L'AVETE LETTO IL LIBRO UN GENITORE QUASI PERFETTO ? :-)
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
20.11.08
Monsignor Casale: «La vita è relazione, basta accanirsi»
19.11.08
retifica sulla fiction nel nome del padre
Una lettera (di cui pubblichiamo alcuni estratti) del regista della fiction andata in onda domenica. « Difendo il mio film dalle strumentalizzazioni, non ha nulla a che vedere con quanto
sta avvenendo in questi giorni».
Alberto Simone*
Gentile direttore,
leggo sulle pagine del suo giornaleche il mio film «In nome del figlio» viene chiamato in causa nel duro scontro ideologico, etico e politico che attraversa in questi giorni il nostro Paese.
Non rispondo a nome di RaiFiction,né dei TG Rai, su come sia stata promossa la mia opera filmica, la cui posizione in palinsesto era, cosa facilmente comprensibile e riscontrabile, deter-
minata da tempo. Ma devo difendere il mio film da ogni strumentalizzazione perché il suo contenuto, a parte una qualche assonanza tematica, nulla ha a che fare con ciò che in questi
giorni è balzato all’onore delle cronache. Le premetto subito allora che con-divido in pieno il diritto del signor Englaro al rispetto del silenzio cui lei ha invitato tutti dalle pagine del suo
giornale. Il film non si oppone affatto a questo e non pretende di dimostrare nulla. Svolgendo il mio lavoro di documentazione in vista della realizzazione del film, mi disse un priimario anestesista di un grande ospedale pubblico italiano: «Stiamo assistendo a fenomeni del tutto nuovi e paradossali nella storia dell’umanità. Un tempo un vecchio o una vecchia morivano in casa loro, tra gli affetti dei propri cari e la natura face-a il suo corso, come sempre accaduto, per miliardi di anni. Ora invece i pazienti vengono ricoverati e rianimati fino a raggiungere una condizione che potrebbe andare avanti per mesi e forse per anni, per giungere, nella quasi totalità dei casi, alla medesima naturale conclusione. Bisogna dire che, approfittando dell’umano rifiuto della separazione e del lutto da parte dei parenti, il sistema sa lucrare benissimo sulla condizione di “stato vegetativo”». Credo che questo sia un aspetto della que-stione che nessuno ha messo in luce,ma sul quale è lecito chiedere di vigilare. Un cordiale saluto.
* autore, regista e produttore del film «In nome del Figlio»
-
C'è qualcuno?
Ultimamente una domanda è sempre presente in me: ma cosa caspita è successo alle persone?
Mi trovo a discutere su tutto e su tutti, e con tutti, e continuo ad ascoltare sfoghi di amici, che poi ascoltano i miei. Sembra che tutto vada a rotoli. Ogni persona ha una vita complicata, con problemi di tutti i generi. Vorrei capire se è un momento particolare per tutti o non mi ero mai accorto del dolore di vivere di tante persone. Ehi!, c'è qualcuno felice? Forse la parola felice è troppo grande, diciamo sereno. C'è qualcuno?
Io no, continuo a mandar giù dolori, delusioni e continuo a ricoprire ferite con garze invisibili. A volte mi basta perdermi nello sguardo delle persone che amo, e in loro trovo forza.
Ma quanto è duro vivere: anche io sono "gli altri". Anche io ho tanta rabbia dentro, ma mi insulto da solo, cerco di evitare scontri, e non per ultimo "uso te" che mi leggi. Così succede che sfogo qui il mio dolore, la rabbia che mi respira dentro e vive come lava in un vulcano.
Sono pronto ad esplodere. Cominciate l'evacuazione.
Giornata Internazionale per i Diritti Animali 2008 e Iniziativa
Argomento: Allevamenti/Veganismo
Notizia da: Iniziative inter-nazionali
Ecco come organizzare questa giornata in varie città d'Italia nel week-end del 13-14 dicembre!Nella Giornata Internazionale per i Diritti Animali - promossa dall'associazione inglese Uncaged Campaigns - attivisti da ogni parte del mondo organizzano eventi per mostrare al pubblico la realtà dello sfruttamento e della sofferenza degli animali, in tutti i campi. Si organizzano cortei, sit-in, fiaccolate, tavoli informativi, proiezioni di filmati, ecc.L'iniziativa proposta quest'anno per l'Italia, per partecipare a questo importante evento internazionale, ha come argomento il massacro degli animali nei macelli. Dato il periodo dell'anno, e dato che a Natale questo massacro assume proporzioni ancora più catastrofiche, l'inizitiva si intitola "Buon Natale! Per fonali'. Il progetto ha lo scopo di invitare gli attivisti di tutta Italia a partecipare, 7-8 volte l'anno, ad eventi organizzati contemporaneamente in più città, che possono essere eventi naziesteggiare un Natale 'buono'... non uccidere animali!" e consiste nel distribuire per strada e nelle buche delle lettere il volantino-cartolina "Buon Natale" e il "Menu di Natale senza crudeltà".In questa pagina raccogliamo le indicazioni pratiche su come organizzarsi per partecipare, compresi tutti i materiali disponibili, come richiederli e stamparli, i recapiti degli attivisti che organizzano sit-in o tavoli informativi, ecc.La data precisa della Giornata Internazionale dei Diritti Animali sarebbe il 10 dicembre, ma dato che quest'anno cade di martedì, gli eventi avranno luogo il fine settimana successivo, 13-14 dicembre.
Perché partecipare
Le festività natalizie sono un'ottima occasione per far riflettere le persone sulla strage di animali che col loro pranzo di Natale stanno per compiere. Con un volantino-cartolina che ritrae animali liberi e felici e con la scritta "Buon Natale!" sarà molto facile farlo accettare e leggere alle persone, sia per strada che quando lo si infila nelle buche delle lettere. Anche la proposta di menu senza crudeltà appetitoso ed invitante, servirà a interessare le persone.E in generale è importante uscire in strada a dare questi messaggi, per far vedere che siamo in tanti che non consideriamo affatto "normale" trucidare animali per un pranzo di Natale o per qualsiasi altro pasto... mostriamo cosa accade agli animali, con i video, le mostre fotografiche, il volantino, diciamo alle persone che tutto questo non è un qualcosa di ineluttabile, ma è qualcosa che possiamo fermare con una nostra semplice scelta!Tutti possono partecipare: se siete un gruppo potete fare un sit-in o tavolo informativo, se siete in 2 o 3 potete fare un volantinaggio semplice, se siete da soli potete distribuire le cartoline in buca delle lettere. Non serve molto tempo, basta decidere di partecipare e farlo!
Foto e testimonianze dello scorso anno
Date un'occhiata alle foto e alle testimonianze dei partecipanti agli aventi organizzati l'anno scorso:
Come partecipare
L'iniziativa principale è quella di organizzare un sit-in informativo con distribuzione dei volantini cartolina "Buon Natale" assieme al Menu di Natale senza crudeltà, esposizione della mostra fotografica, proiezione del video sui macelli, esposizione dei cartelloni "Buon Natale" e "Giornata Internazionale per i Diritti Animali". La cosa importante è essere ben visibili, per questo servono i cartelloni.Un'altra attività importante è quella di distribuzione in buca delle lettere il volantino-cartolina dell'iniziativa: dato che sembra proprio una cartolina di auguri natalizi, le persone la leggeranno certamente... e si troveranno un messaggio inaspettato, che speriamo le faccia riflettere! Non serve alcun permesso per questo tipo di attività, basta che ci richiediate i volantini e li distribuiate in buca delle lettere nel vostro quartiere.Se organizzate un sit-in o tavolo informativo, ditecelo al più presto, così aggiungiamo il vostro recapito nella lista in fondo alla pagina e mandiamo un appello per trovare altri attivisti in zona!
Permessi necessari
Per la distribuzione in buca delle lettere non serve alcun permesso.
Per sit-in o tavoli informativi: se ne avete già fatti e sapete già come procedere, perfetto, se è la prima volta, scriveteci e vi manderemo le istruzioni dettagliate. Scrivete a info@agireora.org
Materiali per partecipare
Qui trovate elencati tutti i materiali necessari per partecipare all'iniziative nel modo più efficace. Leggete bene, e usateli tutti!Volantini-cartolina e Menu di NataleIl volantino-cartolina è la cosa più importante: da dare a TUTTI i passanti durante i sit-in o tavoli informativi.
Qui potete scaricare i volantini in pdf per una preview:
onali'. Il progetto ha lo scopo di invitare gli attivisti di tutta Italia a partecipare, 7-8 volte l'anno, ad eventi organizzati contemporaneamente in più città, che possono essere eventi nazi
Scarica il Volantino-cartolina "Buon Natale" (in bassa risoluzione)
- Pacchetto piccolo, per sola distribuzione in buca - 50-100 volantini-cartolina (diteci se 50 o 100 in base alle vostre necessità) - contributo consigliato, non obbligatorio: 4 euro, spese di spedizione comprese.
- Pacchetto medio, per distribuzione in buca più massiccia - 500 volantini (diteci se ve ne servono meno, per non sprecarli) + 50 Menu di Natale - contributo consigliato, non obbligatorio: 6 euro, spese di spedizione comprese
- Pacchetto grande, per sit-in - 1000-3000 volantini-cartolina (diteci se 1000 o 3000 o valori intermendi in base alle vostre necessità) + 500 Menu di Natale + 60 pieghevoli di approfondimento "Vacche grasse, bambini magri, foreste disboscate" + 60 pieghevoli "Io passo a veg" + 100 volantini SaiCosaMangi, da dare ai passanti più interessati - contributo consigliato, non obbligatorio: 25 euro, spese di spedizione comprese. Se vi servono altri materiali (opuscoli sull'aspetto salutistico o altro), potete invece ordinarli dal sito di http://www.agireoraedizioni.org
Mostra fotografica
Se fate un sit-in, la mostra fotografica è importantissima: consigliamo la "mostra shock sui macelli europei", trovate tutte le istruzioni e i file per stamparla alla pagina: Mostre vegan La mostra e' da stampare in proprio, in copisteria, sono a disposizione i file pdf in alta risoluzione.
Cartelloni per il sit-in
Al sit-in sono essenziali anche i cartelloni specifici dell'iniziativa, per dare subito il messaggio anche a chi non si ferma, ed essere ben visibili.Sono disponibili due tipi di cartelloni, ciascuno in 2 formati, più un cartellone in inglese per dare una connotazione internazionale all'evento! I cartelloni piccoli, formato A3 possono essere plastificati oppure incollati su un cartoncino e attaccati a dei bastoni (vanno benissimo i manici di scopa) per essere tenuti in mano dai partecipanti al sit-in. I cartelloni grandi, formato 70x100 vanno incollati a dei pannelli rigidi (di cartone, o di polistirolo) e appoggiati a un muro nel luogo del sit-in.Tutti i cartelloni sono da stampare in proprio, in copisteria, sono a disposizione i file pdf in alta risoluzione:
- Cartellone "Buon Natale" formato A3 (si può anche stampare in A4 e fotocopiare ingrandito in A3).
- Cartellone "Buon Natale" formato 70x100 cm da incollare su un pannello rigido.
- Cartellone "Giornata Internazionale dei Diritti Animali" formato A3 (si può anche stampare in A4 e fotocopiare ingrandito in A3).
- Cartellone "Giornata Internazionale dei Diritti Animali" formato 70x100 cm da incollare su un pannello rigido.
- Cartellone in inglese "Giornata Internazionale dei Diritti Animali" formato A3 (si può anche stampare in A4 e fotocopiare ingrandito in A3).
Filmati
I filmati che consigliamo di far vedere sono quelli del dvd "Investigazione nei macelli", che mostrano immagini molto dure dei macelli europei. Non abbiate paura di mostrarle per strada: sono le uniche che funzionano, mostrando immagini soft la gente nemmeno si ferma, sono necessarie queste per far capire come stanno le cose.Video "Investigazione nei macelli" sul sito di AgireOra Edizioni.
I banner della campagna
Ci sono 2 banner disponibili per pubblicizzare questa iniziativa, uno quadrato e uno in orizzontale. Metteteli sul vostro sito, blog, pagina MySpace, Facebook, dove volete!
Questo è l'html da inserire nella tua pagina per riportare questo banner:
<a href="http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=630"
target="_blank"><img
src="http://www.agireora.org/download/banner_buon_natale_150x150.jpg"
border="0"></a>
Questo è l'html da inserire nella tua pagina per riportare questo banner:
<a href="http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=630"
target="_blank"><img
src="http://www.agireora.org/download/banner_buon_natale_350x60.jpg"
border="0"></a>
Comunicato stampa
Molto importante, infine, se organizzate un sit-in o tavolo informativo, inviare comunicati stampa alle redazioni di quotidiani, radio, tv locali della vostra provincia: in questo modo potrete far venire più gente all'evento, ma soprattutto potrete veicolare il messaggio anche a chi non passerà di lì quel giorno!Richiedeteci una bozza di comunicato da inviare!
Città aderenti ai sit-in e recapiti
Aggiornamento al 19-11-2008
Scriveteci per darci notizie dell'organizzazione di un sit-in, indicando il vostro recapito per farvi contattare da altri attivisti nella vostra città!Chi vuole unirsi a un evento in corso di organizzazione, contatti al piu' presto i recapiti sotto elencati!
- Torino - 13 dicembre, ore ore 16.00 - 20.00, piazza CLN alle spalle di piazza San Carlo tra le statue del Po e della Dora. Contatto: - piemonte@agireora.org
- Alessandria - 14 dicembre, orario e luogo da definire. Contatto: - alessandria@agireora.org
- Milano - 13 dicembre, ore ore 15.00 - 19.00, luogo da definire. Contatto: - liviacasonato@libero.it - Livia
- Roma - giorno e orario da definire. Contatto: - monicalugini@yahoo.it - Monica
- Taranto - giorno e orario da definire. Contatto: - taranto@agireora.org
- Napoli - 13 dicembre, Via Roma nei pressi Banco di Napoli. Contatto: - seinellanimabirba@hotmail.it - Anna Rita
- Mestre (VE) - 13 dicembre pomeriggio, luogo da definire. Contatto: - elisabetta.angelin@virgilio.it - Elisabetta
- Riccione (Rimini) - 14 dicembre pomeriggio, luogo da definire. Contatto: - info@animalliberation.it
Notizia dal progetto di AgireOra Network: 'Iniziative inter-nazionali'. Il progetto ha lo scopo di invitare gli attivisti di tutta Italia a partecipare, 7-8 volte l'anno, ad eventi organizzati contemporaneamente in più città, che possono essere eventi nazionali, o internazionali. [ Dettagli sul progetto 'Iniziative inter-nazionali' ]
Far Oer, Danimarca, il massacro delle balene
ATTENZIONE! Alcuni dei contenuti presenti in questao video potrebbero contenere immagini poco adatte ad un pubblico sensibile.
Quando i delfini balena si avvicinano alle isole Far Oer della Danimarca è un giorno di festa. Le scuole chiudono e i bambini si recano in spiaggia insieme ai genitori. La popolazione, vestita con i costumi tradizionali, si appresta a ricevere i cetacei.
I delfini balena arrivano in gruppi, molte femmine con i piccoli. Sono animali socievoli, curiosi e non hanno timore dell'uomo. E' il grande spettacolo di autunno per gli isolani. In motoscafo spingono le balene nelle baie dove l'acqua è poco profonda.
Quindi si avvicinano con fiocine di due chili e le piantano più volte nelle carni degli animali finchè non li hanno immobilizzati. I carnefici delle Far Oer possono allora estrarre i coltelli da 15 centimetri e tagliare grasso e carne viva per trapassare la spina dorsale. I piccoli danesi applaudono mentre le balene gridano. Non lo sapevate? Le balene gridano come gli esseri umani quando sono macellate. L'acqua acquista un bel colore rosso sangue. 2.000 balene sono trascinate sulla riva dai coraggiosi abitanti delle Far Oer per essere lasciate agonizzare. La maggior parte marcisce ed è ributtata a mare.
Il delfino balena è una specie protetta e non si conosce il numero di esemplari ancora esistente.
Invito i lettori del blog a non recarsi in vacanza nelle isole Far Oer o a comprare prodotti danesi fino a quando questo ignobille massacro durerà.
Inviate una mail alla regina di Danimarca per chiederle di intervenire e promuovete questa iniziativa sul vostro blog.
Diffondi l'iniziativa | |
Auguri Topolino, splendido ottantenne
L’ANNIVERSARIO Topolino compie 80 anni: era il 18 novembre del 1928 quando al Colony heatre di New York Mickey Mouse fece la sua prima apparizione in bianco e nero nel cortometraggio «Streamboat Willie» insieme alla sua eterna fidanzata Minnie. Dieci anni dopo l'esordio nei cinema di «fantasia».
stesse domande e stesse risposte
Mentre ramingo e alle priime luci dell'alba ( se non addirittura prima ) vado assorto nei miei pensieri e senza sogni
Infatti parlo dal solo , ma in realtà è come se parlassi con il mio grillo parlante ( da nn confopndersi con Beppe Grillo ,in quanto il riferimento è letterario non politico ) ,e mi chiedo a che serve vivere se tenerti in vita sono sempre le stesse domande e le stesse domande ? Ed ecco che come faccio spesso nella mia opra di riflessione quotidiana , per parafrasare Marzullo mi sono fatto la domanda e dato la risposta . Per crearne di nuove e per parafrasare renzo arbore la vita è tutto un quiz .fatta di domande e risposte continue .
E voi ? Avete avuto elucubrazioni mentali od esperienze simili ? Se si mi farebbe piacere leggerle come post o come commenti
Auguri Topolino, splendido ottantenne
Senza titolo 1045
Già <…
Increata, Giocava
con il Globo Terraqueo…> Prov. 8,30-31
Questa mattina Io
mi son svegliato…!
col sole come il sole
- grazie mio sole! -
con un pensiero dentro
che vuol manifestarsi
MA….
FORTUNA CHE…
PIU’ INTELLIGENTE
DI CHI LAVIVE.
filejah
Fine prima puntata
18.11.08
Essere per il testamento biologico non vuol dire essere contro la chiesa
IL MIO TESTAMENTO BIOLOGICO E MORALE
Credo in Dio ma non in chi, nel nome di Dio, mi toglie la libertà di pensiero e la dignità.
Accetto dalla mano di Dio la vita e la morte, ma rifiuto chi vuole impormi come vivere e come morire.
So che la mia vita non mi appartiene, ma non voglio affidarla alla scienza o ad una religione.
Scelgo la compassione e la misericordia, e non solo quando convengono alle mie ideologie.
So che la sofferenza è spesso inevitabile, ma mi sgomenta chi, pur con buone intenzioni, condanna il prossimo a mali interminabili e senza senso.
Credo che la vita sia relazione, attività, emozione, coscienza, volontà; e nessuna macchina potrà mai pensare, decidere, interagire per me.
Rifiuto ogni forma di vita artificiale, finta, inconsapevole e senza speranza.
Diffido di chi, in nome della vita, mi condanna ad una infinita agonia.
Ho orrore di chi - medico o sacerdote - vuole sperimentare sulla mia pelle il suo desiderio di onnipotenza.
Credo che la morte sia sacra quanto la vita, e che ognuno abbia il diritto di vivere e soprattutto di morire con dignità.
Chiedo che il mio corpo sia curato da vivo, e non conservato quando è già cadavere.
Non conosco l'ora della mia morte, ma voglio che, quando sarà giunta, nessuno mi impedisca di tornare a Dio.
E chi se ne frega!
Cari amici sono mesi che ricevo email, dalle poste che vogliono i miei estremi. Ho chiesto in posta, e mi hanno detto, che loro non mandano mai email, di cancellare sono truffe. Questa sera, altra lettera, che mi si comunicava che hanno chiuso il mio conto, firmato poste italiane. Sapete come ho risposto io?
anche le suore per il testamento Biologico il caso Suor Ildefonsa
dal corriere della sera
Genova La richiesta inoltrata ai superiori
Il convento vuole il testamento biologico «Non si può vivere come vegetali»
Suor Ildefonsa: ho visto tanta sofferenza, aspetto il permesso insieme con tre sorelle
Suor Ilda accudisce i malati del Don Orione (Pambianchi)
GENOVA - Suor Ildefonsa ha settantaquattro anni, ha preso il velo a diciassette e da allora non ha mai smesso di dedicarsi agli altri, ai più sfortunati: per venticinque anni si è presa cura dei ricoverati del Don Orione, è vissuta a contatto della sofferenza più profonda. Ieri suor Ildefonsa, per tutti suor Ilda, ha ricevuto a Genova un premio come «donna fuori dal coro», e ha mantenuto fede al suo carattere. «Ho chiesto ai miei superiori — rivela — di poter fare il testamento biologico. È stata una richiesta verbale, non l'ho messo per scritto, sono in attesa». Rispetta l'obbedienza suor Ilda, e con serenità ripete «sono dentro alla Chiesa», ma con umiltà ha posto un problema: «Non voglio essere ridotta come un vegetale. Se questo fosse il mio destino vorrei che mi lasciassero andare via in pace, ho letto che anche Papa Giovanni Paolo II avrebbe detto, arrivato il suo momento, "lasciatemi andare"». «Questa richiesta non mi risulta », ha detto brevemente ieri sera il cardinale di Genova Angelo Bagnasco, «in ogni caso — ha aggiunto riferendosi al testamento biologico e al caso di Eluana Englaro di cui aveva appena parlato per ribadire le posizioni della Chiesa — non credo che si tratterebbe di una richiesta in questa prospettiva». Suor Ilda non è la sola, nel suo ordine, ad aver riflettuto sulla fine della vita e a voler mettere per scritto le proprie volontà: «Siamo in quattro sorelle. Chiediamo se possiamo fare il testamento biologico per respingere ogni accanimento terapeutico». La decisione, come ha raccontato ieri Il Secolo XIX, è di poco tempo fa: «È successo questo — racconta suor Ilda —. Una sorella è stata male e si è accasciata a terra nel cortile, aveva avuto un ictus. È arrivata l'ambulanza ed è stata intubata subito, sul posto, e poi ricoverata al Galliera».L'ospedale Galliera di Genova è di una Fondazione presieduta per statuto dal vescovo della città, oggi monsignor Bagnasco. «La sorella è rimasta intubata, attaccata alle macchine quasi tre mesi», continua suor Ilda, «e io ho sofferto tanto vedendola in quello stato. Poi una notte mi hanno chiamato, aveva un febbrone ed è finita. Io ho pensato: non voglio essere attaccata alle macchine, non voglio che la fine sia così. Perché prolungare la sofferenza per sé e per gli altri?». Ha visto tante sofferenze, suor Ilda, ha accompagnato molte persone nell'ultimo viaggio, e parla con grande sincerità: «Ho perso da poco il mio unico fratello. L'ho assistito in ospedale e insieme abbiamo detto tante volte il rosario. Soffriva e mi confidava: sono stanco, basta. Ho pregato perché il Signore aprisse le sue braccia e lo accogliesse a sé. Si dice che gli ultimi giorni di sofferenza possono avvicinare a Dio ed essere una benedizione, ma io non so se portano veramente alla salvezza o alla dannazione. Anche la scienza, la medicina, possono sbagliare. È meglio che la Provvidenza faccia il suo corso ». Questa piccola suora dal carattere intrepido ha fiducia nella Chiesa: «È in cammino, come tutti noi, nel buio e con sprazzi di luce: ma la luce arriva sempre. C'è bisogno di tempo. Sono stata fra le prime a fare atto notarile per poter donare gli organi, ora, per il testamento biologico aspetterò ». Suor Ildefonsa, vuole chiarire il suo pensiero: «Io credo fermamente nella vita. Fin dal primo istante del concepimento. Ho accudito al Don Orione bambini senza alcuna facoltà mentale, senza arti, a volte qualche visitatore diceva: ma a chi serve una vita così? Io rispondevo: serve a te, perché tu ti possa chiedere che cosa sai fare per loro».
VOGLIONO FARCI CHIUDERE DDL NUMBER TWO
VOGLIONO FARCI CHIUDERE DDL NUMBER TWO
dal blog di rossella drudi http://www.diteloame.splinder.com
Dalla commissione Cultura della Camera arriva un nuovo disegno di legge (DdL C. 1269) che obbligherebbe molti blog ad iscriversi al registro dei comunicatori con la possibilità di essere perseguiti per i reati a mezzo stampa. Un anno fa ci provarono con il DDL Levi-Prodi che facemmo ritirare. Ora ci riprovano, nel silenzio assoluto dei media.Miei cari amati amici blogger, dobbiamo mobilitarci subito per evitare di venire chiusi e imbavagliati. Ancora una volta vogliono minare e chiudere l'unico luogo libero che ci è rimasto e concesso con la scusa di regolamentare la pubblicità delle società e imprese che utilizzano la rete a scopo di lucro ecc ecc.Quindi l'imperativo è: postare, postare e postare, firmare la petizione, e organizzarci, per far sentire in modo civile il nostro assoluto dissenso o domani non esisteremo più!
firmate qui la petizione online:
cliccando sul banner si va direttamente al sito, se volete metterlo sui vostri blog copiate i codici sottostanti.
<a href="http://www.facebook.com/gr
Adesso vi saluto, mi raccomando dobbiamo far sentire in alto la voce, proprorre iniziative e inondare di mail la segreteria, troverete tutti gli indirizzi validi dove postare e agire nei link che ho inserito.
Rossella.
Germogli d'amore
Perchè Pamela vive
By pino scaccia | Novembre 17, 2008
(Non posso per legge contattare la famiglia del donatore, ma vorrei gli arrivasse questo segno… confido in voi).
Questo post l'ho preso in prestito per voi amici, sulla torre TG1. L'immagine la conoscete già, la posto ogni volta che sento il desiderio di una speranza, una luce per la nostra anima.Grazie franca
17.11.08
scontata 30 anni di carcere e poi scoprono che è innocente
dall’inviato Piero Mannironi
Il calvario dell’orunese Melchiorre Contena accusato del sequestro-omicidio Ostini
Assolto in primo e secondo grado fu condannato nel terzo processo disposto dalla Corte di Cassazione
L’inferno può essere fatto di sbarre che sembrano imprigionare perfino il cielo, di muri spessi e grigi e di cancelli di ferro che rinchiudono in uno spazio immobile e claustrofobico anche i sogni e il dolore. Ma l’inferno è soprattutto nella lucida consapevolezza di essere vittima del furto più atroce, quello della libertà. E di vivere l’interminabile divenire di giorni grigi, sempre uguali, al posto di qualcun altro. Questa è la storia del calvario di un uomo che ha vissuto trent’anni all’inferno prima di vedersi restituiti, in nome del popolo italiano, la dignità e l’onore. Ma è anche la storia di una donna, sua moglie, che gli ha sempre creduto e che ha combattuto con una forza sovrumana una battaglia che sembrava impossibile.
* Questa è la storia di Melchiorre Contena, pastore di Orune, e di sua moglie Miracolosa Goddi.
Il 18 luglio scorso la corte d’assise d’appello di Ancona ha messo fine a un incubo durato trent’anni, spazzando via l’accusa terribile di sequestro di persona e omicidio che aveva sprofondato Melchiorre Contena nel buio universo chiuso del carcere. E’ l’epilogo di una complicata e contradditoria storia giudiziaria che ha visto pronunciarsi per quattro volte i giudici di merito e per due quelli di legittimità. Senza contare due pronunce in risposta alla richiesta di revisione del processo. La sentenza finale, quella che stabilisce che Melchiorre Contena è innocente, arriva però quando l’orologio del tempo ha scandito anche l’ultimo giorno della pena.
*IL RAPIMENTO. * Tutto comincia alle 22,30 del 31 gennaio 1977. Marzio Ostini, imprenditore milanese di 38 anni, sposato e padre di un bambino di sei, torna nella sua villa “Le Querce”, nella tenuta di Armatello, a San Casciano Bagni, nel Senese. Con lui c’è il suo amministratore, Giuseppe Miscio. In casa lo attendono tre uomini armati e mascherati. Modi spicci, ruvidi, e poche parole in un inconfondibile accento sardo. Prima di andare via con l’imprenditore milanese dicono a Miscio: «Vogliamo cinque miliardi (poco meno di due milioni e mezzo di euro). E non avverta la polizia, altrimenti il riscatto raddoppia». Marzio Ostini svanisce nel buio insieme ai suoi carcerieri. Per lui comincia il tragico viaggio verso il nulla.
Il 4 febbraio il primo contatto telefonico con il padre di Marzio, il cavalier Carlo Ostini. E una nuova richiesta di riscatto: due miliardi di lire. Poi le lettere. In quella del 16 febbraio, la prova che l’ostaggio è vivo. I tempi del sequestro si bruciano con inconsueta rapidità e si raggiunge l’accordo per un riscatto di un miliardo e duecento milioni.
Il 20 febbraio il cavalier Ostini parte con una borsa piena di banconote da 50 e 100 mila lire. Ma l’appuntamento con i banditi non va in porto. Il contatto avviene il giorno dopo, alle 15,30, vicino al paese di San Quirico d’Orcia, nel Senese. Il patto è che l’ostaggio sarà liberato nelle 48 ore successive. Ma Marzio Ostini non tornerà mai a casa e il suo corpo non sarà mai ritrovato.
Le indagini si orientano subito verso gli ambienti dei pastori sardi. Inevitabile: la cadenza dei banditi era inconfondibile e poi quelli sono gli anni terribili nei quali l’Anonima sequestri ha esportato nelle dolci campagne toscane la sua feroce e cupa ossessione per il furto di uomini, seminando spore di paura. In quel clima sociale, il solo essere sardi sembra quasi essere una colpa.
Il 25 marzo del 1977, quella che risulterà la svolta nelle indagini: un giovane servo pastore di Fonni, Andrea Curreli, viene trovato in possesso di due targhe appartenenti a un’auto rubata alcuni mesi prima. Il suo comportamento alimenta molti sospetti nei carabinieri, che cominciano a pensare di avere messo le mani su uno dei componenti della banda che ha rapito Marzio Ostini.
A fine aprile, i giornali pubblicano un messaggio della famiglia del rapito che dice di essere disposta a pagare 300 milioni di lire a chiunque sia in grado di fornire informazioni utili alla liberazione di Marzio. Dopo qualche giorno, Curreli si presenta spontaneamente alla stazione dei carabinieri di Montefiascone e racconta di essere stato invitato, nell’ottobre del 1976, nel podere di Melchiorre Contena, a una riunione nella quale si era pianificato il sequestro di Carlo Ostini, il padre di Marzio. E fa i nomi di tutti i partecipanti a quel summit: Melchiorre, Bernardino e Battista Contena, Marco Montalto, Giacomino Baragliu e Pasquale Delogu. Di più: dice che successivamente Baragliu e Battista Contena, ubriachi, gli avrebbero confidato di aver ucciso Marzio Ostini.
I Contena, Baragliu, Delogu e Montalto finiscono in carcere e, poco dopo, vengono arrestati anche altri due sardi: Pietro Paolo De Murtas e Gianfranco Pirrone. Sconcertante il comportamento di Curreli che, con due lettere in due occasioni diverse, ritratta tutto, ma poi davanti al giudice istruttore reitera le accuse.
Non basta: le sue versioni altalenanti vengono smentite da molte verifiche degli investigatori ed emerge che Curreli in passato era stato servo-pastore dai Contena che poi lo avevano allontanato perché inaffidabile sul lavoro. E il giovane servo pastore non aveva mai nascosto il suo rancore per i tre fratelli di Orune.
*IL PENTITO. *Dopo qualche mese finisce in carcere anche il pastore di Paulilatino Antonio Soru, trovato con alcune banconote provenienti dal sequestro Ostini.
Andrea Curreli, dunque, è l’unico vero pilastro dell’accusa. Per dire la verità, si rivela subito un pilastro molto fragile. Tanto che, nel corso del processo, celebratosi davanti alla corte d’assise di Siena, la sua versione frana clamorosamente. La difesa porta in udienza l’impressionante curriculum del “super accusatore”: 35 denunce per falsa testimonianza, simulazione di reato e furto. Melchiorre Contena e gli altri imputati il primo marzo del 1979 vengono assolti.
La corte d’assise d’appello di Firenze, il 21 febbraio del 1980, arriva alle stesse conclusioni: Curreli, che si è addirittura autoaccusato dicendo di essere stato il vivandiere della banda, è inattendibile e l’assoluzione per Melchiorre Contena viene confermata.
Sembra tutto finito. E invece la Cassazione riapre i giochi: accogliendo il ricorso della procura generale, rinvia il processo alla corte d’assise d’appello di Bologna che, senza neppure riaprire l’istruttoria dibattimentale, ribalta le sentenze di Siena e Firenze. Per Melchiorre Contena la condanna è a trent’anni di carcere.
In estrema sintesi, i giudici di Bologna giudicano Curreli attendibile. Eppure sulla sua credibilità ha sempre avuto fortissimi dubbi perfino il suo avvocato, Fabio Dean, diventato famoso come difensore del sulfureo gran maestro della loggia massonica P2, Licio Gelli. Nel marzo del 1985, Dean spedisce una lettera in carcere a Contena. «Ho personalmente convincimento della vostra innocenza - scrive Dean -, maturata da impressioni derivate dal palese risentimento che Curreli manifestava apertamente nei vostri confronti». E ancora: «Mi riserbo di ribadire questa mia convinzione nelle sedi più opportune, sottolineando la natura assolutamente disinteressata di questo intervento che risolve solo un mio problema di coscienza».
*L’ALTRA INCHIESTA. *Curreli, uscito di galera subito dopo il processo, sarà assassinato poco tempo dopo alla periferia di Roma.
Ma il caso Ostini si evolve anche in un processo parallelo. Antonio Soru di Paulilatino, Pietrino Mongile di Ghilarza e Lussorio Salaris di Borore sono sospettati fin dall’inizio di essere coinvolti nel rapimento. Nel luglio del 1986, Salaris viene ucciso nel suo podere di San Donnino, al confine delle province di Perugia e Terni. In un macabro rituale, gli assassini gli mozzano le mani. Come dire: sei stato punito perché hai rubato. Per questo delitto, il 5 dicembre 1989, vengono condannati Soru e Mongile a 27 anni e sei mesi. Secondo la corte d’assise d’appello di Perugia, Salaris sarebbe stato punito perché avrebbe tenuto per sè parte del riscatto proveniente da un sequestro di persona compiuto dai tre e avrebbe poi cercato di “vendere” i suoi due complici ai carabinieri. Che si tratti del rapimento di Marzio Ostini è confermato dal procuratore generale di Perugia Di Marco nell’inaugurazione dell’anno giudiziario del 1988.
Conferme clamorose arrivano prima da Antonio Soru nel 1993 e poi da Mongile tre anni dopo. I due raccontano infatti che il sequestro era stato organizzato da loro e da Salaris e che quest’ultimo aveva ucciso l’ostaggio con un colpo di piccone in testa perché aveva paura di essere scoperto. Soru e Mongile dicono anche che loro non erano d’accordo sulla soppressione dell’ostaggio e che avevano eliminato Salaris perché questi si era tenuto parte del riscatto e li aveva poi traditi. Le loro confessioni sono suffragate da robusti riscontri.
Si arriva così a due sentenze radicalmente contradditorie, a due verità insanabilmente incongruenti. E’ quello che giuridicamente viene definito conflitto di giudicati. Eppure quella della revisione del processo per Melchiorre Contena è una strada ancora lunga. Infatti, sei anni fa la corte d’assise d’appello di Ancona dice no alla riapertura del processo. Ma nel maggio del 2004 la Cassazione interviene e trasmette gli atti del processo alla corte d’assise d’appello dell’Aquila che, nel luglio scorso, dice che Melchiorre Contena è innocente.
*«RISTORO MORALE». *L’avvocato romano Pasquale Bartolo, che ha difeso con passione il pastore orunese, è avaro di parole. Per lui l’importante è che sia stata restituita la dignità a Melchiorre Contena e alla sua famiglia: «Con un’epressione un po’ brutta dico che Contena e quella donna straordinaria che è sua moglie hanno diritto a un “ristoro morale”. Sulla vicenda giudiziaria non voglio fare commenti perché non è mio costume farli, anche se è impossibile non fare alcune valutazioni. La prima è che i sistemi giudiziari sono ragionevolmente garantisti quando si vive il processo in maniera diretta, mentre è molto facile sbagliare quando si giudica solo sulle carte. Devo anche riconoscere alla magistratura di essere capace di censurare i propri errori. E questo, fino a qualche anno fa, era impensabile».
Ora, anche per gli altri sette imputati, si apre la porta della riabilitazione. Dopo trenta lunghissimi anni.
I politici e la chiesa \ le Gerarchie cattoliche hiesa non rispettano Eluana
<< Una delle ultime encicliche di Pio IX diceva che il primato della coscienza personale è dottrina certa nella nostra Chiesa. Perché questa violenza contro il padre di Eluana? Siamo molto vicini al fascismo >> Don Andrea Gallo estrapolata dalla ssua intervista all'unità ( Pagina 6 ) di Oggi
Riportavo sabato su questo blog il " adesso su Eluana per favore facciamo silenzio " della De gregorio in cui avevo salutato come un segnale di libertà la sentenza della Cassazione che stabilisce come «l’autodeterminazioneterapeutica si debba estendere a tutte le fasi della vita». Si è liberi di stabilire comecurarsi, se farlo e fino a quando. Liberi di disporre di sé. È un principio che – fino al limite del rispetto dell’altro, come accade nelle società democratiche – non credo possa essere materia di trattativa.
Ho provato un grosso tomento \ indecisione perchè prima predico il silenzio ( anche nell'uso delle immagini ) per evitare mancanza di rispetto verso il dramnma che stanno vivendo i famillari , ma anche per una questione di coerenza . Lo stesso espresso dalla bravissima De Gregorio nell'editoriale di Oggi : << (....) Abbiamo discusso a lungo,ieri sera, se pubblicare in prima pagina lafoto di Giuseppe Englaro, il padre sotto assedio Proprio perché avevamo chiesto silenzio: forse dobbiamo spegnere i riflettori noi per primi, ci siamo detti. Però poi ci è sembrato di dover direche è un’indecenza accanirsi su una persona così addolorata, così tremendamente provata, così stanca e così sola.
Condurre una battaglia politica sulla pelle di un uomo e di sua figlia. « In nome del figlio», si intitola evangelicamente la fiction sui miracoli di RaiUno. ( foto a destra ) È dunque in nome del padre che vogliamo –per l’ultima volta - rispondere.Suo padre, un padre, nostro padre, padre nostro. >> . Adesso ritorno , spero di riuscirci al silenzio, chiudo il post d'oggi con il sottofondo la canzone Parole di Guggini qui il testo
Il regalo per i 100 anni di nonna Lidia: la laurea mai ritirata. «Costava 30 mila lire, non potevo spenderle» ., Stuprata e ripresa da 16 persone, la sua famiglia: "Devi stare muta"., Quando la realtà supera i sogni: il miracolo dei ragazzi problematici e delle periferie che trovano tutti lavoro
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