6.8.09

sono i migliori quelli che se ne vanno quello si che era vero calcio



Quando  , io che   dopo  calciopoli e  la sua  vicenda  giudiziaria   appena  scoperchiata e parzialmente  insabbiata  (  vedere mani  sporche  di Barbacetto Gianni; Gomez Peter; Travaglio Marco  . coipertina  a destra    )   e non approfondita   come sarebbe  stato opportuno sarebbe  stato opportuno e doverso moralmente ,ho smesso d'interessarmi   di calcio  ,  mi  sono messo a piangere  (   perchè  mi ha  riportato alla memoria  i  ricordi diretti ed indiretti della mia infanzia e  adolescenza      da ex  tifoso  cagliari e  juventus  o di tifare accanitamente quelle due squadre , e di vedere trasmissioni come  contro campo o processo , ecc o festeggiare se una squadra perdeva o in europa fare il tifo per la squadra contro ad es liverpool milan tifavo milan ) quando  ho appreso  prima dall'Ansa  : <<  CAGLIARI, 5 AGO - E' morto Mario Tiddia, difensore del Cagliari con cui conquisto' la prima promozione in A nel 1964. Aveva 73 anni. Chiusa la carriera di giocatore (gioco' 203 partite col Cagliari, di cui 58 in A), Tiddia intraprese quella di allenatore: fu chiamato dal Cagliari per la prima volta nel campionato 1975-76 poi nel '77-78 e nel 1987-88. Rimase per 3 anni consecutivi sulla panchina rossoblu', dal 1978 al 1981, disputando le ultime due stagioni in serie A.  >>
E poi  dalla lettura del   giornali  in particolare    dala prima  pagina 
dell'unione  sarda   di oggi   questo triste  evento  di cui riporto sotto    gli  artiicoli  del  giornale   in quanto preso  dale emozioni   non riesco a trovare le  parole adatte 




 Si è spento a  Sarroch (  Cagliari  )  dopo 10  dieci anni di malattia  Addio Mario Tiddia, il ct di Sardegna







uilla, alla mano, con la quale si poteva scherzare senza problemi. Ci lasciava liberi di gestirci, non amava mettere pressioni addosso ai suoi giocatori. Un aneddoto? Ce ne sarebbero tanti. Il primo che mi viene in mente è l'urlo “Forza Paris”, prima di entrare in campo, per caricarci».

Francesco Casagrande è stato il mediano del Cagliari che ritornò in A nel '79: «Ho di Tiddia un ricordo bellissimo. Una persona umile, di poche parole, ma che sapeva infonderti serenità. A livello tecnico mi ha insegnato tanto: in modo particolare, uno stop d'interno che ancora oggi insegno ai ragazzi della Sampdoria».


Con lui in panchina il Cagliari arrivò sesto in A senza stranieri dall 'unione sarda del 6\8\2009 (  da  cui  sono  tratte anche  le  foto invi riportate  )

Amava la terra e il calcio alla stessa maniera e i giocatori che ha allenato si sentono ancora suoi figli
Vedi le foto Vedi le altre fotoVedi le altre foto M ario Tiddia era un uomo genuino, che amava la terra, che amava coltivare con lo stesso affetto con il quale faceva l'allenatore. «Quest'anno avremo un bel raccolto», ti rispondeva quando gli chiedevi conto di una sconfitta, quasi a volerti ricordare che le radici contano più delle foglie, che una stretta di mano vale più di una firma, che uno sguardo più di tante parole. Mario Tiddia è stato uno dei grandi del Cagliari: a memoria, e con gli occhi lucidi, è difficile ricordare un altro rossoblù bravo sia come giocatore che come allenatore.

Il suo Cagliari era fertile come la terra, non solo quella della sua Sarroch dov'era nato nel 1936: sesto in serie A, senza stranieri, al fianco di Mariano Delogu (presidente) e di Gigi Riva (direttore sportivo). Nonostante la malattia che lo aveva colpito privandolo di una buona fetta della memoria, ricordava alla perfezione quel gruppo di giovanotti che con lui hanno scritto la storia del Cagliari. Una storia che sembra un romanzo. Mario Tiddia aveva preso la squadra sull'orlo della serie B ma non era riuscito a salvarla: aveva pianto come una fontana il giorno della retrocessione accucciato sulla panchina del Sant'Elia, ma aveva goduto come non mai quando due anni dopo l'aveva riportata in serie A arrivando fino al sesto posto, uno dei traguardi più prestigiosi ottenuti dal Cagliari, dopo lo scudetto di Manlio Scopigno e la Uefa di Carlo Mazzone. Eravamo a cavallo del 1980 e quel Cagliari aveva proprio la faccia contadina di Mario Tiddia, troppo frettolosamente classificato (ma è successo anche a Giovanni Trapattoni) come un audace difensivista, amante dei pareggi. Il suo Cagliari, costruito con pochi mezzi e tanta fantasia, innervato dall'esperienza di un intramontabile Brugnera, da giovani di talento come Bellini e Quagliozzi, da qualche scarto di grandi club come Marchetti e Longobucco, qualche altro sottovalutato altrove come Corti, Casagrande e Gattelli, e poi quei due irripetibili gemelli sardi del gol, Luigi Piras e Pietro Paolo Virdis, che il “barricadero” Tiddia non aveva esitato a schierare insieme con Franco Selvaggi, creando uno dei più fertili tridenti della storia del calcio italiano. Negli occhi dei tifosi rossoblù c'è ancora il ricordo di quel fantastico 3-0 alla Sampdoria al Sant'Elia, nel giorno in cui la Sardegna ritrovava la serie A per la seconda volta e Mario Tiddia c'era stato anche nella prima, da giocatore. Nessun altro ha fatto altrettanto. Uomo leale e sincero: spesso ti lasciava carta bianca. «Scrivi quello che vuoi, tanto sai come la penso» e sapeva anche che tu non lo avresti mai tradito. Era leale e sincero soprattutto con i suoi calciatori. Che lo amavano. Mai una polemica. E quando con gli anni andavano diffondendosi notizie sempre meno rassicuranti sul suo stato di salute il dispiacere di ragazzi come Quagliozzi, Bellini e Piras (che andavano spesso a trovarlo) non era quello di semplici ex giocatori. La mente, in quelle serate, andava inevitabilmente, ma senza retorica, a quel Cagliari. Splendido, anche perché era un'epoca in cui i giornalisti entravano negli spogliatoi, sapevano custodire un segreto e il rispetto era reciproco.

«Mario Tiddia era soprattutto un uomo semplice», è il ricordo di Gigi Riva che proprio in quei giorni al suo fianco aveva compiuto i primi passi da team manager, ruolo che da vent'anni ricopre con successo in Nazionale. L'uomo di Sarroch non è mai arrivato fin lassù: il grande calcio lo ha sempre tenuto, anzi, ai margini. Ma è stato proprio lui, insieme con Gustavo Giagnoni, il commissario tecnico di una Sardegna che adesso lo piange. Dopo avergli voluto bene. Con un pizzico di invidia: perché Mario era uno dei tanti che andavano allo stadio, ma i tifosi pagavano il biglietto e andavano in tribuna, lui si era invece conquistato il privilegio di sedersi su quella panchina.


                          NANDO MURA


sempre nell'unione mnel secpndo articolo scritto  IVAN MURGANA   si legge che   << aveva combattuto la malattia con lo stesso spirito con cui da gioc

atore affrontava un avversario difficile da marcare . >> . Ma  c.....  non possono dire  che aveva il cacro  o un tumore  invece  di usare    il solito   gioro di   parole   e d  tabu  inutili   .
Esso  , sempre  secondo il giornale     << Con grinta e coraggio si è battuto contro quel male incurabile, che solo dopo dieci anni è riuscito ad avere la meglio su di lui. Mario Tiddia è morto ieri mattina alle 10,30 nella sua casa di via Cagliari, dove viveva con la moglie Mari a Concetta. Parenti, amici, tifosi, sono tante le persone che ieri hanno voluto rendere omaggio al protagonista di tante battaglie sportive del Cagliari: in campo come in panchina. «Il calcio era il suo mondo - racconta la moglie - era incredibile come da allenatore non riuscisse a godersi le vittorie, perché la partita più importante era quella che doveva arrivare». Poi il ricordo di Mauro, il figlio che per alcuni anni ha seguito le orme del padre. «Per me e mia sorella il momento più bello era la domenica sera, quando lui tornava a casa: per tutti era l'allenatore del Cagliari, per noi era semplicemente il nostro papà ».
L'intero paese oggi alle 17 si stringerà attorno ai familiari per l'ultimo saluto a una delle ultime bandiere del Cagliari.>
>

Ecco un  ricordo di alcuni protagonisti dell'epoca  che hanno avuto a che fare   con  la  squadra del  Cagliari 
Delogu: «Competente e umano, mi mancherà». Casagrande: «Mi insegnò uno stop che ancora adesso mostro ai miei giocatori»
«Urlavamo Forza Paris e poi in campo»
Fu il primo a teorizzare una squadra per reparti, ordinata, precisa, corale». Il ricordo di Mariano Delogu per Mario Tiddia va dritto alla fine degli anni Settanta, quando Tiddia, che allora guidava la Primavera del Cagliari, rilevò Toneatto, portando quella squadra in serie A. «Era un uomo per bene, ed è stato uno dei pochi tecnici sardi a Cagliari. Mi dispiace», sottolinea l'ex presidente rossoblù, «sapevo dal figlio che stava poco bene, conservo dell'uomo e del tecnico un grande ricordo: la promozione in serie A alla fine della stagione 1978-1979, quando ero l'uomo di fiducia di Rovelli nella Sir, e accettai la presidenza della società». Grintoso da giocatore, attaccato a quei colori, serafico ma duro da allenatore: Mario Tiddia è una delle bandiere del Cagliari. In campo nella prima storica promozione in serie A, faceva parte di una difesa granitica. Da tecnico, invece, si rivelò nelle giovanili del Cagliari, da cui pescò a piene mani per la prima squadra: «Per me è stato come un secondo padre», ammette Gigi Piras , allora centravanti di un Cagliari che faceva grandi cose all'inizio degli anni Ottanta. «Mi allenò nella Primavera ed ebbe il merito di lanciare tanti ragazzi, da me a Leschio, passando per Copparoni e Lamagni. Era un uomo di poche parole, ma è stato un grande allenatore. Con me aveva un ottimo rapporto, oserei dire privilegiato: quando il Cagliari riprese Virdis dalla Juve, la mia preoccupazione fu immediatamente spazzata via da una sua frase: “Gigi gioca, gli altri non so”. Una frase che mi diede una grande spinta».
Calcio ma anche umanità e passione: «Un tecnico molto diverso da quelli attuali», precisa Franco Selvaggi , altro grande attaccante di quel Cagliari, «molto semplice e diretto, con pochi fronzoli. Come il suo calcio, del resto. Adesso non andrebbe di moda. Anche per questo motivo penso non sia riuscito, da tecnico, ad andare oltre il Cagliari, ritornando subito in Sardegna dopo quella sua esperienza a Pescara. Come allenatore era l'ideale: ti dava serenità e personalmente mi ha aiutato a giocare con più semplicità». Selvaggi si commuove quando parla di quello che è stato uno dei suoi maestri: «Giocavamo un calcio eccezionale, uno dei migliori in serie A. Senza stranieri e con un gruppo di giovani arrivammo a ridosso delle prime e quei risultati mi aiutarono a conquistare la




Nazionale». Selvaggi, poi, vinse, anche se da riserva, il Mondiale in Spagna e al momento della partenza, lo stesso Tiddia lo incoraggiò nel modo più semplice e giusto: «Dopo avermi fatto i com plimenti e gli auguri mi disse: “Se dovessi giocare, fai quello che sai fare. Non sbaglierai”. Fu un grande consiglio, che tenni a mente anche successivamente».
Lontano dal campo era un uomo innamorato della sua Sarroch, un paese in trasformazione, mare e campagna cedevano spazio alla raffineria, ma Tiddia dopo una partita, dopo un allenamento, non smetteva mai di passeggiare nei suoi campi, nei suoi orti: «Ci regalava sempre cassette di arance squisite», ricorda Gigi Riva , che lo volle in prima squadra nel Cagliari, «era un uomo d'altri tempi, di una semplicità e di una correttezza straordinarie. Mi mancherà».
Anche il Cagliari ha ricordato Tiddia nella home page del sito ufficiale, dove sono riportati i ricordi di




grandi ex, come Roberto Quagliozzi , altro suo allievo: «Era una persona tranquilla, alla mano, con la quale si poteva scherzare senza problemi. Ci lasciava liberi di gestirci, non amava mettere pressioni addosso ai suoi giocatori. Un aneddoto? Ce ne sarebbero tanti. Il primo che mi viene in mente è l'urlo “Forza Paris”, prima di entrare in campo, per caricarci».
Francesco Casagrande è stato il mediano del Cagliari che ritornò in A nel '79: «Ho di Tiddia un ricordo bellissimo. Una persona umile, di poche parole, ma che sapeva infonderti serenità. A livello tecnico mi ha insegnato tanto: in modo particolare, uno stop d'interno che ancora oggi insegno ai ragazzi della Sampdoria ».


    con questo  è tutto  a presto gente 


Partenza al tramonto

PartenzaImmagine di franca bassi "Partenza al tramonto!"


Sei troppo lontano...


Sono passati molti anni
quando al tramonto
l'aereo ti portò lontano da me.
Ho passato  tante albe felici
vicino a te.
Sulla cima del Piccolo Tibet.
Sotto il sole in riva al mare Adriatico
e quando la piccola  barca a vela
sospinta dalle onde e dal vento
ci portava  lontano.
Ricordo la sera stanchi abbracciati
nella piccola casa
nel borgo antico di Assergi.
Quante parole d'amore
mi hai sussurrato di notte
sotto il cielo pieno di stelle!
Sai... anche la piccola camera
con il soffitto a volta
con le stelle di carta  luminose
si è  spenta; ormai il terremoto
ha cancellato i nostri ricordi.
Guardo la tua immagine
sotto il vetro della mia scrivania
il tuo viso è sbiadito
anche il ricordo della tua voce è fioco.
Sei troppo lontano!


Franca Bassi



LA FORZA DELL'AMORE DI UNA MAMMA

 





L'amore puro, vero, unico, 



dona speranza, credo, fede




e non solo religiosa ... 




forza per andare avanti,


coraggio


per non arrendersi


spingendosi dove mai si pensava




di poter arrivare prima.




Non sempre questo basta per ottenere un risultato,




magari fosse così,




ma credere e perseverare,




continuando a cercare e provare per non rassegnarsi nemmeno




di fronte all'evidenza ...




è un grande atto d'amore.




Come quello di una mamma per la sua creatura.




Una storia a lieto fine, una volta tanto.




Da ricordare


prima di lamentarsi, per le nostre piccole




tragedie di vita quotidiana ... 


Pensiamoci.


Un grande bacio alla piccola.






Buona visione e felice serata a tutti


dalla sempre vostra


Rossella. 







5.8.09

Gli ecologisti su facebook :la politica non vuole una legge sulla trasparenza per tenere sotto controllo i cittadini!

Nessuno ci potrà convincere del contrario ,ovvero che qualsiasi potere politico che governa senza trasparenza non ha alcuna legittimazione , né sovranità , e non potrà mai garantire né giustizia , né democrazia reale, ma solo asservimento delle folle ai suoi voleri. Questa in realtà è la sfida , di questo nuovo secolo , questo è il vero obiettivo , dare alle persone gli strumenti per essere esse stesse soggetti di diritto e non di “dritti”. Per questo riteniamo che la trasparenza amministrativa sul modello svedese ed una riforma elettorale su criteri quantitativi , sia una opportunità per tutti , perché permetterà a chiunque interessato alla gestione della cosa pubblica ed al bene comune , un controllo effettivo . Una democrazia ,per essere tale, deve essere condivisa . Non è un caso che nelle antiche democrazie delle città greche , i cittadini , a turno, partecipavano alla vita della “Polis” e tutti erano soggetti alla stessa legge, e tutti venivano coinvolti a partecipare alla vita pubblica attraverso la rotazione e il sorteggio nella partecipazione alle cariche politiche . Questo stava ad indicare che tutti godevano della medesima “arete”, ovvero di quella virtù che è in ogni uomo di eccellere in qualsiasi attività , trovando così ognuno il senso e la giusta dimensione nella partecipazione alla comunità. Oggi diversamente , sembra evidente il contrario , ovvero ,che la legge , sia terreno di conquista per assicurare l’impunità!
Nella pieghe di uno stato senza trasparenza si garantisce e si permette il diffondersi di mafie, si premia coloro che non meritano , si assicurano gare ed appalti agli amici , si permette al vicino di casa di costruire balconi e verande solo perchè collusi con le amministrazioni.....si assicura solo ingiustizia e tensioni sociali....si permette ad una classe politica senza curricula di rappresentarci senza averne merito!!!!
La trasparenza amministrativa è la nostra unica arma per scardinare un sistema marcio e diventare finalmente soggetti a pieno titolo e non usati solo per bieche operazioni elettorali. Questi sono i motivi per i quali i nostri politici si interessano a noi ogni cinque anni , solo in vista del voto....una volta incassata una delega in bianco possono rubare incontrastati. La trasparenza permetterà ad ogni cittadino di accedere agli atti dei comuni , ai bandi, alle gare, ai bilanci e tenere sotto controllo le casse che vengono beffardemente svuotate a nostre spese!!!


QUESTO E' IL MOTIVO PER IL QUALE IL NOSTRO PARLAMENTO NON VUOLE APPROVARE UNA LEGGE SULLA TRASPARENZA IMPRONTATA SUL MODELLO SVEDESE, MA QUAL'E' LA DIFFERENZA TRA LA SVEZIA E L'ITALIA!!!    Molto semplice , in Svezia , i cittadini possono ad esempio verificare se i criteri adottati dalla pubblica amministrazione per una determinata fornitura ed appalto sono congrui, verificare tutte le spese dei parlamentari, dei consiglieri regionali, praticamente il cittadino viene considerato di diritto come un cittadino di serie A. Nel nostro paese diversamente possiamo accedere solo a quegli atti che interessano direttamente il singolo cittadino. Ad esempio non si può accedere e verificare appalti e spese , ed è questo il vero nodo!!! Per questo la TRASPARENZA AMMINISTRATIVA sul modello svedese è uno strumento reale nelle mani del cittadino che potrà finalmente controllare i propri eletti ed evitare di essere continuamente ZIMBELLO dei partiti!!!!


Vi invito pertanto ad iscrivervi numerosi ed invitare i vostri amici , formando una catena numerosissima che ci permetta di condizionare il parlamento al fine di approvare una legge sulla trasparenza  sul modello svedese aderendo alla nostra raccolta firme su facebook al seguente link http://www.facebook.com/board.php?uid=113198880867#/group.php?gid=113198880867

replica a piazza alimonda ......





  IL mio post   (   http://www.splinder.com/myblog/post/58797/21067169/yes nonostante sia stato  più  volte modificato per   pensieri  sovvenuti  dopo  e aggiunte onde  evitare fraintendimenti   e  nota   facebookiana   precedente su piazza Alimonda ha creato su facebook e via email e la mia revisione su splinder  ancora polemiche delle email che volevo contestare .

Mi si accusa di fare accuse infamanti alle forze dell'ordine , d'essere complice dei violenti , ecc . Rispondo come ho risposto ad una email di un amico poliziotto che poi ho replicatoad uan discussione sui facebook : << sono infami quei poliziotti , carabinieri che fanno quelle cose e come gli indiffferenti di gramsci coloro che con " uddidir tacendo " permettono quelle cose . Questi hanno il mio disprezzo o infamia come la definisci tu . Gli altri queli che s'incazzano per tali cose il mio rispetto e stima . >> Potrei continuare a lungo ma non volendo volendo dare adito a discussioni poco fertili, e visto che le mie parole volano nel vento (*) ed è secondo alcuni mie amici dae le perle ai porci ( ma io le dò lo stesso sia p erchè prima o poi , sentitevi questo video  della litizzetto





soprattutto  06.o0 al 7.00 , succcederà che forse << (..) dai diamanti non nasce
niente dal letame nascono i fiori ... >> (**) )

Lascio che a parlare sono :





questa corrispondenza fra Carlo Gubitosa pubblicata poi nel libro ( uno dei più completi ed obbiettivi  secondo alcuni mie amici poliziotti e carabinieri   e  loro simpatizzanti  , sul G8 di Genova citato anche da Lucarelli nella trasmissione blu notte dedicata a tale evento ) Genova nome per nome  ( sopra a  sinistra  un immagine del libro ) e il capitano ultimo  colui che  catturo  Rina  estrapolata  dal cd  rom allegato al libro 












scusate , ma non sono riuscito a copiarla dal cd allegato al libro ( ingraditeli per leggerli )


e questa poesia di Pier paolo Pasolini tratta da http://www.pasolini.net/ più precisamente qui



Il Pci ai giovani!! [ vi odio cari studenti ]

Vi odio cari studenti!
È triste. La polemica contro
il PCI andava fatta nella prima metà
del decennio passato. Siete in ritardo, figli.
E non ha nessuna importanza se allora non eravate ancora nati...
Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi
quelli delle televisioni)
vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio
delle Università) il culo. Io no, amici.
Avete facce di figli di papà.
Buona razza non mente.
Avete lo stesso occhio cattivo.
Siete paurosi, incerti, disperati
(benissimo) ma sapete anche come essere
prepotenti, ricattatori e sicuri:
prerogative piccoloborghesi, amici.
Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
coi poliziotti,
io simpatizzavo coi poliziotti!
Perché i poliziotti sono figli di poveri.
Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.
Quanto a me, conosco assai bene
il loro modo di esser stati bambini e ragazzi,
le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui,
a causa della miseria, che non dà autorità.
La madre incallita come un facchino, o tenera,
per qualche malattia, come un uccellino;
i tanti fratelli, la casupola
tra gli orti con la salvia rossa (in terreni
altrui, lottizzati); i bassi
sulle cloache; o gli appartamenti nei grandi
caseggiati popolari, ecc. ecc.
E poi, guardateli come li vestono: come pagliacci,
con quella stoffa ruvida che puzza di rancio
fureria e popolo. Peggio di tutto, naturalmente,
è lo stato psicologico cui sono ridotti
(per una quarantina di mille lire al mese):
senza più sorriso,
senza più amicizia col mondo,
separati,
esclusi (in una esclusione che non ha uguali);
umiliati dalla perdita della qualità di uomini
per quella di poliziotti (l’essere odiati fa odiare).
Hanno vent’anni, la vostra età, cari e care.
Siamo ovviamente d’accordo contro l’istituzione della polizia.
Ma prendetevela contro la Magistratura, e vedrete!
I ragazzi poliziotti
che voi per sacro teppismo (di eletta tradizione
risorgimentale)
di figli di papà, avete bastonato,
appartengono all’altra classe sociale.
A Valle Giulia, ieri, si è cosi avuto un frammento
di lotta di classe: e voi, amici (benché dalla parte
della ragione) eravate i ricchi,
mentre i poliziotti (che erano dalla parte
del torto) erano i poveri. Bella vittoria, dunque,
la vostra! In questi casi,
ai poliziotti si danno i fiori, amici.
[....]



ovviamente non è come dice l'autrice stressa del sito Questa discussa e controversa poesia (qui riportata soltanto parzialmente) ha suscitato polemiche e commenti disparati  del mondo intellettuale  dell'epoca   qui per ulteriori news sul contesto non sono iuscito a trovare il testo integrale  qui   chi lo avese  me  lo segnalai o lo metta  qui nei commenti     grazie


Spero di non ritornare più sull'argomento . L'email che dimostrano di non aver letto questa faq saranno cestinate e i loro autori a FNCL ( scusate la mancanza di rispetto , ma provate voi a ricevere email ingiuriose , diffamatorie ,eccessivamente volgari ,al limite della minaccia , privi di rispetto )

 Note 




* blowind in the wind di bob dylan  evito di linkare  il testo ed il contesto  perchè lo ho fatto più volte  nellle pagine di questo blog  , andate  a cervcarvelo 
** via del campo di http://it.wikipedia.org/wiki/Via_del_Campo di De andrè



Vacanze! - 1

trullo fatato  alba


Immagine di franca "Estate al trullo fatato"




Sarei già dovuta partire, ma non so perchè la mia carrozza  non si è messa in moto, eppure la batteria è nuova. Con queste nuove carrozze ci sono  sempre ostacoli. Le vecchie carrozze erano semplici da riparare, queste nuove sono complicatissime. Bisogna chiamare sempre il carroattrezzi e portarle  alla casa di contruzione, anche per sostiuire una lampadina. Poi dopo una prima visione, ti senti dire dal riparatore: "abbimo smontato mezzo motore, il motorino va bene, adesso devono rimontare  il tutto, e con la chiave codificata provano a  vedere se si è scodificata la centralina centrale, o le periferiche" e qui comincia l'avventura! Si sa quando inizia ma ancora non si sa quando finisce! Con le nuove carrozze  bastava un cavallo di scorta, adesso bisogna avere una carrozza di scorta. Vabbè speriamo che riescono a risolvere in pochi giorni, così posso  andare al mio trullo fatato. Avviso per gli amici del blog se vi trovate in zona:  "Ceglie Messapica" e non temete la presenza delle fate e dei Folletti, la porta del trullo fatato è sempre aperta. franca


Senza titolo 1592

  L'AVETE LETTO IL LIBRO IN VIAGGIO CON L'ASINO ?  :-)


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Senza titolo 1591

  L'AVETE LETTA LA FIABA LA STREGA NEL FIENILE DELLA PASTORA ?  :-)


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4.8.09

in italia ci si accorge degli artisti troppo tardi cioè si chiude il cancello dopo che sono fuggiit i buoi

Ultimamente sto ascoltando la raccolta acustica di Cristina Dona   Piccola Faccia 






 uscita il  24  luglio con l'espresso nella seriParticolare femminile una raccoltta  composta di 5  cd ovvero  di cinque voci femminili dal profilo assolutamente particolare, accomunate da una spiccata abilità crossover, che permette loro di muoversi agilmente nei territori del jazz come del pop. Sono Nicky Nicolai, Malika Ayane, Cristina Donà, Simona Molinari e Chiara Civello.
Esso è un cd  particolarmente  iinnovativo  nonostante sia una raccolta  perchè secondo news prese dal suo forum ufficiale non contiene solo "i grandi successi"... in questo modo si distacca molto dall'idea di "best-of" che va tanto di moda nel mondo delle edizioni musicali



 Eccovi un video tratto dal live acustico di Mtv italia




 
Mi è piaciuta talmente tanto che mi  sto facendo scaricando tutta la sua discografia

Ha ragione l'introduzione fatta da http://temi.repubblica.it al suo album . Essa è una delle voci più importanti e originali del panorama musicale italiano; artista trasversale ai generi ed esponente della canzone d'autore italiana, Cristina Donà vanta prestigiose collaborazioni italiane e internazionali, che le hanno permesso di coniugare al meglio la tradizione cantautorale italiana, con le influenze del rock più scarno .
Inoltre leggo suil forum ufficiale della cantante che in questo disco Cristina si cimenta anche con il disegno, sua vecchia passione, realizzando per la copertina ed il libretto una sorta di galleria di "piccole facce".Sempre dallo steso forum un utente scrive : << Io sono contento che non contenga solo "i grandi successi"... in questo modo si distacca molto dall'idea di "best-of" che va tanto di moda nel mondo delle edizioni musicali >>
Adesso me lo riascoklterò con più calma , visto che quando sono in macchina con la matusa , non è possibile ascoltare niente che a lei non piaccia , infatti mi ha fatto togliere il cd doipo neppure 3 canzoni dicendo che era una barba . Però a sorpresa credevo che mio cugino ci mettesse più tempo a mastrerizzare , mi ha scaricato i primi duue , e oggi in sottofondo alla bella , ma pesante Les bonnes ( le serve ) di Jean Genet
( 1910 -1986)














L’élection du conseil d’administration de la Wikimedia Foundation a commencé. Votez.

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[Aidez-nous à traduire cet appel !]













 qui maggiori news sulla trama mi sono ascoltato il primo cd tregua 1997 . Un viaggio dentro se stessa , un ottima auto analisi senza censure .

 approffondimento





Senza titolo 1590

  VE LO RICORDATE IL DISCO TORNERO' DEI SANTO CALIFORNIA ?  :-)


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Action Photography

Night Club by Barbara LasagnaPhoto by TemporaNigra ::: Click on it to view the DeviantArt Gallery of this Artist !

Wadi Rum - 1




















 Wadi Rum Pictures, Images and Photos




  Immagine in rete grazie



Wadi Rum


Il sole grande nel deserto tinse tutto di rosso
e sfumo di giallo di viola il contorno del cielo.
Ai nostri occhi apparve uno spazio infinito!
Il sole come un amante silenzioso
si nascose dietro le dune colorate
spargendo nel cielo una  polvere magica
di colore giallo viola e di rosso!
La sabbia ancora rovente
scivolava sotto i nostri piedi
accompagnando in nostro passo affaticato.
Intorno a noi regnava un grande silenzio
il buio  in un attimo si fece fondo.
I primi brividi apparsero sulla pelle!
Anche la tunica di tela bianca
come un sipario calato
si posò delicata sulla sabbia colorata.
La luna pallida illuminò con i suoi raggi
i contorni dei nostri corpi
ormai completamente nudi.
Restammo per ore avvinghiati...
poi distesi sulla sabbia ancora calda
tutto il deserto del Wadi Rum
era con noi e dentro di noi.
A turno vedemmo il cielo e le stelle.
Per te amore ho gridato fino all'alba
e ho scritto con la mia mano stanca
t' amo sulla sabbia!
franca bassi






il jazz spiegato a un 14\15 [ un viaggio senzza droghe ed alcoill ma con la mente ]


Mio " cuginetto " legendo questa Poesia di Angela meloni Jazz presa ad Alghero circa 2 settimane fa dalla bacheca di poesia a strappo edizione 2009
N.b

non è stato possibbile rintcciare l'autrice per chiederle in permesso .e avvisarla della citazione della  sua. Se nel caso qualcuno\a di voi la conoscesse o l'avvesse nei contatti , ( o magari mi trova lei stessa ) segnalatelo voi  grazie

Jazz



Dallo stereo escono note suadenti
che poi alleggiano nell'aria
posandosi soavemente nel mio spirito
IL jazz
questa patola sexy
intrigante
che fa sognare
notte, amre
e la luna che ci si specchia
nel profondo e calmo blu
di una notte primaverile
di meta' maggio .
Cosa è il jazz ? è qualcosa che viene detta all'improvviso ..
..oh.. quello è jazz
è qualcosa che quando viene sussurrrata
non riesci ad interpretala subito
ti lasci avvolgere da questo suono
chiudi gli occhi
e tia ccorgi che ...
in realtà quello che sempre desideravi
è li con te , dentro di te
la pace che investe il tuo spirito
quella voglia costante
d'immergersi nela beatitudine dell'unverso
nel respito di questa notte che verrà


proprio mentre nelo stereo partiva la colonna sonora del film Scoprendo forrest ( Finding Forrester ) un film del 2000, scritto da Mike Rich e diretto da Gus Van Sant. Sotto una delle mie scene preferite







una lezione che noi tutti dovremmo imparare .Un politico , per chi crede ancora nei partiti e e nella democrazia elitaria , che ci vorebbe .



Oltre a consigliarli dei siti gli fra cui questo http://web.tiscalinet.it/brunop/storia_del_jazz.htm gli ho consigliato di leggere , in maiera che se nel caso il sito lo anoiase o olo trovasse troppo tecnico per la sua età ( ha 14 anni ) di leggere la storia La leggenda del pianista sull'oceano", sceneggiata dallo stesso Baricco. Il pianista in questione è interpretato da Pippo, mentre il trombettista è Topolino , su il n 2737 di topolino ne trovate una tavola

                   tratta da http://federiconovaro.wordpress.com/ più precisamente qui


E mentre io ero sdraiato sul letto con le braccia incrociate ( mi capita spesso dinusare questa posizione per rilassarmi e riflettere ) die. Quando nonnsai cosa trola testa che viaggiavo le strofe di quella poesia sopra citata , viene lui e mi dice dopo aver eltto che da questo dialogo una delle prime tavole del fumetto ,

-- Basettoni
che genere di musica suoni ?

---Topolino
non saprei definirla

-- Basettoni
Ho capito ! allora è jazz . Quando non sai che cosa è sempre jazz . (...)

e siamo scoppiati entrambi a ridere , poi lui è ritornato alla lettura della storia e io a studiare per le'esame di settembre

Rose e Fango

Nel fango affondano i miei piedi

dopo tappeti di rose calpestati;

il viso ormai sporco e brullo

dimentica il candore

della giovane innocenza.

Come foglie in un turbine

sono ora ingoiate

 le poche certezze del passato

e con esse

i suoi tanti desideri,

talvolta condivisi

più spesso inespressi..

 

3.8.09

Dal tramonto...

tramonto su Roma                                                             Immagini di franca bassi "Roma al tramonto"


            Roma 5


                                                                 Immagine di franca bassi "Roma all'alba"


Dal tramonto...all'alba


Un filo sottile di luce dorata
accompagna il riposo della mia città.
Sono le 17 e soffia un bel ponentino
la città piano piano si addormenta
sotto la coltre di buio e di stelle.
Quante storie nascondi mia bella città?
Scivolano le ombre dei poeti
per i vicoli stretti...
recitano alle fontane alle piazze
sonetti d'amore.
Quante emozioni sono racchiuse
dietro una finestra e antichi portoni
da un rosso tramonto al dolce risveglio
quante emozioni ci racconti.
Le storie si assopiscono al tramonto
entrano nel mondo dei sogni.
E' l'alba un filo sottile di luce
entra dalle fessure delle persiane
con giochi di ombre sulle pareti bianche
mi giro vestita solo da un telo di lino
e aspetto le carezze frizzanti
della brezza del nuovo mattino.
La tenda si solleva si alza
in una danza sinuosa tutta per me.
Gli alberi i tetti le chiese e le case
si illuminano di una pallida luce.
Si ode un coro di cigolii e vocio nei cortili
si aprono le finestre e gli antichi portoni
e la città torna a vivere ancora per me.


franca bassi


Povero il mio Bondì fischiato!!! Ragazzacci siete dei ragazzacci disubbedienti andatevi a vedere subito i tronisti!

 

Leggo la notizia:”Fischi in piazza per il ministro Sandro Bondi venuto a Bologna per commemorare la strage del Due Agosto a nome del governo. Sul palco davanti alla stazione colpita dalla bomba di 29 anni fa, il responsabile della Cultura ha dovuto interrompere più volte la lettura del discorso e ha smesso di parlare senza averlo completato. "Chi ha fischiato ha umiliato la memoria", è il suo commento lasciato ai giornalisti al termine della cerimonia.” e penso che siamo proprio alla frutta. Noi, comunque, continuiamo a battere sul chiodo dell'etica, della democrazia reale e dell'onestà intellettuale. Chi è Bondi? Un rappresentante del Governo italiano democraticamente eletto! Quale ruolo ha nel Governo? Un ragazzaccio mi suggerisce che ha lo stesso peso del due di mazze con la briscola a coppe, ma io rispondo che è il Ministro della CULTURA! Se poi volete sapere quale cultura vi risponderò : quella dei tagli e delle aggiunte! Tagli alle spese del Cinema che vuole riprendersi il suo ruolo in Italia (Cinema italiano) alle orchestre sinfoniche ormai obsolete e al teatro che non vede più nessuno! Perchè? Perchè sono tutti dietro alle trasmissioni televisive di Papi Silvio che da buon papi fa delle sue donne oggetto, oggetto delle sue cure fino al passaggio dai reality al Parlamento e al Governo....con quali qualità? Ma allora siete proprio dei ragazzacci e non credete alla buona fede di chi ogni giorno si occupa di voi! Allora smettiamola di essere IPOCRITI E BUONISTI Bondi è il rappresentante di un Governo che per far rientrare in ITALIA i capitali dei boss mafiosi fa UNO SCUDO FISCALE, un Governo che stabilisce patti con chi ha sempre derogato dalle leggi e sana gli abusi penalizzando chi ha osservato sempre le leggi, che fa annunci di soldi da spendere...che NON ESISTONO! E' un paranoico che ha scordato le sue origini e oggi difende a spada tratta la privacy del papi, anche contro ogni ragionevole evidenza e un ministro della cultura dei reality! Vuole non essere fischiato? Come può essere tanto stupido da credere che anche in un paese come l'Italietta dei Berlusca c'è ancora qualcuno che non se la beve la sua eloquenza inutile e la sua retorica falsa! Cara vecchia chiesa dei papi, quelli romani, è proprio il caso di concludere:  DA QUALE PULPITO VIENE LA PREDICA BONDIANA!?


firmato Bondì Motta!!! Quello si che era veramente buono..

2.8.09

Piazza alimonda la memoria non si prescrive e e non si archivia una ferita ancora aperta




Andrea Sisti  Non ricordo più del mare  Dall'album "Piazza Carlo Giuliani ragazzo" (Andrea Sisti)



Non ricordo più del mare
non ricordo più l'odore
e l'assenza del ricordo
fa più male del dolore
fa più male dentro me
fa più male senza me.
Il mio nome è la memoria
di chi ascolta la coscienza
destinato dalla Storia
ho capito in un momento
che un pensiero può viaggiare
anche se va contro vento.
Genova lo sai
tante vite in una storia
perché si lotta e muore
tutti uniti
per un credo e la memoria
Genova dicevo
non è un'idea come un'altra
e non è un'idea come un'altra
Sono qui sdraiato a terra
và di fretta la mia vita
mentre il sangue dentro brucia
mi si appanna anche la vista
ma un sorriso mi sorprende
so che non morirò per niente.
Quel che lascio a te fratello
è il lottare per un sogno
ai miei cari lascio tutto
molto più di un solo lutto
ma è l'orgoglio per un figlio
e il suo seme è già un germoglio
Genova lo sai
tante vite in una storia
perché si lotta e muore
tutti uniti
per un credo e la memoria
Genova dicevo
non è un'idea come un'altra
e non è un'idea come un'altra
Non ricordo più del mare
non ricordo più l'odore
e l'assenza del ricordo
fa più male del dolore
fa più male dentro me
fa più male senza me.








Ogni anno tra la fine di luglio metà agosto ricevo email di gente : 1) con cui è in possibile ragionare e cervcare un dialogo ., 2) che non sono capaci neppure davanti all'evidenza , vedere cercando carlo goiuliani su facebook , i gruppi contro ( per carità nessun pregiudizio se fossero su basi solide e non smentite da fatti evidenti e piene doi faziosità estrema e cose smentite dai fatti ) . Lo so che dovrei lasciar perdere e cestinare , cosa che faccio sempre ma non ci riesco , perchè la menoria si fà replicando continuamente e insistendo e a volte dando le perle ai porci . Le domande che qui riporto sono solo unacernita , le altre sono solo ed esclusivamente insulti , calunnie , e mancanza di rispetto verso un morto ( un morto dovrebbe rispettarsi qualunque sia il come , il perchè , la causa ) e ai genitori .Ecco el domande e dubbi che mi vengo proposti solo perchè tempo fa ( era un intervista di parte vero , e quindi criticabile o via email o via commenti cosa che non è stata fatta neppure appositamente ) franti l'organizzatore di pilloarossa ( contro inchiesta sulla morte di carlo giuliani http://www.piazzacarlogiuliani.org/pillolarossa/ ) .



ecco le domande \ insinuazioni più civili e pacate ( le altre sonos tate cestinate erano ancora più dure offensive verso di me e verso i genitori e i morto )

1) Come mai nei tuoi ( vostri post ) siete per la legalità e la mon violenza , il rispetto e poi difendi un assasino , ne fai un martire , santifichi , che tira estintori contro la polizia ? su quali basi affermmi che quel .... di giuliani si sia difeso  quando  è  un assasino 
2) insulti le forze dell'ordine quello che ha sparato a quel ...... di Carlo Giuliani , quando era sotto attacco si è è difeso .
3 ) non ha rispetto per le forze dell'ordine .



NON VIOLENZA


Lo sono è lo sarò sempre . Però, almeno questa che si differenza da quella classica http://it.wikipedia.org/wiki/Nonviolenza , da quel che ho appreso ed interpretato da un seminario\ corso tenuto su tali tematuiche per noi dela bottega del commercio equo e solidale , non vuol dire che se uno ti carica violentemente usando anche i blindati , senza lasciare via di fuga coem è avvenuto prima di piazza alimonda vedere sotto il video del film documentario del 2002 le strade di genova, diretto dal regista Davide Ferrario, sugli scontri avvenuti durante il vertice del G8 di Genova, di cui il regista fu testimone oculare ( che potete scaricare anche qui http://radio.math.unifi.it/Video/g8ferrario-DivX4-high.avi o qui http://video.google.com/videoplay?docid=-3602096927425600147 ) , possa fare resistenza passiva . Rispondi come capita cercando il più possibile di " umanizzare la violenza " cioè cercamndo d'evitare di cadere negli eccessi e nella gratuità .
Tesi spiegata molto bene nel 19 cap di unnanno sul'altipiano di emilio lussu ( Url ) dove ; << altro periodo di calma senza assalti.il cannoncino nemico continua a sparare ma gli italiani non capiscono dove sia nascosto. Lussu e il caporale si trovano a poca distanza dal nemico (un unico ufficiale) ma per umanità non riescono a sparargli: egli da solo e indifeso non era un nemico…ma un uomo come loro(sarebbe così considerato da Lussu un assassinio). Il giorno dopo il battaglione di rincalzo gli diede il cambio. >> ( riassunto tratto da http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20060914114724AA6ioRI ) .



Ecco perchè  secondo me  Giuliani  si  è difeso 



Per come    la vedo  io  ( se poi qualcun'altro\a  ha  una versione  \  verità diversa   senza  insulti ovviamente  nè  a me  , nè al morto  ,  ben venga   lo pubblico   volentieri come  ho fatto    nella  stessa nota   su  facebook  ) analizando  ( come un buon giornalista o chi s'interessa  d'informazione  o   chi non prende per  buone  le verità  dela televisione   dovrebbe fare  )   meglio la situazione e senza pregiudizi e paraocchi di sorta confrontando queste due foto : La prima scattata da un fotografo della Reuters:








ripresa da dietro con teleobiettivo, nel momento dello sparo mostra, infatti, Giuliani che, braccia alzate, sta per lanciare l’estintore a un metro e 10, un metro e 40 circa di distanza dal gippone.Come è noto, però, il teleobiettivo schiaccia le immagini.Ed questo che avvalla sulle prime – La versione ( O almeno una delle tante ) fornita dal carabiniere ausiliario Mario Placanica e sostenuta dall’Arma dei carabinieri – nonché da parte della stampa – è la seguente: i militari a bordo del Defender (il gippone), assediati dai manifestanti, hanno temuto per la loro incolumità.
Da qui la reazione di uno di loro. Placanica, di fronte a Giuliani che voleva scagliare un estintore, ritenendo la sua vita messa a repentaglio, per difendersi, estrae l’arma e d’istinto apre il fuoco. Poi , è questo che mi da fastidio della gente ( quella di cui ho cestinato le loro email , ma che si trova in gruppuscoli di facebookalla voce carlo giuliani ) che : << prendono per buone le verità della televisione >> ( cit canzone del maggio di de andrè ) e contibnua nonostante i fatti gli smentiscono come dimostra la seconda foto







scattata, di lato e senza teleobiettivo, dal reporter Marco D’Auria, trasmessa più volte dalla TV satellitare Rai News 24 –che dimostra, invece, che Giuliani è ad almeno quattro metri dal gippone, se non di più. La differenza tra 1.10-1.40 e 4metri è notevole. Oltretutto – come rivelal’ultimo numero del settimanale Carta – l’estintore era vuoto, cioè pesava al massimo due-tre chili (anziché 15-17) e questo non indifferente particolare era ben noto agli occupanti del Defender per un semplice motivo:
quell’estintore era stato lanciato proprio, come si vede da tutti i video che circolano in rete , dal gippone. Giuliani lo aveva raccattato da terra quando la mano con la pistola già
sporgeva dal lunotto posteriore del Defender








Che rischi mortali può rappresentare un estintore vuoto, lanciato  da  10 metri circa  vedere  foto   ?


qui  un  grandimento fatoi da me    con il programma okular    sulla foto  " schiacciata  "








Che rischi mortali può rappresentare un estintore vuoto, lanciato  da  10 metri circa  vedere  foto  rai   ?



ringrazio per le foto e il dossier dettagliato la Newsletters ( scaricabile dal sito  coem tutte le  Newsletters ) di http://www.misteriditalia.com dietto dal giornalista Mediaset Sandro provvisionato Anno III - N.° 37 (speciale omicidio Giuliani) 14 MARZO 2002

Quindi mi chiedo perchè non hanno sparato in aria prima che Giuliani ataccasse con l'estintore visto che come dimostrano tutte le foto che si trovano in rete , la pistola era già ad altezza d'uomo , quando i manifestanti incavolati se vedete il video dele cariche del 20 luglio ed in particolatre quelle che hanno preceduto piazza alimonda cioè quelle di via caffa e via tolemaide hanno caricato la il defender


Evidenziato  il contesto   dell'episodio di Piaza  Alimonda . Rispondo  al resto della  domanda  .
Inanzittutto   Sia Placanica  sia  Giuliani sono entrambi vittime 

Placanica

Perchè  è lo stato    che lo  ha mandato al macello  . Non si manda  un giovane  che non sa neppure  sparare  , lo dichiara lui stesso
Nel novembre 2006, Placanica ha rilasciato una intervista al quotidiano Calabria Ora  eccone stralci  presi da  wikipedia ala voce  Mario placanica  : <<  I superiori ci dicevano di stare attenti, ci raccontavano che ci avrebbero tirato le sacche di sangue infetto. Ci dicevano di attacchi terroristici. La sensazione era come se dovessimo andare in guerra --- sottolineando l'enorme pressione a cui fu sottoposto immediatamente dai suoi superiori a seguito della morte di Carlo Giuliani e sofferm , andosi sull'evitabilità del fatto. Nel corso dell'intervista Placanica ha citato diversi episodi, stigmatizzando come, a suo dire, nessuno fosse intervenuto per disperdere i manifestanti nonostante fosse evidente che il mezzo dove era non riusciva a spostarsi e come la reazione dei colleghi alla morte di Giuliani fu di compiacimento --  Mi dissero benvenuto tra gli assassini ... Dicevano: "Morte sua vita mia", cantavano canzoni. Hanno fatto una canzone anche su Carlo Giuliani .  Inoltre  Placanica in questa intervista sostiene anche di essersi ritrovato in "un ingranaggio più grande di lui" e che sul G8 non sarebbe stata detta tutta la verità, dando anche per vera l'ipotesi, formulata da alcune inchieste indipendenti, relativa al fatto che la testa di Giuliani sarebbe stata colpita con un sasso mentre questi giaceva a terra morto, nel periodo di tempo in cui le Forze dell'Ordine non facevano avvicinare giornalisti e manifestanti al corpo.Sempre su Calabria Ora, affermerà nuovamente (questa dichiarazione era stata fatta in più interviste anche in passato) di non essere mai stato un gran tiratore  << [avevo sparato] Tre volte al poligono e non ti dico i risultati, non ne ho preso uno. Non ero buono con la pistola anche per questo mi hanno mandato al battaglione. Alle stazioni mandano quelli più bravi, gli altri vanno nei battaglioni. >>  . Infatti sempre  nell'intervista   sostiene esplicitamente che la dichiarazione di non idoneità sia stata data per tenerlo volontariamente fuori dall'Arma : <<  Sono un capro espiatorio usato per coprire qualcuno. Le porte sono chiuse per Placanica  >> . Arrivando quasi a suggerire che le stesse cure a base di psicofarmaci a cui era stato sottoposto avessero lo scopo di renderlo non idoneo  ; <<  Mi hanno mandato dalla dottoressa ..... Secondo me avevano già deciso di congedarmi. Con la dottoressa ci eravamo già visti a Villa Bianca. Io ero andato perché prendevo delle gocce per dormire. Lei invece, senza visitarmi, mi ha fatto prendere l'Aldol. Dormivo venti ore al giorno, mi ha rovinato, non me lo doveva dare. >> . E poi  sempre in unn'intervista rilasciata a GrNews.it il giorno dopo la pubblicazione dell'intervista su Calabria Ora, Placanica si dirà d'accordo sulla necessità di istituire una commissione d'inchiesta sul G8  « Una commissione di inchiesta sul G8 di Genova? Ben venga, sarebbe l'occasione per fare luce su quello che è accaduto quel giorno. »
Avrebbero dovuto mandarlo a  sorvegliare la  zona rossa  e non in piazza . Non avrebbero dovuto  usarlo come capro espriatorio ,    questa  è l'idea che mi  sono fattto leggendo questa  sua intervista   e  ,   analizzando il libro  (  a cui ho colaborato  )  Genova nome per nome ( uno dei più importanti   sui fati del G8  citato fra la  bibliografia nella puntata  di blu notte su genova  di Lucarelli )   di  Carlo Gubitosa  ,  dove riporta le  sue   diverse versioni  .

Giuliani 

perchè  , ha  reagito  violentemente    , quando poteva   provare  a scappare  o  fare come l'uomo di  tiennamen   che  blocca   pacificamente i  carri armati  . Oltre ad essere  vittima  di un eccesso di leggittima difesa   perchè  vedere   foto  nele righe precedenti   la pistola  era  già ad  altezza  d'uomo    già prima  chel ui raccogliesse l'estintore  . 

Ed ecco cosa  rispondo  ,non  riporto il  testo perchè  per  sbaglio l'ho cestinato  scambiandolo per  una di quelle  email poco rispettose  e calunniose    i cui ho parlato all'inizio , a chi mi accuisa di sostenere  i violenti  . Ecco  cosa penso -- basandomi su film , documentari  , testimonianze  dirette  e indirette trasmissioni storiche  ,    essendo io cronologicamente troppo piccolo per averm vissuto gli anni 60\80  in maniera piena  , dato che sono del 1976 -- edlla  violenza   e del suo  uso , specie  in  situazioni  come questa  : << (.... ) In Italia negli ultimi trenta anni non vi è stata nessuna azione violenta, seppur considerata di autodifesa, da parte di movimenti di opposizione che abbia apportato miglioramenti delle condizioni sociali, culturali, ambientali. Anzi l’uso della violenza, anche quando messa in atto da definiti gruppi numericamente minoritari, è stato utilizzato dallo stato per controllare, isolare, criminalizzare attività e persone.
Non è comprensibile come si possa giustificare, se non addirittura sostenere, una prassi che è gia stata così infruttuosa e tragica proprio per i movimenti di opposizione e che quando riproposta favorisce lo sviluppo degli stessi meccanismi di repressione così infelicemente sperimentati in passato.
L’utilizzo della violenza è ingiustificato e inaccettabile in modo particolare quando si presenta come atto autoritario nei confronti di tutti coloro che, non praticandola né condividendola, ne subiscono comunque gli esiti fisici e politici. L’uso della violenza, in particolare durante le manifestazioni, rende indefinite le responsabilità e indirizza l’esito della protesta imponendone il livello di confronto.
Alla violenza del sistema non si può rispondere adottando gli stessi criteri, ed il menare le mani, per quanto liberatorio, non può far parte di un modello auspicabile. Le azioni praticate come forme di denuncia sociale dovrebbero lasciare emozioni interessanti, suscitare la critica al modello esistente, stimolare la riflessione, mettere in atto nei comportamenti e negli obiettivi parte di quella realtà che potrebbe essere e che si propone come alternativa (..... )
[  A  Rivista anarchica
anno 31 n. 275 ottobre 2001  "  G8 ,Anarchici, Black Bloc, movimento antiglobalizzazione "  di Adriano Paolella ] >>



RISPETTO

Io ho sempre rispettato ovviamente nel limite del possibile tutti\e anche chi offende ed insulta con i suoi arbitri ed abusi , comprese le forze dell'ordine ho amici come i tre del caso " ladri di saponette " , stimo il capitano ultimo , o il carabiniere http://it.wikipedia.org/wiki/Salvo_D%27Acquisto o altri carabinieri che andarono in montagna contro il fascismo . Cosi coem da loro pretendo rispetto . E non ( senza ovviamente gfeneralizzare , perchè esistono anche se sono nascosti e dele moscghe bianche ) dei rappresentanti che si distinguiono da questi vedere questo video 

o scaricabile qui http://video.google.com/videoplay?docid=511089910285960327&hl=it dele telefonate dei poiotti \ carabinieri che insultano i manifestanti senza fare nessuna distinzione fra teppisti e pacifici , o arrivano a dire dopo la morte di giuliani : << uno a zero per noi , o uno di meno >> . Non credo quindi che criticare \ denunciare atteggiamei di alcuni ( la maggioranza secondo molti ) appartenti alle forze dell'ordine \ disordine si a un insulto alla pomancanza di rispetto


LEGALITÀ
Rispondo qui con un altra domanda . Amettiano per un momento che Carlo sia un assasino è legalità fare villipendio sul cadavere o modificarne l'abito , insomma alterare pesanemente la scena del fatto , picchiare e rompere macchine fotografiche di "giornalisti \ fotografi ostili " salvo quelli del tg5 e di libero che vengono usati ( e forse ne sono partecipi ) della messa in scena del sasso 





scaricabile  se non riuscite  a vederlo





http://www.youtube.com/watch?v=LljyhQNVa04 questa è solo una sintesi del documentario ( quale verità per piazza alimonda ) se cercate su youtube o lo scarichi da qui http://www.piazzacarlogiuliani.org/carlo/iter/veritadvd.ph






e legal e il metodo con cui qui le richieste d'archiviazione 





  • e qui le contestazioni e lìpposizioni dei legali dela famiglia



1 ) http://www.piazzacarlogiuliani.org/pillolarossa/modules.php?name=News&file=categories&op=newindex&catid=3
2) http://www.piazzacarlogiuliani.org/pillolarossa/modules.php?name=News&file=categories&op=newindex&catid=3
3) http://www.piazzacarlogiuliani.org/MagPillola/opposizione.htm



MARTIRI E SANTIFICAZIONI E BEATIFICAZIONI
Io , nonostante tali processi d'origine del tardo cristianesimo \ primo medioevo e poi ancora diffusi nonn solo in forma religiosa ma anche laica ancora oggi come tesitimonia il saggio " la santità " doi Sofia Boesch Cajano , non è da me ( anche se spesso non ne sono immune ) perchè è , scusatemi se uso un altra citazione :
<< (...)Mi han detto \che questa mia generazione ormai non crede\in ciò che spesso han mascherato con la fede,\nei miti eterni della patria o dell' eroe \ (...) >>
( Dio èmorto di Guccini )

 
e  concludo  ancora in musica  con le prime note  che  dal mio stereo si diffondono  nella spazio  dela mansarda  dove ho il pc  ,   di  " Chi ruba  nei supermati  "  di De Gregori   qui il testo

fortuna nella sfortuna [ieri 1 agosto a deragliamenti la rasegna di Bortigiadas ]



Avendo trovato passaggio all'ultim'ora non ho avuto tempo di ricaricare le batterie alla digitale





oltre alla smemoranda , al cellulare , e ( le mettero appena ricarico il cellule ) le moleskine e le mie penne , matite , tagliacarte , di cui ho una passione sfrenata eccovi la la mai sony cyber shot 7.2 un altro compagna di viaggio


consumate filmando ( trovate i video nella mia pagina di youtube http://it.youtube.com/redbeppe  e le  foto  nel mio album fotografico   sul'account   principale , useppes@tiscali.it  quello configurato qui  nel  blog  facebook http://www.facebook.com/album.php?aid=2026749&id=1531382630&l=655b6b3c5d
) e fotogrando il concerto all'osteria n mille della sera prima ,e il teleffonino scarso e mezzo scarico




un mio compagno di viaggio insieme alla moleskina  e    alla macchina  fotografica  digitale  (vedere foto sopra  )     e all''agenda       smemoranda  e le mie penen e  matite   le altre foto le  trovate  qui  sul mio album di  facebook   http://www.facebook.com/album.php?aid=2026749&id=153   



e quindi non è riuscito a documentare \ bloccare la la prima data di Deragliamenti   <<  ( .... ) manifestazione  che  , in una sorta di comunanza sentimentale e ideale il cui collante sia la musica, la poesia, le emozioni. In tempi in cui tutto è merce, mercato, vendita e profitto noi diciamo, provocatoriamente, che l'unica risorsa del nostro paese è il Nulla e che la nostra povertà è l'unica vera ricchezza. Povertà che è sinonimo di amore per la semplicità una caratteristica rimasta ancora inalterata nella nostra piccola comunità. Una povertà chttp://www.facebook.com/album.php?aid=2026749&id=153he non ci costringe a piangerci addosso, che non ci ha consumato le lacrime e la voce, ma che invece ci dà la forza per costruire una società migliore. Lo sforzo che in questi anni si è fatto non è quello di riappropriarsi delle antiche miserie bensì quello di riscoprire le antiche solidarietà col sacrificio e la fatica di chi ci ha preceduto. Uno degli strumenti per testimoniare la nostra esistenza, in un'epoca storica che tende ad annullare con violenza le identità, èl a cultura. Abbiamo scelto di dire io esisto attraverso la musica e le parole, le uniche forme di linguaggio che hanno insite in sé il concetto di fratellanza. È il nostro modo di far convivere identità e uguaglianza >>  da  www.eventiesagre.it/Eventi_Culturali/21025819_Deragliamenti.html) locandina  al lato  con lo straordinario Reading di Vinicio Capossela vs Vincenzo Costantino Cinasky.
Ma poi , durante lo spettacolo , quasi verso la  fine sentendo la poesia di Cinasy A Mr Hall pag 213 per chi ha il libro , in clandestinita ,

foto  tratta da  www.viniciocapossela.it/alive_cinasky.html dove  avrete dettagkli sullo spettacolo in questione 

il libro da cui  è tratto lo spettacolo

la memoria è assenza di fantasia
tutto quello che si ricorda , tutto quelo che si vive ogni
ogni giorno uccide l'immaginazione
i ricordi sono meravigliosamente tuoi
nessuno li puo inventare
li puoi rivere ogni volta come se fosse la prima
e allora viene stimolata la fantasia
solo allora
li puoi rendere nuovi
e quando gli esponi
ti esponi
e comprendi al tua pena che per vocazione poetica non puoi avere che un pubblico
e invece cercavi dei complici


i migliori ricordi , le migliori emozioni sono quelle che si ricordano con la mente senza " mezzi  artificiali  .
"

Senza titolo 1589

  L'AVETE VISTO IL FILM L'ULTIMA CARROZZELLA ?  :-)


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