Senza titolo 1812


Qualche giorno fa ho letto questo post del compagno di strada  ops amico ( come chiede d'essere chiamato dopo l'annunciata formazione del partito democratico )  Mario pischedda che invitava a sbarazzarci di tutto ed essere inutili sono entrato ( abituato come sono a vivere un opera d'arte in continuo word progress ed in continua messa in discussione e senza certezze fisse ) ed ho iniziato a riflettere sul mio percorso o meglio  sulla parte  dell'opera  d'arte fin qui  ho creata .
Si è avviata in me un' analisi a ritroso nei meadri  nel " mio archivio mentale" fatta scavando e riaprendo momentaneamente vecchie ferite e cicatrici,disseppellendo cose \ fatti ormai sepolti dalla polvere del tempo e ormai prossimi all'oblio,è aumentata quando ho trovato, cercando per l'esame di letteratura italiana II dei riassunti delle opere teatrali di Giovanni Verga, su questo sito molto ben fatto  questa frase : << Certo un oggetto può piacere anche per se stesso, per la diversità delle sensazioni gradevoli che ci suscita in una percezione armoniosa; ma ben più spesso il piacere che un oggetto ci procura non si trova nell'oggetto per se medesimo. La fantasia lo abbellisce cingendolo e quasi irraggiandolo d'immagini care. Né noi lo percepiamo più qual esso è, ma così, quasi animato dalle immagini che suscita in noi o che le nostre abitudini vi associano. Nell'oggetto, insomma, noi amiamo quel che vi mettiamo di noi, l'accordo, l'armonia che stabiliamo tra esso e noi, l'anima che esso acquista per noi soltanto e che è formata dai nostri ricordi.  ( Il Fu Mattia Pascal . Capitolo 9 ) >>.

Prima di mettere  le  foto delle passeggiata,  metto questa canzone di Francesco Sullo  ( autore  già sentito  sul   blog  di contessina Laura ) adatta  a  questo mio marasma interiore 





Il lampo nel temporale




Oggi
ho dato il mio vestito
l'ho scambiato in fondo ad una via
confuso nella nebbia
di bassa primavera
c'era una donna bruna
forse lo indosserà
e adesso
che tutta questa nebbia va via
la strada si ravviva
si riempie la città
il vento
mi ha messo nelle mani
foglie secche e carta di giornale
e dopo mi ha parlato
di gente così sola
che vive nella nebbia
anche se non ce n'è
e adesso
che cielo e sole filtrano quaggiù
ripenso a quando accanto a me
ovunque c'eri tu
e poi sorrido al fiume
che sa che anche domani sarò
qua, tutti qua,
a dirsi del tempo
e che sole e che tramonti
e che viste sotto i ponti
di città
sopra il traffico lento
sotto a dirsi delle donne
che c'è sempre una donna
che verrà, lei verrà
via col vento arriverà
e che curve e che talento
che superbo portamento
che avrà, lei sarà
come nelle pubblicità
un sorriso a tutti quanti
ma è già tardi e siamo stanchi
Noi siamo il lampo nel temporale
siamo la lava rossa che discende dal vulcano
siamo il terriccio e la fanghiglia che ti insozza ai piedi
il marcio che non vedi
Siamo la guerra in fondo ad ogni pace
siamo le scorie della storia, l'anima rapace
siamo il bastone che si abbatte urlando sulla schiena
il sangue nell'arena
Oggi
ho dato il mio vestito
l'ho scambiato in fondo ad una via
confuso nella nebbia
di bassa primavera
c'era una donna bruna
forse lo indosserà
Noi siamo il lampo nel temporale
...





 di cui riporto soto il file audio ( scaricabile dal suo sito )  con il permesso  ecco l'email dell'autore stesso per evitare  problemi con  i diritti d'autore   ed evitare con problemi i responsabili di splinder che hanno portato  a  : << a causa di violazioni di copyright o di non rispetto delle condizioni di utilizzo di Splinder (TOS) e' stato rimosso il file caricato il 11/04/2007 - 11:58, dal titolo: dricciu_infanteyes.


In futuro, per evitare la cancellazione del tuo account, ti consigliamo di leggere attentamente i TOS di Splinder, prima di caricare altri file. la Redazione di Blog Hosting by Splinder >>




Ciao.
Ti autorizzo a usare sul tuo sito ogni mia canzone liberamente scaricabile dal mio sito www.mooffa.com.
Pertanto nello specifico ti autorizzo a mettere Un balordo dove credi sul tuo blog.
Francesco Sullo

Roma, 10 maggio 2007








Commenti

ciribilla ha detto…
la dizione esatta è non compagno nè amico, ma "compare" come ha suggerito qualcuno, dall'interno del PD

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