1.1.12

il paese reale cambia quello istituzionale- dei cialtroni No . www l'italia multi etnica e multi tutto



E' un'Italia multietnica quella che fotografano i dati provenienti dagli ospedali in questo primo giorno dell'anno. Numerosi i bimbi nati da uno  o entrambi i genitori non italiani. Situazione  che  resiste  a   ciò : << Il Cambiamento è come un bel veliero, ogni giorno cerchiamo di migliorarlo, renderlo più bello e completo, per affrontare qualsiasi tempesta, ed arrivare ovunque, ma se Voi non ci aiutate a farlo galleggiare per fronteggiare il futuro, questo Veliero finirà in disarmo, non importa quanto sia bello e fin dove possa arrivare.>>  Per ora 

                                                            


ed in .... alla lega e a chi non vuole concedere la cittadinanza agli immigrati  ma  il  voto a  gli italiani all'stero si .

Di nuovo...


L'accoglienza è possesso senza egoismo.


(Bologna, 1 gennaio 2012)

31.12.11

povera italia sei bravo e sei costretto ad emigrare se un cialtrone e hai onori . il caso del premio unesco per la chimica valeria Alzar



dopo il caso di Valeria  Alzari   al centro  della  foto  sotto


ragazza precaria della facoltà di chimica di sassari premiata dall'Unesco , nonostante la regione sardegna diceva che il progtto non era granchè , costretta a d emigrare all'estero . Questo video che raccontata una vicenda pre 1968-1978 è più attuale che mai
cosi  pure  anche se  riadattata all'oggi qusta  canzone


dalla  nuova  saardegna  online






«È stata un'occasione emozionantissima - racconta lei, lineamenti da ragazzina e sguardo penetrante -. Eravamo lì, piccoli piccoli, davanti a personaggi come Giovanni Puglisi, rettore dell'Iulm e il genio della matematica Pergiorgio Odifreddi. È stata anche una rivalsa, in un certo senso». Perchè il progetto di Valeria, presentato nel 2010 a un concorso per giovani ricercatori bandito dalla Regione, era stato scartato a causa - così aveva decretato la commissione - della sua «scarsa rilevanza scientifica». 

Così vanno le cose, in Italia, per chi si affaccia alla carriera da ricercatore e si trova alle prese con un mondo fatto di incertezze e di precarietà, dove non sempre il merito coincide con le possibilità di progredire nella propria professione. Dove, talvolta, alla fine di una lunga battaglia, l'unica alternativa possibile è quella di fare le valigie e andare all'estero, in un contesto in cui, magari, se vali hai qualche chance in più. «Io non me ne vorrei andare, vorrei rimanere qui - dice Valeria - nella mia città dove ho investito tanto in termini professionali e dove ho i miei affetti. Ma mi sono data una scadenza. Se non si presenteranno opportunià entro la fine del 2012 sarò costretta ad abbandonare l'Italia». 

La scadenza coincide con un assegno di ricerca che la giovane ricercatrice ha ottenuto a giugno del 2010 come contributo della Regione al suo master&back, dopo aver completato il dottorato all'università di Perugia. Proprio nell'anno in cui la stessa Regione aveva rifiutato il suo progetto e proprio nei mesi in cui, ironia della sorte, a due studiosi russi era stato attribuito il premio Nobel per la chimica proprio in ragione della scoperta su cui si basa la ricerca di Valeria Alzari: il grafene. Si tratta di un nanomateriale isolato dalla grafite che consente applicazioni interessanti nella produzione della plastica conferendole qualità molto superiori a quelle attuali, tra le quali la resistenza. L'équipe in cui lavora la ricercatrice, diretta dal professore associato Alberto Mariani, ha raggiunto la più alta concentrazione di grafene mai ottenuta fino ad ora a livello mondiale, con un metodo originale e innovativo che ha portato, per la prima volta, alla sintesi diretta di materiali nanocomposti contenenti grafene. Un settore altamente specializzato che Valeria Alzari ha seguito fin dai tempi dell'università. 

«Mi sono laureata a Sassari a 25 anni - racconta - con la speranza di trovare subito lavoro. Così almeno garantivano le statistiche sui diplomi in chimica. Sembrava che tutte le aziende stessero aspettando il momento in cui io e i miei colleghi avremmo lasciato le aule della facoltà. Invece la realtà si è manifestata in modo del tutto diverso. Ho spedito decine e decine di curricula ma non ho mai avuto alcuna risposta. Né mi risulta che agli altri miei compagni di ventura sia andata meglio. Purtroppo, anche se sembra un luogo comune, essere donne, a parte il premio che ho vinto, crea parecchie difficoltà. Perciò se non troverò alternative sarò costretta ad andare via». 

E una sorte incerta potrebbe subire la ricerca svolta dal gruppo di Valeria all'interno del dipartimento di chimica, proprio a causa dei finanziamenti «ballerini». «Abbiamo avuto un contributo ministeriale nel 2009 - spiega il responsabile Alberto Mariani -, il cosiddetto Prin per i progetti di ricerca di interesse nazionale. Ci doveva essere un bando ogni anno ma così non è stato. Lo abbiamo ricevuti nel 2010 e scadranno a fine 2012». Si tratta di una cifra bassa: 22 mila euro con i quali non si possono che acquistare i materiali per svolgere gli esperimenti minimi. Una situazione che proprio da ieri sembra meno nera perché il gruppo ha ottenuto un finanziamento di 133mila euro da dividere con altre due equipe. Una boccata d'ossigeno che consentirà di tirare avanti un altro po'. E poi?

ho preso un vecchio treno di http://lavocedeigiovani.splinder.com/



HO PRESO UN VECCHIO TRENO


HO PRESO UN VECCHIO TRENO ...
Per riportarmi indietro ...
Per cucire angoli …                                     
per fare orli disfatti dal tempo ...


HO PRESO UN VECCHIO TRENO...Senza riscaldamento...
Il freddo mi faceva sentire vivo...
Mi teneva sveglio...
Mi aiutava a pensare...
Il mio sguardo fuori dal finestrino,            
per vedere il panorama...

HO PRESO UN VECCHIO TRENO…
Un panorama ricoperto dalla nebbia fitta,
accompagnata dal buio del mattino...

Il sole ancora troppo pigro per splendere...
Per donare al mio sguardo paesaggi brulli      
e bagnati dalla brina...


HO PRESO UN VECCHIO TRENO…                    
e sono tornato alla vita!
dal  compagno di viaggio  di cdv.splinder.com http://lavocedeigiovani.splinder.com/

30.12.11

si può perdonare un tradimento di 50 anni fa ? ROMA. C'è la gelosia alla base della decisione dell'uomo, nativo di Olbia Lui 99, lei 96: si separano Ex carabiniere sardo rompe le nozze di 77 anni



Una notizia del genere, di questi tempi, non può che fare scalpore, abituati come siamo ai matrimoni lampo dei personaggi del mondo dello spettacolo.Ne  sono esempi quelli avvenuti   qualche giorno fa l’annuncio da parte di Sinead O’ Connor di aver troncato, dopo soli 16 giorni di matrimonio, la relazione con Barry Herridge, conosciuto online. Ancora più esilarante è però il divorzio di Britney Spears da Jason Allen Alexander, avvenuto appena 55 ore dopo aver pronunciato il fatidico sì. Ma quello che  lascia  sorpreso  e  mi fa  ridere  è  che   la  causa  dl divorzio    cioè  la  scoperta  di un tradimento  avvenuta  50 anni fa  


dall'unione sarda del 28\12\2011


C'è la gelosia alla base della decisione dell'uomo, nativo di Olbia
Lui 99, lei 96: si separano  Ex carabiniere sardo rompe le nozze di 77 anni
L'uomo aveva trovato nel 2002 alcune lettere che la moglie scrisse 50 anni prima ad una persona con la quale aveva avuto una relazione. Da qui la gelosia e l'idea di separarsi.


ROMA Una vita trascorsa insieme non basta per poter generosamente perdonare il coniuge che ha rotto il patto di fedeltà. E così, nonostante la veneranda età, due coniugi hanno scelto di restitursi le foto e di spartirsi i cucchiaini e soprattutto di affrontare una causa legale che sancisca la rottura del 
lungo matrimonio. I protagonisti della curiosa vicenda che metterà fine a 77 anni di matrimonio sono due anziani coniugi - lui di 99 anni, lei di 96 - che si sono sposati nel 1934. Lui era un giovane carabiniere, Antonio C. nato a Olbia che aveva lasciato ben presto l'Isola, destinazione Napoli dove aveva incontrato l'amore della sua vita, Rosa T.
Il ricorso per la separazione consensuale è già stato depositato al Tribunale di Roma e l'udienza presidenziale è stata fissata per il prossimo mese di marzo. «La crisi coniugale è cominciata nel 2002, quando lui ha scoperto alcune lettere che la moglie aveva spedito oltre mezzo secolo fa a un uomo con il quale aveva avuto una relazione», spiega uno degli avvocati di uno studio romano specializzato in casi fin troppo curiosi che accadono da nord a sud dello Stivale, mostrando all'Ansa copia del ricorso per la separazione.
Secondo quanto risulta dall'atto giudiziario e dal racconto del legale, i due coniugi - lui classe 1912, sardo; lei del 1915, napoletana - si conoscono negli anni Trenta, quando lui, giovane carabiniere, è mandato in servizio a Napoli. Le nozze sono celebrate nel capoluogo partenopeo il 25 luglio 1934.
Ventuno anni più tardi la coppia - che oggi ha cinque figli, una decina di nipoti e un pronipote - si stabilisce definitivamente a Roma.
La vita coniugale ha uno scossone nel 2002, quando il marito scopre in un cassetto di casa anche lettere che la moglie aveva scritto oltre mezzo secolo prima, in costanza di matrimonio, a un uomo con il quale aveva avuto una relazione. La reazione dell'ex carabiniere è rabbiosa: è il 2002 quando l'uomo si allontana dalla casa coniugale. Alcuni mesi dopo torna dalla moglie, ma nulla è più come prima: le liti sono sempre più frequenti, la distanza tra marito e moglie sempre più marcata e nostante l'età, quel tradimento avvenuto anni prima, che allora non aveva intaccato l'equilibrio della coppia, brucia nel cuore di Antonio come una ferita appena fatta.
Alcune settimane fa i due coniugi hanno deciso di separarsi e il 16 dicembre i legali hanno depositato il ricorso alla cancelleria del Tribunale di Roma. A marzo, prima di dichiarare la separazione
 consensuale, sarà compito del giudice compiere il tentativo di riconciliare i due coniugi. E di far recedere l'ostinato ex carabiniere sardo dall'idea di chiudere la vita da divorziato. Ne vale la pena? 

Ora  leggendo  l'articolo riportato sopra mi  chiedo  oltre alla  domanda  retorica  riporta  alla fine dell'articolo  mi chiedo  ( e mi dò la  risposta) si può perdonare  un tradimento  specie  se è avvenuto  50  anni fa ? 
Dipende   1)  dal perchè il tradimento  è avvenuto  se è avvenuto  per necessità come la  protagonista del  fumetto I Maestri dell'Orzo (Les Maîtres de l'orgedi Jean Van Hamme e Francis Vallès. È stato pubblicato in Francia in sette volumi tra il 1992 e il 1997, più un ultimo volume pubblicato nel 2001


Tradotta  e pubblicata  in italia  da I Classici del fumetto di Repubblica, I Maestri dell'Orzo. Panini Comics, 2005. La  foto  sopra  è la  copertina  di tale edizione 
Esso è un cult  in Belgio ed  in Francia  dove  :<< La storia fu originariamente pensata da Van Hamme nel 1980 come sceneggiatura per una collaborazione tra la televisione belga e quella francese, ma in seguito alla privatizzazione della televisione belga il progetto si arenò. Venne ripreso ed adattato come fumetto dieci anni dopo. In seguito al successo del fumetto la serie venne anche trasformata in due romanzi pubblicati nel 1996 e 1999 e in uno sceneggiato televisivo composto da due parti ognuna delle quali composta da tre puntate.>> ( dalla voce  maestri d'orzo di wikipedia  )., 2)  se il tradimento  viene rilevato subito   appena  scoperto come  fa il protagonista  (  ne  trovate sotto il trailer  )  de la versione di barney  





allora  si  è probabile  . Se invece No difficilmente lo perdonerei prchè  è non sopporto l'ipocrisia  meglio  dire direttamente  ho un 'altra\o  , non t'amo più o  non m'appaghi più  certe cose  con te  non l posso  fare  con lei\lui  si . concludono   il post  le  note  in sottofondo  di (  che poi è  anche la colonna sonora  del post  )  " la  città vecchia  " di De Andrè . Anche  se la mia  amica facebookiana  Maria laura Salsi  a cui avevo chiesto un pare   se  andava bene dice : << secondo me no, perchè credo parli più di solitudine incolmabile che di coppie infrante... :) comunque complimenti per il pezzo >> . Non la biasimo









29.12.11

cantiere fai dai te . la maddalena cittadini si riparano le strade


dall'unione  sarda  del  28\12\2011


LA MADDALENA. Un gruppo di volontari al lavoro nella notte

I cittadini riparano le strade

Il Comune non sistema le strade e a La Maddalena ci pensano i giovani. I componenti dell'associazione “Reazione giovanile”, impegnati in una battaglia per il miglioramento della città, hanno deciso di entrare in azione. Si sono autofinanziati e hanno passato una notte intera a impastare sabbia e cemento per tappare le buche di via Turati. «Siamo stanchi di promesse, è arrivato il momento di cambiare il paradigma “noi costruiremo per voi” in quello “noi costruiremo con voi” - dicono i rappresentanti dell'associazione - Ora nella nostra comunità è sorta un'alba nuova». Intanto in città vanno avanti le polemiche sulla viabilità nel rione Murticciola e lungo via Indipendenza che collega il centro storico al quartiere di Moneta. Uno dei problemi maggiori è che proprio via Filippo Turati, utilizzata in senso unico per rientrare al centro, è strettissima e piena di buche.“Reazione Giovanile” ha promosso una raccolta di firme che ha portato in breve a quattrocento adesioni. Ma niente per il momento è cambiato. «I rappresentanti delle istituzioni devono ricordarsi di aver ricevuto il mandato dai cittadini e di dover lavorare per loro», scrivono i giovani che hanno promosso la mobilitazione popolare. All'origine di questa polemica scatenata dai giovani di La Maddalena sta la decisione - contestata dagli abitanti del quartiere - di sottoporre una tratto della trafficatissima via Indipendenza, a senso unico in uscita dal centro storico: quattrocento metri e non di più, dove la carreggiata si restringe e diventata pericolosa. Ma il rimedio, purtroppo, è stato definito peggiore del male. Le strade alternative per il rientro in città, via Filippo Turati ma anche via Sartene e via Olbia, sono altrettanto strette. Tra le polemiche, i giovani hanno deciso di trovare un rimedio: «Sistemiamo le buche e così cerchiamo di ridurre al minimo i rischi. E visto che non ci pensa il comune, abbiamo dato una mano».
Francesco Nardini

Andrea Busia
I galluresi non hanno mai avuto un trattamento privilegiato in fatto di strade. Le più importanti sono drammaticamente inadeguate (in testa alla lista la Olbia Sassari) le altre spesso hanno le caratteristiche dei vecchi tracciati per i carri a buoi. In questo ultimo scorcio del 2011 all'insegna dei tagli alla spesa pubblica (dunque il prossimo anno arriverà ben poco per i cantieri comunali, provinciali e Anas) da La Maddalena arriva un messaggio che nessuno può permettersi di sottovalutare. Un gruppo di giovani ha raccolto i soldi per sistemare una via della cittadina, visto che il Comune ancora non ha provveduto a tappare le buche. Così nell'Arcipelago è stato inaugurato il “fai da te” della manutenzione stradale. La storia, pensandoci bene, non è solo una provocazione. Chi conosce bene Olbia, ad esempio, sa che in alcuni quartieri della città le buche sull'asfalto (anche nelle traverse della centralissima via Aldo Moro) esistono da anni. Le proteste dei cittadini non sono servite a nulla. Anzi in alcuni casi la situazione è peggiorata. Non va meglio in altri centri e anche sulle strade importanti. La Olbia Tempio, quando piove più del solito, perde sempre qualche pezzo. Insomma, la colpa è degli automobilisti che non riescono a evitare la voragine. A La Maddalena propongono il cantiere autogestito. Giusto? Sbagliato? Di sicuro la tempistica è azzeccata. Sperando che a qualcuno non venga l'idea di trasformare la provocazione in un modello. Del tipo: «Avete le buche? Fate come a La Maddalena».

28.12.11

botti e fuochi [ come sopravvivere alle feste puntata VIII

Ogni  anno ,  quest'anno  in tempo di crisi   non  più di vacche  grasse,  ritornano  i  petardi  ed  i botti  . I  quali  oltre a creare danni   alle cose  vedere  post sotto  





SAVONA – Sembra ormai accertato, a scatenare il vasto incendio a Vado Ligure che ha provocato la distruzione di oltre 300 ettari di macchia mediterranea in 48 ore, è stato il lancio di alcuni grossi petardi la notte tra il 24 e il 25 dicembre. 
Sono 2 i minori che risulterebbero indagati per incendio colposo, le fiamme hanno ripreso vigore e in mattinata elicotteri e canadair sono tornati sul rogo per arginare l’incendio, che ora prosegue verso il Levante.
L’autostrada è rimasta chiusa per molte ore, le fiamme sono state difficili da gestire per i vigili del fuoco, 250 persone hanno dovuto lasciare le loro abitazioni, minacciate dallo spaventoso incendio.
I vigili del fuoco da Genova, La Spezia, Torino, Alessandria insieme a quelli del Comando savonese, impegnati la notte di Natale, hanno lavorato senza sosta, la discarica di Boscaccio che raccoglie rifiuti di diverse località del ponente ligure è stata chiusa a scopo precauzionale.
A complicare il lavoro dei soccorritori c’è il forte vento, che alimenta e contribuisce ad espandere il rogo, il sindaco di Vado Ligure, Attilio Caviglia, si dice speranzoso che la situazione di emergenza del Natale, rientri presto alla normalità

Sono un problema  ed una sofferenza  per  i nostri  amici animali  .I  quali  Oltre al consueto  problema  dello " sfruttamento " regalo e dell'abbandono di cui  ho  parlato nella guida  dello scorso anno  e  qui vedere precedenti post  della  guida  e  non ( a  cui rimando  )   a far  soffrire ed  ad  uccidere   gli animali  ci sono anche  i petardi  botti  
Sotto  una  foto degli effetti . FOTO SCONSIGLIATA ALLE  PRSONE  TROPPO IMPRESSIONABILI





Carini, cane ucciso coi petardi durante i festeggiamenti di fine anno (  gennaio 2009 )   foto tratta  da  http://www.silviacampione.it/animali/




Per  tutti  quelli che  amano   ( o dicono d'amare  ) gli animali, domestici e selvatici, seguo l'esempio delle  varie associazioni animaliste  ad  non utilizzare (  se  è possibile  ) i botti per  divertirsi  ma  soprattutto per festeggiare arrivo del nuovo anno. Infatti : Lo scoppio dei fuochi artificiali, specie  in  piena notte causa agli animali danni inimmaginabili .Negli uccelli un botto causa uno spavento tale che li induce a fuggire dai dormitori (alberi, siepi e tetti delle case), volando al buio alla cieca anche per chilometri, andando a morire sfracellati addosso a qualche muro, albero o cavi elettrici; quelli che riescono ad atterrare o a posarsi in qualche albero spesso muoiono assiderati a causa delle rigide temperature invernali ed alla mancanza di un riparo.
Nei gatti, e soprattutto nei cani, un botto crea forte stress e spavento tali da indurli a fuggire dai propri giardini e recinti, per scappare dal rumore a loro insopportabile, finendo spesso vittime del traffico o di ostacoli non visibili al buio.
Negli animali degli allevamenti come mucche, cavalli e conigli, le conseguenze delle esplosioni possono provocare nelle femmine gravide addirittura l'aborto da trauma da spavento.
Va ricordato che cani, gatti e piccoli animali domestici si spaventano quasi a morte per i botti della notte di San Silvestro; ciò' è dovuto in particolare alla loro soglia uditiva infinitamente più' sviluppata e sensibile di quella umana.
L'uomo ha un udito con una percezione compresa tra le frequenze denominate infrasuoni, intorno ai 15 hertz, e quelle denominate ultrasuoni, sopra i 15.000 hertz. Cani e gatti, invece, dimostrano facoltà  uditive di gran lunga superiori: il cane fino a circa 60.000 hertz mentre il gatto fino a 70.000 hertz.
 Altri siti  consigliano  innanzitutto di non lasciare soli i nostri amici a quattro zampe. Gli animali fobici potrebbero avere reazioni incontrollate e ferirsi, quindi è necessario stare loro vicino, senza esagerare con coccole e carezze, ma cercando di distrarli con giochi e bocconcini, mostrando che non c'è nulla di cui preoccuparsi. Meglio tenere in casa o in un luogo protetto e rassicurante anche gli animali che abitualmente vivono fuori. Inoltre teniamo alto il volume di radio o televisione, in modo che venga attutito il rumore dei botti proveniente dall'esterno. E ancora.


 Durante le passeggiate, tenere i cani al guinzaglio, evitando anche di liberarli nelle aree per gli animali, per scongiurare fughe dettate dalla paura. Nei mesi precedenti far visitare l'animale da un veterinario comportamentalista, che prescriverà'  la terapia da seguire, sia farmacologica che comportamentale. Evitare soluzioni fai da te come la somministrazione di tranquillanti: alcuni sono addirittura controindicati e fanno aumentare lo stato fobico. Può essere invece utile l'uso dei feromoni di appagamento, sia sotto forma di collare che sotto forma di diffusore per ambienti. Riducono lo stress e accelerano l'adattamento psicofisico, vanno applicati almeno 10-15 giorni prima dell'inizio degli scoppi. E' utile poi rivolgersi a un veterinario comportamentalista per un processo graduale di desensibilizzazione, esponendo l'animale allo stimolo a un'intensità  progressivamente  aumentata quando si trova in uno stato di rilassamento emozionale. Infine, l'Oipa invita a sensibilizzare 
l'opinione pubblica e soprattutto i bambini su quanto questi inutili rumori possano essere dannosi per i quattrozampe. "Ogni anno i botti fanno vittime sia umane che animali - ricorda Massimo Comparotto, presidente Oipa Italia – Nel periodo che va dalla metà di dicembre ai primi giorni di gennaio riceviamo moltissime segnalazioni di animali domestici smarriti, feriti o morti a causa dei botti: è importante che tutti comprendano quanto un momento di festa per alcuni diventi motivo di sgomento e terrore per altri. Chi ama gli animali non spara botti".
A San Silvestro (  e non solo  , anche se  in questi due anni  causa  crisi economica  ,  almeno dalle mie parti ., non si sono uditi i  giorni che anticipavano il'ultimo ed  il primo dell'amnno  uditi mortaetti  e scoppi di  petardi ) chi possiede cani e gatti e altri animali   oppure    se  si  sàche nel vicnato   sci sono persone che hanno  amnimali o campagne   deve seguire alcuni accorgimenti: se si tratta di gatti, è bene rinchiuderli in luoghi tranquilli (garage, bagno,soffitta  ecc. coem facevo io con il mio  gatto  sia  a capodanno  e nei  giorni  che  lo precedevano voisto che  era  un continuo  scopittare    di fuochi ,e  ae ma  questa  è un altra storia  a  carnevale  ) , possibilmente chiudendo le finestre in modo che anche i bagliori, oltre ai rumori, siano diminuiti; comportarsi in modo del tutto normale, soprattutto nel caso dei cani, senza cercare di rassicurare e di accarezzare l’animale se questo mostra paura; se il cane vede che il proprietario non si agita, di conseguenza si sentirà più tranquillo.
La  varie  Lac e simili  pertanto invitano  i cittadini a non acquistare i botti in modo da salvare centinaia di migliaia di animali dalla morte, da probabili incidenti e da traumi da stress.
Chi  avesse già acquistato i botti eviti almeno di utilizzarli con il buio (quando gli uccelli dormono nei vari ripari), in prossimità di alberi, cespugli e case dove sono tenuti cani, gatti ed animali domestici.Secondo la guida  di http://www.eticamente.net/  da  cui ho preso  le  foto  


.1 Teniamo gli animali il più lontano possibile dai festeggiamenti e dai luoghi in cui i petardi vengono esplosi
2. Non lasciamoli soli. Potrebbero avere reazioni incontrollate e ferirsi, quindi stiamo loro vicino, senza esagerare con coccole e carezze. Mostriamoci tranquilli e felici, cercando di distrarli, se possibile, con giochi e bocconcini, e mostrando che non c’è nulla di cui preoccuparsi.
3. Non lasciamoli in giardino. Tenere in casa o in un luogo protetto e rassicurante anche per gli animali che abitualmente vivono fuori.
4. Teniamo alto il volume di radio o televisione in modo che venga attutito il rumore dei botti proveniente dall’esterno, chiudendo le finestre e abbassando persiane.
5. Lasciamo che si rifugi dove preferisce, anche se si tratta di un luogo che normalmente gli è “vietato”.
6. Durante le passeggiate teniamoli al guinzaglio, evitando anche di liberarli nelle aree per gli animali per evitare fughe dettate dalla paura. E’ fondamentale non portarli fuori a mezzanotte o nelle ore immediatamente precedenti perché spesso gli scoppi iniziano con anticipo.
7. Nei mesi precedenti facciamo visitare l’animale da un veterinario comportamentalista che prescriverà la terapia da seguire, sia comportamentale che, nel caso si necessario, farmacologica.
8. Evitiamo soluzioni fai-da-te somministrando tranquillanti, alcuni sono addirittura controindicati e fanno aumentare lo stato fobico.
9. Rivolgiamoci ad un veterinario comportamentalista per un processo graduale di desensibilizzazione, esponendo l’animale allo stimolo ad un’intensità progressivamente aumentata quando si trova in uno stato di rilassamento emozionale.
10. Sensibilizziamo l’opinione pubblica, e soprattutto i bambini, su quanto questi inutili rumori possano essere dannosi per i quattro zampe.

Oppure
-  consigliabile spostare degli oggetti all'interno della casa che potrebbero procurargli delle ferite durante la fuga;

- se abbiamo abituato il gatto o il cane a dormire in giardino, per una notte ospitiamolo in casa; non deve stare fuori all'aperto perché la paura lo spingerebbe a fuggire e non leghiamo il cane a catena per evitare che fugga perché potrebbe strangolarsi;

- evitare di lasciarli soli se possibile ed evitare, soprattutto, di lasciarli sul balcone perché per la paura potrebbero gettarsi nel vuoto;

- nel caso il nostro animale fosse cardiopatico o ipersensibile ai rumori o anziano chiedere consiglio al proprio veterinario;

- mettere al nostro amico una medaglietta (che non deve assolutamente sostituire il microchip che è obbligatorio per legge) con tutti i recapiti per essere contattati nel caso di smarrimento e se il nostro amico dovesse fuggire sporgere denuncia.

Ma  comunque non  utilizzare i botti  o usarli con criterio possibilmente   un  bellissimo segno di civiltà' e sensibilità  anche nei confronti di:  tutti  proprietari    e   operatori, in particolar modo i Vigili del Fuoco / protezione civile , che il primo dell'anno devono intervenire per interventi di soccorso di animali rifugiatisi in ogni dove., di chi soffre  o di problemi all'udito ( cme nel mio caso ) , o  d'altre patologie  ( cuore  , ansia ,  sonno ,ecc ) neel persone ammalate o anziane 
Se con il dialogo e il compromesso  non s'otttiene niente  , potete usare le  forze dell'ordie (   Carabinieri e la Polizia di Stato e credo anche  vigili urbani  )  possono applicare nei confronti di tutti un articolo del codice penale, il 703, purtroppo dimenticato da molti ma comunque ancora  in vigore, anche se  con un pena  pecunaria  diversa  visto  che  siamo volenti  o non volenti nell'euro  che recita: Articolo 703. Accensioni ed esplosioni pericolose. Chiunque, senza la licenza dell'autorità' , in un luogo abitato o nelle sue adiacenze, o lungo una pubblica via o in direzione di essa spara armi da fuoco, accende fuochi d’artificio, o lancia razzi, o innalza aerostati con fiamme, o, in genere, fa accensioni o esplosioni pericolose, è punito con l’ammenda fino a lire duecentomila.Se il fatto è commesso in un luogo ove sia adunanza o concorso di persone, la pena è dell’arresto fino a un mese. >>
Andrea Zanoni, presidente della Lac del Veneto, ha dichiarato: «Chi ama gli animali non usa i botti e chi festeggia con i botti è colpevole ogni anno della morte, dopo gravi sofferenze, di migliaia di animali per spavento, ferite, assideramento. Ci appelliamo a tutte le persone sensibili e civili affinché non utilizzino i botti e convincano di ciò  anche i propri conoscenti, in questo modo eviteremo una strage silenziosa e centinaia di interventi dei Vigili del Fuoco chiamati ogni anno per recuperare cani e gatti terrorizzati rifugiati nei posti più impensabili. Quindi meglio il simpatico ed innocuo botto della bottiglia di spumante cosi sara'  festa per tutti, animali e Vigili del Fuoco compresi».La Lac invita i cittadini a segnalare alle autorità'  l'abuso dei fuochi artificiali e gli episodi che potrebbero coinvolgere gli animali.

                                                   
dalla brutta  , poi rimasta  tale  e non pubblicata  completamente ,  dell'anno scorso                                                 
(...)

Con i  fuochi  e e con i petardi   basterebbe avere un po'di buon senso in più per evitare pericoli agli animali che hanno un udito molto piu' fine  del nostro e non sono in grado di capire che cosa sta succedendo.
Usare il buon senso   anche per evitare la coda di persone ferite che devono poi recarsi al Pronto soccorso per farsi curare, e magari  fare  aspettare chi ha realmente urgenza   visto che  di solito il medico  è uno solo  .
Ora come  a  solito ci sono  sia  chi  (   e  sono d'accordo con loro nonostante  sia  un ibertario   )  chi  fa  ordinanze per  vietarli o limitarne  l'uso  .Per la sicurezza  e  i botti illegali   chi gli irreprensili ed  i proibizionisti Gli innumerevoli sequestri compiuti in questi giorni dalle forze dell'ordine in tutta Italia dimostrano come la pseudo moda dei botti illegali sia ancora dura a morire. Per questo il Governo avrebbe dovuto addirittura intensificare la solita campagna pubblicitaria contro il pericolo dei botti di provenienza illegale, campagna invece sparita dalla circolazione. Negli anni scorsi si erano fatti alcuni passi avanti per combattere l'assurda usanza dei botti illegali. E' di tutta evidenza, però, che questa battaglia non sarà mai vinta se ogni volta che si ottengono lievi miglioramenti si abbassa subito la guardia.E  qui arriviamo ai proibizionisti   Il Codacons, inoltre, chiede (  e fin qui  è comprensibile  )  che i fuochi d'artificio siano vietati almeno nelle città più inquinate, tra le quali Milano e Roma, ed in tutta la Lombardia, la regione più inquinata. Ogni anno, infatti, i botti di Capodanno fanno mediamente raddoppiare le polveri sottili, facendo superare il limite di legge di 50 microgrammi al metro cubo 
il Segretario nazionale Codacons (Coordimanto delle Associazioni per la Difesa dell'Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori) che dichiara:   << Non si tratta, infatti, solo di una primitiva e pericolosa usanza  , che ogni anno provoca centinaia di feriti, anche gravi, ma anche di una pseudomoda che, al di là degli incidenti, costituisce comunque un problema serio per la salute, in particolare per bambini, anziani ed animali".Inoltre  alcuni siti  propongno  :  <<  (...)  alcuni sindaci di tutta Italia dovrebbero emanare un'ordinanza che vieti l'utilizzo di questi infernali ordigni su tutto il territorio nazionale affinché questa festa, a causa dell'uso improprio dei fuochi artificiali o dei petardi legali o illegali che siano, non si traduca ogni anno in un bollettino di guerra non solo per gli animali ma anche per tante persone. L'ordinanza sarebbe di fondamentale importanza anche per salvaguardare l'incolumità'  dei giovanissimi  6 casi su 10 sono bambini  che nella migliore delle ipotesi perdono gli arti o rimangono gravemente feriti (lesioni gravi lcome ustioni al viso o alle mani ) e nella peggiore delle ipotesi trovano la morte.>>
Vero  ma  con il proibizionismo  non s'ottiene   niente  , anzi  il problema  s'intensificano  . E poi perché ¨ si deve proibire  a  gli altri    ciò'  che  a noi non piace o detestiamo  . Meglio regolarizzarlo con qualche soluzione  di compromesso  ma  non proibirlo   completamente . Una soluzione ,  casse  comunali permettendo , che i comuni   si facessero  pure  ordinanze  per motivi  d'ordine pubblico ( animali , persone  , ecc  ricordo di  giubotti danneggiati ,  mal di testa , di gatto impazzito )    ma  allo stesso tempo  mitigarlo ,offrendo spettacoli pirotecnici   con le basi dei fuochi in luoghi non pericolosi  magari in collina o alla  periferia 
Speriamo che, a furia di parlarne e di fare raccomandazioni , ci sia più' attenzione da parte di tutti,  in modo da evitare danni e incidenti agli animali, alle persone, alle cose.
Altre ala putata precedente sui cosigli per gli animali  in caso di scoppio di fuochi   .  Ecco , anche  se  come   ho già detto all'inixio  basta  un po' di   buon senso  , il giorno dopo ancora di più   
Attenti al giorno dopo. E' il consiglio più importante. Non raccogliete i fuochi inesplosi che si trovano per strada, sono pericolosissimi. In particolare non fate uscire di casa da soli i vostri bambini il primo giorno dell'anno. Molti incidenti avvengono la mattina, dopo i festeggiamenti, quando i bambini raccolgono i petardi inesplosi trovati in strada o peggio ancora provano a riaccenderli.
Tutti i botti sono pericolosi. E' bene precisare che tutti i botti, anche quelli legali, sono pericolosi e se usati in modo improprio possono provocare seri danni. Dunque il consiglio migliore che si può dare è di non festeggiare con i botti!
Confezione. La legge impone che su ogni articolo pirico sia scritto ben chiaro il nome del fabbricante italiano o dell'importatore, se si tratta di merce estera. Assicurarsi che sull'artificio sia apposta l'etichetta riportante la classificazione del Ministero dell'Interno (altrimenti sono illegali) e le istruzioni d'uso. Devono essere comprati esclusivamente in confezioni originali. Verificare che il prodotto sia in ottimo stato di conservazione, ovvero che non presenti segni d'umidità o danneggiamenti.
Acquistate botti  di lecita provenienza  cioè legali. I giocattoli pirotecnici autorizzati e in libera vendita riportano la dicitura "prodotto non esplodente" (petardini, fumogeni, miccette, trottole, fontane, candeline, stelline, girelline). Non usare mai fuochi pirotecnici che sull'etichetta hanno la dicitura articoli di "IV categoria" (giocattoli pirici) o di "V categoria" (fuochi artificiali). Sono molto pericolosi e non possono essere venduti al pubblico:  necessaria la Licenza di Pubblica Sicurezza sia per la vendita che per la detenzione.
'etichetta deve riportare il numero del decreto ministeriale che ne autorizza il commercio; il nome del prodotto; la ditta produttrice, la categoria e le modalità d'uso che devono essere seguite attentamente. Se questo talloncino non c'è sono da considerarsi fuochi proibiti.
Comprando fuochi d'artificio 'certificati', si ha la garanzia che si tratta di prodotti che "non possono accendersi accidentalmente per frizione o sfregamento", "la quantità di esplosivo è conforme ai parametri previsti per quel tipo di prodotto", "l'effetto pirotecnico  ritardato di alcuni secondo dall'accensione", "l'effetto pirotecnico e le eventuali fiamme si devono auto estinguere", "le impugnature abbiano una lunghezza tale da impedire le scottature"
Quindi   acquistare quindi giochi pirotecnici esclusivamente nei negozi autorizzati e mai sulle bancarelle che non abbiano esposta la licenza specifica per trattare questo genere di prodotti,
  se  ne caso non ci si riesce ecco  che  s può ffare  come per  glia ltri se  ne caso non ci si riesce attenzione  massima . evitare di acquistare quelli troppo sofisticati, è meglio lasciarli ai fuochisti esperti

Dove conservarli.

Non tenere mai articoli pirotecnici in tasca o in zaini, soprattutto quelli con accensione a sfregamento, poichè potrebbero autoinnescarsi con il movimento del corpo. Usare invece scatole di cartone o sacchetti. Conservare i prodotti acquistati in luoghi sicuri, lontani da fiamme libere e da fonti di calore. Evitare inoltre di ammassare tutti i fuochi in uno spazio ristretto. Ricordarsi inoltre che l'umidità ne comprometterebbe il funzionamento ed eventualmente  la sicurezza.



Utilizzo:
Seguite le modalità d'uso descritte sull'etichetta.
- Usateli solo in luoghi aperti, lontano da altre persone, da case, da materiali infiammabili e da posti a rischio di incendi, come fabbriche e boschi. Candeline e stelline si possono usare anche in casa ma vanno tenute lontano dai vestiti, dalle tende, dai divani e da tutti gli oggetti infiammabili. Attenzione alle persone accanto: una scintilla potrebbe colpire negli occhi o sulla pelle causando gravi ustioni.
- Mai fumare.
- Non usare in caso di vento.
- Non puntateli mai contro le persone o verso balconi e finestre.tenerli lontani dal proprio corpo
- Accendete sempre un prodotto alla volta, avendo l'accortezza di tenere gli altri prodotti lontano e al riparo da eventuali scintille.
- Non fateli esplodere in recipienti, specialmente se di vetro. oppure  allontanatevi
- Non accendete prodotti danneggiati: ad esempio non accendete i razzi in caso di rottura del bastoncino, la traiettoria sarebbe compromessa.oppure fatelo  ma in un luogo privo di folla  e di case compresa la  vostra  ed  giardini o altro materiale  infiammabile (  cassonetti  ,  sterpaglie , ecc )
- Non avvicinate mai la faccia al prodotto pirico. Accendete la miccia allungando il braccio, tenendo così a distanza il busto.
- Allontanatevi quando la miccia è stata accesa o riparatevi in un posto sicuro quando è qualcun altro ad usarli.
- Mai provare a farli esplodere una seconda volta. In caso di mancato funzionamento o di funzionamento parziale non tentate di riaccendere l'artificio. Se la miccia di un prodotto non si accende subito non ritentate, ma buttatelo via  specie  se  è a  miccia corta .
- Non cercate di verificare la causa del mancato funzionamento ed in particolare non portatevi con il viso sopra l'oggetto e non provate ad afferrarlo con le mani. Lasciatelo invece raffreddare e poi copritelo con terra, sabbia e acqua.
 se un botto non è esploso non avvicinarsi troppo non prenderlo con le mani e immergerlo in un secchio d'acqua oppure  se è di quelli sosfisticati \ illegali non lo toccate   e chiedete o ad  adulti  o chimate  le forze dell'ordine  penseranno loor a chimare  gli artificieri
- Non abbandonate mai artifici inesplosi.
 evitate    di costruire  un super petardi unendo  vari fuochi o  fuochi inesplosi potrebbe essere pericoloso
accendere  possibilmente  un fuoco alla volta ed evitare che al momento dell' accensione ci siano altri fuochi vicini.
 non indossare mai al momento dell'accensione giacconi o maglioni di pile o fibra sintetica, e nemmeno indumenti acetati come tute sportive.
 non farli accendere, specie  quelli complessi ,  dai bambini, senza una presenza di adulti accanto


A livello europeo è stata recentemente pubblicata una direttiva, la 2007/23/CE, che regola la commercializzazione dei fuochi d'artificio e prevede una nuova classificazione degli stessi. Tale direttiva non è ancora tuttavia stata recepita dall'Italia, e quindi vengono ancora decisamente in aiuto le norme tecniche UNI EN 14035, che stabiliscono i parametri di sicurezza per la progettazione, costruzione, imballaggio primario e prove dei fuochi artificiali.



con qusto  è tutto  buon Anno

27.12.11

Dietro il nulla

C’è qualcosa che accomuna la morte della ventenne prostituta romena e quella di Francesco Panariello, fratello del più celebre Giorgio, abbandonato (o, più probabilmente, trascinato) su una panchina della pineta di Viareggio: ed è appunto la trascuratezza, l’anonimato. La squallida odissea di Francesco
Panariello è persino più stridente: la sua fine ha qualcosa di caravaggesco, di febbricitante, è una conclusione stordita e in fiamme, pur se avvenuta nel freddo di dicembre. Lo scenario maestoso del litorale toscano, la parentela illustre, la vicinanza con le feste natalizie hanno messo ancor più in risalto quell’anonimato da poveracci, quella realtà di minuzie e ferraglia, il tedio, l’orizzonte obliquo d’un futuro grigio, piatto, esangue. Francesco è morto nell’odore muschioso delle conifere, insensibile e alieno al paesaggio circondante, magari eliminato o gettato là, tra le immondizie d’un’autostrada, mentre tentava di rimediare un tondino, “c’ho i soldi, giuro”. La giovane romena la immagino urlante, dai capelli graziosi e l’incarnato sbattuto, estenuato e bianco. Una sarabanda d’inutili suoni. Si trovava lì, confinata in due stanze, con questo ragazzo ingombrante e ansioso, molto carino, pur se non bello. Dal ciuffo nero e caduco. Che la riempiva di carnalità sbuffante, animale, per comunicarle il segno inintelligibile del suo primitivo amore: “Io ti salverò”. Non l’ha salvata invece, ma l’ha stretta così forte, e se l’è trovata esanime e stupida, bambola di cera, nella sua sensualità disarmata e disperante, e anch’egli allora ha urlato, al mondo, quella loro solitudine pesante e cupa.
Morti violente e passeggere, vite accartocciate e spente, da subito, da prima. Notizie interne di cronaca nera, che ci assalgono ora con tutta la loro bava, il loro inarticolato bisogno d’aiuto, bestemmie dell’ingiustizia e del degrado. Essi lì, poveri cani, randagi e pencolanti, a rammentare che ognuno è misero, affranto dall’insignificanza, sconfitto dall’analfabetismo d’amore. Dalle nostre anime frettolose, impalpabili, straziate.

dio è laico come me


IL post d'oggi vuole rispondere a una domanda , a cui finora non avevo dato peso e cestinavo per l'ovvietà dela risposta , che mi viene posta tantissime volte , quindi chiedo scusa  a  chi mi segue  fin dal precedente blog  se dovessi ripetermi

Come mai nel tuo blog accogli gente che la pensa in maniera totalmente o agli antipodi per usare una tua espressione ( i più cafoni ed irrispettosi chiamano feccia ) ?

<< Per sbarazzarsi di certi tipi di dogmatismo  andate in cerca di persone con cui siete in disaccordo e leggete un giornale [un libro , vedete un sito o un programma , parlate ] di un partito che non sia il vostro Se queste persone e il giornale vi sembrano pazzi , perversi , maligni ricordate che voi sembrate tali a loro . >> ( Bertrand Arthur William Russell  1872 – 1970 , scrittore, filosofo e matematico britannico, premio Nobel nel 1950 per la letteratura esponente del movimento pacifista )
Perché continui a dire che sei uno spirito libero invece sei un catto comunista ovvero sono né cattolici ,né comunisti,sono il nulla organizzato
Io non sono né cattolico ( inteso nel senso dogmatico ) né comunista ( ortodosso , ma eretico ) , a meno che prendere o condividere qualcosa con loro non significhi esserlo , allora lo sono . Infatti io sono stato educato da mio padre mio zio al comunismo extra parlamentare da mia madre e mia zia a quello parlamentare . Cosi pure per quanto riguarda la religione cattolica in senso laico dai miei e da mia zia materna ; sia conservatrice \ dogmatica ovvero quella bigotta dai miei nonni paterni e in parte quelli materni. E poi in seguito da letture personali e dai contatti avuti con alcuni membri della bottega locale del commercio equo e solidale , da libri che mio zio regalava a mia nonna d'esponenti cattolici ( preti e frati ) che i cattolici reazionari e retrogradi di destra e di sinistra chiamano catto comunisti , o i più equilibratori dispensatori di etichette cattolici del dissenso o cattolici  di sinistra  . dall'iscrizione alle  Nw del portale pacifista peacelink.it e al gruppo degli ecumenici la lettura  dela  rivista impegnato sui temi del dialogo tra le fedi e le culture, del pluralismo e dell’educazione alla pace.( cosi andrrebbe insegnata la religione  a scuola  )  più info  e qui il sito    www.confronti.net/ li testi per  l'esame  poi non dato  perchè avevo cambiato ordinamento   di stroria delle religioni   di storia delle religioni dei cattolici della liberazione e del dissenso . E grazie a cio' che ho iniziato a credere in senso laico credente ovvero  << non posso dirmi solo cristiano >>  come diceva  Padre Balducci  .- Situazione  che può essere  rappresentata  dalle canzoni , da me più volte citata in questo blog , Dio è morto di Guccini e quella di corrado guzzanti "Laico Reggae" di "Rokko e i suoi Fratelli", sigla di chiusura della trasmissione "Avanzi" nel 1993 e dell'ultima puntata di "TUNNEL", nel maggio 1994)Laico Reggae eccovi il testo " di "Rokko e i suoi Fratelli", sigla di chiusura della trasmissione "Avanzi" nel 1993 e dell'ultima puntata di "TUNNEL", nel maggio 1994)


SAI CHE MI E' SEMPRE MANCATO
UNO SPIRITO ETICO, AUTENTICO E ADDOMESTICATO.
MA E' TARDI ORMAI PER LA QUESTIONE MORALE
E' COME IMPORRE AI TUOI VENTISEI FIGLI L'ANTICONCEZIONALE...
SULL'ABORTO, INVECE, E' LEI CHE DEVE DELIBERARE
PERCHE' L'UOMO E' CACCIATORE MA HA PAURA A SPARARE!
MA ALLA MIA ETA'
VIVO BENE ANCHE QUESTE CONTRARIETA'
GUARDO IN ALTO E MI CONVINCO CHE DIO E' LAICO COME ME! E' LAICO COME ME!
LA VITA IN SE' E' PREZIOSA, CHI L'HA MAI NEGATO?
MA PURTROPPO NON C'E' NULLA AL MONDO CHE SIA PIU' A BUON MERCATO!!!!!!!
PER QUESTO CREDO CHE, CON UN PLURIASSASSINO,
AVREMMO PURE IL DIRITTO DI FARCI QUALCHE BEL GIOCHINO...
DISPREZZO, INVECE, QUESTE PERVERSIONI DEL SESSO
MA SE NON PICCHIO MIA MOGLIE, IL CANE NON SI GODE L'AMPLESSO!
MA ALLA MIA ETA'
VIVO BENE ANCHE QUESTE CONTRARIETA'
GUARDO IN ALTO E MI CONVINCO CHE DIO E' LAICO COME ME! E' LAICO COME ME!
GENETICA, ETICA, DIMMI SE PASSIAMO LA SOGLIA (QUALE SOGLIA??????)
SE CLONANDO UN UOMO NON SI RISCHIA DI CLONARE..  LA NOIA!
MA COME PUO' EVOLVERSI L'UOMO POI, SE FA L'IMPIEGATO?
IMPARANDO DEI BUONI MOTIVI PER DARSI MALATO???????????
NELL'ETICA, COME PER RADERSI, CI VUOLE ESERCIZIO:
LA PRIMA LAMA SOLLEVA IL PELO, LA SECONDA IL VIZIO...