25.8.16

Cagliari, prove di integrazioneed coesistenza a Monte Claro: cristiani e musulmani pregano insieme in moschea

Questo post   è una  risposta   a    tutti  quelli che  , vedere  il miei post  sul  burquini  ,  mi dicevano che  perché  ....    ti ostini a difenderli   e  dialogare    con loro  ,    quando   ti daranno una  coltellata    gridando Allah è grande , ecc.  sarà troppo   tardi .  
Io  non sto difendendo   nessuno   ,  qualunque  condanna    verso   i  fondamentalismi   e  pregiudizi da  qualunque  tipo  di religione  \  fede  provenga  . Sono   convinto   che l'unica via contro il terrorismo religioso ,  ma  soprattutto   sottrarre  giovani  non solo islamici  all'indottrinamento  estremista sia  proprio il dialogo   e  il cercare dei tratti in comune  
Infatti ben vengano iniziative  come quelle di luglio  i mussulmani  alla funzione  cattolica  e  ora  i cattolici   che pregano   con i Mussulmani ,  o  il papa  che  visita  una  moschea  o  se mai avverrà in futuro  un iman  in  vaticano   

  da l'unione  sarda del 20\8\2016   per  la gentile concessione dell'autore 

Era scocciato, e non ha fatto niente per nasconderlo. Anzi, la discussione con l’anziano Mohamed è servita solo a richiamare l’attenzione di tutti. E lui, il giovane
arrabbiato, dopo aver fatto notare che in moschea non si entra con le scarpe e che chiunque deve avere lo stesso rispetto per un luogo di culto, alla fine è rimasto
fuori, a pregare sotto il porticato sul tappetino che si era portato da casa.
Un prologo non previsto, e subito superato, in una giornata che è stata di gioia, di pace e di tolleranza. Quella di ieri pomeriggio, appuntamento alle 13.30,
era la prima volta in cui cristiani e musulmani assistevano insieme a una salat al zuhr - la preghiera del mezzogiorno. Addirittura, quella del centro culturale nel
parco di Monteclaro, che ogni settimana si trasforma in moschea per accogliere le migliaia di fedeli della provincia, è stata la prima in assoluto in Italia.


Una sorta di scambio di cortesia dopo l’invito della Chiesa agli imam delle settimane scorse.
L’incontro, voluto e organizzato dalla comunità islamica cagliaritana, si è poi svolta nella più assoluta normalità. Così come voleva il messaggio di apertura e di  confronto tra religioni e culture diverse. Una risposta agli attentati registrati in Europa e, in particolare, all’episodio di Rouen del 26 giugno scorso, quando un sacerdote,padre Jaques Hamel, era stato sgozzato in chiesa da due giovani fanatici auto indottrinatisi su internet quali soldati del califfato dell’Isis.
«Sappiamo quante bugie si dicono in nome del nostro profeta - ha spiegato nella sua introduzione Hicham Mjidila, marocchino, in Italia da sette anni - la cui caratteristica fondamentale era l’onestà. Ed è su questa base che noi condanniamo ogni gesto di violenza perché non ci appartiene ». All’esterno della moschea una distesa di calzature, all’interno i tappeti, dove hanno preso posto un centinaio di fedeli musulmani, davanti a qualche fila di sedie per gli ospiti, tra i quali don Franco Puddu, vicario dell’arcivescovo Arrigo Miglio, e padre Stefano Messina.[  foto a sinistra   ]
Oltre, naturalmente, a una trentina di cattolici, con le donne che hanno dovuto coprirsi il capo .
Nascoste da una tenda, dietro il predicatore, le donne musulmane, anche questo fa parte della tradizione. «Dio non vuole guerra e violenza - ha ammonito Mohamed Mjidila, l’imam arrivato dal Marocco per un periodo di vacanza In Sardegna - perché queste vengono dal cuore dell’uomo non da Dio. Chi mente sulla religione non è corretto». Parole ed enunciati
che hanno trovato d’accordo don Franco: «Non c’è un Dio di odio e di vendetta. Il profeta Isaia immaginava un solo popolo per tutte le genti e il momento in
cui nessuno avrebbe alzato un’arma per rivolgerla contro qualcuno ».
Hassan Laoudini, è stato tra i promotori di un evento finora unico a livello nazionale. «Ma c’è stata la condivisione di tutta la comunità musulmana», precisa: «Mi auguro che questi incontri possano ripetersi con costanza anche in futuro». Il portavoce della comunità Omar Zaher aggiunge: «Dobbiamo lavorare per combattere i pregiudizi che ancora ostacolano i rapporti di comprensione e di fratellanza».
Insomma, il centro di Monteclaro diventerà laboratorio di idee. Qui, ogni mercoledì, i fedeli si riuniscono per la preghiera del mezzogiorno. Il locale è della Provincia ed era stata Angela Quaquero, all’epoca assessore alle Politiche sociali, ad assegnarlo, per un’ora alla settimana e a titolo gratuito, ai musulmani. Da quando gli
enti sovracomunali sono stati cancellati, e anche per esigenze di bilancio, adesso per il centro si paga un affitto da mille euro all’anno. Una cifra pressoché
simbolica che rivela disponibilità. «Questo lo avevamo capito da subito», ammette Hassan. La prima prova di integrazione religiosa sul campo è andata bene. Ne è convinto anche don Franco Puddu: «Ho apprezzato molto l’iniziativa e infatti son qui. La relazione è un dono di Dio, se non riusciamo ad accoglierla come tale è finita. Ma io sono convinto che questo di oggi sia solo il primo incontro di una serie che ci conduca a una unità di intenti nel perseguimento della pace e dell’amore. Ho pregato
con loro per la fratellanza e contro il terrorismo perché è giusto che lo si faccia insieme» A Monteclaro, giovani e meno giovani si infilano di nuovo le scarpe e prima di
incamminarsi salutano con una stretta di mano e un sorriso. Il sole del pomeriggio è caldissimo ma nessuno se ne preoccupa dopo un’ora e mezzo di preghiera. Tutti a casa o al lavoro, il sasso è stato lanciato e adesso occorre che altri lo raccolgano.

                                              Vito  Fiori.


Questo fatto non è altro  che  la continuazione  e l'applicazione   di quanto iniziato  da Giovanni paolo II  ad Assisi  e   continuato  anche   se  in un diverso contesto politico  , ma sempre   di contrasto all'odio  ed  ai pregiudizi   \ preconcetti   verso chi prega  e   crede  in maniera  diversa, della visita   di  Bergoglio  (  Francesco I  )  qualche tempo fa  in una moschea in Turchia


sempre   dallo stesso link

Dio è uno e unico, le religioni sono solo diverse strade X arrivare alla medesima cosa.
Personalmente mi fanno più schifo gli ignoranti che disprezzano il prossimo e gli eventi che dovrebbero ispirare pace e concordia o  quanto meno   una  coesistenza fra  religioni leggete  i  commenti  spesso  a  senso unico ed  ignoranti all'articolo versione web   sulla pagina fb dell 'unione sarda eccone alcuni



Mario Aresu
Ovviamente i musulmani pregano in arabo e non si capisce che minchia dicono.. vanno estinti anche quelli che ci pregano insieme.. per la loro stupidaggine..

Andrea Puddu Che onore, un medievale tra noi.

 
Mario Aresu No no è alla' e che ci rimanga..
Mario Aresu Andrea Puddu..tra noi..non credo proprio..se non ti senti onorato..prega in silenzio i tuoi feticci e non commentare..anzi porgi l'altra guancia che il musulmano evoluto che ti sta a fianco e che prega la tua morte prima o poi te la stacca..in quel momento capirai chi è veramente il medioevale

ma neanche davanti a disgrazie come i terremoti ( centro italia 2016 ) si riesce a non fare polemiche e strumentalizazioni ed a mettere da parte l'odio malpancista ed exenofobo

colonna  sonora 
Domani 21 Aprile 2009 Artisti uniti per l'Abruzzo
Cambia il nome della località . ma il testo e le parole ( chi .... se ne frega se è una cover e una traduzione in italiano di un'altra canzone ) sono ancora attuali

Inizialmente   volevo   solo limitarmi  visto il balla  bla   e  il fiume   d'immagini   e  post    sull'ultimo terremoto   , vedere la mia  bacheca  di  facebook,  a  riportare storie   e  altre news  che la stampa  non da   come   quella  dei richiedenti  asilo  che si  sono offerti volontari  per   togliere le macerie e portare soccorso  ed  altri che  hanno rinunciato ai loro poket  money    ed  evitare  come suggerisce
Lo so che è difficile, ma cerchiamo di usare questo social in modo solidale. Fare le polemiche a due ore da un terremoto, pensare a chi ride o accusare ipotetici ritardi dei soccorsi o disinteresse dello stato, mentre si scrive dal tinello di casa, fa un po' pena. Chi può dia una mano: aiuto e solidarietà. Almeno per oggi, grazie


Ma  poi   i  leggendo  e  vedendo  : 1)    l'uso delle  immagini   da parte  di Grillini  o  simpatizzanti     del terremoto  con  sfondo Renzi  e  la  scritta  per  te   è  finita   a  casa  :, 2)  la presenza su luogo (  o meglio  la parata )   di ministri  e presidenti camere  per  farsi  vedere  interessati  quando in realtà  non gli  ne importa  una cippa  di noi    3)   la strumentalizzazione ( miracolo che Salvini di solito  pronto a  sparare  ... ed fare polemiche ma   che  stavolta  invita   i suoi  alla solidarietà e a portare aiuti )  dell'estrema  "  destra  e dei malpancisti  (  I  II  )  , dei  fondamentalisti (  cattolici  ,  ?  , in questo caso )    e dei  preti  retrogradi  ,   anche se Matteo De Paoli ·un contatto  dei un mio contatto   ha affermato che  è  <<  bufala... >> mah io non ho trovato niente  che smentisse tale news .,  4)  di vip  e presunti  tali che  pur  d'aver  un  momento  di gloria  e  di notorietà   che pur  di farsi pubblicità  fanno post  idioti  a livello di sciacalli    e  poi  quando   si  accorgono  d'aver  fatto una figura   di  cacca che  la situazione gli sfugge  di mano   s'inventano scuse  banali     del tipo  è stato fatto a  mia insaputa  e   menate  varie  .  5)     dei  bufalisti \  complottisti    che  affermano il  Terremoto nel Reatino. potrebbe essere stato provocato accidentalmente


  quindi per  cortesia diamoci   una calmata e chi può vada  ad  aiutare  oppure   come  suggerisce  l'amico 
Solo una cosa mi fa più tristezza dei morti e dei paesi ridotti ad un cumulo di macerie a causa del recente terremoto: leggere certi post idioti su Facebook, di chi sfrutta la tragedia per sfogare le proprie frustrazioni o dare libero sfogo a sentimenti di odio politico o razziale. Quanto sarebbe meglio tacere....

P.s

Speriamo  che  gli artisti  , non importa il genere  musicale  se  vecchi o nuovi  , famosi  o  meno   che dovessero fare  un altra  canzone  (  vedi colonna  sonora del blog  )    pro  vittime terremoto  e raccolta  fondi  , come fecero  per il terremoto  del 2009   oltre  ad  rinunciare  ai diritti e  guadagni  da  quella  canzone (  almeno penso  )  ci mettano  anche    non importa se  in silenzio e lontano dai riflettori  un po'm di soldi di tasca loro  visto che la maggior  parte  di  loro  è sempre  ad  ospitate o  a presidente  di  giurie di  programmi  tv P.s  quindi per  cortesia diamoci   una calmata e chi può vada  ad  aiutare  .

23.8.16

il burquini è come il fazzolletto sardo e quindi meditteraneo perchè vietarlo ?

Lo so che avevo detto in  un post  precedente   BASTA  PARLARE DI  BURQUINI ....  ma  non ho  resistito   davanti a post   d'islamicofobia  ed  xenofobici  , dettati specie  da   ignoranza  , del tipo : << ci  vogliono imporre  il velo  ,   ecc  >>    ignorando   (  i più   ) che  : 1)    esso   fu  ed  ancora resiste  nel sud   d'italia   2)  che anche  le  suore      e  ai matrimoni   alcune  spose portano il velo  ., 3)  che  in oriente   è molto usato anche da donne cattoliche e cristiane  .

da  la  nuova  Sardegna del 21\08\2016



ecco perchè  da  sardo  il velo   i diversi  tipi di velo    ( vedere  url   sopra per  maggiori approfondimenti   )    delle  donne islamiche   eccetto  il burqua  che non  è velo  tradizionale  ma  un interpretazione  esasperata   del corano  oltre ad  non aver  nessun rapporto  con la  cultura  meditteranea ed  è contrario  alle  nostre leggi ,  non mi da  fastido  o alergia  come certi  malpancisti    . Quindi se  l'uso  è  1)   spontaneo  ed  è  una libera  scelta  della donna   anzichè   un imposizione  ,  2)    non contrasta  e\o  crea problemi   nell'identificazione   della persona  3  ) non è degradante  a  differenza  del burqua   perchè  proibirlo o fare tante  storie  di lana  caprina  come  nel  caso del burquini  ?

22.8.16

anche gli animali sono umani la volpe di sedini adottata dall'agriturismo


scusate  se  riporto la  slide  , ma  non ne  ho  voglia  di  fare  ,  è  una  rottura  rispetto  a un sito o una  pagina  web ,    di fare  copia  & incolla    dell'articolo dal  pdf  del giornale  scaricato con avaxhome
sa la  nuova  sardegna  del  21\8\2016


errata corrige sul post : esempi di umilta' , d'arroganza e spocchiosità

leggi   anche
esempi di umilta' , d'arroganza e spocchiosità

Nella  foga  della notizia   capita  che  il quotidiano  sbagli un nome  .  Infatti  la  nuova  sardegna  del  21.8.2016  pubblica  la  correzione  

John Holmes, l'attore più dotato di matteo tassinari



Il più completo tra gli attori di matteo tassinari 






John Curtis Holmes
Assegnato alla notorietà e celebrità dei posteri al pari se non di più di star del cinema come Humphrey Bogart, Cary Grant o Clint Eastwood (ed altri animali cinematografici armati di revolver in celluloide), John Curtis Holmes, il più “completo” tra gli attori porno della storia del cinema, ebbe la determinazione di terminare il suo memoriale poco prima di spirare per Aids in una clinica di Los Angeles, il 13 marzo 1988.
Aveva 44 primavere sulle spalle e aveva navigato, come scrive sua moglie Misty Dawn: "Un’esistenza singolare o decisamente atipica, che lo aveva portato ad essere considerato una sorta di Totem per tutti, la cinematografia e l’intera società americana”. Il suo aforisma preferito era: “Vivi velocemente, muori giovane come una rockstar, un mito pop, una divinità discesa sulla terra a Pickaway County”. Holmes era molto diverso da Rocco Siffredi, quest’ultimo in grado di avvicendare l'operosità a tre x con pubblicità inoffensive o comparsate in movie e programmi per tutti, ma non per John! La vitalità della sua esistenza s’è rivelata un’autentica imprudenza, una sconsiderata quanto avventata esistenza, degna dei componimenti narrativi a luci rosse più terrorizzanti ed orribili. Come lanciarsi ai 200 all’ora contro una sequoia gigante, senza neanche sfiorare la martinicca (freno a ceppi che si aziona manualmente).
 "Costretto" alla carne
Era l’8 agosto 1944 in Ohio, mentre la furia bellica nazista compiva la sua andatura sostenuta attraverso l’Europa e i popoli formavano file in attesa di vedere “Since You Went Away” (Da quando te ne andasti) e“Going My Way” (La mia via), una serie televisiva statunitense in 30 episodi trasmessi per la prima volta dal 1962 al 1963. 
Quando uscì nei cinema “Wonderland”, il film di James Cox dove un anfetaminico Val Kilmer incarna “Mister 35 centimetri”, è incentrato su una delle vicende più tragiche e terribili dell’esistenza dell’attore porno. Due persone e due donne amiche di Holmes, furono brutalmente uccise nel momento in cui festeggiavano la riuscita di una rapina in un appartamento di Wonderland Avenue. La strage, dove il personaggio chiave fu proprio John Holmes, è una delle vicende più tetre e incredibili degli avvenimenti criminosi americani. Si trattò di una rappresaglia nata per rivalsa a causa di una rapina in una abitazione del malavitoso Nash.
Vocazione per
l'eccesso

Holmes durante uno dei suoi processi
Nei primi anni ottanta, per aver rubato due chili di cocaina e tante altre situazioni oltre il limite, il porno attore, ormai in declino artistico, si ritrovò con la malavita di Los Angeles addosso che voleva ucciderlo perché aveva scoperto che faceva il doppio gioco con l'altra band di criminali. Un'affronto terribile, secondo i codici della malavita! Per non farsi ammazzare dalla criminalità di Woonderland, organizzazione criminale a metà tra un cartello della droga e una banda di strada che gestiva la rete del traffico di droga, cocaina in particolar modo, nell'area di Los Angeles a cavallo tra gli anni settanta e ottanta, disse ai boss dei movimenti più alti e importanti, che il leader di una di queste bande, Eddie Nash, teneva nella sua abitazione mazzette di dollari per milioni di dollari, pietre preziose, oro e tanta, ma tantissima cocaina da rotolarsi come nella sabbia, aiutando la criminalità avversa ad organizzare un furto in grande stile ai danni del boss Nash. I morti furono quattro, tutti membri di prim’ordine dell'organizzazione di Eddie Nash. Ma lui non si preoccupava di queste cose, anche se capiva che rischiava non poco, continuava a scopare sul set, sniffare cocaina tutto il giorno e tenere un'erezione in tiro per almeno 20 minuti .
Uscì una nuova tiratura di un milione di copie del libro di Porn king, testo convulso e spasmodico, già visto nel 1999 su Holmes e Woonderland. Un libro postumo e prodotto dall'ex moglie, la vedova che aveva custodito scrupolosamente il manoscritto per quattordici anni. Non l'aveva pubblicato prima per questioni legati ai procedimenti dei diversi tribunali, d’avvocati e giudici. Non solo, perché la famiglia di John, infaticabili lavoratori del Midwest, non gradivano di sicuro che venisse ricordata ancora la storia di quel “degenerato e snaturato”, divenuto, certamente, celebre, ma per ragioni impressionanti e sgradevoli, moleste ed estremamente inaspettate per gente così, persa nell'immensa campagna americana.
Holmes mentre spara nell'episodio che sconvolse
l'america a Woonderland Avenue
 Mr.   35 cm. 
Successo, trionfo e crollo fisico di Mr. 35 cm (come ricorda Elio & Le Storie Tese che però si fermarono a 30 centimetri nel loro brano "John Holmes, una vita per il cinema”. Di fronte ad un personaggio di questo tipo, la fantasia sessuale perversa della gente strabordava dalle menti perverse. Si diceva, ridendo, che un cavallo gli faceva 'na sega al "tosto Holmes" e che se ti capitava per sfiga di passargli vicino, dovevi stringere forte il culo e allungare i passiLa fantasia popolare, della gente, è sempre la "migliore" e la più "cinica".
Non ho nulla da nascondere, cioè...
Perle di saggezza popolare, le definirei. Ma forse l'aneddoto più tosto e buffo, era quello che raccontavano nel New Jersey:"Edal nostro incontro di quella sera di tanti anni fa con John Holmes che Poirot cammina così",raccontò ad una giornalista il motivo della tipica camminata dell'investigatore belga. Era il momento della ricchezza, donne, droga e soldi e i film porno si giravano anche 4 al giorno. Tutto ancora in pellicola e anche (o soprattutto) con pochi soldi e tempi brevi. Erano film porno dove si cercava, anche con una certa attenzione alla sceneggiatura e performance, magari ottenendo il massimo delle prestazioni grazie all’uso di droghe e pura follia.
  4.000 $ al giorno

Negli anni settanta,  interpreta a tempo vertiginoso, flirta con le cocaina in modo esagerato (si parla di un consumo di dieci grammi al giorno), frequenta spacciatori di livello altissimo, boss, pusher di strada, trafficanti di coca ed armi, consuma sesso fuori e dentro il set cinematografico con una cifra scioccante di donne senza alcuna protezione. Non può che finire in carcere un soggetto del genere. Qui, scopre la sua sieropositività al virus dell’Aids. Concentrarsi nella lettura delle sue inquietanti imprese criminali, significa sprofondare nella sua vita sventata e temeraria ed avvertirne il fremito della sua vocazione a quel tipo di vita. Non avrebbe saputo proprio vivere in altro modo. Col tempo viene a galla la debolezza di un essere che oltre alle chiare“potenze organiche”, possedeva, stranamente, un grande senso dell’ironia e all’apparenza quasi scemo.
  “Incinto      eabbandonato"
In realtà, era un comportamento furbo per sfuggire alle domande pressanti e certo non carine dei poliziotti o criminali. La sua carica umana con questa gentaglia era più un’arma, una difesa piuttosto che un reale comportamento dell’attore. Chi lavorò con lui in quel frangente, dice che Holmes era cambiato, molti ironizzando abbastanza ferocemente dissero che era giù, perché:"incinto e abbandonato". 
 La fase calante
Appariva spesso sotto l'effetto di droghe mentre "ci dava" con tre bionde dalle folte e ricciolute chiome americane, così la sua dipendenza comincio ad influenzare le prestazioni di Holmes, fino a rendergli impossibile sostenere un'erezione per più di due minuti. Cominciò una fase calante, direi prevedibile considerate i vizi e il modo di vivere del personaggio raccontato.
Cominciò a non essere neanche più puntuale sul set e le offerte di lavoro, per forza di cose, iniziarono a calare. Famosissimo fu l’episodio quando Holmes, a letto con una donna, (o forse quattro), avverte rumori in giardino. Per la paura decise di fuggire quasi nudo sulla strada. Iniziarono a sparargli addosso non so quanti colpi senza colpirlo, ma lui, anche preparato atleticamente, riuscì a spingersi verso la sua macchina per poi perdere i sensi appoggiano la testa sul clacson che suonava in continuazione. Ma la città degli Angeli, Los Angeles, si sa, è una città dove prima che qualcuno si accorga di un’altra persona in crisi, ci vuole molto. Quando si sveglierà dal “coma” indotto dalle droghe e colpi di pistola, si trovò addosso un paio di poliziotti che l’inchiodarono di domande sull’evidente lesione alla schiena. Lui, senza scomporsi, rispose: "Faccio lo stuntman nei film. Stavo provando una scena quando mi è partito un colpo. Non sapevo fosse una vera pistola e soprattutto ch fosse carica, almeno io non l’avevo caricata", una risposta che sa di presa in giro e che da il polso del personaggio estremo.

Il T.S.O.: tortura pura di matteo tassinari


INTRODUZIONE
Quanto segue è un fatto realmente accaduto e dal quale ho preso spunto per poter scrivere quanto leggerete. Ho sezionato "tutto" il materiale del Web inerente a questa persona e mi sono accorto violentemente, che non potevo stare zitto, pur sapendo che non smuoverà nulla questo post, non è mica il Corriere! E' da circa da sempre che mi chiedo se il cosiddetto T.S.O. (Trattamento. Sanitario. Obbligatorio.) non sia una pura pratica accettata di tortura senza porsi troppe domande. Somiglia, un poco, come la pena di morte negli Stati Uniti. Una sconfitta immensa. Perché ritengo che ci siano metodi d'intervento, anche in casi gravi e difficili, per non etichettarli sempre come soprusi ed episodi d'aggressività, più umani, tollerabili soprattutto per il "malato" stesso, ma anche per chi non rimane indifferente a questa pratica violenta e legalizzata. Ho visto sempre, anche perché le cerco sempre quando vado in un nuovo ospedale, queste casupole. In ogni ospedale d'Italia, non manca il reparto psichiatrico.
Cambia poco dai manicomi, soprattutto se visitiamo certe "strutture" sotto Napoli compresa. Certo, l'elettroshock non lo fanno più, come sono stati aboliti medicinali che per i loro devastanti principi attivi robusti e poderosi anche per un cavallo e che negli anni '70 andavano come le giuggiole ad ottobre. Come va a finire? Che alla fine il malato s'ammala anche di queste cure, diciamo energiche, solo perché mi piacciono gli eufemismi. Ma con i matti, come si fa a far valere le loro ragioni, proprio la, nei luoghi della cancellazione individuale, dove dominano gli apparati statali, il linguaggio burocratrese, luoghi amministrativi, autentici gineprai.
E lo sapete, dai! Non è possibile che un "matto" superi questi muri che hanno dell'insuperabile e che il "matto" incontra, suo malgrado, nella sua esistenza rapita non i sa mai da chi! Sono invisibili, ma sono altrettanto numerosi. Ne esci che sei sfinito, l'anima è indebolita, spossata, affaticata e il mondo fa davvero paura. Troppi di noi non hanno potuto vivere le loro aspirazioni perché gli sono state imposte le loro paure. Così hanno scoperto una verità assoluta: non sai mai quanto sei forte fino a quando essere forte è la sola scelta che hai. (M.T.)







Il T.S.O.:
tortura pura


Michael Moore

"È anche vero che voi siete stati governati negli ultimi anni da un governo di centro destra, quello di Berlusconi, che cercava di imitare gli Usa e ha ridotto i finanziamenti al sistema sociale e sanitario lasciandovi in una condizione 'non ottimale' e ora il Governo deve risolvere il 'casino' che è stato lasciato. Ma questo io, che non sono italiano, non lo posso dire. Il sistema sanitario è sotto finanziato e invece di mettere soldi con gli Stati Uniti per combattere guerre illegali sarebbe meglio finanziare la sanità". (Michael Moore)





Dio deve
rimboccarsi le maniche di Matteo Tassinari



Quanti fatti accadono ogni giorno nel mondo? Quanti avvenimenti cruenti e felici finiscono senza che nessuno lo sappia e i Tg non lo diranno? Vicende singole di bambini sfruttati in qualsiasi modo, quanti sono? Quanti episodi di violenza e aggressività si consumano nella segretezza delle case? E le faccende private sporche che tali rimangono in una perdita di contatto totale col reale?

Dio deve rimboccarsi le maniche per salvare tutti i barboni, le signore che fanno brillare i loro diamanti, le prostitute così affamate di vita e dignità. Puoi vederle e insultarle, per scaricare in compagnia buona, il tuo falso e bieco moralismo, sulla strada le potevi incontrare a tutte le ore della notte. Ti chiedono un favore, dargli dei soldi, loro ti danno il loro amore ma anche con 1000 uomini attorno sarebbero sempre sole. Le conosco, alcune sono care amiche. Sono tante, troppe, le peripezie umane, che alla fine rimane solo il ricordo violento senza sentir alcun dolore.





In un'epoca di pazzia, credersi immuni da essa, è una forma di follia. "folli" meritano
gli applausi rubati
Sfoggi di "pensiero" senza mai la parvenza di un reale struggimento, le grettezze penose come l'umano e narrate come romanzi dell'orrore, mentre è tutto vero. Queste trasmissioni hanno indici d'ascolto altissimi. Un abisso di voci e verdetti, un'infinità di condanne, anche molto carine nelle loro forme, micidiali nella sostanza, e anch'io, che evito accuratamente questi bordelli di cinismo, sono più coglione di prima.

Non mi viene da pensare che sia per solidarietà, ma per sfogare certi subdoli e perversi meccanismi mentali, forse inconsci, così almeno c'è un'attenuante. Il liberismo è una strada possibile, praticabile, certo. Ma se non è scelto, diventa una schiavitù, una prigionia, un asservimento, mancanza di riscatto, oppressione ripugnante, mancanza di emancipazione, vincolo assoluto imposto, mancanza di indipendenza, subordinazione assoggettata ed una catena infame di violenze dalla quale un matto non ce la farà mai! Spero che abbiate la coordinate per non fraintendermi, perché non ho mica voglia di difendere - e non lo farò mai - quello che penso e quindi scrivo.



Disgrazie svergognate e libidinose che soddisfano il languore di certi soggetti avidi ed eccitati, rapaci seriali che alle nove di sera, dopo una vuota giornata di sfigato lavoro, si piazzano davanti alla tv per vedere quei programmi di persone uccise e tagliate a pezzi. Per poi, il mattino conseguente, timbrare alle otto il loro triste e doloroso cartellino. Scopri storie che invece meriterebbero davvero tanto di più, per la loro infinita ricchezza umana e garbata bellezza. Come il caso dello "zio dei giochi", morto nel reparto psichiatrico dell'ospedale di un ospedale in provincia di Salerno.





Era lo zio dei giochi, quello che lasciava saltare i nipotini sul letto e mangiare la coppa Malù, col cioccolato e la panna. Era lo zio preferito dei suoi nipotini. Un maestro di scuola elementare. Alcuni suoi ex alunni hanno raccontato che durante l'intervallo, a scuola, leggeva il vocabolario. "Perché?" gli chiesero. "Perché in questo modo s'impara una parola, magari bella, al giorno". Pensarono a 'bassa voce': "Che strano modo d'insegnare!". Lo Zio dei giochi, capì quegli sguardi e senti quei pensieri.

Il regista Nanni Moretti

Al chè replicò: "Le parole sono importanti. Chi parla male, vive male", lo so, non è nuova, ma ci stava così bene che non ce l'ho fatta a tenerla per me, o grande e amico Nanni Moretti ad ancora (abbiamo parlato per un paio d'ore mentre girava "La stanza del figlio" ad Ancona nel 2001). Ma poi chissenefrega! Però è accaduto e per me furono due ore d'intensa vitalità. Io gli dissi dei miei malanni, lui mi parlò del suo tumore al petto che riuscì a sconfiggere. Ci credo, uno che fa dei film così unici e originali, non può che batterlo un tumore.



Legato al letto  per 4 giorni


"Perché così ogni giorno s'imparano parole nuove", cara saggia semplicità, benvenuta! Non so se avesse problemi psicologici, ma se li aveva, aveva anche trovato il modo di nasconderli e non credo senza dolore. Quello che m'interessa, è che invece di prendersi cura di lui, lo hanno legato ad un letto per quattro giorni fino a farlo morire. Era l'estate del 2009, quando venne ricoverato in psichiatria con un T.S.O. (Trattamento Sanitario Obbligatorio) che per quasi tutti gli psichiatri, in certi casi è inevitabile. Dicono: "Perché lo psichiatra, col T.S.O., impedisce la distruzione del malato di mente. E' un po’ quello che fa il chirurgo: procura una lesione per curare una malattia". Si capisce da solo, nulla da aggiungere.

Dopo il caso Mastrogiovanni, gli psichiatri hanno replicato alle accuse in questo modo che puzza di assoluto spaesamento: “Il fine è la cura, contenere un malato serve per evitare che faccia male a sé e agli altri”, quando è morto dopo 82 ore passate legato ad un letto chiedendo aiuto. Niente, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, sarà pure un proverbio, ma è come la freccia di Robin Hood, un vero Galantuomo, non come alcune macchiette che si credono don Chisciotte solo perché lavorano con gente che in fondo invidiano e perché Hanno un camice bianco che li onora secondo Ippocrate. Ma son incontenibili e continuano ad impedire di capire con parallelismi inquietanti:Pazzesco! Ci sono rimedi meno violenti e più umani che ottengono migliori risultati. Ma sappiamo che la sanità, quando c'è da tagliare la spesa pubblica, è la prima ad essere sforbiciata. E fra queste, i più indifesi, sono i primi che si vedono trattati in questo odo perché i soldi servono alle campagne elettorali dei politici, ai loro svaghi, anche quelli che fanno male, autentici consumatori abituali di cocaina. E alla fine del mese 5 mila euro gli piovono dritte nelle tasche dal Cielo. Sono convinto che arriverà anche per loro, il momento della Giustizia, dove non ci saranno privilegi per pochi e sfighe maledette per tanti.Piangere per un peccato può pure andare bene, ma piangere per essere onesti è francamente un pò troppo. Eppure il mondo ha fame anche di queste pene dalla forza di mille agonie.





Il malato di mente ha sempre 'torto'





Il T.S.O. è tortura pura, checchè ne dicano gli esperti. E' innegabile. Con tutti i prodotti farmaceutici che oggi, grazie a Dio ci sono, non penso che ancora dobbiamo ricorrere a metodi così violenti e aggressivi come legare persone ai letti e lasciarli lì per giorni e giorni senza un briciolo di affetto ma solo grugni, e spesso si è arrivati a metodi ancora più pesanti come le botte e percussioni fisiche. Non è un problema, quando hai a che vedertela con un malato di mente, non c'è ne: lui avrà sempre torto e il dottore, psichiatra o infermiera che sia, avrà sempre ragione con tutto il reparto schierato d'ufficio a favore del sano di (o sana) di mente. Cosa può fare uno che si dimentica di prendere le pillole?
E' un dato di fatto, narrato dalla storia dei tempi. Talvolta, grazie al T.S.O., hanno tenuto legato al letto persone, anche per settimane. Non so cosa ne pensi tu, mi disse il medico anziano, con quell’aria da tenente Colombo da finto tonto che poi ti frega. Non so cosa ne pensi. Ma la mia idea, rispetto al legare malati di mente ai loro letti di "manicomi", è che questa pratica, che pure viene considerata un atto medico professionale, sia in realtà non molto diversa dalla tortura. Non trovi?


No, non me la date da bere! Il 

TSO è pura tortura messicana, quella che avviene nei sobborghi di Tijuana in Messico, una delle città più violente e criminali al mondo e le lame saltano fuori all'improvviso per trovartele fulminee nel torace. Lo Zio dei giochi aveva la mente affastellato di pensieri, gli era già successo alcuni anni prima d'essere ricoverato improvvisamente, ma i ricordi sono meno che nitidi per divenire traccia, ricordo, sfregio, nulla di diverso dalla cicatrici . Sua sorella si ricordava che per i primi tre giorni i medici non ammettevano visite. Perché? Mi nascondevano forse qualcosa? In fondo non mi pareva di chiedere a luna, ma di vedere soltanto mio fratello che improvvisamente mi era stato tolto e rapito dalla mia vita. No, non mi fido più, fu la conclusione.
Anche se oggi sembra assurdo, all'epoca tutta la famiglia si fidava dei dottori alle prese con le difficoltà dello zio dei giochi. Il terzo giorno, sempre sua sorella, andò a trovarlo in ospedale, ma le infermiere, indottrinate dai dottori, non vollero che avvenisse l'incontro (perché?) e risposero: "Sta bene, è meglio lasciarlo riposare". Telefonò a sua madre: "Domani mattina vieni tu?".



Domanda inutile, perché lo zio dei giochi morì proprio quella notte. Oggi la sorella ricorda: "Se mi avessero detto, guardi, non può vederlo, è vietato", avrei reagito. L'hanno costretta a vivere con il rimorso. All'epoca, come ho già scritto, si fidavano tutti di questi pessimi dottori, tanto che neppure dopo sospettarono qualcosa. L'autopsia stabilì che morì per edema polmonare. "Come un pesce tirato fuori dall'acqua", così liquidarono la sorella in cerca di suo fratello ricoverato da 2 settimane con il TSO.

"È successo all'improvviso", si giustificarono, invece è stata una fine graduale. Quando la sorella vide il suo corpo, s'accorse che aveva segni sulle caviglie e sui polsi, ma non poteva immaginare che fosse stato legato al letto forzatamente per molto tempo. Fu il medico legale a far partire l'iter giudiziario. La polizia sequestrò il video delle camere di sorveglianza. Ottantasette ore di violenza gratuita, uno spettacolo inumano.



Lo vide e rivide, secondo per secondo, percependo tutta la sofferenza del TSO, che io, Matteo Tassinari, lo paragono, come metodo "curativo" medico, all'elettroshock di una volta, tecnica terapeutica basata sull'induzione di convulsioni nel paziente successivamente al passaggio di una corrente elettrica che attraversava zone del cervello.

La sorella quando vide quel corpo nudo, immobilizzato, non vedeva suo zio. Lui aveva gusto nel vestire. Curava il suo aspetto. Crollò alla fine, quando portarono via tutto e rimase una rete vuota e cigolante e un anima che era già partita per il suo posto. Questo spinse la sorella dello Zio dei giochi, a mollare gli studi in comunicazione d'impresa, scegliendo un indirizzo di studi diverso laureandosi in diritti umani. Il corso della sua vita cambiò e non in meglio. Dopo la morte dello Zio dei giochi, il dolore dei ricordi bastardi, passati e vissuti. Gli attacchi di panico, prima mai avuti, emersero come farebbe un pallone gonfio d'aria nell'acqua. Non era capace di uscire di casa e parlare con la gente, come non riusciva più a coordinare i movimenti e bere un bicchiere d'acqua perché gli tremavano le mani a causa delle violenze subite e dei T.S.O. dispotici per quanto autoritari. E la notte, i dottori, andranno a dormire nelle loro calde e belle ville in letti con materassi speciali. Mi chiedo: ma come fanno ad addormentarsi?

Sentirsi continuamente  fuori luogo
Come non l'avessi mai fatto, mi sembrava, improvvisamente, un'effettiva impresa spiegarmi, seguire i discorsi degli altri. Mi sentivo sempre fuori contesto, come se dovessi chiedere scusa d'esistere ed essere lì e scusarmi per questo. Uno stato di disforia e sottomissione acuto e pungente. Il sentirmi continuamente fuori luogo, stava diventando la mia dimensione personale. Capì che il mio vero problema era l'adattamento ai luoghi e alle persone, per questa ragione non riuscivo più a creare rapporti. La solitudine divenne la mia amica selezionata e scelta.


Penso sia normale, e penso pure che ognuno di noi, in un momento di fragilità, potrebbe trovarsi ad avere a che fare con i medici sbagliati, com'è successo allo zio dei giochi. In questi anni mi sono chiesto più volte perché accadono certe cose. Forse quando entri in certi reparti psichiatrici smetti di essere considerato persona. Tutto qui, una misura incolmabile.


Un compagno di stanza dello zio dei giochi, che si era ricoverato volontariamente per depressione, era stato legato ai polsi per settimane. Nel video, lo si vede avvicinare al comodino coi piedi, facendo cadere una bottiglietta per leccare l'acqua che si era versata a terra.Costretti a slegarci
Quando la sorella incontrò l'amico di stanza dello zio dei giochi, gli disse: "Quando è morto, hanno dovuto slegarci. Forse sono vivo grazie a lui". Voglio, io, Matteo, che le porte dei reparti di psichiatria vengano aperte tutte. Il trattamento sanitario obbligatorio può essere prolungato per mesi. In questo modo, alla fine, quei posti diventano piccoli manicomi. Voglio, sempre io, che sia restituita tutta la dignità a tutti i malati di mente che hanno subito la grandezza degli uomini sani e che nessuno debba più morire in quel modo.

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