Nonno "Libero", in "Libero Stato"

Vi riproponiamo l'email circolante:
La tribù di Pennarossa ha deciso di replicare inviando alla RAI il seguente messaggio, invitando tutti gli amici e i compagni, a fare lo stesso:
"In riferimento alle proteste che persone e organizzazioni stanno avanzando sullo slittamento in seconda serata (o addirittura alla non messa in onda) del film tv "Il padre delle spose" interpretato da Lino Banfi, vi comunico la mia opinione.
Credo che proprio l'utilizzo della figura di Lino Banfi, cara e familiare ai bambini, nella veste del padre di una delle due donne, possa, con tatto e sensibilità, finalmente rappresentare un messaggio positivo nei confronti di una realtà troppe volte male rappresentata nei media.Intendo quindi manifestare il mio apprezzamento sia per il tema trattato sia per la scelta di trasmetterla in prima serata.Nella malaugurata ipotesi che il film venga “oscurato”, considererei la decisione un gravo atto di censura. Cordiali saluti"
Se siete d'accordo unitevi celermente all'iniziativa e lasciate nei commenti l’eventuale messaggio che avete inviato.
Augh, a tutti.
Aggiornamento importante - Alla campagna in atto contro il programma si è affiancato il Giornale, con questi due articoli:"Il Giornale1" - "Il Giornale2".
Aggiornamento 2 - Le ragioni della nostra iniziativa, sono state riprese da " Repubblica ".
Aggiornamento 3 - Da stasera, al termine de "Il padre delle spose", e per tutta la giornata di domani, raccogliamo i vostri commenti per capire se avete gradito come il tema è stato trattato.
Aggiornamento 4 - Ce l'abbiamo fatta! Anche il Corriere alla fine ha scritto qualcosa. Qui invece trovate il comunicato dell'Arcigay.
Ciao a tutti. E' il nostro primo post qui, e vogliamo iniziare, come ci piace, in punta di piedi....con questo post vorremmo solo dire grazie a chi ci ha inviato qui, perchè è un blog con dei contenuti molti interessanti e variegati, eppure con un "taglio" preciso e coinvolgente. Noi riteniamo fondamentale precorrere pezzi (lunghissimi se possibile) di strada insieme agli altri, perché ci sembra davvero smarrito il senso della comunità, e pensiamo che questo sia uno dei mali peggiori che affliggono la realtà quotidiana, italiana e mondiale. Il viaggio...il viaggio è qualcosa che può davvero farti cambiare, se lo affronti come va affrontato, come una (piccola) navicella che affronta il mare, con una meta ma pronto a cambiare direzione - non secondo il vento, ma secondo quello che ti sembra "giusto", incontrando a volte placidi e un magari po'noiosi percorsi, o anche tempeste terribili che ti distruggono dentro (a noi è capitato...), momenti belli e momenti no...Ma insieme agli altri, a volte scontrandosi e a volte no, siamo sempre stati "meglio". E stando fermi, chiusi nelle proprie casette, magari accoglienti, si può cambiare al massimo il menu della domenica (oggi tagliatelle fatte in casa e arrosto con patate, alla maniera delle nostre parti!). O, meglio, oggi si può stare in casa eppure aperti anche al mondo, grazie a questo strumento che avrà i suoi difetti ma è bellissimo, il web.

Ma alla violenza vista sullo schermo, può, la scuola, opporre qualcosa? 
Elena Marisol Brandolini, 17 novembre 2006
Ségolène Royal ha vinto le primarie socialiste in Francia: con il 60,62% dei consensi ha sbaragliato i suoi due compagni di partito, candidati, come lei, a rappresentare il PS francese nelle prossime elezioni presidenziali di primavera. Dominique Strauss-Kahn ha raccolto il 20,83% dei suffragi, Laurent Fabius il 18,54% dei voti. Tra gli iscritti al partito socialista (218.771, di cui 68.000 di recente affiliazione), che hanno votato per la scelta del candidato presidente nel pomeriggio di giovedì 16 novembre, la partecipazione è stata dell'82% circa. I risultati ufficiali delle primarie sono stati diffusi da Stéphane Le Foll, capo-gabinetto di François Hollande, segretario del PS francese. 
SAN PAOLO (Brasile) - Ana Carolina Reston era bella, bellissima. Non a caso lavorava per alcune delle più importanti agenzie di moda di New York. Ana Carolina Reston è morta. A soli 21 anni. L'ha uccisa l'anoressia. Al momento del decesso pesava 40 chili, lei che era alta 1,73 metri. La modella era stata ricoverata in un ospedale di San Paolo del Brasile il 25 ottobre scorso per insufficienza renale. Il giorno dopo sarebbe dovuta partire per Parigi. Per quel lavoro che la impegnava con agenzie del calibro di Ford, Elite e L'Equipe. Quel lavoro che era anche ossessione del peso, paura di ingrassare, rifiuto del cibo. Dopo il ricovero le sue condizioni erano rapidamente peggiorate. Era subentrata un'infezione generalizzata che martedì l'ha portata alla morte. Ana Carolina aveva coronato il suo sogno di diventare modella già a 13 anni. Era terrorizzata all'idea di ingrassare. "Quando mangiava - racconta la cugina Geise Strauss - era sempre pochissimo e poi scappava in bagno (a vomitare). E non le piaceva che le si dicesse di mangiare". Gli amici dicono che negli ultimi mesi di vita si nutriva soltanto di mele e pomodori. Lica Kohlrausch, proprietaria dell'agenzia L'Equipe, ricorda di aver cominciato a preoccuparsi del peso della Reston quando, dopo un lavoro in Giappone per un catalogo di Giorgio Armani, una collaboratrice la chiamò per dirle che la ragazza era troppo magra. Tornata in Brasile, raccontano gli amici, Ana Carolina aveva provato a farsi curare ma non aveva voluto ammettere di essere malata. La stampa brasiliana scrive oggi che in effetti la giovane era sotto trattamento psichiatrico ma secondo la famiglia non si presentava alle sedute per paura di perdere il lavoro. La storia della Reston riaprirà sicuramente le polemiche sul "modello anoressico" offerto dalle passerelle e dalla pubblicità. Ora viene fuori che la ragazza era già stata ricoverata l'anno scorso in Giappone. E c'è chi si chiede per quale motivo i suoi "datori di lavoro" continuassero a farla viaggiare nonostante le sue cattive condizioni di salute fossero ormai evidenti a chiunque. 
cherzando ). Infatti è solo con il dialogo,il confronto la conoscenza dell diversità ( termine un po' ipocrita ed abusato ma ) proprio come nel film Il sapore della vittoria ( 2000 ) con 