22.1.21

Il dovere di non dimenticare

 A  chi mi dice  che   sono noioso  e  parlo di  anticaglie  quando  scrivo  sul   la  giornata   della memoria  e  sula  giornata  del ricordo    dedico questo post  anche  se   è come dare le perle  ai porci  ma  io non mi  scoraggio e  continuo d'altronde  e  per  loro    che scrivo     e  condivido 

La shoah, le foibe, i gulag  sono    tragedie ed  aberrazioni ( ovviamente   da  non mettere    sullo stesso  piano e  paragonate   fra  loro    secondo  la  classica logica : << il mio  è  più grande  del tuo  >>     o quando si  parla  di  uno    :  <<   non hai  parlato   di quello che  hanno  fatto ..... ecc >>    pur  essendo   tragedie   ed  eccidi  )     che  dovremo  aver  imparato   e chiunque si presti o, peggio, sia artefice di strumentalizzazioni non ha capito nulla di quanto è accaduto, ma soprattutto non capisce che sono proprio gli atteggiamenti divisivi a fomentare queste tragedie  e  a  far  si  che  le  ferite    che  esse   hanno portato  a sanguinare  ancora  . 
Infatti   <<  Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre >>.  ( Primo Levi)   ed proprio  la  frase  citata  prima che  mi  porta  a  confermare ed  ampliare  le  riflessioni espresse   nel precedente  post   :   << memoria e retorica>>  , ovviamente  cercando il  più possibile  a   non  scadere  nella  retorica  ufficiale e  d'accatto  usata   come  una clava  contro  il tuo avversario politico  culturale  e    non fare  i  conti     con il proprio passato   ma    sminuendolo e scaricando le responsabilità    solo ed  esclusivamente  su uno dei protagonisti  degli eventi  .  Ma  soprattutto   s'ignora   che  La storia  ( e determinati eventi  storici  complessi  come  quelli  del confine  orientale      che  si ricordano    il 10  febbraio   di  ogni anno  ) non si può studiare e citare a senso unico ma    a  360    e  bisogna    fare  una  guerriglia  contro  culturale    coloro che  chiedono  : 1)   memoria  condivisa  ignorando  la distinzione fra    memoria  e   fatti   avvenuti realmente  ,  e  senza   aver  fatto  i conti  con il proprio passato  o  senza  onesta intellettuale      e culturale  nell'ammettere   che  l'idea  che porti avanti  è errata e    bisogna  acettare  di cambiarla   ., 2)  che  impongono ed  obbligano  a ricordare  come  vogliono loro  e  se  poco poco    dissenti   o  proponi  un ricordo diverso    vieni tacito di negazionismo ed  revisionismo  .
Concludo  che per il 27  gennaio    ovvero la  giornata  della  memoria    parlerò   di  due  temi poco battutti   \  trattati   dalla memorialistica     del  27 gennaio  :  1)  sonderkommando, al plurale, sonderkommandos (in italiano: unità speciale)  termine  con  cui   s identificò gli speciali gruppi di deportati, per la maggior parte di origine ebraica, obbligati a collaborare con le autorità  azionalsocialiste all'interno dei campi di sterminio nel contesto della Shoah. Compito principale dei sonderkommando fu collaborare con le SS nel processo di sterminio di altri ebrei deportati insieme a loro, durante le operazioni di rimozione dei corpi dalle camere a gas e quelle successive di cremazione. 2) delle done reclutate per i Lagerbordell (definite “antisociali”) venivano principalmente dai lager di Auschwitz e Ravensbrück: prostitute rigorosamente tedesche o provenienti da paesi occupati come Ucraina, Polonia e Bielorussia.    dell'olocausto delle donne non conformi o inutili ovvero le prostitute nei lager

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