Senza titolo 269

Quante volte ho gridato al cielo? Non le rammento più… All’ingiusta direzione della mia vita ho regalato le lacrime più amare, e incessantemente, come muratore del tempo osservo e curo le crepe del mio cuore, piccolo ma vivo. Piccola voce rauca e stridula sgomita tra la folla, tra le stelle, nell’oscurità della luce..vuole vivere ed amare in piena libertà d’intenti. Ma.. povero poeta maledetto tra fiumi rossi ti troverai a nuotare, tra gli effluvi dei tuoi cari piangerai il nero dell’anima tua. Affogherai tra l’odio dei tuoi simili, tra le guerre di democrazie monopoliste, dei pochi e soliti noti, e lo spettatore più cruento e docile tu sarai, lì, dietro il tuo televisore, la finestra d’un mondo parziale. Parole d’inchiostro nero campano su tragedie, ognuno con i propri sofismi spiegherà il mondo, le genti e l’orrore dell’oceano del terrore umano. Anime emaciate ripiegano, tremano, sorde di pietà e barbare divoratrici di carne come parassiti sobillano, le coscienze dei matti comuni che vivono tra le proprie paure, a vivere nel mondo fittizio di gabbie dorate. Il bambino non c’è più…è morto, ucciso, ammazzato dalla mia democrazia..perché io devo sopravvivere, non volermene ma questo è il mio occidente, tanto umano nel prodigarsi a dare, aiutare, a civilizzarti quanto poco dotato di memoria storica, a piene mani cancella ciò che le proprie menti hanno prima.. distrutto, nascosto, ucciso. Giochiamo ai buoni e ai cattivi..laviamo le coscienze con le offerte e le manifestazioni, nell’ora d’aria dei cuori, prima di guardare oltre te e i tuoi morti. Io..sono buono, mi si mangia come il pane, che per anni ti ho tolto, tu non sai quante cose abbiamo fatto per te..quanti angeli ho mandato al paradiso, solo perché non volevo vivessero in questo inferno. E tu? Uccidi il tuo ed il mio popolo? Perché? Non ti senti un po’ ingrato? Io fossi in te mi vergognerei.. Ma no non lo fare, tanto è un sentimento che neanche noi proviamo. Continua a morire.. non per mano mia, ma di terroristi tuoi amici, che uccidono per diletto, perché voi siete fatti così..un po’ pazzi. Chissà perché poi..non me lo so spiegare. Chi fomenterà queste bestie? Noi? Ma cosa vai a pensare.. si vede che non ci conosci bene… Noi siamo i buoni, i puri, cresciuti a pane amore e grande fratello. Cos’è la nostra vita? Un televisore.. quando fa male si spegne ed è come non fosse mai avvenuto. Il nero schermo mi guarda, non parla, la vita è bella e tu? Non esisti…


 


…clik…


Lapò

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