di Alex Corlazzoli
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
17.9.23
aggiornamento della ciampanella dell' L’esame di Stato per un’intera classe dell’indirizzo linguistico “Galilei” di Spadafora (Messina) i genitori ricorro al tar e il tatr lo accoglie sospendendo la riptezione dell'esame
di Alex Corlazzoli
Quanto conta il giudizio altrui ? lezioni di filosofia de prof Cristian Porcino
un ottimo argomento quello di questa lezione online tenuta dal dott cristian porcino
16.9.23
Stupri e femminicidi: facciano mea culpa anche i giornalisti e gli opionisti
“Perché non è possibile, semplicemente, avere delle trasmissioni come in qualsiasi altro Stato dell’unione europea, dove l’intrattenimento non significa l’umiliazione delle donne?”
(da Il corpo delle donne di Lorella Zanardo – Feltrinelli, 2010 – pag.44)
La repressione non basta. Occorre in primo luogo la prevenzione: cioè, l’informazione e l’educazione, prima in famiglia e poi a scuola. E poi bisogna punire i colpevoli in modo esemplare, evitando di accordare sconti di pena o di concedere permessi facili agli stupratori. Forse servirebbe una specie di 41-bis, con un regime di detenzione speciale, soprattutto per i minori ai fini della loro rieducazione.
<< Ma dobbiamo >> Il Fatto Quotidiano 16 Sep 2023 GIOVANNI VALENTINI << fare mea culpa anche noi giornalisti, ognuno per la sua parte, a cominciare da chi ha sempre sostenuto che la violenza sessuale e i femminicidi sono innanzitutto una questione di cultura. Vale a dire di formazione, di coscienza civile e di responsabilità. E dovrebbero farlo gli operatori della comunicazione che si occupano di televisione, di cinema, di pubblicità e di Internet: tutti coloro che nel circuito mediatico usano o hanno usato il corpo della donna come “richiamo”, strumento di attrazione e di seduzione; comprese certe attrici, modelle, vallette o veline che si prestano, consapevolmente o meno, allo sfruttamento commerciale della propria immagine, magari per promuovere un capo di lingerie, un abito sexy, un’auto o una moto. >>
Si può discutere quanto si vuole di tendenze e di comportamenti. Di “lupi” e di “agnelli”. Di uso o abuso di alcol e droga, due aggravanti per chi commette uno stuproe violenza di genere . Ma quando, all’interno di una stessa famiglia, vengono consumati per dieci anni abusi sessuali su due sorelline e la magistratura arresta padre, madre, zio e nonno, com’è accaduto a Monreale (Palermo), non c’è dubbio che si tratta di una drammatica carenza culturale ai danni della donna, della sua dignità e del suo ruolo sociale. Un vuoto, un deficit di rispetto e di consapevolezza che interpella l’intera collettività.
La lotta contro la cultura dello stupro non è un problema di destra o sinistra. Eppure, bisogna riconoscere che questa “incultura” della sopraffazione affonda le sue radici nel maschilismo, nel machismo, nella presunta superiorità dell’uomo sulla donna. Ma anche politico \ ideologica il Codice Rocco, introdotto dal fascismo nel 1930, prevedeva il reato di adulterio (abrogato nel 1968) solo per lei e non per lui; oppure legittimava il cosiddetto “delitto d’onore” (abrogato nel 1981) in caso di tradimento coniugale, quelle norme costituivano l’humus di una subordinazione che ha favorito nel tempo la mala erba della violenza sessuale. E quando il regime costruiva a Roma il Foro Italico, denominato inizialmente Foro Mussolini con le sue statue “virili”, escludeva di fatto la donna dall’ambito sportivo e la relegava in una dimensione subalterna.
Un altro elemento alla base di tale " cultura " è La stessa Chiesa cattolica, nella sua più tradizionale mentalità sessuofobica, ha identificato la figura femminile con la “mela proibita”, la tentazione e il peccato originale nel Paradiso terrestre di Adamo ed Eva. E ha impiegato secoli per mettere sullo stesso piano “fratelli e sorelle”, fino all’avvento provvidenziale di Papa Francesco, senza aprire ancora il sacerdozio alle donne e abbattere il tabù del celibato ecclesiastico, com’è già da tempo in diverse chiese cristiane e ortodosse.
È stata la cultura laica, radicale e progressista, composta in parte anche da tanti credenti, ad avviare un’inversione di tendenza in Italia, a cominciare dalle campagne sul divorzio e sull’aborto. Ma c’è ancora molta strada da compiere per arrivare alla parità di genere, da quella professionale a quella salariale. Ora i mass media hanno oltre al dovere morale di fare autocritica, per tutelare e valorizzare l’identità della donna , di dare l'esempio .
L'ULTIMO DEI FRANCESCANI di EMILIANO MORRONE
L'ultimo dei francescani è Giandomenico Oliverio, un ragazzo che ha salvato decine di cani, poi curandoli fino alla notte e trovando loro un padrone. Il giovane vive in una campagna della Calabria, svolge tre lavori per campare e per comprare cibo e medicine ai suoi amici a quattro zampe. Giandomenico è eroico, accoglie i randagi per vocazione e non pensa al lucro
Vince il ricorso contro il voto alla Maturità così tutta la classe deve rifare l’orale, Padova, va a prendere il figlio a cui è stata ritirata la patente perché ubriaco ma è più sbronzo di lui, Mi sentivo dipendente dal cellulare, ho finto fosse rotto e non mi sono mai sentito così libero»,
Vince il ricorso contro il voto alla Maturità, l’accusa sulla chat con i suggerimenti: così tutta la classe deve rifare l’orale
La studentessa sarebbe stata l’unica a non ricevere un messaggio con i suggerimenti per l’esame, pare inviato da una professoressa
Tutta la classe di un liceo siciliano dovrà sostenere di nuovo gli esami orali della maturità. L’insolita decisione è presa dall’ufficio scolastico regionale in seguito al ricorso presentato da un’alunna, insoddisfatta del suo voto, inferiore al 70, con il quale avrebbe chiuso la sua carriera al liceo Galileo Galilei di Spadafore in provincia di Messina. Probabilmente non pensava che la sua contestazione si sarebbe abbattuta anche sui 10 compagni di classe, ormai proiettati verso il loro futuro fuori dalle
superiori. Durante le ispezioni dell’ufficio scolastico, infatti, è emerso tra le chat di WhatsApp un messaggio «inoltrato molte volte» che conteneva suggerimenti su quali argomenti studiare e approfondire.
«Una storia surreale»
Pare che la prima a inviare il testo sia stata una professoressa, ma il messaggio non sarebbe arrivato alla ricorrente, che ha quindi preso un voto nettamente inferiore di quello dei suoi compagni. «Pensavamo fosse uno scherzo», hanno detto i genitori dei ragazzi quando hanno saputo della decisione. Ma non lo è. La nuova commissione, diversa dalla precedente, è già stata nominata, riporta l’edizione palermitana di Repubblica. C’è chi ha già tentato la via del controricorso, ma non è detto che si riesca a restare nei tempi. La data fatidica è il 20 settembre prossimo. La vicenda ha suscitato lo sgomento della sindaca di Spadafora: «Mi sembra una storia surreale – ha dichiarato –. Conosco quella scuola perché io stessa ho studiato lì. È sempre stato considerato un ottimo istituto e mi auguro che venga fatta chiarezza su questa situazione».
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L'amore è fatto anche di gesti simili
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Padova, va a prendere il figlio a cui è stata ritirata la patente perché ubriaco ma è più sbronzo di lui
A Padova, la polizia stradale ha ritirato la patente a un trentenne perché guidava con un tasso alcolemico nel sangue oltre i limiti. Quando l'uomo è stato raggiunto dal padre che in auto doveva riportarlo a casa le cose sono addirittura peggiorate. Infatti, il genitore aveva un tasso alcolemico peggiore di quello del figlio: ritirata la patente anche a lui, e padre e figlio sono rimasti a piedi.L'episodio è avvenuto venerdì notte, durante i consueti controlli di sicurezza della Polstrada. Sono stati 23 gli automobilisti sottoposti a verifiche per l'accertamento dell'abuso di alcol e sostanze stupefacenti; 7 i documenti di guida ritirati. E ha destato stupore, appunto, il caso dell'accoppiata padre-figlio sanzionati per lo stesso motivo. Il trentenne aveva un tasso d'alcol di 0.62, il padre di 1.10, quasi il doppio
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«Mi sentivo dipendente dal cellulare, ho finto fosse rotto e non mi sono mai sentito così libero»
Un ragazzo su Reddit ha svelato agli altri utenti come ha fatto a "disintossicarsi" dal suo smartphone e dai social
Molto spesso gli utenti su Reddit raccontano storie assurde che riguardano matrimoni finiti, tradimenti o ripensamenti degli o delle ex fidanzate. La domanda, però, che un ragazzo ha posto agli altri utilizzatori del social ha sollevato un dibattito alquanto serio e che fa anche pensare: la dipendenza dal cellulare, lo smartphone, e dai social. Il protagonista ha voluto condividere il suo "esperimento" e, visto che ha funzionato, crede che lo rimetterà in pratica anche in futuro. La dipendenza dallo smartphone Al giorno d'oggi, tutto ruota intorno allo smartphone e ai social: l'importante è essere sempre connessi. Tuttavia, a volte, questo può portare a grande stress e ad ansie da prestazione su Instagram. Nel peggiore dei casi, poi, l'utilizzo eccessivo del telefono può portare a una certa dipendenza ed è proprio di questo che un utente su Reddit ha parlato spiegando ai lettori come ha capito di doversi prendere una pausa dal suo smartphone. Il ragazzo ha scritto: «Mi sentivo dipendente dal cellulare, dovevo controllarlo ogni secondo, entrare sui social quante più volte possibile. Poi, ho capito che era tutto sbagliato e, quindi, ho finto che il telefono fosse rotto, perciò, niente più scrolling su Instagram, Facebook e Tiktok e quando sono annoiato preferisco trovare qualche altra cosa da fare. Mi sento molto più presente e non so come mi sento semplicemente molto più libero, come se mi fossi liberato di uno strumento che consumava non solo il mio tempo, ma anche le mie energie. Non so se vi è mai capitato ma dopo una sessione di scrolling a volte mi sentivo intontito, come se quell'attività mi avesse consumato le energie, pur non avendo, di fatto, svolto nessun'attività fisica o anche solo mentalmente impegnativa. Mi sto limitando ad usare solo il pc che almeno per me è molto meno addictive, visto che non mi viene spontaneo loggare nei social che usavo di più prima. Se qualcuno si è sentito come me, provate a "dimenticarvi" dello smartphone e starete meglio». Moltissimi utenti hanno apprezzato il pensiero del ragazzo che ha anche dato il consiglio prezioso di lasciare un po' da parte il telefono. Qualcuno ha scritto: «Purtroppo i social risucchiano energie importanti e hanno il potere di influenzare i più deboli», «Sagge parole, soprattutto perché a scriverle è un ragazzo giovane».
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Bookolica 2023 i fratelli angelo (piano ) e Alessandro ( violino elettrico ) è+ il padre al sax ed ai fiati Trabace
Per il festival di bookolica 2023 ( vedere post precedente ) dopo l'incontro con Incontro con Nello Trocchia e Cecilia Anesi a cura di Pablo Sole e Diego Gandolfo si è svolto il i live concewrt dei fratelli Angelo ( Piano ) e Alessandro ( violino elettrico ) . ‘Sbarco’ è stata una riuscitissima una esplorazione intima fuori dal tempo: Si è riuscita dal punto di vista sonoro a coniugare la loro matrice culturale folcloristica, popolare con la ricerca contemporanea minimalista, la formazione classica con l’improvvisazione, le crepe del Sud e le nebbie del Nord. Uno “Sbarco” immaginario e onirico , un viaggio mentale senza droghe , capace di far incontrare Debussy e Cipriani, Glass e Carpi, come fosse la colonna sonora di un film personale ed intimo . Un niovo sperimentalismo dopo quellidi Allevi ed Enaudi
15.9.23
le bugie del potere l'andrangheta in sardegna Incontro con Nello Trocchia e Cecilia Anesi a cura di Pablo Sole e Diego Gandolfo bookolica 2023
fra gli incontri serali di bookolica ed 2023 Il Festival dei Lettori Creativi cioè
Uno spazio protetto dove sprigionare le moltitudini che abitano ognuno di noi, sperimentando il linguaggio dell’arte.Uno stimolo alla condivisione, per muoversi verso l’Altro in un atto di autodeterminazioneUna tensione esplosiva e vibrante.Un istinto di contatto tra espressioni artistiche. ... . Tutto questo è Bookolica per ulteriori approfondimenti https://www.bookolica.it/festival
si è svolto l'incontro dal titolo LE BUGIE AL POTERE – Il giornalismo d’inchiesta Incontro con Nello Trocchia e Cecilia Anesi a cura di Pablo Sole e Diego Gandolfo . A seguire ( ne parlo e lo documento con video nel post successivo , per non appensantire troppo ) si è svolto il concerto un Live concert Musiche originali di Angelo Trabace (pianoforte) e Alessandro Trabace (violino elettrificato). IL primo incontro Incontro con Nello Trocchia e Cecilia Anesi a cura di Pablo Sole e Diego Gandolfo
14.9.23
A spasso con il cane, la nuova frontiera del trekking l'attività di Gabriella Cirdei
Di Francesca Cinus in Comunicazione e società, Interviste
A spasso con il cane, la nuova frontiera del trekking. Intervista a Gabriella Cirdei, professione dog trekker
L’idea del dog trekking Gabriella Cirdei non l’ha cercata, le è capitata, come fosse destino. Nel settembre dello scorso anno, Mina, cagnolina rimasta orfana del suo padrone, arrivava a Cagliari dalla Sicilia, a casa di una delle più care amiche di Gabriella che, nello stesso periodo, si appassionava sempre più al trekking. Gabriella conosce Mina e tra loro nasce subito una grande simpatia, così la prima, “mossa da compassione per un esserino spaventato, traumatizzato con uno sguardo vuoto e disorientato”, come ci ha raccontato, decide di portare con sé la seconda nelle sue escursioni fuori porta; neanche due mesi dopo la serenità e la felicità avevano sostituito la tristezza sul volto della cagnolina e quella sensazione, ha ricordato Gabriella, l’aveva appagata talmente tanto, che era stato naturale per lei pensare: “Perché non far vivere queste emozioni anche ad altre zampette?”.Sostituire le persone con gli amici a quattro zampe è stato il cuore, fin da subito, del progetto “Dog trekking Plus“, come ci ha spiegato Gabriella: “Amo l’idea che il cane non rimanga solo in casa quando il proprietario è a lavoro e che la sua attività non si riduca solo alle uscite quotidiane e adoro soprattutto il comportamento dei cani quando non ci sono i loro umani, perché spesso sono un po’ come dei bimbi piccoli”.Se l’idea iniziale di Gabriella era quella di uscire solo con i suoi zampa-trekker – è questo il termine che usa per parlare dei suoi compagni di avventura – la sua iniziativa è piaciuta così tanto ai loro proprietari che questi hanno chiesto di partecipare alle escursioni (tra i benefici del dog trekking c’è anche la possibilità di rafforzare il legame tra cani e padroni); così Gabriella è pronta a ampliare il suo servizio a tutta la famiglia e ad ottobre inizierà un corso per diventare guida escursionistica, specificando: “vorrei che l’idea di fondo restasse l’uscita del cane senza il proprietario durante la settimana e con la famiglia nei weekend”.
Gabriella ci ha raccontato di avere cominciato esplorando con Mina i “parchi sotto casa” perfetti, a suo parere, per iniziare a fare trekking con il proprio cane; lei vive a Cagliari e i suoi parchi di riferimento sono il Parco dei Sette Fratelli e il Parco Naturale Regionale di Gutturu Mannu; “il bosco – ha spiegato – è per eccellenza l’ambiente dove l’inquinamento umano è meno presente, così gli amici a quattro zampe possono dare sfogo a tutto il loro meraviglioso essere animale. Gutturu Mannu è il mio preferito, posso modulare il trekking in base allo zampa-trekker del giorno: percorsi in piano per i piccolini e meno allenati, sentieri più lunghi con bei dislivelli per quelli più prestanti e acqua per quelli che amano tuffarsi”.Con Gabriella abbiamo parlato anche di regole, fondamentali per condurre in serenità un’escursione con i quattro zampe: “è importantissimo fare sempre indossare al cane il guinzaglio, per la sua incolumità e, soprattutto, per la tutela degli animali selvatici che vivono nel bosco. Ricordiamoci sempre che siamo noi i loro ospiti”.
In foto, ricordi social dalle escursioni di Gabriella Cirdei e i suoi zampa trekker.
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«Una volta, durante un esame di Morale avevo l’impressione che il professore guardasse il pulviscolo atmosferico. Allora mi fermai e smisi ...
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