8.5.19

ci voleva il salone di torino per capire che casa pound è fascista ?= e che il fascismo sta ritornando alla grande da una decina d'anni e si è presa la periferia delle grandi città cavalcando il malessere ?


Risultati immagini per i fascisti sono tornati


Concordo con  quanto  dice    Roberto   Recchioni

Leggo questo pezzo e cerco di capire.Cerco di capire perché, oggi, è così imperativo fare il pelo e il contropelo al Salone del Libro perché ospita i fascisti e il fascismo è fuori legge, e non farlo l'anno scorso, quando le stesse realtà, già erano presenti, magari con etichette diverse.Cerco di capire perché lo stesso discorso non si è fatto a Più Libri più Liberi, che di stand di editori di chiara matrice fascista ne ha sempre ospitati.Cerco di capire perché non si è fatto a Lucca, che per alcuni anni ha ospitato un editore che pubblicava fumetti di chiara matrice fascista con tanto di eroi fascisti come protagonisti.Cerco di capire perché, per esempio, non si fa questo discorso nei confronti dei due maggiori distributori online nazionali, che i libri di quegli editori fascisti li tengono regolarmente disponibili. Nello stesso spazio dei tuoi.Cerco di capire come tu autore, che pubblica per una casa editrice che fa parte di un gruppo editoriale che è il distributore di quei libri fascisti contro cui stai protestando, non avverti la contraddizione in essere.Cerco di capire perché questa cosa la fai da solo, invece di farla collettivamente.Cerco di capire.Ma ottengo solo risposte dogmatiche che rispondono a una domanda che non ti ho fatto.Perché non me lo devi dire tu che il fascismo è una merda.Quello lo capisco da solo.

TEMI.REPUBBLICA.IT
Lo spazio concesso dal Salone del Libro di Torino ai fascistissimi delle edizioni Altaforte è l’ennesimo episodio con cui i valori della Costituzione – che dovrebbero essere l’abc ineludibile di una manifestazione culturale demo



Quello di Casal Bruciato è l’Aventino peggiore, non certo quello di Torino. Ed è lì che ci piacerebbe vedere i Raimo, i Ginzburg, le Murgia, i Wu Ming. A combattere contro Casa Pound sul suo terreno sveglia intellettuali è per causa del vostro e nostro radical chic se le destre si sono prese le periferie e sono scese fra la gente cosa che la sinistra istituzionale e sic n , ha smesso di di fare d'anni .

7.5.19

in giro per il paese


rincominciare da tre o da zero ? dubbio in una notte senza stelle

colonna  sonora
Arvo Pärt - Tabula rasa
 Csi  -  tabula  rasa  elettrificata   complete 
Bertoli - Tanzenda    spunta  la  luna dal monte  




sveglio in una notte senza luna mi attanaglia questo dubbio esistenziale rincominciare da 3 come suggerisce troisi nel ,film Ricomincio da tre del 1981 diretto da Massimo Troisi. È il primo film dietro la macchina da presa dell'attore napoletano



Risultati immagini per notte senza stelle
o  fare  Tabula rasa   come   suggerisce  il titolo  del cd  (  vedere  url  sopra  se  volete  ascoltare   o  riascoltare  le  canzoni in esso contenute  )     tabula  rasa  elettrificata  il terzo album in studio del Consorzio Suonatori Indipendenti, pubblicato nel 1997. Viene spesso abbreviato con l'acronimo T.R.E., che rimanda oltretutto alla sua cronologia discografica (è il terzo album dei CSI, dopo Ko de mondo e Linea Gotica).

Ma  poi  mi  dico basta  elucubrazioni  , non  basta     quanto  ne   faccio  anche   di giorno   ,  la  notte    è  fatta per  dormire     o   per  chi  può permetterselo per    amare   



 Infatti  dopo  aver  iniziato il processo di sintesi e   antitesi  , incomincia   a   calarmi la  palpebra     e  riprendo  a  dormire    anche  se  per  20 munuti perchè poi   all'albba   mi sveglio per  andare  a  lavorare    e  quindi  l'elucubrazione   è rimandata  ad "  una data  da  destinarsi  " 😉😂✨🙄👀👁.perchè chi parte sa da che cosa fugge, ma non sa che cosa cerca.Almeno per il momento.Poi vedremo .Magari chissà visto che le seghe...  Ehm... elucubrazioni ....mentali ,  sono molto spesso , come gli incubi ed i rimpianti a  volte ritornano a tormentarti ed angosciarti

5.5.19

ma quando si parla di un femminicidio o una violenza sulle donne non sappiamo usare altri termini oltre a quello dell’istinto e della bestialità

  mettendo come sempre  i  giornali  nella differenziata  della  carta   , leggo  nei  titoli  e  in alcuni articoli    sui  fatti  di viterbo i termini   istinto  è bestialità . E mi  chiedo  ma  i media  e  purtroppo  non  solo  non  si conosco  altri  termini    per  descrivere   un atto  infame   e    cosi  vigliacco  ?


Cristiano-Maria Bellei   2 maggio alle ore 08:26

L'immagine può contenere: una o più persone e cibo Non se ne può più di questa manfrina dell’istinto e della bestialità. Attirare una donna in una trappola, stordirla di pugni, spogliarla con calma, violentarla per ore umiliandola in tutti i modi possibili, non ha nulla a che fare con le pulsioni, e nemmeno con l’essere bestie, dato che nessun animale si prenderebbe MAI la briga di mettere a fuoco il telefonino per filmare un crimine e condividerlo con il proprio padre e gli amichetti.(....)  

Infatti le ragazze \ le donne hanno desideri sessuali, persino più forti e cogenti di quelli dei maschietti, solo che non vanno in giro a massacrarli dopo averne trasformato i corpi in sacchi di carne su cui scaricare voglie e frustrazioni.
Immagine di copertina

Infatti << (....) La verità è che finché continuerete con questa assurdità dell’uomo che deve fare i conti con la sua parte primordiale, non solo sarete complici di questo scempio, ma non capirete MAI che siamo di fronte ad una schifosa questione di potere. Chi stupra lo fa perché si sente legittimato dalla cultura dominante, dal fatto che la donna sia considerata un oggetto di servizio, dalla convinzione di restare impuniti, dalla condizione di strutturale debolezza in cui la vittima viene relegata, altro che richiamo della giungla.>> E concludo con lei ( e e i suoi fans e non solo ) caro Ministro Salvini: << la pianti con la cretinata della castrazione chimica, buona solo per nascondere inadeguatezze e fallimenti, pensi piuttosto a fare il suo lavoro, che non è quello di comminare pene via social, ma di tutelare la sicurezza delle persone, indipendentemente dai genitali che madre natura gli ha messo tra le gambe.>> Ed  applicate   si è  , anche se  con notevole   ritardo rispetto  ai paesi del nord  europa   dove  tale  cosa  è in vigore  da  decenni  ,  l'educazione  di genere  e   uscita  della  astruse  teorie     della  cultura  gender

Immagine di copertina

E  voi giornalisti  e  titolisti  ,  OVVIAMENTE  senza  generalizzare     perchè   in mezzo ....   a  pessimo  giornalismo posso esserci  anche    usate  degli  ottimi colleghi    e  d  ottimi  articoli  d'analisi    come  questo  e   questo di https://www.tpi.it/ (un  distinto   cosa   rara    tra  tanto pattume  e  clickbait  )    i  termini a proposito   andando  oltre  a  gli stupidi  tabù 

non mi piacciono le sbarbine ma le mature

  in sottofondo  
Pensa - Fabrizio Moro

leggi anche  





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Dovrei mettere   i  consigli alla  fine  ,  ma   visto  la  caratteristica  del post    e  il  titolo sarcastico  ed  ironico che potrebbe    creare  dei fraintendimenti  a  chi   non   riusce  ad  individuare  anche  se  modificata    \  nascosta  ,   la  citazione  musicale  (  vedere   il  primo video  sotto   )   mi  sembra  opportuno  metterli ora  . Ecco  un  inchiesta  (  il  primo  consiglio  )  seria  e  ben  fatta  senza  :  pregiudizi ,  preconcetti ,  tabù  inutili    ed  a  360   grandi ., secondo m consiglio    ed   un libro   fiero  ed  indigesto  per  i ben  pensanti



Consigli 

FQ Millennium Luglio
TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUL PORNO MA NESSUNO HA MAI OSATO RACCONTARVI

Luglio 2018

Non fate i moralisti! la metà di voi guarda siti porno (donne comprese).
Dalla preistoria in poi il sesso disegnato, dipinto e raccontato eccita gli esseri umani.
Un viaggio nel mondo del proibito al fianco di storici, sociologi, scrittori e pornostar







libro consigliato   ( e  da   recensito  su   questo blog )

Copertina anteriorePorno cultura   viaggio in fondo alla carne  
Mimesis, 2016 - 142 pagine


Selfie maliziosi, Youporn, Grindr, sexting, online dating, scenari politici traboccanti di umori e allusioni sexy, performance oscene e dedali a luci rosse, estetiche morbose a ornamento delle comunicazioni più disparate, live cam, gay-for-pay, gif porno, dickpic, stanze private, dark room, pornhorror, feticismo gotico e barocco, love doli, fucking machine, realcore, lingerie erotica, jockstrap: dissoluto e fastoso, crudo e sovresposto, il porno brulica trionfante dalle maglie del web 2.0 agli scenari urbani, dagli schermi mediatici agli interstizi del quotidiano, invadendo le trame della vita pubblica, surriscaldando le connessioni elettroniche e impregnando di sesso la socialità contemporanea. Benvenuti nella pornocultura. Quali sono le origini, la genealogia e gli effetti di questa scena convulsa? Di quale condizione annuncia la venuta? Cosa sacrificano e battezzano i riti pagani, gli orgasmi multipli e gli scambi di questo teatro dell'osceno senza pareti? Quali nuove frontiere implica la rivelazione degli abissi fino a poco tempo fa inesplorati dai più? Investigando fino alle sue più estreme conseguenze il legame intimo tra l'erotismo e la morte qui in opera, il saggio intravede nell'irruzione della pornocultura, al di là del bene e del male, il declino del soggetto moderno e i primi vagiti di una nuova carne di cui è ormai urgente comprendere la forma, il senso e l'etica.

L'immagine può contenere: testo




datemi pure del : matusa , jurassico , antico , ecc , ma sappiate che molto spesso queste persone sono più avanti ed progressisti degli stessi progressisti .ad ogni età la propria sessualità . Insomma ogni cosa a suo tempo . 


Infatti   condivido tale articolo di https://www.facebook.com/I.have.a.voice1/
 Non bastava l'utilizzo di corpi di donna come oggetto sessuale per la campagne pubblicitarie più disparate, ora si usano anche le bambine. Questa è la campagna pubblicitaria di un'azienda che fa abiti da cerimonia per bambini (comunioni, ecc.), ed ecco come decide di immortalare le piccole modelle: trucco pesante, rossetto rosso fuoco, ciglia finte e matita e ombretto nero per sguardi profondi e ammiccanti, pose seducenti, labbra socchiuse molto sensuali e addirittura i tacchi. Una sola parola: SCHIFO. Già l'uso incessante delle donne adulte nelle pubblicità con atteggiamenti seducenti è fastidioso e sminuente per le donne, ma ora, farlo addirittura per bambine di appena 8 anni o poco più, è davvero troppo. Non un sorriso spensierato, uno sguardo timido o divertito, come dovrebbe essere nell'infanzia, no: bambine sexy.

L'immagine può contenere: 3 persone, persone sedute, matrimonio e spazio all'aperto
 Niente sono valsi i commenti indignati di moltissime utenti che richiedono di rimuovere quelle immagini, sottoponendole anche all'attenzione del Garante Infanzia e Adolescenza e le lettere di denuncia allo IAP (Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria), come segnalato da una utente : "Evidente incoraggiamento alla pedofilia attraverso l'uso di immagini che ritraggono bambine in pose e con sguardi chiaramente ammiccanti, sessualmente provocanti. Gambe aperte, make-up da donna adulta, posa da "porno casting" sono evidentemente una violazione alla Carta dei Diritti del Fanciullo. L'azienda dovrebbe essere duramente sanzionata e le sue pubblicità che ritraggono bambine "oggettificate" come donne adulte e sessualizzate, ritirate. Sarebbero pubblicità sessiste anche con donne adulte, con bambine stiamo parlando di illecito". Molte utenti si sono mosse in massa segnalando questa pubblicità oscena e Ihaveavoice si unisce a loro. Condividete questo post e aiutateci a segnalare allo IAP, scrivendo a questo indirizzo email: iap@iap.it Potete copiare questo testo, per facilità. L'azienda in questione si chiama LesGamins. Facciamo finire questo scempio.




Concludo giocando d'anticipo ad eventuali dubbi/contestazioni del tipo : ma sei gay e non ti piacciono le donne ?! A che età bisognerebbe iniziare allora a truccarsi i a vestirsi " modernamente " ?! Ma ogni uno non è libero di fare quello che vuole ?!

  Certo  che  le  donne     mi piacciono 


  non solo  da   punto  di vista  erotico  \  sentimentale    ma  per  questo dobbiamo  trasformarle  in oggetti   da mercificare fin dalla più  tenera  età  . 


Non  sono   Gay  e   se  poi   lo fossi   


canzoni di ..... ( mio giudizio personale ed opinabile )


 ma che rispecchiano  il mio pensiero . perchè non ha nessuna importanza se uno\a è etero o gay ciascuno viva l'amore come meglio creda


 basta che non imponga la sua sessualità ad altri\e o ne faccia    esibizione gratuita . Quindicome dice     l'articolo del ilfattoquotidiano condiviso in un post precedente  

L'immagine può contenere: 2 persone, bambino e primo piano
 si può avere la libertà per  fare  un esempio   di non voler vedere due uomini o donne donne che si baciano o sì'abbracciano in pubblico o provare   disgusto \   schifo     come  si  può  essere  liberi    d'essere  indifferenti     cioè   di non provare  ne'  caldo ne'  freddo  o  essere   favorevole  ma  ” non puoi togliere la libertà loro   di mostrare  affetto \  amore  baciare una persona del sesso opposto, rendendo con gli insulti la loro vita un inferno togliendo loro la libertà di baciarsi o d'abbracciarsi in somma d'amare .  Quindi   Cosi  come  io  sono libero   di   criticare   e  lottare  ( segnalandola  a chi  di  dovere  ) contro   l'andazzo    tendenza   che  vede  i  bambino\i  come   un oggetto  o  qualcosa  da mercificare  \  sfruttare     economicamente  per  pubblicizzare  un oggetto  facendone  oggetto    d'erotizzazione    e  di  desiderio  sessuale   al limite  della istituzionalizzazione  della pedofilia  .
  come questi  costumi per  bambini  di  7\8  anni  di cui parla  




Laura Ghianda
26 aprile alle ore 17:21


Sessualizzazione delle bambine: TETTE IMBOTTITE A 8 ANNI ?
Oggi trovo con mia figlia questo genere di costumi da bagno. Dai 4 anni in su. Taglio da donna con scollatura ombelicale e, udite udite SENO IMBOTTITO dalla taglia 8anni (che sta come grandezza a mia figlia di 6).
Rapido sguardo e tutti i costumi- interi o due pezzi- erano imbottiti.
Ora. Oltre al chiedermi chi sta dietro la progettazione di una cosa simile che mi sale lo schifo piu assurdo, voglio sperare che non genitori, non parenti, comprino mai per una bambina una cosa del genere.
I costumi per maschietti tutto colori e supereroi. Non ce l hanno il "pacco rinforzato" loro.
Ditemi quale il senso di introdurre seni imbottiti su bambine cosi piccole, con modelli già di taglio discutibile?
Non bastava l abbigliamento, solo rosa e bianco con motivi a cuori per bambine e solo azzurro e bianco con slogan sull azione x i bambini no. Qui siamo a un passo oltre.
Un passo che, come madre di femmine, mi scatena la madre orsa interiore e la voglia di appiccare fuoco e fiamme.
Ditemi ancora che non abbiamo bisogno di femminismo.
Invito a boicottare questi prodotti. No anche all acquisto x poi rimuovere l imbottitura. In spagna x la stessa cosa la protesta della gente ha fatto ritirare il prodotto dal mercato. Non deve passare che "tanto va bene lo stesso". Il messaggio deve essere chiaro.





AGGIORNAMENTO: è ONLINE IL GRUPPO PER AGIRE ASSIEME E RIFLETTERE SUL FENOMENO. https://www.facebook.com/groups/1218973818268227/  



 Tu  sei  libero\a  d'accettarla  .  A che  età  si  deve   truccare o  vestire  come adulta  una bambina  allora  ? Mah  non esiste  un  età fissa   io direi  dai   15\6  anni  non certo  a  8\13

Ed   proprio m'apprestavo  a  concludere     alla radio  stanno trasmettendo  bambini  







ed il un verso , più precisamente questo : << (....) in una foto \Senza felicità \ Sfogliato e impaginato in questa vita sola \ Che non ti guarirà fa proprio a questo caso >> descrive benissimo , secondo me tale situazione . Concludo sempre in musica   con  una  delle  ultime  canzoni Gaber









quindi : << ma se proprio volete

insegnate soltanto la magia della vita. (...) Non esaltate il talento \ che è sempre più spento \ non li avviate al bel canto, al teatroalla danza \ ma se proprio volete\ raccontategli il sogno di \un'antica speranza.(...) >>




con questo è tutto

4.5.19

A Posada la sfida di Veronica edicolante resistente. riapre da dopo anni l'edicola del paese

da la nuova sardegna del 1\5\2019


 A Posada la sfida di Veronica edicolante resistente Una 33enne riapre la rivendita di giornali nel paese. Una laurea in architettura: «Ma ho la passione della carta stampata nel sangue»

               di Luca Urgu


POSADA. Lunga vita alla stampa e ovviamente anche a Veronica Di Paolo. Non si può che augurare ogni bene alla nuova titolare dell’edicola di Posada, che da una settimana è stata travolta da una marea di auguri dai suoi compaesani. In appena sette giorni, ovvero da quando è iniziata la sua nuova avventura lavorativa, ha già conquistato tutti con il suo modo di fare affabile e professionale. Cinque mesi di stop, dopo che i vecchi gestori sono andati via qui nel cuore del paese ai piedi del castello della Fava, avevano lasciato un vuoto e più di un malumore per un servizio che mancava e aveva disorientato non solo i più abitudinari del giornale da acquistare e leggere di prima mattina. Poi è arrivata Veronica, 33 anni, sposata con Giovanni Contu, con cui ha già vinto qualche battaglia insieme, la più importante contro un male sconfitto dopo sei anni di lotte e paure.Ieri mattina è bastato osservarla per un po’ per capire che l’atteggiamento, l’approccio con il nuovo lavoro è quello giusto. Quello che qualsiasi operatore economico che ha a che fare con il pubblico dovrebbe avere. Lei esibisce senza sforzi un bel sorriso d’ordinanza, poi i modi gentili accorciano le distanze e mettono subito le persone a proprio agio. Martedì il suo nome è anche comparso nell’incipit di un’inchiesta di Repubblica sulle edicole. «Mi ha fatto piacere. Anch’io a mio modo mi sento resistente. L’edicola, i giornali, le riviste, la carta sono sempre state un mondo che mi ha affascinato. La passione per la lettura l’ho respirata in famiglia. Un nonno tipografo linotipista ha probabilmente lasciato l’impronta», dice l’edicolante. «Volevo fortemente questo lavoro anche perché mi consente di stare con la gente per l’intera giornata», racconta Veronica da dietro il banco, «la prima settimana è andata benissimo. Ho ricevuto tante manifestazioni di affetto e stima da parte dei clienti. Tutti attendevano che si ripartisse con il servizio, io inclusa. Infatti appena ho saputo che il Comune aveva istituito un bando per affidare lo spazio ho partecipato con entusiasmo. Era davvero il lavoro che sognavo di fare».Nessun calcolo da parte sua su possibili margini di guadagno risicati e su levatacce all’alba. Condizioni per molti da far gettare la spugna prima di iniziare. «Mi alzo alle 5 del mattino e sono qua alle 6, ma non mi pesa. All’apertura ci sono già i primi clienti». Poi, sulla crisi della carta stampata, non accetta la resa: «È vero, sono notizie che sentiamo anche noi. I giornali tradizionali sono in difficoltà e le vendite in calo. Ma cerchiamo di vedere la questione in maniera più positiva ed ottimistica. Guardiamo all’aspetto del profitto ma non solo a quello. Io vedo un buon movimento e poi con la gente c’è sempre un confronto. Uno scambio di opinioni. Stiamo imparando a conoscerci e sono convinta che andrà sempre meglio. Anche se sono di Posada, ho sempre fatto una vita riservata e l’edicola mi consente di aumentare le mie conoscenze. D’estate arriva tanta gente e anche i nostri prodotti si adattano a soddisfare le esigenze dei vacanzieri. Così anche la nostra edicola diventa internazionale con i quotidiani che arriveranno dalla Francia e Germania».Tutto è un po’ una scoperta in questa prima fase. E, come spesso succede la gentilezza chiama altra gentilezza: «Vorrei ringraziare Annalisa Costaggiu, che gestiva prima l’attività. Mi sta aiutando a capire tante cose». Da Veronica non si vendono solo giornali, ma come succede per tante altre attività simili, l’offerta è più variegata: cancelleria, giochi per bambini e altro ancora. Nel locale che ha personalizzato con cura gusto espone e vende le sue creazioni artistiche. Diplomata in architettura e arredamento e laurea con 110 e lode all’Accademia delle Belle arti di Sassari realizza bigiotteria e gioielli in vetro e ceramica. «Una passione che conservo. Per anni è stato il mio lavoro principale e con le mie creazioni partecipavo ai mercatini serali e ad esposizioni. Anche nell’edicola ho ricavato uno spazio per il laboratorio, così quando non dovrò servire la clientela posso continuare ad alimentare quell’arte che in questi anni mi ha dato tante soddisfazioni». Poi però tutto torna alla carta: «Il mondo dei giornali mi affascina, leggere, sfogliare e capire, mi fa star bene».

2.5.19

L'assurdo caso di Great: nata a Torino, batte il record italiano di salto con l'asta ma forse non vale Nata in Piemonte da genitori nigeriani, non può ancora chiedere la cittadinanza, ma a 14 anni è già una star dell'atletica

una tristezza essere nato\a e cresciuta qui e studiarci ma non avere la cittadinanza .E' vero siamo tutti d'accordo che la cittadinanza uno se la debba guadagnare \ sudare . Ma questa si chiama discriminazione bella e buona . Se una persona è nata e cresciuta qui e sta studiando o facendo attività sportiva come in questo caso , e non ha commesso reati perchè non dargliela o dargli se a ha meno di 18 anni di prendersela ? Hanno forse paura che possa .... surclassare noi italiani anche per meriti sportivi ? ma forse perchè non è calciatore o non gioca a pallone 


ecco  la  sia  storia     tratta  da  https://torino.repubblica.it/cronaca/2019/05/02/








Prima Eduard, poi Alessandra, e adesso Great. I nuovi italiani si mettono in luce nello sport, ma quando si tratta di festeggiare con il tricolore diventano come fantasmi.

Una sensazione amara vissuta da Eduard Cristian Timbretti Gugiu, che è nato a Cuneo sedici anni fa, adora le lasagne al ragù e ha le stigmate del grande tuffatore. Poi era stata la volta di Alessandra Ilic, che di anni ne ha quindici, è un talento nel taekwondo, è di origine serba ma parla un italiano perfetto, con marcata inflessione veneta.

Adesso tocca a Great Nnachi, che è la più piccolina con i suoi quattordici anni eppure è quella che vola più in alto, visto che fa salto con l’asta. È nata a Torino, ospedale Regina Margherita, da genitori nigeriani; la vedi e capisci subito che è italianissima, eppure per i documenti ufficiali dovrà aspettare di compiere i diciotto anni. Solo allora sarà considerata a tutti gli effetti italiana. La Fidal (Federaziine italiana atletica leggera) precisa: “La questione se sia record italiano o meno è controversa, tant’è che il 24 maggio prossimo il consiglio federale della Fidal avrà all’ordine del giorno proprio l’interpretazione della norma dello Ius soli sportivo: il record registrato da un atleta ‘equiparato’ è record italiano o no?”

È una storia in salita, quella di Great, fra la scomparsa del papà quando aveva appena cinque anni e le difficoltà della mamma. In casa cresce, e bene, anche il piccolo Mega che è nato nel 2008 ed è già un talentino della Juve: «Mio padre lavorava alla Fiat e quando è morto io avevo solo cinque anni: mia madre era molto triste e io l’ho aiutata facendo un po’ la mamma per il mio fratellino. Adesso però abbiamo superato le difficoltà, e in casa stiamo tutti bene» dice con un sorriso largo così Great, che beneficia dell’aiuto del Cus Torino, per cui è tessarata (pur non avendo la nazionalità può essere infatti tesserata per società italiane e partecipare a gare nazionali)  e di alcuni amici che supportano il progetto atletica. E la scuola? Dopo il dieci alle medie, adesso la Nnachi frequenta con profitto la prima superiore all’istituto Primo Levi, liceo delle scienze applicate con "curvatura" sportiva.





Sabato la campioncina ha superato i 3,70 metri realizzando un record italiano strepitoso, roba di livello globale. «Il record mondiale categoria Cadette è 3,91, ma al mondo non c’è nessuna ragazza che ha le sue qualità» certifica un esperto assoluto come il suo allenatore Luciano Gemello. Il numero uno fra i personal trainer italiani è tornato ad occuparsi di atletica e di salto con l’asta, il vecchio amore, indossando la casacca del Cus Torino: «Siamo un bel team di allenamento, io lo gestisco con l’ex astista Marco Iannarelli e con Elena Martino che ha fatto i 100 metri e la staffetta alle Olimpiadi di Seul e che ci aiuta nella velocità». Il gruppo cresce, l’eccellente Laura Fornaris ha già valicato quota 3,30, ma la punta di diamante è proprio Great Nnachi. «L’ho scoperta grazie al suo insegnante di ginnastica Cosimo Rapallo, che è il direttore del settore giovanile del Cus Torino.
Quando l’ho vista la prima volta, tre anni fa, era scoordinata, ma il talento era palese: io ho allenato gente fortissima, ma Great ha qualcosa in più.
Tecnicamente è ancora all’inizio ma è una ragazza che ha le potenzialità per diventare un fenomeno; e per le qualità morali che ha si meriterebbe di vincere un’Olimpiade».
Great e quel record nazionale negato perché non ha la cittadinanza:. "Ma io mi sento e sono italiana"
La piccola Nnachi ringrazia così: «Luciano è una persona fantastica, per me è come un secondo padre: mi dà la forza di allenarmi, di far fatica, di crescere. E volare lassù è una sensazione fantastica che in pochi possono provare». Ma quando salta la mamma ha ancora paura: «Sì, è vero, lei chiude gli occhi, teme sempre che mi possa far male» dice Great che, in attesa di ottenere il passaporto italiano, ha già conquistato un titolo tricolore. «È stato lo scorso ottobre a Rieti, e quella è stata la mia più grande soddisfazione» dice la ragazza che ha potuto gareggiare grazie ad un escamotage, visto che — formalmente — si trattava del campionato italiano per regioni. Quella gara le è valsa il titolo assoluto Cadetti. Che però è solo un punto di partenza: «Il mio sogno? Come tutti gli atleti anch’io vorrei partecipare alle Olimpiadi. E poi mi piace vincere e soprattutto non mollare mai: tutti i miei amici mi spingono a dare il massimo e a provare ad andare sempre più su».o mi sento italiana, io sono italiana". 

Scandisce le parole con il sorriso sulle labbra Great Nnachi"I; eppure le sue sono parole forti, proprio come i concetti che esprime. Great ha nei muscoli un talento purissimo, quello di fare atletica e di volare ad alta quota; ma oltre al salto con l'asta, Great ha nel cuore la voglia fortissima di urlare al mondo la cosa più banale eppure nel suo caso più complicata, quella di essere italiana. Il caso della 14enne Nnachi non è che l'ultimo esempio di giovane atleta che indossa idealmente la maglia azzurra, che vince ma che - formalmente - non può fregiarsi della nazionalità italiana.  Una battaglia fondata sul filo della ragione, portata allo scoperto dai nuovi italiani millennials che si mettono in luce nello sport e che lottano anche per tutti i loro coetanei che non hanno la possibilità di raccontare al mondo la propria storia.

Il Cus Torino è la società sportiva per cui Great è tesserata. "Io credo che a volte saper copiare non sia sbagliato: a proposito di integrazione, di ius soli per gli atleti, guardiamo cosa fanno all'estero, dalla Francia all'Inghilterra - indica la strada il presidente del Cus Torino Riccardo D'Elicio -. E in questo senso lo sport rappresenta una grande opportunità per l'integrazione, partendo dal concetto che questi ragazzi che hanno avuto esperienze complicate sono spesso un passo avanti rispetto ai nostri figli che talvolta educhiamo sotto una campana di vetro".

Nei giorni scorsi Nnachi ha scavalcato i 3,70 realizzando uno splendido record italiano che la proietta a livello mondiale. Sulla scia della classe 2000 Roberta Gherca che oggi da maggiorenne è diventata italiana ma che, quando aveva 15 anni, superò quota 3,91 da cittadina romena. Adesso, però, davanti a Great l'asticella sale ancora: da superare c'è "la legge", che le impedisce di urlare la mondo la sua appartenenza al nostro Paese. E a tutti noi di andar fieri di una connazionale che è più italiana di noi. Ma l'indicazione la fornisce proprio Great: "Il mio allenatore Luciano Gemello mi ha insegnato a non mollare mai - dice Nnachi - e sono i miei compagni di allenamento che mi danno la forza per dare il massimo e per andare sempre più su. Questo vale per la pedana del salto con l'asta, ma vale anche per la vita". Quella vita che certamente per Great non è stata in discesa: "Mio padre lavorava in Fiat ma è mancato quando io avevo appena cinque anni - racconta commossa la ragazza -. Sono stati momenti difficili, mia madre era molto triste e io ho cercato di aiutarla facendo anche un po' la mamma per il mio fratellino Mega che adesso gioca nella Juve". "Il mio sogno? Come tutti gli atleti anch'io vorrei partecipare alle Olimpiadi. E poi mi piace vincere e soprattutto non mollare mai: tutti i miei amici mi spingono a dare il massimo e a provare ad andare sempre più su".

Che Great sia italiana, italianissima, lo dicono i fatti, a partire dal suo parlare perfettamente la nostra lingua. Great è figlia di genitori nigeriani ma è nata nel cuore di Torino, all'ospedale Regina Margherita; non parla la lingua dei genitori anche perché ha seguito tutto il percorso scolastico italiano. A scuola, poi, va benissimo, come dimostra quella media del 10 con cui è uscita dalle Secondarie; un rendimento eccellente che non è cambiato neppure adesso che l'asticella si è alzata, frequentando la prima superiore all'istituto Primo Levi, Liceo Scientifico di scienze applicate con curvatura sportiva. "Great studia con grande facilità, la stessa con cui valica misure rilevanti con l'asta" spiega il suo allenatore Gemello. Lui, il numero uno fra i personal trainer italiani, è tornato al primo amore dell'atletica per creare nel Cus Torino una grande scuola di salto con l'asta. E per proiettare l'italianissima Great Nnachi nell'elite mondiale del salto con l'asta.

1.5.19

riflessioni sul primo maggio di Viviana Fabia Pizzi

  dalla  bacheca  di  daniela   tuscano

Viviana Fabia Pizzi
Non aggiungo altra retorica alla retorica. Il lavoro dovrebbe essere costituzionalmente garantito ma sta diventando un privilegio non un diritto. Il lavoro oggi non va più per merito ma per raccomandazione e lecchinaggio. Il lavoro, quando lo raggiungi, spesso è frutto di un compromesso con sé stessi che ti porta ad accettare cose non adeguate alla tua formazione professionale o istruzione.
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Il lavoro è più difficoltà se sei una donna. Un lavoro dove in base al sesso un uomo guadagna di più non è un lavoro dignitoso. Il lavoro dove un capo può molestare o addirittura stuprare una propria dipendente non è lavoro. Il lavoro dei mancati metoo per paura di licenziamenti non è un lavoro. Il lavoro che ha bisogno di uno psicologo per permetterti di poter affrontare l'ambiente lavorativo non è un lavoro.Un lavoro in nero non è considerato lavoro dallo stato. Un lavoro a partita IVA che ti porta alla paura costante di non farcela non è un lavoro sereno.Per tutti questi motivi gli italiani hanno visto una speranza nel reddito di cittadinanza. Negarlo significa non voler capire i tempi in cui viviamo.
Buon 1 maggio resistente a tutti. Soprattutto a chi vede il lavoro dignitoso come un miraggio.

FESTA DEL LAVORO O DEL REDDITTO DI CITTADINANZA ?

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la femminista ebrea e la teologa islamica nel giornale del papa

Un esempio di #condivisione e di #dialogoreligioso un antidoto si fondamentalisti e alle violenzenelnome di Dio o della sua diversa interpretazione che ciascuna confessione /religione tende a dare. Da Repubblica del 2.5.2019

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«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

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