ZECCHINO D'ORO CONSIDERAZIONI STITICHE NUMERO2

dicembre 2008

ZECCHINO D'ORO CONSIDERAZIONI STITICHE NUMERO 2



PREMESSA



Miei cari amati amici blogger come state? E' un po’ che manco dalle mie riflessioni "stitiche" (mi piace chiamarle così), su ciò che mi passa dentro ed oggi rieccomi qua. Voglio parlarvi dello Zecchino D'Oro, non perchè mi sia rimbambita anche se, l'autunno appena passato e l'inverno arrivato, mi trascinano dentro vortici di ricordi e  nostalgie, forse perchè nata in ottobre, chissà ... Ma niente paura non ho nessuna intenzione di fare il, ti ricordi? Ecc, solo pensare e riflettere ....



Ed eccomi al punto. Giorni fa facendo uno zapping veloce, mi sono imbattuta nello Zecchino D'Oro. Prima gran sorpresa: Non c'era più Mago Zurlì (Cino Tortorella) a presentarlo, ma Paolo Conticini (l'attore amico da sempre di Cristian De Sica) e una bella ragazza che non conosco.  Non ho ascoltato le canzoni, né visto i bambini se non a piccoli tratti.



Lo Zecchino D'Oro, non è mai stato un programma seguito da me, piuttosto un’imposizione dei miei genitori, convinti che mi dovesse piacere per forza. In realtà piaceva agli adulti che s'intenerivano nel vedere i piccoli canterini, ma a noi bambini la cosa non scalfiva affatto, anzi, solo critiche su chi non aveva i denti, su come si muovevano e cattiverie varie tipiche del cinismo "sano", privo di malizia dei bambini. Crescendo poi ho commesso lo stesso errore dei miei, facendolo vedere a mia figlia di soli tre anni, anche a lei non importava un fico secco dello Zecchino, mentre io m'intenerivo come i miei genitori all'epoca.



Tutto torna ho pensato, anche nelle cose più stupide il simbolo dell'infinito è sempre lì a ricordarti che la vita è fatta di passaggi obbligati dalle cose più piccole a quelle più grandi. Passando dal  primo grande dolore per la morte del pesciolino rosso , a quello per la perdita del nonno e via di seguito nell'escalation della vita che ti fa maturare e crescere. E già, senza la percezione del dolore non si cresce, senza provare il distacco, non si matura, negando ai bambini l'idea reale della morte, si toglie loro la possibilità di seguire un giusto percorso per capire ed assimilare al meglio la vita che verrà.



Ma tutti questi bei discorsi erano validi per i bambini della mia generazione, i piccoli odierni sono validi scienziati dell'informatica, ingegneri elettronici provetti, saturati dal mondo delle immagini e ingozzati da milioni se non miliardi d'informazioni al giorno. Quindi del tutto diversi da quelli del passato, e finalmente arrivo all'agognata domanda:



Ma oggi lo Zecchino D'Oro, che senso ha?! ... Non interessa ai piccoli e ormai nemmeno ai grandi ... So bene che con tutti i guai e problemi attuali, pensare a questo può mettermi in lista d'attesa , per essere ricevuta e visitata da un grande psichiatra o analista, però me lo chiedo lo stesso. A chi serve o può interessare oggi un festival del genere. Alle case discografiche da tempo in cattive acque, o ai genitori "malati" e vogliosi di mostrare i propri pargoli in tv, per autogratificarsi, (e so bene quanto costi portare un bambino all'Antoniano di Bologna) , o forse perchè è un meccanismo obbligato per vecchi contratti rai o chissà quali altri interessi che non posso e non voglio conoscere.



Però il fatto è che c'è ancora e non si sa il perchè! Sia ben inteso che non ho nulla contro lo Zecchino D'Oro, le mie sono solo riflessioni stitiche, come le domande che mi pongo. Sicuramente qualcuno dirà che non ho nulla da fare, per perder tempo con queste  sciocchezze, ma non è così. MI piace analizzare il mondo dalle cose più piccole e apparentemente banali, a quelle eclatanti sotto gli occhi di tutti. Mi aiuta a capire chi siamo e che caspita stiamo facendo, il perchè lo facciamo e dove stiamo andando, anche se quello forse lo sappiamo già.



Vorrei tanto conoscere il pensiero dei i bambini di oggi  sullo Zecchino D'Oro, come lo vedono, considerano, vivono. Sarebbe importante, colmare quest'altro piccolo tassello  mancante, nel puzzle  del mio percorso di vita,   ed aggiungerlo alla conoscenza e a tutte le curiosità del nostro vivere.



Adesso potete anche chiamare un'ambulanza, sono pronta a farmi ricoverare senza  protestare.



Un bacio a tutti voi, vi saluto con un vecchio video dello Zecchino D'Oro. All'epoca avevo sei anni e naturalmente mi piacevano i gatti. 

Ciao dalla sempre vostra, Rossella




Dal blog di Rossella Drudi  http://www.diteloame.splinder.com












 





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