26.12.23

perchè non posso non dirmi cristiano

canzoni  suggerite

Sono nato ed cresciuto nell'ultima frase della guerra fredda e la fine delle vecchie ideologie . Nello scon tro tra atei ( marxisti ) e cattolici pre conciliari ed tra cattolici pre conciliari e cattolici conciliaristi e del dissenso ( cattolici di si sinistra \ cattocomunisti ) . E nel contesto anni 60\70 ed edonismo \ riflusso anni 80 . Aderi alla religione cattolica in quanto era obbligatoria visto che erano in vigore almeno fino al 1985\6 i patti di lateranensi . Poi fra i 14 \16 anni grazie ad un prof di religione non confessionale che
integrava lo studio della religione cattolica con storia dele reliugione  ed in contatto con gente di religione non cattolica passai ad una religione più laica e spirituale  anche  se  attrtraverso uno scoramento  visto  i  crimini    che   sono  stati commessi (  ed  ancora   vengono  commessi ) nel  nome di Dio   o  di  un  divinità  della corso della storia .Poi sono arrivatoi arrivato anche se per strade diverse a credere in manera laica


dalla bacheca     fb   di   Dario Di Stefano
Renato Circoforum Curci

È dura doverlo ammettere, ma mi sbagliavo. Io, che per tutta la vita ho avversato fieramente il cristianesimo, convinto come sono che l'essere umano non abbia bisogno delle religioni per comprendere ciò che è bene e male e come regolarsi col prossimo, sbagliavo. I miei conspecifici contemporanei stanno sostituendo il cristianesimo (che fra tutti i suoi difetti aveva degli insegnamenti validissimi di fondo: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te, siamo tutti fratelli) con un mix di robe orientali male apprese e peggio digerite che puntano ad un individualismo forsennato, feroce e totalizzante, dove l'unica misura del giusto nel fare un qualcosa è che questa ci faccia stare bene.
Distruggi tutto, fottitene di tutti, salta addosso ai tuoi bisogni purché TU stia bene. Insegnamenti per chi vive in un'isola deserta. O in una caverna. Sfortunatamente la maggior parte di noi è a contatto coi propri simili e con loro va trovata, se non un'intesa, quantomeno una convivenza pacifica fondata su un assioma di fondo: siamo tutti sulla stessa barca. Ed è pure tarlata.
Buone feste a tutti, manteniamoci forti ed uniti.



e    quindi mi   condivido    questo  video  di    @atheistpriestess #fede #cristianesimo #verità #eresia ♬ suono originale - Margherita D.

che  ha    provocato    un  interessante   dibattito     facebook 
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Pina Sechi, Eugenio Bisbabbo Crispo e altri 6
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Gavino Deidda
Che accozzaglia di banalità
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Gavino Deidda
Giuseppe Scano all' inizio ha detto qualcosa di sensato, poi la solita banalità scontata... Riflettici un po' sopra
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Giuseppe Scano
Gavino Deidda mah ame sembra di no. Ci ho riflettuto
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Omar Arcano
Il cristianesimo è già una forzatura di per sé, ma questa ragazza fa passare una religione per una farsa a scopo politico. Già il suo nickname la dice lunga sulla sua confusione mentale. Voto 3
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Giuseppe Scano
Omar Arcano mah s me sembra il contrario
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Eugenio Bisbabbo Crispo
Questa ha studiato all'asilo degli idioti.
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Eugenio Bisbabbo Crispo
Giuseppe Scano perché è di un'ignoranza abissale
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Giuseppe Scano
Eugenio Bisbabbo Crispo mah ame e sembrato di no
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Giuseppe De Martis
Giuseppe Scano Giuse' , laca paldi ! Non ni ali la pena . Biatu tu cai tanta pazenza, eu no vi la focciu più , mani infadatu da undi no v ' è no vesci . Ciao buone feste
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Giuseppe De Martis
Brava ! È un po complicato capirla ma se si riascoltano le sue parole senza preconcetti e pregiudizi si può convenire che c ' è molta verità in quanto dice .
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Pina Sechi
Una frecciata per i bigotti che difendono il presepio, il crocefisso, il credo religioso solo perchè è "una tradizione".
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Antonio Deiana
No, vabbè, grazie per queste profondissime riflessioni…
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Gigi Casu
Ha perfettamente ragione, tutto giusto!
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Sign OfSound
Non fa una piega. Io la chiamo coerenza cristiana tipo: “l’embrione ha diritto di vita” e poi lasciano affogare i bimbi nel mare senza batter ciglio…
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Giuseppe Scano
Antonio Deiana quei governanti che usano la religione ed la fede come propaganda



a voi capire da che parte sto e del perchè più  come un  tempo non posso non dirmi "cristiano" (  anche  se   in maniera  non  raticante   e    e  in maniera  laica  )   riferimentio  al breve   scritto : <<Perché non possiamo non dirci "cristiani">  Benedetto Croce del 1942
  da  Perché non possiamo non dirci "cristiani" - Wikipedia

nel quale l'autore sostiene che il
 Cristianesimo ha compiuto una rivoluzione «che operò nel centro dell'anima, nella coscienza morale, e conferendo risalto all'intimo e al proprio di tale coscienza, quasi parve che le acquistasse una nuova virtù, una nuova qualità spirituale, che fino allora era mancata all'umanità» che per merito di quella rivoluzione non può non dirsi "cristiana".
«Gli uomini, gli eroi, i geni» che vissero prima dell'avvento del Cristianesimo «compirono azioni stupende, opere bellissime, e ci trasmisero un ricchissimo tesoro di forme, di pensiero, di esperienze» 



 

Dedicato alle maestre del #cucù.Daniela Tuscano







Humans of Bombay
Ieri alle 06:29 ·




"Vendo decorazioni natalizie ormai da un decennio e adoro questo periodo dell'anno! Sono un uomo musulmano, e spesso le persone mi chiedono "come mai ho scelto di fare questo... e a quale religione appartengo? La mia risposta è semplice: seguo l'Islam e sono molto religioso, ma perché questo dovrebbe limitarmi comunque?
Parlo fluentemente marathi, mi piacciono le storie del Ramayan e mando entrambi i miei figli in una scuola cattolica... Ecco cosa significa la religione... accettazione e rispetto.
Anche ora, molti dei miei clienti non sono necessariamente cattolici o cristiani... ma sono altrettanto entusiasti di decorare i loro alberi! La religione non è mai fatta per creare una divisione: si tratta di unire le persone con amore. L'unica cosa che dovremmo seguire con fermezza è il più grande potere che abbiamo. "

una piccola riflessione su un medico e su una sanità di altri tempi. di Emiliano Morrone

Premetto che  non sono  Calabrese    ,   come Emiliano  , ma  avendo passato la mia infanzia  con  questo  tipo   di sistema  sanitario   concordo  con lui . Perchè  certe  cose vannoal di là del regionalismo  e  provincialismo  . 

  da  Emiliano Morrone  Emiliano Morrone



 Buongiorno per tutto il giorno, un caro saluto e rinnovati auguri di buone feste. Qui una piccola riflessione su un medico e su una sanità di altri tempi. Grazie per l'attenzione e cordiali saluti


A San Giovanni in Fiore se n'è andato in silenzio Biagio Guzzo, uno degli ultimi medici della generazione precedente, quella che ha visto nascere il Servizio sanitario nazionale con la grande riforma del '78, della cattolica Tina Anselmi. Del dottore Guzzo hanno scritto in tanti, ricordandone la bravura, l'umanità e l'altruismo. Il ritratto più bello l'ha firmato
Biagio Simonetta, giornalista professionista che con pennellate da maestro ci ha restituito il vissuto e la missione di Guzzo, rimasto medico sino alla fine: vicino ai pazienti, lontano dal denaro, dai media e dal culto di sé. Codeste
microstorie ci aiutano a riflettere sui paradossi della modernità: in Italia avevamo i medici, come Guzzo, che venivano a casa e di ciascuno custodivano in mente il fascicolo sanitario e molto di più. Oggi non abbiamo medici ma spopola la medicina telefonica. Nel '92 la sanità fu aziendalizzata e nel 2001 regionalizzata. Nel 2010, poi, venne introdotta l'autonomia delle università e alle facoltà di Medicina si accede ancora con test spesso assurdi o talvolta truccati, come le cronache hanno riportato. Non mi pare che ci sia stato un apprezzabile guadagno in termini di salute e di eguale disponibilità delle cure. La sanità è ormai per i ricchi e la nostra memoria dura un attimo, mentre la coscienza tace, tra i rumori scomposti del web.


25.12.23

non sempre si riesce ad evitare di farsi le seghe mentali . a che serve vivere se poi dobbiamo morire

Colonna   sonora

Far finta d'essere sani - Giorgio Gaber

Senso  -  Vasco Rossi ⁕


 Lo  so  che   devo smettere   di farmi seghe mentali    e mettere  in pratica  questo


manon sempre   siu  può fuggire    dal farsi   ed  rifarsi      certe  domande   .
Ora   
La domanda "a che serve vivere se poi si muore" quesito filosofico che ha tormentato ed tormenta l'umanità ( sottoscritto comreso ) per secoli non sempre si riesce ad eluderla ed Non esiste una risposta definitiva, poiché il senso della vita è una questione di fede o di opinione personale.Tuttavia, ci sono alcune possibili risposte a questa domanda che possono essere considerate.Una possibile risposta è che il senso della vita è semplicemente di vivere. La vita è un dono prezioso, e anche se è breve, è importante viverla al massimo. Possiamo farlo sperimentando il mondo che ci circonda, coltivando relazioni significative con gli altri e perseguendo le nostre passioni.Un'altra possibile risposta è che il senso della vita è di lasciare un segno sul mondo. Possiamo farlo facendo del bene agli altri, contribuendo alla società o creando qualcosa di duraturo. Quando moriamo, vogliamo essere ricordati per le nostre azioni positive.
Ecco il mio dialogo interiore


a che serve vivere se poi si muore


La domanda "a che serve vivere se poi si muore" è una domanda filosofica a cui  non esiste una risposta definitiva, poiché il senso della vita è una questione di fede o di opinione personale.Tuttavia, ci sono alcune possibili risposte a questa domanda che possono essere considerate.Una possibile risposta è che il senso della vita è semplicemente di vivere. La vita è un dono prezioso, e anche se è breve, è importante viverla al massimo. Possiamo farlo sperimentando il mondo che ci circonda, coltivando relazioni significative con gli altri e perseguendo le nostre passioni.Un'altra possibile risposta è che il senso della vita è di lasciare un segno sul mondo. Possiamo farlo facendo del bene agli altri, contribuendo alla società o creando qualcosa di duraturo. Quando moriamo, generalmente ,vogliamo essere ricordati per le nostre azioni positive.
 Inoltre La vita, nonostante la sua fine inevitabile, è piena di esperienze, apprendimenti, relazioni e momenti che la rendono preziosa. Molti ritengono che il significato della vita risieda nel viaggio stesso, non nella destinazione. Vivere ci permette di sperimentare gioia, amore, crescita personale, e di lasciare un impatto positivo sul mondo e sulle persone intorno a noi. Ricorda, ogni vita ha un valore intrinseco e unico.Infine, è anche possibile che il senso della vita sia semplicemente di imparare e crescere. La vita è un'opportunità per esplorare il nostro potenziale e diventare la persona migliore che possiamo essere. Possiamo farlo affrontando le sfide, imparando dagli errori e sperimentando cose nuove.In definitiva, la risposta alla domanda "a che serve vivere se poi si muore" è una questione personale. Ognuno deve trovare il proprio senso della vita e ciò che lo rende felice
Ecco alcune idee specifiche su come trovare il senso della vita:
  • Cerca di capire cosa ti appassiona. Cosa ti rende felice? Cosa ti fa sentire vivo? Una volta che hai capito cosa ti appassiona, puoi iniziare a concentrarti su queste cose.
  • Crea relazioni significative con gli altri. Gli esseri umani sono creature sociali e abbiamo bisogno di relazioni significative per vivere una vita piena. Dedica del tempo alle persone che ami e che ti amano.
  • Aiuta gli altri. Aiutare gli altri è un modo meraviglioso per trovare un senso di scopo e di realizzazione nella vita. Trova un modo per contribuire alla tua comunità o al mondo in generale.
  • Rifletti sulla tua vita. Prenditi del tempo per pensare a ciò che è importante per te e a cosa vuoi realizzare nella vita. Riflettere sulla tua vita può aiutarti a trovare il tuo senso di scopo e direzione.

Ricorda che il senso della vita è un viaggio, non una destinazione. Non c'è una risposta giusta o sbagliata, e ciò che è importante è che tu trovi qualcosa che ti dia significato e scopo.


Ok Ma se non c'è un fine, perché dovrei fare qualcosa ?

Il fatto che la vita possa non avere un fine prestabilito non significa che le azioni che intraprendiamo non abbiano valore. Molti ritengono che il significato della vita non sia un destino finale ma ,come dicevo prima,piuttosto le esperienze che viviamo, le relazioni che costruiamo, e l’impatto che abbiamo sul mondo intorno a noi.Fare qualcosa, come imparare una nuova abilità, aiutare gli altri, o perseguire una passione, può arricchire la nostra vita e dare un senso di realizzazione. Inoltre, le nostre azioni possono avere un impatto significativo sugli altri e sul mondo, anche se non ci rendiamo conto immediatamente di questo impatto.In definitiva, il “perché” dietro le nostre azioni è spesso una questione molto personale e può variare da individuo a individuo. Potrebbe essere utile riflettere su ciò che ti dà gioia, soddisfazione e un senso di scopo nella vita.

Come posso superare la sensazione di vuoto o mancanza di significato nella mia vita ?

A  quest'ultima domanda     rispondo con ei  consigli trovati online    su  siti d'auto   aiuto     che  ogni tanto  davanti a  domande  del genere  controllo e  faccio riferimento   . Infatti  capire come superare la sensazione di vuoto o mancanza di significato può essere una sfida. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti:

  1. Esplora i tuoi interessi: Trova ciò che ti appassiona. Può essere un hobby, un’arte, uno sport, o qualsiasi cosa ti faccia sentire vivo e coinvolto.

  2. Stabilisci obiettivi personali: Avere obiettivi a breve e lungo termine può dare un senso di direzione e scopo alla tua vita.

  3. Collegati con gli altri: Le relazioni positive con amici, familiari e colleghi possono arricchire la tua vita e darti un senso di appartenenza.

  4. Prenditi cura di te stesso: Mantenere una buona salute fisica e mentale può migliorare il tuo benessere generale e la tua autostima.

  5. Cerca aiuto professionale: Se la sensazione di vuoto persiste, potrebbe essere utile parlare con un professionista della salute mentale, come un terapeuta o un consulente . Ricorda, è normale avere momenti di dubbio e incertezza. Non sei solo in questo, e ci sono risorse disponibili per aiutarti. Se ti senti sopraffatto, non esitare a cercare aiuto


Oppure senza  fare  voli pindarici   ed   elucubrazioni inutili  pensare    che  la vita un senso non ce l'ha.⁕ e cercare  di  non dare     sempre   un senso a tutto

24.12.23

ma basta parlare dei FERRAGNEZ

canzoni in sottofondo


Ormai    ,  almeno  fino alla  loro  prossima  trovata  pubblicitaria   o polemica  creata ad  arte  , non  c'è niente  di  nuovo  . 
Così facciamo solo  il loro  gioco  cioè è  cocome  sparare  sulla  croce   rossa   o   come  si  diceva  un  tempo   tu uccidi un  un  uomo morto   . Si è già scusata  (  o  ha  fatto  finta  dipende  dai  punti  di  vista  )   basta infierire  . Essi  sono  solo  una   parte  del sistema   sociale  economico coime  evidenzia  questa  intervistra      a Massimo Coen Cagli, fondatore della Scuola di Fundraising   su   il   Fq  d'oggi


   
 e 
   di  cui  si è  già parlato  nell'articolo    sempre  del   FQ  del 23\12\2023 da me  riportato nel precedebnte    post     chge   potete    trovare  qui   e  di cui  <<  [....] Oggi Contessa ha cambiato sistema\Si muove fra i conti cifrati\ Ha lobby potenti ed amici importanti\E la sua arma più forte è comprarti,\La sua arma più forte è comprarti [... ] ⁕  >>
alla faccia di chi mi dice Ridicolo arrampicarsi sugli specchi in questo modo per condannare un personaggio verso il quale hai sempre mostrato astio e antipatia. Perchè non chiedi di varare una legge che proibisca qualsiasi tipo di pubblicità e che obblighi tutti i personaggi noti a presentarsi in pubblico coperti da un sacco? [....] Bah,non sembra e gli atteggiamenti posso condividerli o meno. Se fosse solo per il comportamento dovresti essere piu' obbiettivo , vai a leggere cosa c'è scritto sotto la confezione del pandoro e non mi ricordo tutto questo casino per i 49 milioni d Salvini e per li soldi nostri sputtanati a piene mani dalla Santanche'. Astio=Sentimento di malanimo e di rancore covato verso persona da cui si ritiene d’avere ricevuto gravi torti, o causato da invidia o gelosia. Credo sia ora di darci un taglio, fate appello alla vostra fantasia senza fossilizzarvi su questo personaggio perchè Codacons è il proverbiale bue che dice cornuto all'asino. Guarda caso la mancanza di trasparena dell'associazione è stata portata all'attenzione di tutti da Fedez e Calenda. [...] 
parliamo di cose più serie prechè come    giustamente    come  mi  hanno fatto notare  e  come     ho notato   [... ]Ciliegina sulla torta tutto questo polverone ha nascosto perfettamente le ultime infauste decisioni dell'attuale governo. Proviamo a maturare...











23.12.23

Dal clima al femminismo: il buon cuore è un business Il social washing è ovunque, i marchi e gli influencer lo usano per posizionarsi, spinti dalle analisi di mercato


FACEBOOK TVBOY
Doni e selfie Un murales di tvboy apparso ieri a Milano con Chiara Ferragni che fa la carità



Gli hanno trovato un termine preciso: woke washing, che stando alla migliore delle traduzioni rintracciabili sarebbe l’usare “temi di giustizia sociale come strategia di marketing”. Da qui discende una declinazione al dettaglio quasi infinita – green washing, social washing, rainbow washing, mental health washing, curve washing, white washing, pink washing – a seconda della tematica sociale che si sceglie di appoggiare perché potrebbe avere (anche) un ritorno di immagine sui potenziali clienti.Eni, ad esempio, è accusata di greenwashing dagli ambientalisti: l’ultimo Sanremo era targettizzato (lunghi siparietti fuori dal teatro con gli striscioni inquadrati) con il marchio del suo braccio “green” Plenitude mentre l’azienda continuava a cercare e siglare accordi per l’estrazione di petrolio e gas.SU TIKTOK, invece, ha fatto molto discutere la decisione di Martina Strazzer, fondatrice del brand di gioielli “Amabile”, di uscire con una collezione dal titolo “Amore Dannoso” dedicata a “chiunque come me è stata o è vittima di violenza psicologica o fisica” a pochi giorni dal femminicidio di Giulia Cecchettin. In quel caso, dopo video di critiche, l’influencer ne ha pubblicato uno in cui annunciava che il 100% dei ricavi sarebbe stato destinato a un’associazione modenese per le donne e un altro in cui spiegava che la collezione era pensata da tempo. Tempismo sfortunato e ottimo recupero, sul filo del rischio reputazionale.Lo stesso rischio che potrebbe correre se venisse fuori il nome degli influencer che, come raccontava ieri nelle sue storie di Instagram Micol Ronchi, la sorella della ragazza scomparsa da giorni, alle richieste degli utenti di diffondere l’appello per trovare Anastasia avrebbero risposto “devo sentire il mio agente”.Le aziende, in realtà, lo chiamano “corporate activis m ” e l’accezione positiva che ha per loro spiega la reazione di chi per difendere i Ferragnez nel Pandorogate accusa altri di non fare abbastanza beneficenza solo perché non documentata. A fomentarlo, decine di analisi di mercato. Secondo Mktg, l’86% dei consumatori vuole un marketing cause-driven, cioè desidera che il brand si impegni in una causa sociale. Uno studio di Edelman dice invece che il 57% del campione si aspetta posizioni definite sulle questioni sociali di rilievo. E che i consumatori sono disposti a pagare di più per questo. Si parla però poco di trasparenza. Gli influencer, poi, come spiega anche il sito specializzato be2be, sono ormai dei marchi. “E se in passato il focus del marketing era il prodotto, oggi è il consumatore con tutte le sue emozioni, pulsioni e convinzioni... spacca gli utenti e i consumatori, ma parla a un target molto preciso, lo prende per il cuore”. Rossella Sobrero, fondatrice del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, su Vita.it pare bocciare questa modalità. “Diventa urgente prendere le distanze da personaggi che, grazie al patrimonio di follower, rischiano di diventare punti di riferimento sui temi sociali, senza nessuna competenza”. E Ferragni non è l’unica. “Sono molti i personaggi famosi che sembrano battersi per una buona causa: in alcuni casi si tratta di esempi negativi di influactivism, parola inventata negli Stati Uniti per definire chi utilizza i social per rafforzare community numerose e sempre più attive”.ANCHE  CONSUMATORI CHIEDONO IMPEGNO, MA SERVE ANCHE TRASPARENZA perché, ormai, gli influencer sono i nuovi perfetti testimonial di tutto. A Pasqua, per dire, le uova hanno puntato su una fitta pletora di content creator come testimonial, andando oltre i tradizionali cartoon: oltre a quelle della Ferragni, ci sono state (senza sostegno a iniziative benefiche) le uova di Fedez, di Elettra Lamborghini, degli youtuber “Me contro Te” e “Le Twins”, della signora delle ricette Benedetta Rossi. Ma pure quello di Clio Makeup, questo sì sullo stesso modello Ferragni

22.12.23

CLAN - SCHOLA VITAE -: AUGURI ANCHE PER ATEI, AGNOSTICI, E PAGANI Fiore Leveque



Auguri! Ma non siano pagani auguri !
Auguri! Che il cristiano non accetti
Ché legati sono a quei sacrifici,
Che il Cristo aborra, ed i coeredi suoi.
Non àuguri, con mani immerse in riti
Sanguinolenti, intenti a fare augùri,
Son Quei che a sequela Christi vanno,
Ma sol Profeti eterni in Verità.
Profeti che ritrovi ovunque e sempre,
Che al di là d’ogni apparenza, e in essa,
Luce portan qual Diogene di giorno,
Per qualche uman trovare nel Presepio.
Un artificio il presepio, un dei tanti,
Ma strumento di beata povertà,
Donde un bimbo dal di suo dentro illumini
L’uomo smarrito in convenzioni vane.
Auguri! Ma non siano pagani auguri!
Auguri! Che il cristiano non accetti!
Ma Auguri! Lasciam fare pure a chi è,
E a chi scopre che honesto pagano è.
O con il Cristo, o con l’Idea del Cristo,
Pur senza Lui conoscere, o seguire,
Sei salvo, perfin per ateo passando,
Ché oltre ogni apparenza si asconde il Vero.



                                                                Fiore Leveque

Noi continuiamo a parlare, a mettere fiocchi rossi e segni in faccia. E loro continuano a morire. Si chiamava Vanessa Ballan, aveva 27 anni

Ancora una di meno. Ancora una donna morta ammazzata a coltellate. A Treviso.Ancora una volta incinta di qualche mese, come Giulia Tramontano. E un altro figlio di quattro anni a casa. Ancora un femminicidio.Ancora per mano di un uomo che lei aveva già denunciato per stalking, senza che questo le abbia salvato la vita.Si chiamava Vanessa Ballan, aveva 27 anni. Noi continuiamo a parlare, a mettere fiocchi rossi e segni in faccia. E loro continuano a morire. E, nel frattempo, non c’è più rimasto nessun uomo che possa chiamarsi fuori. Perché anche chiamarsi fuori, anche solo non dire o fare niente, è parte del problema. Ma allo stesso tempo Nella storia del femmincidio di Vanessa Ballan c’è, una volta tanto, la storia di un uomo meraviglioso nella sua dignità: il compagno Nicola Scapinello.Si erano conosciuti presto, prestissimo. La classica storia d’amore nata sui banchi di scuola, poi la convivenza e un figlio, oggi di quattro anni.Entrambi originari di Castelfranco Veneto, da qualche tempo si erano trasferiti a Riese (provincia di Treviso) per motivi di lavoro: lei commessa in un supermercato, lui piastrellista. Non si sono mai lasciati Vanessa e Nicola. Neppure quando lei ha incontrato e intrapreso una relazione con Bujar Fandai, l’uomo che anni dopo la ucciderà.



Quando, un anno fa, Vanessa decide di troncare con Bujar e raccontare tutto al compagno, Nicola non sbatte la porta, non si lascia prendere dall’orgoglio, non cerca l’amante per regolare i conti. Fa quello che fa un uomo che ama una donna: le resta accanto. E lo fa, soprattutto, nel momento più difficile quando la rabbia di Fandai si trasforma in violenza pura: stalking, aggressioni, minacce di morte. Quando Vanessa, in lacrime, confessa il dramma che sta vivendo, Nicola si presenta con lei per ben due volte a denunciare il suo persecutore, prima dai carabinieri e poi in procura. Anche se non basterà a salvarle la vita.È ormai l’ottobre scorso. Qualche mese dopo Vanessa resta anche incinta del secondo figlio, la vita riprende, va avanti in una qualche forma di normalità. Fino alla mattina di martedì 19 dicembre, quando Nicola, allarmato dai silenzi di Vanessa, corre a controllare a casa, trovandosi di fronte una scena di indicibile orrore e il corpo di sua moglie riverso nel sangue.Questa è anche la storia di un uomo e di un maschio non tossico, capace di amare e perdonare come gesti simmetrici, a cui resta un figlio di 4 anni che crescerà senza una madre ma con davanti a sé l’esempio di un uomo (davvero) forte, per parametri lontanissimi da quelli che ci hanno sempre spacciato. Questa è la dimostrazione che non bisogna mai generalizzare. Ci sono moltissimi uomini perbene a cui non viene neanche in mente di colpire le donne. Chi lo fa probabilmente è cresciuto in un ambiente malsano, senza ricevere i giusti valori. Non è ovviamente una giustificazione ma il rispetto si impara soprattutto in famiglia