10.9.08

Senza titolo 834

  QUESTA E' UNA FIAT X1/9 DEGLI ANNI 70 !  L'AVETE MAI VISTA ?  :-)


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Senza titolo 833

  L'AVETE LETTA LA FIABA LO SCARAFAGGIO IL TOPO E IL GRILLO ?  :-)


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Senza titolo 832

  QUESTA E' UNA PUBBLICITA' DEI GELATI MOTTA DEGLI ANNI 60 !  L'AVETE MAI VISTA ? :-)


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L'adultera

Una piccola prova di poesia dorsale. Per chi volesse saperne di più può visitare il sito cliccando nel link che segue: http://www.poesiadorsale.it/Eventi_Parole_in_gioco.html


 



quel che resta
della morte qualunque
è silenzio tra due onde
libere di essere
all'ordine del vento:-

 

questa notte non si balla,
manca l'adultera.-

9.9.08

Fantasia?



Buzzichino spereologogrotta San Michelegrotta di Montevicoli                                                           Fantasia? no!


Chi ha letto la mia favola "Principessa orchidea cegliese", si sarà reso conto che la mia scrittura nasconde la verità.Tra qualche giorno presenterò il DVD della  mia trilogia agreste appena depositata alla Siae, le copertine sono già state fatte, anche la trama è completa, ma prima di passare alla stampa definitiva lascio passare del tempo e mi capita sempre di aggiungere, inserire della nuove pagine. Vi svelo cosa mi accade. Nelle mia favola troverete Fate e Folletti,frutto di tanta fantasia, ma non lasciatevi ingannare, io descrivo esattamente quello che accade intorno a me,le lotte di gnomi cattivi, la desolazione, la morte, poi la serenità del nulla ed  il desiderio di una nuova vita. Raccolgo intorno e la trasformo in favola.
Adesso narro la giornata di ieri:


La morte di principessa Orchidea Cegliese, avvenuta nel primo volume, lascia un vuoto nel gruppo dei folletti, che continuano a incontrarsi nel trullo fatato, nelle notti di luna piena. Era abitudine che ogni fata, portasse una leccornia, e i folletti raccontassero le avventure vissute durante il periodo di assenza dal gruppo.La serata prometteva bene, si era alzato un bel venticello, la grande tavola di legno antico profumava ancora della sua linfa; il grande Fragno aveva cessato il suo ciclo vitale colpito da una luce intensa e dopo un gran fragore il cielo si aprì  in due. I folletti per giorni parlarono della fine del  grande albero antico, non spiegandosi bene l'accaduto e per non lasciarlo marcire solo nel bosco, ne ricavarono alcune tavole e prima di iniziare a parlare salutavano e brindavavano alla sua nuova vita.
Il profumo del legno,  aggiunto a quello delle leccornie e dell' erbe di San Giovanni crearono un'atmosfera ideale per dare inizio alla serata.
Il folletto Buzzichino si stava tirando a lucido la sua veste che diventava sempre più piccola, si riempiva di macchie, ogni tanto si gettava vestito nella sorgente per togliere l'unto e le pieghe,era allegro, saltellava intorno al trullo e mentre  la luna imbiancava e rifletteva la luce sul cono centrale, tutto intorno si stava completando. Buzzichino in attesa che arrivassero tutti gli invitati,ad ogni saltello emetteva una nota, anche se stonata  con il suo nuovo strumento di terracotta ad acqua, rincorreva le piccole lucciole e canticchiava.


La fata Mina e il folletto Pin, arrivarono per primi,con vassoi pieni di golosità, dalla seconda corrozza discesero i folletti Vitus, Marcus con una orchidea in mano come simbolo dell'assenza di Principessa e Yahlia con un sorriso smagliante  pieno di simpatia, per ultimo apparve in fondo al viale il folletto Pass, che con la fata Paula completò il gruppo. Si poteva iniziare a mangiare anche perchè Buzzichino, tenuto a digiuno dalla mattina, iniziava a scalpitare.
-Io ho tanta fame, esclamo il folletto Buzzichino!è da questa mattina che sono senza mangiare, solo una tisana di erbe verdi, vi pare che il mio fisico possa resistere ancora?


-Sei sempre affamato replico la fata Mina, calmati che adesso iniziamo, poi ci racconterai, cosa hai fatto questo pomeriggio.
- si, ma prima devo smorzare questo brontolio che ho nel mio pancino.


Il folletto affamato girava  la testa muoveva veloci le sue dita paffutelle e ripeteva una frase:"Da  dove inizio...da dove inizio?"


I folletti si guardarono tutti insieme ridendo....  conoscevano bene i gusti del piccolo folletto  e lo lasciarono libero di iniziare le danze.
Focacce portate dal folletto Pass, ciambelline al sesamo, al peperoncino, il folletto oltre che mangiarle, ci giocherellava e le infilava tra le sue dita e ad una ad una le masticava facendole sparire rapidamente.


-Bene adesso mi sento benissino, semmai mangerò questa notte ciò che rimane se il pancino si mettesse a parlare.


Adesso vi racconto cosa ho fatto oggi nel bosco, il folletto Vitus mi ha portato nel sottosuolo per svelarmi alcuni segreti, abbiamo acceso una antica lanterna e abbiamo visitato le meraviglie che il sottosuolo nasconde:Una prima caverna nascondeva degli affreschi antichissimi e costruzioni in pietra ;la luce del giorno filtrava fino in fondo attraverso l'apertura della grotta illuminando  una parte di essa, uno spettacolo meraviglioso, poi ci siamo spostati in un'altra caverna e qui la meraviglia, con il mio occhio furbetto e curioso, ho scoperto una forma di vita sconociuta. Il folletto Vitus ridendo mi ha detto:"Bravissimo questi piccolissimi esseri a me erano sconosciuti, bravo Buzzichino adesso li chiameremo come te".
-Io ne sono felicissimo,ma io sono grandissimo e loro sono piccolissimi, non mi stai canzonando?
-Dico sul serio Buzzichino! quello che hai scoperto è molto importante, hai una vista ottima, io non li avevo mai visti, bravo!


Tutto intorno una lieve brezza, il vento portava il profumo di fiori di bergamotto, qui il volto del folletto Pass si illuninò...come non ricordare quel periodo quando Principessa sedeva con loro?


-Lo sentite anche voi, questo profumo che viene dalla valle di Principessa? ormai sono passati anni e gli alberi tra poco ci regaleranno i buonissimi frutti, Principessa aveva ragione quando diceva:"Ricordati Pass cura e ama  gli l'alberi di bergamotto" io allora non capivo, oggi so che  questo prezioso frutto,sarà la nostra risorsa.


Intanto il folletto Buzzichino, accarezzandosi il pancione, iniziò a masticare ancora delle ciambelline al sesamo e correva incontro a Vitus intento a guardare le sue stelle.


-Vitus!...Vitus! mi spieghi cosa guardi sempre nel cielo, cosa cerchi? spiegami, fammi vedere, lo sai  sono un Folletto molto curioso.


Vitus prese per mano il Folletto e dietro al trullo iniziò a parlare di Cassiopea e della costellazione dello Scorpione.


-Perchè ti interessano quei puntini luminosi così lontani? io non ci capisco nulla, spiegami Vitus, perchè sei tanto curioso?


Incuriosita la fata Paula, si unì ai due Folletti, si udiva solo la voce di Vitus, che iniziò a indicare ed a raccontare delle sue amate stelle, come se fossero delle bellissime donzelle.


Invece intorno al vecchio tavolo il folletto Marcus,Yahlia, Pin e la fata Mina, iniziarono a narrare storie di folletti tristi che si trovavano nel bosco, che piangevano perchè abbandonati. Il volto di Marcus si rattristò, il folletto Buzzichino comprese perchè riconosceva quel tipo di tristezza, allora la fata Paula lo prese e lo accompagnò  al suo giaciglio, le portò una tisana fatta con piccoli fiori di Chamomilla e gli raccontò una storia di piccoli folletti.


In un bosco lontanto...lontano  dal nome un po' strano Kabul,vivevano tanti  piccoli folletti tristi, le lotte,fatte dagli Gnomi grandi e cattivi per avidità, li resero infelici, ma loro piano piano inventarono un semplice gioco.


-Dimmi fata Paula, posso farlo anche io questo gioco quando sono triste perchè cerco la mia Principessa? questa sera la tristezza di Marcus mi ha fatto ricordare lei, quanto era brava a inventare storie e giochi per me.


-Certo Buzzichino puoi fare come i folletti di Kabul, domani vai nel bosco cerca delle foglie colorate, le più leggere e le più sottili, quelle che in autunno cadono da sole e lasciano filtrare i raggi del sole.


-Come foglie secche colorate?
-si, foglie secche colorate, quelle che si sono staccate dagli alberi!
-e che gioco è?
-Noi faremo come i folletti di Kabul, le uniamo con un filo, chiediamo alla Tarentula se ci presta un po' della sua seta, poi uniamo le foglie, mettiamo alcuni nastri colorati dalle erbe, saliamo sul trullo e aspettiamo che il vento le farà volare in cielo come un uccello... sai Buzzichino, quando le fate che tu ami tanto non ci saranno più,  soffieranno per noi venti delicati e  giocheranno con te e potrai correre felice con loro come fanno i folletti di Kabul... un lungo sospiro e il piccolo folletto  con un sorriso abbandona la sua tristezza e si addormenta stringendo tra le mani un piccolo tarallo al sesamo.   Franca Bassi 



 


La riforma della scuola dopo Mariastella Gelmini.

Ho sognato il futuro e ho deciso di raccontare questo sogno:


La riforma della scuola dopo Mariastella Gelmini.
le scuole elementari e medie, verranno fuse in una unica, da frequentare per 8 anni.


I professori saranno tutti in esubero, verranno sostituiti da un terminale video che trasmettera' per le varie ore scolastiche trasmissioni sulle materie da studiare.


-La matematica verra' trasmessa attraverso la trasmissione di "controcampo", con calcoli complessi come 1-X-2, per la geomentria un ex-psi insegnera' a tutti il calcolo della tangente.



-La storia la insegnara' la trasmissione "la macchina del tempo"



-La storia moderna "porta a porta" con alcuni risvolti sull' attualita'.



-la musica e l' educazione fisica verranno trasmesse con il titolo "amici di maria"



-l' educazione civica verra' trasmessa con il programma "forum"



-le scienze su rai uno "Quark"



-la Geografia, verra' ascoltata alla radio su radiopadania



-l' inglese, per questo livello scolastico sara' necessaria la comprensione dei termini quali: play-off, pit-stop, team, penality, cross, offside, final cup  ecc ecc.



-La religione, durera' 4 ore e si ascoltera' di lunedi', la replica della domenica mattina di raiuno "la santa messa"



La ricreazione, verra' sostituita da intervalli minori ma regolari di pubblicita'.


Chi si rifiutera' di guardare la TV avra' un bel 5 in condotta!


L' esame si terra' anno per anno, con domande di attualita' sul canale interattivo di "chi vuol essere milionario"


Il voto finale sara' un televoto con la domanda "chi vuoi bocciare?"


In relta' ci siamo gia' arrivati, basterebbe solo formalizzare tutto!


leopinioni

anche la destra ha bisogno del voto delle coppie di fatto ?

o vuole  evitare  d'essere criticata perchè loro hanno  questi privilegi e i comuni mortali no  ?

La russa e Alemano bocciati in storia


Ringrazio per il video  il   compagno di youtube  it.youtube.com/user/AKUL87



Anche se non misono piaciuti perchè  sono  quelle  persone    citate nel famoso discorso   di  Nanni  Moretti  in piazza navona  del 2002   stavolta  : 1)   Il capogruppo alla Camera Antonello Soro sottolinea che «le parole ambigue del sindaco di Roma sul fascismo nella giornata di ieri, e quelle del ministro della Difesa in occasione della commemorazione di Porta San Paolo, non aiutano la memoria, rischiano di generare confusione e disorientamento». Soro ci tiene anche a ricordare che «nello sforzo pur legittimo di riconoscere le ragioni di tutti i combattenti, dobbiamo saper mantenere sempre la capacità di discernere: non tutte le storie hanno lo stesso valore».., 2) Annla  Finocchiaro  capogruppo Pd al Senato
Definisce invece «inaccettabile e stridente» il fatto che La Russa abbia pronunciato quelle parole proprio l'8 settembre, al . Secondo lei, «gli esponenti di Alleanza Nazionale stanno cercando, con la forza della maggioranza, di riabilitare il fascismo e la Repubblica Sociale attraverso distinzioni che stupiscono e allarmano. Non esistono – aggiunge – un fascismo buono e uno cattivo, è la natura stessa di quella dittatura ad essere incompatibile con i valori della democrazia e della repubblica. La Repubblica italiana – conclude – è nata dalla guerra di Liberazione e dalla Resistenza e per questo la nostra Costituzione assume come valore fondante l'antifascismo».
La Russa  e Alemanno  hanno dimenticato   ( o   forese   non lo sanno nemmeno  )  che  In Italia c’è chi si è battuto per ridare libertà e dignità ad una nazione (i partigiani, i 600.000 militari deportati nei campi di concentramento nazisti, le truppe angloamericane) e chi per riaffermare un dominio assoluto e criminale, ricorse anche a stragi di civili innocenti e deportazioni, cui parteciparono attivamente i militari della Repubblica di Salò.
Concludoi cone  le parole  di  C.A.Ciampi  ec  ìx presidente   dela  repubbliuca  ed  ex  appartenente al gruppo azionista   cioè quello   di GL(Giustizia e Liberta) e    fra quei militari delll'esecito che l'8 settembre del 1943   fecero  la loro scelta prendendo la via del nord   :<<  non tutte le scelte  furono uguali , non tutti i comportamenti lo furono  . Certe distinzioni   non si possono annulare  , non si debbono >>

Senza titolo 831

  QUESTO E' UN VECCHIO TEMPERAMATITE !  L'AVETE MAI VISTO ?  :-)


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Un giorno perfetto



"Un giorno perfetto"- L' ultima fatica cinematografica del regista turco Ozpetek,e lo so già, qui qualcuno sorriderà alla sola evocazione di tutto quanto possa avere attinenza ad una vicina realtà geografica,e  non solo, ha suscitato reazioni, nel pubblico della mostra di Venezia, di particolare spessore. Stando ai rumors, sussurri, urli e schiamazzi suscitati dalla pellicola, rilevano fondamentalmente due fattori: la presa emotiva della vicenda, che ricalca tanta quotidianità di "amori malati", quella che non di rado finisce purtroppo in cronaca nera, al centro l'inaudita violenza fisica e morale di donne sempre più vittime di maschi non più semplicemente sull'orlo di una crisi di nervi,ma già con un piede in manicomio giudiziario e l'altro pure, allorchè si rivelino, come sembra, sempre più incapaci di elaborare in modo sano il pur difficile percorso di elaborazione del "lutto da abbandono" , nel caso una "storia" giunga al capolinea, da un lato; la scelta, d'altro canto, tra le molteplici opzioni di casting possibili, secondo me davvero non casuale, delle "facce" di Mastandrea e della Isabella Ferrari per dare anima e corpo,ma soprattutto volto e plausibile espressività ai due protagonisti del film in questione. Mi ha colpito in particolare quanto rilevato da alcuni spettatori, intervistati all'uscita della sala. Molti si sono soffermati sulla presunta "angelicità" del viso dell'attrice, scoperta come ballerina appena adolescente, or sono almeno trent'anni, da quel grande talent-scout che risponde al nome di Gianni Boncompagni e lo "strappo", ritenuto in modo illuminantemente superficiale, confliggente proprio con la prima, della "lacerazione"  di vita cui, la protagonista della pellicola in concorso, dà luogo, al pari di quanto fanno le donne reali,nella vita di tutti i giorni,  in grado oggi, forti anche di acquisiti ruoli sociali prima loro denegati,  di darci un taglio netto a storie sentimentali esauste, com'anche, lo confesso, mi ha fatto specie, e non poco, il conflitto, rilevato da più di uno spettatore, tra il presunto sguardo d'ordinanza "da cucciolone", risaputamente in dotazione al bravo attore romano dianzi citato, felicemente scoperto da Maurizio Costanzo, e i "censurabili" o patetici comportamenti reattivi nei confronti della partner, da lui inscenati. Ma è qui il punto,passando dalla finzione recitativa alla realtà, cui la prima s'ispira. Lo stress della routinaria quotidianità che è poi pure quella che ammazza tanti amori, presunti e non, impedisce finanche di concepire speculativamente l'irruzione, nella vita, della sorpresa, della discontinuità. Ma dovrebbe, semmai, sorprendere  lo sguardo che superficialmente si lancia al prossimo, dando per scontato quanto affatto non lo è. Ed è già una gran fortuna se, di questi tempi, si trovi modo e agio, da parte di molti, di lanciare almeno uno sguardo già appena un po' più attento..... E non aggiungo altro.... Molte tragedie che si consumano tra le mura domestiche e che spesso non assurgono neanche agli onori o disonori della cronaca nera o giudiziaria, molte doppie o plurime vite di cui ci si onera e ci si obera, anche se non senza piacevolezze e ritorni di retribuzione emotiva, si potrebbero evitare se fin dall'infanzia, in particolare ai più vulnerabili,cioè a dire ai maschietti, anzichè ammannire ore quotidiane d' inutilità varie o disattenzione cronica, le "agenzie educative" primarie, quindi famiglia e scuola, innanzitutto, dedicassero spazi di ascolto e di educazione sentimentale full-time, nonchè momenti di palestra psicologica intensiva,per così dire. Oggi,invece, si preferisce continuare, imperterriti,ad anestetizzarli nei confronti degli urti della vita, per farne i perfetti bambocci- a tutto tondo-del domani, e bene pure che vada, quindi, non i partners di donne vere, ma i destinatari delle cure di fidanzate , conviventi, amanti o spose- a metà tra una badante e una baby-sitter di ritorno. Allora, ci si alleni e si allenino le giovani leve a vivere e godere la vita in modo meno malato e umbratile, meno monotono e noioso. Quindi, meno fast food anche nella sessualità, meno ripetitività, più fantasia, nessuna pianificazione erotica, più spazi per un sano relax, più comunicazione di fantasie senza autocensure, un cellulare che non squilli di continuo anche in quegli spazi di riconquistata felicità, agire senza dividere manicheisticamente le azioni in alte e basse, banali e sublimi, presenti e future, degne e indegne. Hic et nunc conta, qui ed ora, poi il resto è vita, direbbe qualcuno , intanto non ci pensiamo. Una buona misura di igiene mentale e non, eh.....: rinunciamo agli scopi, eh, chè la mente da cui facciamo dipendere veramente troppo, non ci è molto amica, quindi fare cose, ogni tanto, almeno, senza apparenti obiettivi, tornaconti o finalità di alcun tipo, aiuta, eccome ! e quando è finita è finita, senza stare a fare i matti o a dar di matto, imparando finalmente a far pulizia mentale dell'inessenziale. Pensiamo al dolore di un lutto irreparabile, esso ci fa crescere, ma poi passa. Niente davvero è per sempre, tanto più la sofferenza ! Chi può tentare di farla diventar tale è sempre e solo la macchina pesante, il caterpillar maledetto della mente che vorrebbe quasi rimanerle attaccata, per farci erroneamente identificare con essa. Anche quando siamo al culmine di un dolore, dobbiamo imparare ad arrenderci , a non resistergli. Solo così passerà senza sconquassi, perchè se lo guardiamo senza contrastarlo, vedremo a poco a poco che noi siamo sì esso,ma non solo....non solo, anche altro e molto di più. Quindi, che non sia "un giorno" il nostro, "perfetto", in assetto con la provocatorietà del titolo dell'ultima fatica di Ozpetek, semmai "un giorno" "possibile" ! davvero buona vita a tutti !          


Senza titolo 830

  L'AVETE VISTO IL FILM NEMICI D'INFANZIA ?  :-)


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8.9.08

ha speso una sterlina al giorno

Kath Kelly Un'insegnante inglese lo ha fatto per comprare il regalo di nozze a suo fratello. Ha anche trovato l'amore e scritto un best-seller Un anno vissuto risparmiando "Ho speso una sterlina al giorno" Spesa intelligente, buffet gratuiti, bicicletta e post-it al posto degli sms di BENEDETTA PERILLI  repubblica  online









VIVERE con una sterlina al giorno si può. Parola di Kath Kelly, l'insegnante di Bristol che è riuscita far passare un anno intero spendendo solo un pound, il corrispettUn anno vissuto risparmiando "Ho speso una sterlina al giorno"ivo di 1 euro e 23 centesimi, al giorno. La protagonista di questa impresa ha 47 anni, un lavoro fisso da circa 15mila euro l'anno e una spesa importante in vista.
L'insegnante inglese confida agli amici di non avere i soldi per comprare il regalo di nozze a suo fratello. "Risparmierò - promette la donna - anzi, scommetto che riuscirò a vivere un anno con una sola sterlina al giorno". Quella promessa fatta agli amici si trasforma il giorno successivo in una sfida da superare ed inizia così la difficile avventura che ha portato Kath Kelly a vincerla, la scommessa, a scrivere un best-seller e a trovare l'amore. "I miei amici all'inizio erano molto preoccupati - racconta la donna - mi immaginavano già costretta a vivere una vita da eremita o da scroccona e cercavano di dissuadermi. Li ho sorpresi: sono uscita quasi tutte le sere e non ho mai chiesto loro denaro".

Messi da parte i soldi necessari al pagamento di un anno di affitto nella casa che divide con altri coinquilini - circa 4000 euro - e il corrispettivo di un anno di bollette e tasse, la signora Kelly riduce le spese a solo quattro settori: alimentazione, igiene, vestiti e divertimento. Il tutto alla modica cifra di un euro e mezzo al giorno.
Come fare? La ricetta del risparmio sicuro è fatta di vernissage, acquisti a stock, autostop e tanta fantasia. La giornata ideale della signora Kelly inizia con la lettura del giornale: inaugurazioni, letture pubbliche, anniversari cittadini e concerti. Tutti gli eventi ad ingresso gratuito della città possono sopperire a due delle esigenze vitali di Kath senza dover sborsare un solo penny: cibo e divertimento sono garantiti. "Per un anno sono diventata la regina dei buffet - racconta la donna - e non potendo invitare i miei amici fuori per offrire loro una birra o una cena, li portavo con me agli eventi gratuiti".
E per la spesa? Frutta e verdura sono assicurate da giardini, aiuole ed alberi; carne, pesce e uova dai piccoli rivenditori che, in orario di chiusura, preferiscono svendere la merce piuttosto che buttarla. Per shampoo e saponette il risparmio è sicuro nei grandi supermercati che vendono all'ingrosso. Ogni cibo in offerta è per Kath un'occasione da non perdere e da aggiungere alla scorta di cibi scontatissimi da stipare nel surgelatore.

Niente macchina, autobus o moto naturalmente. Anche gli spostamenti sono una spesa da tagliare, pedalando o camminando per raggiungere il luogo di lavoro o le case degli amici anziché telefonare. Sì, perché il cellulare costa. Come fare allora per prendere un appuntamento o per comunicare con qualcuno? Al posto di bollette da capogiro e scambi infiniti di sms, un blocchetto di post-it da lasciare sulla porta degli amici e una bicicletta sono la giusta soluzione. E i caffè in compagnia? Sostituiti da pranzi nel parco a base di zuppa di gallina, preparata con le carcasse regalate dall'amico macellaio.
A furia di camminare Kath riesce anche a mettere da parte 170 euro. Occhi a terra e

un po' di fortuna: la strada è piena di monetine smarrite: "A fine anno mi sono resa conto che non avevo bisogno di quelle cento sterline racimolate con gli spiccioli trovati a terra. Ho deciso di offrirle in beneficienza".

In tutto questo tirare la cinghia la signora Kelly riesce anche a fare un viaggio in Francia. Destinazione Bretagna, dove il fratello sta restaurando una casa. Ma se l'alloggio è garantito, il viaggio è una spesa che non si può certo sostenere. Facendo affidamento nel buon cuore della gente e spiegando il suo progetto, la 47enne insegnante di Bristol riesce ad arrivare in autostop fino al tunnel della Manica. Qui, grazie alla generosità di una passeggera francese, ottiene un passaggio pagato da Folkestone a Coquelles e poi di nuovo in autostop fino in Bretagna.



Ma la vita a un euro e mezzo al giorno non ha ancora finito di sorprendere la signora Kelly. Tornata a Bristol, grazie al passaggio di un camionista, decide di lavorare come volontaria in una fattoria. Qui conosce Bruce Taylor, suo attuale compagno con il quale inizia una nuova vita frugale. Nella loro casa di Bruston i due coltivano frutta e verdura e si muovono solo in bicicletta. "Questa esperienza ha completamente cambiato la mia mentalità -  spiega la donna che ha recentemente raccontato il suo anno speciale in un libro dal titolo How I Lived On Just A Pound A Day - ora non riesco più a provare piacere nello spendere denaro e il mio budget giornaliero continua ad essere molto basso".
Nonostante due spese extra, una visita dal dentista e l'acquisto della bicicletta che le era stata rubata, alla fine del suo anno a un pound Kath Kelly è riuscita ad acquistare per le nozze del fratello un regalo da 2000 euro, oltre a pagare parte del ricevimento. Missione compiuta.



ai genitori e ai ragazzi che non hanno partecipatro a dance attak -antimafia


 Proprio  mentre  scrivo questo post  mi viene in mente  questa  canzone  dei Mcr( modena  city raqmblers  )  ancora  più attuale  dopo tale   fatto



La  banda del sogno interrotto 








Spett Genitori


Ho letto incredulo , credendo un errore o una falsa news sul televideo di rai e poi di mediaset , ma poi ne ho avuto conferma da tutti i giornali , del vostro “ divieto “ di far esibire i vostri figli\e alla manifestazione Dance attack» anti-mafia . Ora mi chiedo , anzi vi chiedo il perchè ? .Paura del “ Troppo pericoloso, troppa esposizione pubblica “ vivendo in un quartiere difficile , in una regione dove la presenza della montagna di merda che è la mafia è più forte del resto dell'Italia ? oppure eccessivo protezionismo familiare ?Lo so che non è bello giudicare senza conoscere perché dietro il vostro atto c' è una storia , ma siete poi che prima prendete tale decisione e poi vi nascondete rendendo impossibile ( a chi non conosce la realtà del luogo e della mafia anzi delle mafie ) a capire ai più il vostro atto \ gesto .Mi chiedo che fate ? non vi rendete conto che tale criminalità prospera grazie al silenzio e alla paura ? non vi rendete conto del disvalore che avete dato ai vostri figli ? Ora v'invito se avete lo stesso coraggio  che avete dimostrato  con tale gesto  a spiegare pubblicamente . Sappiate  che se   vostri  figli non sono  zombi\morti  viventi    faranno  non appena  maggiorenni o forse  anche prima come dice un'antica canzone popolare  italiana  del 2  dopo guerra 



: <
< O care madri dell'Italia \e che ben presto vi pentirete /I vostri figli ancor vedrete |abbandonare lor casolar >> (   di  cui trovate   qui il testo tratto da il portale  ildeposito   in cui  trovate   anche  gli  accordi  e   fili  midi  ) magari prendendo la  via del nord  (  come  i protagonisti  dela canzone   dei modena vedi video d'apertura  )  o   lottando come  quelli di ammazzatecitutti


 



P.s


il  video che trovate  sopra  è  la versione che ne danno gli ex disciplinatha 


Non abbocca

pesca2

Senza titolo 829

  VI PIACEVANO LE CANZONI DI ASHA PUTHLI ?  :-)


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E' ANDATA ALAL GRANDE ESPERIMENTO RIUSCITO





Miei cari amati amici blogger. Come state? .. Io benissimo. Sono davvero felice perchè la mia follia è risultata ottima a detta degli esperti. Vengo ad esplicare:


Mercoledì scorso sono stata invitata a presentare il mio libro. "Prendimi e Uccidimi" nella mitica manifestazione del "Fontanone Estate2008" giunta ormai alla XIII edizione nel prestigioso ambito dell'estate romana.



Potete leggere tutto il programma qui: http://www.fontanone.it  (spulciando nel sito al giorno 3 appare la mia locandina) che si concluderà il 14 settembre, vi consiglio vivamente di andare a vedere almeno uno spettacolo.



Da sempre, in quel bellissimo palco all'aperto con affaccio sulla famosa fontana Dell'Acqua Paola, al Parco Della Rimembranza (Gianicolo), vengono ad esibirsi affermati gruppi musicali, attori di teatro di nota fama,(uno per tutti: Arnoldo Foà) affabulatori, fini lettori ed interpreti di poesie e racconti noti, istrioni di ogni tipo e genere, ballerini e perfomer di vario tipo, insomma tutto ciò che fa spettacolo e chi fa spettacolo nel vero senso della parola, "artisti". (veline, vallette, tronisti, uomini e donne, opinionisti,cacciatrici e cacciatori di farfalle varie o mosconi, falsi personaggi, tuttologi, presenzialisti inutili e quant'altro di peggio si vede ogni giorno in tv, sono  rigorosamente banditi dal fontanone),



Ma non avevano mai "aperto" alle presentazioni letterarie. Quest'anno i mitici e storici direttori artistici del Fontanone: Enzo Aronica,M.Luisa Bigai e Riccardo Barbera, hanno deciso d'inserire anche altro: "AMORI E CRIMINI" al femminile,(solo il 3) al quale ho partecipato. Intervista, lettura e presentazione del mio thriller a cura di Cristina Cellini.



Ed ecco dove arriva la mia follia. Stanca di rappresentarlo sempre nello stesso modo ormai da otto mesi, (intervista, introduzione racconto e breve biografia, domande sulla storia, progetti futuri ed infine la lettura di un brano da parte di un attore o attrice),



chiedo al direttivo se posso "muovermi in modo diverso" mi danno carta bianca, felice inizio a svolgere e a scrivere la regia della serata. Ho meno di un'ora a disposizione e nessuna intenzione di annoiare il pubblico pagante (non lo sapevo è stata la prima volta nella mia vita, come in un vero teatro) che verrà a vedermi.



Il palco non è grande ed è tutto all'aperto, mentre i posti a sedere sono come quelli di un vero teatro. L'emozione è fortissima e la tentazione di far spettacolo anche. Scrivo e preparo tutto la notte precedente, senza dormire praticamente mai. Chiamo a raccolta cinque attori doc per realizzare la mia idea, attori che mi cambiano continuamente per impossibilità lavorative fino a poche ore prima dello spettacolo e l'ansia sale a mille.



Siamo tutti lì un ora prima dell'arrivo del pubblico, ma nella locandina appesa fuori dal teatro è rimasta, per impossibilità di tempo, la foto di un attore che è stato sostituito da un altro. Voglio subito fare le prove di movimento, battute ecc,ma non è possibile perchè il tecnico deve prima impostare i microfoni e vedere se funzionano. Ok, però se non vi dico come ci muoveremo sul palco e dove andremo a sederci è tutto inutile, no?.



Finalmente posso "dirigere" l'orchestra. I miei amici attori erano convinti di dover leggere un brano a turno in un momento preciso della serata e invece io cosa gli combino? ... Tiro fuori 6 copioncini con didascalie, battute, movimenti e reazioni, tempi e tutto insomma per realizzare una performance tra il teatrale, il cinematografico e la lettura, di una situazione scelta dal libro da rappresentare recitando.



Mi guardano come avessero visto un marziano ballare sulle punte insieme alla Fracci. Gli spiego tutto, il tempo stringe, accettano perchè sono dei grandi amici e non solo bravi attori, e  quindi si buttano nella mischia assieme a me.



Le scenografie delimitate da due bellissimi quadri del mio amico Claudio Angeloni.



Gli attori sono: Cinzia Carrea nel ruolo di: "Valeria Majano", Maurizio Matteo Merli è: "Stefano De Bei" Cristina Cellini (e dove scappava pure lei certo) è:la madre 70enne di Stefano, "Giulia De Bei", Nicola Canonico è: "Gabriele Doria". E dulcis in fundu .... Fon Fragassen in arte Claudio Fragasso, che si presta a farmi lo speaker televisivo oltre al televisore stesso da scenografia. Bisogna mimare ogni gesto, c'è solo un tavolo sul palco con delle sedie. Quindi ad un mio gesto preciso e coordinato, "Stefano- Merli" spegnerà la tv impersonata da Fragasso-speaker con un gesto della mano. Cristina-Giulia entrerà in scena  fingendo di avere in  mano un vassoio ricolmo di gnocchi fumanti. Mentre ad una battuta precisa di Stefano.Merli, Cristina.Giulia farà finta di uscire di scena allontanandosi.



La situazione, per chi ha letto il libro è quella del pranzo con gli gnocchi a casa di Giulia e Stefano De Bei.(pag,116 capitolo XLII)



Tutto è pronto, si va in scena .... Inizio: sedute dietro al tavolo Cristina m'intervista con delle domande preparate da me la sera prima. La cosa è carina e mai noiosa. Nasce una dissertazione amicale e divertente che poi si fa seria quando affronto la tematica dello studio criminale sulle menti dei serial killer. (il pubblico è coperto dal buio in sala i riflettori mi accecano e la paura svanisce, perchè non li vedo)



Finita l'intervista ci alziamo, e come da copione chiamo a salire sul palco i "miei" attori, li presento al pubblico, do la parte ad ognuno di loro, e mentre iniziano a studiarsela, spiego al pubblico cosa sta per accadere e in che punto del libro ci troviamo. Ognuno raggiunge la sua postazione, sistemo la scena in diretta, dando il via con il classico "Azione". Tutto fila a meraviglia e sul finire dell'ultima battuta, blocco il tutto gridando "Stop"  poi rivolta al pubblico aggiungo : "Se volete sapere come va a finire la storia leggetevi il libro".



Ecco com'è andata. Applausi e tutto il resto. Credo che mercoledì sia nato un nuovo modo di presentare un libro, miscelando recitazione e rappresentazione teatrale con quella cinematografica. Il tutto è durato meno di 45 minuti, la gente si è divertita, sorpresa, ed  ha seguito con vivo interesse l'unico punto del racconto che è anche commedia e non solo adrenalina. Non ho tolto spazio a chi veniva dopo nè pubblico, nessuno è scappato via, dopo invece si, ma questa è un'altra storia.



Voglio ringraziare anche tutti gli amici di myspace che sono venuti facendomi un gran bel regalo, adesso non siamo più virtuali.



Ora ilfilmato completo della serata non ce l'ho perchè non ho potuto riprendere in quanto ne facevo parte, ma Enzo Aronica l'ha fatto e a breve lo metterà su youtube, però ho ripreso la cena svolta tra tutti i partecipanti, meno Cinzia Carrea che è dovuta scappare a casa. La qualità audio e video è la solita del mio cellulare ed io sono decisamente su di giri, finalmente rilassata e un pò brilla, ma non di vino, solo di pura felicità.



Un bacione a tutti voi e buon INIZIO settimana. Rossella







risposta ad Alemanno

«Se non ci fosse stato il fascismo non ci sarebbero state le leggi razziali. Il fascismo è stato allora e rimane ancora una malattia contagiosa, e c’è sempre il pericolo che, se non lo si ferma, diventi inarrestabile. Il nuovo fascismo ha già contagiato altri partiti qui in Italia. È un’infezione che va bloccata»



Piero Terracina (  foto  a  sinistra   ) sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz, sulle parole del sindaco di Roma Gianni Alemanno, Ansa 7 settembre






chi  è 




ecco il perchè il papa chiede nuovi politici cattolici

ecco perchè il papa vuole nuovi politicvi cattolici

Senza titolo 828

  VE LO RICORDATE IL PONCHO ?  :-)


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Skè





 


*Sogno con gli occhi aperti. » Skeleton*


Buon »Parkour a voi tutti...^_*


 


7.9.08

Rearviewmirror

Andrea camminava per strada, che la gente non lo fermava. Andava diritto con le orecchie piene di rumori e, nella testa, solo pensieri confusi. Andava su di una strada che non curvava mai, o perlomeno così pareva a lui.

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anche salvatrore crisafulli l'antiwekb vuole l'eutanasia ?

sono talmente commosso  e toccato da lascio che  sia essa  a  parare   , unica  cosa  che  chiedo   a chi si  batte per una legge  per il testamento biologico   ed  è  per  l'eutranasia a  tutti i costi   d, di non spaciare per vostro  tale   appello  , ma   evidenziarne  solo di come sia necessartia una legge sul t4estamento biologico  .

 da  www.salvatorecrisafulli.it/
dove  trovate la suja storia  e  le sue battaglie


Lettera al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
"Sono stanchissimo di lottare ed optare ancora per la vita"
Carissimo Presidente Berlusconi, scrivo a lei che considero "la mia ultima spiaggia". Sono un uomo che vive da paralizzato, la mia patologia viene definita Sindrome Assimilabile alla Locked.in ovvero "uomo incatenato" o meglio ancora "uomo imprigionato", imprigionato nel mio stesso corpo. Mi sento murato vivo, vivendo in un abisso. Potrà capire le mie angoscianti e terrificanti pene: questa patologia comporta la totale paralisi del mio corpo. A differenza di chi vive in Stato Vegetativo (io lo sono stato), sono riuscito a recuperare la coscienza e a comunicare il mio pensero con il computer grazie a un sofisticato software muovendo lo sguardo, la testa e in particolare gli occhi.
Mi chiamo Salvatore Crisafulli (disabile gravissimo), 43 anni, di Catania, e sono stato vittima di uno spaventoso incidente stradale avvenuto a Catania la mattina dell’11 settembre del 2003. Sono entrato subito in coma e successivamente in stato vegetativo permanente (almeno così sentenziava la scienza medica per due anni). Poi, incredibilmente, nel 2005 riesco a raccontare che dopo circa sette mesi dal trauma (quando per i medici ancora ero in stato vegetativo) ho ripreso coscienza e sentivo e capivo tutto, sentivo ed avvertivo anche di avere fame e sete, ma non riuscivo a dimostrarlo perché non potevo muovermi e i medici erano convinti che fossi un vegetale (in pratica una foglia d'insalata), ivevo nel terrore.
Oggi invece assaporo i gusti del cibo perché vengo nutrito dalla bocca. La mia terrificante e allucinante odissea è stata trascritta anche in un libro, dal titolo “Con gli occhi sbarrati”.
Durante il grande dibattito sulla "dolce morte" chiesta ripetutamente da Piergiorgio Welby, fui costretto a scrivere una lettera indirizzata allo stesso Welby, supplicandolo (inutilmente) di lottare per la vita. Gli dissi: "Ti supplico non chiedere la morte, ma combatti insieme a me per la vita"
Ottenni una risposta veramente straziante "Uno Stato che non ha pietà di me, che non sa ascoltare la mia voce, sarà meno capace di ascoltare la tua. Uno Stato che saprà rispettare le scelte di fine vita, sarà più capace di rispettare le tante straordinarie vite che siamo". Parole oggi da me condivise.
Sono stato protagonista di numerosi appelli, in particolare per la vita, ed anche per dimostrare che lo Stato Vegetativo è vita.
Lo scorso mese di Marzo sono stato protagonista e promotore di una protesta denominata: "contro l'eutanasia passiva dello Stato italiano" iniziando uno sciopero della fame e rifiuto delle cure, per mancanza di assistenza e di applicazione di varie leggi sui disabili gravissimi (eravamo in 90).
Protesta sospesa dopo aver ricevuto una lunghissima e toccante lettera (che le allego) dall'ex Ministro della Salute, Livia Turco.
Lo scorso 8 Aprile (i media sordi e muti) dopo una mia missiva al Capo dello Stato (nella quale chiedevo che si aprisse un dibattito sulla nostra condizione e sulla mancata attuazione di varie leggi che garantiscono il diritto alla salute sancito dalla Costituzione) ricevetti una lettera del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in cui ribadiva di sollecitare un confronto sensibile e un chiarimento responsabile su quella questione eticamente delicata, e di richiamare l'attenzione sul bisogno di maggiore intensità di cura e di assistenza per le persone che lottavano per la vita, richiamando anche il diritto al voto dei disabili intrasportabili. Cosa assolutamente infattibile in Sicilia. (Si allega lettera del Capo dello Stato, e del suo Segretario).
Le devo far presente che il Capo dello Stato non ha fatto per me come per Piergiorgio Welby. Per lui si aprì un grande e devastante dibattito e il suo caso, portato davanti a tutta la classe politica, è diventato di dominio pubblico. Cosa che non è avvenuto sul mio e degli altri invalidi come me: al nostro appello pubblico, ha risposto in forma privata.
Ad oggi, nonostante abbia ricevuto la lettera del Capo dello Stato, è cambiato poco e nulla, una delusione veramente inaccettabile.
Sono stanchissimo di lottare e optare ancora per la vita.
Caro Presidente fino ad oggi io amo la vita, la morte per me rappresenta veramente un orrore, lei è la mia ultima spiaggia da percorrere.
Sono stanco e stufo di aspettare. Se anche lei non mi dà ascolto, la mia voglia di vivere cessa di avere efficacia. Passano i giorni, i mesi e gli anni, ed è sempre tutto uguale.
Per far sentire la mia voce “silenziosa”, ho bisogno veramente del suo aiuto.
Nel mio cuore e nella mia mente esistono due grandi sogni: il primo è quello di poterla incontrare per poter trascorrere un giorno insieme, chiedendogli di guardarmi intensamente negli occhi e mettersi nei miei panni, sono pronto a farmi trasportare anche a casa sua per un incontro, anche in forma privata.
La supplico mi faccia questo grande dono, un dono che solo lei può regalarmi, sarà sicuramente e senza ombra di dubbio il più grande regalo della mia vita, per me e tutta la mia famiglia.
L'altro mio sogno è andare in America, anche come cavia per essere sottoposto alla nuova tecnologia scientifica americana, la ossigeno terapia iperbarica (già con la mia famiglia ci siamo interessati per organizzare un mio viaggio negli Usa, ma ci vogliono tanti soldi).
I mass media si concentrano ripetutamente e con accanimento solo su chi chiede l'eutanasia senza poi andare in fondo al problema, le discussioni si infiammano sui giornali e nelle tv, quando vengono sollevati casi come quello di Piergiorgio Welby e di Eluana Englaro.
Non può il diritto di morire diventare la nuova frontiera dei diritti umani.
Se lo Stato riuscisse a garantire pienamente la tutela della vita, in ogni fase della malattia e della disabilità ed anche nella fase insostenibile, credo non esisterebbe alcun fenomeno di eutanasia. Certo, poi, quando, si arriva alla disperazione (come, attualmente, nel mio caso), si spegne quella fiamma della speranza, che, non trovando concrete risposte assistenziali, sfocia in una domanda di eutanasia e di fine vita.
Di solare evidenzia sembra che lo Stato Italiano (in particolar modo la sinistra) sia orientato al riconoscimento del diritto di morire, evidentemente non conviene spendere soldi per chi vive da paralizzato, in particolar modo nella propria casa.
Presidente, le ripeto che la dolce morte trova spazio dove c’è disperazione, dove c’è un grande senso di abbandono e di sofferenza. Dove, invece, c’è volontà di vivere le cose stanno in modo inverso. Nessuno se non come me, potrà mai capire.
Da svariati anni non esiste una intensa e continuativa assistenza, non esiste e non vengono applicati gli aspetti sociali, esistono varie leggi come la 328 e la 162 non recepita dalla Regione Sicilia.
Esiste invece la burocrazia, il menefreghismo, l'abbandono e l'indifferenza totale da tutte le istituzioni competenti, nessuno sa niente, nessuno agisce, nessuno si muove.
Esiste un grandissimo divario tra Nord e Sud del Paese! In Lombardia e in Veneto ci sono persone nelle nostre stesse condizioni a cui non manca (quasi) niente, in Sicilia manca tutto.
Il mio e nostro dramma non può essere più sottotaciuto, io non ce la faccio più.
In Sicilia tutti nascondono il mio caso, non importa il passato, quello che oggi importa è il presente e il futuro, voltiamo una volta per tutte pagina.
Ad oggi non chiedo l'eutanasia, chiedo di vivere dignitosamente ma se le mie richieste non verranno soddisfatte, con strazio e sofferenza chiederò pubblicamente di porre fine alla mia esistenza incaricando una persona a me tanto cara, di soddisfare le mie richieste, di essere trasportato in un altro luogo, lontano dalla Sicilia, (stabilendo tempi e modalità) e, ove necessita, effettuare una registrazione video. Se riusciremo in tempo mi piacerebbe incontrare alcuni personaggi sparsi per l'Italia che in quest'ultimo periodo mi sono stati veramente vicini.
Mi dispiace per tutte quelle persone che credevano in me e nella mia lotta per la vita.
Mi dispiace per tutte quelle persone che in questi lunghi anni di sofferenza mi hanno veramente sostenuto, inviandomi anche numerose lettere.
Mi dispiace per tutti i fratelli ed i loro familiari che vivono nelle mie stesse condizioni (anche peggio), a loro chiedo scusa e perdono.
Ma soprattutto e in particolare mi dispiace per la mia onorata e splendida famiglia. Mamma perdonami, d'altronde sei già molto sofferente e ammalata e lo sai che non hai più le forze per accudirmi amorevolmente.
Perdonatemi tutti, ma io non riesco a sopportare questa lunga ed atroce sofferenza di Stato.
La supplico di prendermi in considerazione, non voglio essere trattato come un malato terminale, voglio essere assistito adeguatamente, ci vuole una nuova coscienza civile di questo gravissimo problema lungamente messo da parte, perché a tutti potrebbe capitare il mio stesso inconveniente.
Caro Presidente in attesa del mio più grande sogno (incontrarla), le invio i miei saluti e mi affido alla sua parola, ringraziandola anticipatamente per l’attenzione e la disponibilità.

Catania dal 26 al 31 Agosto 2008

Salvatore Crisafulli

Resa pubblica il 5 Settembre 2008




Buona domenica amici

franca

Questa immagine è stata fatta da mio nipote il  folletto Buzzichino. In questo mese di lavoro-vacanza, devo riconoscere che è stato un bravo folletto: ha imparato a fare delle immagini, a cucinare a giocare con  la natura, ha parlato tantissimo, non si è fermato un momento, è  stato anche un ottimo cavaliere, non so quanti uomini adulti, si sono comportati  bene con la propria donna, facciamo finta di si. Prima di ritornare, tra una settimana alla capitale, invito sempre al trullo fatato tutti i folletti, Buzzichino ed io prepariamo per loro la cena, ci scambieremo le nostre opinioni, cercando di eliminare il negativo e rendere la vita più serena possibile, anche se delle volte non resterebbe che piangere, ma un sorriso può far vedere il mondo più roseo. Cerchiamo di aiutare, chi si trova in difficoltà, facciamo quello che possiamo. Per le imprese grandi non possiamo farci nulla, le lasciamo ai politicanti di turno, tanto loro "sanno gestire equamente il capitale tra di loro". Perciò facciamo quello che possiamo, ma facciamolo senza lamentarci, non serve a nulla, ci rende solo che tristi . Vi auguro una felice domenica e un buon rientro al lavoro. Franca Bassi


Senza titolo 827

  VI PIACEVA IL SERIAL TV DON MATTEO ?  :-)


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Senza titolo 826

  L'AVETE LETTA LA FIABA IL SEMAFORO BLU ?  :-)


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6.9.08

pensieri , sparsi un po' banali un po' no

Eccovi  alcune mie riflessioni  che descrivono il mio stato attuale prese  dal mio archivio cartaceo   questa settimana ( la  smemo 2008 ) , perchèebbene  si  son o  ancora un nostalgico del carta e penna  e  affini ( cartoline , lettere  ,  ecc )  . Rispondo cosi anche  a quelli \e   che mi dicono che non parlo mai di me 



  • uccidere  il bambino cher è noi o   traformarlo \   fonderlo con l'adulto   questo è il dilemma



  • Il ricordare chi siamo , dove  andiamo   , e  cosa  eravamo e dov'eravamo  non è   ( come considerano molti ) un problema  da terza  età  . Avere buona menoria   non significa neccessariamente   finire  tra le  spire  rsssicuranti della nostalgia  , ma evitare  che errori    come quelli del secolo scorso  si ripetano 



  • la  confindenza  sia che si prende  che si dà   non  è bene    e ti  fà ( esperienza personale   con una  nostra utente  )  litigare  e perdere  compagni di viaggio



  • l'unica  guerra  giusta   è quella che  si combatte per  essere se stessi e  non :  vivere  o sopravivere come monumento  , e    farsi comprare  dal sistema    che tutto  mercifica  il cui motto  è produci  consuma  crepa



  • non sempre  si può fuggire dalle responsabilità 



  •   cercare il sempre nel mai   questo  è il senso ( o  una dei sensi    dipende  da persona  a  persona  ) della vita 



  •  bisogna    che   qualcosa  finisca  che qualcosa cominci



Senza titolo 825

Ho preso finalmente l'incarico annuale come maestra elementare. L'unico problema è che mio figlio al nido comunale farà solo il tempo corto fino alle 14. LA cosa posiva è che posso fare a Stefano il multiutile sul mio stipendio.In pratica l'fficio postale si tratterrà ogni mese dal mio stipendio 50 euro che Stefano potrà ritirare a 18 anni con gli interessi .  Tra l'altro, quando ho incassato l'indennità di maternità di 1400 euro gli hom comprato anche un buono postale di 50 euro. Sperando ched li spenda per l'università.Sembra un bimbo intelligente: ascolta e si rilassa Brabduardi (quinbdi stà ben sviluppando la matematica perchè ascolta il ritmo musicale; quando gli leggo la favola è lui stesso che prova a girare le pagine, gioca con  la palestrina della chicco e tenta di far suonale la papera carillion, si gira e stà in posizione di pre - gattonamento.


romilda marzari


La saga dei Pierini




Per Pierino, che già si prepara al ritorno tra i banchi nei prossimi giorni, la scuola italiana non è esattamente come a giugno l’ha lasciata. Speriamo che il nostro caro studente, nei caldi giorni di polemica che hanno preceduto la riapertura delle scuole, si sia tenuto informato sulle novità introdotte in quello che è il suo habitat quotidiano. Ma ammesso che Pierino abbia sostenuto questo sforzo di “studio” extrascolastico, è inevitabile che gli sia sfuggito qualche aggiornamento, data l’incredibile velocità del procedere di questo Ministro che ad ogni passaggio del dl 137/2008 aggiunge sempre un pezzo. Proprio questo è l’aspetto più inquietante, perché certamente metodo e contenuto non possono andare alla lunga ciascuno per proprio conto. Provvedimenti che il 1 agosto erano stati presentati dal Ministro Gelmini nella formulazione di disegno di legge, il 28 agosto diventavano decreto. Ma già durante la discussione in Consiglio dei Ministri e perfino poco prima di essere sottoposto alla firma del Presidente Napolitano, il dl 137 non ha smesso di gonfiarsi. Articoli aggiuntivi, comma bis, postille che hanno cambiato la faccia alla scuola italiana, è proprio il caso di dirlo. E sembra questa solo l’ouverture di un progetto di “ristrutturazione” molto più ampio. Almeno, ci auguriamo che lo sia, ovvero che dietro a questi provvedimenti così urgenti e che già entro fine settembre si vorrebbe spinge il Parlamento a convertire in legge, ci sia un’idea pedagogica di fondo, una “filosofia di riforma” a più lunga durata. E più largo impatto.


 


Ma riprendiamo il filo di questi giorni e seguiamo Pierino all’ingresso nella propria scuola. Se il nostro ragazzo è un alunno della scuola primaria, questo è l’anno in cui dovrà salutare il suo team di maestre/maestri. Dall’anno prossimo infatti avrà un solo insegnante per la sua classe, com’era la scuola elementare prima del ‘90. Ventiquattr’ore settimanali, per alunni e, a questo punto, soprattutto per i singoli insegnanti. Un’offerta formativa estendibile facoltativamente a 27 ore, con attività integrative che non devono richiedere però un aumento di organico. E a questo punto c’è solo da incrociare le dita perché le vere ragioni di questo provvedimento siano prettamente pedagogiche, e non meramente rispondenti a criteri di “razionalizzazione”. Degli stipendi, soprattutto. Solo alla scuola primaria, sono previsti nei tre anni 30mila cattedre in meno. Ai sindacati, con un dl che continua ad accelerare i tempi e che tra poche settimane potrebbe già essere legge, resta ben poco da contrattare. A noi invece il dubbio e la speranza che dopo 18 anni di cattedre modulari, gli insegnanti così abituati alla “specializzazione” siano preparati a tornare a ricoprire il cruciale ruolo educativo del maestro unico.


 


Se Pierino invece fosse uno studente delle medie, almeno per il momento niente di nuovo sotto al sole. Niente, a parte l’introduzione della materia “Cittadinanza e Costituzione”, obbligatoria per tutti i cicli, segno della buona volontà da parte del Ministro di rilanciare l’insegnamento dell’educazione civica, già presente nelle scuole, ma ahimè disastrato soprattutto nei licei. Solo che la “nuova” materia godrebbe, in termini curriculari, dello stesso spazio occupato dalla  precedente, non essendo più previsto, come inizialmente indicato dal ddl del 1 agosto, un monte orario autonomo. Sembrerebbe allora proprio il caso di concordare con Qoelet… niente di nuovo sotto al sole, appunto


Pierino però potrebbe obiettarci, a ragione, che una novità c’è ed anche più importante, dal suo punto di vista, anche se nel dibattito di questi giorni è forse passata in secondo piano. Un “pallino” personale che il Ministro Tremonti ha voluto a tutti i costi inserito nel dl, all’ultimo momento. Si tratta, sia per le elementari che per le medie, della reintroduzione dei voti in decimi a fianco dei giudizi, ma al posto di quelli sintetici. “Reintroduzione” appunto. Il “ritorno” sembrerebbe la cifra sintetica di questo disegno di legge. Il ritorno all’antico e, dichiaratamente, al riparare i danni della “vuota pedagogia” post-sessantottina. Peccato che in quarant’anni il dibattito pedagogico forse avrà fatto notevoli passi avanti. Ad ogni modo, tutto ripristinato. Ritornando a Pierino, per lui che si torni ai 7 e agli 8 al posto dei “buono” e “distinto” non è indifferente. Ogni buon insegnante sa che non è facile bollare i ragazzi con dei voti, specie se numeri, anche perché i numeri, lo stesso Ministro Tremonti l’ha detto, alludono ad una eventuale classifica. E che non è facile convincere un ragazzo a non identificarsi col voto che riceve, specie se in cifre, perché non è il “risultato” che si valuta, ma il processo di apprendimento, i progressi fatti… e in questo caso non valgono i criteri aritmetici delle medie matematiche.


 


Ma il nostro Pierino è invece uno studente delle superiori. Ci piace immaginarcelo msacchino. Magari con fatica ha cercato un po’ di orientarsi nella babele opinionistica venuta fuori come dal vaso di Pandora a seguito di queste innovazioni normative. Di certo sarà stato fortemente impressionato dalla reintroduzione del voto in condotta. Reintroduzione che in realtà non è. Perché il voto di condotta c’è sempre stato, “solo” da 10 anni non influiva più sulla valutazione complessiva dello studente. Una quisquilia di non poco conto. Essere bocciati con 5 in condotta non sarà un problema per Gianni, il compagno al banco davanti a quello di Pierino, Gianni che va sempre bene a scuola, carattere irrequieto certo, ma che finalmente gli insegnanti avranno uno strumento per disciplinare. I genitori di Gianni avranno forse anche accolto con favore la maggiore severità nella valutazione della condotta, perché al nostro Gianni serviva un buono stimolo per studiare e la disciplina che c’era ai tempi loro non è più quella di oggi.


Pierino invece avrà un po’ più difficoltà. Se la cava non male a scuola, mica no. Se vuole fa progressi, se s’impegna. Ma è appunto l’impegno quello che a Pierino manca e quello che i suoi prof penalizzeranno tramite la casellina della “condotta”. Perché Pierino è un “ragazzo difficile”, che ha bisogno di un surplus di attenzione, di impegno, un surplus educativo. Invece con un 5 in quella dannata casellina i prof avranno un pretesto per toglierselo di torno, per scaricare la responsabilità della sua educazione a qualcun altro.


 


Ma non si dica che Pierino protesta per il voto in condotta. In effetti c’è il rischio che gli studenti come lui credano che è tutto qui ciò in cui si esauriscono i progetti di riforma del ministero. O potrebbero crederlo i suoi genitori, accusandolo, quando racconterà a casa di uno sciopero, soltanto di non voler tornare a ficcarsi lo stramaledetto grembiule. Ma c’è molto di più alla radice di questo decreto legge, tanto reclamato dalla Gelmini per poter così giustificare le pesanti ripercussioni avute sulla scuola dalla legge finanziaria e poter dire che oltre ai tagli non è che questo Ministero non intervenga sulla scuola. Dopo il decreto fiscale che ha dato una bella sforbiciata al personale ATA (meno 15%, cioè 43mila posti di lavoro), il tanto atteso piano di “razionalizzazione” dell’istituzione scolastica previsto dalla legge finanziaria prevederà, secondo le stime, 35mila cattedre in meno solo agli istituti superiori, con conseguente riduzione del monte orario dalle scuole professionali ai licei e probabile accorpamento delle classi. A questo si somma la sospensione delle SSIS, cioè le Scuole di abilitazione per l’Insegnamento Secondario, cosa che di fatto ha confermato il blocco delle graduatorie già deciso dal Ministero Fioroni per smaltire i precari “storici”, che erano diventati permanenti così come le graduatorie. Ne risulta che tra tagli e blocchi i neolaureati di oggi e del futuro non potranno arrivare in cattedra prima dei prossimi 5 anni come minimo, perché al momento non c’è né modo di abilitarsi, né mezzo per inserirsi in lista. Significa che il nostro Pierino, che con trepidazione sta attendendo il suo “nuovo” insegnante e magari sta sperando che gliene capiti uno particolarmente “motivato”, in realtà si ritroverà in classe un prof già “vecchio”, con alle spalle anni di stazionamento nelle lunghe liste regionali, magari mentre era in cerca di altra occupazione. Certamente chiudere le graduatorie è un gesto di giustizia nei confronti di chi da anni attende un inserimento in ruolo, ma quando il ministro parla di “premiare il merito” Pierino potrebbe chiedersi cosa c’entri questo con l’arruolamento degli insegnanti secondo criteri di anzianità.


 


Alla fine, in questo vertiginoso settembre, la scuola (finalmente) sta per cominciare e forse con il suo inizio terminano anche i valzer legislativi intorno al decreto 137. Pierino può inforcare lo zaino, che da quest’anno magari è anche più leggero, grazie ai vari provvedimenti ministeriali riguardo il caro-libri e l’obbligo per l’editoria di non “aggiornare” i testi prima di 5 anni. Almeno ai genitori di Pierino costerà molto meno l’annuale tassa sullo zaino e sul suo contenuto. Ma è meglio che non si facciano troppe domande sul futuro. Con gli atenei trasformati in fondazioni, è meglio che non si chiedano che ne sarà del Pierino universitario.


 


Ma tu, caro, al momento non ci pensare. Coraggio, Pierino! Fa’ il tuo cammino e ricordati di onorare la tua intelligenza. Studia per essere promosso (e ricordati di fare il bravo, anche!), ma studia soprattutto per te, per la tua vita, per gli altri, perché “il sapere serve per darlo”. Abita le mura scolastiche con partecipazione ed impegno, portando a spasso quello che sei. Ricordati di fare della scuola un’esperienza fondamentale della tua vita. Buon anno!




(http://giocarsiilcieloadadi.splinder.com)


 

in tempo di crisi e di fame busa e non si vuole emigrare meglio addattarsi a tutti i tipi di lavoro anche queli per cui non abbiamo studiato la storia di La scommessa di Paolo Ladu, noto “Cipolla”: lava vewtri da 40 anni

  dala nuova  sardegna   9\1\2025  di Valeria Gianoglio Nuoro La bottega di Paolo Ladu, noto “Cipolla  "è un furgone vissuto, un ampio...