21.9.23

intervista alla dog trekking Gabriella Cirdei





Essendo, e chi mi conosce lo sa , una persona curiosa ho deciso d'aprofondire  dopo aver  letto 
l'articolo   di  https://www.nemesismagazine.it/   del  9 Settembre 2023   riportato nel post   :<<A spasso con il cane, la nuova frontiera del trekking l'attività di Gabriella Cirdei >>   la vicenda di Gabriella Cirdei, professione dog trekker  intervistandola.  ecco  qua  l'intervista  

 come  mai   hai aggiunto  il ternne   plus  a  “Dog trekking ? 
Con il termine "plus" volevo esprimere un servizio ricercato! Un servizio particolare nel suo genere! Volevo soprattutto differenziarmi dall'attività di dog sitter, che non aveva nulla a che fare con quello che volevo fare io, cioè trekking in montagna con il 4 zampe.
li porti  tu sola   oppure   con i padroni ? 
La particolarità del servizio Dogtrekking_plus, sta proprio nel fatto che il nostro amico/a a quattro zampe passi una giornata in montagna senza il suo proprietario! È come se si stesse prendendo una giornata di ferie dalla propria routine! Alcuni cani, prima di uscire completamente da soli con me vengono accompagnati dal proprietario, giusto il tempo necessario ad associarmi a qualcosa di "bello".
  esperienza  più  bella
L'esperienza più bella, è il percorso di una mia piccolissima zampa-trekker, una pincherina, estremamente diffidente e paurosa! Vederla cambiare in veramente poco tempo, così tanto, mi ha riempito di gioia !!
esperienza  più brutta? 
Esperienza più brutta?Credo secondo me, che potrebbe essere quella di imbattermi in un branco o cani abbandonati. Fortunatamente non è mai successo! Scelgo accuratamente i posti dove uscire: - nei parchi, dove vi è la presenza della forestale e cani randagi oppure ovili non ci possono essere - e solo dopo aver fatto delle pre escursioni dei trekking che ho intenzione di proporre.
ho visto  che   nelle  foto porti  più  cani insieme  come  fai  a farli  andare  d'a   d'accordo ? non  c'è  il rischio che  s'aggrediscono  o  si spaventino ?
Ogni qualvolta vengo contattata per un nuovo futuro zampa-trekker, la prima (anche altre, se è necessario) uscita la faccio solo con lui, proprio perché ho bisogno di conoscerlo, di capire com'è caratterialmente e la sua prestanza fisica. Nello stesso momento anche lui deve conoscermi e capire cosa deve fare con me, e soprattutto la cosa fondamentale, e che dopo lui capisca che verrà sempre riportato a casa sua. Il cane portato in compagnia di un altro suo simile, si diverte molto di più, si stimolano a vicenda, giocano, un po' come noi umani, quando siamo in compagnia di un amico, amica è tutto più piacevole! Per questo motivo provo a portare due, è tutto più bello. Ovviamente già nelle mie uscite capisco chi con chi potrebbe andare d'accordo. Poi propongo, ma la maggior parte delle volte sono i proprietari stessi a propormi degli incontri nei parchi cittadini con i cani che secondo me potrebbero uscire insieme! La socializzazione è fondamentale per i nostri amici a quattro zampe.
  cosa  intendi  quando dici  : << vorrei che l’idea di fondo restasse l’uscita del cane senza il proprietario durante la settimana e con la famiglia nei weekend >>
Moltissime persone mi hanno chiesto di vivere questa esperienza insieme al proprio cane. Per questo motivo ho deciso di seguire il corso come Guida Escursionistica Ambientale, in modo che io possa estendere il servizio ai proprietari/famiglie. Resta di fatto che io amo profondamente l'idea che il cane non resti da solo durante la settimana mentre il proprietario è a lavoro. Ma è anche vero che molte persone non amano andare da sole in montagna, e vorrebbero passate il weekend con il proprio amico a quattro zampe, magari facendo un trekking un po' più impegnativo soddisfando anche le proprie esigenze! Quindi pensavo di combinare le due cose, ovviamente in base anche alle richieste ! 
ho  visto nelle  tue  foto  anche  cani  senza  guinzaglio . ma tu  non dici : <<  è importantissimo fare sempre indossare al cane il guinzaglio, per la sua incolumità e, soprattutto, per la tutela degli animali selvatici che vivono nel bosco. Ricordiamoci sempre che siamo noi i loro ospiti”. >> ?
"... è importantissimo fare sempre indossare al cane il guinzaglio, per la sua incolumità e, soprattutto, per la tutela degli animali selvatici che vivono nel bosco. Ricordiamoci sempre che siamo noi i loro ospiti” È vero, lo sostengo sempre. Infatti quando le zampette sono sole con me sono sempre al guinzaglio! Nel caso in cui ciò non accada, è perché c'è anche la proprietaria. Tra tutti i zampa-trekker l'unico che voi potete aver visto senza guinzaglio è un cane con un vissuto non molto bello, molto energico che non sa "ancora" andare al guinzaglio e che attualmente, insieme alla sua nuova dolcissima proprietaria sta imparando a fidarsi del mondo.

l'autunno sta arrivando e noi siamo ancora qui

 familìglia  crisitiana  di questa  settimana  


20.9.23

la cultura dello stupro colpice ancora . Caso Portanova, la giovane vittima: "Se un gol riabilita dallo stupro non c'è speranza" Dopo Reggiana-Cremonese e la frase in diretta Radio Rai di Zanarini, la giovane di Siena ha deciso di farsi sentire



repubblica  20\9\2023

Caso Portanova, la giovane vittima: "Se un gol riabilita dallo stupro non c'è speranza"
Dopo Reggiana-Cremonese e la frase in diretta Radio Rai di Zanarini, la giovane di Siena ha deciso di farsi sentire

"Il telecronista avrà moglie o figlie, se fossero state loro al mio posto avrebbe detto le stesse cose? E loro lo avrebbero scusato?". A scrivere è la studentessa che ha denunciato lo stupro di gruppo per cui Manolo Portanova è stato condannato in primo grado. Il calciatore adesso milita nella Reggiana, domenica contro la Cremonese ha trovato il primo gol in questa Serie B. Gli occhi però sono puntati su Nicola Zanarini, radiocronista di Radio 1 nella trasmissione 'Tutto il calcio minuto per minuto'. Il giornalista ha commentato la rete definendola "un gol meraviglioso che mette a tacere le polemiche". Anche se Zanarini ha ricordato poco dopo che "a Firenze fra qualche mese ci sarà l'appello", le sue parole hanno fatto il giro dei social e sono state aspramente criticate. La Rai ha fatto sapere di aver avviato una procedura disciplinare.Anche la giovane vittima della violenza avvenuta a Siena si è fatta sentire. Ha scritto una lettera a La Nazione in cui si è scagliata contro il radiocronista: "Non è sentirsi offesa, ma realizzare ancora una volta quanto manchi il rispetto per le vittime di violenza sessuale e in questo caso il rispetto per tutte le donne. Si tratta di sentirsi amareggiata e arrabbiata, comprendendo che siamo ben lontani dal cambiamento. È altresì deprimente notare come il maschilismo patriarcale, di cui tutto ciò è intriso, affonda le radici in affermazioni come queste. Ed è in momenti così che mi chiedo se noi donne siamo ancora ben lontane dal far valere le nostre battaglie...". Ancora la giovane a proposito della frase incriminata: "Si tratta di fare un piccolo passo avanti e farne 5 indietro a causa di un risveglio domenicale in cui la prima cosa che vedo è una radiocronaca in cui vengo tirata in ballo pure se non c’entro nulla, in cui la mia battaglia viene sminuita di fronte ad un gol, in cui si parla di polemica e non di una condanna in primo grado a 6 anni. Ricordo con rito abbreviato".Nella lettera al quotidiano la ragazza conclude chiedendo più delicatezza in determinati commenti: "Se un gol riabilita da uno stupro e si festeggia non abbiamo speranza. Mi chiedo se sia giusto e di buon esempio per la nostra società, per i giovanissimi e per le donne del nostro Paese, consentire un ruolo di tale visibilità, se è il caso di porlo come figura eroica ai giovani della sua squadra e pure alle giovani tifose. La presunzione d’innocenza non può non tenere conto di tutto questo. Soprattutto non può non tenere conto alla sofferenza della vittima e della famiglia. Non a caso si parla di cultura dello stupro". 

no all'obbligo imposto da salvini del crocifisso .si alla libertà facoltativa di esporlo o non esporlo

 canzone    suggerita
Laico reggae -  Avanzi Sound Machine 

 La proposta della Lega di rendere obbligatorio il crocifisso “ben visibile” in ogni luogo pubblico di questo Paese non è solo un’arma di distrazione di massa per distogliere i cittadini dai disastri sul fronte immigrazione, economia, politica estera e qualunque cosa questo governo abbia toccato.  Infatti

 


È anche, e soprattutto, figlia di un’idea di mondo retrograda e paranoica che, attraverso l’ostentazione del simbolo - sia esso una croce, un tricolore, una parola, uno slogan - irregimenta i cittadini e li inquadra in una visione settaria del mondo.L’idea non è certo nuova né particolarmente brillante. La differenza è nel metodo, nella forma, mai come in questo caso sostanza. Un tempo, neppure troppo tempo fa  [ cioè fino al  1985   rinnovo del concordato  \  patti lateranensi   del 1929   aggiunta mia   ]  con quel simbolo si voleva esprimere un circoscritto sistema di valori condiviso da una parte non trascurabile della popolazione.Oggi il crocifisso, nelle mani di questi crociati di cartapesta, è un’arma contundente contro tutto il resto: simboli, culture, religioni, fedi, visioni, colori della pelle, stranieri, tutto ciò che non si conosce o non è allineato.Ovvero l’opposto non solo del concetto di laicità - che è alla base della nostra Costituzione - ma anche e soprattutto dell’unico vero messaggio di cui il cristianesimo più autentico è vera e reale espressione: apertura verso l’altro, solidarietà, inclusione, incontro. Il messaggio di questa proposta è l’esatto contrario. Una dichiarazione di una violenza quasi epocale: qui comandiamo noi, come nelle più primitive tribù e nelle più retrograde delle teocrazie, quelle stesse teocrazie che, in un cortocircuito concettuale, si vorrebbe contrastare anche con gesti come questi. Senza rendersi conto - il Salvini o il Pillon di turno - che, lungi dal combattere gli intolleranti e gli integralisti, hanno finito per diventare come e peggio di loro.                                                                                   Lorenzo  Tosa 


Qualche  mio lettore\ trice   mi chiedera  ma  come    tu non eri per  farlo togliere   dalle  aule   scolastiche  in base    alla laicità ?Vero. Ma   avevo un altra concezione    della  laicità  ovvero quella  che  i " luoghi  statali  " fra  cui  appunto  lascuola  dov'essero   eesenti i  simboli  religiosi  .   Forse  perchè vedo  la  regligione    solo come  qualcosa  di confessionale      e  non come  oggi   anche   ed  soprattutto spirituale    ed  ero  influenzato    (  una  delle mie  tante letture    delle   fra i  14\25   anni   )    da   Don lorenzo Milani    e  dal  suo  gesto


Poi   dopo un  percorso   interiore  culminato    da  un dibattito   fra atei  , laici ,   credenti  organizzato  da  foglio  (  se   non ricordo male  ) durante    la  campagna  refefendaria    del  2004 sulla   procreazione  assistita  ma soprattutto  la lettura   dell'articolo , più  volte  (  anche  di   recente  ) riportato   da  daniela  tuscano   «Quella croce rappresenta tutti» apparso su L'Unità il 22 marzo 1988 firmato da Natalia Ginzburg  ed  riportato  qui integralmente   in quest  articolo   del' https://www.ecodibergamo.it/  ho  cambiato idea  .  l'esposizione     del  crocifisso    dev'essere  facoltativa   , non  imposta  per   legge  \  decreto  come  lo  è  stato   dal 1929  al 1985   e  per  paura  di rendere  decisioni impopolari  o  per  scelta    in alcune  aule  scolastiche     e ne  tribunali c'è  ancora  . 

  

19.9.23

Relazioni a distanza. riflessione in merito di Cristian Porcino

Cristian Porcino approffondisce con la sua esperienza personale questa definizione trovata dalla chat di Bing


 Le relazioni a distanza possono essere suddivise in tre tipi12:

  • Intermittente: quando ci si incontra a intervalli brevi e regolari, come ogni fine settimana.
  • Stabile temporanea: quando si stabilisce un periodo di distanza, come nel caso in cui si va a studiare all’estero per un semestre.
  • Non definita: quando non si ha una data precisa per il ritorno o la fine della separazione.
Le relazioni a distanza comportano una riflessione su come stare insieme, quando vedersi e ovviamente anche come fare quando non ci si potrà vedere3

Ecco  la  sua  lezione  di oggi  





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¹ Relazioni a distanza - Possono funzionare? - Psicologia e benessere (psicologia-e-benessere.it)
² Relazioni a distanza: pro, contro, funzionano davvero? (psicologionline.net)
³ Relazione a distanza: come gestirla e come sopravvivere (davidealgeri.com) 

i violenti attacchi retrogradi ed omofobi alla separazione di tiziano ferro e Victor Allen

 premetto  che  1) non sono  fans ed  non ascolto   di tiziano ferro  2)  sono contrario   alla maternità surrogata  \ utero  in affitto   a rescindee   se coppia  e  omossessuale o  etero  ,  3)  sono  per  le  adozioni  omogenitoriali   ed  il matrimonio  omossessuale  in quanto  gesu   ha  detto   solo amatevi non  ha  specificato se  uomo-uomo  o donna-dona  o uomo-donna  . 4)odio ogni  forma  indipendentemente    etero o  omossesuale   esibizionista  .Ma   gli  interventi  che   ho  letto  en passant   in particolare i  commenti   sul  canale  telegram  di   DC NEWS   all'articolo : <<   Adesso il problema di intestargli i bambini comprati non si pone: Tiziano Ferro annuncia la separazione dal ‘marito’  >> sono  qualcosa di così prevedibilmente e ignobilmente stupido  intrinse  d’odio e scherno partorite in queste ore alla notizia del divorzio tra Tiziano Ferro e Victor Allen C’è chi si scandalizza perché “stanno insieme da quattro anni e già si lasciano”, come se le coppie etero fossero indissolubili e per la vita.Chi squallidamente tira fuori a caso l’utero in affitto e i due figli della coppia (“Le vere vittime sono loro”), come se i figli delle “famiglie tradizionali”  che  si lasciano   o  hanno  delle  fasi  di   crisi  soffrissero meno.Omofobi impenitenti  ma   non solo  che, sull’onda della notizia, vorrebbero rimettere in discussione le adozioni di coppie omogenitoriali e addirittura - udite - i matrimoni  (  anche  se  in  realtà  si tratta  di  unioni  civili  ) omosessuali.E decine di altri deliri conditi dal solito mix di analfabetismo funzionale ed emotivo.Ma non è solo omofobia, c’è di più. C’è l’idea stereotipata che le coppie omosessuali siano o debbano essere, per loro stessa natura, assolute, cristallizzate in una presunta immobilità, magicamente immuni alle difficoltà della vita di coppia e personali che, invece, riguardano tutti.Vi do una notizia: le coppie omosessuali crescono, funzionano, vanno in crisi o finiscono come qualunque altra coppia, con le stesse identiche conseguenze di qualsiasi coppia.Ci sono genitori che affrontano in modo intelligente questo passaggio della vita, chi in modo egoista e chi in modo superficiale o tossico, e - tenetevi forte - nessuna di queste variabili dipende dall’orientamento sessuale. La verità è che, di fronte a una notizia come questa, riportata da Tiziano Ferro sui propri canali con grande delicatezza e molta sofferenza personale, come potete    leggere  dal communicato   dello  stesso     Tiziano Ferro 

ci sono solo due cose che si possono fare : empatizzare o, se proprio non siete in grado  o indifferenti  come  di  solito  faccio io  nella maggior  parte   della  news     sui  vip  e  pseudo    vip   TACERE. o  evitarare  commenti  stupidi   tipo    questo      sulla  mia  bacheca  : << Attacchi non ne ho letto.Prese per i fondelli, si >>
ecco la mia replica

  • Autore
    Giuseppe Scano
    ******e queste secono te sarebbero prese per i fondelli ? secondo me sono attacchi \ insulti belli e buoni . commenti presi dal canale telegram di https://www.dcnews.it/
    Mara Balestri, [19/09/2023 12:11]
    Fai schifo🤮🤮🤮
    Gino, [19/09/2023 12:17]
    😂
    Giusy, [19/09/2023 12:21]
    Ma andate affanculo
    Giusy, [19/09/2023 12:21]
    Frocioni.
    Pietro R., [19/09/2023 12:42]
    Invertiti
    Marco Gabrielli, [19/09/2023 12:49]
    Ma fatti un clistere coi vetri tritati
    RobbieS, [19/09/2023 13:20]
    Adesso il marito o moglie (?) nel divorzio lo spennerá come un pollo, lasciandolo in mutande.
    clara, [19/09/2023 13:25]
    Chi dei 2 mantiene chi? E i figli sono di colui che li ha partoriti ? Se si, da dove?
    Rodolfo Rizzotto, [19/09/2023 13:32]
    Imbecille patentato
    Lorenzo, [19/09/2023 13:42]
    I figli? I bambini comperati vuol dire..ecco i risultati dello schifo che vorrebbero diventasse normalità. Una minoranza di disadattati, stranamente tutti benestanti, che vuole dettare le proprie regole alla maggioranza. In democrazia non funziona così...
    Mara Balestri, [19/09/2023 12:11]
    Fai schifo🤮🤮🤮
    Gino, [19/09/2023 12:17]
    😂
    Giusy, [19/09/2023 12:21]
    Ma andate affanculo
    Giusy, [19/09/2023 12:21]
    Frocioni.
    Pietro R., [19/09/2023 12:42]
    Invertiti
    Marco Gabrielli, [19/09/2023 12:49]
    Ma fatti un clistere coi vetri tritati
    RobbieS, [19/09/2023 13:20]
    Adesso il marito o moglie (?) nel divorzio lo spennerá come un pollo, lasciandolo in mutande.
    clara, [19/09/2023 13:25]
    Chi dei 2 mantiene chi? E i figli sono di colui che li ha partoriti ? Se si, da dove?
    Rodolfo Rizzotto, [19/09/2023 13:32]
    Imbecille patentato
    Lorenzo, [19/09/2023 13:42]
    I figli? I bambini comperati vuol dire..ecco i risultati dello schifo che vorrebbero diventasse normalità. Una minoranza di disadattati, stranamente tutti benestanti, che vuole dettare le proprie regole alla maggioranza. In democrazia non funziona così...
    filippo, [19/09/2023 13:51]
    Pervertiti, froci e culattoni con bambini, questi sono pedoli sottili, ma x fortuna DIO vede e provvede x la nuova sodoma e gomorra. Guai, guai, guai a voi malvagi che osate toccare questi miei piccoli xché userò la mia Terribile Giustizia voi che profanate i bimbi.
    Anastasio, [19/09/2023 13:55]
    E ne compra altri due in Italia ma che schifo ma non si vergogna un pochino no niente niente che faccia tosta
    Bruna Bussani, [19/09/2023 14:03]
    Un cog...e 🤮
    Antonio, [19/09/2023 14:08]
    Ma vergognati, coglione! I bambini non merce in mano ai culatoni.
    Patty Xxx, [19/09/2023 14:41]
    Alberto Cognome, [19/09/2023 14:48]
    E a pensare che fanno più cariera loro 😯 questo per realizzare un sogno dovrebbe andare a schiaffeggiare i pomodori a finché non diventino rossi 🤣🤣🤣🤣🤣🤣 che tristezza
    Matteo, [19/09/2023 15:02]
    Ma di che si lamenta? Questa notizia era l'unica cosa che potesse spezzargli il cuore poiché la miocardite non colpisce il cuore di chi ha fatto il placebo.
    Monica Marchini, [19/09/2023 15:40]
    Che paias.....
    Sunmoon, [19/09/2023 15:56]
    Altro stronzo
    85121 Capri, [19/09/2023 16:12]
    Arrogante presuntuoso egoista
    Grazia, [19/09/2023 16:43]
    Anna Maria Ceschia, [19/09/2023 16:48]
    E adesso quei poveri bambini che non hanno nessuna colpa che fine faranno???? VERGOGNATEVI 🤮

  • con questo è tutto alla prossima

17.9.23

Quando un kicker sassarese atterrò nell’olimpo del football Massimo Manca, 59 anni,Ora vive negli Stati Uniti L’avventura di Massimo Manca: nel 1987 Mr Automatic in campo negli Usa Stella del college, fu il primo italiano di sempre a segnare un punto nella Nfl

 


La straordinaria storia di Massimo Manca, praticamente sconosciuta in Italia al di fuori del ristretto ambito degli appassionati di football americano, e ancora meno nota in Sardegna, è stata al centro dell’incontro tenutoi il 14 settembre nella Biblioteca Popolare dello Sport di Sassari. Dove “Mr Automatic” nella sede di via Turritana 76b ha raccontato la sua storia e le sue imprese al di là dell’Atlantico e per dialogato con gli ospiti ingresso è gratuito, sino a esaurimento posti. L’ex giocatore di Penn State Nittany Lions, San Francisco 49ers e Dallas Cowboys ripercorrerà le tappe della sua vita e della sua carriera, dall’adolescenza a Sassari sino a uno dei college più prestigiosi degli Stati Uniti, con l’approdo finale nel mondo dei professionisti della National Footbal League. Escludendo gli emigrati e i figli di emigrati di inizio Novecento, i giocatori italiani scesi in campo in NFL nel dopoguerra si possono contare con le dita di una mano. Tra questi, il primo in grado di segnare un punto in una partita ufficiale è stato proprio il kicker sassarese, autore di un calcio da 3 punti con la maglia dei Bengals in un match in casa dei Seattle Seahawks. L’iniziativa in programma domani pomeriggio è organizzata dalla Biblioteca Popolare dello Sport e dall’associazione Memoria Storica Torresina in collaborazione con la libreria internazionale Koinè Ubik e con il patrocinio della delegazione Sardegna della Fidaf, la Federazione italiana di American football.

 DA LA NUOVA SARDEGNA DEL 13\9\2023


 Le maglie da gioco dei Nittany Lions e dei Cincinnati Bengals sono conservate come reliquie nella casa di Philadelphia. Quelle dei Dallas Cowboys e dei San Francisco 49ers, sudate e indossate ma mai in gare ufficiali, hanno un posto di riguardo nello stesso armadio. Nella villetta famiglia, nel quartiere sassarese di Sant’Orsola, sono rimasti pochi cimeli: riviste, qualche cartolina autografata, un poster, le lettere di convocazione su carta intestata di alcuni dei migliori college degli Stati Uniti d’America. «In mezzo c’è il mare, ma per me saltare da una parte all’altra dell’Atlantico non è mai stato un problema». Mr Automatic Da questa parte dell’oceano Massimo Manca è semplicemente “il figlio americano” del profesor Mariolino Manca, insegnante di inglese ed ex preside del Magistero all’università di Sassari,

candidato sindaco a metà anni Novanta. Ma sulla sponda opposta, là dove il football americano è una religione e dove il Superbowl rappresenta un rito sacro per milioni di sportivi, Massimo Manca è Mr Automatic: una leggenda dell’università di Penn State, ma anche il primo giocatore italiano di tutti i tempi ad avere segnato un punto nella NFL, il campionato professionistico più importante del mondo. «In realtà anche in America soltanto in pochi si ricordano del mio vecchio soprannome – sorride Manca –. Me lo diedero al college, dopo una partita contro Notre Dame nella quale avevo giocato discretamente». “Discretamente” significa che quel giorno di novembre del 1985 aveva migliorato il nuovo record di Penn State, con cinque calci realizzati nella stessa partita, uno dei quali dalle 50 iarde. Un’impresa celebrata anche dalla prestigiosa rivista specializzata Sports Illustrated. Da Sant’Orsola alla NFL Quella di Massimo Manca è la storia di un treno preso al volo e di una corsa troppo breve, ma che ha lasciato un segno indelebile negli annali del football americano. Una storia partita da Sant’Orsola e arrivata sino ai massimi livelli, in stadi leggendari traboccanti di folla. «Sono nato a Sassari nel 1964 – racconta Manca –. Ho studiato alla media numero 2. Mio padre e mia madre erano insegnanti e già allora avevamo iniziato a fare un po’ avanti e indietro tutti insieme negli Stati Uniti per i loro impegni di lavoro nelle università americane. Un anno qua, un anno là. A Sassari ho provato a giocare a basket e anche a calcio, insieme a mio fratello Maurizio ci siamo allenati per un po’ con le giovanili della Torres: io calciavo indifferentemente con entrambi i piedi ma ero lento e non è che fossi così entusiasta di giocare. Poi ci siamo trasferiti in Nevada e a un certo punto, quando i nostri genitori sono tornati a Sassari, io e Maurizio siamo rimasti a fare l’high school». La stella del college I due fratelli Manca si mettono in evidenza giocando a football e al momento di scegliere il college vengono subissati di lettere di convocazione: Massimo parte per la costa Est e va a Penn State, vicino a Philadelphia; Maurizio, approda alla Virginia University, dove avrà una buona carriera a livello di college, prima di tornare definitivamente in Sardegna. La stella di casa è Massimo, 90 chili di muscoli e la dinamite nei piedi: nel 1982, nel suo anno da freshman (cioè da esordiente), vince il titolo nazionale. Nel 1985 i suoi Nittany Lions perdono in finale con Oklahoma, ma nel 1986 arriva uno storico bis: tra i circa 2mila atleti che dal 1887 hanno giocato a football nell’università della Pennsylvania, soltanto uno ha vinto due titoli Ncaa mettendo a segno un punto in entrambe le partite: è Massimo Manca, che a Penn State indossa la maglia numero 10 e con il suo calcio potentissimo piazza un record dopo l’altro. Ci sono, come detto, i 5 calci realizzati in una sola partita, nel 1985. C'è poi una serie di 13 calci consecutivi senza errori, nella stessa stagione, e ancora un “kick” realizzato al Giant Stadium di New York da 53 yard, oltre 40 metri. Il treno dei desideri Il sogno della Nfl è a portata di mano, ma ogni metro va sudato: infatti al Draft del 1987 il nome di Manca non viene chiamato. Poi, a tutta velocità, ecco arrivare il treno che va preso al volo. «Succede che a inizio autunno i giocatori proclamano uno sciopero per questioni economiche. I presidenti delle squadre però decidono che il campionato deve andare avanti e così vanno a caccia di sostituti validi. Io firmo con i Cincinnati Bengals e scendo subito in campo». Il 4 ottobre 1987 Massimo Manca fa il suo esordio in NFL davanti a 60mila spettatori al Riverfront Stadium contro i San Diego Chargers. Prima di lui, nel dopoguerra, solo un italiano aveva calcato i campi dei Pro: Sandro Vitiello, nel 1980. Una settimana più tardi, a Seattle, il kicker sassarese fa la storia: con un calcio dalle 28 iarde realizza i suoi primi punti 3 punti. Sono anche i primi punti mai segnati nella NFL da un giocatore italiano: prima di vederne un altro passeranno 30 anni esatti. Il 18 ottobre Massimo gioca ancora, contro Cleveland. Fine corsa. Nei giorni successivi lo sciopero finisce, i titolari rientrano e le riserve si mettono a sedere. «Sono rimasto tra i professionisti per altre due stagioni: con i San Francisco 49ers e i Dallas Cowboys. Ero conosciuto, avevo mercato, ma nel football i ruoli e le gerarchie sono estremamente definite, soprattutto nel ruolo di kicker. Io mi sono trovato davanti titolari forti ed esperti, a quelle condizioni puoi stare anni in panchina senza mai scendere in campo. Diciamo che serve anche un po’ di fortuna. Per me il treno passato a ottobre 1987 non è più passato. Ho giocato ancora con Barcellona, partecipando alla World League e calcando l’erba di Wembley. Poi ho chiuso a Roma, non avevo neanche trent’anni. Ma non ho nessun rimpianto». Un’esperienza vissuta intensamente e che tanti anni dopo è piacevole rievocare. «Sono rimasto a vivere in America, mi sono sposato e mi occupo di strumenti sanitari legati alla cardiologia. I miei due figli Jake ed Ellie si sono laureati a Penn State, come me, ma non hanno fatto strada nello sport. In questi giorni siamo tutti in vacanza qua, a Sassari, come ogni estate». Con loro c’è anche il professor Manca, cioè nonno Mariolino. «A lui è legato il mio ricordo più bello su un campo da football – dice Massimo –. Giocavamo a New Orleans davanti a 70 mila spettatori e a un certo punto, voltandomi verso le tribune, sono riuscito a scorgere papà in mezzo alla folla». Più emozionante dell’esordio in NFL, più reale di un sogno bellissimo e breve, consumatosi in appena 15 giorni.

ipocrisie proibizioniste Il governo ha finanziato con il Pnrr le società di cannabis light. Ora le chiude per decreto. un bel contributo all'occupazione

 

Il governo ha finanziato con il Pnrr le società di cannabis light. Ora le chiude per decreto

Il governo dà, il governo toglie. Un esempio tra tanti: un’azienda che vende prodotti a base di cannabis legale, la milanese Just Mary, ha ricevuto un generoso contributo alla sua attività da un bando pubblico, finanziato con i fondi del Pnrr: 65 mila euro erogati tramite l’agenzia Simest (controllata da Cassa depositi e prestiti) a tasso agevolato e con il 10% a fondo perduto. La beffa è che lo stesso Stato che ha concesso quei fondi è rappresentato da un governo che fa la faccia cattiva non tanto con gli spacciatori di sostanze illegali, ma con chi vende quelle lecite: la stretta decisa dall’esecutivo sui prodotti a base di canapa restringe enormemente lo stesso mercato che gli investimenti pubblici erogati dovrebbero allargare.

Con un decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale il 21 agosto, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha inserito il cannabidiolo nella testo unico delle “sostanze stupefacenti e psicotrope”. Il Cbd è un principio attivo della cannabis che non ha alcun genere di effetto psicoattivo su chi lo assume, a differenza del Thc (quello contenuto nelle sostanze illegali). Prina del provvedimento, i prodotti a base di cannabidiolo erano venduti a uso galenico nelle farmacie e nei negozi specializzati. Dal 20 settembre, invece, gli oli di canapa e gli altri preparati a base di Cbd – esclusi quelli “da fumare”, le infiorescenze – non potranno più essere messi in commercio, se non in farmacia. Rischia di essere un colpo letale per l’intero mercato della cosiddetta Cannabis light, che era già stato minacciato da un provvedimento identico firmato da Roberto Speranza; lo stesso ex ministro della Salute nel 2020 aveva però deciso di sospendere il suo decreto e congelare l’inserimento del cannabidiolo nella tabella degli stupefacenti. Il suo erede ha completato l’opera.

“Il governo italiano finanzia le società di olio Cbd come la nostra, ma poi ci impedisce di lavorare. Tutto questo mentre continua a fiorire il mercato di marijuana illegale della criminalità”, spiega Matteo Moretto, titolare di Just Mary. Da una parte i fondi pubblici alle aziende, dall’altra la stretta alle stesse imprese finanziate; da una parte gli show a Caivano, dall’altra il pugno duro contro un mercato legale. “Se trattano così i loro investimenti si capiscono i problemi a trovare risorse per la legge di Bilancio – continua Moretto – il mercato della Cbd è ancora piccolo ma in espansione, mentre la piena legalizzazione della marijuana, come in California, porterebbe allo Stato fino a 5 miliardi di euro”.