci sono più fili conduttori conduttore tra di loro: fede, politica (intesa propriamente come “arte della polis”), arte, cultura. A chi ti sei ispirata per questo lavoro?

«La tua osservazione mi fa piacere. Non mi sono infatti limitata a raccogliere cronologicamente alcuni dei miei pezzi più riusciti, ma ho cercato di dar loro una continuità logica, anche filosofica, se vuoi. Ispiratori? Sicuramente il Pasolini “corsaro” ma anche il Testori che, dal “Corriere della Sera”, non mancava di far sentire la sua voce appassionata e “spudoratamente” sincera. Provo molta nostalgia per questi intellettuali. Oggi va di moda il “tuttologo”. Essi, invece, coltivavano una visione della vita (e, conseguentemente, dell’arte) ontologica. E rischiavano di persona. L’artista non è un vate, ma attraverso la sua creatività svela, in modo anche inconsapevole, i meccanismi che muovono le azioni degli uomini e, conseguentemente, del mondo in cui vivono. Penso alla vicenda di Roberto Saviano, cui va tutta la mia solidarietà [le firme per lo scrittore si possono raccogliere al seguente link, n.d.A. ]».

Nella prefazione Dedo Deflavis ti definisce «a tutti gli effetti, un’artista perché curiosa della vita, perché trova stralci di poesia in tutte le realtà che avvicina, perché è umile, perché sa ascoltare. Perché apprezza il mondo nei suoi infiniti colori. Perché è animata da una forte tensione morale e civile, grazie alla quale tutto si tiene e qualsiasi argomento è “serio”: dalla guerra in Medio Oriente alla questione femminile, dalla politica alla musica pop, dalla critica d’arte alla disoccupazione, dalla religione alle diversità più o meno conosciute». Ti ci riconosci? Chi ti conosce bene ritiene che tu sia veramente così?

«Chi mi conosce mi legge con simpatia e partecipazione, e mi sostiene. Se mi sono decisa a pubblicare questo libro è soprattutto grazie al loro incoraggiamento».

Tu passi a scrivere su argomenti impegnative in campo sociale come ad esempio la guerra, la scuola, la xenofobia, la povertà o gli omosessuali (soprattutto) credenti, a tematiche di fede e legate alla Chiesa (memorabile, fra gli altri, il pezzo La Passione di Cristo, il Vangelo secondo Mel), ma anche ad argomenti come la musica leggera e l’amore (ad esempio Renato Zero: dove va l’alchimista dell’Amore?), passando per Lella Costa attrice di teatro. Come ti riesce questa versatilità?

«Per temperamento e generazione ho sempre rifiutato il distinguo, aristocratico e vagamente razzista, tra cultura alta e cultura cosiddetta “bassa”. La cultura è una: o c’è o non c’è. E si manifesta nelle forme più svariate. Da tempo i testi dei cantautori più validi convivono nelle antologie scolastiche accanto alle poesie di Montale o di Pascoli, che addirittura è stato considerato, per certe sue intuizioni, proprio un antenato della musica nostrana (ricordo, a tal proposito, un salace commento di Arbasino…). Insomma, chi ha la mia età sa bene che “non sono solo canzonette” ma, quando c’è, arte. Anche in questo caso Pasolini fu un precursore: nessuno potrà considerare il suo necrologio di Marilyn meno “profondo” delle critiche alla classe dirigente italiana. Identico discorso per gli inni alla Callas, ad Anna Magnani, all’amata Laura Betti, e per la stessa decisione di fare cinema, lui, poeta di solida e classica preparazione. Prima di Pier Paolo, comunque, c’è stato Proust, che elogiò la cultura popolare non solo a livello socio-psicologico ma per la sua intrinseca validità».

Il tuo modo di scrivere certamente trasuda passione, è molto coinvolgente tant’è che i tuoi pezzi nella nostra rivista sono tra i più apprezzati, soprattutto dal presidente della nostra cooperativa-editrice. Molto spesso, infatti, ci chiede “E’ la Tuscano, com’è che non scrive più? Non ho più visto nell’ultimo numero uscito i suoi scritti. E’ veramente brava, e scrive proprio bene!”. Cosa rispondi a questi apprezzamenti che ti fanno? Ti emoziona saperlo?
«Beh, certo! Mi emoziona e m’infonde coraggio. Scrivo per passione, come recita il sottotitolo del libro, e sono contenta che qualcuno mi apprezzi».

Qual è l’ultimo libro che hai letto? Di solito che genere preferisci?
«Le Lettere al dottor G. di Alda Merini. Quanto al genere, vado a periodi. Da adolescente leggevo principalmente romanzi, ma anche molti saggi. Di recente ho riscoperto il racconto e la poesia: Ungaretti, Saba, la già citata Merini, ma anche Rumi e Attar: un grandissimo».

Hai ancora un libro che vorresti scrivere? Quali i tuoi progetti letterari futuri?
«Sì, ho in mente un altro libro, questa volta di racconti brevi e di “frammenti”, come li chiamo io. Non ho la pretesa di definirli poesie, sono accenni, cose leggere e vaganti, altri modi di mettere alla prova (e di affinare) le mie potenzialità espressive. Comunque, essendo pubblicista, non intendo abbandonare gli articoli e in genere la saggistica».

Ma “da grande” vuoi fare la scrittrice o l’insegnante, quale già sei?

«Se devo essere sincera, tutt’e due. Sarebbe davvero il massimo… [risate]. Mai come in questo momento, d'altronde, mi son sentita insegnante: di fronte a tagli sconsiderati all'istruzione spacciati per riforma, alla sadica impudenza d'un ministro che ci considera fannulloni superstipendiati, e, dulcis in fundo, a un Presidente del Consiglio che minaccia, anzi promette con gongolante ferocia novelli Bava Beccaris per reprimere le proteste universitarie... di fronte a tale scempio, mi sento orgogliosa d'aver scelto il mestiere più disprezzato e, per questo, più bello del mondo».



Davide Pelanda

25.10.08

ecco perchè mi etichettano sono un rompicoglioni per la Destra per la Sinistra

  << In qualsiasi sistema autoreferenziale (in arte, poesia, politica, guerra, gioco, lavoro o amore) attaccare qualcuno è atto d'iniziazione, difendere alcuni è ricerca, impaurire molti è avanguardia, scontentare tutti è raggiungere la perfezione!  >> dallla descrizione  di brigatastirner.splinder.com/

Senza titolo 980

  CARI AMICI BLOGGER QUESTA NOTTE CI RICORDEREMO DI SPOSTARE L'ORA ?  :-)


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Senza titolo 979



Bisogna fermarli, anche il terrorismo partì dagli atenei
di ANDREA CANGINI - ROMA




Presidente Cossiga, pensa che minacciando l'uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?
«Dipende, se ritiene d`essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo. Ma poiché l`Italia è uno Stato debole, e all`opposizione non c`è il granitico Pci ma l`evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figuraccia».

Quali fatti dovrebbero seguire?
«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand`ero ministro dell`Interno».

Ossia?
«In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...».

Gli universitari, invece?
«Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».

Dopo di che?
«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».

Nel senso che...
«Nel senso che le forze dell`ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».

Anche i docenti?
«Soprattutto i docenti».

Presidente, il suo è un paradosso, no?
«Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».

E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.
«Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l`incendio».

Quale incendio?
«Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà a insanguinare le strade di questo Paese. E non vorrei che ci si dimenticasse che le Brigate rosse non sono nate nelle fabbriche ma nelle università. E che gli slogan che usavano li avevano usati prima di loro il Movimento studentesco e la sinistra sindacale».

È dunque possibile che la storia si ripeta?
«Non è possibile, è probabile.
Per questo dico: non dimentichiamo che le Br nacquero perché il fuoco non fu spento per tempo».

Il Pd di Veltroni è dalla parte dei manifestanti.
«Mah, guardi, francamente io Veltroni che va in piazza col rischio di prendersi le botte non ce lo vedo. Lo vedo meglio in un club esclusivo di Chicago ad applaudire Obama...».

Non andrà in piazza con un bastone, certo, ma politicamente...
«Politicamente, sta facendo lo stesso errore che fece il Pci all`inizio della contestazione: fece da sponda al movimento illudendosi di controllarlo, ma quando, com`era logico, nel mirino finirono anche loro cambiarono radicalmente registro.
La cosiddetta linea della fermezza applicata da Andreotti, da Zaccagnini e da me, era stato Berlinguer a volerla... Ma oggi c`è il Pd, un ectoplasma guidato da un ectoplasma. Ed è anche per questo che Berlusconi farebbe bene ad essere più prudente».

Da "Il Giorno/Resto del Carlino/La Nazione" del 23 ottobre 2008, rintracciabile anche nella rassegna stampa del Governo Italiano: http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=32976406

...............................

DOPO DICHIARAZIONI COSSIGA RIAPRIRE L'INCHIESTA SU GIORGIANA MASI


"Non siamo tra coloro che fanno ironia sulle dichiarazioni di Francesco Cossiga rilasciate  al Quotidiano Nazionale. I consigli dati a Maroni, infiltrare gli studenti, sfasciare vetrine e dare fuoco ad auto, per poter poi  massacrare di botte gli studenti ed i docenti in particolare le maestre più giovani, li abbiamo vissuti sulla nostra pelle quando il picconatore sedeva al Viminale.
Si tratta di una confessione in piena regola su come Cossiga governava, da ministro dell'Interno, l'ordine pubblico tra il 76 e il 78.

Il giorno che uccisero una giovane liceale, Giorgiana Masi, sparandogli alla schiena mentre scappava sul Ponte Garibaldi a Roma, vennero fotografate persone in borghese armate e protette dai cordoni delle forze dell'ordine. Alcuni di questi fecero fuoco verso i manifestanti.

Quel tragico 12 maggio del 1977 non lo abbiamo dimenticato e non dovrebbe dimenticarlo neanche la magistratura che ha il dovere, di fronte a queste dichiarazioni, di riaprire l'inchiesta.

Cossiga quel giorno mentì al Parlamento quando assicurò che non c'erano agenti infiltrati tra i manifestanti. A 31 anni di distanza, la sua intervista a QN è una confessione in piena regola.

Alfio Nicotra, della direzione nazionale del Prc e responsabile del Dipartimento Pace e Movimenti del Prc

NO COMMENT

"Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno. In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perchè pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito... Lasciarli fare (gli universitari, ndr). Ritirare le forze di Polizia dalle strade e dalle Università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di Polizia e Carabinieri. Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì... questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio".
Intervista a Francesco Cossiga. Presidente emerito della Repubblica Italiana e senatore a vita.


BISOGNEREBBE BUTTARLO FUORI DAL SENATO A CALCI NEL CULO

intervista dialogo con il compagnodiviaggio mario pischedda una contraddizione vivente

oggi intervisto  un artista  (  oltre  che mio  compagnodiviaggi  non internettiano   )   poliedrico e  contraddittorio insieme   che   ha  aggiunto a  suoi numerosi lavori  (  vedere  qui il suo blog e  qui  la sua pagian  su youtube   a sinistra   un suo ironico  autoscatto  tratto dal suo  profilo  di youtube  )  che  ha scritto  un ottimo libro di poesie  Sono ospite in quanto traduttrice (quasi coautrice) del libro Spampoetries , edito da Gallizio.


prima dici  a  chi ti saccheggia  senza  neppure citarti o ringraziarti  copiate e moltiplicatevi   e poi metti   sui tuoi video   di youtube  : << Incorporamento  disattivato >> sei  senza  offesa una contraddizione permanente  , spero non t'offenda
per  niente   , anzi mi piace  , e mi considero tale . Non  mi è mai piaciuto essere coerente   e  su  posizioni fisse e stabili 
Mi ha  incuriosito  il titolo  del  tuo   libro   , tanto da  chiedermi  come mai   questo titolo  ?  qual'è io travaglio che ti  ha portato  a scegliere questo titolo ?nessun travaglio, siamo nell'epoca della riproducibilità tecnica delle immagini, delle clonazioni, delle contaminazioni e di conseguenza  anche di chi copia, ma se uno copia bene e diffonde semi e germogli positivi che ben venga 
 come  rispondi  a  chi " ti tira per la giacchetta  "  e\o ti etichetta   , insomma t'inquadrano  ?
non rispondo, continuo per la mia strada
Visto che nel  tuo  libro non c'è  una  tua  foto  , mi viene  curioso   chiederti come mai   tu  che riprendi e  fotografi non ami essere fotografato  ?
non so, preferisco riprendermi da solo e autodistruggermi e autograffiarmi e massacrarmi, non amo le foto truccate o edulcorate, sono per la mostruosizzazione, siamo tutti mostri  
visto che ormai  tu sei allenato  a destreggiarti   fra  cuore  e mente    ed a usarli insieme , cosa  consigli ad  un artista  ( intendendo con tale  parola  un significato più ampio )   consigli    d'usare    o  magari d'usarli entrambi  ?
più il cuore della mente
la colonna  sonora   della tua  carriera  fin  qui svolta ?  imagine di john lennon qualcosa d'aggiungere o da rettificare  o qualche  critica ? Nessuna critica, essere postivi sempre...cito ledda ( Lo scrittore  Gavino Ledda  )  che dice ho vissuto più col verbo essere che col verbo avere
invertiamo i ruoli  , fammi  tu una domanda  come stai?
Bene  grazie

  vi lascio   con  una  foto 
la foto è tratta dal bellissimo blog di un'altra artista oliedrica e dinamica exploradora.wordpress.com/ e  con questa  poesia    ( tratta sempre  dallo stesso   sito  dell'amico Mario  )









poche cose restano o resteranno di tutti i disquisire
il nostro è un cianciare vano
il tempo occupiamo alla vaniglia col vaniloquio della sera
poesías marginales de periferia
stanche ultrastanche ultrasoniche ultrastatiche
quello sussurrare acido e bestiale
da intellettuali mai sbocciati
periféricos
estratosféricos
esotéricos
bisbiglio corrente sull’acqua del torrente
le vane rimostranze
le vaghe rimembranze
della vita insussistente…

12 febbraio 2006 h. 31:20
back il vento che attraversa la città
digrignato e dilaniato da —marius
da nelle fauci lo squalo

Senza titolo 978

  QUESTO E' UN VECCHIO PULISCI TIMBRI !  L'AVETE MAI VISTO ?  :-)


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Senza titolo 977

  VE LO RICORDATE IL CARTONE ANIMATO DARIA ?  :-)


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24.10.08

Incontro pubblico a Bresso sul decreto Gelmini


COME CAMBIA LA SCUOLA CON LA RIFORMA DEL GOVERNO
L'Amministrazione comunale di Bresso, a seguito della richiesta dei docenti del 1° circolo didattico, informa i cittadini che si terrà un incontro pubblico sulla riforma Gelmini.
MARTEDI' 28 OTTOBRE ORE 21
Centro Civico di via Bologna 38 - Bresso (Milano)
Intervengono:
GIORGIO GIOVANETTI - Professore e coordinatore area Programmazione scolastica CISEM (Centro per l'Innovazione e la Sperimentazione educativa)
ALFIA NICOTRA - Insegnante - Segretaria FLC CGIL
FORTUNATO ZINNI - Sindaco di Bresso
RAIMONDO VALENTI - Assessore alla Cultura di Bresso
E' stato invitato GIANSANDRO BARZAGHI, Assessore all'Istruzione e all'Edilizia scolastica della Provincia di Milano
LA CITTADINANZA E' INVITATA

Rettifiche?

E' stata diffusa su carta e on line la seguente intervista al Presidente emerito della Repubblica italiana (ripeto: della Re-pub-bli-ca i-ta-lia-na!!!) Francesco Cossiga, che non necessitava di alcun commento:


Salvo poi rettificare, da parte della zelantissima Agenzia Italiana Notizie (probabilmente per i motivi ipotizzati dall'articolista dell'"Espresso") che le vere parole dell'emerito erano state "manipolate":

L'emerito, infatti, aveva detto solo "picchiare", non "picchiare a sangue". E via di questo passo. Si noterà la differenza!
Una domanda semplice semplice, sempre sia ancora lecita: vi sembra davvero che la sostanza di quelle parole cambi di molto?
Buona serata (e leccatevi le ferite...).

Lettera (anticipata) a Babbo Natale

 

Caro Babbo Natale,

sono un povero precario scolastico, ti scrivo per chiederti un piccolo regalo per Natale. Non ti chiedo un ruolo, magari un ruolo nuovo fiammante, con il cambio di classe di concorso incorporato.



Non ti chiedo una scuola vicino casa mia, per svegliarmi tardi e raggiungere a piedi la scuola senza i soldi per il pieno di benzina.



Non ti chiedo di non vedere più la scuola italiana ridotta così, migliaia di miei colleghi messi in mezzo ad una strada, scuole chiuse, disabili che non hanno più il sostegno, il ritorno al grembiule ottocentesco, e tutta la stampa a darci dei cret..i, e i sindacati a pietire dal governo un appuntamento.



Non ti chiedo di non essere picchiato dai ragazzi, di avere più stipendio, di poter pensare a me come a un educatore e non come a un burocrate. Di non dover litigare con il preside perché metto voti troppo bassi e così i ragazzi cambiano scuola (perchè la scuola è diventata un'azienda e ci tiene a non perdere clienti).



Non ti chiedo di avere Marco Lodoli come ministro dell’Istruzione, dopo che un plebiscito popolare abbia spedito Berlusconi, Brunetta e la Gelmini in Isvizzera. Non ti chiedo di ritrovare un po’ di serenità, di poter spegnere il computer, di poter ritornare a giocare con i miei bimbi per le strade a pallone. Non ti chiedo niente di tutto ciò. Ti chiedo solo una piccola cosa: un biglietto per venire a stare a casa tua, a fare la renna... Ti prego, rispondimi. Tuo


Alessandro






Prendere per vero la prima cosa che dice berlusconi e non le smentite che non smentiscono



Bisognerebbe sapere che nell'era di internet è ancora più difficile il giochetto del "Non ho mai detto che..." . Infatti per parafrasare un famoso programma mediaset io consiglio a chi seguen i media ufficiali buona la prima

mio primo e forse unico componimento poetico


risentendo in cd ( non ricordavo d'averlo )  l'inno della rivista  frigidaire  il cui l'mp3 che  riporto qui   sotto 






Lettera (anticipata) a Babbo Natale


Caro Babbo Natale,
sono un povero precario scolastico, ti scrivo per chiederti un piccolo regalo per Natale. Non ti chiedo un ruolo, magari un ruolo nuovo fiammante, con il cambio di classe di concorso incorporato.
Non ti chiedo una scuola vicino casa mia, per svegliarmi tardi e raggiungere a piedi la scuola senza i soldi per il pieno di benzina.
Non ti chiedo di non vedere più la scuola italiana ridotta così, migliaia di miei colleghi messi in mezzo ad una strada, scuole chiuse, disabili che non hanno più il sostegno, il ritorno al grembiule ottocentesco, e tutta la stampa a darci dei cret..i, e i sindacati a pietire dal governo un appuntamento.
Non ti chiedo di non essere picchiato dai ragazzi, di avere più stipendio, di poter pensare a me come a un educatore e non come a un burocrate. Di non dover litigare con il preside perché metto voti troppo bassi e così i ragazzi cambiano scuola (perchè la scuola è diventata un'azienda e ci tiene a non perdere clienti).
Non ti chiedo di avere Marco Lodoli come ministro dell’Istruzione, dopo che un plebiscito popolare abbia spedito Berlusconi, Brunetta e la Gelmini in Isvizzera. Non ti chiedo di ritrovare un po’ di serenità, di poter spegnere il computer, di poter ritornare a giocare con i miei bimbi per le strade a pallone. Non ti chiedo niente di tutto ciò. Ti chiedo solo una piccola cosa: un biglietto per venire a stare a casa tua, a fare la renna... Ti prego, rispondimi. Tuo
Alessandro

Senza titolo 976

  L'AVETE LETTO IL FUMETTO KALAMITY JANE ?  :-)


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Senza titolo 975

  VE LO RICORDATE IL FILM AMERICA GICOLO ?  :-)


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23.10.08

gli adolescenti e l'alcool

opo aver letto molti post dei utenti sull'anoressia e bulimia in particolare questo   ho deciso di scrivere sotto forma di elttera  aperta   un post sul fenomeno adolescenti e alcool



Leggo sui giornali che Sono più di 61mila le persone in cura presso i servizi pubblici per l'alcol dipendenza,e si tratta soprattutto di giovani sotto i 30 anni. L'allarmante statistica è stata resa nota durante la prima conferenza nazionalesull'alcol.
Il problema dell'abuso di alcol ormai riguarda soprattutto le fasce più giovani della popolazione con un vero e proprio allarme per la fascia di età fra 11 e 17 anni. Il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella ha diffuso dati preoccupanti: complessivamente, ha detto, sono infatti oltre 740mila i minori tra 11 e 17 anni classificabili come consumatori a rischio, tra loro 470mila ragazzi e 270mila ragazze. Più in generale, ha rilevato il sottosegretario fornendo i dati del fenomeno alcol, in Italia ci sono oltre nove milioni di individui di età superiore agli 11 anni che consuma-no alcol secondo modalità a rischio si tratta di 6.719.665 maschi e 2.117.182 femmine, pari al 26,4% e al 7,8%, rispettivamente, della popolazione italiana .
Al momento, ha ricordato Roccella, sono oltre 61 mila i soggetti alcol dipendenti in carico ai servizi socio sanitari. Nella fascia d'età tra gli 11 e i 15 anni, un ragazzo su cinque è un consumatore di alcol a rischio.
Ora , cari ragazzi\e vorrei capire cosa vi spinge a bere a dismisura e ridurvi uno straccio ogni fine settimana e ogni festività . E' vero che qualche volta si può eccedere , ve lo dice uno che c'è passato e che ad ogni spuntino \ festa si faceva in polvere sia perché lo voleva lui nonostante l'alcool li facesse male ( soffre di cefalea e di riflusso gastro esofageo ) sia per la legge del branco  dalla  quale  lotto ( ed  è questo uno degli scopi del blog  )  con  cadute  e rialzi  per  non cadarci o uscirne  per  quel poco che  c'è rimnasto  di me







dove alcuni amici "ubriaconi" che reggono meglio l'alcool meglio di lui lo facevano con scuse o con toni scherzi ( l'acqua fa male il vino fa bene , bevi compagno , bevila tutta , ecc ) e che poi ha capito che si stava facendo del male otre a fare figuraccce , fra cui l'ultima con una dele sue migliori amiche e che tale esperienza era solo un esperienza negativa effimera , ma iniziando a quell'età ( più basa della mia ,che era 14\15 ) vi fate peggio . E poi , in base alla mia esperienza , questa è per parafrasare una canzone degli anni '60\70 più volte citrata nellla  mia  blog comunity  : << la gente della mia età andare via \lungo le strade che non portano mai a niente (....) >> qui il testo


e che    a volte  è meglio uscire  dalla legge del branco ( vedi video )   e decidere tu   sen  continuare  in una  esperienza  che  è solo distruttiva  o  pure smettere  finche  sei in tempo  . Io ho deciso  di  fermarmi in tempo   con la mia esperienza dell'alcool  infatti , i problemi si dimenticano ma solo momentaneamente per poi tornare passata la sbronza magari più pesantemente di prima Quindi  ragazzi non buttatevi via  , bevete  se  volete bere  , anche  se  moirete di morte lenta  ,  ma  incominciate  più tardi  e  soprattutto  appena vedete che   vi sta facendo male  non continuate  fino alla sbronza 

Pagine Aperte - Un libro della nostra collaboratrice Daniela Tuscano, “giornalista per passione”

Ho conosciuto Daniela Tuscano prima con i suoi scritti “spumeggianti”, poi de visu due estati fa, mentre ero in vacanza in Liguria. Ci siamo incontrati curiosamente nei pressi del Teatro Ariston sede del Festival, luogo più famoso in assoluto. Per me fino ad allora Daniela Tuscano era ciò che scriveva: leggevo gli interessanti e approfonditi articoli su argomenti i più vari che mi mandava puntualmente per essere pubblicati, il mese dopo, su "Tempi di Fraternità". Da cui però veniva fuori netto il suo punto di vista.

Poi l'incontro, io con moglie e figli appresso, lei vulcanica, con una chioma di capelli ricci alla Lucio Battisti: una lunga passeggiata, una chiacchierata in un parco dove, pian piano è venuta fuori una interessante personalità, un concentrato di idee con mille argomenti da proporre. Mi immagino Daniela, che è anche insegnante di lettere in un istituto superiore del Milanese, come deve essere a scuola con i suoi allievi: bisognerebbe ascoltarne qualcuno di loro per capirlo.
Da poco Daniela, 44 anni, collaboratrice di varie testate giornalistiche, ha pubblicato un libro, Pagine aperte, autoproducendoselo.

Una scelta singolare questa, Daniela. Come mai?

«Ho approfittato di quest’opportunità. Si tratta di un’idea proveniente dagli Stati Uniti e figlia dei nostri tempi: cerca di coniugare il gusto “antico” della pagina scritta con la velocità dei mezzi informatici: nel giro di pochissimi giorni il libro è realizzato e può esser venduto, sia on line sia tramite i canali tradizionali. Esiste inoltre l’opportunità, attraverso varie iniziative, di ampliare le proprie conoscenze, di confrontarsi con altri utenti, di partecipare a concorsi e di venire in contatto con l’opera dei grandi autori. Non escludo certo, in futuro, di rivolgermi ai “classici” editori, ma in questo come in altri campi stiamo assistendo a un’evoluzione forse irreversibile, a un diverso modo di trasmettere i propri pensieri».

A che età hai cominciato a scrivere?

«Da quando ho cominciato a tenere la penna in mano… [risate]. Non scherzo, è proprio così. A costo di sembrare prevedibile, penso che la risposta per tutti quelli che, come me, amano esprimersi in un determinato modo, sia un po’ la stessa: scrivere è un’esigenza irrinunciabile, un piacere, un godimento anche fisico».

Al primo impatto il tuo libro sembra una raccolta di articoli vari che hai scritto per alcune testate con cui collabori da tempo. Eppure ci sono più fili conduttori conduttore tra di loro: fede, politica (intesa propriamente come “arte della polis”), arte, cultura. A chi ti sei ispirata per questo lavoro?

«La tua osservazione mi fa piacere. Non mi sono infatti limitata a raccogliere cronologicamente alcuni dei miei pezzi più riusciti, ma ho cercato di dar loro una continuità logica, anche filosofica, se vuoi. Ispiratori? Sicuramente il Pasolini “corsaro” ma anche il Testori che, dal “Corriere della Sera”, non mancava di far sentire la sua voce appassionata e “spudoratamente” sincera. Provo molta nostalgia per questi intellettuali. Oggi va di moda il “tuttologo”. Essi, invece, coltivavano una visione della vita (e, conseguentemente, dell’arte) ontologica. E rischiavano di persona. L’artista non è un vate, ma attraverso la sua creatività svela, in modo anche inconsapevole, i meccanismi che muovono le azioni degli uomini e, conseguentemente, del mondo in cui vivono. Penso alla vicenda di Roberto Saviano, cui va tutta la mia solidarietà [le firme per lo scrittore si possono raccogliere al seguente link, n.d.A. ]».

Nella prefazione Dedo Deflavis ti definisce «a tutti gli effetti, un’artista perché curiosa della vita, perché trova stralci di poesia in tutte le realtà che avvicina, perché è umile, perché sa ascoltare. Perché apprezza il mondo nei suoi infiniti colori. Perché è animata da una forte tensione morale e civile, grazie alla quale tutto si tiene e qualsiasi argomento è “serio”: dalla guerra in Medio Oriente alla questione femminile, dalla politica alla musica pop, dalla critica d’arte alla disoccupazione, dalla religione alle diversità più o meno conosciute». Ti ci riconosci? Chi ti conosce bene ritiene che tu sia veramente così?

«Chi mi conosce mi legge con simpatia e partecipazione, e mi sostiene. Se mi sono decisa a pubblicare questo libro è soprattutto grazie al loro incoraggiamento».

Tu passi a scrivere su argomenti impegnative in campo sociale come ad esempio la guerra, la scuola, la xenofobia, la povertà o gli omosessuali (soprattutto) credenti, a tematiche di fede e legate alla Chiesa (memorabile, fra gli altri, il pezzo La Passione di Cristo, il Vangelo secondo Mel), ma anche ad argomenti come la musica leggera e l’amore (ad esempio Renato Zero: dove va l’alchimista dell’Amore?), passando per Lella Costa attrice di teatro. Come ti riesce questa versatilità?

«Per temperamento e generazione ho sempre rifiutato il distinguo, aristocratico e vagamente razzista, tra cultura alta e cultura cosiddetta “bassa”. La cultura è una: o c’è o non c’è. E si manifesta nelle forme più svariate. Da tempo i testi dei cantautori più validi convivono nelle antologie scolastiche accanto alle poesie di Montale o di Pascoli, che addirittura è stato considerato, per certe sue intuizioni, proprio un antenato della musica nostrana (ricordo, a tal proposito, un salace commento di Arbasino…). Insomma, chi ha la mia età sa bene che “non sono solo canzonette” ma, quando c’è, arte. Anche in questo caso Pasolini fu un precursore: nessuno potrà considerare il suo necrologio di Marilyn meno “profondo” delle critiche alla classe dirigente italiana. Identico discorso per gli inni alla Callas, ad Anna Magnani, all’amata Laura Betti, e per la stessa decisione di fare cinema, lui, poeta di solida e classica preparazione. Prima di Pier Paolo, comunque, c’è stato Proust, che elogiò la cultura popolare non solo a livello socio-psicologico ma per la sua intrinseca validità».

Il tuo modo di scrivere certamente trasuda passione, è molto coinvolgente tant’è che i tuoi pezzi nella nostra rivista sono tra i più apprezzati, soprattutto dal presidente della nostra cooperativa-editrice. Molto spesso, infatti, ci chiede “E’ la Tuscano, com’è che non scrive più? Non ho più visto nell’ultimo numero uscito i suoi scritti. E’ veramente brava, e scrive proprio bene!”. Cosa rispondi a questi apprezzamenti che ti fanno? Ti emoziona saperlo?

«Beh, certo! Mi emoziona e m’infonde coraggio. Scrivo per passione, come recita il sottotitolo del libro, e sono contenta che qualcuno mi apprezzi».

Qual è l’ultimo libro che hai letto? Di solito che genere preferisci?

«Le Lettere al dottor G. di Alda Merini. Quanto al genere, vado a periodi. Da adolescente leggevo principalmente romanzi, ma anche molti saggi. Di recente ho riscoperto il racconto e la poesia: Ungaretti, Saba, la già citata Merini, ma anche Rumi e Attar: un grandissimo».

Hai ancora un libro che vorresti scrivere? Quali i tuoi progetti letterari futuri?

«Sì, ho in mente un altro libro, questa volta di racconti brevi e di “frammenti”, come li chiamo io. Non ho la pretesa di definirli poesie, sono accenni, cose leggere e vaganti, altri modi di mettere alla prova (e di affinare) le mie potenzialità espressive. Comunque, essendo pubblicista, non intendo abbandonare gli articoli e in genere la saggistica».

Ma “da grande” vuoi fare la scrittrice o l’insegnante, quale già sei?

«Se devo essere sincera, tutt’e due. Sarebbe davvero il massimo… [risate]. Mai come in questo momento, d'altronde, mi son sentita insegnante: di fronte a tagli sconsiderati all'istruzione spacciati per riforma, alla sadica impudenza d'un ministro che ci considera fannulloni superstipendiati, e, dulcis in fundo, a un Presidente del Consiglio che minaccia, anzi promette con gongolante ferocia novelli Bava Beccaris per reprimere le proteste universitarie... di fronte a tale scempio, mi sento orgogliosa d'aver scelto il mestiere più disprezzato e, per questo, più bello del mondo».


Davide Pelanda

Pedofilia

SPE - Pedofilia, l’Ue stanzia 55 milioni per l’Internet sicuro

 



Pedofilia, l’Ue stanzia 55 milioni per l’Internet sicuro

Roma, 22 ott (Velino) - Tutelare ancora di più i minori dai pericoli di Internet, dove è molto diffusa la pedopornografia, e dei telefonini, in crescente uso tra i giovanissimi: questo l’obiettivo del nuovo programma approvato oggi a Strasburgo dal Parlamento europeo con una maggioranza schiacciante (672 voti favorevoli, 9 contrari e 19 astensioni). Il programma, intitolato “Safer internet” (internet più sicuro), dotato di 55 milioni di euro, partirà il 1 gennaio 2009 e durerà cinque anni. L’idea è quella di adottare misure comunitarie per proteggere l'integrità fisica, mentale e morale dei bambini, che potrebbe essere compromessa dall'accesso a contenuti inadeguati, che circolano sul web e tramite i cellulari, e per evitare che i minori siano oggetto di minacce, molestie e umiliazioni. In particolare, i fondi saranno utilizzati per attività di sensibilizzazione del pubblico (minori, genitori, educatori e assistenti) sulle opportunità e sui rischi connessi all’uso delle tecnologie in linea (48 per cento delle spese) e di lotta contro i contenuti illeciti e comportamenti dannosi sul web e via sms con la creazione di punti di contatto e assistenza telefonica a cui rivolgersi per segnalare illeciti (38 per cento).


E ancora, una parte dei fondi (il 10 per cento) sosterrà la promozione di una Rete più sicura, con un rafforzamento della collaborazione e uno scambio più fitto di informazioni tra i soggetti interessati; e in più si incoraggerà la messa a punto di un marchio “sicuro per i bambini” da inserire nelle pagine web. Infine, alcune attività si incentreranno sulla creazione di una base di conoscenze destinate a superare il gap tecnologico che spesso separa genitori e figli e a conoscere non solo i benefici della rete ma anche i possibili rischi (8 per cento del budget). Insomma, pur riconoscendo i benefici apportati dalla penetrazione di internet e dall’uso di tecnologie di comunicazione, come i telefoni cellulari, la strategia di Strasburgo evidenzia nuovi rischi e nuovi abusi per i minori. Particolare attenzione, infatti, è attribuita alla pedopornografia e all'adescamento on-line, di cui sempre più spesso sono vittime i minori.

lettera aperta agli adolescenti che abusano d'alcool

Dopo aver letto molti post dei utenti sull'anoressia e bulimia in particolare questo   ho deciso di scrivere sotto forma di elttera  aperta   un post sul fenomeno adolescenti e alcool


Leggo sui giornali che Sono più di 61mila le persone in cura presso i servizi pubblici per l'alcol dipendenza,e si tratta soprattutto di giovani sotto i 30 anni. L'allarmante statistica è stata resa nota durante la prima conferenza nazionalesull'alcol.
Il problema dell'abuso di alcol ormai riguarda soprattutto le fasce più giovani della popolazione con un vero e proprio allarme per la fascia di età fra 11 e 17 anni. Il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella ha diffuso dati preoccupanti: complessivamente, ha detto, sono infatti oltre 740mila i minori tra 11 e 17 anni classificabili come consumatori a rischio, tra loro 470mila ragazzi e 270mila ragazze. Più in generale, ha rilevato il sottosegretario fornendo i dati del fenomeno alcol, in Italia ci sono oltre nove milioni di individui di età superiore agli 11 anni che consuma-no alcol secondo modalità a rischio si tratta di 6.719.665 maschi e 2.117.182 femmine, pari al 26,4% e al 7,8%, rispettivamente, della popolazione italiana .
Al momento, ha ricordato Roccella, sono oltre 61 mila i soggetti alcol dipendenti in carico ai servizi socio sanitari. Nella fascia d'età tra gli 11 e i 15 anni, un ragazzo su cinque è un consumatore di alcol a rischio.
Ora , cari ragazzi\e vorrei capire cosa vi spinge a bere a dismisura e ridurvi uno straccio ogni fine settimana e ogni festività . E' vero che qualche volta si può eccedere , ve lo dice uno che c'è passato e che ad ogni spuntino \ festa si faceva in polvere sia perché lo voleva lui nonostante l'alcool li facesse male ( soffre di cefalea e di riflusso gastro esofageo ) sia per la legge del branco  dalla  quale  lotto ( ed  è questo uno degli scopi del blog  )  con  cadute  e rialzi  per  non cadarci o uscirne  per  quel poco che  c'è rimnasto






dove alcuni amici "ubriaconi" che reggono meglio l'alcool meglio di lui lo facevano con scuse o con toni scherzi ( l'acqua fa male il vino fa bene , bevi compagno , bevila tutta , ecc ) e che poi ha capito che si stava facendo del male otre a fare figuraccce , fra cui l'ultima con una dele sue migliori amiche e che tale esperienza era solo un esperienza negativa effimera , ma iniziando a quell'età ( più basa della mia ,che era 14\15 ) vi fate peggio . E poi , in base alla mia esperienza , questa è per parafrasare una canzone degli anni '60\70 più volte citrata nel nostro blog : << la gente della mia età andare via \lungo le strade che non portano mai a niente (....) >> qui il testo
e che    a volte  è meglio uscire  dalla legge del branco ( vedi video )   e decidere tu   sen  continuare  in una  esperienza  che  è solo distruttiva  o  pure smettere  finche  sei in tempo  . Io ho deciso  di  fermarmi in tempo   con la mia esperienza dell'alcool  infatti , i problemi si dimenticano ma solo momentaneamente per poi tornare passata la sbronza magari più pesantemente di prima Quindi  ragazzi non buttatevi via  , bevete  se  volete bere  , anche  se  moirete di morte lenta  ,  ma  incominciate  più tardi  e  soprattutto  appena vedete che   vi sta facendo male  non continuate  fino alla sbronza 

Pretesa poetica


Pretesa poetica


Dirsi poeti è una realtà!


Essere poeta non significa essere 'genio', eppure questa parola -poeta- ha assunto un significato eccelso e spesso, l'opposto.


Si, qualcuno snobba i poeti come inutili frange del sociale impegnato a costruire seriamente, a capitalizzare, ad operare nella necessità.



la definizione di poeta spesso è agli antipodi: spesso si immagina il poeta con l'alloro in testa e già intronato su di una colonna, lassù in alto, sommo vate. Altre volte viene usato il termine in modo denigratorio, per indicare una persona con la testa tra le nuvole, completamente priva di senso pratico e di valori razionali. Un pò di verità c'è in questi concetti: il poeta è una persona 'normale' con la capacità di usare la propria sensibilità e dire cose estremamente...estremamente?...

il volo poetico si innalza dalla vita pratica decantando le problematiche universali e particolari, ma questo volo non è estraneazione. Può essere invece, voce di chi non ha fiato...



 E' vero che la poesia non è necessaria? secondo me...non è necessario diventare famosi, essere ritenuti i migliori. E' necessario dire, parlare con il cuore, esprimere il pensiero non detto nel quotidiano...il sogno...e l'incubo. La speranza, l'illusione, l'irrisione e la delusione e l'amore raggiunto e perso o irragiungibile.


E' necessario 'dedicare' parole agli affetti ed agli affanni. E' necessario spendersi un pò in un mondo di parole vive e vere dove comunichiamo e doniamo quella parte di noi più profonda che non emerge nella quotidiana necessità. Tutto questo senza perdere il filo della vita reale, concreta, materiale. Osservare tutto dall'alto di un volo di parole che continueranno a volare sulla carta o sui monitor, anche senza la nostra presenza ed incontreranno altre persone e si scontreranno o abbracceranno altre parole. Osservare dall'alto di un volo gratuito la terra, la vita che scorre tra mille piccoli e grandi affanni di ogni giorni.



E' un lusso necessario per chi è poeta. Forse non il miglior poeta, forse non un buon poeta...forse un cattivo poeta, ma sempre poeta...


lu




Senza titolo 974

Pino La Monica


Educatore, il 20 marzo scorso finisce in carcere. Oggi invece è ai domiciliari. L’accusa,  abusi sessuali nei confronti di varie allieve (una oggi maggiorenne), ma anche immagini pedopornografiche trovate nel suo pc e  una nuova denuncia da parte di una bimba di 10 anni.


 


APPELLO PRO VITTIME DELLA “PEDO-FOLLIA”,


 dal blog www.massimilianofrassi.splinder.com



 
In seguito alle polemiche nate dopo l’ennesima manifestazione pro Pino La Monica, educatore indagato per abusi e detenzione di materiale pedopornografico e chiamato in causa da una decina di vittime, abbiamo deciso di scender in campo anche noi e manifestare apertamene tutto il nostro dissenso.
Questo blog è da sempre la voce delle vittime e per le vittime della pedofilia combatte una guerra sempre più senza esclusione di colpi.
Da parte nostra, degnamente (per ora) non manifesteremo fuori dal tribunale (lasciando ai Giudici la possibilità di operare con la massima tranquillità).
Ma decidiamo di scendere in campo e di MANIFESTARE apertamente tutta la nostra solidarietà alle uniche vere vittime. Quelle a cui noi crediamo ed i cui diritti qua, e non solo qua, non vengono calpestati:
le bambine molestate!!!!!!!!!!
A loro, alle loro famiglie, tutto il nostro incondizionato appoggio.
Questo blog ha fatto cose importantissime. E per certi esseri, scomode. Giorni fa ascoltando un’intervista a Roberto Saviano ho sentito lo scrittore dire “non sono io scomodo, lo sono i miei lettori….è loro che la camorra teme”.
Bene, dato che le stesse parole valgono anche per chi vi scrive queste parole, dimostrate la vostra “scomodità” scrivendo qua la vostra solidarietà per le vittime.
Inoltre copiate e diffondete nei vostri blog, nelle vostre mailing list, in qualsiasi modo, questo post.


Dalla parte dei bambini! Sempre!
 

Li proverbi


nonnaelisabetta


Nònna


Sta matina còcca Betta
 me sei vienuta a ménte
 li proverbi che m' ariccontavi.
-Chi trova un amico
trova un tesoro-
-Se campàssi antri cent' anni
nu' finirei mai d' imparà-


................
Còcca nònna
mo a settantanni 
me rivienì a ménte
te dico: "che se campasse
antri duecènto anni
e antri puramènte nu'
se finirebbe mai d'imparà.


franca bassi


lettera aperta agli adolescenti che si sbronzano

Dopo aver letto molti post dei utenti sull'anoressia e bulimia sulll'altro nostro sito in particolare questo ho deciso di scrivere sotto forma di elttera aperta un post sul fenomeno adolescenti e alcool



Leggo sui giornali che Sono più di 61mila le persone in cura presso i servizi pubblici per l'alcol dipendenza,e si tratta soprattutto di giovani sotto i 30 anni. L'allarmante statistica è stata resa nota durante la prima conferenza nazionalesull'alcol.
Il problema dell'abuso di alcol ormai riguarda soprattutto le fasce più giovani della popolazione con un vero e proprio allarme per la fascia di età fra 11 e 17 anni. Il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella ha diffuso dati preoccupanti: complessivamente, ha detto, sono infatti oltre 740mila i minori tra 11 e 17 anni classificabili come consumatori a rischio, tra loro 470mila ragazzi e 270mila ragazze. Più in generale, ha rilevato il sottosegretario fornendo i dati del fenomeno alcol, in Italia ci sono oltre nove milioni di individui di età superiore agli 11 anni che consuma-no alcol secondo modalità a rischio si tratta di 6.719.665 maschi e 2.117.182 femmine, pari al 26,4% e al 7,8%, rispettivamente, della popolazione italiana .
Al momento, ha ricordato Roccella, sono oltre 61 mila i soggetti alcol dipendenti in carico ai servizi socio sanitari. Nella fascia d'età tra gli 11 e i 15 anni, un ragazzo su cinque è un consumatore di alcol a rischio.
Ora , cari ragazzi\e vorrei capire cosa vi spinge a bere a dismisura e ridurvi uno straccio ogni fine settimana e ogni festività . E' vero che qualche volta si può eccedere , ve lo dice uno che c'è passato e che ad ogni spuntino \ festa si faceva in polvere sia perché lo voleva lui nonostante l'alcool li facesse male ( soffre di cefalea e di riflusso gastro esofageo ) sia per la legge del branco dalla quale lotto ( ed è questo uno degli scopi del blog ) con cadute e rialzi per non cadarci o uscirne per quel poco che c'è rimasto di me



( se nel caso non riuscite a vederlo , in quanto è la prima olta che uso i codicie nonnpassa direttamente da youtube andate sull'altro blog precisamente qui
dove alcuni amici "ubriaconi" che reggono meglio l'alcool meglio di lui lo facevano con scuse o con toni scherzi ( l'acqua fa male il vino fa bene , bevi compagno , bevila tutta , ecc ) e che poi ha capito che si stava facendo del male otre a fare figuraccce , fra cui l'ultima con una dele sue migliori amiche e che tale esperienza era solo un esperienza negativa effimera , ma iniziando a quell'età ( più basa della mia ,che era 14\15 ) vi fate peggio . E poi , in base alla mia esperienza , questa è per parafrasare una canzone degli anni '60\70 più volte citrata nel nostro blog : << la gente della mia età andare via \lungo le strade che non portano mai a niente (....) >> qui il testo
e che a volte è meglio uscire dalla legge del branco ( vedi video ) e decidere tu sen continuare in una esperienza che è solo distruttiva o pure smettere finche sei in tempo . Io ho deciso di fermarmi in tempo con la mia esperienza dell'alcool infatti , i problemi si dimenticano ma solo momentaneamente per poi tornare passata la sbronza magari più pesantemente di prima Quindi ragazzi non buttatevi via , bevete se volete bere , anche se moirete di morte lenta , ma incominciate più tardi e soprattutto appena vedete che vi sta facendo male non continuate fino alla sbronza

Senza titolo 973

ERO UNA PUTTANA IRONICA


 Viareggio, stazione di Viareggio.  


Stazione vuota. Erano le tre del mattino. Era una notte come tante, dove la solitudine lasciava la testa e l’animo sgombero di pensieri, e dove la voglia di parlare con qualcuno mi faceva pensare ad alta voce, tanto, non mi avrebbe sentito nessuno.


 Presi un taxi.


“Mi porti al mare la prego?”


“Scusi?”


“Al mare! Voglio vedere il mare!”


“Non potrebbe essere più precisa?”


“Lei vada, appena vede il mare si ferma e scendo.Semplice no!”


“Come vuole.”


 


Arrivai sul lungomare. C’era solo la luce di qualche lampione che illuminava la strada e raggi lunari che schiarivano la spiaggia e il mare. Mi incamminai su quella sabbia fredda e corsi, improvvisamente, verso la riva, togliendomi nella corsa le scarpe e i pochi vestiti che avevo indosso. Mi buttai in acqua in reggiseno e perizoma. L’acqua era calda, in contrasto con la sabbia e mi sentivo bene. Guardavo il cielo, le stelle, quella luna bellissima e pensavo che il mondo era lì, a portata di mano, e io, non dovevo fare altro che stringere la presa e fare mio quel pezzo di felicità, per non farlo scappare via come sabbia tra pugni stretti. Quei pensieri mi davano forza per qualche secondo, qualche minuto, giusto il tempo di abbandonarsi a se stessi e immaginare dove si voleva essere e con chi. Io mi figuravo sempre di poter essere in una casa in campagna, grande, con molti animali e bambini, mio marito, che nel sogno non aveva una dimensione reale, anche se, ora, vedevo il volto di Paolo e poi, io, che scrivevo per vivere. Si, nel futuro mi vedevo scrittrice di romanzi gialli, con uno pseudonimo tipo “Evanescente”. -Ecco l’ultimo romanzo della scrittrice “Evanescente”….- suonava davvero bene. Fantasticavo vedendomi impegnata nel sociale, facoltosa, intelligente e amata e rispettata da tutti. Dopo giornate vuote, il piacere di quei pensieri serali mi davano una forza incredibile, una speranza fortissima e quasi non volevo addormentarmi, perché mi sareI svegliata nel mondo di giorno, dove i sognatori sono tutti emarginati e dove regna il profitto. Avrei potuto vendere sogni, così potevo far parte del mondo vero ma, nello stesso tempo, fantasticare. Ero una puttana ironica.


 


Luja

LE ANIME BELLE ESISTONO E RESISTONO ... Lei si chiama Chiara Trevisan, ha 46 anni e di mestiere legge libri agli sconosciuti.

  da   Mauro Domenico Bufi    21 dicembre alle ore 11:05   il suo carretto carico di libri, frasi, parole, storie. In testa un buffo cappell...