7.12.08

adesso è ufficiale youtube censura

Se prima  si  li limitava  a  rimuovere  ora   ha  fatto un nuovo regolamento   che  rende  ufficiale  la  sua censura  .
 Capisco  che  si debbano potegere i minori  da certe cose   ed prevenire   che  si facciano  gesti  di emulazione  , ma  ndfava bene   come era prima  , cioè  cera  l'etichetta  \ l'avviso sei sicuro che vuoi vederlo , tale  video  è adatto ad  un pubblico maggiorenne   o, ecc  ma  ora  ecco  come  intitola  l'articolo  di repubblica online del 7\12\08  sotto riportato  



La svolta moralista di YouTube
Censura di clip e filmati sexy


Regole rigide su video da bollino rosso e violenti: via dalla prima pagina di ALESSANDRO LONGO








ROMA - Un'onda neopuritana ha investito YouTube, il più grande portale di video al mondo, visitato da 300 milioni di utenti ogni mese e posseduto dal colosso Google. Ha adottato da qualche giorno regole molto rigide sui propri contenuti, bollando come vietati ai minori anche quei video che solo alludono alla sessualità. Come dire che se gli amministratori di YouTube facess



ero un giro su uno dei nostri varietà in prima serata ci metterebbero subito il bollino rosso. Adesso chiedono l'aiuto degli utenti, che segnalino i video "peccaminosi". Così loro, oltre al marchio vietato i minori, nasconderanno il video agli occhi dei più. Bandito dalle liste dei video più visti e dalla pagina principale del portale.
E basta davvero poco per avere il "bollino rosso", come spiegato nelle nuove regole pubblicate sul blog ufficiale di YouTube: la semplice presenza di un letto, vestiti trasparenti, posture che "stimolino sessualmente il pubblico". Nudi parziali, anche fuori da un contesto erotico. Video dove la telecamera insiste sul seno, le natiche o altri punti caldi, anche coperti, dei personaggi.


Sgraditi non solo il sesso (o la sua parvenza) ma anche immagini o parole blasfeme, video con scene violente, fittizie o reali. Il motivo ufficiale è "essere sicuri che non vi imbattiate per caso in contenuti che non sono rilevanti per voi". È un'operazione, insomma, con cui YouTube vuole rifarsi l'immagine. La sua facciata, del resto, è data proprio da quanto appare nella pagina principale. La ripulisce dai video scomodi, che potrebbero offendere o turbare qualcuno. YouTube prova a diventare un medium del politicamente corretto.


osto: l'insegna dell'anarchia creativa, dove ci si può trovare di tutto. L'adolescente che fa o dice cose bizzarre e si guadagna 15 minuti di notorietà, videogiornalismo dal basso, cori di neonazisti (di recente banditi dal portale), video pirata tratti senza permesso dalla tivù tradizionale. Questi ultimi hanno valso numerose denunce a Google da parte delle emittenti, anche da Mediaset. Il motivo è che su YouTube tutti possono pubblicare i propri video senza controlli preventivi. Un clic e sono subito visibili al mondo. Solo in un secondo momento, se si scontrano con qualche regola, vengono eliminati o bollati dagli amministratori. Questa libertà, nel bene o nel male, ha dato a milioni di persone l'opportunità di esprimersi. Ha ribaltato gli schemi dei media tradizionali, in nome di una visione libertaria che è alle origini del web e in fondo anche di Google agli esordi.
Sorprende, questa svolta, perché YouTube è stato da sempre il completo opposto: l'insegna dell'anarchia creativa, dove ci si può trovare di tutto. L'adolescente che fa o dice cose bizzarre e si guadagna 15 minuti di notorietà, videogiornalismo dal basso, cori di neonazisti (di recente banditi dal portale), video pirata tratti senza permesso dalla tivù tradizionale. Questi ultimi hanno valso numerose denunce a Google da parte delle emittenti, anche da Mediaset. Il motivo è che su YouTube tutti possono pubblicare i propri video senza controlli preventivi. Un clic e sono subito visibili al mondo. Solo in un secondo momento, se si scontrano con qualche regola, vengono eliminati o bollati dagli amministratori. Questa libertà, nel bene o nel male, ha dato a milioni di persone l'opportunità di esprimersi. Ha ribaltato gli schemi dei media tradizionali, in nome di una visione libertaria che è alle origini del web e in fondo anche di Google agli esordi.
Che cosa è cambiato, allora? "È noto che YouTube ancora non dà profitti ma solo grane legali a Google, che per comprarlo ha speso un'enormità, 1,65 miliardi di dollari", spiega Adam Daum, esperto di questi temi per l'osservatorio di ricerca Gartner. YouTube si dovrebbe reggere solo sulla pubblicità, ma finora ha spaventato grossi sponsor, che non gradiscono far comparire il proprio marchio vicino a certi contenuti. La crisi, che colpisce anche Google, aumenta l'ansia di profitti. Di qui il cambio d'immagine, che parte da lontano. Da tempo YouTube sta aumentando il numero di video provenienti da accordi con le emittenti televisive, sport e intrattenimento tradizionale. Così il ruolo degli utenti diventa sempre più marginale. E ora subiscono regole che sembrano uscite dal sermone di un predicatore puritano.

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