30.10.18

halloween non è solo americanate o crociate dei cattolici intransigenti , dei sovranisti ignortanti che non conosco le nostre tradioni mortuarie pagane

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foto mia   scattata  un  halloween di qualche   tempo  fa  in un locale  del mio paese  
la festività dei morti e dei santi chamate anche di halloween non sono come dicevo in quetoprecedente post : Vade Retro -Halloween, tra inganni e folclore le solite crociate ed contrapposizioni fra pro e contro o nel titolo del post d'oggi .
Infatti   è  da  un paio d'anni che in controtendenza    si reagisce  alla moda  (  che  poi  tanto moda non è   in quanto s tratta  di una  " re importazione  "   di miti e leggende "  provenienti tramite  l'immigrazione   dall'europa    nelle Americhe  ed  ora  viceversa  . 
Ma  prima  di  parlare   delle festività   e delle tradizoni   dei morti  della  mia terra    smontiamo le teorie  dei cattolici  più antichi ed intransigenti   rimasti   indietro   al secolo  scorso  ( vedere  il video    da me  citato  in  " vade    retro  ..... "   url   nel collegamento  citato nele righe precedenti  )  eidenziando  che  esiste  come  dice   un prete  un po'  più aperto  



Caro don Antonio, come ogni anno si avvicina il 31 ottobre e con esso Halloween. È cosa risaputa che sia una festa di origine celtica, che non ha nulla a che vedere con la nostra fede e con la tradizione cristiana. Anzi, molto spesso essa esalta l’oscurità, il male e in casi estremi addirittura il diavolo. Nonostante ciò ormai si sta radicando nel nostro tessuto sociale, sopratutto tra i giovani come me. Io ho 19 anni e come tutti i giovani sento un po’ il richiamo a “far festa” e a divertirmi. Ma prima di tutto sono un cristiano e quindi volevo sapere se per un cristiano è lecito oppure no “festeggiare” Halloween e poi i giorni seguenti partecipare alla festa di tutti i santi e dei defunti.                                                                                          MATTEO


Caro Matteo,
la solennità di tutti i santi e la commemorazione dei defunti sono due momenti importanti dell’anno liturgico. In particolare ci richiamano al senso ultimo della nostra vita, che è la comunione eterna con Dio, e ci ricordano il legame che c’è tra la Chiesa della terra e quella del cielo, tra noi e i nostri defunti. Un legame di fede ma anche di affetto e di reciproco aiuto. È la comunione dei santi. E Halloween?
halloween-shutterstock_329720507
Senza dubbio è oggi una festa consumistica, importata nella forma attuale dagli Stati Uniti. È anche vero che i nemici della Chiesa, i satanisti e i seguaci dell’occulto se ne sono appropriati. Ma in origine era una festa cristiana, anzi cattolica.Lo spiega il nome stesso nella sua etimologia. Hallows indica i santi e -een la vigilia (da evening, sera). Quindi la parola significa sera o vigilia dei santi. Come per ogni festa cristiana, anche quella di tutti i santi inizia la sera o la notte precedente (come per la vigilia di Natale o la notte di Pasqua). Scrive don Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio catechistico della diocesi di Roma: «I cristiani – grandi maestri della gioia e del festeggiare – inventarono la festa dei santi (e la commemorazione dei morti) per celebrare il fatto che la morte era vinta e che il duro male era ormai sconfitto. Di questo dobbiamo parlare ai bambini, spiegando il nome Halloween». Prosegue don Lonardo, «i celti cattolici (gli antichi irlandesi) iniziarono a celebrare l’illuminazione della notte, le zucche che mettevano in fuga il male, il cielo che visitava la terra, i dolcetti che i morti portavano ai loro discendenti come segno del loro amore sempre presente e della loro intercessioni per i loro cari presso Dio, la sconfitta del male» (vedi il sito www.gliscritti.it ).La tradizione non è solo del Nord Europa. Per esempio, anche in Sicilia e Sardegna si usano i “dolci dei morti”. Cosa fare, allora? Forse è il caso che noi cattolici ci riappropriamo di Halloween, svincolandoci per quanto possibile dai legami consumistici e spiegando ai nostri ragazzi la comunione che ci lega ai nostri defunti e a tutti i santi. Non trascurando una visita e una preghiera al cimitero.



L'immagine può contenere: testo


Quindi  si  può festeggiare    anche  chi  è cattolico  Infatti  : << (....) Ogni festa terrena era per i cristiani immagine della grande festa del paradiso. E poiché di feste non ce ne erano mai troppe, i cristiani festeggiavano regolarmente anche le vigilie delle feste.
Halloween-ansa-02
 Di tutte le feste di vigilia, oggi da noi ne sopravvivono solo due: la vigilia di Natale (24 dicembre) e la vigilia del mercoledì delle ceneri (martedì grasso). Gli storici hanno ragione di credere che in Europa nel Medioevo si facesse regolarmente festa anche nella notte del 31 ottobre. Lo prova il fatto che in alcune parti d’Italia e d’Europa sopravvivono ancora oggi feste della vigilia d’Ognissanti che somigliano in maniera singolare alla festa americana di Halloween, ma che hanno origini molto più antiche. E’ noto in Irlanda, già in epoca carolingia, durante la vigilia d’Ognissanti i contadini esponessero fuori dalle case rape intagliate e illuminate dall’interno e sfilassero per le strade sbattendo rumorosamente pentole e padelle. Se le rape illuminate servivano ad onorare le anime bloccate nel Purgatorio, invece le pentole e le padelle servivano a “tenere alla larga” le anime dannate.(....) >> [ continua su : " 
Cari cattolici, Halloween l’abbiamo inventata noi. Non lasciamocela scippare da streghette e satanisti " articolo di tempi.it nota rivista cattolica .
Lo testimonia  anche  il premio  Nobel  Grazia Deledda (Nuoro, 27 settembre 1871 – Roma, 15 agosto 1936) in

Concludo     questa  mia  "  filippica  " culturale   contro    queste   assurde   e   moralistiche  crociate   con  un' altra    testimonianza   sempre  sull' Halloween  cattolico  e  non solo esosterica  o satanista   di  queste  festa   che  certamente  è presente  essendo  un  compromesso fra  paganesimo     e  cristianità    è  sempre  quest'altro articolo di  tempi.it
Ma  ora    basta    fare le pulci  e   veniamo alla  seconda parte  dell'articolo  le  tradizioni  (    trovate  approfondimenti     sui link  proposti  all'inizio del  post )   
Noi Sardegna halloween lo festeggiamo così


per  finire    con queste  due   discussioni  facebookiane  . La prima    avvenuta   commentando questo articolo sula  mia bacheca  di facebook .  Segno che   c'èmota  ingnoraznza       e  pseudo nazionalismi \  sovranisti che non   conoscono  o non hannommenoria  delle proprie  rafdici   antropologiche culturali o  non sanno    distinguere   l'hallween  Americano    dall' " hallowen  nostrano " . Uso    il termine   H   associandolo ad  altri   termini  fra   virgolette    perchè  :1)  le  nuove  generazioni , esperienze  personali     conoscono    purtroppo  solo   quello   americano    ed  neoliberista  che ormai ha  inglobbato  le  nostre  tradizioni   e  se  dici liu molti   e molti  non capiscono o  non   ci arrivano  subito    cosa  che  invece  avviene  se dici haloween  ., 2)  cosi pur e i otori di ricerca   se  non aggiung  halloween  a qualcosa   trovi  pochi  risultati  .  es     cercando  i  sito  sopra   ho  dovuto usare  il termine  H  associato  a cattolico  ed    a sardo  .


Maddy Gabry La nostra ???? Ma quando mai !!!! Non ci appartiene proprio !!!
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Rispondi10 h

Giuseppe Scano Maddy Gabry se ti fermi al termine ormai diventato generico halloween no . Se intendi culturalmente si .
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Rispondi4 h

Andrea Pirina A me questa festa non è mai entrata dentro, ancora mi suona strano sentire bambini chiedere “dolcetto o scherzetto” 🤦🏻‍♂️ e non la sento sicuramente nostra ! Ci manca solo pubblicare che sentiamo tutti la nostra festa del “ringraziamento”

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Rispondi3 hModificato

Giuseppe Scano neppure a me caro Andrea Pirina. ti capisco anche per me all'inizio , infatti non gli li davo fin quando non mi dicevano li morti e morti , poi mi sono rassegnato ( anche se continuino a fare la mia guerriglia culturale promuovendo le nostre usanze sarde ed italiane vedi la risposta a Maddy Gabry ) e gli do lo stesso , perchè ricordano me quando ewro piccolo e facevo il casa per casa nel quartiere per il periodo diei morti e dei santi quello che oggi viene comumente chiamato halloween .
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Rispondi1 hModificato


la  seconda  ed  ultima  su questo post  facebbokiani  suggerritomi    da  un  mio contatto iultra cattolica

Rinascita Mariana ha condiviso un post.
SCENE FORTI DI MANICHINI CHE RAFFIGURANO OMIDICI CRUENTI...
Preparativi per halloween in Ohio.
Qualcuno ha ancora dubbi che si tratti di una festa satanica?
Sabry Castelli Romani
Preparativi per halloween in Ohio.
Qualcuno ha ancora dubbi che si tratti di una festa satanica?


meno male   che    su  facebook ho  anche  contatti      che   equilibrano  le  cose 


Felice Mulas e' stats trasformata in questo. ma non lo era...
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Rispondi20 h
Antonio Bocco Mii! !!ancora con sta.fesseria della festa.satanica,in America.si preocupassero delle armi che danno a.destra e.a manca,invece di queste cavolate.
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Rispondi20 h
Franco Barone Ma che orrido
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Rispondi20 h
Antonello Masu A parte il fatto che Satana non esiste.E la rabbia dei preti che ancora non hanno manipolato questa ricorrenza
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Rispondi13 h


 Buon  Hallloween  o  buon ogni santi  

29.10.18

chi lo dice che le cose belle siano solo quelle di massa o note al grande pubblico ? La Sajetana dei Feral Cor andidati al parodi edizione 2018



spesso le cose belle , toccanti , profonde sono quelle anche quelle che non diventano massa ma sono di nicchia . Sentite che bella questa canzone, è di un gruppo di giovani genovesi e non solo, è stata selezionata per il premio Andrea Parodi 2018

A me piace tantissimo anche se capisco poco o niente il genovese Grazie all'amica  e  compaesana (  anche  se  ormai   è  cittadina  Genovese   visto   vive  e    lavora  li    ) Giulia Acerba per avermelo segnalato ed ai Feral Cor per averlo messa online

troppo nazionlismo e provincialismo in cucina o prima gli italiani anche a tavola ? il caso di Vittorio Castellani, meglio noto come Chef Kumalé, lascia La Prova del Cuoco


Risultati immagini per Chef Kumalé
 IO   sto  con Chef Kumalé  (  foto  a   destra   )  , non perchè non ami  la  cucina  italiana  e  la mia terra  .
 Ma  perchè    considero  l'identità  ( anche quellla  culinaria  )    un qualcosa  d'aperto e non di  chiuso   . Infatti  : <<  (  ...  )    il boia diventa vittima anche dopo mezz'ora \ ma la vittima diventa il boia se non ha cultura ! (...  continua  qui   )  >>.  Quindi  non vedo    niente  di male   e  " pericoloso "    se  in una  trasmissione  di     cucina    oltre  alle  classiche  ricette  italiane   ci si mettono    anche delle ricette   straniere  . perchè non    bisogna  dimenticare    che  molte  ricette regionali  sono frutto  di  contaminazione  ed  integrazione     con  vari popoli     che   prima  e    dopo   Roma    sono  presenti in  Italia  .  Ad  esempio i  carciofi alla romana  sarebbero    un piatto preso  dall'antica   comunità ebraica  .  



Prima  d'iniziare    leggi anche


Da  https://www.nanopress.it/spettacoli/

Chef Kumalé lascia La Prova del Cuoco: ‘Mi chiedono solo piatti italiani, non ci sto’
Vittorio Castellani, meglio noto come Chef Kumalé, lascia La Prova del Cuoco: 'Mi chiedono di parlare soltanto di piatti regionali italiani, escludendo il multiculturalismo a tavola. Ma io che sono un esperto di cucine del mondo non posso accettarlo'. Insomma: 'prima gli italiani' anche in cucina?


Pubblicato da Raffaele Dambra Lunedì 29 ottobre 2018



La conduttrice Elisa Isoardi durante un photocall della trasmissione La prova del cuoco / Ansa.




‘Prima gli italiani’ anche tra i fornelli? Il giornalista Vittorio Castellani alias Chef Kumalé ha lasciato La Prova del Cuoco perché, a suo dire, gli avrebbero impedito di presentare piatti etnici a vantaggio di ricette rappresentative del ‘multiregionalismo italiano’. Richiesta legittima, per carità, se non fosse che Castellani è un esperto conoscitore di cucine di ogni parte del mondo, frutto di quasi trent’anni di viaggi intercontinentali alla scoperta di sapori e culture diverse, e che quindi non ha senso chiamarlo in trasmissione per parlare di pastasciutta e parmigiana di melanzane.
Chef Kumalé ha annunciato l’addio a La Prova del Cuoco attraverso un polemico post su Facebook, spiegando che a queste condizioni la sua presenza nel programma è diventata inutile: ‘Lunedì 29 sarei dovuto tornare a La Prova del Cuoco su Rai 1, ma l’idea di andare in televisione per raccontare poco più di niente e per fare lo slalom tra termini e definizioni da evitare, ricette fusion e rivisitazioni strampalate, non fa per me’.
‘LA TRASMISSIONE PREFERISCE DARE SPAZIO AL MULTIREGIONALISMO ITALIANO PIUTTOSTO CHE AL MULTICULTURALISMO’
Poi, l’affondo: ‘Dopo avermi cercato e voluto’, ha scritto Castellani, ‘Mi hanno detto che la trasmissione preferisce dare spazio al multiregionalismo italiano piuttosto che al multiculturalismo a tavola. Come se i due contenuti non potessero convivere all’interno della stessa trasmissione’.
‘ANCHE IN CUCINA MI SEMBRA CHIARO IL CONCETTO DI SOLO GLI ITALIANI!’
In altri termini, secondo Chef Kumalé il motivo del cambio di rotta sul tipo di ricette nasconderebbe motivazioni ben più profonde, probabilmente di natura ideologica: ‘Sono preoccupato per l’aria asfittica che si respira in questo Paese, per questa forma di povertà culturale, che in modo silente ma sostanziale sta rinforzando sentimenti e scelte che reputo molto pericolose per la nostra povera Italia. Anche in cucina oramai mi sembra chiaro il concetto di ‘Solo gli Italiani!’, che rappresenta un’estensione dello slogan ‘Prima gli Italiani’.
Inutile dire che qualcuno molto malizioso ha già collegato questa nuova direzione ‘tricolore’ de La Prova del Cuoco alla presenza come conduttrice di Elisa Isoardi, guarda caso la compagna di… Matteo Salvini, uno dei massimi rappresentanti dell’identitarismo nazionale. Ma forse la scelta di puntare, in via quasi esclusiva, sulla cucina italiana è dovuta più probabilmente alla necessità di recuperare ascolti dopo un inizio zoppicante, dato che alla maggior parte dei telespettatori interessano di più i piatti nostrani.


28.10.18

cari bloggers , giornalisti , ed utenti social . BASTA con il caso desirèe . non avete altro di cui parlare ?


Giuseppe Scano ha condiviso un post.
11 h
Finalmente una ( Marianna Bulciolu ) che la pensa come me https://www.facebook.com/100001696535485/posts/2001963413203524/ non se ne può davvero più ci manca solo che ci dicano cosa faceva in bagno
Marianna Bulciolu
Continuano a fare i raggi X a questa ragazzina che è stata stuprata ed ammazzata.
Non è morta perché i genitori non la seguivano
non è morta perché era disinibita
non è morta perché era troppo libera
È MORTA PERCHÉ L’HANNO STUPRATA ED UCCISA!!!
  Infatti   Marianna    ha  ragione   e   E che .... nn si può aprire un social , un aggregatore di news , un tg o un giornale , una bacheca social che si continua a parlare della povera Desirèe Mariottini . Ma BASTA( scusate se urlo ) non se ne può più . 
L'immagine può contenere: 1 persona, in piedi e spazio all'aperto
Ma la gente , i bloggers ed i giornalisti non hanno altro di cui parlare anzi stra parlare , visto che ormai non c'è altro d'aggiungere e rimestare . Basta strumentalizzazioni politike \ ideologiche di Destra e di Sinistra , scaricabirile , razistiche ed exenofobe , buoniste , ecc . Ne  trovate sotto un esempio   Lo sappiamo già che ,datemi pure del razzista , che coloro che le hanno usato violenza approfittando della di lei e lasciandola poi morire sono delle bestie anche se è un offesa per le bestie . E chi ha taciuto non opponendosi e peggio di loro . Lo sappiamo già come è morta e lo sfregio che hanno fatto sul suo corpo . Così come sappiamo pure la situazione che l'ha portata alla droga ed fuggire dalla famiglia Basta giustificare e lanciare la caccia al nero e all'immigrato regolare o irregolare che sia .Non ho nient'ìaltro d'aggiungere a qunto già detto sia nel mio precedente post ( che trovate sopra  l'irl  o qui https://bit.ly/2PiPF45 ) e quest'articolo condiviso sulla  mia  bacheca  di facebook  ( e che ritrovate  l'url sempre  sopra  o  qui https://bit.ly/2yCDHIG ) 

. L’avviso choc è comparso questo pomeriggio sulla pagina Facebook del "Salottino del Ponte" di Susa, un circolo privato aperto da alcune settimane:

Meno male che --- sempre secondo repubblica da cui ho preso lo screenshot --- qualcuno gli ha subissati di critiche e anche qualche insulto, tanto che dopo poche ore hanno deciso di cancellare il post con tante scuse: “Non volevamo essere razzisti”. dicono.
Ma nemmeno il post riparatore frena l’ondata di sdegno verso un cartello che ricorda tanto le campagne antisemite della Germania nazista e dell’Italia fascista: "Facile cercare di mettere le pezze dopo solo a causa della pessima pubblicità che vi siete fatti. Il vostro pensiero rimane ben chiaro a tutti" scrive una utente. E un altro aggiunge: "Non volevate essere razzisti, ma lo siete stati. Non volevate urtare la sensibilità, ma avete offeso il concetto di civiltà, le persone ed anche la vostra intelligenza. Non mi sento arrabbiato o indignato, mi sento deluso. Solo deluso". 
I gestori del locale spiegano su Facebook come il gesto volesse essere piuttosto "un attestato di solidarietà" nei confronti della ragazza massacrata a Roma: “È stata una provocazione un po’ troppo forte dettata da una rabbia immensa per un omicidio disumano di una bambina .L’onestà e la correttezza non c'entrano col colore della pelle. La nostra voleva essere solo una denuncia ma non a sfondo razzista”, ribadiscono i gestori.
Il post però non è sfuggito all’attenzione dei carabinieri che ora stanno svolgendo verifiche su quello che è comparso sul web nel pomeriggio. Nonostante la ritrattazione la procura potrebbe ipotizzare il reato di istigazione all’odio razziale.


con questo è tutto passo e chiudo








Massimo Dessena da Libraio ad editore




da http://www.lanuovasardegna.it/tempo-libero/2018/10/27/


Max, quando il libraio diventa editore

Un salto dall’altra parte della barricata, per vedere che effetto fa progettare, produrre e stampare libri dopo essere stato per una vita il terminale del percorso. Massimo Dessena raddoppia un...

In piazza Duomo a Firenze la bottega dei colori che resiste al mangificio., Il negozio di vinili che dice no al Black Friday: «Clienti da tutta la Toscana, il nostro segreto è la roba popolare»

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