Fra gli articoli più interessanti sul caso Garlasco ho letto sul il nord sardegna di oggi 24\9\2007 questo articolo di Gianpiero Gamaleri ( Professore ordinario di sociologia della comunicazione università degli studi di Roma 3 )
Agenzia Ansa, 13 agosto 2007, ore 16.05: «Una ragazza di 26 anni è stata trovata morta intorno alle 15 nella sua abitazione di Garlasco, in via Pascoli. Secondo i primi rilievi sarebbe stata uccisa con un colpo alla testa. A trovare il corpo della giovane è stato il fidanzato. La ragazza, che stava svolgendo uno stage in un'azienda di Milano, era sola in casa, una villetta monofamiliare ». Sono passati 42 giorni. Sul fronte delle indagini non si è verificato nulla di decisivo. Eppure Garlasco entra quotidianamente nelle nostre case. Negli spazi attigui alla villetta hanno stazionato per settimane i pulmini con la parabola per i collegamenti satellitari delle principali tv. L’inviata Flavia Lorenzoni del Tg1 si è trasferita là in pianta stabile per ripetere ogni giorno quel poco che c’era da dire,mai decisivo. Perché tanto accanimento mediatico su una notizia che sinora si è rivelata una non-notizia? Questa insistenza quali riflessi negativi ha sull’opinione ne pubblica? Il primo interrogativo merita una risposta un po’ approfondita. I media, specie la tv, privilegiano quella che Umberto Eco, con grande preveggenza,ha chiamato l’“opera aperta”:tipi di evento incompiuti, non conclusi, possibilmente angoscianti, che rinviano al giorno dopo, alla “puntata successiva”. Eventi da tenere in vita anche quando languono, come il vulcano che borbotta senza ancora eruttare. Fanno leva,questi eventi, sulla curiosità umana, ma ancor più su una certa morbosità, sull’incompiutezza che attende una qualche soluzione. “Giallo Garlasco: è il momento del turismo del macabro”, titolava un’altra Ansa di sabato 25 agosto. Un “turismo” certamente indotto dalla tv. E veniamo al secondo interrogativo: quali sono gli effetti sull’opinione pubblica di queste “opere aperte” o meglio scoop inconclusi (Cogne ne è il prototipo)? Non c’è dubbio che si crea nella gente un certo “logorio della verità”,un sentimento collettivo di frustrazione che nasce anche dall’assenza di quella prova regina che è la confessione, che ogni giorno in più si allontana, convincendosi il colpevole della sostenibilità della propria innocenza. Gli abissi della menzogna sono infiniti, come ha dimostrato l’assassino di Tommy, Mario Alessi ancora una volta con una forse incauta intervista televisiva. Ma c’è di più. L’insieme di queste notizie gestite secondo la logica dell’auditel ha come effetto quello di favorire la paura. Nel solo biennio 2005/07 (fonte Demos-Eurisko) il bisogno di sicurezza è cresciuto di 11.5punti, al 33.7 %, balzando al primo posto nella graduatoria delle istanze sociali.
Questo articolo assume validità maggiore ora che
da today.reuters.it/news/ lunedì, 24 settembre 2007 5.01
Delitto di Garlasco, disposto fermo per Alberto Stasi
MILANO (Reuters) - La procura di Vigevano ha disposto il fermo per Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara Poggi, la 26enne trovata morta lo scorso 13 agosto nella sua villetta a Garlasco in provincia di Pavia.
"Confermo che Alberto Stasi è stato fermato perchè ora abbiamo delle prove e non più solo degli indizi", ha dichiarato Alfonso Lauro, procuratore capo di Vigevano.
Secondo quanto appreso da fonti investigative, per il fermo disposto dalla Procura sarebbero stati decisivi gli esiti di alcuni esami compiuti dai Ris (Reparti investigazioni scientifiche ) dei carabinieri sulla scena del delitto.Secondo quanto appreso da fonti investigative, per il fermo disposto dalla Procura sarebbero stati decisivi gli esiti di alcuni esami compiuti dai Ris (Reparti investigazioni scientifiche) dei carabinieri sulla scena del delitto.
Secondo questi accertamenti, dicono gli inquirenti, un indizio in soprattutto si sarebbe trasformato in una prova contro il giovane. In particolare, le tracce di sangue della vittima rinvenute sulla bicicletta dell'indagato, cosa che contrasta con la sua versione, poiché il giovane ha sempre dichiarato di essere andato in auto a casa di Chiara.
Informata dall'avvocato di famiglia Gianluigi Tizzoni, la madre di Chiara, Rita Preda, ha dichiarato: "Accettiamo quello che la procura ha deciso. E' la soluzione peggiore perchè amplifica il nostro dolore. E' quanto di più doloroso potesse accadere".
Il delitto ha attirato l'attenzione di molti media e che ha sconvolto la cittadina in provincia di Pavia quest'estate.
La vittima, Chiara Poggi, era stata trovata morta nella sua abitazione dal fidanzato 24enne, anch'egli di Garlasco e laureando in Economia e commercio, che aveva dato l'allarme. Ma diversi aspetti della sua versione dei fatti non avevano convinto gli inquirenti, che sinora non avevano però raccolto elementi di prova consistenti contro di lui.
Stasi al momento è l'unico indagato per il delitto.