4.2.16

Padre Livio Fanzaga: “Cirinnà? Arriverà anche lei ai funerali. E’ la Babilonia”. Che simboleggia la meretrice e Kiko Arguell “Il femminicidio è colpa delle donne che non amano i mariti”

Capisco  l'ipocrisia  (   per  la maggior  parte   dei casi   esperienze  personali   con risma  di tale gente ma questi discorsi  cosi carichi d'odio  , No  .  questi  non sono il veri cattolici \ cristiani  o  comunque veri credenti .
E mi  che ne  ho sentito , letto   di discorsi ed  atteggiamenti  reazionari  , di scomuniche  , ecc  ma   non mi è mai capitato   da  bocca  di  un cattolico    arrivare  ( neppure  l'altro reazionario come Mario Adinolfi   almeno   finché  è rimasto tra  i  miei  contatti  di  facebook )  ad  insultare   ed  augurare la morte  ad  una persona " avversaria "  delle tue idee





dopo la battuta idiota ed offensiva di Gasparri   contro il  quale    Il parlamentare pentastellato Matteo Dall’Osso, due giorni fa ha pronunciato in Aula, alla Camera,"una dura reprimenda "indirizzata al senatore di Forza Italia, che all’inviato Enrico Lucci de Le Iene (Italia Uno) aveva dato dell’handicappato. “  ecco altri due coglioni  . 
il primo   è Padre Livio Fanzaga  di radio maria


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3 febbraio 2016 | di Gisella Ruccia
Padre Livio Fanzaga: “Cirinnà? Arriverà anche lei ai funerali. E’ la Babilonia”. Che simboleggia la meretrice


Nuova invettiva pronunciata da padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, contro la legge sulle unioni civili, discorso condito da frasi choc indirizzate alla senatrice Monica Cirinnà. Se la settimana scorsa il religioso negava il suo aiuto alla parlamentare in vista del giudizio del Padre Eterno, stavolta, commentando un editoriale al fiele di Mario Adinolfi, lancia la sua scomunica definitiva. Il religioso, in primis, la paragona alla “Babilonia del capitolo 17 dell’Apocalisse”, immagine che simboleggia la’ madre delle meretrici e delle abominazioni della Terra’, la ‘grande prostituta’. “La Cirinnà, questa qui” – prosegue padre Livio - “adesso brinda alla vittoria con Prosecco. Signora, arriverà anche ai funerali. Stia tranquilla. Glielo auguro il più lontano possibile. Ma arriveranno anche quelli”. Da Monica Cirinnà il j’accuse di padre Livio si allarga a donne “travianti” come Francesca Pascale, compagna di Silvio Berlusconi, definita“esponente della lobby Arcigay”: “Avete capito questa qua? Anche questa qua… niente, sono le donne. Sono le donne in prima fila che vogliono i matrimoni gay. Si vede che si sono stufate degli uomini. Non so io cosa vogliono. Rifilano gli uomini agli uomini. Brave, brave“. Il sacerdote, che si definisce “patriota italiano”, a un certo punto lancia un segnale di pace: “Io non ce l’ho con nessuno, voglio solo salvare l’Italia da questa vergogna. Se quelle medesime persone, compresa la Cirinnà, cambieranno parere, assicuro loro la recita di una coroncina, perché così possono andare in paradiso“. I toni di padre Livio poi ritornano irrimediabilmente catastrofisti. Menziona Satana, cita gli “alambicchi del cornuto” e invita i “traditori cattolici del Parlamento” a pentirsi, scomodando la figura di Giuda Iscariota: “Voi però non andate a impiccarvi, mi raccomando. Andate ai piedi della croce a dire “mea culpa, mea culpa, mea culpa”“

   È bufera su padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, per le parole rivolte nei confronti di Monica Cirinnà, relatrice del ddl sulle unioni civili. La frase è stata riportata sulle pagine Facebook degli attivisti per le Unioni civili e ha sollevato l'indignazione degli utenti . eccone alcuni tratti  da  http://video.repubblica.it/ alcuni condivisibili  altri menoma  rispettosi   . 





Mario Zonca
Una frase, sicuramente infelice. Ma il senso mi pare, in considerazione che parla dell'Apocalisse di Giovanni, "Verrà il giorno del giudizio". Detta così, non avrebbe sicuramente sollevato alcuna polemica.

10 minuti fa
james54
Arriverà il funerale di tutti , compresi i signori in costume che pretendono di essere ministri di Dio e che Dio non lo conoscono nemmeno lontanamente , il Signore sarà clemente anche con loro .
Comunque , signore , ci sono molte notizie interessanti , come l'ultimo dei preti pedofili arrestato dai carabinieri in settimana...
11 minuti fa
essevi
Indignata di cosa la signora cirinnà? Del fatto che prima o poi morirà? Il più tradi possibile, ma è inevitabiole che anche lei morirà.

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13 minuti fa
sergioriti
Questa, come tutte le altre manifestazioni contro,  è pura omofobia.
La nascondono con richiami religiosi, pareri  medici, problemi costituzionali e mille altri problemi che non esistono.  Ma la verità pura e semplice è che non vogliono riconoscere l'esistenza dell' omoaffettività e tantomeno dare dei diritti. protesterebbero di meno se gli omosessuali fossero internati.
19 minuti fa
deepblu65
e bravo LIvio Fanzaga ( non lo chiamo padre non ne ha la statura) vorrei sentirlo cosa dice a proposito dell? ex don INZOLI famoso don Mercedes ,  e porti rispetto , un enorme esame di coscienza..........per favore.......basta!!!!
26 minuti fa
scecspir
In passato ad un radioascoltatore che si diceva felice pur non credendo, P. Livio ha augurato il cancro, pensando che se ciò si fosse realizzato l'ascoltatore si sarebbe converrtito.
Da cattolico penso che P.Livio faccia "danni", allontanando più che avvicinando alla Fede. Credo che le autorità ecclesisitiche non dovrebbero più permettergli di parlare in pubblico.
27 minuti fa
maremmazoppa
Ha perso il lume della ragione, se mai l'ha avuto e  visto il suo stato clericale temo di no.
Lunga vita a Livio Fanzaga (senza il padre perchè non lo merita) .
Oltretutto non è neanche originale, infatti già un Vescovo ha augurato la morte di Papa Francesco .
Dalle vostre parti la morte ha più vitalità della vita stessa ! 
29 minuti fa
enzavale
alla faccia dei cristiani-cattolici!
meglio l'ateismo mille volte!!
2 ore fa
Lucia valbella
Un'altro cattolico non cristiano. Questi cattolici che si sentono superiori, che non seguono il Vangelo.
E Gesù è morto anche per loro. Onestà cattolici non cristiani. Anche il suo funerale un giorno arriverà. Anche lei è un povero mortale. Amen.
3 ore fa
albertino07
tanta rabbia e collera...........
3 ore fa
unodeitanti100
Niente da fare,  ogni religione ha i suoi fanatici, quando parliamo di quelli dell'islam non ci dovremmo mai dimenticare quelli di "casa nostra".
Anche qui non siamo secondi nessuno.

 il  secondo è  Kiko Arguello, tra gli iniziatori del movimento cattolico conosciuto come Cammino neocatecumenale che ha partecipato lo scorso sabato 20 giugno al Family Day di Roma, durante il quale ha parlato 





del fenomeno del femminicidio fornendone una spiegazione che sta facendo discutere. Secondo Arguello, infatti, quando un uomo non si sente amato «il primo moto che sente dentro è di uccidere» la donna che lo ha abbandonato.


3.2.16

Eroe per caso: salva dalle fiamme camionista intrappolato tra le lamiere, "Ciao bullo", il videoclip degli studenti contro il buòlismo premiato con il Leone d'argento a Venezia ed altre storie



L'abbraccio di Maria Pia Pedalà e Reginald Green, papà di Nicholas, morto nel 1994 a sei anni durante una sparatoria sulla Salerno-Reggio Calabria


"Quando ci siamo accorti che Nicholas non aveva più bisogno del suo corpo ma che molte persone avrebbero potuto beneficiare dei suoi organi per noi la decisione da prendere è stata molto semplice". A parlare è Reginald Green, padre del piccolo Nicholas, il bambino americano che nel 1994 rimase ucciso per sbaglio durante una sparatoria mentre viaggiava in auto sulla Salerno-Reggio Calabria. Ricoverato al Policlinico di Messina, il bambino morì qualche giorno dopo e i genitori autorizzarono il prelievo per la donazione degli organi, dando così una nuova speranza a sette italiani. Oggi Reginald Green è tornato a raccontare la sua storia durante un incontro sulla donazione degli organi organizzato da Astrafe (Associazione siciliana per i trapianti di fegato) all'Ismett di Palermo.



"Sono un giornalista e so per esperienza che le storie da prima pagina vengono spesso dimenticate il giorno dopo - racconta - Con Nicholas questo non è successo, dopo venti anni la sua storia è ancora un'occasione per parlare di trapianti e di donazioni". La tragedia di Nicholas colpì molto la società italiana e segnò una svolta importante nelle donazione degli organi nel nostro Paese, tanto da poter parlare di un 'effetto Nicholas'. Accanto a Mr Green c'è Maria Pia Pedalà, una donna siciliana da venti anni vive grazie al fegato di Nicholas. "Avevo 19 anni quando ho fatto il trapianto - racconta all'Adnkronos - e quando mi hanno detto di Nicholas, ho subito pensato che dovevamo crescere insieme e lo stiamo facendo. A lui e ai suoi genitori devo tutto, devo la vita". Maria Pia era
in coma epatico quando ha ricevuto il fegato di Nicholas. Con Green si sono incontrati la prima volta due mesi dopo il trapianto e da allora continuano a restare in contatto tramite mail e a vedersi quando possibile."Ogni volta che vado a trovare Nicholas gli dico sempre si chiudono gli occhi, ma si aprono le menti delle persone" ha aggiunto  "Ogni volta che vado a trovare Nicholas gli dico sempre si chiudono gli occhi, ma si aprono le menti delle persone" hadi "non aver mai dato la colpa all'Italia" per quanto accaduto. Anzi, dice, "abbiamo sempre sentito quanto l'affetto delle persone e quanto ci erano vicine". A Nicholas oggi è stata anche intitolata la palestra dell'Istituto comprensivo Atria di Palermo. "Ci sono più di 100 strutture pubbliche che sono state dedicate a mio figlio, anche un ponte a Genova - ricorda - E' un altro modo in cui l'Italia ci dimostra il suo affetto"
IlFattoQuotidiano.it / ilFattoTV / Mondo
2 febbraio 2016 | di Andrea Paolini
Eroe per caso: salva dalle fiamme camionista intrappolato tra le lamiere


Il terribile schianto sulla M1 nei pressi di Gold Coast (Australia) e poi il camion va a fuoco. Fortunatamente, a correre in aiuto dell’anziano conducente del mezzo è un uomo che, con un gesto eroico, si è arrampicato sui rottami e ha portato in salvo il camionista (video tratto da 9 News)




 "Ciao bullo", il videoclip degli studenti  contro il buòlismo premiato con il Leone d'argento a Venezia

"Ciao bullo", il videoclip degli studenti premiato con il Leone d'argento a VeneziaUna scuola della Lombardia ha vinto il Leone d’argento per la Creatività conferito dalla Biennale di Venezia, nella persona del presidente Paolo Baratta, in occasione dell’apertura del Carnevale dei Ragazzi. Ad essere premiato è stato il video girato da una classe di una scuola che si è schierata interamente contro il bullismo. La scuola secondaria di primo grado “Don Milani” di Lesmo (Monza Brianza) ha infatti realizzato un videoclip intitolato “Ciao bullo”, affrontando tra docenti e studenti il fenomeno del bullismo nelle scuole, una piaga ed un dramma a cui i ragazzi a hanno opposto il loro più deciso no inventandosi un brano rap che è stato registrato prima in studio e poi nelle classi e negli spazi comuni della scuola. "La tematica del bullismo rappresenta oggi un problema che talvolta nelle scuole è affrontato da una prospettiva distorta, ovvero quello degli adulti o degli stessi docenti – spiega il professor Luigi Antonio, referente del progetto – invece qui i nostri allievi hanno avuto la possibilità di esprimersi in prima persona pensando a quale fosse la maniera più diretta per comunicare il loro punto di vista: cioè nel loro caso attraverso la musica"




Fertilia, evade per amore ma lo fermano all'aeroporto
Un ventisettenne sassarese è stato arrestato dalla polizia poco prima di imbarcarsi sull'aereo per Bratislava dove intendeva raggiungere la fidanzata
di Luca Fiori

 da lanuovasardegna del 03 febbraio 2016





SASSARI. E' evaso dagli arresti domiciliari per amore, ma il sogno di raggiungere Bratislava dove lo stava aspettando la fidanzata slovacca si è infranto davanti al banco check in dell'aeroporto di Alghero. E' finita con l'arresto e una denuncia per evasione la fuga d'amore di Paolo Mura, sassarese di 27 anni, fermato ieri dagli agenti della squadra mobile della questua di Sassari poco prima di salire sull'aereo per Bratislava.
Il giovane non ha opposto resistenza e ha spiegato ai poliziotti di aver provato, in preda alla disperazione, a raggiungere la propria compagna residente a Bratislava. Gli agenti avevano capito che Mura, destinatario di due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari per furti su autovetture, non aveva intenzione di rispettare il divieto di rimanere nel suo appartamento.
Ieri, quando hanno avuto notizia del suo tentativo di lasciare l'Italia, sono andati ad aspettarlo all'aeroporto e gli hanno messo le manette. Stamattina, dopo aver trascorso una notte in questura, è stato accompagnato in tribunale per l'udienza di convalida del fermo. E' molto probabile che questa volta per lui si aprano le porte del carcere.3 febbraio 2016

'ex direttore dell'Agenzia delle Entrate Palermo 1 accusato di avere palpeggiato due dipendenti assolto il capoufficio. Il giudice: ''La mano non si è soffermata''


Prendetevi tre minuti per ascolare questo video. "Gesto deprecabile, mortificante per la donna ma... non è molestia". Il giudice Bruno Fasciana spiega la sentenza di assoluzione nei confronti dell'ex direttore dell'Agenzia delle Entrate Palermo 1, accusato di violenza sessuale per avere molestato due impiegate: ''Ha dato una pacca velocissima''
Ebbene sì. Per il giudice se la pacca sul sedere è veloce allora la si può assolvere. Come anche la mano vicino al seno. In fondo è uno scherzo. Un gioco di quel bambinone del capo che di anni ne ha 65. Peccato che le due donne a cui l'uomo ha messo le mani addosso non si siano divertite per nulla. Qui  trovate tutta la storia, inclusa l'indignazione che la sentenza ha sollevato su twitter.



L'intervista di Claudia Mura per Tiscali.it ( qui qui l'intervista integrale e completa )

non sapevo che scrivere : << ci si concentra più su cosa è famiglia che sui casi femminicidio >> fosse equiparare il valore della famiglia tradizionale ed identificarli tutti con comportamenti di questo genere.



eccovi l'intera discussione avvenuta sulla  fb a voi decidere se sto facendo come da titolo o meno
 davanti  agli ennesimi     fatti di femminicidio



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La Cronaca Italiana ha aggiunto un nuovo video: Tre donne vittime della violenza.
Ieri alle 12:36 ·
ro bimba è nata prematura. Luana aveva 41 anni. Il suo ex convivente l'ha strangolata. Per gelosia. Tre storie di donne vittime della violenza. Tre storie che fanno ancora più male quando il dibattito pubblico è così concentrato su cosa si intende per famiglia


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Commenti

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Esteban Laquidara prossima volta che un gay abusa di un giovane, dovrei dire che sono tutti pedofili

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Esteban Laquidara proprio vero che da stalin a lennin alla pletora ideologica, il quoziente intellettivo e' basso. provoca odio e risentimento

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Rosanna Casula · 12 amici in comune
Una gran tristezza ...
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Giuseppe Scano
Caro  Esteban Laquidara nessun tentativo , in questo caso , d'equiparare il valore della famiglia con comportamenti di questo genere anche se essi avvengono all'interno d'essa . Se c'è l'odio da parte mia verso chi coltiva l'idea della famiglia tradizionale quando questo viene fatto in maniera ipocrita ed incoerente vedi il caso meloni che dichiara aspetto un figlio al family day e poi non è neppure sposata ma convive ( la stessa cosa se rappresentante del centro destra ) unminimo di coerenza caspita . Ma qui non sto criticando i familiy day , ma l'informazione e quindi il dibattito pubblico è così concentrato su cosa si intende per famiglia e la diatriba famiglia tradizionale e le famiglie arcobaleno 

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Giuseppe Scano ops ho sbagliato foto
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Esteban Laquidara un valore non puo' essere equiparato ad un fatto di cronaca nera. che stupidaggine...ma come ragionate?!
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Giuseppe Scano giusto . ma se hai letto bene io non sto equiparando ERO SARCASTICO ED IRONICO . e le foto sono contro le ipocrisie dico sono per la famiglia tradizionale e ne chiedo rispetto ( ok è una tuia scelta ed è giusto che ti chieda rispetto ) ma devi anche rispettare gli altri che non la pensano come te cosa che vedendo i cartelli e gli slogan al fd non n è avvenuto .
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Giuseppe Scano eccoti quella giusta . OVVIAMENTE SENZA GENERALIZZARE PERCHè CI SONO ANCHE QUELLI COERENTI


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2.2.16

LI DI LA FUMOSA: TIMPIESI MINORI E MANNI a cura di Anna Demuru parte II

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   Li di La  Fumosa  timpiesi minori e manni  parte  1 



da  LaBeltula gaddurésa  Aut. Tribunale di Tempio  n°  8/06 del13/01/2006 n 11 febbraio  2016

 
Completiamo il giro della Fumosa, con le visite alle serre di Marcello Scano, che prendono il nome della località. Se Monsignor Meloni potesse rivisitarle, ripeterebbe ciò che tanti anni fa, aveva esclamato: Il piccolo borgo antico, tutto ciò è frutto dell’uomo. Marcello, laureato in Agraria, inizia la sua attività quando, ancora giovanissimo, insegnava estimo, economia contabilità all’Istituto tecnico per Geometri.  Ricorda con piacere quegli anni ed è ricordato dagli ex alunni, che hanno fatto
percorsi di prestigio e da quelli che si sono fatti largo nella vita, con contributi lavorativi nella nostra Città di pietra. Una volta libero dagli impegni scolastici, amante della campagna, decide di dedicarvisi a tempo pieno. Il terreno del padre, adibito all’allevamento del bestiame, era diventato un bosco incolto; era venuto meno chi se ne occupava, Ziu Ghjuanni per limiti d’età (ben 85). Pensò quindi di bonificarlo piantando la parte ancora coltivabile, con fiori da recidere, aumentando la superficie dell’altra (con movimenti di terra mediante scavatori), trasformandola in terrazze dove costruire le prime serre. I lavori ebbero inizio, integrando la produzione con piante in vaso, quindi da frutto, offrendo per queste, la messa in dimora e la consulenza, onde assicurarne un ottimo risultato. Alla Fumosa conosciuta non solo nei dintorni, ma anche nella costa, aggiunse un laghetto artificiale, sfruttando le sorgenti esistenti e le acque piovane, per risolvere, in parte, il problema ricorrente della siccità. Il lavoro affrontato, dovuto all’iniziativa personale “et ovviamente a proprie spese,” postilla già conosciuta da insegnante, il passa parola lo hanno portato ad acquisire una vasta clientela. Marcello si è sempre distinto per la serietà d’intenti, portando avanti le proprie idee, anche nei periodi negativi. L’incendio che devastò Tempio nell’ 83, non risparmiò la Fumosa, radendola al suolo, per arrivare al triste epilogo di Curragghja. La neve

caduta abbondante nell’ 85, ancora una volta ne vanificò il lavoro fatto. Senza guardarsi indietro

, rimboccandosi le maniche, e non in senso metaforico, con coraggio e perseveranza, ricominciò da zero. La moglie Maria Franca, apprezzata insegnante di lettere, lo ha sempre sostenuto ed affiancato nei momenti più difficili. Marco il figlio maggiore, laureatosi in Agraria, ha seguito le orme paterne, specializzandosi nella progettazione di giardini con essenze che richiedono poca acqua, divenendone di valido e competente aiuto. Anche Giuseppe, il figlio minore, una volta laureatosi, è stato coinvolto nell’attività familiare. Le serre sono state ampliate con aggiunta di nuove, in vetro e di plastica, della lunghezza di 60 m.  I locali aperti come punto vendita, in centro, si sono rivelati nel tempo, inadeguati. Dopo aver acquistato l’area di un giardino incolto, si affida all’architetto Maurizio Padovani, nome noto nell’ambiente, anche per l’arredamento del negozio, e ad artigiani galluresi, per la realizzazione. Trasforma cosi la struttura iniziale, in un piccolo paradiso terrestre, che, come si dice in Toscana, entrandovi uno si rifà la vista. Alle vendite, due simpatiche ragazze si propongono in maniera diversa, ma efficace in egual misura e vanno acquistando sicurezza capacità, buon gusto nella confezione dei fiori e nel consigliare gli indecisi, come me! A turno vanno a Sassari, da esperti fiorai, per aggiornarsi. Dotate di buona memoria, conoscono nomi e caratteristiche di ogni singola pianta che è loro affidata. Pur essendo consapevoli, che non è la stagione adatta per visitare le serre, con Sandra, la nostra fotografa, siamo andate alla Fumosa. Ancora una volta ribadiamo: sarebbero molto utili, lezioni dal vivo, durante l’anno scolastico, portando gli alunni a conoscere la produzione dei fiori ed il lavoro in serra. Semenzai, fiori da recidere, piante grasse, ciclamini, piante in fiore e da fiorire, sono divise e ospitate tra le sette case. Gli impianti di irrigazione, diversificati a pioggia, a goccia, a flusso e riflusso, cioè l’acqua viene raccolta e ridata alle piante, che posizionate in enormi banconi, ne trattengono la quantità necessaria, permettendo il recupero di quella in eccesso, per un nuovo giro. Da Marcello Scano è realizzata e controllata con l’aiuto di operai locali, che nel tempo hanno imparato a gestire e ripararli. Le piante da frutto collocate in pastéri manni, sono all’aperto, ed alcune mantengono il frutto dello scorso anno. È’ un salire e scendere dalle varie terrazze: tutte ci
riservano gradite sorprese, apprendiamo cose nuove osservando un limone i cui frutti sono allungati, come un grosso baccello; ne spiccano alcuni a forma di manine aperte, altri divisi in due, uscenti da un solo corpo. Ci viene spiegato che in quelli allungati, la crescita è stata compromessa da un acaro, mentre le manine, sono una mutazione genetica e vengono chiamate chimere. La Fumosa, nel marzo dello scorso anno, è stata visitata dalla botanica Mimma Pallavicini di Gardenia, rivista specializzata nel settore, che ha dedicato un interessante articolo sulla attività dell’azienda di Marcello e figli! Anche i fiori subiscono la moda, fatta eccezione per le rose, da sempre richieste. Attualmente, i gladioli sono stati trapiantati da sterlizie, iris, lilium, girasoli e orchidee nei vasi trasparenti, posizionate in posto caldo e luminoso, ma riparate dal sole, sono generose e rifioriscono ogni anno. Resistono i garofani, tulipani, regina dell’inverno è la viola del pensiero, quella conosciuta come pansé. Le ricorrenze dei Santi e dei Morti, Natale, S. Valentino sono rispettate. Quest’anno le serre saranno predisposte per la coltivazione di diversità disparate, da quelle antiche alle più nuove ed in maggio, l’azienda sarà aperta al pubblico, per una profumata mostra. Mentre Marcello accudisce i visitatori e clienti, noi facciamo un giro libero, come d’uso in ogni gita che si rispetti. Non ci resta che ringraziare il nostro ospite per il tempo che ci ha dedicato, augurandogli un buon lavoro e “Ci rivedremo a maggio con tante rose… Con tante rosette.”     (Foto di Sandra Tamponi)

1.2.16

la Rai fa cambiare spotandolo in seconda serata il palinsesto di presa diretta solo perchè parla di educazione sessuale e bullismo sessuofobico

Ho rivisto con rai replay la puntata di presa diretta del 31\1\2016 il tabù del sesso . Ed ho appreso che essa è incappata in un caso di 'eccessiva prudenza'. Forse  è comprensibile la  gente  informata  potrebbe scendere  in piazza   ed influenzare  il voto   sulla legge  [   oggi   , salvo rinvi    si vota  al senato  ] sulla  legge  cirrinà  sulle unioni civili  etero e  gay  . Infatti  il  servizio è  intitolato "Il Tabù del sesso", titolo azzeccato proprio sulle difficoltà che incontra il parlare  e  l'insegnamento dell'educazione sessuale, è stato spostato dalla Rai dalla prima fascia alle 22, per la preoccupazione ipocrita che potesse turbare il pubblico della prima serata. Ora mi chiedo se il paese sta ritornando indietro a gli anni '60 al caso del giornale  scolastico  Zanzara ( da non confondere con la trasmissione di radio24 d a cui prende il nome )










La zanzara era il titolo del giornale studentesco del Liceo Parini di Milano, fondato nel 1945. La rivista (ideata tra gli altri da Enzo Spaltro e Daniele Oppi), che nella sua storia ebbe giovani redattori, divenuti poi firme importanti nel giornalismo italiano come Walter Tobagi, è nota per uno scandalo scoppiato nel 1966, quando la pubblicazione di un articolo sulla sessualità degli studenti portò alla denuncia e al processo di tre suoi redattori
Il 14 febbraio 1966 la rivista, organo ufficiale dell'associazione studentesca pariniana, pubblicò un'inchiesta dal titolo "Un dibattito sulla posizione della donna nella nostra società, cercando di esaminare i problemi del matrimonio, del lavoro femminile e del sesso", a firma di Marco De Poli, Claudia Beltramo Ceppi e Marco Sassano.
Nell'inchiesta emersero le moderne opinioni di alcune studentesse del liceo sulla loro educazione sessuale e sul proprio ruolo nella società. L'associazione cattolica Gioventù Studentesca protestò immediatamente per "l'offesa recata alla sensibilità e al costume morale comune" in quanto non solo uno degli argomenti trattati (l'educazione sessuale) veniva considerato osceno, ma anche perché le intervistate erano tutte minorenni.
Il 16 marzo 1966 i tre redattori vennero accompagnati in Questura e denunciati. Il giudice Pasquale Carcasio invitò i tre studenti, seguendo una legge del 1934, a spogliarsi "per verificare la presenza di tare fisiche e psicologiche". I due ragazzi acconsentirono, invece Claudia Beltramo fece resistenza e in seguito rese noto quanto accaduto.
Il caso de la zanzara rimbalzò sulle cronache nazionali, dividendo il paese. Democrazia Cristiana e Movimento Sociale Italiano costituirono il "partito della colpevolezza", mentre la sinistra e i cattolici progressisti intervennero in difesa degli studenti.
Al processo parteciparono oltre 400 giornalisti, molti dei quali provenienti dall'estero. Il 2 aprile 1966 la sentenza assolse i tre studenti dall'accusa di stampa oscena e corruzione di minorenni.
La vicenda viene vista come un prodromo di quel cambiamento di costumi che avrebbe coinvolto da lì poco la società italiana e come un sintomo indicatore del malessere giovanile, che sarebbe sfociato nella contestazione del sessantotto. ( altre news su https://it.wikipedia.org/wiki/La_zanzara )



Ormai siamo sempre di più , nonostante le sacche di resistenza e d'indignati ( ma l'indignazione non basta se non è seguito ad un cambio di mentalità e d'apertura mentale ) , in mano ai burocratici , ipocriti e bigotti che decidono per altri . Condivido e l'ho sempre detto in diversi post Come giustamente dice Noemi Cassone -- sulla bacheca facebook della trasmissione di rai 3 presa diretta -- Oltre all'educazione all'affettività/educazione sessuale nelle scuole, che sicuramente è ESSENZIALE, in casa dovrebbe invece esserci quantomeno un minimo di apertura mentale, di dialogo, e soprattutto un'educazione all'utilizzo di cellulari , pc e quant'altro. Non è possibile che venga comprato il cellulare già a 8 anni. Controllate i computer e i siti ai quali si iscrivono i vostri figli.IL fatto che li abbiano obbligati ad andare in onda tardi la dice tutta. Come si capisce dal servizio evidentemente a qualcuno interessa che questi argomenti non si tocchino, per primi gli uomini, ma non per pudore solo per paura di perdere la supremazia, per paura di competere con le donne nei posti di comando, ora a evidente panaggio maschile. come giustamente dice Michela Murgia sempre intervistata da presa diretta





Sono solidale con Iacona , infatti ha ragione è solo falso perbenismo e ipocrisia ed condivido la scelta nell'averlo annunciato pubblicamente in uno scambio ironico con Luciana Littizzetto, collegandosi a Che Tempo che Fa, e poi rivolgendosi al pubblico in apertura di trasmissione: "La Rai, per rispettare la fascia protetta, mi ha chiesto di posticipare un po' più avanti il bellissimo racconto di Giulia Bosetti. Una decisione che non condivido perché a mio modestissimo parere questo è un reportage che andrebbe visto da tutti, genitori e figli insieme, talmente è pedagogico. E poi giudicherete voi quando lo manderemo in onda. Ma è una decisione che devo rispettare e so che avrete l'amore e la pazienza di aspettare una manciata di minuti prima di vedere questo reportage".






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Concetto che Riccardo Iacona ha ribadito al telefono a http://www.repubblica.it/spettacoli/tv-radio del 1\2\2016 "Ho trovato esagerata la preoccupazione della Rai riguardo alla messa in onda del primo blocco della trasmissione. Il servizio era stato pensato e confezionato proprio perché potesse andare in prima serata, non c'era nulla, in nessun passaggio del nostro servizio, che potesse essere giudicato inappropriato. Mentre lo vedevo andare in onda, alle 22, mi veniva da ridere, perché non c'era nessun riferimento al sel sesso che non fosse stato ponderato in funzione della trasmissione in quella fascia". Una preoccupazione, quella della Rai, , che di fatto ha impedito ai più giovani di potere vedere ( in diretta , ma poi con iil servizio di rai replay o altri siti più o meno legali te lo rivedi ) la trasmissione, che si è conclusa poi alle 23:30 . Infatti sempre lo stesso Iacona a repubblica "Penso che i ragazzi l'abbiano vista lo stesso ma io sono contrario al principio per cui è stata presa la decisione, ovvero che non si possa parlare di sesso in prima serata, neppure con un intento chiaramente pedagogico, come era quello con il quale era stato pensato e confezionato il servizio televisivo .
Puntualmente , come le tasse e la morte , è arrivata la risposta , tendente a giustificarsi e a gettare acqua sul fuoco delle polemiche , da parte della Rai che dice negando palesamente l'evidenza ( infatti se si vede la trasmissione , si rinvia di ben mezz'ora e non del tempo da lor detto l'inizio della 2 parte della trasmissione ) << il ritardo della messa in onda, alla fine, è stato: 'solo di 7 minuti' e che la motivazione dell'inversione di messa in onda è stata suggerita dalla durezza degli argomenti trattati (sexting, bullismo) che hanno fatto preferire lo spostamento, che tuttavia, si sottolinea, non è stata una forma di censura. >> ( da sempre da repubblica ) . Tesi questa a mo' d'arrampicata sugli specchi perchè la preoccupazione della Rai si innesta in un panorama televisivo decisamente più 'libertino'. Basti pensare alla messa in onda lo scorso lunedì in prima serata su Canale 5 del film "50 sfumature di grigio", vietato ai minori di 14 anni ma decisamente erotico. E mentre la Rai si preoccupava di censurare\spostare il servizio di Presa Diretta, Real Time, canale molto amato dalla fasce più giovani della platea televisiva, unico nel panorama dei broadcaster, si schierava apertamente a favore delle famiglie omosessuali mettendo in onda alle 21:10 il documentario "Di fatto, famiglie", basato sulle storie di sei famiglie arcobaleno italiane. Secondo me relegare un programma in orari assurdi o spostarlo nell'ipocrita e ormai superata i bambini vanno a letto sempre più tardi , con internet e cellulari e e in orari di punta vedendo cose peggiori , quel determinato argomento si tratta di , anche se soft , di censura . Ed ecco le reazioni ( stranno che mancano quelle a favore dela rai della destra ) le reazioni politiche. Sinistra italiana ha presentato una interrogazione in commissione di Vigilanza: "Il campionario dell'ipocrisia di certa classe dirigente italiana si arricchisce di un nuovo episodio. La puntata è stata spostata in seconda serata, perché secondo la Rai avrebbe potuto urtare le sensibilità del pubblico della prima serata - afferma Nicola Fratoianni, membro della Commissione Parlamentare di Vigilanza - Nel frattempo in tv a qualunque ora si può assistere a violenze di ogni tipo e a situazioni molto meno 'controllate' rispetto al pregevole lavoro fatto da Riccardo Iacona e dal suo staff. Quando finirà il Medioevo?". "Una decisione che ha il sapore dell'oscurantismo e dell'ipocrisia - scrive in una nota il senatore del Pd Francesco Verducci, vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai - I temi del cyber-bullismo e dell'educazione sessuale, al centro della puntata di ieri, sono fondamentali da trattare per la crescita civile e culturale di una società (come avviene in gran parte d'Europa) ed è da apprezzare che l'approfondimento giornalistico del servizio pubblico se ne occupi, tanto più in un contesto televisivo dove immagini ed allusioni sessuali debordano anche in modo subliminale ad ogni ora ed in ogni fascia di palinsesto". Oltre ai politici sono intervenuti a favore di Iacona alcuni intellettuali che hanno collaborato con Iacona al serviso . Infatti dopo la messa in onda, come sempre, il dibattito sull'argomento si è spostato sui social network, dove Iacona ha postato i documenti e gli studi utilizzati per il servizio. Un'ampia documentazione che dimostra come l'educazione sessuale sia un ottimo deterrente per il bullismo e i casi di violenza sessuale.Attive anche le scrittrici, da Michela Murgia a Loredana Lipperini, che hanno contribuito attivamente al servizio e che ora proseguono il dibattito online, anche sui profili social.



Ora e qui , mi scuso se sono stato troppo prolisso , ma quando m'incazzo m'incazzo ,
Comunque la si pensi al riguardo, in era digitale il dibattito è sicuramente superato dalla possibilità di rivedere il servizio, come ricordato dallo stesso Iacona con un tweet





non solo più altro dire ho finito le parole   dico solo che a livello d'educazione sessuale siamo  come la famosa  barzelletta  di Pierino  :    <<  Pierino: "Papà... mamma mi ha detto che io sono nato sotto un cavolo, che Gigina è stata portata dalla cicogna..Ma tu, non fai mai l'amore? >>  ( da  http://barzellettefrasi.altervista.org/pierino.php  )  



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