20.11.08

Senza titolo 1048

  L'AVETE LETTO IL LIBRO UN GENITORE QUASI PERFETTO ?  :-)


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Monsignor Casale: «La vita è relazione, basta accanirsi»

in "l'Unità" del 16 novembre 2008

«La vita è relazione, non un fatto biologico. Nel caso di Eluana siparla di stato vegetativo, e non è opportuno accanirsi». È l'opinione controcorrente di monsignor Giuseppe Casale, ex arcivescovo di Foggia. Che invita il Parlamento a esprimersi «con saggezza: una legge sultestamento biologico potrà evitare casi analoghi».


Il silenzio invocato da Beppino Englaro non è mai sceso. Anzi, si moltiplicano le pressioni per dissuadere il Friuli ad accogliere gli ultimi giorni di Eluana. Perché?«Noi in Italia ragioniamo di alti problemi dimenticando le persone. Ci schieriamo in partiti come guelfi e ghibellini tralasciando dilavorare per soluzioni concrete. Così la politica diventa difesaaprioristica di punti di vista».


Fa eccezione il governatore friulano Tondo, che comprende il doloredella famiglia. Pur facendo parte di uno schieramento, il PdL, contrario alla sentenza.


«È così, è vero. Il punto è che bisogna guardare la realtà di questagiovane da anni in una situazione difficile. E guardare la realtà del padre depositario della volontà da lei espressa in senso contrario all'accanimento terapeutico».


C'è chi mette in dubbio la volontà di Eluana: mancherebbe la «piena consapevolezza».


«Come si fa a dubitare di un padre che sembra persona seria e preoccupata? Come si può pensare che tiri in ballo una fandonia? Misembra così pregiudiziale tutto questo».


Secondo lei, le cure a Eluana configurano accanimento terapeutico?


«La questione di fondo è proprio se dopo tanti anni sia opportuno interrompere cure che sono un accanirsi sul corpo di una ragazza incoma irreversibile. Io credo di sì e che si debba lasciare agli interessati libertà di decidere in modo sereno».


Anche di interrompere l'alimentazione artificiale?


«La mia opinione è che la nutrizione forzata vada considerata come cura. Se non nella sostanza, almeno nella forma: viene erogata con tubicini, attraverso espedienti. È un'operazione non naturale ma collegata a interventi medici, solo grazie ai quali Eluana vive. Attardarsi dietro la distinzione tra terapia e alimentazione mi sembra, se non un sofisma, spaccare il capello in quattro».


Su questo sofisma presto dibatterà il Parlamento. Prevedibilmente, in modo aspro.


«Speriamo che ragioni con saggezza. Al di là degli scontri e delle posizioni precostituite. Servirebbe un sussulto di dignità perché unalegge sul testamento biologico potrà impedire casi del genere».


Non solo la politica ha opinioni restrittive. Anche la Chiesa si èfatta sentire in modo pressante. Dalla Santa Sede alla Cei ai movimenti più oltranzisti.


«La Chiesa si sente di dover difendere grandi principi e la primareazione è tenere fermo il cammino. Nella sua storia ci sono sempre stati due momenti: il primo per erigere una diga che fermasse riflessioni reputate pericolose per la vita sociale. Nel secondo momento sono arrivati riflessione e discernimento delle novità giuste da quelle sbagliate».


Significa che la Chiesa si aprirà sui temi bioetici?


«Faccio un esempio storico. Dopo Pio IX è arrivato Leone XIII con la Rerum Novarum. Di fronte ai grandi movimenti di opinione la Chiesa siè sempre comportata così».


Ha avuto contatti con il signor Englaro?


«No. Studio, lavoro, prego. Spero che la cosa si risolva con serenità. Non è una battaglia di opinione: è la difesa di chi soffre».


Si spegnerà una vita?


«La vita è relazione, non un fatto biologico. In questi casi si parla di stato vegetativo. Quella di Eluana non è una vita piena, è ridotta al minimo».


 

Soffrirà?




«Secondo i medici non dovrebbe».



Federica Fantozzi


Senza titolo 1047



  VE LO RICORDATE IL FILM ER PIU' ?  :-)


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19.11.08

retifica sulla fiction nel nome del padre

 riporto dall'unità  del 19.11.2008


Una lettera (di cui pubblichiamo alcuni estratti) del regista della fiction andata in onda domenica. « Difendo il mio film dalle strumentalizzazioni, non ha nulla a che vedere con quanto
sta avvenendo in questi giorni».

Alberto Simone*

Gentile direttore,
leggo sulle pagine del suo giornaleche il mio film «In nome del figlio» viene chiamato in causa nel duro scontro  ideologico, etico e politico che attraversa in questi giorni il nostro Paese.
Non rispondo a nome di RaiFiction,né dei TG Rai, su come sia stata promossa la mia opera filmica, la cui posizione in palinsesto era, cosa facilmente comprensibile e riscontrabile, deter-
minata da tempo. Ma devo difendere il mio film da ogni strumentalizzazione perché il suo contenuto, a parte una qualche assonanza tematica, nulla ha a che fare con ciò che in questi
giorni è balzato all’onore delle cronache. Le premetto subito allora che con-divido in pieno il diritto del signor Englaro al rispetto del silenzio cui lei ha  invitato tutti dalle pagine del suo
giornale. Il film non si oppone affatto a questo e non pretende di dimostrare nulla. Svolgendo il mio lavoro di documentazione in vista della realizzazione del film, mi disse un priimario anestesista di un grande ospedale pubblico italiano: «Stiamo assistendo a fenomeni del tutto nuovi e paradossali nella storia dell’umanità. Un tempo un vecchio o una vecchia morivano in casa loro, tra gli affetti dei propri cari e la natura face-a il suo corso, come sempre accaduto, per miliardi di anni. Ora invece i pazienti vengono ricoverati e rianimati fino a raggiungere una condizione che potrebbe andare avanti per mesi e forse per anni, per giungere, nella quasi totalità dei casi, alla medesima naturale conclusione. Bisogna dire che, approfittando dell’umano rifiuto della separazione e del lutto da parte dei parenti, il sistema sa lucrare benissimo sulla condizione di “stato vegetativo”». Credo che questo sia un aspetto della que-stione che nessuno ha messo in luce,ma sul quale è lecito chiedere di vigilare. Un cordiale saluto.

 * autore, regista e produttore del film «In nome del Figlio»





C'è qualcuno?

Ultimamente una domanda è sempre presente in me: ma cosa caspita è successo alle persone?
Mi trovo a discutere su tutto e su tutti, e con tutti, e continuo ad ascoltare sfoghi di amici, che poi ascoltano i miei. Sembra che tutto vada a rotoli. Ogni persona ha una vita complicata, con problemi di tutti i generi. Vorrei capire se è un momento particolare per tutti o non mi ero mai accorto del dolore di vivere di tante persone. Ehi!, c'è qualcuno felice? Forse la parola felice è troppo grande, diciamo sereno. C'è qualcuno?
Io no, continuo a mandar giù dolori, delusioni e continuo a ricoprire ferite con garze invisibili. A volte mi basta perdermi nello sguardo delle persone che amo, e in loro trovo forza. 
Ma quanto è duro vivere: anche io sono "gli altri". Anche io ho tanta rabbia dentro, ma mi insulto da solo, cerco di evitare scontri, e non per ultimo "uso te" che mi leggi. Così succede che sfogo qui il mio dolore, la rabbia che mi respira dentro e vive come lava in un vulcano.
Sono  pronto ad esplodere. Cominciate l'evacuazione.

Giornata Internazionale per i Diritti Animali 2008 e Iniziativa

da  www.agireora.org

Fonte notizia


Argomento: Allevamenti/Veganismo
Notizia da: Iniziative inter-nazionali





Ecco come organizzare questa giornata in varie città d'Italia nel week-end del 13-14 dicembre!Nella Giornata Internazionale per i Diritti Animali - promossa dall'associazione inglese Uncaged Campaigns - attivisti da ogni parte del mondo organizzano eventi per mostrare al pubblico la realtà dello sfruttamento e della sofferenza degli animali, in tutti i campi. Si organizzano cortei, sit-in, fiaccolate, tavoli informativi, proiezioni di filmati, ecc.L'iniziativa proposta quest'anno per l'Italia, per partecipare a questo importante evento internazionale, ha come argomento il massacro degli animali nei macelli. Dato il periodo dell'anno, e dato che a Natale questo massacro assume proporzioni ancora più catastrofiche, l'inizitiva si intitola "Buon Natale! Per fonali'. Il progetto ha lo scopo di invitare gli attivisti di tutta Italia a partecipare, 7-8 volte l'anno, ad eventi organizzati contemporaneamente in più città, che possono essere eventi naziesteggiare un Natale 'buono'... non uccidere animali!" e consiste nel distribuire per strada e nelle buche delle lettere il volantino-cartolina "Buon Natale" e il "Menu di Natale senza crudeltà".In questa pagina raccogliamo le indicazioni pratiche su come organizzarsi per partecipare, compresi tutti i materiali disponibili, come richiederli e stamparli, i recapiti degli attivisti che organizzano sit-in o tavoli informativi, ecc.La data precisa della Giornata Internazionale dei Diritti Animali sarebbe il 10 dicembre, ma dato che quest'anno cade di martedì, gli eventi avranno luogo il fine settimana successivo, 13-14 dicembre.


Perché partecipare



Le festività natalizie sono un'ottima occasione per far riflettere le persone sulla strage di animali che col loro pranzo di Natale stanno per compiere. Con un volantino-cartolina che ritrae animali liberi e felici e con la scritta "Buon Natale!" sarà molto facile farlo accettare e leggere alle persone, sia per strada che quando lo si infila nelle buche delle lettere. Anche la proposta di menu senza crudeltà appetitoso ed invitante, servirà a interessare le persone.E in generale è importante uscire in strada a dare questi messaggi, per far vedere che siamo in tanti che non consideriamo affatto "normale" trucidare animali per un pranzo di Natale o per qualsiasi altro pasto... mostriamo cosa accade agli animali, con i video, le mostre fotografiche, il volantino, diciamo alle persone che tutto questo non è un qualcosa di ineluttabile, ma è qualcosa che possiamo fermare con una nostra semplice scelta!Tutti possono partecipare: se siete un gruppo potete fare un sit-in o tavolo informativo, se siete in 2 o 3 potete fare un volantinaggio semplice, se siete da soli potete distribuire le cartoline in buca delle lettere. Non serve molto tempo, basta decidere di partecipare e farlo!


Foto e testimonianze dello scorso anno


Date un'occhiata alle foto e alle testimonianze dei partecipanti agli aventi organizzati l'anno scorso:



Come partecipare


L'iniziativa principale è quella di organizzare un sit-in informativo con distribuzione dei volantini cartolina "Buon Natale" assieme al Menu di Natale senza crudeltà, esposizione della mostra fotografica, proiezione del video sui macelli, esposizione dei cartelloni "Buon Natale" e "Giornata Internazionale per i Diritti Animali". La cosa importante è essere ben visibili, per questo servono i cartelloni.Un'altra attività importante è quella di distribuzione in buca delle lettere il volantino-cartolina dell'iniziativa: dato che sembra proprio una cartolina di auguri natalizi, le persone la leggeranno certamente... e si troveranno un messaggio inaspettato, che speriamo le faccia riflettere! Non serve alcun permesso per questo tipo di attività, basta che ci richiediate i volantini e li distribuiate in buca delle lettere nel vostro quartiere.Se organizzate un sit-in o tavolo informativo, ditecelo al più presto, così aggiungiamo il vostro recapito nella lista in fondo alla pagina e mandiamo un appello per trovare altri attivisti in zona!


Permessi necessari


Per la distribuzione in buca delle lettere non serve alcun permesso.


Per sit-in o tavoli informativi: se ne avete già fatti e sapete già come procedere, perfetto, se è la prima volta, scriveteci e vi manderemo le istruzioni dettagliate. Scrivete a info@agireora.org



Materiali per partecipare



Qui trovate elencati tutti i materiali necessari per partecipare all'iniziative nel modo più efficace. Leggete bene, e usateli tutti!Volantini-cartolina e Menu di NataleIl volantino-cartolina è la cosa più importante: da dare a TUTTI i passanti durante i sit-in o tavoli informativi.



Qui potete scaricare i volantini in pdf per una preview:


onali'. Il progetto ha lo scopo di invitare gli attivisti di tutta Italia a partecipare, 7-8 volte l'anno, ad eventi organizzati contemporaneamente in più città, che possono essere eventi nazi
Scarica il Volantino-cartolina "Buon Natale" (in bassa risoluzione)




Scarica il Menu di Natale senza crudeltà, con le ricette a cura di Vegan3000. Questo è in alta risoluzione, quindi chi ha bisogno di solo poche copie se lo può stampare in proprio, se ve ne servono decine o centinaia di copie, richiedetecele già stmapate!Proponiamo dei "pacchetti standard" di volantini-cartolina, Menu di Natale, più alcuni materiali di approfondimento utili da dare a chi durante il sit-in appare più interessato. Il numero di volantini è comunque a vostra scelta, queste sono solo delle proposte di massima:



  • Pacchetto piccolo, per sola distribuzione in buca - 50-100 volantini-cartolina (diteci se 50 o 100 in base alle vostre necessità) - contributo consigliato, non obbligatorio: 4 euro, spese di spedizione comprese.

  • Pacchetto medio, per distribuzione in buca più massiccia - 500 volantini (diteci se ve ne servono meno, per non sprecarli) + 50 Menu di Natale - contributo consigliato, non obbligatorio: 6 euro, spese di spedizione comprese

  • Pacchetto grande, per sit-in - 1000-3000 volantini-cartolina (diteci se 1000 o 3000 o valori intermendi in base alle vostre necessità) + 500 Menu di Natale + 60 pieghevoli di approfondimento "Vacche grasse, bambini magri, foreste disboscate" + 60 pieghevoli "Io passo a veg" + 100 volantini SaiCosaMangi, da dare ai passanti più interessati - contributo consigliato, non obbligatorio: 25 euro, spese di spedizione comprese. Se vi servono altri materiali (opuscoli sull'aspetto salutistico o altro), potete invece ordinarli dal sito di http://www.agireoraedizioni.org



Scrivete a info@agireoraedizioni.org per dirci che pacchetto volete e a che indirizzo inviarlo. La richiesta va fatta entro il 28 novembre, ma è meglio farla molto prima!I "contributi consigliati" coprono le spese di spedizione e una parte delle spese di stampa (circa la metà). Si fanno sottoforma di donazioni, quindi, chi vuole e può, può anche dare di più, chi non può, è libero di dare di meno o anche niente. Le donazioni si possono fare seguendo le istruzioni a questa pagina:http://www.agireoraedizioni.org/donazioni.php


Mostra fotografica



Se fate un sit-in, la mostra fotografica è importantissima: consigliamo la "mostra shock sui macelli europei", trovate tutte le istruzioni e i file per stamparla alla pagina: Mostre vegan La mostra e' da stampare in proprio, in copisteria, sono a disposizione i file pdf in alta risoluzione.


Cartelloni per il sit-in


Al sit-in sono essenziali anche i cartelloni specifici dell'iniziativa, per dare subito il messaggio anche a chi non si ferma, ed essere ben visibili.Sono disponibili due tipi di cartelloni, ciascuno in 2 formati, più un cartellone in inglese per dare una connotazione internazionale all'evento! I cartelloni piccoli, formato A3 possono essere plastificati oppure incollati su un cartoncino e attaccati a dei bastoni (vanno benissimo i manici di scopa) per essere tenuti in mano dai partecipanti al sit-in. I cartelloni grandi, formato 70x100 vanno incollati a dei pannelli rigidi (di cartone, o di polistirolo) e appoggiati a un muro nel luogo del sit-in.Tutti i cartelloni sono da stampare in proprio, in copisteria, sono a disposizione i file pdf in alta risoluzione:



Filmati


I filmati che consigliamo di far vedere sono quelli del dvd "Investigazione nei macelli", che mostrano immagini molto dure dei macelli europei. Non abbiate paura di mostrarle per strada: sono le uniche che funzionano, mostrando immagini soft la gente nemmeno si ferma, sono necessarie queste per far capire come stanno le cose.Video "Investigazione nei macelli" sul sito di AgireOra Edizioni.


I banner della campagna


Ci sono 2 banner disponibili per pubblicizzare questa iniziativa, uno quadrato e uno in orizzontale. Metteteli sul vostro sito, blog, pagina MySpace, Facebook, dove volete!



Questo è l'html da inserire nella tua pagina per riportare questo banner:


<a href="http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=630"
target="_blank"><img
src="http://www.agireora.org/download/banner_buon_natale_150x150.jpg"
border="0"></a>


Questo è l'html da inserire nella tua pagina per riportare questo banner:


<a href="http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=630"
target="_blank"><img
src="http://www.agireora.org/download/banner_buon_natale_350x60.jpg"
border="0"></a>


Comunicato stampa


Molto importante, infine, se organizzate un sit-in o tavolo informativo, inviare comunicati stampa alle redazioni di quotidiani, radio, tv locali della vostra provincia: in questo modo potrete far venire più gente all'evento, ma soprattutto potrete veicolare il messaggio anche a chi non passerà di lì quel giorno!Richiedeteci una bozza di comunicato da inviare!


Città aderenti ai sit-in e recapiti


Aggiornamento al 19-11-2008


Scriveteci per darci notizie dell'organizzazione di un sit-in, indicando il vostro recapito per farvi contattare da altri attivisti nella vostra città!Chi vuole unirsi a un evento in corso di organizzazione, contatti al piu' presto i recapiti sotto elencati!



Notizia dal progetto di AgireOra Network: 'Iniziative inter-nazionali'. Il progetto ha lo scopo di invitare gli attivisti di tutta Italia a partecipare, 7-8 volte l'anno, ad eventi organizzati contemporaneamente in più città, che possono essere eventi nazionali, o internazionali. [ Dettagli sul progetto 'Iniziative inter-nazionali' ]


Far Oer, Danimarca, il massacro delle balene


 



ATTENZIONE! Alcuni dei contenuti presenti in questao video  potrebbero contenere immagini poco adatte  ad un pubblico  sensibile.







La vergogna della Danimarca




Quando i delfini balena si avvicinano alle isole Far Oer della Danimarca è un giorno di festa. Le scuole chiudono e i bambini si recano in spiaggia insieme ai genitori. La popolazione, vestita con i costumi tradizionali, si appresta a ricevere i cetacei.

Feroe_Danimarca_1.jpg

I delfini balena arrivano in gruppi, molte femmine con i piccoli. Sono animali socievoli, curiosi e non hanno timore dell'uomo. E' il grande spettacolo di autunno per gli isolani. In motoscafo spingono le balene nelle baie dove l'acqua è poco profonda.

Feroe_Danimarca_4.jpg

Quindi si avvicinano con fiocine di due chili e le piantano più volte nelle carni degli animali finchè non li hanno immobilizzati. I carnefici delle Far Oer possono allora estrarre i coltelli da 15 centimetri e tagliare grasso e carne viva per trapassare la spina dorsale. I piccoli danesi applaudono mentre le balene gridano. Non lo sapevate? Le balene gridano come gli esseri umani quando sono macellate. L'acqua acquista un bel colore rosso sangue. 2.000 balene sono trascinate sulla riva dai coraggiosi abitanti delle Far Oer per essere lasciate agonizzare. La maggior parte marcisce ed è ributtata a mare.

Feoe_Danimarca_2.jpg



Il delfino balena è una specie protetta e non si conosce il numero di esemplari ancora esistente.
Invito i lettori del blog a non recarsi in vacanza nelle isole Far Oer o a comprare prodotti danesi fino a quando questo ignobille massacro durerà.
Inviate una mail alla regina di Danimarca per chiederle di intervenire e promuovete questa iniziativa sul vostro blog.


 













Diffondi l'iniziativa
Stop the whales massacre!

Auguri Topolino, splendido ottantenne


L’ANNIVERSARIO Topolino compie 80 anni: era il 18 novembre del 1928 quando al Colony heatre di New York Mickey Mouse fece la sua prima apparizione in bianco e nero nel cortometraggio «Streamboat Willie» insieme alla sua eterna fidanzata Minnie. Dieci anni dopo l'esordio nei cinema di «fantasia».

stesse domande e stesse risposte



Mentre ramingo e   alle priime  luci dell'alba ( se non  addirittura prima  )   vado  assorto nei miei pensieri   e  senza  sogni





 ma  soprtattutto senza  parole  come  l'omonima canzone   in una città quasi   taciturna  visto  che   iniziano a sentirsi le prime macchine  di pendolari che vengono a lavorare studiare  in città  , e  nell'aria  si sentono  gli  ucceli  per prendere il primo  " torpedone "  che mi porta  a  Sassari in tempoi per  la lezione  delle 08.30   , filosofeggio  ,  pensando  all'opera   Finale di partita è un'opera teatrale in un solo atto scritta da Samuel Beckett.
Infatti  parlo  dal  solo  , ma  in realtà  è come  se  parlassi con   il mio   grillo parlante  (  da nn confopndersi con Beppe Grillo ,in quanto il riferimento  è letterario non politico )   ,e mi chiedo  a  che  serve  vivere   se  tenerti in vita  sono  sempre  le stesse  domande   e le  stesse  domande  ? Ed ecco che  come faccio  spesso  nella mia opra  di riflessione  quotidiana   , per  parafrasare  Marzullo mi sono fatto la domanda  e dato la risposta  . Per  crearne di nuove  e  per   parafrasare  renzo  arbore  la vita  è tutto un quiz  .fatta  di domande  e risposte  continue  .
E voi  ?  Avete  avuto elucubrazioni mentali  od esperienze  simili  ?  Se si mi farebbe piacere leggerle   come post  o come commenti 

















Auguri Topolino, splendido ottantenne


L’ANNIVERSARIO Topolino compie 80 anni: era il 18 novembre del 1928 quando al Colony heatre di New York Mickey Mouse fece la sua prima apparizione in bianco e nero nel cortometraggio «Streamboat Willie» insieme alla sua eterna fidanzata Minnie. Dieci anni dopo l'esordio nei cinema di «fantasia».

Senza titolo 1046

  VI PIACEVA IL FUMETTO SANGOOR ?  :-)


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Senza titolo 1045






Già <…la Sapienza  di JHWH


Increata, Giocava


con il Globo Terraqueo…> Prov. 8,30-31


 


 


 


 


Questa mattina Io


mi son svegliato…!


 


col sole come il sole


- grazie mio sole! -


 


con un pensiero dentro


che vuol manifestarsi


 


 


LA VITA E’ UN GIOCO!


 


MA….


 


 


LA VITA NON E’ UNO SCHERZO!


 


 


 


 


FORTUNA CHE…


 


LA VITA <E’>


PIU’ INTELLIGENTE


DI CHI LAVIVE.


 


 


filejah


 


 


 


 


 


 


 


Fine prima puntata


 


 

Senza titolo 1044

  VE LA RICORDATE LA TARGA PUBBLICITARIA DEI GELATI CHECCHI ?  :-)


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18.11.08

Essere per il testamento biologico non vuol dire essere contro la chiesa

ricevo e  pubblico  voentieri  dalla  cdv  esterna  Maria Antonietta  www.lunadivetro.it

IL MIO TESTAMENTO BIOLOGICO E MORALE



Credo in Dio ma non in chi, nel nome di Dio, mi toglie la libertà di pensiero e la dignità.
Accetto dalla mano di Dio la vita e la morte, ma rifiuto chi vuole impormi come vivere e come morire.
So che la mia vita non mi appartiene, ma non voglio affidarla alla scienza o ad una religione.
Scelgo la compassione e la misericordia, e non solo quando convengono alle mie ideologie.
So che la sofferenza è spesso inevitabile, ma mi sgomenta chi, pur con buone intenzioni, condanna il prossimo a mali interminabili e senza senso.
Credo che la vita sia relazione, attività, emozione, coscienza, volontà; e nessuna macchina potrà mai pensare, decidere, interagire per me.
Rifiuto ogni forma di vita artificiale, finta, inconsapevole e senza speranza.
Diffido di chi, in nome della vita, mi condanna ad una infinita agonia.
Ho orrore di chi - medico o sacerdote - vuole sperimentare sulla mia pelle il suo desiderio di onnipotenza.
Credo che la morte sia sacra quanto la vita, e che ognuno abbia il diritto di vivere e soprattutto di morire con dignità.
Chiedo che il mio corpo sia curato da vivo, e non  conservato quando è già cadavere.
Non conosco l'ora della mia morte, ma voglio che, quando sarà giunta, nessuno mi impedisca di tornare a Dio.



E chi se ne frega!


Cari amici sono mesi che ricevo email, dalle poste che vogliono i miei estremi. Ho chiesto in posta, e mi hanno detto, che loro non mandano mai email, di cancellare sono truffe. Questa sera, altra lettera, che mi si comunicava che hanno chiuso il mio conto, firmato poste italiane. Sapete come ho risposto io? 




E chi se ne frega!

tanto tutt' er mònno va a fònno

 e tra poco ce trovàmo

tuttiquanti seduti co' er deredano pe' terra.

 Quello che me dispiacè  pe' la giuventù

io a settantanni

  tra  po' vado a fà," terra pe' ceci"

dìmo a Roma,

 e nu dà retta,

 indove devo annà

nu' serve er bancoposta.

Arivedèndoce..

franca bassi

anche le suore per il testamento Biologico il caso Suor Ildefonsa

 dal corriere della sera


Genova La richiesta inoltrata ai superiori


Il convento vuole il testamento biologico «Non si può vivere come vegetali»


Suor Ildefonsa: ho visto tanta sofferenza, aspetto il permesso insieme con tre sorelle


















Suor Ilda accudisce i malati del Don Orione (Pambianchi)
Suor Ilda accudisce i malati del Don Orione (Pambianchi)

GENOVA - Suor Ildefonsa ha settantaquattro anni, ha preso il velo a diciassette e da allora non ha mai smesso di dedicarsi agli altri, ai più sfortunati: per venticinque anni si è presa cura dei ricoverati del Don Orione, è vissuta a contatto della sofferenza più profonda. Ieri suor Ildefonsa, per tutti suor Ilda, ha ricevuto a Genova un premio come «donna fuori dal coro», e ha mantenuto fede al suo carattere. «Ho chiesto ai miei superiori — rivela — di poter fare il testamento biologico. È stata una richiesta verbale, non l'ho messo per scritto, sono in attesa». Rispetta l'obbedienza suor Ilda, e con serenità ripete «sono dentro alla Chiesa», ma con umiltà ha posto un problema: «Non voglio essere ridotta come un vegetale. Se questo fosse il mio destino vorrei che mi lasciassero andare via in pace, ho letto che anche Papa Giovanni Paolo II avrebbe detto, arrivato il suo momento, "lasciatemi andare"». «Questa richiesta non mi risulta », ha detto brevemente ieri sera il cardinale di Genova Angelo Bagnasco, «in ogni caso — ha aggiunto riferendosi al testamento biologico e al caso di Eluana Englaro di cui aveva appena parlato per ribadire le posizioni della Chiesa — non credo che si tratterebbe di una richiesta in questa prospettiva». Suor Ilda non è la sola, nel suo ordine, ad aver riflettuto sulla fine della vita e a voler mettere per scritto le proprie volontà: «Siamo in quattro sorelle. Chiediamo se possiamo fare il testamento biologico per respingere ogni accanimento terapeutico». La decisione, come ha raccontato ieri Il Secolo XIX, è di poco tempo fa: «È successo questo — racconta suor Ilda —. Una sorella è stata male e si è accasciata a terra nel cortile, aveva avuto un ictus. È arrivata l'ambulanza ed è stata intubata subito, sul posto, e poi ricoverata al Galliera».L'ospedale Galliera di Genova è di una Fondazione presieduta per statuto dal vescovo della città, oggi monsignor Bagnasco. «La sorella è rimasta intubata, attaccata alle macchine quasi tre mesi», continua suor Ilda, «e io ho sofferto tanto vedendola in quello stato. Poi una notte mi hanno chiamato, aveva un febbrone ed è finita. Io ho pensato: non voglio essere attaccata alle macchine, non voglio che la fine sia così. Perché prolungare la sofferenza per sé e per gli altri?». Ha visto tante sofferenze, suor Ilda, ha accompagnato molte persone nell'ultimo viaggio, e parla con grande sincerità: «Ho perso da poco il mio unico fratello. L'ho assistito in ospedale e insieme abbiamo detto tante volte il rosario. Soffriva e mi confidava: sono stanco, basta. Ho pregato perché il Signore aprisse le sue braccia e lo accogliesse a sé. Si dice che gli ultimi giorni di sofferenza possono avvicinare a Dio ed essere una benedizione, ma io non so se portano veramente alla salvezza o alla dannazione. Anche la scienza, la medicina, possono sbagliare. È meglio che la Provvidenza faccia il suo corso ». Questa piccola suora dal carattere intrepido ha fiducia nella Chiesa: «È in cammino, come tutti noi, nel buio e con sprazzi di luce: ma la luce arriva sempre. C'è bisogno di tempo. Sono stata fra le prime a fare atto notarile per poter donare gli organi, ora, per il testamento biologico aspetterò ». Suor Ildefonsa, vuole chiarire il suo pensiero: «Io credo fermamente nella vita. Fin dal primo istante del concepimento. Ho accudito al Don Orione bambini senza alcuna facoltà mentale, senza arti, a volte qualche visitatore diceva: ma a chi serve una vita così? Io rispondevo: serve a te, perché tu ti possa chiedere che cosa sai fare per loro».

VOGLIONO FARCI CHIUDERE DDL NUMBER TWO

VOGLIONO FARCI CHIUDERE DDL NUMBER TWO





 dal blog di rossella drudi  http://www.diteloame.splinder.com



 Dalla commissione Cultura della Camera arriva un nuovo disegno di legge (DdL C. 1269) che obbligherebbe molti blog ad iscriversi al registro dei comunicatori con la possibilità di essere perseguiti per i reati a mezzo stampa. Un anno fa ci provarono con il DDL Levi-Prodi che facemmo ritirare. Ora ci riprovano, nel silenzio assoluto dei media.Miei cari amati amici blogger,  dobbiamo mobilitarci subito per evitare di venire chiusi e imbavagliati. Ancora una volta vogliono minare e chiudere l'unico luogo libero che ci è rimasto e concesso con la scusa di regolamentare la pubblicità delle società e imprese che utilizzano la rete a scopo di lucro ecc ecc.Quindi l'imperativo è:  postare, postare e postare, firmare la petizione, e organizzarci, per far sentire in modo civile il nostro assoluto dissenso o domani non esisteremo più!


firmate qui la petizione online:




vai al gruppo su FaceBook Contro il DDL anti-Blog presente alla Camera





cliccando sul banner si va direttamente al sito, se volete metterlo sui vostri blog copiate i codici sottostanti.





<a href="http://www.facebook.com/group.php?gid=32540852267"><img src="http://www.fdambrosio.net/censura-blog_banner_small.jpg" border="0" alt="vai al gruppo su FaceBook Contro il DDL anti-Blog presente alla Camera"/></a><br/>


Adesso vi saluto, mi raccomando dobbiamo far sentire in alto la voce, proprorre iniziative e inondare di mail la segreteria, troverete tutti gli indirizzi validi dove postare e agire nei link che ho inserito.


Rossella.

Senza titolo 1043

  L'AVETE LETTA LA FIABA LA REGINA DELLE NEVI ?  ;-)


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Germogli d'amore

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                        Perchè Pamela vive


By pino scaccia | Novembre 17, 2008



   “Nove anni: 18 e 19 novembre. Nove anni dalla morte di un ragazzino di 16 anni, nove anni dalla rinascita di mia figlia. Un misto, ogni anno, di dolore e gioia, di rabbia e felicità. Perchè Pamela oggi vive grazie all’estremo e ultimo atto d’amore di due genitori per il figlio, morto in un incidente stradale. E quest’anno vorrei fare una cosa, che non ho mai fatto direttamente. Vorrei ringraziarli. Vorrei dire loro grazie per la loro scelta, coraggiosa, di vita, fatta in un momento in cui tutto sembra non esistere più, la morte di un figlio. Li ringrazio personalmente, come mamma di Pamela, ma anche a nome di tutte quelle persone e quei bambini che vivono grazie a un gesto come il loro. E ringrazio tutti quelli che hanno avuto lo stesso pensiero. Vorrei che questo messaggio venisse pubblicato ovunque, sui blog e sui giornali, vorrei che tutti sapessero che donare un organo è un atto di amore verso gli altri che niente potrà mai ripagare meglio del sorriso di chi, grazie a quella donazione, oggi può ringraziarvi, piangendo”. Sofia Riccaboni

(Non posso per legge contattare la famiglia del donatore, ma vorrei gli arrivasse questo segno… confido in voi).


Questo post  l'ho preso in prestito per voi amici, sulla torre TG1. L'immagine la conoscete già, la posto ogni volta che sento il desiderio di una speranza, una luce per la nostra anima.Grazie franca 



Germogli d'amore


Sei un piccolo seme

caduto in un giorno freddo

foglie colorate

poi uno strato di neve

ti hanno protetto

i primi raggi di sole

ti hanno scaldato.

Tu piccolo seme

oggi sei con amore

sulla terra germogliato.

franca bassi


Senza titolo 1042

  QUESTA E' UNA VECCHIA AFFETTATRICE MANUALE PER IL PANE DEGLI ANNI 70 - 80 !  VE LA RICORDATE ?  :-)


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17.11.08

scontata 30 anni di carcere e poi scoprono che è innocente

Spesso sui giornali  regionali  si leggono news   che    o non   vengono trattati dai media nazionali  ( o se   vengano trattat  lo è solo  in brevissimei trafiletti )   .   Ecco  una  dei  casi  più gravi   tratto  dalla  nuova sardegna del 16\11\2008


dall’inviato Piero Mannironi
Riconosciuto innocente dopo 30 anni di carcere
Il calvario dell’orunese Melchiorre Contena accusato del sequestro-omicidio Ostini
Assolto in primo e secondo grado fu condannato nel terzo processo disposto dalla Corte di Cassazione



*SIENA. **
L’inferno può essere fatto di sbarre che sembrano imprigionare perfino il cielo, di muri spessi e grigi e di cancelli di ferro che rinchiudono in uno spazio immobile e claustrofobico anche i sogni e il dolore. Ma l’inferno è soprattutto nella lucida consapevolezza di essere vittima del furto più atroce, quello della libertà. E di vivere l’interminabile divenire di giorni grigi, sempre uguali, al posto di qualcun altro. Questa è la storia del calvario di un uomo che ha vissuto trent’anni all’inferno prima di vedersi restituiti, in nome del popolo italiano, la dignità e l’onore. Ma è anche la storia di una donna, sua moglie, che gli ha sempre creduto e che ha combattuto con una forza sovrumana una battaglia che sembrava impossibile.
* Questa è la storia di Melchiorre Contena, pastore di Orune, e di sua moglie Miracolosa Goddi.
Il 18 luglio scorso la corte d’assise d’appello di Ancona ha messo fine a un incubo durato trent’anni, spazzando via l’accusa terribile di sequestro di persona e omicidio che aveva sprofondato Melchiorre Contena nel buio universo chiuso del carcere. E’ l’epilogo di una complicata e contradditoria storia giudiziaria che ha visto pronunciarsi per quattro volte i giudici di merito e per due quelli di legittimità. Senza contare due pronunce in risposta alla richiesta di revisione del processo. La sentenza finale, quella che stabilisce che Melchiorre Contena è innocente, arriva però quando l’orologio del tempo ha scandito anche l’ultimo giorno della pena.


*IL RAPIMENTO. * Tutto comincia alle 22,30 del 31 gennaio 1977. Marzio Ostini, imprenditore milanese di 38 anni, sposato e padre di un bambino di sei, torna nella sua villa “Le Querce”, nella tenuta di Armatello, a San Casciano Bagni, nel Senese. Con lui c’è il suo amministratore, Giuseppe Miscio. In casa lo attendono tre uomini armati e mascherati. Modi spicci, ruvidi, e poche parole in un inconfondibile accento sardo. Prima di andare via con l’imprenditore milanese dicono a Miscio: «Vogliamo cinque miliardi (poco meno di due milioni e mezzo di euro). E non avverta la polizia, altrimenti il riscatto raddoppia». Marzio Ostini svanisce nel buio insieme ai suoi carcerieri. Per lui comincia il tragico viaggio verso il nulla.
Il 4 febbraio il primo contatto telefonico con il padre di Marzio, il cavalier Carlo Ostini. E una nuova richiesta di riscatto: due miliardi di lire. Poi le lettere. In quella del 16 febbraio, la prova che l’ostaggio è vivo. I tempi del sequestro si bruciano con inconsueta rapidità e si raggiunge l’accordo per un riscatto di un miliardo e duecento milioni.
Il 20 febbraio il cavalier Ostini parte con una borsa piena di banconote da 50 e 100 mila lire. Ma l’appuntamento con i banditi non va in porto. Il contatto avviene il giorno dopo, alle 15,30, vicino al paese di San Quirico d’Orcia, nel Senese. Il patto è che l’ostaggio sarà liberato nelle 48 ore successive. Ma Marzio Ostini non tornerà mai a casa e il suo corpo non sarà mai ritrovato.
Le indagini si orientano subito verso gli ambienti dei pastori sardi. Inevitabile: la cadenza dei banditi era inconfondibile e poi quelli sono gli anni terribili nei quali l’Anonima sequestri ha esportato nelle dolci campagne toscane la sua feroce e cupa ossessione per il furto di uomini, seminando spore di paura. In quel clima sociale, il solo essere sardi sembra quasi essere una colpa.
Il 25 marzo del 1977, quella che risulterà la svolta nelle indagini: un giovane servo pastore di Fonni, Andrea Curreli, viene trovato in possesso di due targhe appartenenti a un’auto rubata alcuni mesi prima. Il suo comportamento alimenta molti sospetti nei carabinieri, che cominciano a pensare di avere messo le mani su uno dei componenti della banda che ha rapito Marzio Ostini.
A fine aprile, i giornali pubblicano un messaggio della famiglia del rapito che dice di essere disposta a pagare 300 milioni di lire a chiunque sia in grado di fornire informazioni utili alla liberazione di Marzio. Dopo qualche giorno, Curreli si presenta spontaneamente alla stazione dei carabinieri di Montefiascone e racconta di essere stato invitato, nell’ottobre del 1976, nel podere di Melchiorre Contena, a una riunione nella quale si era pianificato il sequestro di Carlo Ostini, il padre di Marzio. E fa i nomi di tutti i partecipanti a quel summit: Melchiorre, Bernardino e Battista Contena, Marco Montalto, Giacomino Baragliu e Pasquale Delogu. Di più: dice che successivamente Baragliu e Battista Contena, ubriachi, gli avrebbero confidato di aver ucciso Marzio Ostini.
I Contena, Baragliu, Delogu e Montalto finiscono in carcere e, poco dopo, vengono arrestati anche altri due sardi: Pietro Paolo De Murtas e Gianfranco Pirrone. Sconcertante il comportamento di Curreli che, con due lettere in due occasioni diverse, ritratta tutto, ma poi davanti al giudice istruttore reitera le accuse.
Non basta: le sue versioni altalenanti vengono smentite da molte verifiche degli investigatori ed emerge che Curreli in passato era stato servo-pastore dai Contena che poi lo avevano allontanato perché inaffidabile sul lavoro. E il giovane servo pastore non aveva mai nascosto il suo rancore per i tre fratelli di Orune.

*IL PENTITO. *Dopo qualche mese finisce in carcere anche il pastore di Paulilatino Antonio Soru, trovato con alcune banconote provenienti dal sequestro Ostini.
Andrea Curreli, dunque, è l’unico vero pilastro dell’accusa. Per dire la verità, si rivela subito un pilastro molto fragile. Tanto che, nel corso del processo, celebratosi davanti alla corte d’assise di Siena, la sua versione frana clamorosamente. La difesa porta in udienza l’impressionante curriculum del “super accusatore”: 35 denunce per falsa testimonianza, simulazione di reato e furto. Melchiorre Contena e gli altri imputati il primo marzo del 1979 vengono assolti.
La corte d’assise d’appello di Firenze, il 21 febbraio del 1980, arriva alle stesse conclusioni: Curreli, che si è addirittura autoaccusato dicendo di essere stato il vivandiere della banda, è inattendibile e l’assoluzione per Melchiorre Contena viene confermata.
Sembra tutto finito. E invece la Cassazione riapre i giochi: accogliendo il ricorso della procura generale, rinvia il processo alla corte d’assise d’appello di Bologna che, senza neppure riaprire l’istruttoria dibattimentale, ribalta le sentenze di Siena e Firenze. Per Melchiorre Contena la condanna è a trent’anni di carcere.
In estrema sintesi, i giudici di Bologna giudicano Curreli attendibile. Eppure sulla sua credibilità ha sempre avuto fortissimi dubbi perfino il suo avvocato, Fabio Dean, diventato famoso come difensore del sulfureo gran maestro della loggia massonica P2, Licio Gelli. Nel marzo del 1985, Dean spedisce una lettera in carcere a Contena. «Ho personalmente convincimento della vostra innocenza - scrive Dean -, maturata da impressioni derivate dal palese risentimento che Curreli manifestava apertamente nei vostri confronti». E ancora: «Mi riserbo di ribadire questa mia convinzione nelle sedi più opportune, sottolineando la natura assolutamente disinteressata di questo intervento che risolve solo un mio problema di coscienza».

*L’ALTRA INCHIESTA. *Curreli, uscito di galera subito dopo il processo, sarà assassinato poco tempo dopo alla periferia di Roma.
Ma il caso Ostini si evolve anche in un processo parallelo. Antonio Soru di Paulilatino, Pietrino Mongile di Ghilarza e Lussorio Salaris di Borore sono sospettati fin dall’inizio di essere coinvolti nel rapimento. Nel luglio del 1986, Salaris viene ucciso nel suo podere di San Donnino, al confine delle province di Perugia e Terni. In un macabro rituale, gli assassini gli mozzano le mani. Come dire: sei stato punito perché hai rubato. Per questo delitto, il 5 dicembre 1989, vengono condannati Soru e Mongile a 27 anni e sei mesi. Secondo la corte d’assise d’appello di Perugia, Salaris sarebbe stato punito perché avrebbe tenuto per sè parte del riscatto proveniente da un sequestro di persona compiuto dai tre e avrebbe poi cercato di “vendere” i suoi due complici ai carabinieri. Che si tratti del rapimento di Marzio Ostini è confermato dal procuratore generale di Perugia Di Marco nell’inaugurazione dell’anno giudiziario del 1988.
Conferme clamorose arrivano prima da Antonio Soru nel 1993 e poi da Mongile tre anni dopo. I due raccontano infatti che il sequestro era stato organizzato da loro e da Salaris e che quest’ultimo aveva ucciso l’ostaggio con un colpo di piccone in testa perché aveva paura di essere scoperto. Soru e Mongile dicono anche che loro non erano d’accordo sulla soppressione dell’ostaggio e che avevano eliminato Salaris perché questi si era tenuto parte del riscatto e li aveva poi traditi. Le loro confessioni sono suffragate da robusti riscontri.
Si arriva così a due sentenze radicalmente contradditorie, a due verità insanabilmente incongruenti. E’ quello che giuridicamente viene definito conflitto di giudicati. Eppure quella della revisione del processo per Melchiorre Contena è una strada ancora lunga. Infatti, sei anni fa la corte d’assise d’appello di Ancona dice no alla riapertura del processo. Ma nel maggio del 2004 la Cassazione interviene e trasmette gli atti del processo alla corte d’assise d’appello dell’Aquila che, nel luglio scorso, dice che Melchiorre Contena è innocente.

*«RISTORO MORALE». *L’avvocato romano Pasquale Bartolo, che ha difeso con passione il pastore orunese, è avaro di parole. Per lui l’importante è che sia stata restituita la dignità a Melchiorre Contena e alla sua famiglia: «Con un’epressione un po’ brutta dico che Contena e quella donna straordinaria che è sua moglie hanno diritto a un “ristoro morale”. Sulla vicenda giudiziaria non voglio fare commenti perché non è mio costume farli, anche se è impossibile non fare alcune valutazioni. La prima è che i sistemi giudiziari sono ragionevolmente garantisti quando si vive il processo in maniera diretta, mentre è molto facile sbagliare quando si giudica solo sulle carte. Devo anche riconoscere alla magistratura di essere capace di censurare i propri errori. E questo, fino a qualche anno fa, era impensabile».
Ora, anche per gli altri sette imputati, si apre la porta della riabilitazione. Dopo trenta lunghissimi anni.

I politici e la chiesa \ le Gerarchie cattoliche hiesa non rispettano Eluana


 Proprio mentre    finiisco di leggere  i  giornali d'oggi    mi torna  in mente   sia Rispetto  di Zucchero    sia    questi  versi   :   (....)  quando la morte mi chiederà \ di restituirle la libertà  \ forse una lacrima forse una sola  \ sulla mia tomba si spenderà \ forse un sorriso forse uno solo \ dal mio ricordo germoglierà (.... )   >>  di  una famosa  canzone di Andrè . Le  sensazioni  di  disgustoso  e la  rabbia  è confermata  dalla  vergognosa presa di posizione   della  regione lombardioa  che dovrebbe  far rispettare la  sentenza dela cassazione  avanzando in maniera cavillosa     tipica  dei peggiori    d'azzeccarbugli  ,   scuse   e pretestri inesistenti   dal punto dio vista legislativo  , come  quelle  degli obbiettori  . Ma  quello che  mi ha  spinto  a  " violare " il silenzio    su questo   triste  caso  è questa  dichiarazione di

<< Una delle ultime encicliche di Pio IX diceva che il primato della coscienza personale è dottrina certa nella nostra Chiesa. Perché questa  violenza contro il padre di Eluana? Siamo molto vicini al fascismo  >>   Don  Andrea Gallo  estrapolata  dalla  ssua intervista   all'unità  ( Pagina 6  )   di Oggi 
Riportavo   sabato   su questo  blog   il  " adesso su Eluana per favore facciamo silenzio " della  De  gregorio  in cui  avevo  salutato  come un segnale di libertà la sentenza della Cassazione che stabilisce come «l’autodeterminazioneterapeutica si debba estendere a tutte le fasi della vita». Si è liberi di stabilire comecurarsi, se farlo e fino a quando. Liberi di disporre di sé. È un principio che – fino al limite del rispetto dell’altro, come accade nelle società democratiche – non credo possa essere materia di trattativa.

Ed in pieno accordo  con quanto dice  Lidia Ravera ( www.lidiaravera.it   ) che mostrare le immagini di una giovane donna sorridente non aiuta a comprendere cosa ne sia di un corpo che giace esanime da 17 anni.Porta fuori strada, davvero.Infatti  non metterò  più  foto  nè  di lei  giovane    e sorridente  nè  di  lei   ( se   mai la  famiglia  autopizzerà , cosa   che non mi sembra  viste le fdichiarazioni del padre di Eluana ,   Olivero Toscani  a    farne     )   nè    tanto meno  (  dopo questo post   )  del padre  .Sono  pasati  neanche  una settimana  che  Nessuno rispetta il silenzio Vescovi, politici, fiction tv: è un assalto contro   e  una mancanza  di rispetto  e  di pieta' oltre che  d'umiltà (  eppure i padri della chiesa  lo hanno   oltre  che predicato dimostrato  sulla loro  pelle  , le gerarchie  lo hanno  forse  dimenticato o fanno finta  di non saperlo  ?  )  la famiglia di Eluana Englaro  .

Ora mi  si dirà  , e  qui anticipo  le  eventuali  repliche  ,   che  voghlio proibire  alla  chiesa    e  a  chi  è contrrario a tale   scelta   si di parlare  e  d'esprimersi  .   Io    non voglio   (  non è  da  me  e  chi mi segue    losa benissiimo  )    voglio  proibre  alla  chiesa  ( le  gerarchie  specialmente   ) o  politici   coerenti  o ipocriti (  in quanto molti  di questi  sono quelli  che  non viogliono una commissione  d'inchiesta  sulle  violenze  e  torture avvenute   al  G8  di genova   ) o gruppi    \ associazioni    pro  vita  ,,  ma  critico  solo  il loro fanatismo e la loro  mancanza  di rispetto  verso  il  signor  Beppino e la  sua  vicenda  .  Capisco e  comprendo  benissimo   anche le  loro ragioni   (   gli nvito pure   a  scrivere  post  su questo blog  )     per  favore   rispettino   le sentenze   e  la  famiglia  di Eluana    ripeto   di  nuovo quanto detto     in uno dei miei post precedenti  per  favore  lasciamola  morire   in pace non  aggiungiamo   dolore  e  a dolore  lasciamola  . Propongo  d'affrontare  le  nostre discussioni  pro  o contro    e  cercare  ( se  è  possibile  )    sui principi  e  per  creare    come  si fece   con il divorzio  e  con l'aborto  una  tutela  per  chi vuole  decidere   della  propria  vita    senza  dover  andare   a  farlo all'estero  o ricorrere  ad  leggi internazionali    di paesi adirittura  cattolici    dove  esiste    eds  accettato il testamento biologico  . Evitiamo di farci ridere  nel mondo  in quanto dobbiamo andare  fuori  anche pr  morire  con dignità 

Ho provato    un  grosso  tomento   \  indecisione    perchè  prima  predico il  silenzio  (   anche  nell'uso delle immagini  ) per  evitare  mancanza  di rispetto  verso  il dramnma   che stanno vivendo  i famillari   , ma anche  per  una   questione  di coerenza  . Lo stesso     espresso  dalla  bravissima   De Gregorio  nell'editoriale  di  Oggi   : <<  (....)  Abbiamo discusso a lungo,ieri sera, se pubblicare in prima pagina lafoto di Giuseppe Englaro, il padre sotto assedio Proprio perché avevamo chiesto silenzio: forse dobbiamo spegnere i riflettori noi per primi, ci siamo detti. Però poi ci è sembrato di dover direche è un’indecenza accanirsi su una persona così addolorata, così tremendamente provata, così stanca e così sola.
Condurre una battaglia politica sulla pelle di un uomo e di sua figlia. « In nome del figlio», si intitola evangelicamente la fiction sui miracoli di RaiUno.  ( foto a  destra  )   È dunque in nome del padre che vogliamo –per l’ultima volta - rispondere.Suo padre, un padre, nostro padre, padre nostro. >> . Adesso ritorno , spero di riuscirci   al silenzio,   chiudo il post   d'oggi  con il sottofondo  la canzone Parole  di  Guggini   qui il testo