9.9.08

Fantasia?



Buzzichino spereologogrotta San Michelegrotta di Montevicoli                                                           Fantasia? no!


Chi ha letto la mia favola "Principessa orchidea cegliese", si sarà reso conto che la mia scrittura nasconde la verità.Tra qualche giorno presenterò il DVD della  mia trilogia agreste appena depositata alla Siae, le copertine sono già state fatte, anche la trama è completa, ma prima di passare alla stampa definitiva lascio passare del tempo e mi capita sempre di aggiungere, inserire della nuove pagine. Vi svelo cosa mi accade. Nelle mia favola troverete Fate e Folletti,frutto di tanta fantasia, ma non lasciatevi ingannare, io descrivo esattamente quello che accade intorno a me,le lotte di gnomi cattivi, la desolazione, la morte, poi la serenità del nulla ed  il desiderio di una nuova vita. Raccolgo intorno e la trasformo in favola.
Adesso narro la giornata di ieri:


La morte di principessa Orchidea Cegliese, avvenuta nel primo volume, lascia un vuoto nel gruppo dei folletti, che continuano a incontrarsi nel trullo fatato, nelle notti di luna piena. Era abitudine che ogni fata, portasse una leccornia, e i folletti raccontassero le avventure vissute durante il periodo di assenza dal gruppo.La serata prometteva bene, si era alzato un bel venticello, la grande tavola di legno antico profumava ancora della sua linfa; il grande Fragno aveva cessato il suo ciclo vitale colpito da una luce intensa e dopo un gran fragore il cielo si aprì  in due. I folletti per giorni parlarono della fine del  grande albero antico, non spiegandosi bene l'accaduto e per non lasciarlo marcire solo nel bosco, ne ricavarono alcune tavole e prima di iniziare a parlare salutavano e brindavavano alla sua nuova vita.
Il profumo del legno,  aggiunto a quello delle leccornie e dell' erbe di San Giovanni crearono un'atmosfera ideale per dare inizio alla serata.
Il folletto Buzzichino si stava tirando a lucido la sua veste che diventava sempre più piccola, si riempiva di macchie, ogni tanto si gettava vestito nella sorgente per togliere l'unto e le pieghe,era allegro, saltellava intorno al trullo e mentre  la luna imbiancava e rifletteva la luce sul cono centrale, tutto intorno si stava completando. Buzzichino in attesa che arrivassero tutti gli invitati,ad ogni saltello emetteva una nota, anche se stonata  con il suo nuovo strumento di terracotta ad acqua, rincorreva le piccole lucciole e canticchiava.


La fata Mina e il folletto Pin, arrivarono per primi,con vassoi pieni di golosità, dalla seconda corrozza discesero i folletti Vitus, Marcus con una orchidea in mano come simbolo dell'assenza di Principessa e Yahlia con un sorriso smagliante  pieno di simpatia, per ultimo apparve in fondo al viale il folletto Pass, che con la fata Paula completò il gruppo. Si poteva iniziare a mangiare anche perchè Buzzichino, tenuto a digiuno dalla mattina, iniziava a scalpitare.
-Io ho tanta fame, esclamo il folletto Buzzichino!è da questa mattina che sono senza mangiare, solo una tisana di erbe verdi, vi pare che il mio fisico possa resistere ancora?


-Sei sempre affamato replico la fata Mina, calmati che adesso iniziamo, poi ci racconterai, cosa hai fatto questo pomeriggio.
- si, ma prima devo smorzare questo brontolio che ho nel mio pancino.


Il folletto affamato girava  la testa muoveva veloci le sue dita paffutelle e ripeteva una frase:"Da  dove inizio...da dove inizio?"


I folletti si guardarono tutti insieme ridendo....  conoscevano bene i gusti del piccolo folletto  e lo lasciarono libero di iniziare le danze.
Focacce portate dal folletto Pass, ciambelline al sesamo, al peperoncino, il folletto oltre che mangiarle, ci giocherellava e le infilava tra le sue dita e ad una ad una le masticava facendole sparire rapidamente.


-Bene adesso mi sento benissino, semmai mangerò questa notte ciò che rimane se il pancino si mettesse a parlare.


Adesso vi racconto cosa ho fatto oggi nel bosco, il folletto Vitus mi ha portato nel sottosuolo per svelarmi alcuni segreti, abbiamo acceso una antica lanterna e abbiamo visitato le meraviglie che il sottosuolo nasconde:Una prima caverna nascondeva degli affreschi antichissimi e costruzioni in pietra ;la luce del giorno filtrava fino in fondo attraverso l'apertura della grotta illuminando  una parte di essa, uno spettacolo meraviglioso, poi ci siamo spostati in un'altra caverna e qui la meraviglia, con il mio occhio furbetto e curioso, ho scoperto una forma di vita sconociuta. Il folletto Vitus ridendo mi ha detto:"Bravissimo questi piccolissimi esseri a me erano sconosciuti, bravo Buzzichino adesso li chiameremo come te".
-Io ne sono felicissimo,ma io sono grandissimo e loro sono piccolissimi, non mi stai canzonando?
-Dico sul serio Buzzichino! quello che hai scoperto è molto importante, hai una vista ottima, io non li avevo mai visti, bravo!


Tutto intorno una lieve brezza, il vento portava il profumo di fiori di bergamotto, qui il volto del folletto Pass si illuninò...come non ricordare quel periodo quando Principessa sedeva con loro?


-Lo sentite anche voi, questo profumo che viene dalla valle di Principessa? ormai sono passati anni e gli alberi tra poco ci regaleranno i buonissimi frutti, Principessa aveva ragione quando diceva:"Ricordati Pass cura e ama  gli l'alberi di bergamotto" io allora non capivo, oggi so che  questo prezioso frutto,sarà la nostra risorsa.


Intanto il folletto Buzzichino, accarezzandosi il pancione, iniziò a masticare ancora delle ciambelline al sesamo e correva incontro a Vitus intento a guardare le sue stelle.


-Vitus!...Vitus! mi spieghi cosa guardi sempre nel cielo, cosa cerchi? spiegami, fammi vedere, lo sai  sono un Folletto molto curioso.


Vitus prese per mano il Folletto e dietro al trullo iniziò a parlare di Cassiopea e della costellazione dello Scorpione.


-Perchè ti interessano quei puntini luminosi così lontani? io non ci capisco nulla, spiegami Vitus, perchè sei tanto curioso?


Incuriosita la fata Paula, si unì ai due Folletti, si udiva solo la voce di Vitus, che iniziò a indicare ed a raccontare delle sue amate stelle, come se fossero delle bellissime donzelle.


Invece intorno al vecchio tavolo il folletto Marcus,Yahlia, Pin e la fata Mina, iniziarono a narrare storie di folletti tristi che si trovavano nel bosco, che piangevano perchè abbandonati. Il volto di Marcus si rattristò, il folletto Buzzichino comprese perchè riconosceva quel tipo di tristezza, allora la fata Paula lo prese e lo accompagnò  al suo giaciglio, le portò una tisana fatta con piccoli fiori di Chamomilla e gli raccontò una storia di piccoli folletti.


In un bosco lontanto...lontano  dal nome un po' strano Kabul,vivevano tanti  piccoli folletti tristi, le lotte,fatte dagli Gnomi grandi e cattivi per avidità, li resero infelici, ma loro piano piano inventarono un semplice gioco.


-Dimmi fata Paula, posso farlo anche io questo gioco quando sono triste perchè cerco la mia Principessa? questa sera la tristezza di Marcus mi ha fatto ricordare lei, quanto era brava a inventare storie e giochi per me.


-Certo Buzzichino puoi fare come i folletti di Kabul, domani vai nel bosco cerca delle foglie colorate, le più leggere e le più sottili, quelle che in autunno cadono da sole e lasciano filtrare i raggi del sole.


-Come foglie secche colorate?
-si, foglie secche colorate, quelle che si sono staccate dagli alberi!
-e che gioco è?
-Noi faremo come i folletti di Kabul, le uniamo con un filo, chiediamo alla Tarentula se ci presta un po' della sua seta, poi uniamo le foglie, mettiamo alcuni nastri colorati dalle erbe, saliamo sul trullo e aspettiamo che il vento le farà volare in cielo come un uccello... sai Buzzichino, quando le fate che tu ami tanto non ci saranno più,  soffieranno per noi venti delicati e  giocheranno con te e potrai correre felice con loro come fanno i folletti di Kabul... un lungo sospiro e il piccolo folletto  con un sorriso abbandona la sua tristezza e si addormenta stringendo tra le mani un piccolo tarallo al sesamo.   Franca Bassi 



 


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