20.4.15

Strage di migranti, giornata di lutto in Sardegna Bandiere a mezz'asta in tutti i Comuni dell'isola. I sindaci: «Non possiamo restare indifferenti» e il cinismo dela gente per bene

  potrebbe  interessare  il post precedente
http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2015/04/ipocrisia-cinismo-nuovo-razzismo.html


questa  è il mio  sardismo e  il mio essere sardo . Sia    che  certi politicanti lo facciano  per acchiappare  voti   piuttosto che perchè lo sentano  spontaneamente  è  buon segno
  da la nuova  sardegna

Strage di migranti, giornata di lutto in Sardegna

Bandiere a mezz'asta in tutti i Comuni dell'isola. I sindaci: «Non possiamo restare indifferenti»

CAGLIARI.I Comuni della Sardegna hanno proclamato per oggi 20 aprile una giornata di lutto cittadino, dopo la strage di migranti nel Canale di Sicilia. «Le bandiere di tutte le sedi amministrative saranno a mezz’asta», ha detto il presidente dell’Anci Sardegna, Pier Sandro Scano, che ieri ha chiesto a tutti i sindaci dell’isola di proclamare la giornata di lutto e adottare iniziative di solidarietà.«Di fronte a questa vera e propria ecatombe non si può rimanere indifferenti e ognuno, a cominciare dall’Ue e dalla Comunità internazionale, si deve assumere le proprie responsabilità». «Non possiamo più restare indifferenti», dichiarano i sindaci di Cagliari, Massimo Zedda, e di Oristano, Guido Tendas. «Serve un impegno preciso e concreto della comunità internazionale e non le parole vergognose di chi specula sulla morte di centinaia di persone».Il sindaco di Sassari Nicola Sanna ha invitato le istituzioni cittadini, scolastiche, universitarie e della sanità a due giornate di riflessione e raccoglimento, a cominciare da oggi. «È necessario avviare un’azione di stabilizzazione politica dell’area del Nord Africa, un intervento di cooperazione internazionale che possa portare quella stabilità statuale», sostiene Sanna. «E può farlo l’Europa se agisce in maniera unitaria. Si può fermare questo flusso migratorio soltanto se si pratica un modello di convivenza civile tra etnie e culture diverse. Soltanto se in quei luoghi, attraverso la libera scelta dei popoli si riportano condizioni adeguate al governo. Altrimenti continueranno a fuggire a milioni per poi trovare la morte in mare o nel deserto». «Non possiamo restare indifferenti contro tutti gli egoismi», osserva il sindaco di Alghero, Mario Bruno. «La tragedia del Canale di Sicilia ha bisogno di una reazione fortissima di tutti i Comuni italiani e di tutte le popolazioni».Si mobilitano anche gli eurodeputati sardi, eletti nel collegio delle Isole, Renato Soru (Pd) e Salvatore Cicu (Fi). «L’Ue ha il dovere di risolvere il dramma dell’immigrazione che si consuma ai suoi piedi, ognuno di noi, singolarmente, deve prendere posizione», afferma il segretario regionale del Pd. «È ora che dopo i proclami arrivino i fatti. Si riunisca il Consiglio d’Europa e venga avviata immediatamente una Mare Nostrum europea che garantisca, come ha fatto la precedente missione italiana, il salvataggio dei migranti. A ciò si aggiungano presidi umanitari europei sulla costa africana». «Serve un Tavolo internazionale che metta a punto strategie immediate di intervento», sostiene Cicu. «Renzi chieda un’azione forte all’Ue. Le nostre isole vanno sostenute ed è evidente che il governo, nonostante l’impegno emergenziale delle forze dell’ordine e delle unità militari, sta sottovalutando il problema. Come eurodeputati italiani, al di là del nostro colore politico, dobbiamo fare squadra e rappresentare le richieste del governo italiano in Europa. Non c’è tempo da perdere».


  da   https://www.facebook.com/UnioneSarda/posts/10152697293807657


24 min · 
Vota il sondaggio su Unionesarda.it

L'Unione Sarda : Pensate che la Sardegna sia preparata ad accogliere una nuova ondata di migranti? - vota, visualizza i sondaggi e i risultati.
UNIONESARDA.IT


ipocrisia , cinismo , nuovo razzismo davanti all'ennesima tragedia del mare Quell'acqua nera nei polmoni che soffoca le speranze di settecento poveri cristi


E’ anzi mia opinione che il male non possa mai essere radicale, ma solo estremo; e che non possegga né una profondità, né una dimensione demoniaca. Può ricoprire il mondo intero e devastarlo, precisamente perché si diffonde come un fungo sulla sua superficie. E’ una sfida al pensiero, come ho scritto, perché il pensiero vuole andare in fondo, tenta di andare alle radici delle cose, e nel momento che s’interessa al male viene frustrato, perché non c’è nulla." (Hannah Arendt, La banalità del male) 



 Va  bene   che  non possiamo accogliere  tutti\e   che non deve pesare  tutto sulle nostre  spalle , e  che servirebbero  ; 1)   una  nuova legge    più umana  meno farraginosa e contraddittoria su  l'immigrazione .,  2) uno snellimento   nelle identificazioni onde evitare  che entri gentaglia  e  criminali in fuga    nelle richieste di ricongiungimento  familiare     e   d'asilo  .e  quindi   una chiusura   o quanto neo  funzione temporanea  di centri  di permanenza  . Ma  la  speculazione e la strumentalizzazione   politica   su      tragedie come quelle avvenuta nel canale  fra Malta  e la  Sicilia   questo  no  .
Cosi come  certi  commenti  dettati specialmente da mancanza di spirito critico nel prendere per vere e senza verificarle tali news costruite ad arte per proprio tornaconto personale da gente ignobile pari a gli scafisti che li portano in italia ( e secondo me gli abbandonano in mezzo al mare o peggio acquistano a poco prezzo barche destinate alla demolizione su cui far viaggiare tale massa di disperati ) o la grande criminalità le mafie  che li  sfrutta in lavori disumani o prostituzione .Commenti  che  sono    fatti  con


 cinici ed idioti






  che  costringono un giornale  non " comunista  "    come  



Siamo davvero spiacenti di non poter fornire aggiornamenti su Facebook riguardo alll'immane tragedia accaduta al largo della Sicilia, nella quale sono morte diverse centinaia di persone. Un momento di lutto, di riflessione, di emergenza è stato trasformato da qualche spirito ignobile, del quale ci vergogniamo di ospitare i commenti, in insensata espressione di odio, senza alcun rispetto per la dignita umana. Vi invitiamo, nel caso vogliate continuare a informarvi sull'accaduto, a visitare il nostro sito www.unionesarda.it
Il direttore Anthony Muroni Mi piace · Commenta · 

  scelta     discussa   dai malpancisti ,  del classico io non sono razzista  ma  ...    da   populisti    e dai razzisti
    • [---] 
  • Annu Mameli Caro direttore, e noi siamo stanchi di vedere le Nostre priorità passare ai clandestini, siamo stanchi di non riuscire ad arrivare a fine mese, siamo stanchi di vedere e sentire imprenditori che si tolgono la vita x colpa del Governo. Ecco tutta sta rabbia "comprensibile" nei loro confronti e la vostra poca coerenza quando qualcuno attacca i clandestini. Sono arrabbiata, dispiaciuta per tutte tutte le persone che ogni volta perdono la vita, in fondo non è colpa loro, ma ci siamo rotti un po le scatole di pensare ad aiutare il prossimo visto che a me non m aiuta nessuno. Quest' odio lo sta creando chi governa questo Fallimento di nazione.


Qui s'ignora  che   tali  immigrazioni e  di conseguenza    tragedie  come quella  di questi  giorni
 sono il segno di una grande sofferenza - A dirlo è monsignor Cornelius Korir, vescovo di Eldoret in Kenya a Torino per l'Ostensione della Sindone, che aggiunge - bisogna aiutare queste persone a trovare una speranza di vita migliore nel loro paese d'origine" e  Il vescovo Korir ha centrato l'obiettivo....senza una politica mirata per l'Africa (economica, ambientale e DEMOGRAFICA) ,  evitare  l'avallo  e  la partecipazione  a politiche  deleterie   (  prima  li  depredo  delle 
 ricchezze  o  crei  una dittatura  \  governo fantoccio , alimentando   guerre  civili , e poi bombardo èer sconfiggere i fondamentalismo che ho creato a far nascere ) e poi facciamo muro quando c' è ( e ci sarà ) sempre una massa enorme di persone che premeranno ai confini europei sperando di arrivare nell'eldorado.... I post  su facebook  . Giulio Angioni << Una delle peggiori conseguenze delle sragioni folli dei salvini & c. è che ci fanno sentire troppo giuste le nostre attuali ragioni e troppo piccoli i nostri storici torti. Domenico Deiana  <<  Non si deve colpevolizzare chi fugge da realtà, per noi inimmaginabili ma chi,come i nostri politici lucra sulla loro disperazione. Qui di umanitario c'è poco o niente.Cosi facendo,si arricchiscono,e danno vita ad una guerra tra poveri,che distoglie l'attenzione del popolo sulle loro infinite porcate. >>  hanno sintetizzato il mo pensiero Concludo affermando che In una nazione ed in una regione ( la sardegna ) dove la maggior parte delle famiglie ha ( o avuto ) un parente emigrato, l'odio e la discriminazione per chi è disperato e sogna un futuro migliore per se e soprattutto per i suoi figli, è segno di un totale fallimento da parte dei nostri educatori... I nostri zii, nonni, ecc. Hanno solcato gli oceani per stare meglio e noi ci permettiamo di esultare per le morti di gente che fugge disperata da guerra e fame... Vergogniamoci tutti dal primo all'ultimo

19.4.15

anche la sardegna ha dato il suo contributo alla guerra del 1914-18 eppure come il sud e bistrattato dalla Lega ed dallo stato

per  tutti  gli amici\che  come  me appassionati di storia  e  che  lottano perchè     non si perda la memoria    e   non cada l'oblio  su tali eventi  . da    questo  post    per   tutto il 2015  e  forse anche  per  gli altri   anni  del centenario 1915-1918    riporterò   grazie   a Mario Pirrigheddu   curatore  del   “La Beltula” supplemento  all’Editoriale Digitale Gallurese parlerò  delle  varie  iniziative per ricordare  la storia  della  brigata  Sassari  di  cui quest'anno  si è   celebrato  il  100   anni  e  di cui  uno dei  due reggimenti   è stato  fonato proprio  a   tempio pausania 


n° 01 APRILE 2015

Un tiepido sole ha caratterizzato l’abbraccio che Tempio ha riservato alla BRIGATA SASSARI
in occasione del centenario della sua nascita, un tributo doveroso della città che aveva mandato a combattere i suoi giovani nei teatri della prima guerra mondiale, la-sciandovi un tributo di sangue e di eroismo che è giusto ricordare e tramandare alle generazioni di oggi e di do-mani. Si è trattato di una giornata ricca di eventi e di emozioni, cominciata con l’attribuzione della
CITTADINANZA ONORARIA


alla Gloriosa Brigata nel Salone Comunale alla pre-senza di autorità militari, civili e religiose e proseguita poi nel Parco delle Rimembranze davanti al cippo commemorativo e ai busti del generale Giagheddu e del Tenente Graziani, entrambi originari di Tempio. Dopo il saluto del Sindaco Romeo Frediani, il Vescovo di Tempio Mons. Sebastiano Sanguinetti ha benedetto la corona che è stata deposta da due militari in di-visa storica.
Studenti di varie scuole cittadine hanno letto motivazio-ni, testimonianze e riflessioni, una specie di staffetta tra i giovani di ieri e quelli di oggi, mentre il coro cittadino diretto dal maestro Pasella ha reso ancor più suggesti-va l’atmosfera intonando i più famosi inni patriottici del tempo, mentre i bambini delle scuole elementari sventolavano le loro bandierine tricolori. Di seguito, nei locali
Un grande pannello presenta 72 targhette originali  del parfo di guerra  con i nomi dei combattenti, targhette ritrovate in uno scantinato del Liceo da Mario Pirrigheddu e Giovanni Biosa, ripulite e consegnate dal Comune, in comodato d’uso al Museo della Brigata Sassari.


dell’Ufficio Turistico, tutti in fila per l’annullo filatelico dedicato all’evento e infine, nel pomeriggio, nei locali dell’ex Caserma Fadda, l’inaugurazionedella MOSTRA DEL CENTENARIO DELLA BRIGATA,con reperti, documenti, ricostruzioni, testimonianze capaci di farci com-prendere e toccare con mano una re-altà così dura e difficile: la mostra resterà aperta fino alla fine di maggio e sarebbe
auspicabile che tutti gli studenti potessero visitarla, magari con un percorso didattico di approfondimento.


Oggi la Brigata Sassari continua la sua attività con missioni di pace in territori devastati da guerre, lot-te tribali, regimi autoritari, miseria e difficoltà d’ogni genere, dove i soldati rischiano la vita ogni giorno per portare aiuti a popolazioni stremate, si impegnano in costruzioni di grandi opere come ac-quedotti, dighe, strutture di protezione oppure intervengono laddove si sono verificate catastrofi naturali come inondazioni e terremoti, sempre motivati da quei nobili sentimenti che cento anni fa’ hanno creato il mito dei sassarini.
Il generale Elio Cossu, tempiese e presidente dell’Associazione Brigata Sassari, ha comuni-cato che anche a Tempio sarà aperta una sede della stessa perché si continui ad onorare il 152esimo Reggimento fanteria, nostro cittadino onorario e la memoria di quei giovani che cento anni fa’ hanno sacrificato la loro vita per garanti-re a noi la libertà e la democrazia!
(Paola Scano)
(Foto Vittorio Ruggero)

“Io, in attesa di trapianto abbandonato all’ultimo dal mio donatore” Malato di leucemia: vorrei scrivergli ma l’identità è segreta

Capisco che uno possa rinuciare o non sentirsi pronto ok , ma rinunciare all'ultimo momento è proprio da carogne o da bastard inside ( come ho scritto nei tag ) . Molti diranno ma che nei sai tu ? perchè intervienei senza sapere , ecc . Anche se il mio caso , il mio trapianto e avvenuto da donatore morto ( uno dei primi in sardegna per la mia malattia ) le cornea destra , so cosa vuol dire aspettare un trapianto che può salvarti la vita o ridurre \ sconfiggere una tua malattia . Ed appunto per questo che mi chiedo perchè cazzo t'iscrivi o t'offri come donatore allora ? o lo faik fino in fondo o non lo fai per niente . Non so cos'altro dire per esprimere il mio disgusto ( salvo poi cambiare idea appena sentirò le sue motivazioni ) per tale persone . Lascio che a parlare sia la storia presa da http://www.lastampa.it del 18\4\2015
Dalla salvezza alla condanna il passo può essere brevissimo. «Sembrava fatta. Abbiamo aspettato un miracolo, ma il dono è diventato un pacco bomba». Il regalo che il signor Luca B., friulano di 65 anni, stava ricevendo era un midollo nuovo, in arrivo da un donatore anonimo, pronto a essere trapiantato nel suo corpo ferito dalla leucemia. Una fortunata coincidenza, visto che il tasso di compatibilità genetica è uno su centomila.
Ma, quando la macchina dell’intervento si è ormai messa in moto, arriva la notizia più crudele: il donatore ci ha ripensato. «Quando ci hanno detto che da qualche parte in Italia c’era una persona compatibile con papà è stata una gioia- racconta il figlio Francesco - l’eroe sconosciuto era toccato proprio a noi». I primi dubbi vengono sciolti: «Me lo sono chiesto dall’inizio: e se questo poi rinuncia? I medici lo escludevano, chi si tira indietro lo fa subito. A leggere siti e forum avevano ragione: i donatori sono persone molto motivate, anzi vivono la donazione come un regalo. Non capita tutti i giorni di avere la possibilità di salvare la vita di qualcuno». 
La speranza
Passa un mese, viene confermata la compatibilità di primo livello, quella di seconda, manca solo uno step: «Era fatta». L’idea di una beffa scompare. Poi però, con una mail al suo centro di riferimento, il donatore annuncia di averci ripensato dopo qualche strano rinvio: «L’ho capito dall’imbarazzo dei medici, non sapevano come dircelo». Per il signor Luca questo rifiuto è un problema serio, il fattore tempo nelle malattie ematiche è fondamentale, e, quando si è a pochi giorni dall’intervento, tornare indietro è un rischio enorme.  
Senza pace
La famiglia non si dà pace, il figlio scrive una lettera all’ex benefattore, ma il registro (per ovvie ragioni) impedisce ogni contatto tra donatore e paziente: «Se lui lo avesse detto subito, si sarebbe potuto contattare l’altro donatore identificato nella banca dati internazionale - ripete il figlio - non si sarebbe aspettato così tanto, correndo il rischio di far tornare la malattia, ma si sarebbero potute trovare altre soluzioni di tipo alternativo, magari cercando tra i membri della stessa famiglia del paziente». 
Il consenso
Eppure il consenso non viene estorto con leggerezza: «In Italia la selezione è molto seria - spiega Andrea Pizzuto, presidente dell’Admo, l’associazione dei donatori di midollo osseo - chi decide di iscriversi al registro viene informato in maniera precisa. Quando poi si trova una compatibilità ci sono una serie di passaggi duranti i quali si viene seguiti da figure specializzate». 
La frequenza
In Italia per fortuna questi casi non sono frequenti: «Nel 2014 solo il 4% ha rinunciato. All’estero le cifre sono maggiori». I motivi possono essere molti, anche un cambio dello stato di salute del donatore, ma in quel caso il diniego non arriva all’ultimo. «Il momento più critico è quando si deve trovare una data» spiega Paolo De Fabrizi, primario di ematologia del Sant’Eugenio di Roma.
Le rinunce
«Quella della possibile rinuncia è un punto debole di un sistema che ha salvato centinaia di migliaia di vite», aggiunge Ignazio Majolino, direttore di ematologia dell’ospedale San Camillo nella Capitale. 

Rahma contro l’Algoritmo: una ragazza tunisina contro gli stereotipi dell’AI

da https://it.insideover.com/   Rahma  ha quindici anni, lunghi capelli neri ricci e occhi scuri. La faccia pulita, senza trucco né inga...