31.12.16

chi dice che l'Alzheimer fa ridere si guardi Still Alice . cambierà idea

ti potrebbero interessare   
colonna sonora del  film



causa influenza ho passato capodanno in casa ed ho visto questo film  Stilla  Alice La storia di una deriva che elude qualsiasi forma di patetismo o di esibizionismo, interrogandosi e misurandosi col dolore muto e ingrato dell'Alzheimer

Marzia Gandolfi di http://www.mymovies.it/film/2014/stillalice/

Marzia Gandolfi     * * * - -
Still Alice è un film del 2014 scritto e diretto da Richard Glatzer e Wash Westmoreland, con protagonista Julianne Moore, la quale grazie alla sua interpretazione si è aggiudicata il Premio Oscar per la Miglior attrice protagonista.
Locandina italiana Still Alice
La pellicola è l'adattamento cinematografico del romanzo Perdersi (Still Alice), scritto nel 2007 dalla neuroscienziata Lisa Genova e pubblicato in Italia da Edizioni Piemme
Un film secondo la  mia  amica  facebook    Elisabetta Roviaro  : << Molto toccante e ben fatto.  >> Il film mi  è stato  suggerito anche , da un'altra mia amica su Facebook Federica Camilò la quale  afferma : << bellissima interpretazione di J.Moore >>. 
Infatti  esso è La storia di una deriva che elude qualsiasi forma di patetismo o di esibizionismo, interrogandosi e misurandosi col dolore muto e ingrato dell'Alzheimer .  Mi è piaciuto molto  ed , scambiatemi per  una femminuccia  ma  chi se ne frega  , ho pianto  ,  in quanto  mi ha  ricordato  il mio  trascorso (   12  anni  ) con  dell'   di mia nonna paterna . . Una bruttissima  malattia    se  , recita  talmente  bene   che sembra  che l'abbia  davvero  , la protagonista  tenta senza  riuscirvi  il suicidio  e dice  quando lo stato della malattia   è appena  all'inizio  che  è meglio  che   abbia un cancro piuttosto che l'Alzheimer . 
E' vero  , ed è questo il suo punto debole  ,  anche se  in certi   punti   i dialoghi  sembrano  insulsi  a livello  della serie   serie   TV  una mamma per  amica  e  simili  fiction  americane  , ma   solo  questa  scena centrale  




lo fa  pensare  in secondo piano  e vale  da sola   tutto  il  film  . Uno dei  più belli  in ambito  " medico "  che ho visto ,  dopo :  Rain Man ( l'uomo della pioggia) , My Life - Questa mia vita ., Le invasioni barbariche (Les Invasions barbares) .Mare dentro (Mar adentro)


Non so che altro dire . buon visione

29.12.16

alberto michelon , a padova , ha fatto un arte dell'imbalsamazione un business : "niente trofei di caccia , i miei sono lavori per l'anima"

http://www.animalfactorstudio.it/
http://www.festivaletteratura.it/it/2016/autori/alberto-michelon
http://www.artedesignshop.com/it/design/alberto-michelon-animal-factor-studio-design.html

 Anche  una cosa  sgradevole  può essere  trasformata  in qualcosa  dell'anima ed  etica   . Alberto Michelon ,  a padova  ,  ha  fatto un arte   dell'imbalsamazione un business

: "niente trofei di caccia , i miei sono lavori per l'anima". La sua storia che trovate nell'articolo sotto preso repubblica del 29\12\2016 ricorda il fumetto ( lo recensito nel blog se non avete tempo o voglia di cercare nel'archivio trovate qui una recensione migliore della mia ) Il boia di Parigi, sceneggiato da Paola Barbato e affidato alle matite di Giampiero Casertano. Ambientato durante la Rivoluzione Francese, il volume racconta un periodo della vita di Charles-Henri Sanson (1739-1806), il cosiddetto boiaappunto  di Parigi,

adesso bado alle  ciance  e  veniamo all'articolo in questione

                                   Silvia  Giralucci

 C'è il professionista che arriva  con il corpo del cane nel bagagliaio, la signora anziana che porta il gatto  in una scatola di cartone, ma non mancano le richieste stravaganti: « Un mese fa, è venuta una ragazza dalla Svizzera con il suo  Jack Russell morto: voleva solo il cranio sotto campana di vetro e la coda». Alberto Michelon, quarantenne padovano, è l’unico tassidermista italiano specializzato nel trattamento dei piccoli animali  domestici.
Un tempo la tassidermia era l’arte dedicata all’imbalsamazione dei grandi animali selvatici nei musei o dei trofei di caccia nelle taverne di campagna.  Oggi il business è la conservazione dei piccoli animali, cani, gatti, canarini,


in modo che possano rimanere - davvero per sempre - a far compagnia a chi li ha amati. Michelon ha incontrato quest’arte  quando era all’università, studente di Scienze naturali. Gli hanno proposto di fare la tesi sugli animali imbalsamati del museo di Padova. Si è appassionato e ha deciso di andare a bottega  da un tassidermista fiorentino e  poi a specializzarsi in Spagna.
Oggi ha un laboratorio di tre stanze alle porte di Padova. Già il nome mostra il suo desiderio di distinguersi dall’arte delle trofei di caccia: Animal factor studio. È un posto abbastanza surreale, in  questo momento forse ancora
più del solito, perché a metà gennaio inaugurerà la sua mostra di «tassidermia artistica». Nel suo studio ci sono, pronte per l’esposizione, un’enorme Venezia a  forma di pesce rivestita di pelle di serpente, tappeti che hanno
al loro interno ricci schiacciati  dalle auto sui Colli Euganei e diverse  altre stranezze.
I piccoli animali devono aspettare,e per questo sono nel freezer: «Per la tassidermia - spiega Michelon - gli animali devono essere  in perfetto stato. Quindi, o li scuoio subito, oppure devo congelarli perché si conservino bene
fino a quando non posso trattarli adeguatamente». E qui bisogna fare un passo indietro,a chi si rivolge al tassidermista per imbalsamare l’animale che ha amato. « Accogliere il dolore - racconta Michelon - è una parte importante del mio lavoro.
I clienti sono spesso persone sole, che hanno diviso una  parte importante della loro vita col cane o col gatto. Quando questo muore, non vogliono separarsene. Ma il mio ruolo è molto diverso, direi quasi opposto, a quello di un addetto alle pompe funebri: in quel caso bisogna occuparsi di una salma, truccarla, vestirla,per poi chiudere per sempre una bara. Io devo dare un aspetto che duri. Un animale tassidermizzato resterà per sempre come lo fai. Per questo consiglio di evitare le posizioni dinamiche come il salto. Meglio presentare un animale rilassato, come se dormisse».
Nei secoli scorsi gli imbalsamatori partivano da alcune parti anatomiche come il cranio o gli arti per costruire un modellino fatto di paglia o di stoffa su cui poi si adattava la pelle della bestia.
La tassidermia moderna invece non prevede materiale organico all’interno dell’animale: si usa si usa soltanto la pelle, che viene adattata su un manichino che ripropone le forme anatomiche.
«Una volta scuoiato l’animale -racconta l’imbalsamatore - la pelle viene pulita, conciata e adattata su una scultura. Per gli animali selvatici esistono cataloghi per acquistare sculture già pronte, da adattare. Per quelli domestici,preparo io una scultura di poliuretano espanso, una schiuma che si lavora facilmente, con le caratteristiche anatomiche giuste,partendo da un calco con le bende gessate della carcassa dell’animale.
Assieme al cliente scegliamo la posizione: può essereacciambellato, in piedi, seduto,in salto… Chiedo al cliente di darmi tutto il materiale possibile,foto e video, perché io non devo fare un cane o un gatto qualsiasi. Devo rendere quel gatto,quel cane col suo modo di porsi al mondo ».
Continua Michelon: «Per gli animali selvatici, più che i cacciatori,i clienti sono quelli che trovano un esemplare morto e vogliono conservarlo così. Qualche  giorno fa mi ha contattato un operaio trentino che lavora sulle linee dell’alta tensione. Voleva conservare un bellissimo esemplare di poiana trovata fulminata,ma perfettamente integra, vicino a un pilone in montagna.Commovente la storia della signora che è arrivata qui con il corpo di una volpe nel bagagliaio.L’aveva investita lei per sbaglio.Pochi mesi prima aveva perso il marito, investito da un pirata che lo aveva lasciato sul ciglio
della strada. Prendersi cura del corpo di quella volpe, credo sia stato anche un modo per curare
la sua ferita rispetto al corpo del marito abbandonato». Quando Alberto Michelon ti parla dei corpi dei suoi animali non c’è traccia di inquietudine o raccapriccio. È la cosa più naturale del mondo. Ha grandi progetti: all’estero sta prendendo piede nei locali alla moda di Londra e New York la tassidermia artistica per l’interior design. Lui comincia con una mostra. Nello studio c’è un enorme crocifisso fatto con ossa di bue frantumate, la pelle della pancia di un serpente diventa tavoletta braille, la scultura di un piccolo migrante rivestito di pelo. Tassidermia concetuale  soltanto la pelle, che viene adattata su un manichino che ripropone le forme anatomiche.

28.12.16

Kissenger, se per baciarsi a distanza basta un'app . fine dellla passione e del sesso reale ed nizio di quello virtuale

ti potrebbe interessare  



  qualcosa di simile  



Sta  avvenendo  nel mondo  della tecnologia   Smartphone .Infatti     leggo su repubblica  online  


Un dispositivo permette di scambiare effusioni attraverso lo smartphone. Lo ha sviluppato un team di ricercatori a Londra con l'obiettivo di replicare la sensazione del contatto trasmettendo l'emozione 
                                               di GAIA SCORZA BARCELLONA 




                                        Kissenger (credits: Emma Yann Zhang



UN'ICONA non può bastare: chi ha il desiderio di baciare ''davvero'' potrebbe volere ben di più di una faccina da spedire via telefonino. Ma per andare un po' oltre, bisogna risvegliare i sensi, o perlomeno replicarli. E' ciò che tenta di fare Kissenger, dispositivo che si applica allo smartphone per trasmettere il bacio a distanza sfruttando, per quanto possibile, il contatto.



Un mini materassino in silicone dotato di sensori è la ''protesi'' che tenta di tradurre lo scambio di effusioni in realtà, durante una videochiamata. Per gestirlo c'è l'applicazione che permette di inviare e ricevere simultaneamente il bacio, ciascuno attraverso il proprio telefonino connesso a Facetime oppure via WhatsApp. E' grazie al sistema aptico, basato cioè sul processo di riconoscimento degli oggetti attraverso il tatto, che Kissenger cerca di restituire la sensazione fisica del contatto, tradotto in una vibrazione.




Kissenger is 'a real-time mobile kiss messenger' .. enhancing social relationship capabilities in the age of digital communication! #LSR16
Un oggetto superfluo per molti; una nuova frontiera per il sesso del futuro, secondo altri. Non a caso l'apparecchio, il cui nome riassume l'unione tra ''mobile-kiss-messenger'', è stato presentato alla conferenza dedicata a ''Love & sex with robots'' di Londra, palcoscenico di progetti e prototipi che fanno riflettere su come potrebbe evolversi l'erotismo nell'era dell'intelligenza artificiale.
Certo, ci si trova pur sempre di fronte a uno schermo. ''E' un po' come baciare un vibratore'', sosteneva un anno fa Gian Volpicelli dopo avere testato il dispositivo per Motherboard ''baciando'' la sua ragazza via telefonino nel laboratorio di Adrian Cheok, dove il prototipo è stato battezzato nel 2011. Niente a che vedere con il bacio ''in carne e ossa'', inutile negarlo. Ma adesso per Kissenger si intravedono nuove potenzialità.
''Abbiamo voluto creare un robot con silicone che fosse in grado di dare e ricevere baci sfruttando la tecnologia del mobile'', spiega Emma Yann Zhang, una delle autrici del progetto della City University of London. Per il momento, Kissenger altro non è che un paio di ''labbra da baciare'', anche se finte, da applicare al proprio device, ma il team che lo ha sviluppato pensa già alla creazione di robot a grandezza naturale in grado di trasmettere l'emozione a chi interagisce c
''Non intendiamo stabilire se sia eticamente accettabile avere intimità con i robot'', spiega Zhang in un report, pur dicendosi convinta che l'intimità tra uomini e macchine non potrà che crescere in virtù dell'intelligenza artificiale. Intanto, come ogni tecnologia di comunicazione, il progetto servirà a raccogliere dati. I ricercatori potranno registrare statistiche legate ai parametri vitali, come pressione sanguigna e frequenza cardiaca, per vedere attraverso test di laboratorio se gli utenti possono davvero stabilire relazioni emotive con i dispositivi. E capire se mai sarà possibile provare le stesse sensazioni scatenate da un bacio. A quel punto, non ci sarebbe pù bisogno di avere una persona dall'altra parte dello smartphone.


ha  ragione lo studioso  Vincenzo Valentino Susca    : <<  Kissenger è il primo e rudimentale dispositivo di una lunga serie di media che ci abituerà presto a una dimensione pornoerotica post-umana, con un decentramento dell'essere umano, di cui il feticcio della tecnica non sarà affatto un semplice strumento, ma l'oggetto primordiale della devozione e dell'eccitazione.>> .Infatti 

Giuseppe Scano peggio delle vecchie ot line ( sesso telefonico ) e delle chat in rete . sesso virtuale allo stato puro
Mi piace · Rispondi · 5 minVincenzo Valentino Susca in realtà, caro Giuseppe, non credo affatto sia virtuale: anche se altrove, il corpo c'è. mi sembra anzi che lo slancio erotico alla ricerca dell'altro renda il dispositivo interessante e finanche sexy. d'altra parte, l'alterità è sempre in qualche modo inaccessibile. qui entra in gioco l'elemento di discontinuità rispetto alle forme classiche e umane di porno erotismo. ho l'impressione che l'oggetto del piacere sia sempre meno (l')umano

QUELLI CHE NON VOGLIONO LE MAMME CHE ALLATTANO AL SENO, PERCHÉ DÀ SCANDALO

  da   http://www.famigliacristiana.it/ del 22\12\2016

 


E' la cosa più naturale e bella da vedere, una madre che nutre il proprio bambino al seno, l'ultima di cui vergognarsi. Peccato che non la pensino così a Bologna, dove una giovane madre, borsista all'Università Alma Mater. è stata allontanata perché voleva allattare il figlio di 5 mesi. Ed è accaduto a Palazzo d’Accursio, in una sede del Comune. Ma era successo anche a Imperia, dove una mamma che aveva cercato di allattare in un ristorante ne era stata allontanata.



Simonetta Pagnotti


Mi dispiace, qui cibi e bevande non sono ammessi, non posso fare eccezioni”. Di fronte al diktat perentorio quanto sbrigativo del custode e al conseguente invito ad abbandonare i locali della mostra, deve essere rimasta a dir poco basita Chiara Cretella, assegnista di ricerca presso l’Alma mater di Bologna. Non aveva in mano un cono gelato, non voleva mangiarsi una pizzetta né consumare una bibita passando da un quadro all’altro dell’esposizione. Teneva in braccio un bimbo di cinque mesi che urlava per la fame e aveva chiesto semplicemente di allattarlo in un angolo di un locale riscaldato. Peccato che il fattaccio - come chiamarlo in altro modo?- sia successo in una città accogliente e in genere tutt’altro che bacchettona come Bologna.
La stessa protagonista è apparsa incredula testimoniando con amarezza quanto le è successo. Pochi giorni fa si trovava a Palazzo d’Accursio, sede del Comune, nella cornice meravigliosa di Piazza Maggiore. Era lì per lavoro, doveva tenere una relazione durante un convegno in svolgimento in Cappella Farnese. Anche questo un luogo simbolo, ex cappella del Legato pontificio dove fu incoronato Carlo V e oggi sede prestigiosa di eventi, ma piuttosto gelida oltre che affollata, e quindi poco adatta all’allattamento di un neonato. E così Chiara, prima di tenere la sua relazione, aveva cercato un posto più caldo - e anche più tranquillo - per allattare il suo bambino. L’aveva individuato nei locali adiacenti dove è ancora in corso la mostra dedicata a Wolfango. Si era già seduta quando il custode, indovinando le sue intenzioni, l’ha invitata ad allontanarsi.
Un gesto dettato da ignoranza condita con il più ottuso perbenismo? Senza dubbio. Ma ci vuole anche una buona dose di volgarità nel paragonare l’allattamento di un bambino al consumo di patate fritte e pop corn. Il papà del piccolo ha protestato, ha cercato di farlo ragionare ma poi, di fronte alla sua intransigenza, ha dovuto desistere.




                          Madonna Litta, Leonardo Da Vinci


La vicenda poco onorevole, per fortuna, ha avuto un lieto fine. Chiara ha pensato di tentare una seconda volta nelle sale della Pinacoteca comunale, al piano di sopra, “piene di immagini della Madonna col Bambino”. La custode, pensionata e perciò volontaria ma soprattutto dotata di buon senso, le ha dato volentieri il via libera e così il piccolo ha smesso di piangere e la ricercatrice ha potuto tenere la sua relazione.
La macchia però rimane e così l’amarezza per l’assurdità della vicenda. Mentre non sono mancate proteste e flash mob, in seguito all’episodio di Bologna e all’altro di Imperia, dove una mamma che aveva cercato di allattare in un ristorante ne era stata allontanata, è partita una petizione on line per chiedere una legge che tuteli il diritto all’allattamento nei locali pubblici. Al momento sono già state raccolte 26.000 sottoscrizioni.Niente da eccepire, anche se viene spontaneo porsi una domanda. Chi può provare fastidio o peggio sentirsi offeso da una mamma che allatta? E sale la tristezza se per tutelarla, nel tempo delle pari opportunità e dei “Fertility day”, si è reso necessario invocare la legge.



In un epoca in cui la pornografia prima quasi nascosta sta ormai diventando fenomeno di massa tanto d'essere chiamata pornocultura



chi ha difficoltà con lo spagnolo trova nel libro ne parlerò prossimamente su queste pagine , qui sotto un articolo intervista a gli autori

L'immagine può contenere: 2 persone

 concordo    con questo commento   all'articolo prima citato  

Fratelli23 dicembre 2016 alle 16.26
Che deriva penosa sta vivendo la nostra società . La sessualità senza più pudore , le immagini , i siti porno, le battute col doppio senso di artisti e politici , non meritano più censura , mentre l'allattamento si . Stupore e sdegno non hanno limiti .


ortunità e dei “Fertility day”, si è reso necessario invocare la legge.

27.12.16

la musica classica \ sinfonica è musica per vecchi ? no ecco perchè ascolto ( anche ) musica classica \ sinfonica dall'infanzia


POTREBBERO  INTRESSARTI 
hintergrund-717Qualche  giorno fa  ero  alla cena dei quarantenni    mi  squilla  il cellulare  , niente  di strano  se  fosse  il mio  ,  con una suoneria  di musica  classica  \  sinfonica  (  non ricordo se  Bach o Bethoveen  ) .  dopo la  risposta  ,  molti si  sono messi  ad ironizzare   con battute  del  tipo : <<  va  beh che stai invecchiando  , ma   questa  è musica   che  sa  d'ospizio   da nonno , ecc  >> .  Non ho replicato , se  non  con  un po'  d'autoironia  : << già mi sto preparando  ad esserlo , ecc >> , per   evitare polemiche   e  rovinare   la serata  .
Quindi lo faccio  qui  , visto  ricevo via  email  dei  commenti sarcastici  \  acidi , da gente  o  che non capisce  nulla di musica  o se  ha dei  pezzi di  tale genere musicale    come  suonerie  sul cellulare  è per pigrizia  "elettronica"  (  cioè non  vogliono     o  non hanno tempo   di cambiarla  )  o per  perchè  fa  figo   \  tendenza
Prima di rispondere  vorrei precisare  che

(...)
I confini della categoria sono sfumati e opinabili, in quanto il marchio di classicità viene in genere assegnato dai posteri; dunque, ciò che oggi si definisce "classico" non lo era necessariamente ai tempi in cui venne composto. In particolare, a seconda dei contesti il concetto di "musica classica" può includere o no la musica colta contemporanea. (...  da  https://it.wikipedia.org/wiki/Musica_classica  ) 
e poi io preferisco parlare di classico \ sinfonico in quanto la musica classica vedere winkipedia ha diverse  ramificazioni   fra  cui  la musica  sinfonica che  è quella    della  suoneria  in questione ( e non solo vedere  url ad  inizio post  ) .
Dopo  questo  " spiegone    veniamo  a rispondere iniziando      dalla  fine

Tale genere  non è per  vecchi  . Infatti   ci sono molti  giovani    che  praticano  e  con risultati eccellenti  (  ad esempio  , la  violinista   Greta Medini scomparsa  suicida  recentemente  ne  ho parlato )  Oppure la pianista Irene  Veneziano  ed  altri  che  trovate  fra  i  miei contatti di Facebook e  plusgoogle  . Eccone  altri due  esempi  leggete qua  sotto 


A ventiquattro anni è salito sul podio della Scala di Milano. E ha già diretto opere nei maggiori teatri del mondo. “Il repertorio dei grandi compositori è fatto per i giovani”. Parola di un Maestro che ama il rock

di Simona Maggiorelli
Andrea Battistoni
E’ il più giovane direttore d’orchestra mai salito sul podio della Scala. Ha appena pubblicato il libro Non è musica per vecchi edito  da Rizzoli. E ha alle spalle già molte prime importanti al San Carlo, a La Fenice, all’Arena di Verona, la città dove è nato nel 1987. Ma il Maestro Andrea Battistoni non disdegna di suonare rock e ascoltare jazz. Anzi. «Sono un amante della musica a 360 gradi», racconta di sé confessando che nel suo personale Parnaso siedono Mozart e Beethoven  ma anche Frank Zappa, gli AC/DC e i Deep Purple. Intanto, mentre fino al 17 aprile proseguono le repliche delle “sue” Nozze di Figaro alla Scala («un’opera di grande freschezza» dice Battistoni «in cui la vitalità della musica di Mozart riesce a trasformare le maschere di Da Ponte in esseri umani mossi da passioni»), al Teatro Regio di Parma sono iniziate le prove di Stiffelio di Verdi che debutta il 15 aprile. «Un’opera poco rappresentata e che vale la pena di riscoprire perché  apre le porte agli sviluppi futuri di Verdi. Basta dire», sottolinea Battistoni, «che l’opera immediatamente successiva sarà Rigoletto. Poi verranno Trovatore e TraviataStiffelio ha già in nuce tutti gli elementi dei grandi capolavori. Ed è interessante vederlo come un cartone preparatorio dei successivi sviluppi dell’arte verdiana». Questa opera lirica in tre atti conobbe una riscoperta alla fine degli anni Sessanta proprio al Teatro Regio di Parma ed è qui che abbiamo raggiunto il Maestro telefonicamente. In attesa di incontrarlo poi al Maggio musicale Fiorentino dove,  il prossimo giugno, dirigerà Traviata.(...) 

Il secondo  è   Nicola Elias Rigato, ha 24 anni – possiamo a tutti gli effetti definirlo giovane – e si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio “Francesco Venezze” di Rovigo con il massimo dei voti, la lode e menzione d’onore, non pago di tutto questo due anni dopo si è laureato in musica da camera sempre con il massimo dei voti, lode, menzione d’onore e tutta la commissione Attualmente sta studiando composizione a Milano ed è proprio delle sue composizioni che voglio parlare, perché sono a tutti gli effetti composizioni “classiche”  la  << (....)   La sua è una musica che colpisce cuore e cervello e vi spiego meglio cosa intendo dire: la musica deve necessariamente essere un’esperienza emozionale, deve fare vibrare le corde della nostra anima per arricchire la nostra capacità di provare emozioni, per disciplinarle, per lenirle o a volte per scatenarle, ma non solo, o meglio questo a me non basta, l’ascolto musicale deve coinvolgere anche la parte razionale, la testa deve riconoscere in quella musica un nuovo tassello di una storia ancora viva.  (....) >>Infatti  La musica di Nicola produce emozioni profonde e quel senso di riconoscimento gioioso come l’incontro casuale di un amico carissimo che avevamo perso di vista da tempo. e  come suggerisce  http://www.vivalafuga.it/      in la musica classica di nicola elias riigato     Se non mi credete, ascoltatelo…


Inoltre certi pezzi musicali ad esempio Il brano ( come alcuni di quel periodo in particolare il genere rock progressive ), quelli della mia generazione l'hanno scoperto con la cultura del Revival o quelli più recenti come colonna sonora del fil i cento passi di Tullio Maria Giordana, Whiter Shade of Pale ( nota in italiano senza luce ) un singolo dei Procol Harum, pubblicato il 12 maggio 1967. dei fu un fortuito risultato della allora casa discografica U.K. Decca Records, con l'esperimento di fondere insieme musica classica e soft rock. Infatti Il riff-intro, non è altro che la libera variazione del brano classico Aria sulla quarta corda con alcune componenti della cantata BWV 140 Wachet auf, ruft uns die Stimme, entrambi opere di Johann Sebastian Bach.
perchè l'ascolto  .
  • sono  cresciuto   forse influenzato da Schroeder ( ragazzino pianista )   personaggio della striscia a fumetti Peanuts di Charles M. Schulz. ascoltando in famiglia  e  nella cultura  del revival  ne  ho parlato in questo blog  ( vedere primo url ad  inizio post  )   oltre   che  i classici (  vedere righe  precedente  per  l'ambiguità della definizione    )   del : blues ,  jazz, rock  ,anche  opere  liriche  ( i nonni  )  e   classica   ( da  camera e    sinfonica  )  
  • Molti pezzi  mi rilassano  , m emoziona  , mi  aiutano  a  scaricare  lannoia  e le tensioni accumulate
  • è poco    ripetitiva  e  ciascun artista  ne  dà una sua interpretazione  
  • Alcune 
    Teorie neurologiche  e non solo  
       dimostrano e avvalorano la tesi dell’Effetto Mozart,   
    permette  il rilassamento totale di corpo e mente, favorisce anche la percezione spazio-temporale e soprattutto facilita la concentrazione nelle attività celebrali complesse. È a tal proposito scientificamente provato che le persone educate fin da bambine all’ascolto della musica classica ottengono in minor tempo risultati in calcoli matematici complessi, senza un grande dispendio di energie.............ssica significa entrare in un mondo fatto di ricerca, di tecnica, di virtuosismo; un musicista classico (un pianista ad esempio) non arriva al successo per caso come può accadere a un musicista di musica leggera, ma ci arriva grazie ad anni di studi, a giornate intere passate sullo strumento, a ore di studio sulle partiture musicali e così via.
Ora, offrire l’anima all’incantesimo musicale non significa soltanto nutrire l’anima di virtù, ma anche prendersi cura del  suo assetto e creare al suo interno una symphonia,  ovvero la sua salute.  L’epodé si rivela uno strumento catartico, ma emerge anche l’idea che ciò è  possibile solo grazie al fatto che la struttura originaria della psyché ha qualcosa di musicale. Nutrire il proprio animo con l’apprendimento della musica, significa, dunque, non permettere che qualcosa snaturi l’anima. Sarà il Timeo a mostrare, nella maniera più efficace, questa relazione tra le virtù curative della mousiké e la struttura dell’anima, chiarendo anche cosa spinge Platone ad affidare alle cure della musica la parte migliore dell’uomo. (...)   da http://www.ilsussidiario.net/News/Musica-e-concerti/2016/2/4/CONSERVATORIO-Classica-non-e-musica-per-vecchi/2/676113/
Ecco  quindi  che ascoltare musica classica, non  vuole dire  ascoltare  musica   vecchia ormai. Ma  come tutte  le  canzoni (  anche   quelle elettroniche  e  le cover  intelligenti non quelle  che snaturano la canzone originaria  )  significa entrare in un mondo fatto di ricerca, di tecnica, di virtuosismo; un musicista classico (un pianista ad esempio) non arriva al successo per caso  ed  è meno poppato  dai media  e  dal sistema  come può accadere a un musicista di musica leggere molto spesso   dozzinale   ma ci arriva grazie ad anni di studi, a giornate intere passate sullo strumento, a ore di studio sulle partiture musicali e così via.
 Adesso   qualcuno di voi   mi dirà  è come m orientarsi   se  uno vuole  avvicinarsi all'ascolto    di tale  genere  musicale  io consiglio  d'iniziare   ad   ascoltare da youtube  ( ecco   due " compilation "  I  II  ) o spotify  cercando  o autori a caso  o compilation   per capire quali compositori ma anche quale periodi storici sono più vicini ai tuoi gusti musicali .
Potete leggere anche  questi libri  1) Guida alla Musica Sinfonica, a cura di Ettore Napoli, presentazione di Quirino Principe, coll. Le Guide Zecchini 1, pp. XIV + 578, Varese 2010, Zecchini Editore, ISBN 978-88-65400-01-2 ., 2 Giacomo Manzoni: Guida all'ascolto della musica sinfonica - Feltrinelli (Milano), 1961. 3)  Non è musica per vecchi di Andrea Battistoni  ( quel direttore  d'orchestra  di cui ho parlato prima  ) . Se  non dovesse bastare    ecco  dice  questo   suggerisce  Alfonso Pone -  sui http://www.music-on-tnt.com

Ascoltare questo genere musicale aiuta la formazione della cultura musicale e non perchè la musica leggera ne è incapace, ma perchè obbliga chi la ascolta a riflettere, cosa che, ad esempio, certe canzonette di oggi non fanno. Il risultato di questa presa di coscienza è la ricerca continua di musica valida artisticamente. Per un appassionato di musica leggera significa magari, cercare i dischi dei Beatles, dei Pink Floyd, di D. Bowie o di Tenco, di Battisti, di P. Conte, di De Gregori e così via.

Come iniziare ad ascoltarla?

Questa è la parte più difficile del discorso, l'offerta di cd dicevo, è davvero sterminata. Il mio consiglio è questo: ascoltare per la prima volta un brano famoso tipo le Quattro stagioni di Vivaldi; ascoltare qualcosa di conosciuto vi metterà sicuramente a vostro agio, vi farà scoprire, di quella musica, cose che non avevate mai sentito e sicuramente vi stimolerà a riascoltarla in futuro.
Per quanto riguarda la versione da acquistare orientatevi sulle offerte a metà prezzo (magari facendovi consigliare dal negoziante), non vale la pena di spendere cifre folli per un primo esperimento.

Gli ascolti successivi!!

Bene, dopo aver ascoltato il vostro cd (lo so, con estrema pazienza e un pò di noia nei pezzi lenti) riascoltandolo, non subito magari, cercate di fare attenzione ai particolari, ad es. l'attacco del solista, la presenza degli strumenti (violini, violoncelli, clavicembali...) e i loro assoli, questo vi farà capire la difficoltà dell'esecuzione dello spartito, il resto dovrebbe venire da solo (interesse).
Cercate di fare attenzione alla ricostruzione della scena acustica: nel caso di un'orchestra cercate di riconoscere la disposizione nello spazio degli strumenti, la posizione del solista, (se spostato verso destra o verso sinistra) ecc, vedrete che di cose degne di interesse ne troverete fin troppe!

Verso quale compositore orientarsi?

Dato che arriviamo per la prima volta all'ascolto di questa musica, e visto che siamo abituati a ascoltare musica dal ritmo molto veloce, io consiglio magari di ascoltare i compositori dell'età Barocca tra cui Vivaldi, J. S. Bach, Pergolesi e Boccherini.
Alcuni dischi da consigliare possono essere:
Vivaldi, tutti i concerti in special modo la racccolta L'estro armonico.
Bach tutti i concerti in special modo i Concerti brandeburghesi, (li usano anche come terapia contro la depressione) e Le toccate e fuga per organo.Per rendere il servizio più completo, a coloro che incuriositi volessero provare, ho recensito il mio primo disco di musica classica, Le Quattro stagioni di Vivaldi (bella coincidenza vero?), in cui ho cercato di evidenziare i particolari di cui ho parlato.

A questo punto basta, non vorrei confondervi le idee ulteriormente! Spero di essere stato utile a qualcuno che, come me qualche anno fa, vuole ascoltare classica ma ha le idee confuse.

26.12.16

come superare le festività natalizie X° il capodanno




Dopo le feste della vigilia e di natale eccoci alle festività di San Silvestro \ capodanno .Cosa dire che ne sia già stato detto nelle guide precedenti e da quei speciali e menate varie di quotidiani , riviste cartacce e telematiche ? ma soprattutto come cercare d'accontentare \ conciliare quei tre tipi di persone diverse che si rapportano a questa festa in modo diverso:
  • gli indifferenti/tiepidamente entusiasti. Per loro il Capodanno è una festa come le altre, ma ci tengono comunque a festeggiare. Si possono osservare questi individui in party o cenoni, perfettamente a loro agio nell’ambiente, con un selfie stick in mano, intenti a documentare il clima festivo.
  • gli appassionati  ,  i cionfraioli  . Ad agosto stanno già prenotando la baita a 10 stelle nella località di montagna più cool. Per loro la notte di Capodanno è un’occasione per far esplodere la loro naturale inclinazione a festeggiare facendo un sacco di casino.
  • quelli che NO. Questa terza categoria (in cui rientra anche la sottoscritta) comprende quelle persone che a Capodanno sognano di stare sotto a una coperta a guardare 12 ore di telenovele, ma che puntualmente finiscono a fare da tappezzeria in qualche festa.


Ma  anche quelli che    agiscono in modo diverso ? a dirmi l'idea è parte di questo articolo di http://www.gingergeneration.it/ ( sito \ portale per adolescenti \ ragazzi ma chi si ne frega 😄) : << Non importa in quale categoria rientriate: non è possibile sfuggire dal Capodanno. Per questo dovete prepararvi a psicologicamente e stilisticamente.>>
Infatti : L'insano bisogno di fare-qualcosa-di-diverso. L'angosciosa, inquietante, smania collettiva di segnare sul calendario una data indimenticabile. L'attesa di un inizio speciale, sciagurata speranza destinata a quasi certa delusione. E quel drammatico, assillante quesito che ci insegue dalla vigilia dell'antivigilia: «Ma tu, che fai a Capodanno? » .
Ecco, sopravvissuti al Natale, ora c'è solo da superare indenni la sera del 31 dicembre. Eccovi alcuni consigli deliberatamente tratti e rielaborati da http://www.lettera43.it/ più precisamente da qui



EVITARE LE ASPETTATIVE. Ignorarla è impossibile. Evitarla pure. Ma salvaguardare l'io già provato dalle feste natalizie, questo si può.
non avere aspettative su come sarà l'anno prossimo , quel che sarà, sarà . evitare qualsiasi seduta di autocoscienza sull'anno che verrà. Cose del tipo: chi sono, dove vado, che farò della mia vita. Al diavolo i cambio tutto e altri pericolosissimi interrogativi fonte certa di crisi esistenziali a meno che non abbiate passato un anno di merda , sfiga , lutti . Consideratelo , anche se secondo alcuni non funzionerebbe , un giorno come un altro.
Evitando i riti obbligati e le ansie da prestazione.
Ecco cinque semplici modi per sopravvivere al Capodanno. Ed essere felici. Ma anche no.





1. La notte di San Silvestro sul divano con le serie tivù o film che avete in dv , dvx volete rivedere
Procuratevi una buona bottiglia (  occhio  ad  sbronzarvi se  siete  soli  ) per accompagnare la visione, un dolce se siete in amorosa compagnia, o un piatto di lenticchie che un po' di tradizione fa sempre bene. E ovviamente un buon archivio di file o di dvd. Se le sale nelle vostra città sono aperte, c'è sempre l'opzione cinema o i concerti in piazza 
2. L'alternativa alle feste piene di gente sono le terme
Un giorno come tanti, ma la notte no. Svegliatevi con molta calma, pranzate bene ( in abbondanza, se non avete  problemi di salute o non avete mangiato troppo nei giorni  precedenti   )  prendete un caffè con un amico (o un'amica) e poi preparatevi per la partenza. Destinazione: terme.
Ce ne sono diverse sparse in tutta Italia. Tra le più note ci sono Saturnia e Petriolo. In alternativa si può chiedere al web. Ma il gioco vale la candela. Potrebbe non esserci modo più avvolgente per superare indenni il Capodanno. Puzza di zolfo inclusa.
3. Una notte  di coccole e d'amore: ma da evitare i triangoli o scambi di coppia .
È il classico dei classici, ma poi mica tanto, di questi tempi da  single o coppie  scoppiate  \ in crisi od  indaffarate   . Una lunga notte dedicata a all'amore o al sesso   (  scegliete  voi  ) 
Lui e lei, lui e lui, lei e lei ( vietata l'opzione a meno che   non siete  esperti  o non ci sia  un affiatamento   di coppia per tali tipi  di   rapporto  del tipo scambismo   e Ménage à trois  )  : lui, lei e l'altro - o l'altra - che poi ci si potrebbe  accorge tardi di aver fatto una cavolata  e magari  mettere  a  rischio il rapporto  con il partner   ) . Oppure   un giornata   tutta per  voi   a  coccolarci o   a  ......  (  vedere   puntata     la  IX °. coccole e non solo con il partner a natale E riscoprire l'eros un po' assopito  ) Champagne Laherte Frères, un risotto ai frutti di mare o un tagliolino al tartufo per i palati forti, buona musica e molta voglia. Una notte senza tempo. E senza cellulare.
Qui sotto altri consigli
4. Gita fuori porta per disintossicarsi dalla città Roba forte per spiriti liberi, obesi o urban addict  ma  anche  no   l'escursione-fuori-città.
Sveglia presto la mattina del 31, colazione nutriente (meglio se dolce e salato insieme), doccia tiepida e via. In macchina fino al mare o in montagna, premurandosi però di non passare più di due ore - sarebbe meglio un'ora e mezza - sulle strade.
L'obiettivo è camminare, fare lunghe passeggiate, respirare aria pulita, disintossicarsi dalla città. Stancarsi e tornare a casa con la voglia solo di mettersi a letto. Prima della mezzanotte.
Le destinazioni nel Belpaese non mancano. C'è anche l'opzione notte e alba in monastero: in Italia ce ne sono tantissimi, ma l'avventura è sconsigliata ai malinconici, tendenzialmente depressi, single d'antan o neosingle, a chi ha paura del buio.
Roba forte per spiriti liberi, obesi o urban addict: l'escursione-fuori-città.
Sveglia presto la mattina del 31, colazione nutriente (meglio se dolce e salato insieme), doccia tiepida e via. In macchina fino al mare o in montagna, premurandosi però di non passare più di due ore - sarebbe meglio un'ora e mezza - sulle strade.
L'obiettivo è camminare, fare lunghe passeggiate, respirare aria pulita, disintossicarsi dalla città. Stancarsi e tornare a casa con la voglia solo di mettersi a letto. Prima della mezzanotte.
Le destinazioni nel Belpaese non mancano. C'è anche l'opzione notte e alba in monastero: in Italia ce ne sono tantissimi, ma l'avventura è sconsigliata ai malinconici, tendenzialmente depressi, single d'antan o neosingle, a chi ha paura del buio ,  ma  anche  chi vuole  evadere dal tra tram quotidiano e non ha mai tempo o poco per  andare  fuori
5. L'occasione giusta per lavorare e farsi pagare bene
Lavorare stanca, ma non lavorare stanca di più. Oppure  avete    bisogn  di extra ( matrimonio , figli in arrivo  ,   casa per  convivere  , ecc  )  San Silvestro la sera giusta per fare un po' di soldi.
Bar, locali, enoteche, ristoranti. In genere pagano bene, voi fatevi pagare di più. Astenersi rigorosamente dal volontariato: non servirebbe a pulire le vostre sporche coscienze.
Money, money, money: lavorare e guadagnare il più possibile. Accumulazione spietata di micro capitale da destinare ai primi di gennaio al totale soddisfacimento della  eventuale   più ingorda smania consumista.
Per  chi invece  lo odia proprio e   siete tra quelli che non sopportano di dover ripetere "Felice Anno Nuovo" ogni anno, ecco la   Breve Guida di Sopravvivenza al Capodanno con argomentazioni e tecniche per allontanare coloro che vogliono costringervi a fare e ricevere gli auguri  di  http://blog.giordanochristian.com/  sarà  del 2013  ma  è  ben fatta  1. Il Capodanno è solo una stupida convenzione
Perché dovreste festeggiare il passaggio dal 31 dicembre al 1 gennaio? In Cina e in Vietnam il capodanno cade tra il 21 gennaio e il 19 febbraio. In Tibet la festa di Losar cade tra gennaio e marzo. In Thailandia, Cambogia, Birmania e Bengala il Songran si festeggia tra il 13 e il 15 aprile. Il Rosh haShana (capodanno ebraico) si festeggia a settembre. Avete per caso qualcosa contro gli asiatici? Siete antisemiti?
E allora visto che ognuno lo festeggia quando gli pare, voi avete tutto il diritto di rifiutarvi di scegliere qual è la data più giusta per dare gli auguri di capodanno.

2. La tecnica Savonarola

Da metà dicembre iniziate ad ammorbare familiari, colleghi, conoscenti, passanti, sconosciuti che vi siedono accanto nella metropolitana e chiunque vi capiti accanto spigando loro pedantemente e con dovizia di particolari tutti i motivi per cui augurare buon anno non abbia alcun fondamento scientifico, sia storicamente pagano, anticattolico e probabilmente bisognoso di esorcismo e scomunica papale.  Nel giro di qualche giorno si spargerà la voce e tutti vi scanseranno come un appestato.
Controindicazioni: l'effetto della tecnica Savonarola può durare parecchi mesi o anni, condannandovi ad una vita sociale al confronto della quale le giornate di Cenerentola che parla coi topini sembreranno notti di movida a Ibiza.

3. Mangiare lenticchie non porta soldi

Tenteranno di costringervi a partecipare a qualche Cenone e, a mezzanotte, tireranno fuori il pentolone con cotechino e lenticchie.
Fate loro una sola domanda: L'anno scorso avete mangiato lenticchie?» Se la risposta è sì, si sono risposti da soli. Nel caso in cui non le abbiano mangiate, invitateli a pensare a tutti quelli che nei capodanni passati le hanno mangiate e sono ancora disoccupati o hanno perso il lavoro. E se non bastasse, pensate che un o degli alimenti principali degli africani e degli indiani sono le lenticchie. Vi sembrano pieni di soldi, per caso?

4. La vacanza strategica

Recatevi all'aeroporto e prendete un last minute per la Cina o il Vietnam o il Tibet o la Thailandia o la Cambogia o la Birmania o il Bengala o Israele (vedi punto numero 1).
Ma vanno bene anche l'Iran, l'Etiopia, l'Enkutatash o un paese islamico (→capodanni di altre culture).
Controindicazioni: onestamente si tratta di una strategia un po' costosa. E se non vi piacciono le spezie, il riso e gli involtini primavera siete rovinati.

5. Siate tradizionali

Nella note di San Silvestro, è tradizione in molte regioni d'Italia gettare dalla finestra le cose vecchie. Fatelo anche voi.
Gettate le cose vecchie dei vostri familiari.
È garantito che non vi chiederanno mai più di festeggiare il capodanno insieme a loro.
Controindicazioni: se sopravvivete al linciaggio, verrete diseredati e i vostri figli porteranno un marchio infamante fino alla settima generazione.

6. Farsi gli auguri non è di buon auspicio

Pare che nel Capodanno 2009 Michael Jackson e Patrick Swayze si siano fatti tanti cari auguri di buon anno.
Devo aggiungere altro?

7. La tecnica del Faraone

Funziona sempre: tumulatevi in casa, staccate citofoni, cellulari, whatsappi, wi-fi, walkie-talkie e rotoli di carta igienica per i telefoni senza filo. Per precauzione uccidete tutti i piccioni nel raggio di 1 km e rubate qualsiasi materiale combustibile in modo che non possano raggiungervi con i segnali di fumo. Prendete tre settimane di ferie e riapparite il 29 gennaio, quando le radiazioni del capodanno si saranno diradate.
Controindicazioni: quando uscite potreste scoprire che vostro marito o vostra moglie si è risposato/a, che in ufficio vi hanno sostituito con uno stagista e che il vostro cane dà la zampa solo al vicino (che voi detestate).

Non condivido l'autore   : <<  Ora, se mi chiedete cosa ne penso io del Capodanno, vi risponderò che secondo me i  rituali sono importanti.Scandire il tempo con delle convenzioni sociali è "secondo natura".Il cosmo è scandito dalla ciclicità: le galassie nascono, si espandono, collassano e formano nuove galassie. I pianeti compiono rivoluzioni e rotazioni. L'esistenza umana è scandita da continui cicli familiari, relazionali e sociali. I nostri bioritmi regolano quotidianamente il livello dei nostri ormoni, dei neurotrasmettitori e dello stato di veglia.>>
Libro Buone feste con il metodo sticazzi. Tecniche di sopravvivenza alle festività Carla Ferguson BarberiniInfatti anche  se  io   chiedo  sempre cosi  si fa per  capodanno   a  gli amici   , perchè  li vedo poco  e molti studiano  o lavorano all'estero  o  nella penisola   e  " tengono " famiglia ,  sono abituato---  a  dalla classe  dominate  e   che   debba essere festeggiato  a   tutti i costi e   se    non lo festeggi sei OFF \ OT oppure preferiscono fare un pranzo   il giorno dopo con  parenti   .
Ma quello     che  mi  rompe  , lo evidenzia  anche l'autore  del sito  pri.ma  suggerito  e  il post  capodanno ( specie  sui  social  ) ed  ecco    che  lascio   gli altri\e sfogarsi ma  quando   non ce  la  faccio più a  sopportare  ecco che  applico (  ed  è questo  uno dei motivi  che  vengo  visto   dalla  gente  e  dalle ragazze   ma   lo trovate in un libro (  foto a destra  )  tanto dissacrante quanto divertente, Buone feste con il metodo sticazzi, di Carla Ferguson Barberini. Lo pseudonimo di un gruppo di professionisti che  ha inventato il marchio doc del “metodo sticazzi” (per Aliberti editore) e quest’anno ha applicato a tutto il pacchetto di feste natalizie la stessa filosofia relativista. L’unica che consente, secondo gli autori, La domanda-incubo: «Che fai a Capodanno?»
Il fatto è che, secondo gli autori, a nessuno interessa il Capodanno come rito di passaggio da un anno all'altro. Piuttosto se ne parla come argomento di conversazione ossessivo, che prende forma di una domanda che comincia a circolare mesi e mesi prima all’interno di circuiti di amici e conoscenti, serpeggia nervosa sulle bocche di tutti, è frutto di orgoglio e invidie, determina rotture e nuovi sodalizi»: “Che fai a Capodanno?”. La sola risposta possibile a questa  viscida interrogazione è un’esclamazione: «Sticazzi del Capodanno!». Che però equivale a mettere in pratica tutta una serie di comportamenti coerentemente sticazzisti, diretti a boicottare la convenzione sociale. Ovvero:  da  http://www.vanityfair.it/news/italia/2011/12/30/capodanno-2012-come-sopravvivere

- che le donne dopo estetista e parrucchiere si fascino di un tubino nero sotto al quale si nasconde lingerie rossa e vadano con uomini sbarbati e profumati ad una cena con amici dove non fanno altro che pensare “che palle, che palle”.
- Che la cena si concluda con champagne, fuochi, spuntino al cotcheino e una serata in discoteca: mezz’oraparcheggio, un’orafila, cinquanta euroingresso, poi tunz tunz tunz cocktail tunz tunz tunz.
- Che i due non possano andare via neppure alle sei di mattina, anche se sfatti e distrutti.
Le mosse dello “sticazzista” a Capodanno

Contro tutto ciò, ecco cosa dovrebbe fare il sereno seguace dello sticazzismo.

1) Aspettare il 31 dicembre come se fosse un giorno qualsiasi e senza prender alcun impegno. Gli autori suggeriscono una gamma di risposte precisa all’insistenza di amici e parenti su quello che farete: «No hablo tu idioma», «Parto», Niente», «Boh», «Non posso dirtelo, pr scaramanzia». Recarsi quindi in posto sconosciuto, spegnere il cellulare, dotarsi (oltre al Manuale), di «dvd comico-demenziali, un etto di ganja e due sonniferi, una bottiglia di whisky, un set da freccette, una chitarra, tutti i numeri del Male di Vauro e Vincino, cibo della peggior specie a volontà». Addormentarsi quando più vi aggrada.

2) Affrontare fischiettando il pranzo in famiglia del primo gennaio, con annesso concerto di Vienna, e puntare ad un solo obiettivo: introdurre nello stomaco quanto più cibo delizioso possibile. Al termine, augurare a gran voce tutto il bene per l’anno a venire.

3) Evitare di porsi qualsiasi domanda sull’anno passato e quello futuro, con conseguenti «crisi di identità, crisi spirituali, crisi spirituali, crisi sentimentali, difficoltà, disagio, sconquassamento emotivo».

4) Aggredire i famosi propositi di inizio anno, mettere in atto questa strategia: una volta formulata la buona intenzione, cercare di capire se il Metodo può aiutare e, nel caso non sia possibile, ridimensionarla in modo da renderla più facile, oppure depennarla del tutto. Ecco qualche esempio degli autori.

- Volete smettere di fumare? Fatelo, visto che vale la pena, ma rovesciando la cosa in positivo: «Sti cazzi delle sigarette».
- Volete andare in palestra tre volte a settimana? Decidete per un bel «sticazzi alla tripletta» e optate per una volta a settimana,  «così vi sentirete dei gran fighi se ci andate due volte».
- Volete trovare un lavoro che vi dia più soldi? «Sticazzi dei soldi, cercate piuttosto un lavoro adatto alle vostre aspirazioni».
- Volete fare, infine, più per il vostro aspetto? «Sticazzi del gluteo tonico e della pelle elastica, la bellezza è un’anomalia».

Come evitare i racconti dell’orrore


Un capitolo del libro è dedicato a come schivare i commenti postumi sul Capodanno. Per aiutarvi, gli autori hanno stilato una risposta per ogni categoria. Eccole.

- Alla riccona che vi propina il suo Capodanno vip a Cortina: «Scusa ho da fare».
- Al lagnoso che piange per il suo Capodanno sfigato e cerca di raccontarvi quando è arrivato il peggio: «Senti, sticazzi, non voglio sapere cosa è successo dopo».
- Alla rosicona che racconta dei veleni della suocera contro di lei durante la cena: «E allora?».
-Al gourmand che vuole raccontarvi il raffinato cibo slow food ingurgitato: «Sticazzi del brodo di stocazzo!».
- All’asceta che si vanta di aver passato il Capodanno in un eremo, “un’esperienza meravigliosa”: «Ma è vero che i frati son tutti gay?».
- Alla romanticona che racconta commossa la sua morbosa fine dell’anno col fidanzato a Parigi: «Scusa ma ieri mi sembra di aver visto il tuo Marco al cinema porno di Via Roma».
- All’anziano dentro, che ha festeggiato col gruppo di scuola accendendo le girandole: «Ora mi vado a buttare di sotto perché mi hai messo troppa tristezza».
- All’ultracolto che a Capodanno ha visitato il castello di Culottenburg, avvertendo «tensione tra la sua razionalità ateista e la sua profonda spiritualità»: «Ma vaffanculo, va!».


no  so che  altro dire


Quindi, che li apprezziate o no,
porgo a tutti voi i miei più cari e sentiti
auguri di Buon Anno!







GEORGE MICHEAL PARTE 2

GEORGE MICHEAL PARTE  1   di  Daniela Tuscano

  Lo  so che   dovrei smettere  di usare   parole degli altri  \e  , ma   quando  non sai  cosa  dire  oltre le  solite   frasi di  circostanza   stai zitto  oppure  riportati   delle bellissime parole   altrui  . In questo caso   non  sapendo stare  zitto     riporto   dopo il bellissimo ( trovate l'url  sopra  ) intervento  di Daniela     Tuscano , quanto dice sempre   su tale  evento   un altro mio    compagni di  strada  Cristian  Porcino 

Cristian Porcino George era cresciuto con un padre che non lo stimava e che gli rinfacciava di non avere alcun talento. Diventato adulto con una disistima così persistente riuscì a staccarsi quell' orribile etichetta e a volare in alto grazie proprio a quel talento che il padre non voleva vedere. Michael non voleva essere un attivista gay ma le sue canzoni hanno fatto molto di più di tante parole pronunciate da altri colleghi. "Freedom" "Outside" "Please send me somehone" sono dei veri manifesti contro l'omofobia. Ha sempre detestato questo interesse morboso per la sua sessualità. Non la nascondeva ma voleva viverla senza destare interesse per una parte della sua vita che era solo e soltanto sua. Si è dichiarato tardi perché i pregiudizi nel mondo della musica lo volevano consacrare come il sex symbol più etero di sempre. La stessa Madonna disse che George era stato un vero amante focoso e sessualmente 'dotato'. Rimase segnato dalla perdita del compagno Anselmo e da quel momento per lui fu tutto molto più faticoso. La sua incredibile voce e il deIicato fraseggio vocale ci restituiscono un artista tormentato e geniale. Quattro anni fa era scampato alla morte e aveva scritto "Whithe light" dedicata al suo ricovero. Aveva ringraziato Dio e la preghiera dei fan e aveva promesso di ritornare. Evidentemente qualcuno aveva ben altri piani per lui.


STELLLA NERA di © Daniela Tuscano


L'immagine può contenere: 1 persona, occhiali_da_sole, barba e primo piano

Il destino l'aveva segnato, ma andarsene nel giorno di Natale lascia sempre un dolore aggiunto. Anche se poi, per una star, è il modo forse più discreto per uscir di scena. George Michael s'è spento fra le luminarie che, una volta tanto, non brillavano per lui, ma offuscato lo era da un po', e su di lui pencolava quell'insidiosa irresolutezza, quella pendola di fragilità che facevano del cantante anglo-cipriota un eterno adolescente. Intrappolato nell'immaturità della decade più fatua del Novecento.
Io non ero una fan degli Wham! né del ciuffo artatamente, chiassosamente biondo. Non del sex-symbol posticcio e nemmeno, in fondo, della voce così bella ma, anch'essa, sempre lì lì per scivolare sul crinale della morbidezza, barocca, anzi, cherubica. Molto meglio il Michael solista, finalmente restituito alla sua mediterraneita', quasi arabo, prepotentemente uomo, o nel disperato tentativo di diventarlo. Ma questa opportunità gli fu preclusa, o se la nego' da solo; il che, alla fine, cambia poco. Troppo debole per tutto: per rivestire i panni dell'attivista, ma anche per quelli del "gay formato famiglia". Michael avrebbe continuato a sbandarsi e a cantare, che era quello che gli riusciva meglio, ma non ora, non qui. Peccato. Quanti post-adolescenti smarriti, cristallizzati in una mezza età importuna come un ospite venusiano, fuori giro e fuori opportunità. Quanti talenti rimasti schizzati, in questi anni che la vita se li mangia, senza nemmeno averli gustati. Come in un crasso convivio, ci si ritrova a cinquant'anni, usati e ancora in boccio, e non si sa perché.

25.12.16

esistenza di un Dio comune alle tre religioni monoteistiche ? secondo me si perchè ...

..... Quest'anno la festa di Natale coincide con l'Hanukkah ebraica Lo scorso anno era in concomitanza con la nascita del profeta Maometto.


L'immagine può contenere: incendio e sMS 

Secondo me da lassù vogliono comunicarci che, col nostro comportamento, stiamo sbagliando tutto.