Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
12.12.08
11.12.08
Allo specchio
12 dicembre 2008-12 dicembre 1969 \ cosa è la democrazia
questa è la mia concezione democrazia
Lo so che dovrei scrivere parole mie , ma è esattamente quello che penso . Equivale ala scena purtroppo non ho rovato il video della discussione dela collettivazione del film terra e libertà di Kean Loack . Per il commento concordo pienamente con te
In realtà ...
L'argomento di oggi era un altro . Un po' nostalgico certo , ma non ci riesco a fare niente se il passare del tempo mi rende nostalgico .
Come passano gli anni e la verità ( almeno quella giudiziaria non si raggiunge e non si raggiungerà mai fin quando lo stato reprime chi ne da una versione diversa ) e si forma una verità di parte che poi è anche quella storica visto che anche Minoli giornalista di stato dice ciò .
approffondimenti
tinyurl.com/626qw7
da youtube "La storia siamo noi" ritrasmette un'inchiesta di Sergio Zavoli sulla strage di Piazza Fontana realizzata nel 1989 per il programma "La notte della Repubblica". 12 dicembre 1969
www.strano.net/stragi/tstragi/pfontana/index.html
edizione del libro contro inchiesta che mise in discussione al versione ufficiale che accusava gli anarchici di Eduardo M. Di Giovanni Marco Ligini
it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Piazza_Fontana
it.wikipedia.org/wiki/Strategia_della_tensione
da Riflessioni - Guerre e pace
“Una singola morte è una tragedia, un milione di morti è una statistica.“
Stalin
"Combattere per la pace è come fare l'amore per la verginità."
J. Lennon
La nascita e la morte rappresentano i due più affascinanti momenti dell’esistenza umana ed intorno ad essi, e per essi, ruota l’intera vita di ogni singolo individuo. Questi verrà al mondo nel parto, generato da un altro essere nel suo sacrificio di carne ed amore. Da questo momento in poi sarà attore di esistenza e domande sul principio, sullo scopo e sulla fine del suo vivere.
Ognuno di noi nel corso della propria vita cerca di trovare risposte plausibili alla morte che – normalmente – per prima sperimenta nella perdita dei propri cari, quasi come naturale preparazione alla propria stessa “fine”.
Alcuni individui ricercano le risposte a questi due misteri cardinali nella fede, altri nella ragione e nell’indagine scientifica, altri ancora nelle leggi proprie della natura e nel fatalismo ad essa correlato.
Ma de facto nessuno è mai pronto alla morte.
Nemmeno il suicida, nemmeno il disperato desidera realmente la propria fine, paradossalmente se ne serve per fuggire alla vita che ama e disprezza nella sua non corrispondenza alle aspettative d’amore ch’egli nutre per essa.
Ma se difficile ed intimamente inaccettabile anche per il praticante cristiano, musulmano, buddista … che abbia goduto di una vita normalmente lunga e serena preparandosi al “trapasso” nella fede e nelle “risposte” che essa gli offre per affrontare il distacco dalla “vita”, quanto può essere inaccettabile, insopportabile ed intollerabile la fine per causa esterna al normale corso vitale di un individuo, per mano estranea, violenta e cruenta che vada a spezzare per ragioni di opportunità, convenienza, ricchezza o - semplicemente - per bieca malvagità fine a se stessa, la vita di un singolo o di un insieme di singoli individui?
Come possono fede o ragione dare delle risposte alle stragi, alle guerre (chimiche, intelligenti, atomiche, di liberazione, di ”pace”), agli abusi, alle violenze ed alle morti di tanti singoli individui che vivevano le loro vite come se fossero la cosa più preziosa della loro parentesi d’esistenza?
Come?
Eppure ai misteri fondamentali della nascita e della morte, dobbiamo ancora oggi associare il mistero della crudeltà dell’uomo verso l’uomo: il mistero della guerra.
“La pace non è una bandiera multicolore, una manifestazione di piazza tra canti e folklore, la pace è un’ideale sulla bocca d’un branco di iene.”
n.c.
Il nostro mondo è attualmente teatro di circa 30 conflitti. Alcuni di essi vastamente “pubblicizzati”, altri semplicemente accennati o dimenticati. In Afghanistan abbiamo iniziato a contare vittime nel 2001, in Iraq nel 2003, della Georgia si comincia appena adesso a prendere reale coscienza. E questi sono i conflitti bellici “nobili”, quelli degni di menzione.
Poi ci sono le migliaia di morti dimenticate, quelle delle formiche, le “predestinate” e senza interesse, delle vicine Africa ed Asia.
Conflitti bellici nel mondo:
1. Iraq 80 mila morti dal 2003
2. Israele-Palestina 5 mila morti dal 2000
3. Libano 1.200 dal 2006
4. Turchia-Kurdistan 40 mila morti dal 1984
5. Afghanistan 25 mila morti dal 2001
6. Pakistan-Waziristan 3 mila dal 2004
7. Pakistan-Balucistan 450 morti dal 2005
8. India-Kashmir 90 mila morti dal 1989
9. India-Nordest 50 mila morti dal 1979
10. India-Naxaliti 6 mila morti dal 1967
11. Sri Lanka-Tamil 68 mila morti dal 1983
12. Birmania-Karen 30 mila morti dal 1988
13. Thailandia-Sud 2 mila morti dal 2004
14. Filippine-Mindanao 150 mila morti dal 1971
15. Filippine-Npa 40 mila morti dal 1969
16. Russia-Cecenia 250 mila morti dal 1994
17. Georgia-Abkhazia 28 mila morti dal 1992
18. Georgia-Ossezia 2.800 morti dal 1991
19. Algeria 150 mila morti dal 1991
20. Costa d’Avorio 5 mila morti dal 2002
21. Nigeria 11 mila morti dal 1999
22. Ciad 50 mila morti dal 1996
23. Sudan-Darfur 250 mila morti dal 2003
24. Rep.Centrafricana 2 mila morti dal 2003
25. Somalia 500 mila morti dal 1991
26. Uganda 20 mila morti dal 1986
27. Congo R.D. 4 milioni di morti dal 1998
28. Colombia 300 mila morti dal 1964
29. Haiti 1.500 morti dal 2004
Ma la lista è tristemente incompleta.
.
n.c.
10.12.08
Senza titolo 1088
IL MIO LAVORO, IL MIO NOME, LA MIA STORIA
I miei giorni continuavano a scorrere come un fiume in piena senza argini: veloci, dirompenti, rapaci e senza una linea guida capace di inventarmi di nuovo o concedermi una strada alternativa da seguire senza intoppi e senza le finte illusioni che da sempre mi accompagnavano. Mi stavo lasciando vivere senza cercare di catturare ciò che volevo davvero; prendevo ciò che la vita mi elemosinava mentre i giorni scorrevano e, quel dannato lunedì, si avvicinava sempre di più. Forse Paolo, lo psicologo stronzo, sarebbe tornato, o forse sarebbe sparito per sempre dalla mia vita; volevo vederlo ma avevo paura di incrociare di nuovo i suoi occhi neri: neri come il carbone nero, aggressivi e scrutatori come una mano gelida che mi aveva violentato l’anima da dentro; io, invece, da brava puttana quale ero, lo avevo lasciato fare e, per un attimo, avevo raggiunto il mio orgasmo, solo fissandolo in viso per un secondo eterno; un piacere che era diverso da quello che mi regalava il sesso, un piacere nuovo, mai provato prima d‘ora.
Con il suo volto chiaro e deciso e con la sua voce calda e sincera aveva avuto prima il potere di dare pace ai miei sensi e, subito dopo, di sconvolgerli completamente.
Avevo fretta di vivere perché sentivo che non stavo più vivendo ma passeggiando sopra i miei giorni; volevo rivederlo ma avevo paura; e dentro di me qualcosa si stava muovendo finalmente, il mio corpo stava mutando, la mia anima era stata seviziata, il mio cuore e la mia testa si maledivano a vicenda e io, ero spettatrice del mio più grande sfacelo: l’espiazione da me stessa.
L’amore; i baci; il sesso; le carezze lunghe una notte intera; le mani che sfioravano mani sempre nuove; il vuoto del mio cuore. Perché tutto ciò? Perché non sapevo che farne della mia vita? Perché non riuscivo ad avere ciò che volevo?
Ma io, fondamentalmente, cosa desideravo davvero?
Il telefono che squillò era una campana veloce che trillava l’orecchio.
Era Marta.
“Ciao Maria. Finalmente ti trovo! Che fine avevi fatto? Con Paolo?”
“….anche io sono felice di sentirti! Con Paolo non so se ci sarà una seconda seduta.”
“Lo hai trattato male come al tuo solito? Sei una grandissima stronza lo sai?!”
“No, non è quello, è che è un grandissimo ciarlatano. Non sa fare il suo lavoro.”
“La verità è che tu sei intrattabile!”
“Può darsi….. Ma dove sei ora?”
“Sono a Rimini con un cliente. Un riccone che mi sta pagando la vacanza. Ti sento evasiva, hai qualche problema?!”
“Il solito, sono confusa e non vedo nulla di buono nel mio futuro!”
“Non dire queste cazzate amore mio. Sei una gran bella prostituta anche te, se ti impegni puoi arrivare a guadagnare quello che guadagno io…ahaha. Certo forse non sarai mai alla mia altezza, poiché io le tue crisi non le vivo….. la mia è una missione che porterò a termine da vincente.”
“Ma lo capisci o no che è proprio questo quello che non voglio, e tu continui a remarmi contro…”
“Senti Maria, tu hai bisogno di un consiglio da amica o vuoi sentire solo quello che ti fa piacere a te? Sei in crisi? Bene, io ti dico di uscirne tornando a fare quello che sai fare meglio, ovvero la puttana. Ma non capisci che per gente come noi non c’è nulla in questo mondo, non siamo fatte per l’amore e non siamo fatte per fare qualche altro lavoro che non sia scopare!....E sinceramente la donna delle pulizie non mi aggrada….
Maria, io ti ho accolta come una figlia perché in te rivedevo me stessa e la mia voglia di essere la migliore nel mio campo, quindi per favore, non deludermi cercando qualcosa che non puoi trovare…… perché non esiste!”
“D’accordo Marta, forse hai ragione tu, forse questa mia ansia è dovuta alla mancanza di qualcosa di stabile.!”
“Ma qualcosa di stabile lo hai: il tuo lavoro, il tuo nome e la tua storia…pensaci! Ora scappo, un bacio Marì!”
Luja
la rai ritrasmettera senza censura I segreti di Brokeback Mountain
Nessuna censura, preciserà più tardi la nota della Rai: "Una serie di casualità ha impedito la messa in onda della versione originale. La Rai ha comprato i diritti del film tramite Rai Cinema. Per un'eventuale trasmissione senza vincoli di orario, è stato chiesto alla società Bim, che l'ha distribuito nelle sale, il visto censura. In seguito a tale richiesta, il distributore ha consegnato la copia che aveva ottenuto il visto, mentre non è stato sollecitato l'invio contestuale della versione integrale. Pertanto - continua la nota - quando RaiDue ha deciso di trasmettere il film ha ritenuto di utilizzare la versione integrale non verificando sul terminale che la versione in possesso della Rai era quella che aveva ottenuto il visto censura per la trasmissione senza vincoli di orario". Il direttore di RaiDue, dunque, "ha preso l'impegno di mettere in programmazione la replica del film nella versione cinematografica senza tagli".
Senza titolo 1087
"Il grande vecchio del "comunismo", in realtà è il massimo analista del capitalismo, solo che pensa e spiega anche come superarlo! A tutt'oggi insuperato per difetto di prassi, leggasi, Gramsci in proposito!"
LETTERINA DI NATALE
LETTERINA DI NATALE dal blog di rossella drudi http://www.diteloame.splinder.com "SFIDA AI DIRIGENTI DELLA TELEVISIONE" Molti lamentano i disagi dovuti alla mancanza di una vita sociale e culturale organizzata fuori dal Centro il "cattivo" nelle periferie "buone" (viste con dormitori senza verde, senza servizi, senza autonomia, senza più reali rapporti umani). Lamento retorico. Se infatti ciò di cui nelle periferie si lamenta la mancanza, ci fosse, esso sarebbe comunque organizzato dal Centro. Quello stesso Centro che, in pochi anni, ha distrutto tutte le culture periferiche dalle quali, appunto, fino a pochi anni fa, era assicurata una vita propria, sostanzialmente libera, anche alle periferie più povere e addirittura miserabili. Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi. Il fascismo proponeva un modello, reazionario e monumentale, che però restava lettera morta. Le varie culture particolari (contadine, sottoproletarie, operaie) continuavano imperturbabili a uniformarsi ai loro antichi modelli: la repressione si limitava ad ottenere la loro adesione a parole. Oggi, al contrario, l’adesione ai modelli imposti dal Centro, è totale e incondizionata. I modelli culturali reali sono rinnegati. L’abiura è compiuta. Si può dunque affermare che la "tolleranza" della ideologia edonistica, voluta dal nuovo potere, è la peggiore delle repressioni della storia umana. Come si è potuta esercitare tale repressione? Attraverso due rivoluzioni, interne all’organizzazione borghese: la rivoluzione delle infrastrutture e la rivoluzione del sistema d’informazioni. Le strade, la motorizzazione ecc. hanno ormai strettamente unito la periferia al Centro, abolendo ogni distanza materiale. Ma la rivoluzione del sistema d’informazioni è stata ancora più radicale e decisiva. Per mezzo della televisione il Centro ha assimilato a sé l’intero paese, che era così storicamente differenziato e ricco di culture originali. Ha cominciato un'opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità e concretezza. Ha imposto cioè, come dicevo, i suoi modelli: che sono i modelli voluti dalla nuova industrializzazione, la quale non si accontenta più di un "uomo che consuma", ma pretende che non siano concepibili altre ideologie che quella del consumo. Un edonismo neo-laico, ciecamente dimentico di ogni valore umanistico e ciecamente estraneo alle scienze umane. L’antecedente ideologia voluta e imposta dal potere era, come si sa, la religione: e il cattolicesimo, infatti, era formalmente l’unico fenomeno culturale che "omologava" gli italiani. Ora esso è diventato concorrente di quel nuovo fenomeno culturale "omologatore" che è l’edonismo di massa: e, come concorrente, il nuovo potere già da qualche anno ha cominciato a liquidarlo. Non c’è infatti niente di religioso nel modello del Giovane Uomo e della Giovane Donna proposti e imposti dalla televisione. Essi sono due Persone che avvalorano la vita solo attraverso i suoi Beni di consumo (e, s’intende, vanno ancora a messa la domenica: in macchina). Gli italiani hanno accettato con entusiasmo questo nuovo modello che la televisione impone loro secondo le norme della Produzione creatrice di benessere (o, meglio, di salvezza dalla miseria). Lo hanno accettato: ma sono davvero in grado di realizzarlo? No. O lo realizzano materialmente solo in parte, diventandone la caricatura, o non riescono a realizzarlo che in misura così minima da diventarne vittime. Frustrazione o addirittura ansia nevrotica sono ormai stati d’animo collettivi. Per esempio, i sottoproletari, fino a pochi anni fa, rispettavano la cultura e non si vergognavano della propria ignoranza. Anzi, erano fieri del proprio modello popolare di analfabeti in possesso però del mistero della realtà. Guardavano con un certo disprezzo spavaldo i "figli di papà", i piccoli borghesi, da cui si dissociavano, anche quando erano costretti a servirli. Adesso, al contrario, essi cominciano a vergognarsi della propria ignoranza: hanno abiurato dal proprio modello culturale (i giovanissimi non lo ricordano neanche più, l’hanno completamente perduto), e il nuovo modello che cercano di imitare non prevede l’analfabetismo e la rozzezza. I ragazzi sottoproletari umiliati cancellano nella loro carta d'identità il termine del loro mestiere, per sostituirlo con la qualifica di "studente". Naturalmente, da quando hanno cominciato a vergognarsi della loro ignoranza, hanno cominciato anche a disprezzare la cultura (caratteristica piccolo-borghese, che essi hanno subito acquisito per mimesi). Nel tempo stesso, il ragazzo piecolo-borghese, nell’adeguarsi al modello "televisivo" che, essendo la sua stessa classe a creare e a volere, gli è sostanzialmente naturale, diviene stranamente rozzo e infelice. Se i sottoproletari si sono imborghesiti, i borghesi si sono sottoproletarizzati. La cultura che essi producono, essendo di carattere tecnologico e strettamente pragmatico, impedisce al vecchio "uomo" che è ancora in loro di svilupparsi. Da ciò deriva in essi una specie di rattrappimento delle facoltà intellettuali e morali. La responsabilità della televisione in tutto questo è enorme. Non certe in quanto "mezzo tecnico", ma in quanto strumento del potere e potere essa stessa. Essa non è soltanto un luogo attraverso cui passano i messaggi, ma è un centro elaboratore di messaggi. È il luogo dove si fa concreta una mentalità che altrimenti non si saprebbe dove collocare. E attraverso lo spirito della televisione che si manifesta in concreto lo spirito del nuovo potere. Non c’è dubbio (lo si vede dai risultati) che la televisione sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. Un giornale fascista e le scritte sui cascinali di slogan mussoliniani fanno ridere: come (con dolore) l’aratro rispetto a un trattore. Il fascismo, voglio ripeterlo, non è stato sostanzialmente in grado nemmeno di scalfire l’anima del popolo italiano; il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e di informazione (specie, appunto la televisione), non solo l’ha scalfita, ma l’ha lacerata, violata bruttata per sempre… (Questo articolo non è stato scritto pochi giorni fa e da un giornalista qualsiasi, ma è stato preso dal …) Corriere Della Sera del 9 dicembre 1973. (con questo titolo) “Sfida ai dirigenti della televisione" di: Pier Paolo Pasolini. Sono passati ben 35 anni, ma le cose non sembrano diverse oggi, anzi, forse sono peggiorate. Babbo Natale portaci un po’ di sana coscienza! Chiudo con una citazione del sommo P. P. P., e Buon Natale a tutti. Baci dalla sempre vostra, Rossella. “Penso dei comunisti da salotto ciò che penso del salotto. Merda” Aggiungerei: che si "vendono" e vedono in tv sempre di più oggi, ogni riferimento è puramente voluto! (alcuni di loro poi, hanno anche sdoganato un reality sul quale fino a poco tempo fa avevano sputato sopra, solo il loro abbigliamento non cambia mai, pantaloni di velluto a costine (anni 68) atteggiamento da io so tutto e tu non capisci niente. Che schifo! .... E poi si domandano come mai perdono le elezioni, chiedetelo a tanti se non tutti i disillusi di sinistra come me, magari siamo romantici idealisti, ma non coglioni! E la maggioranza ringrazia la vostra superbia narcisista che ci ha portati a questo! |
Senza titolo 1084
Innevati campi di margherite si tendono all'occhio fuoritempo
pile di vecchi impolverati diari imbottiscono angoli;
infinitesimali alte scale stagliano aria e cielo
ipersensibilità intercettano e bloccano impetuosità.
Brama di vitale quiete interrompe burrascosi flussi nascenti
sguardi inseguono dolci chimere intagliando armoniosi profumi;
laddove ragione non si addentra ciò che ne rimane è possibile
gradito cambio di probabili credenze in possibili sensazioni.
10 dicembre 1948
Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. 10 dicembre 1948. Si rispettano i diritti dell'uomo? Io non credo che si rispettano, i diritti di tutti. Ci sono ancora tantissimi poveri, che a testa china s'incamminano verso la morte. Morti di sete, di fame, morti bianche, loro muiono per noi, per il nostro egoismo. Spesso leggo di statistiche, l' allarme della Fao, miliardi di esseri umani che spariscono. Quali sono le loro colpe? facciamo qualcosa, non lasciamo ai nostri posteri solo statistiche negative? Abbiamo tanto, anche troppo, non lamentiamoci e ricordiamoci di loro.Sento ancora la voce di mio padre, che ci raccomandava di rispettare e aiutare il prossimo, ricordo ancora quando ci portava i poveri a mangiare a casa, li ospitava e gli davamo il nostro letto, a noi restava il pavimento. Questo era mio padre. Sono due anni, che sto cercando di disfarmi della cose che a me non servono più. Desideravo dedicare gli anni che mi sono rimasti, alla semina di attimi di amore, ma, questo periodo infelice che stiamo vivendo, sta rallentando il mio progetto, ogni sera mi addormento con la speranza di un giorno migliore, mi sento ancora in forza per dare una mano, ma tutto si è bloccato, oppure mi devo arrendere, perchè non sono all' altezza di uscire da questa situazione, eppure a me sembra che sto facendo il possibile.Se voi amici avete qualche consiglio, aiutatemi a trovare l'ultimo tratto di strada che mi è rimasto da percorrere, grazie Un grande abbraccio franca
Barack Obama, Il Gange, il kebab, Diwali ecc...
Cari amici
Ecco la storia sulle kebabberie in Italia:
http://etnomondi1.splinder.com/post/19223456/LE+KEBABBERIE
Il Libano è la Terra dei cedri:
http://etnomondi1.splinder.com/post/19223454/BAB+ZUWEILA%3A+IL+LIBANO%2C+LA+TER
La vincita di Barack Obama è davvero un passo avanti per il mondo?
http://etnomondi1.splinder.com/post/19223450/BARACK+OBAMA%3A+UN+PASSO+AVANTI%3F
A spasso sui bus africani:
http://etnomondi1.splinder.com/post/19223444/A+SPASSO+SUI+BUS+AFRICANI
La storia del fiume Gange in India:
http://etnomondi1.splinder.com/post/19223435/FIUMI+DI+VITA%3A+GANGE
http://etnomondi1.splinder.com/post/19223430/DIWALI%3A+IL+FESTIVAL+DELLE+LUCI
Il Caodaismo:
http://etnomondi1.splinder.com/post/19223426/CAODAISMO
9.12.08
L’AQUILA E LA BAMBINA CIECA
da Claudia Pasquariello 18 dicembre alle ore 15:10 · Il vento sussurrava tra i pini della montagna, portando con sé gli echi di un mondo ...
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