11.12.08

Allo specchio


Come un reporter d’assalto mi lancio nella mia ultima inchiesta.

Se è vero che certi popoli hanno tendenze “naturali” o “culturali” particolari quali tendenze ha il popolo italiano? Per farlo ho pensato fosse utile indagare fra chi a suo tempo ci ha “accolti” come immigrati e si è potuto fare un’idea di “noi” come noi ce la stiamo “facendo” di chi arriva nel nostro paese. Ovviamente non potendo andare indietro nel tempo e non potendo andare neanche negli Stati Uniti mi sono accontentato di infiltrarmi in una enclave di studenti americani a Firenze per ascoltare cosa dice il loro “buon senso” a proposito.

Pensavo di essere seduto ad un bancone di un pub invece mi sembrava di stare davanti ad uno specchio, uno di quelli che ti deformano fino a renderti irriconoscibile. John dopo un paio di birre perde ogni freno inibitore e comincia a raccontarmi un aneddoto.

-          Un avvocato americano aveva appena finito il suo intervento come ospite al corso che sta frequentando qui in Italia quando un avvocato italiano gli si è avvicinato chiedendogli se era vero che negli USA quando una persona cade inciampando su un marciapiede può far causa al proprietario chiedendogli un mucchio di soldi.

           Quando gli fu detto che era vero, questo si girò per parlare rapidamente con il collega italiano. Quando ebbero finito l’avvocato americano chiese loro se stessero pensando di andare negli States per praticare legge.

           “No, no” rispose uno dei due. “Vogliamo andare in America e cadere su un marciapiede”.

Devo riconoscerlo. John è spiritoso e le barzellette le sa raccontare proprio bene. Quando gli dico che anche a me sarebbe sempre piaciuto andare negli States magari anche per restarci mi chiede stupito se mi chiamo Tony.

-          Che c’entra?

-          Come non lo sai? Non sai perché tutti gli italo-americani si chiamano Tony?

-          No.

-          Perché quando salivano sulla nave per l’America gli stampavo To N.Y. sulla fronte!

John si sta facendo delle grasse risate. Rido con lui anche se questa non l’ho trovata molto divertente. Che si crede, che me ne andrei a New York su di una nave con la valigia legata con lo spago?!

Non migliora di molto la situazione quando poco dopo cerca di rimediare dicendomi che secondo lui non avrei avuto bisogno di emigrare.

-          Non sei un criminologo?

-          Si, cioè quasi.

-          Allora avrai sicuramente più lavoro qua in Italia.

-          Perché?

-          Non sei molto aggiornato eh? In Germania ha fatto scalpore il nuovo brevetto di una macchina speciale, che permette di acciuffare ladri in soli 5 minuti. Installata negli USA, ha fatto prendere 1000 ladri in 5 minuti. Installata in Giappone, ha fatto prendere 6000 ladri in 5 minuti. Installata in Italia, e' stata rubata in 5 minuti.

-          Buona questa John! Ma occhio al portafoglio che il posto è affollato e io sono un criminologo non un poliziotto.

-          Non ti preoccupare, ho preso le mie precauzioni, so che non tradiresti mai un tuo connazionale.

-          Che vuoi dire?

-          Non te la prendere, non è una cosa personale, ma lo sai cosa si dice degli italiani no?

-          No John non lo so, ma se è un’altra delle tue barzellette non lo voglio sapere.

-          Non è una barzelletta, è la verità.

-          Cosa?

-          Il motivo per cui gli italiani odiano i Testimoni di Geova…

-          Sarebbe?

-          Li odiano perché odiano TUTTI i testimoni.

Ho come l’impressione che mi stia dando del ladro o del mafioso. Poi penso solo che abbia bevuto un po’ troppo. E poi se me la fossi presa sarei passato per un permaloso e la mia missione sarebbe andata a farsi benedire. Cosi ho cercato di cambiare discorso. Gli ho chiesto cosa pensasse del prossimo G8 che si sarebbe tenuto in Sardegna. Mi ha espresso i suoi dubbi su un G8 organizzato da Berlusconi ricordandomi che il precedente non giocava certo a suo favore. Dice di non capire perché abbiano organizzato un nuovo G8 in Italia dopo che a Genova erano state confermate le previsioni di ogni persona di buon senso.

-          Vuoi dire che sapevi già che sarebbe stato quell’inferno.

-          Ovvio.

-          Come facevi scusa?

-          Lo sanno tutti. Nel paradiso europeo i poliziotti sono inglesi, i meccanici tedeschi, i cuochi francesi, gli amanti italiani e tutto è organizzato dagli svizzeri. Nell’Inferno europeo invece i poliziotti sono tedeschi, i meccanici francesi, i cuochi inglesi, gli amanti svizzeri e tutto è organizzato dagli italiani.

-          Ah ah. Non è che tu abbia dei timori per la vita di Obama?

-          Perché avete intenzione di uccidere anche lui?

-          Come ANCHE lui? Chi avremmo ucciso?

-          Non sai chi ha ucciso Kennedy?

-          Lee Oswald?

-          No. Duecento tiratori di “precisione” italiani.

Disorganizzati e imprecisi dunque. Quando ha visto la mia espressione di disappunto cerca però di rimediare dicendomi che sa che non siamo tutti uguali, sa che io non sono il tipico ragazzo italiano.

-          Da cosa lo deduci?

-          Dalla tua capigliatura.

-          Che fai sfotti? Io non ho una capigliatura!

-          Appunto. Lo sai cosa dice un barbiere a un italiano?

-          No, cosa dice?

-          Vuoi un taglio di capelli o devo solo cambiarti l’olio?

-          Ah ah. Parli te che fino a ieri avevi un presidente che sembrava una scimmia.

-          A proposito.  Se Tarzan e Jane fossero italiani cosa sarebbe Cita?

-         

-          La meno pelosa dei tre!

A questo punto decido che ne ho abbastanza. Sia della birra, sia di John, sia delle barzellette sugli italiani. Di materiale ne ho già raccolto abbastanza. C’aveva proprio ragione il Benigni. Bisognava fermarlo Colombo.

 

 

12 dicembre 2008-12 dicembre 1969 \ cosa è la democrazia

Alla  vigilia  di uno degli  eventi  della nostra  storia   recente (  ne  alla fine del post   qualche approfondimento  )   dimenticato  , salvo pochi matti rispondo  o almeno ci provo  a rispondere  ai commenti  di morirecontro.splinder.com/ lasciati qui

questa  è la mia concezione  democrazia 



Lo so che dovrei scrivere parole mie  , ma  è esattamente  quello che penso . Equivale  ala scena  purtroppo non ho rovato il video   della discussione dela collettivazione del film  terra e libertà di Kean Loack  . Per  il commento  concordo pienamente  con te 
In realtà ...
L'argomento  di  oggi  era un altro .  Un po' nostalgico  certo  , ma   non ci  riesco a fare niente   se  il passare  del tempo mi rende  nostalgico  .
Come passano gli anni  e la  verità ( almeno quella  giudiziaria   non si  raggiunge e  non si raggiungerà mai   fin quando  lo stato  reprime   chi  ne da  una versione diversa  ) e  si forma  una verità di parte  che poi è  anche  quella storica  visto che  anche  Minoli  giornalista  di stato  dice ciò .

 approffondimenti 

tinyurl.com/626qw7
da youtube "La storia siamo noi" ritrasmette un'inchiesta di Sergio Zavoli sulla strage di Piazza Fontana realizzata nel 1989 per il programma "La notte della Repubblica". 12 dicembre 1969

www.strano.net/stragi/tstragi/pfontana/index.html
edizione   del  libro contro inchiesta   che mise   in discussione al versione ufficiale   che  accusava  gli anarchici di Eduardo M. Di Giovanni  Marco Ligini

it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Piazza_Fontana
it.wikipedia.org/wiki/Strategia_della_tensione






calderoli contro tettamazzi

Senza titolo 1089

 VE LA RICORDATE LA CITROEN AMI 6 BERLINE ? :-)


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da Riflessioni - Guerre e pace

 

“Una singola morte è una tragedia, un milione di morti è una statistica.“
Stalin


"Combattere per la pace è come fare l'amore per la verginità."
J. Lennon



guerra Vietnam


 


La nascita e la morte rappresentano i due più affascinanti momenti dell’esistenza umana ed intorno ad essi, e per essi, ruota l’intera vita di ogni singolo individuo. Questi verrà al mondo nel parto, generato da un altro essere nel suo sacrificio di carne ed amore. Da questo momento in poi sarà attore di esistenza e domande sul principio, sullo scopo e sulla fine del suo vivere.


Ognuno di noi nel corso della propria vita cerca di trovare risposte plausibili alla morte che – normalmente – per prima sperimenta nella perdita dei propri cari, quasi come naturale preparazione alla propria stessa “fine”.


Alcuni individui ricercano le risposte a questi due misteri cardinali nella fede, altri nella ragione e nell’indagine scientifica, altri ancora nelle leggi proprie della natura e nel fatalismo ad essa correlato.


Ma de facto nessuno è mai pronto alla morte.


Nemmeno il suicida, nemmeno il disperato desidera realmente la propria fine, paradossalmente se ne serve per fuggire alla vita che ama e disprezza nella sua non corrispondenza alle aspettative d’amore ch’egli nutre per essa.


Ma se difficile ed intimamente inaccettabile anche per il praticante cristiano, musulmano, buddista … che abbia goduto di una vita normalmente lunga e serena preparandosi al “trapasso” nella fede e nelle “risposte” che essa gli offre per affrontare il distacco dalla “vita”, quanto può essere inaccettabile, insopportabile ed intollerabile la fine per causa esterna al normale corso vitale di un individuo, per mano estranea, violenta e cruenta che vada a spezzare per ragioni di opportunità, convenienza, ricchezza o - semplicemente - per bieca malvagità fine a se stessa, la vita di un singolo o di un insieme di singoli individui?


Come possono fede o ragione dare delle risposte alle stragi, alle guerre (chimiche, intelligenti, atomiche, di liberazione, di ”pace”), agli abusi, alle violenze ed alle morti di tanti singoli individui che vivevano le loro vite come se fossero la cosa più preziosa della loro parentesi d’esistenza?


Come?


Eppure ai misteri fondamentali della nascita e della morte, dobbiamo ancora oggi associare il mistero della crudeltà dell’uomo verso l’uomo: il mistero della guerra.


 


“La pace non è una bandiera multicolore, una manifestazione di piazza tra canti e folklore, la pace è un’ideale sulla bocca d’un branco di iene.”


n.c.




 ba102


Il nostro mondo è attualmente teatro di circa 30 conflitti. Alcuni di essi vastamente “pubblicizzati”, altri semplicemente accennati o dimenticati. In Afghanistan abbiamo iniziato a contare vittime nel 2001, in Iraq nel 2003, della Georgia si comincia appena adesso a prendere reale coscienza. E questi sono i conflitti bellici “nobili”, quelli degni di menzione.


Poi ci sono le migliaia di morti dimenticate, quelle delle formiche, le “predestinate” e senza interesse, delle vicine Africa ed Asia.


 


Conflitti bellici nel mondo:


 


1. Iraq   80 mila morti dal 2003
2. Israele-Palestina   5 mila morti dal 2000
3. Libano   1.200 dal 2006
4. Turchia-Kurdistan   40 mila morti dal 1984
5. Afghanistan   25 mila morti dal 2001
6. Pakistan-Waziristan   3 mila dal 2004
7. Pakistan-Balucistan   450 morti dal 2005
8. India-Kashmir   90 mila morti dal 1989
9. India-Nordest   50 mila morti dal 1979
10. India-Naxaliti   6 mila morti dal 1967
11. Sri Lanka-Tamil   68 mila morti dal 1983
12. Birmania-Karen   30 mila morti dal 1988
13. Thailandia-Sud   2 mila morti dal 2004
14. Filippine-Mindanao  150 mila morti dal 1971
15. Filippine-Npa  40 mila morti dal 1969
16. Russia-Cecenia   250 mila morti dal 1994
17. Georgia-Abkhazia   28 mila morti dal 1992
18. Georgia-Ossezia   2.800 morti dal 1991
19. Algeria   150 mila morti dal 1991
20. Costa d’Avorio   5 mila morti dal 2002
21. Nigeria   11 mila morti dal 1999
22. Ciad   50 mila morti dal 1996
23. Sudan-Darfur   250 mila morti dal 2003
24. Rep.Centrafricana   2 mila morti dal 2003
25. Somalia   500 mila morti dal 1991
26. Uganda   20 mila morti dal 1986
27. Congo R.D.   4 milioni di morti dal 1998
28. Colombia   300 mila morti dal 1964
29. Haiti   1.500 morti dal 2004


 


Ma la lista è tristemente incompleta.


.



n.c. 



http://filosofipercaso.splinder.com

10.12.08

Senza titolo 1088

IL MIO LAVORO, IL MIO NOME, LA MIA STORIA


 



I miei giorni continuavano a scorrere come un fiume in piena senza argini: veloci, dirompenti, rapaci e senza una linea guida capace di inventarmi di nuovo o concedermi una strada alternativa da seguire senza intoppi e senza le finte illusioni che da sempre mi accompagnavano. Mi stavo lasciando vivere senza cercare di catturare ciò che volevo davvero; prendevo ciò che la vita mi elemosinava mentre i giorni scorrevano e, quel dannato lunedì, si avvicinava sempre di più. Forse Paolo, lo psicologo stronzo, sarebbe tornato, o forse sarebbe sparito per sempre dalla mia vita; volevo vederlo ma avevo paura di incrociare di nuovo i suoi occhi neri: neri come il carbone nero, aggressivi e scrutatori come una mano gelida che mi aveva violentato l’anima da dentro; io, invece, da brava puttana quale ero, lo avevo lasciato fare e, per un attimo, avevo raggiunto il mio orgasmo, solo fissandolo in viso per un secondo eterno; un piacere che era diverso da quello che mi regalava il sesso, un piacere nuovo, mai provato prima d‘ora.


Con il suo volto chiaro e deciso e con la sua voce calda e sincera aveva avuto prima il potere di dare pace ai miei sensi e, subito dopo, di sconvolgerli completamente.


Avevo fretta di vivere perché sentivo che non stavo più vivendo ma passeggiando sopra i miei giorni; volevo rivederlo ma avevo paura; e dentro di me qualcosa si stava muovendo finalmente, il mio corpo stava mutando, la mia anima era stata seviziata, il mio cuore e la mia testa si maledivano a vicenda e io, ero spettatrice del mio più grande sfacelo: l’espiazione da me stessa.


L’amore; i baci; il sesso; le carezze lunghe una notte intera; le mani che sfioravano mani sempre nuove; il vuoto del mio cuore. Perché tutto ciò? Perché non sapevo che farne della mia vita? Perché non riuscivo ad avere ciò che volevo?


Ma io, fondamentalmente, cosa desideravo davvero?


 


Il telefono che squillò era una campana veloce che trillava l’orecchio.


Era Marta.


“Ciao Maria. Finalmente ti trovo! Che fine avevi fatto? Con Paolo?”


“….anche io sono felice di sentirti! Con Paolo non so se ci sarà una seconda seduta.”


“Lo hai trattato male come al tuo solito? Sei una grandissima stronza lo sai?!”


“No, non è quello, è che è un grandissimo ciarlatano. Non sa fare il suo lavoro.”


“La verità è che tu sei intrattabile!”


“Può darsi….. Ma dove sei ora?”


“Sono a Rimini con un cliente. Un riccone che mi sta pagando la vacanza. Ti sento evasiva, hai qualche problema?!”


“Il solito, sono confusa e non vedo nulla di buono nel mio futuro!”


“Non dire queste cazzate amore mio. Sei una gran bella prostituta anche te, se ti impegni puoi arrivare a guadagnare quello che guadagno io…ahaha. Certo forse non sarai mai alla mia altezza, poiché io le tue crisi non le vivo….. la mia è una missione che porterò a termine da vincente.”


“Ma lo capisci o no che è proprio questo quello che non voglio, e tu continui a remarmi contro…”


“Senti Maria, tu hai bisogno di un consiglio da amica o vuoi sentire solo quello che ti fa piacere a te? Sei in crisi? Bene, io ti dico di uscirne tornando a fare quello che sai fare meglio, ovvero la puttana. Ma non capisci che per gente come noi non c’è nulla in questo mondo, non siamo fatte per l’amore e non siamo fatte per fare qualche altro lavoro che non sia scopare!....E sinceramente la donna delle pulizie non mi aggrada….


Maria, io ti ho accolta come una figlia perché in te rivedevo me stessa e la mia voglia di essere la migliore nel mio campo, quindi per favore, non deludermi cercando qualcosa che non puoi trovare…… perché non esiste!”


“D’accordo Marta, forse hai ragione tu, forse questa mia ansia è dovuta alla mancanza di qualcosa di stabile.!”


“Ma qualcosa di stabile lo hai: il tuo lavoro, il tuo nome e la tua storia…pensaci! Ora scappo, un bacio Marì!”


 


Luja


la rai ritrasmettera senza censura I segreti di Brokeback Mountain

 secondo la  versione ufficiale  invece  non c'è stata censura   rai  e  che  lo  ritrasmetteranno senza  tagli (  ? sarà vero  )  . Infatti da reèpubblica  online   :  " A dare la notizia del dietrofront di RaiDue è stata Vladimir Luxuria, vincitrice dell'ultima edizione dell'Isola dei famosi, in onda proprio sulla rete diretta da Marano. "L'ho sentito per chiedergli cos'era successo. Mi sembravano troppo strani questi tagli, dopo che la scorsa settimana era andato in onda senza tagli Transamerica e anche dopo la mia partecipazione all'Isola - ha spiegato - lui mi ha detto che il taglio non è dipeso dalla rete e che il film è arrivato a RaiDue già tagliato. Per questo ha preso l'impegno di rimandarlo in onda integrale. Far vedere un film che ha vinto il Leone d'oro a Venezia e 4 Premi Oscar con quei tagli è come far veder la Gioconda senza testa".
Nessuna censura, preciserà più tardi la nota della Rai: "Una serie di casualità ha impedito la messa in onda della versione originale. La Rai ha comprato i diritti del film tramite Rai Cinema. Per un'eventuale trasmissione senza vincoli di orario, è stato chiesto alla società Bim, che l'ha distribuito nelle sale, il visto censura. In seguito a tale richiesta, il distributore ha consegnato la copia che aveva ottenuto il visto, mentre non è stato sollecitato l'invio contestuale della versione integrale. Pertanto - continua la nota - quando RaiDue ha deciso di trasmettere il film ha ritenuto di utilizzare la versione integrale non verificando sul terminale che la versione in possesso della Rai era quella che aveva ottenuto il visto censura per la trasmissione senza vincoli di orario". Il direttore di RaiDue, dunque, "ha preso l'impegno di mettere in programmazione la replica del film nella versione cinematografica senza tagli".

Senza titolo 1087

Marx


"Il grande vecchio del "comunismo", in realtà è il massimo analista del capitalismo, solo che pensa e spiega anche come superarlo! A tutt'oggi insuperato per difetto di prassi, leggasi, Gramsci in proposito!"

LETTERINA DI NATALE

 


















 



LETTERINA DI NATALE







LETTERINA DI

NATALE


 dal blog di rossella drudi http://www.diteloame.splinder.com




"SFIDA AI DIRIGENTI DELLA

TELEVISIONE"








Molti lamentano i disagi dovuti alla

mancanza di una vita sociale e culturale organizzata fuori dal Centro







il "cattivo" nelle periferie "buone" (viste

con dormitori senza verde, senza servizi, senza autonomia, senza più reali

rapporti umani). Lamento retorico. Se infatti ciò di cui nelle periferie si

lamenta la mancanza, ci fosse, esso sarebbe comunque organizzato dal Centro.

Quello stesso Centro che, in pochi anni, ha distrutto tutte le culture

periferiche dalle quali, appunto, fino a pochi anni fa, era assicurata una vita

propria, sostanzialmente libera, anche alle periferie più povere e addirittura

miserabili.



Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha

fatto il centralismo della civiltà dei consumi. Il fascismo proponeva un

modello, reazionario e monumentale, che però restava lettera morta. Le varie

culture particolari (contadine, sottoproletarie, operaie) continuavano

imperturbabili a uniformarsi ai loro antichi modelli: la repressione si limitava

ad ottenere la loro adesione a parole. Oggi, al contrario, l’adesione ai modelli

imposti dal Centro, è totale e incondizionata. I modelli culturali reali sono

rinnegati. L’abiura è compiuta. Si può dunque affermare che la "tolleranza"

della ideologia edonistica, voluta dal nuovo potere, è la peggiore delle

repressioni della storia umana. Come si è potuta esercitare tale repressione?

Attraverso due rivoluzioni, interne all’organizzazione borghese: la rivoluzione

delle infrastrutture e la rivoluzione del sistema d’informazioni.



Le strade, la motorizzazione ecc. hanno ormai strettamente unito

la periferia al Centro, abolendo ogni distanza materiale. Ma la rivoluzione del

sistema d’informazioni è stata ancora più radicale e decisiva. Per mezzo della

televisione il Centro ha assimilato a sé l’intero paese, che era così

storicamente differenziato e ricco di culture originali. Ha cominciato un'opera

di omologazione distruttrice di ogni autenticità e concretezza. Ha imposto cioè,

come dicevo, i suoi modelli: che sono i modelli voluti dalla nuova

industrializzazione, la quale non si accontenta più di un "uomo che consuma", ma

pretende che non siano concepibili altre ideologie che quella del consumo. Un

edonismo neo-laico, ciecamente dimentico di ogni valore umanistico e ciecamente

estraneo alle scienze umane.



L’antecedente ideologia voluta e

imposta dal potere era, come si sa, la religione: e il cattolicesimo, infatti,

era formalmente l’unico fenomeno culturale che "omologava" gli italiani. Ora

esso è diventato concorrente di quel nuovo fenomeno culturale "omologatore" che

è l’edonismo di massa: e, come concorrente, il nuovo potere già da qualche anno

ha cominciato a liquidarlo. Non c’è infatti niente di religioso nel modello del

Giovane Uomo e della Giovane Donna proposti e imposti dalla televisione. Essi

sono due Persone che avvalorano la vita solo attraverso i suoi Beni di consumo

(e, s’intende, vanno ancora a messa la domenica: in macchina).



Gli italiani hanno accettato con entusiasmo questo nuovo modello

che la televisione impone loro secondo le norme della Produzione creatrice di

benessere (o, meglio, di salvezza dalla miseria). Lo hanno accettato: ma sono

davvero in grado di realizzarlo?

No. O lo realizzano

materialmente solo in parte, diventandone la caricatura, o non riescono a

realizzarlo che in misura così minima da diventarne vittime. Frustrazione o

addirittura ansia nevrotica sono ormai stati d’animo collettivi. Per esempio, i

sottoproletari, fino a pochi anni fa, rispettavano la cultura e non si

vergognavano della propria ignoranza. Anzi, erano fieri del proprio modello

popolare di analfabeti in possesso però del mistero della realtà. Guardavano con

un certo disprezzo spavaldo i "figli di papà", i piccoli borghesi, da cui si

dissociavano, anche quando erano costretti a servirli.

Adesso,

al contrario, essi cominciano a vergognarsi della propria ignoranza: hanno

abiurato dal proprio modello culturale (i giovanissimi non lo ricordano neanche

più, l’hanno completamente perduto), e il nuovo modello che cercano di imitare

non prevede l’analfabetismo e la rozzezza. I ragazzi sottoproletari umiliati

cancellano nella loro carta d'identità il termine del loro mestiere, per

sostituirlo con la qualifica di "studente". Naturalmente, da quando hanno

cominciato a vergognarsi della loro ignoranza, hanno cominciato anche a

disprezzare la cultura (caratteristica piccolo-borghese, che essi hanno subito

acquisito per mimesi). Nel tempo stesso, il ragazzo piecolo-borghese,

nell’adeguarsi al modello "televisivo" che, essendo la sua stessa classe a

creare e a volere, gli è sostanzialmente naturale, diviene stranamente rozzo e

infelice. Se i sottoproletari si sono imborghesiti, i borghesi si sono

sottoproletarizzati. La cultura che essi producono, essendo di carattere

tecnologico e strettamente pragmatico, impedisce al vecchio "uomo" che è ancora

in loro di svilupparsi. Da ciò deriva in essi una specie di rattrappimento delle

facoltà intellettuali e morali.

La responsabilità della

televisione in tutto questo è enorme. Non certe in quanto "mezzo tecnico", ma in

quanto strumento del potere e potere essa stessa. Essa non è soltanto un luogo

attraverso cui passano i messaggi, ma è un centro elaboratore di messaggi. È il

luogo dove si fa concreta una mentalità che altrimenti non si saprebbe dove

collocare. E attraverso lo spirito della televisione che si manifesta in

concreto lo spirito del nuovo potere. Non c’è dubbio (lo si vede dai risultati)

che la televisione sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di

informazione al mondo. Un giornale fascista e le scritte sui cascinali di slogan

mussoliniani fanno ridere: come (con dolore) l’aratro rispetto a un trattore. Il

fascismo, voglio ripeterlo, non è stato sostanzialmente in grado nemmeno di

scalfire l’anima del popolo italiano; il nuovo fascismo, attraverso i nuovi

mezzi di comunicazione e di informazione (specie, appunto la televisione), non

solo l’ha scalfita, ma l’ha lacerata, violata bruttata per sempre…





(Questo articolo non è stato scritto pochi giorni fa e

da un giornalista qualsiasi, ma è stato preso dal …)



Corriere Della Sera del 9

dicembre 1973.


(con questo titolo)

“Sfida ai dirigenti della televisione"



di: Pier Paolo Pasolini.



Sono passati ben 35

anni, ma le cose non sembrano diverse oggi, anzi, forse sono peggiorate. Babbo

Natale portaci un po’ di sana coscienza!



Chiudo con una

citazione del sommo P. P. P., e Buon Natale a tutti.



Baci dalla

sempre vostra, Rossella.



“Penso dei comunisti da salotto ciò che

penso del salotto. Merda”



Aggiungerei: che si "vendono" e vedono

in tv sempre di più oggi, ogni riferimento è puramente voluto!


(alcuni di loro poi, hanno anche sdoganato un reality sul quale fino a poco tempo fa avevano sputato sopra, solo il loro abbigliamento non cambia mai, pantaloni di velluto a costine (anni 68) atteggiamento da io so tutto e tu non  capisci niente. Che schifo! .... E poi si domandano come mai perdono  le elezioni, chiedetelo a tanti se non tutti  i disillusi di sinistra come me, magari siamo romantici idealisti, ma non coglioni! E la maggioranza ringrazia la vostra superbia narcisista che ci ha portati a questo!

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Senza titolo 1086

  L'AVETE LETTA LA FIABA IL SACCHETTO CON DUE SOLDI ?  :-)


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Senza titolo 1085

Senza titolo 1084

 


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 Innevati campi di margherite si tendono all'occhio fuoritempo
pile di vecchi impolverati diari imbottiscono angoli;
infinitesimali alte scale stagliano aria e cielo
ipersensibilità intercettano e bloccano impetuosità.


Brama di vitale quiete interrompe burrascosi flussi nascenti
sguardi inseguono dolci chimere intagliando armoniosi profumi;
laddove  ragione non si  addentra ciò che ne rimane è possibile
gradito cambio di probabili credenze in possibili sensazioni.

Ecco i veri super eroi


Un cane soccorre un altro cane.....le parole non servono!



10 dicembre 1948

gregge 2


Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. 10 dicembre 1948.  Si rispettano i diritti dell'uomo? Io non credo che si rispettano, i diritti di tutti. Ci sono ancora tantissimi poveri, che a testa china s'incamminano verso la morte. Morti di sete, di fame, morti bianche, loro muiono per noi, per il nostro egoismo. Spesso leggo di statistiche, l' allarme della Fao, miliardi di esseri umani che spariscono. Quali sono le loro colpe?  facciamo qualcosa, non lasciamo ai nostri posteri solo  statistiche negative? Abbiamo tanto, anche troppo, non lamentiamoci e ricordiamoci di loro.Sento ancora la voce di mio padre, che ci raccomandava di rispettare e aiutare il prossimo, ricordo ancora quando ci portava i poveri a mangiare a casa, li ospitava e gli davamo il nostro letto, a noi restava  il pavimento. Questo era mio padre. Sono due anni, che sto cercando di disfarmi della cose che a me non servono più. Desideravo dedicare gli anni che mi sono rimasti, alla semina di attimi di amore, ma, questo periodo infelice che stiamo vivendo, sta rallentando il mio progetto, ogni sera mi addormento con la speranza  di un giorno migliore, mi sento ancora in forza per dare una mano, ma tutto si è bloccato, oppure mi devo arrendere, perchè non sono all' altezza di uscire da questa situazione, eppure a me sembra che sto facendo il possibile.Se voi amici avete qualche consiglio,  aiutatemi a trovare l'ultimo tratto di strada che mi è rimasto da percorrere, grazie Un grande abbraccio franca 

Senza titolo 1083

  VE LO RICORDATE IL FUMETTO KIRK WESTERN ?  :-)


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Barack Obama, Il Gange, il kebab, Diwali ecc...








Cari amici


Ecco la storia sulle kebabberie in Italia:


http://etnomondi1.splinder.com/post/19223456/LE+KEBABBERIE


Il Libano è la Terra dei cedri:


http://etnomondi1.splinder.com/post/19223454/BAB+ZUWEILA%3A+IL+LIBANO%2C+LA+TER


La vincita di Barack Obama è davvero un passo avanti per il mondo?


http://etnomondi1.splinder.com/post/19223450/BARACK+OBAMA%3A+UN+PASSO+AVANTI%3F


A spasso sui bus africani:


http://etnomondi1.splinder.com/post/19223444/A+SPASSO+SUI+BUS+AFRICANI


La storia del fiume Gange in India:


http://etnomondi1.splinder.com/post/19223435/FIUMI+DI+VITA%3A+GANGE


Il festival delle luci Diwali:


http://etnomondi1.splinder.com/post/19223430/DIWALI%3A+IL+FESTIVAL+DELLE+LUCI


Il Caodaismo:


http://etnomondi1.splinder.com/post/19223426/CAODAISMO


Alla prossima

LE ANIME BELLE ESISTONO E RESISTONO ... Lei si chiama Chiara Trevisan, ha 46 anni e di mestiere legge libri agli sconosciuti.

  da   Mauro Domenico Bufi    21 dicembre alle ore 11:05   il suo carretto carico di libri, frasi, parole, storie. In testa un buffo cappell...