29.8.18

come nascono le bufale la storia di Angelo fazio diffusore della bufala sui maifestranti pagati dal pd per protestare contro la decisione di Salvini sula nave Diciotti

N.b
i  termini piano  Kalergi    e    soros      sono messi  tra  virgolette onde  evitare  equivoci   ed  fraindentimenti  .    come  quello  che riporto  soitto  avvenuto     ,   quando  ho riportato   sul  mi fb    l'articolo che trovqte  sotto  .
Ciro Auriemma Già uno che scrive di piano kalergi e soros, ha la credibilità di una bussola rotta. Come ci siamo ridotti a postare qualunque cosa senza un minimo vaglio delle fonti io non lo so.
Gestire
Rispondi1 h
Giuseppe Scano Ciro Auriemma infatti la news in se non è una bufalaperchè racconta della bufala creata dal tizio . vero . però sono paerole usate dala destra e devono essere usate per smontarle . Un conto è se usi acreiticamente come fanno molti
Gestire
Rispondi1 hModificato
Ciro Auriemma Giuseppe Scano hai ragione, scusami. Nella rabbia per il contenuto, non ho finito di leggere le ultime righe, dove l'autore, in maniera molto sarcastica, conclude il pezzo. Chiedo venia!
Gestire
Rispondi1 h
Giuseppe Scano Ciro Auriemma . di niente figurati 

La quotidiana battaglia  tra " buonisti e immigrazionisti " ed  i loro  avversari si arricchisce con un altro fantastico capitolo. Non solo le Ong “taxi del mare” sono in combutta con gli scafisti e "pagate da Soros  ". Ci sarebbero  anche i “boldriniani” che vogliono riempirci di immigrati. E anche loro sono pagati per portare avanti   " l’agenda del Piano Kalergi  " La prova ? L’ha scoperta il signor Angelo Fazio che il 26 agosto su Facebook ha pubblicato lo scoop dell’anno: i manifestanti che il 25 agosto hanno protestato a Catania contro il trattenimento dei migranti a bordo della Diciotti sono stati pagati.

La storia dei manifestanti pagati 200 euro per protestare contro Salvini

Da sempre chi critica la Lega o il MoVimento 5 Stelle viene accusato di essere a libro paga di qualcuno, a volte è il PD altre volte il mandante rimane nell’ombra.  Abbiamo avuto i troll del PD pagati un tanto a commento ma mai prima d’ora siamo venuti a conoscenza di quanto fruttasse l’opposizione ad un governo del Cambiamento. Angelo Fazio lo ha scoperto e in un post ora rimosso (così come il suo profilo Facebook) ci faceva sapere che «i famosi buonisti al porto di Catania si sono ritrovati 200 euro a testa». A rimarcare il fatto che non si trattasse né di una battuta né di uno sfogo Fazio in un commento rivelava che la notizia esclusiva gli era stata data da «un caro amico ex PD».
angelo fazio fake news diciotti manifestanti pagati - 1
Prima di essere cancellato il post anti-buonista ha ottenuto quasi ottomila condivisioni. Ed è stato a quel punto che per Fazio sono iniziati i problemi. Perché mentre lui “denunciava” il crimine buonista su Facebook qualcuno ha pensato di denunciare il signor Fazio per la diffusione della fake news.
angelo fazio fake news diciotti manifestanti pagati - 4
Lo ha fatto la CGIL di Catania che ha annunciato l’intenzione di procedere per vie legali contro l’autore del post su Facebook secondo il quale i partecipanti alla manifestazione dei giorni scorsi a Catania, a sostegno dei migranti della nave “Diciotti” sarebbero stati pagati 200 euro a testa: «la Cgil e il suo segretario generale, Giacomo Rota, hanno già contattato il legale e segnalato il fatto alla Digos. È offensivo e lesivo della dignità di migliaia di persone che agiscono in buona fede, utilizzare fake news per tentare di disinformare chi non ha gli strumenti necessari per distinguere il vero dal falso».

Tutti quelli del complotto dei buonisti pagati da Soros (e dal PD)

Coraggiosamente Fazio ha deciso di oscurare il suo profilo, senza ammettere l’errore, scusarsi o spiegare che quella che ha raccontato, con tanto di fonte “piddina” era una bufala colossale. C’è anche chi lo difende, spiegando che ha sbagliato ma lo ha fatto in buona fede perché non sa che quei buonisti non hanno affatto bisogno di essere pagati perché sono i classici personaggi col cuore a sinistra e il portafoglio a destra. Insomma a quelli che erano a Catania i 200 euro per la partecipazione alla manifestazione non avrebbero fatto né caldo né freddo, perché sono tutti “mediamente pieni di soldi”, con “il portafoglio a mantice” e “figli di papà”. Anche di queste affermazioni – così come di quelle di Fazio – non c’è uno straccio di prova.
angelo fazio fake news diciotti manifestanti pagati - 2
E dal momento che Fazio non si è scusato né ha smentito la bufala ha continuato a circolare sotto altre forme. C’è addirittura chi afferma di aver sentito la notizia dei manifestanti della “18i” (Diciotti) pagati 200 euro “dal PD” durante un telegiornale e che “è stata aperta anche un’inchiesta”.
angelo fazio fake news diciotti manifestanti pagati - 5b
Qualcun altro ha scoperto che a pagare è stato Soros che “sta investendo milioni per rendere gli italiani schiavi”. Mentre qualcun altro afferma che la fonte della notizia è “un appartenente al corpo PS”.
angelo fazio fake news diciotti manifestanti pagati - 6bangelo fazio fake news diciotti manifestanti pagati - 7b
Insomma che i manifestanti di Catania siano stati pagati lo sanno a quanto pare tutti. Nessuno però è in grado di produrre una prova. E mentre i patridioti se la prendono con i buonisti pagati 200 euro Matteo Salvini ha acconsentito affinché i migranti della Diciotti venissero ospitati su strutture di accoglienza sul sacro suolo italiano. Ieri molti italiani hanno appreso con un certo sconcerto di essere “stati fregati” dal Papa e dalla CEI. I cento migranti della Diciotti che secondo Salvini e Conte erano stati accolti “dalla Chiesa” in realtà verranno ospitati in centri di accoglienza sul territorio italiano e quindi vivranno in mezzo ai cittadini italiani esattamente come tutti gli altri migranti ospitati in Italia. Ma naturalmente anche quello è un piano malefico dei buonisti. Quante cose si riescono a fare con duecento euro  !

Ora  colui  che  ha  diffuso la bufala   ha  chiestro  scusa  ed  mi  è  parso  sincero ed umile . Ed per questo che faccio mia la l'iniziativa L’avvocato Salvo Cannata, esponente di Sinistra, rompe il fronte nella sua area e lancia sul suo profilo facebook un messaggio di buon senso  (  lo  trovate  sotto  ) E lo fa proprio quando tutta la Sinistra Siciliana si mobilita minacciando querele, invocando quasi “l’ergastolo”, se non addirittura “l’esilio nell’isola di Sant’Elena”, per dare addosso al disoccupato di Paternò Angelo Fazio, autore di una fake news.

Salvo Cannata
Ieri alle 10:30
PARLIAMO CON TUTTI GLI ANGELO FAZIO D'ITALIA
Da ieri è partita una petizione online contro tale signor Angelo FAZIO. Ho letto che lo stesso è un disoccupato di Paternò, grande sostenitore di Matteo Salvini. Ebbene non riesco a condividere questa petizione volta a querelarlo.
Al contrario bisognerebbe cercare di parlare con lui come con tutti quelli che appartengono alla categoria del proletariato, oggi fan sfegatati di Salvini, per far loro capire che la sua condizione di disoccupato, di disagiato non nasce oggi dall'arrivo di qualche decina di migliaia di immigrati, ma ha radici più antiche e nasce dalla condizione in cui per decenni la nostra terra ed il nostro paese in generale è stata governato. Vorrei dire al signor Angelo Fazio che colui che oggi osanna è lo stesso che ieri gridava ai quattro venti contro i meridionali. Vorrei dirgli che Matteo Salvini, così come cinque stelle, non hanno un'idea vera di governo, non hanno un'idea vera di sviluppo, hanno una sola idea: governare le masse attraverso la paura, la paura del diverso, la paura dell'immigrato, la paura di chi viene non per forza da un altro paese, ma anche da un'altra regione a rubarti il lavoro e toglierti delle certezze. Vorrei dirgli che il lavoro a lui lo hanno tolto politiche economiche sbagliate, e Salvini era uno di quelli che ha governato di più in questi 20, che hanno ridotto il lavoratore al pari di un cosa da sfruttare e poi buttare.
Vorrei dirgli che loro usano la sua rabbia, ma che non hanno alcuna idea di come risolvere la sua condizione di disoccupato.
Vorrei che la CGIL e la Sinistra in generale, invece di dare mandato ad un legale, cercassero e andassero a parlare con il signor Angelo Fazio, capire le ragioni del suo disagio e farsi portavoce della sua condizione.
Facciamo in modo che Angelo Fazio diventi un simbolo del nostro fallimento ma allo stesso tempo della nostra rinascita.
A Chi vorrà condividere questo mio pensiero chiedo di trovare un lavoro al signor Angelo Fazio.
La nostra rabbia, la nostra indignazione, deve essere Rivolta contro chi ha avuto dalla vita gli strumenti, la possibilità di elevarsi socialmente, culturalmente, e che invece usa i social media per spargere falsità e fango. Contro di loro va indirizzata la nostra rabbia. Su Facebook girano post di chi dice che al porto c'erano solo fighetti e figli di papà, post scritti da persone che hanno avuto più fortuna nella vita di Angelo Fazio. Senza querelare, senza petizioni, rispondete a questi contatti con argomenti, con la vostra storia personale e vedrete che resteranno muti, senza argomenti. Vedrete che cercheranno di giustificare i loro post ma alla fine avranno fatto solo una brutta figura.
Parliamo con tutti gli Angelo Fazio non quereliamo, perché altrimenti Salvini, i 5 stelle avranno vinto due volte.

Vorrei dirgli che loro usano la sua rabbia, ma che non hanno alcuna idea di come risolvere la sua condizione di disoccupato.
Vorrei che la CGIL e la Sinistra in generale, invece di dare mandato ad un legale, cercassero e andassero a parlare con il signor Angelo Fazio, capire le ragioni del suo disagio e farsi portavoce della sua condizione. 
Facciamo in modo che Angelo Fazio diventi un simbolo del nostro fallimento ma allo stesso tempo della nostra rinascita. 
A Chi vorrà condividere questo mio pensiero chiedo di trovare un lavoro al signor Angelo Fazio. 
La nostra rabbia, la nostra indignazione, deve essere Rivolta contro chi ha avuto dalla vita gli strumenti, la possibilità di elevarsi socialmente, culturalmente, e che invece usa i social media per spargere falsità e fango. Contro di loro va indirizzata la nostra rabbia. Su Facebook girano post di chi dice che al porto c'erano solo fighetti e figli di papà, post scritti da persone che hanno avuto più fortuna nella vita di Angelo Fazio. Senza querelare, senza petizioni, rispondete a questi contatti con argomenti, con la vostra storia personale e vedrete che resteranno muti, senza argomenti. Vedrete che cercheranno di giustificare i loro post ma alla fine avranno fatto solo una brutta figura.
Parliamo con tutti gli Angelo Fazio non quereliamo, perché altrimenti Salvini, i 5 stelle avranno vinto due volte.
Infatti concordo  con la lucida  analisi che fa  Debora Borgese

È vero che Angelo Fazio ha sbagliato. E ha sbagliato per due motivi.Uno, perché ha pubblicato la fake news e non si fa. Due, perché ha accusato quelli che manifestavano al porto di avere intascato 200 euro non sapendo, il Fazio, che quelli che manifestavano al porto sono quasi tutti personaggi col portafoglio a mantice mediamente pieni di soldi, piccolo-borghesi benestanti, figli di papà che dei 200 non avrebbero comunque che farsene.Fazio, semmai, è un povero disoccupato disperato. Ma quello che mi ha colpito è la cattiveria e la determinazione, il cinismo, con cui questi borghesi di sinistra, a centinaia, si sono organizzati per querelare, con tanto di avvocatoni, un povero disoccupato ! Penso che Pasolini, a questi, gli avrebbe sputato in faccia!Fazio poi ha cancellato il post. Ma questi non hanno smesso di minacciare azioni legali, condanne all'ergastolo, lo sbarco dei Marines contro il povero Fazio di Paternò. Non è bastato a loro che Fazio abbia cancellato il post ammettendo in qualche modo l'errore. NO! Questi vogliono vedere scorrere il sangue!Ora. Se questi sono di sinistra io sono Janis Joplin. E con una cosa in più: essendo disoccupato e nullatenente questo si difenderà col gratuito patrocinio e quindi pagato coi nostri soldi e anche di questi borghesi di sinistra! ( continua qui https://tinyurl.com/yaqubxl9
e  con quianto dice  l'amica  

La Sinistra annacquata degli ultimi decenni è riuscita a creare odio di classe, ma la classe borghese lontana dal popolo è proprio quella che si rappresenta a Sinistra, in quanto la gggente preferisce collocarsi a destra, contro il buonismo raficalchic, così definito. Bravi, ancora qualche anno e la Costituzione sarà un lontano ricordo. #maivotatoPD #altrochefischi


28.8.18

storie speciali per gente normale , storie normali per gente speciale

CRONACA » TETI

Romina Cambedda, vice sindaco di Teti e cieca a vent'anni: la volontà oltre gli ostacoli

Martedì 21 Agosto alle 12:21 - ultimo aggiornamento alle 19:35

Romina Cambedda
I suoi occhi non vedono la persona con cui parla. Eppure il suo sguardo penetra fino al senso profondo della vita. Romina Cambedda, 31 anni, non è una che si ferma davanti agli ostacoli. Non vedente dai vent'anni, dottoressa in Scienze politiche, in procinto di laurearsi per la seconda volta (Giurisprudenza), è vice sindaco di Teti. E tante altre cose.
Una forza di volontà e una pace interiore fuori dal comune: sono le prime sensazioni che si provano davanti a lei. Romina trasmette sicurezza, entusiasmo per la vita. Ma non è sempre stato così. "Quando avevo 3 anni - racconta a L'Unione Sarda - mi è stato diagnosticato il diabete mellito e poi una malattia rara che porta gradualmente alla cecità. Il periodo dell'adolescenza è stato quello più critico, non mi accettavo e allo stesso tempo non riuscivo a inserirmi e soprattutto ad affrontare il problema".
Doloroso il percorso fino all'accettazione e alla consapevolezza che la vita è il bene più importante. "A vent'anni ho perso completamente la vista e stavo veramente male. Devo ringraziare la mia famiglia e gli amici, che mi hanno dato la forza, mi hanno aiutata a non rinchiudermi in me stessa, ad uscire e ad essere d'esempio".
Un'altra immagine di Romina Cambedda
Per Romina Cambedda è stato importante il confronto con gli altri, con i loro problemi e dolori. "Ora ad essere sincera, posso dire di vedere più di prima, perché ho la sensazione di riuscire a cogliere tutte le cose più belle e il senso profondo della vita".
Grazie all'Istituto dei ciechi Romina ha imparato poi a muoversi nel mondo. E un plauso, raro di questi tempi, va alla Sanità pubblica: "Il sistema sanitario fa tanto per le persone con problematiche come le mie, e ci consente di vivere al meglio".
Da circa un anno Romina è vice sindaco di Teti. Nel suo pantheon politico ci sono Aldo Moro ed Enrico Berlinguer. E molto entusiasmo per la nuova esperienza. "Fare politica è impegnativo - afferma - ma mi piace tanto. I colleghi più esperti mi aiutano e stando sul campo ci si accorge che dalla teoria alla pratica è un mondo totalmente diverso".




L'Unione Sarda.it » Cronaca » Una vita a far nascere bebè: Capoterra, nonna Marina compie 101 anni
CRONACA » CAPOTERRA
Una vita a far nascere bebè: Capoterra, nonna Marina compie 101 anni
Oggi alle 15:00 - ultimo aggiornamento alle 17:03


Marina Cocco assieme al sindaco di Capoterra

Grazie alla sua memoria invidiabile riesce a raccontare ancora gli episodi più significativi della sua vita, come quando, durante la Seconda guerra mondiale, salvò il marito dal plotone di esecuzione.
O quando nel cuore della Barbagia veniva prelevata dai banditi in piena notte per accudire le loro donne partorienti.
Grande festa a Maddalena spiaggia per i 101 anni di Marina Cocco, la nonnina che durante la sua lunga carriera di ostetrica ha fatto nascere centinaia di bambini.
Nonna Marina, che vive con la sua unica figlia, Giuliana Teresi, e il genero, Paolo Ena, ha ricevuto la visita del sindaco, Francesco Dessì, che le ha donato una targa a nome di tutta la cittadinanza.

                 "Alla forza preferisco la testa": Adriana Cammi, "regina" della Mobile di Cagliari

Domenica 05 Agosto alle 15:54 - ultimo aggiornamento alle 18:07

Adriana Cammi, capo Reparto Mobile di Cagliari
Mettiamola così: la prima donna in Italia alla guida del reparto più muscolare della polizia non è esattamente come te l'aspetti. Adriana Cammi ha un garbo fuori dal comune ed è capace di regalare sorrisi enormi con i quali si prepara a dirigere una truppa di soli uomini. Protagonista della rivoluzione annunciata da Franco Gabrielli nell'aprile scorso con lo storico ingresso delle donne nei reparti riservati ai maschi, sembra non curarsi troppo di questo primato. Modesta fino all'umiltà, pensa solo a mettersi subito al lavoro.
Sa che la chiamano the queen, la regina?
No, a giudicare dallo sguardo sbalordito, non lo sospettava nemmeno. Sgrana gli occhi verdi, ci pensa un po' su e si compiace quel tanto che basta. "Mi sembra comunque un apprezzamento".
Nata (in casa) a Quartu, nel 1963, due figli e una sfida senza precedenti in Italia.
Quanti agenti guiderà?
"Il reparto è composto da 150 uomini e due impiegate civili".
Come ci si sente a essere la prima in Italia a rivestire il suo ruolo?
"Sono molto lusingata ed emozionata perché è una grossa responsabilità anche nei confronti di tutte le altre colleghe".
La celere è la sezione più muscolare della polizia. Ha scelto lei di dirigerla?
"Diciamo che mi piace mettermi in gioco. A Cagliari c'era un avvicendamento naturale e ho cercato un incontro tra la mia disponibilità e il momento storico che l'amministrazione stava vivendo".
Qualcuno dei suoi colleghi avrebbe voluto il suo posto?
"Non lo so".
Il primo obiettivo come dirigente?
"Prendere conoscenza delle peculiarità dell'ufficio, diventare padrona della materia e cercare di dirigerlo al meglio".
Cosa significa per una donna fare ordine pubblico?
"Ha lo stesso significato che ha per un uomo. Non leggo questa differenza. Certo, è un contesto operativo imprevedibile con situazioni che evolvono continuamente".
Conta di più la testa o il fisico?
"Sicuramente la testa. Poi è chiaro che c'è una presenza fisica, ma quella possono averla anche le donne. Servono soprattutto doti strategiche, equilibrio, buon senso, capacità di organizzazione e tecnica".
Ha mai picchiato qualcuno?
"Per carattere sono più portata alla mediazione".
Mai avuto paura durante il servizio?
"No, forse è stata fortuna, ma non mi sono mai trovata in contesti simili".
Una donna può essere più forte di un uomo?
"Sì, tutto dipende dalle caratteristiche individuali".
Come si fa rispettare dai suoi sottoposti?
"All'inizio ero preoccupata dal fatto di avere un carattere docile e amichevole. Poi ho capito che con il sorriso e le buone maniere si ottiene di più che con atteggiamenti duri e autoritari. Penso di essere una brava persona".
Se non fosse riuscita a fare la poliziotta cosa avrebbe fatto?
"Avrei studiato per il concorso in magistratura".
Il momento più difficile della sua carriera?
"Non ho un ricordo particolarmente difficile. Ci sono tanti momenti in cui ti capitano delle cose che ti mettono alla prova".
Quindi non ha mai pensato di mollare?
"Mai".
Come si concilia il suo ruolo con quello di madre?
"È un lavoro impegnativo, come tanti altri. Faccio come tutte le donne che gestiscono una famiglia. Forse è solo un pochino più difficile rispetto ai maschi, ma si può fare grazie alla forza che i figli ti trasmettono".
Dopo cosa farà?
"Preferisco darmi un obiettivo alla volta. Ora devo concentrarmi su questo".
Ha mai detto no a un superiore?
"Non dico mai dei no netti. Quando non sono d'accordo cerco di convincere gli altri e, normalmente, ci riesco".
Ha mai rifiutato di eseguire un ordine che non condivideva?
"Diciamo che l'ordine legittimo deve essere comunque eseguito".
                                             Mariella Careddu

CULTURA » TERRALBA

Dina Pala, l'artista di Terralba: "Tutto è nato da una sfida"

Giovedì 21 Giugno alle 15:02

Dina Pala
Un affascinante viaggio a Terralba per incontrare Dina Pala, pittrice e scultrice che realizza opere molto particolari e che fa parte di un nuovo movimento artistico, il "fluttuismo". Il suo ritratto realizzato dal nostro lettore Alessio Cozzolino.
***
Dina Pala, una simpatica signora attempata, dalla statura minuta, il volto ben delineato, le mascelle possenti, gli occhietti scuri, non sembra, almeno in apparenza, la settima artista al mondo: ha la vaga aria di una Miss Marple di paese.
Invece, l’apparenza inganna.
Pittrice e scultrice ottantacinquenne sarda, vive a Terralba, in provincia di Oristano. La sua, una casa seicentesca, un raro frammento storico in un quartiere relativamente giovane, è un’abitazione museale.
Per scoprire Dina e il suo talento, non si può non andare a farle visita.
Nelle giornate di Monumenti Aperti, tra il 26 e il 27 maggio 2018, la sua bella "domu" è stata resa visitabile al pubblico. Decine le persone che, incuriosite dalla magnifica mano della pittrice e scultrice, hanno colto l’occasione per incontrare dal vivo l’artista e "saggiare" la sua tecnica.
"È una gran soddisfazione - spiega - poter vedere i propri lavori apprezzati". Dina ha raggranellato un grande tesoro: 227 sono le opere da lei fatte ancora in suo possesso, così ripartite: 157 pitture e 70 sculture.
"Non è nato tutto l’altro ieri - si giustifica - ma da 75 anni di vita 'da pittrice e scultrice'. Dipingo e scolpisco da quando avevo 10 anni".
Nella sua "domu" regna un atavico silenzio, interrotto ogni tanto da un lieve cicaleccio proveniente dall’esterno. A rompere davvero la quiete profonda della casetta, però, ci pensano i quadri, che rappresentano spaccati di vite quotidiane delle donne e degli uomini del suo paese, amanti, nudi, giochi tra fanciulli, unioni familiari: vere e proprie opere eloquenti.
A questi, che cambiano di forme e dimensioni, colori e tecniche, si affiancano le statue, non secondarie nella vita della terralbese, che infatti ha cominciato ad affacciarsi al mondo dell’arte con le sculture. "Precisamente - spiega - con la realizzazione di un presepe in argilla".
E tutto per "colpa" di una sfida: gira un curioso aneddoto circa l’iniziazione artistica di Dina. Pare che, da giovanissima, abbia ingaggiato una sfida con una sua amica: chi delle due avesse realizzato il più bel presepe avrebbe ottenuto un riconoscimento. Mentre l’amica andò a comprarsi le statuette preconfezionate, Dina si avventurò in campagna alla genuina ricerca di argilla e vinse quindi la competizione.
L’arte dell’ottantacinquenne ha presto varcato i confini nazionali, espandendosi perfino negli altri quattro continenti, finendo quindi nelle case di collezionisti stranieri. È infatti l’unica interprete di un movimento artistico nuovo: il fluttuismo, nato da una personale visione del futurismo, riconosciuto nel 1999 a New York per l’Art Expò.
I soggetti che sta rappresentando, in questo momento, sono tipici dei canoni bocciani, in cui le linee flessuose si avviluppano in sfondi dai colori mozzafiato, fino a creare particolari forme geometriche, animali, umani.
"Piacciono tantissimo, specialmente ai giovani. Sai?". E aggiunge: "Un pittore deve sempre sperimentare e studiare per non rimanere indietro".
Dina lo ha sempre fatto: dopo la formazione dell’obbligo, da autodidatta ha costruito la sua carriera. Come? Da uditrice, ha frequentato lezioni di pittura e scultura presso le Accademie di Venezia e Firenze. A Parigi, grazie a un certo Maurice, venne introdotta nel mondo dell’arte di Ville Lumiere. E proprio in questo periodo ebbe la fortuna di conoscere il cubista Picasso. "Averlo incontrato mi ha lasciato strane sensazioni - racconta - ma la parte migliore è stato vederlo lavorare, con tanto ardore e zelo".

la regina dei tatuaggi confessa : io , Riae [ RIAE ELISABETH MAC CARTHY ] felice nella mia sardegna

NON TROVANDO  , SE  NON A  PAGAMENTO  L'ARTICOLO  SUL WEB  ,   VE  LO RIPORTO COSI  .SPERO SI LEGGA


26.8.18

vanagloria \ padda tempiese fa scoprire tempiese un figlio di tempiesi il recordman de 100 metri italiano filippo tortu

prima  non lo   considerava nessuno ,  poi  si  " scopre"  in realtà  è solo  nato di sfuggita perchè il padre   ed i nonni  erano  tempiesi  ,  nostro cittadino   e  gli si   da  la  cittadinanza onoraria   .

Atletica » Tempio Pausania


Tempio, conferita la cittadinanza onoraria a Filippo Tortu


Oggi alle 10:53 - ultimo aggiornamento alle 12:53








L'atleta Filippo Tortu, il primo italiano a percorrere i cento metri sotto i dieci secondi, da questa mattina è un cittadino tempiese. La cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria, è avvenuta nel salone di rappresentanza del Municipio.Erano presenti tutti i familiari di Filippo, il padre Salvino è un tempiese doc, la sua famiglia aveva una storica tipografia, anche piccola azienda editoriale, in città.

Filippo, la mamma Paola, e Salvino sono stati salutati da migliaia di persone. Ha assistito alla cerimonia anche la moglie di Pietro Mennea, Manuela.
Filippo ha raccontato che il padre ha fatto affrescare una parete della loro casa Carate Brianza, con un'immagine del monte Limbara.

Infatti

dal  foglio cittadino   La Beltula gaddurésa.   di   settembre 2018 


La padda è di noi tempiési e ce la teniamo ben stretta, però quando un figlio di un tempiese




riesce a battere, dopo 39 anni il record italiano   dei  di 100 metri  del grande Mennea, come si fa
a non gioire e andarne orgogliosi ? Se  FILIPPO TORTU


non è nato a Tempio, lo lega,però, anche un sacramento:infatti è stato battezzato nella
Cattedrale di San Pietro.Questa notizia ce l’ha passata  la nostra lettrice Suor Luigia
Leoni, presente nel 1998 alla cerimonia. Era stata invitata da Salvino, suo alunno al Liceo e
dalla nonna Vittoria Cocco  Tortu.
                                  (Mario Pirrigheddu)

25.8.18

quando il tatuarsi non era moda ed aveva un suo perchè vero il Il padre del tatuaggio in Italia Gian Maurizio Fercioni







sulla pagina fb di www.vice.com/it ho sentito questa storia interessantissima storiache mi fa capire la differenza fra chi si fa un tatuaggio perchè lo sente e lo ritiene ( perchè effettivamente lo è ancora se ci pensiamo bene ) e chi invece lo fa per moda ed mologazione ( cioè perchè lo hanno tutti\e ) o per imitare i suoi beniamino cinematografico , musicale , televisivo, ecc
Sembrerò   vecchio  \ antiquato   ma    concordo  con lui quando  dice  : << "Tatuarsi la faccia sembra una roba molto da duri e invece per me è una roba un po' da cretini." >>  e  cndivido la  sua  filosofia   (  vedi  primo ulrl  sopra  ) 

ecco  l'intervista  \  testimonianza rilasciata  a  Vice



Abbiamo incontrato Gian Maurizio Fercioni, il padre del tatuaggio in Italia, per farci raccontare com'era tatuare quando nessuno lo faceva.

24.8.18

la lega in sardegna intervista a Mario Piga Coordinatore per La Lega Trinità D’Agultu,Badesi e Bassa Valle del Coghinas

Anche se sono all'opposto politico , non mi chiudo ( o almeno non completamente al dialogo e confronto con chi la pensa diversamente , ed il mio facebook n'è la prova ed chi mi segue anche li lo sa ) ho deciso di cercare di capire come la lega abbia attecchito e abbia ampia diffusione in Sardegna intevistando Mario Piga Coordinatore per La Lega Trinità D’Agultu,Badesi e Bassa Valle del Coghinas
Ma sopratuitto ho cercato un parere contrario a questo articolo  di Andrea  Viola  su il  https://www.ilfattoquotidiano.it/  del  23.1.2018

E’ tempo di ultime alleanze. In Sardegna tiene banco una prossima vergognosa alleanza fra la Lega Nord di Salvini e il Partito sardo d’Azione. Oramai è chiaro che gli ideali e le vere radici storiche di certi partiti vengono completamente calpestati ed umiliati per mere ragioni personali. In questo caso è un vero e proprio ossimoro politico: un vero sardo non potrebbe mai votare per la Lega Nord. I motivi sono molteplici.[---- conrinu qui ]


Eri già iscritto alla Lega nord prima d'essere tra I fondatori nel nord Sardegna ?

Alla Lega non ho aderito, pur nutrendo da sempre simpatia per essa, poiché prima il loro statuto era orientato, verso un’organizzazione a carattere regionale.
Se ti sei iscritto dopo, cosa ti ha spinto a farlo?
Avendo abitato a Milano per un ventennio, conoscevo e leggevo i libri sul federalismo di Gianfranco Miglio, ideologo ormai scomparso, che stimavo molto.
Secondo te sardismo e lega sono conciliabili o si tratta solo di un alleanza fittizia ?
Il popolo sardo in generale, a mio modesto parere, porta all'interno del suo DNA, una cultura federale mal coltivata fino ad oggi da tutti i politici regionali alternatesi fin qui. La Lega è nata su radici federaliste e può esserci utile per realizzarle finalmente.
Alcuni, non solo a sinistra ma anche a destra , pensano che la Lega Nord in Sardegna è un corpo estraneo al di fuori della nostra identità, tu cosa ne pensi ?
La Lega ha capito meglio di tutti le nostre specificità e se n'è vuole fare carico per rilanciarle e renderle efficaci. Le contestazioni delle coalizioni che hanno mal governato l'Isola fino ad adesso, segnalano unicamente la paura che ciò accada finalmente è per questo sono in fibrillazione.
Lega Nord: il partito di Matteo Salvini, che oggi sembra entusiasmare anche molti sardi, non è mai stato esente agli albori della sua fondazione, da attacchi spiccioli contro i meridionali e sardi.

Da sempre il nord ha contribuito a versare una grossa fetta dei suoi utili a beneficio di Regioni sprecone del sud, ormai non è una novità per nessuno. È giusto che vengano stabilite delle regole del pari diritti e doveri, di cui l'intera Nazione ha bisogno e delle quali col tempo ne beneficeranno tutti. Per questo Matteo Salvini, che ha intuito per primo le reali necessità delle restanti Regioni, ha messo in campo la sua credibilità e quella del partito, allargandolo.
Secondo te la Sardegna oltre che territorialmente e culturalmente fa parte del sud d'Italia oppure è un’entità assestante ?

Esiste una concezione a Milano e nel nord in generale, che il popolo sardo abbia, antropologicamente parlando, peculiarità caratteriali diverse al popolo meridionale. Riguardo alla poca parsimonia nell'amministrare la cosa pubblica, prima di contestare le critiche nordiste, per avere cognizione di ciò, basterebbe semplicemente fare una analisi comparativa del numero di addetti negli Enti Pubblici in base ad ogni abitante, per rendersi conto della differente gestione tra Regioni del sud e quelle del nord. Ciò deve servire come sprone, ad accettare una sana competizione, unico modo per crescere e migliorare la nostra economia da sempre dipendente degli aiuti di Stato.
Cosa pensi sulla dichiarazione di Salvini circa la sua idea per l’autonomia sarda rilasciata all'Ansa qualche tempo fa
Condivido appieno quanto pronunciato dal nostro Leader a tal proposito, poiché il futuro dell’Europa se non addirittura quello mondiale, poggerà il proprio avvenire sulle autonomie. Sono convintissimo, che solo tornando a valorizzare le proprie origini e le specifiche identità, i popoli potranno esprimere potenzialità enormi, fin qui soffocate dalla globalizzazione imperante, gestita dai grandi gruppi d’affari.




20.8.18

L'altro lato del silenzio


       
Mi c'è voluto ,  per provare  a mettere in veramente ( anche se a tratti  non ho resistito e e  chi mi segue anche  sui sui social  lo sa ) pratica  quel silenzio

Risultati immagini per silenzio

--- ne ho parlato qui   sul blog   ---- che m'ero imposto sui fatti di Genova [ il crollo del ponte Morandi   N.a ]  e tutto quello che n'è seguito ed ancora ne segue  , " soggiorno  "d'amici ad Aglientu  .  comune  d'Aglientu 
Mappa di: Aglientu Italia
per il  Summer festival blues  edizione  2018  festival blues  che  vi si tiene   da una decina d'anni ( trovate le mie foto. sui Facebook ed Istagram ] Infatti nonostante sia un luogo turistico essendoci vicino  3/5km il mare  la connessione Wind ( con le altre  non saprei ) fa ..... schifo  devi fare un Acrobazie  fra reti francesi  per trovare una connessione  decente.  Tutto ciò ti fa  non sono apprezzare di più i concertit e  tutto quello  che  ti circonda    a cui assistiMa. Soprattutto  questa mancanza  /difficoltà  di connessione ti va apprezzare meglio silenzio  della mattina presto ( vedere post precedente )  ed  il   saper aspettare che gli altri si sveglino per fare colazione insieme .   E ti  "  costringe " a vedere ed analizzare  l'altro lato non solo quello angosciante   del silenzio.  E ti fa ridere  ed prendere coscienza della dipendenza   / dalle dipendenze  (  vedere  mia foto sotto  ) 
L'immagine può contenere: una o più persone, oceano, spazio all'aperto e natura
indotte (  da cui nessuno sottoscritto compreso  n'é immune )  verso le nuove tecnologie
Sempre più asfissianti ma.ormai divenuti vitali e sempre più  necessarie purtroppo.Dopo questa salutare full immersione  rigenerante balneare/musicale passata a


   si ritorna al solito tran tran ed a rotture di scatole a cui  si é obbligati

In piazza Duomo a Firenze la bottega dei colori che resiste al mangificio., Il negozio di vinili che dice no al Black Friday: «Clienti da tutta la Toscana, il nostro segreto è la roba popolare»

 Corriere della Sera In piazza Duomo la bottega dei colori che resiste al mangificio In questi anni hanno visto la città intorno cambiare, ...