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6.1.19

non lamentatevi o scendete in piazza contro i femminicidi se poi ne bloccate programmi scolastici per prevenili

E' il caso  

riportato da ilfattoquotidiano del 4\1\2019

Trentino, Lega sospende corsi nelle scuole sulla relazione di genere: “Vogliamo evitare discorsi su sessualità dei bambini”

Trentino, Lega sospende corsi nelle scuole sulla relazione di genere: “Vogliamo evitare discorsi su sessualità dei bambini”


Le lezioni che da 5 anni si svolgono in decine di istituti della Provincia per educare a rispettare la parità dei sessi e a superare gli stereotipi sono stati fermati dalla giunta con l'accusa di diffondere “teorie gender”. L'assessore Segnana al Fatto.it: "Valuteremo il da farsi". Le educatrici chiedono un incontro, il consigliere Cia: "Fanno politica e creano confusioni nei bambini"

Educavano gli studenti trentini a rispettare la parità dei sessi e a superare gli stereotipi, affrontando temi come il bullismo e la violenza di genere. Ma, secondo la giunta provinciale leghista, contribuivano anche a diffondere le cosiddette “teorie gender”. Per questo, i corsi sulla relazione di genere che da 5 anni si svolgono in decine di scuole della Provincia autonoma di Trento sono stati sospesi. L’obiettivo è “verificare la piena coerenza dei contenuti educativi dei percorsi con le aspettative delle famiglie rispetto ai valori che la Giunta provinciale intende perseguire”. In altre parole, come ha dichiarato il consigliere di maggioranza Claudio Cia (Agire), “non fanno altro che promuovere l’ideologia gender”. E di fronte alla richiesta di alcune educatrici di avviare un dialogo, Cia ha risposto così: “Se si va a visionare solo i profili Facebook di queste persone si può notare che ci troviamo di fronte a dei veri e propri attivisti politici che promuovono pensieri fuorvianti capaci di minare l’equilibrio dei nostri ragazzi”.

I motivi della sospensione
Il 28 dicembre scorso la deputata leghista e assessora provinciale alle politiche sociali, Stefania Segnana, ha inviato una circolare agli istituti interessati in cui veniva annunciato lo stop ai corsi “in attesa di approfondimenti ulteriori”. Un provvedimento preso in accordo con l’assessore all’istruzione Mirko Bisesti e con il collega al lavoro Achille Spinelli. L’offerta formativa, dal titolo “Educare alla relazione di genere”, prevedeva complessivamente oltre 800 ore di attività. Un progetto avviato dalla precedente giunta di centrosinistra e che quest’anno avrebbe coinvolto 24 scuole trentine, per un costo complessivo di oltre 70mila euro a carico dell’Agenzia del lavoro. “Le nostre perplessità – spiega Segnana al fattoquotidiano.it – sono nate già negli anni passati, quando abbiamo posto l’attenzione su altri progetti che spaventavano le famiglie e si avvicinavano alle teorie gender. Ora che siamo al governo abbiamo semplicemente chiesto di poterli visionare, dato che non li abbiamo deliberati noi”.


Risultati immagini per Extraterrestre alla pari,
La decisione finale, assicura l’assessora, dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. “Se fra gli argomenti trattati ci sono il bullismo, il rispetto reciproco, la violenza, ben venga. Se invece dovessimo trovare riferimenti alla sessualità dei bambini valuteremo il da farsi. Vogliamo evitare certi discorsi nelle scuole”. 
Nel mirino della giunta è finito anche un libro, Extraterrestre alla pari, distribuito nelle classi quarte di una scuola elementare della città. “Ci è stato segnalato soltanto dopo che abbiamo sospeso i corsi. Vogliamo capire se ne farà parte o meno, intanto sappiamo che verrà letto in classe nell’ambito di un programma di letture”. Scritto da Bianca Pitzorno, il romanzo è stato più volte attaccato in passato dai movimenti “no-gender” perché racconta la storia di Mo, un alieno proveniente dal pianeta Deneb (dove non si scopre il proprio sesso prima dei 20 anni) che arriva sulla Terra e sperimenta tutti i pregiudizi relativi all’educazione, vivendo un giorno da bambino e uno da bambina.

L’appello delle educatrici: “Organizziamo un incontro”
“Svolgiamo questa attività formativa con passione e professionalità nella convinzione di portare le nostre competenze a servizio di scuole, studenti, famiglie”, hanno dichiarato in un appello alcune delle educatrici responsabili dei corsi. “Siamo pienamente disponibili a fugare dubbi e perplessità di qualunque tipo: molti anni di esperienza nelle scuole parlano per noi”. La richiesta è quella di organizzare un incontro con la Giunta per spiegare in concreto gli argomenti affrontati nel progetto. Si tratta di tematiche come la “prevenzione alla violenza di genere e al bullismo, riflessioni sulla disparità di genere nel mercato del lavoro, guida a scelte formative che possano esprimere i talenti di ognuno, rappresentazione mediatica di uomini e donne”. A loro dire, quindi, non c’è alcuna traccia di presunte “teorie gender”. Perciò l’augurio è che “gli assessori competenti cambino direzione e decidano di non gettare al vento un’esperienza importante”.


Il consigliere Cia: “Guardate i loro profili social”
Non si è fatta attendere la risposta del consigliere provinciale Cia, che punta il dito contro l’ideologia “gender”. “Purtroppo è evidente che nelle nostre scuole c’è un problema culturale, dal momento che una parte della classe politica e dirigente le ha scambiate per luoghi dove instillare agli studenti pensieri ideologici che poi possono essere funzionali a movimenti politici”, si legge in un comunicato. Da qui l’invito ad andare a guardare i profili socialdelle educatrici chiamate a insegnare ai ragazzi il rispetto della parità di genere. Educatrice che, secondo il consigliere, sono “vere e proprie attiviste politiche”. Lo dimostrerebbero alcuni post in sostegno del gay pride, foto decorate con i colori dell’arcobaleno o dichiarazioni in favore dello ius soli. E mentre qualcuno grida alla “caccia alle streghe”, il consigliere Cia, contattato dal Fatto.it, si difende così: “I nomi delle educatrici li ha riportati la stampa. Io mi sono limitato ad andare a guardare i loro profili e a segnalare che queste persone fanno politica. Ovviamente è legittimo, ma allora non sono idonee a insegnare nelle scuole”. conclude. “Tra l’altro io questi corsi li critico da sempre. Secondo me non educano al rispetto dei sessi, creano solo confusione nei bambini”.

La reazione delle opposizioni
Duro l’attacco dei consiglieri pentastellati del comune di Trento, che parlano di “pensiero paranoico inquisitorio pseudo-riformista” e denunciano i “metodi censori” adottati dalla giunta provinciale. L’augurio del Pd Trentino, invece, è che “chi deve decidere riesca ad avvalersi del contributo molto competente degli operatori scolastici, che possono testimoniarne l’importanza educativa, fuori da strumentalizzazioni politiche sull’inesistente ‘teoria gender’”. Dello stesso avviso è il movimento di opposizione Futura 2018, secondo cui lo stop al progetto è dovuto a “un modello di società patriarcale, con al centro l’uomo bianco e eterosessuale, fondamentalista dal punto di vista religioso, retrivo nei rapporti sociali. E che è spaventato e quindi odia qualsiasi ‘diverso’. Di questo passo una comunità sprofonda nella barbarie”. 



5.1.19

amore ai tempi d'internet e gelosia

ecco un classico esempio     delle fregature    e delle stramberie     che può offrire l'amore in  rete



Torino, va al primo appuntamento con una ragazza in metrò. Ma lei lo snobba

Il ragazzo si sfoga sul social ambientalista "Torino sostenibile": "Bisogna superare questa mentalità"





"Non si va a un appuntamento in metro". E' la risposta che è arrivata a un ragazzo, Massimo, poco prima che la giovane con cui doveva incontrarsi gli tirasse "pacco". Rimasto solo ad aspettare, lui ha pensato bene di denunciare l'accaduto sul profilo Facebook di Torino Sostenibile. Come a dire, uno ci mette la buona volontà a usare i mezzi pubblici, ma poi la vita ti rema contro. E in pochi minuti ha ricevuto la solidarietà di decine e decine di utenti.
"Purtroppo è un problema anche di mentalità - scrive Massimo  - una ragazza di Torino mi ha tirato pacco perché candidamente le ho scritto che sarei arrivato prima all'appuntamento in piazza San Carlo perché avevo preso la metro. Mi ha risposto via cellulare che non veniva perché non si va a un appuntamento in metro. La ragazza ha 30 anni". I post che hanno fatto seguito alla "denuncia", per la maggior parte gli hanno dato ragione e spiegato che a non incontrarla ci aveva guadagnato, hanno per il resto lasciato spazio all'ironia. "Il primo appuntamento? In bicicletta". "Dovevi rispondere che avevi portato la Ferrari dal meccanico e la Lamborghini la usava tuo padre". "La suvista".

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è un problema anche di mentalità.
ieri una ragazza di torino mi ha tirato pacco perchè candidamente le ho scritto che sarei arrivato prima all’appuntamento in piazza san Carlo perchè avevo preso la Metro.
Mi ha risposto via cellulare che non veniva perchè “non si va ad un appuntamento in Metro”🤦🏻‍♂️  

la ragazza ha 30 anni


A qualcuno che gli ha chiesto come mai da Settimo prendesse la metro, Massimo ha dato una spiegazione ineccepibile. . Fatto sta, che arrivare in anticipo, ma in metro, è stato visto dall'altra parte come una cosa negativa





I commenti su Facebook: “A non incontrarla ci hai guadagnato tu” –  Tanti i commenti apparsi sotto lo sfogo del giovane: in gran parte si tratta di commenti di solidarietà scritti da persone che hanno condannato il comportamento della donna e che, non rinunciando a un po’ di ironia, hanno “rincuorato” il giovane di Settimo spiegandogli che a non incontrarla ci aveva guadagnato lui. “Dovevi rispondere che avevi portato la Ferrari dal meccanico e la Lamborghini la usava tuo padre”, ha scherzato qualcuno. Massimo tra i vari commenti ha anche spiegato di trovarsi bene coi mezzi pubblici e quindi di preferire la metro all’auto in città. “Parcheggio sempre nei paraggi di Principi d'Acaja perché si trova posto, perché ho un abbonamento Gtt, perché cercar parcheggio quaranta minuti in piazza San Carlo non mi va”, ha chiarito spiegando appunto come aveva deciso di presentarsi all’appuntamento in centro, a questo punto mancato. “Mi ha fatto capire l’avversione ai mezzi pubblici di alcuni torinesi”, ha scritto ancora il ragazzo.

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Cambiando discorso ma  rimanendo   sempre  nel   tema  dell'amore  parliamo  di  Gelosia  .E  dell'intervento   stavolta    sensato   , ogni tanto  lo psichiatra   da  salotto      fra le  tante  stronzate  ne  dice  una giusta   e sensata  




Paolo Crepet: "La gelosia non è amore, ma possesso. Non fate le crocerossine, un uomo violento non cambierà mai"
Lo psichiatra e sociologo parla di femminicidio e violenza di genere: "Le madri devono insegnare alle figlie a dire 'no' al primo schiaffo".








Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet sta pubblicando il suo nuovo libro, Passione, dedicato all'omonimo sentimento ed inventario di storie e riflessioni, attinte dalla propria esperienza esistenziale e professionale, che ruotano attorno a questa parola sacra, in tutte le sue accezioni e declinazioni. In un'intervista a Repubblica, Crepet ha voluto parlare di gelosia e violenza sulle donne.
.Dietro al femminicidio, si nascondono tante realtà molto diverse. Essenzialmente molti uomini hanno ancora difficoltà ad accettare la lunga coda della liberazione della donna, nonostante siano passati più di quarant'anni dalle tante conquiste, come il divorzio [...] Sono quelli che non hanno elaborato ciò che è avvenuto in questi anni, restando legati a un concetto di famiglia arcaica, che vede la donna ancora come sottomessa e l'uomo con un ruolo dominante.
Dietro il femminicidio e la violenza ai danni delle donne, si celerebbe una tara culturale difficile da eliminare.
Tiene a te, tanto è vero che ti controlla e arriva anche a picchiarti. Esiste un tipo di cultura che vede il maschio come un "protettore", nel senso di padre padrone, che vuole gestire e far sentire il suo potere sulla propria compagna. Non illudiamoci che sia un'attitudine che riguarda il '900, molti giovani la pensano ancora così e lo dico sulla base delle mia esperienze professionali, come psicoterapeuta, e quelle personali.
 
Ora   C non manca di analizzare   e vede   non  a  torto    tale   tematica strettamente connessa  a quella della gelosia  . Ma  lo  fa     solo  come    qualcosa  di negativo  . E'    vero    che  la gelosia, ad esempio,   debba  essere    considerata   come prova dell'intensità amorosa, di una passione da dimostrare psicologicamente e fisicamente. Ed   Quindi si ritiene che faccia parte integrante di ogni relazione sentimentale e che quando viene sollecitata, possa anche scatenare reazioni violente sia  fisiche  che  psicologiche     ed   porta   se sempre sciagure e drammi.  .  Ma      dir e come     fa lo stesso crepet    nell'articolo sopracitato    che <<   bisognerebbe insegnare ai giovani a non considerarla come un sintomo dell'amore, perché non lo è mai. E va detto a scritte capitali che la gelosia non è una forma d'amore, ma solo di possesso, perché l'amore è rispetto innanzitutto. Ti amo, dunque ti rispetto.>> in quanto  : 


Paolo Scatolini la gelosia esiste e se non degenera in ossessione di possesso non fa danni, quando degenera è perchè non c'è amore. Chi ti ama non ti opprime. Amore vuol dire fiducia reciproca e passione reciproca che impedisce alla gelosia di diventare ossessiva, chi ti ossessiona e ti opprime con la gelosia non ti ama davvero. Il confine tra amore e ossessione esiste non è così labile 

Concordo  , se    er  questo sminuire    e  fa òpassre  in secondo  piano   le responsabilità    che  sono poi   quelle maggiori    di  noi uomini   ,   con lui  ed   il suo monito   in  quanto   Il confine tra amore ed ossessione è labile


Il problema è che cosa tolleri della violenza, perché noi alcuni aspetti tendiamo a sopportarli, proprio per il discorso di educazione che stavamo facendo prima, che porta a spacciare la gelosia come amore. Bisogna capire che quando qualcuno cerca di controllarti, quel sentimento cessa di essere amore e diventa manipolazione e ossessione. Quindi viene a mancare il rispetto dell'altro, perché non ti vedo più come una persona ma come una cosa di mia proprietà. Alla base della violenza e del femminicidio, c'è sempre l'idea di considerare le donne come oggetti, non come individui. Io ti uccido perché tu sei una cosa mia [...] Si fa fatica ad accettare che una ragazza oggi possa fare le stesse cose e la stessa vita di un maschio suo coetaneo. Queste pari opportunità scatenano rabbia, gelosia e invidia negli uomini frustrati, perché una donna così è libera, può scegliere e quindi non è controllabile.
L'educazione contro la violenza passa anche dalla famiglia d'origine, anche per quanto riguarda le donne.
Le madri devono dire alle figlie di lasciare immediatamente il fidanzato al primo accenno di uno schiaffo, facendo capire loro che non è una 'prova che tiene a te', anzi è tutto il contrario, ed è un comportamento che non va tollerato né discolpato. Il problema è che molte madri hanno incassato per anni con il marito, mandando giù rospi, non solo in termini di violenza, ma anche di incomprensioni e sottomissioni. E quindi, per non mettersi in discussione, questo loro atteggiamento lo tramandano alle loro figlie.

concludo    citando  ancora     questa frase   

Torino, branco aggredisce gay nel cortile di casa: "I vicini guardavano e chiudevano le porte"

almeno chiamare le guardie  no  . cazz boh

Torino, branco aggredisce gay nel cortile di casa: "I vicini guardavano e chiudevano le porte"


È stato preso a calci e pugni da alcuni ragazzini nell'androne di casa sua mentre i vicini guardavano e si chiudevano in casa. Leonardo Ranieri, 53enne residente a Torino, dopo l'aggressione del branco denunciata da Gaynews e avvenuta nel pomeriggio del 2 gennaio è stato ricoverato all'ospedale Molinette per lesioni multiple, ecchimosi e fratture al setto nasale. "Mi hanno massacrato di botte, sono vivo per miracolo - Racconta l'uomo - La cosa che più mi ferisce è che nessuno dei miei vicini mi abbia aiutato".

4.1.19

C’è chi ancora non capisce come mai è stato previsto il reato di “ femminicidio

Lo so    che  il titolo   non è mio  ma  lo condivido    in pieno  ma   è   di un post    di 

    • C’è chi ancora non capisce come mai è stato previsto il reato di “ femminicidio “...

       Ma   ci sono ancora  molte persone    d entrambi  sessi  che , come si    considerava  una    volta  la  violenza  sessuale   \  stupro   come  un reato contro  la morale      e non cosa  che avvenne  successivamente  contro la persona  , continuano a non capire   e chiedono   o  d'abolirlo    o   di  metterlo ed  applicarlo  come legge  cosa sia il femminicidio, pensano che sia un ordinario omicidio . Infatti la stessa  autrice  de post  citato  sopra  : <<   Quelle 2 foto sono il preludio al femminicidio e come oggi viene considerata la donna ! >>.

      3.1.19

      dopo la recente scoperta esisterà ancora the dark said of the moon ?

       suggerimenti

      film 
      Cosmonauta 2009 scritto, diretto e interpretato da Susanna Nicchiarelli
      Stregata dalla luna (Moonstruck) 1987 diretto da Norman Jewison. Musica  
      the  dark  said  of  the  moon  -pink  floid 


      Nessuna descrizione della foto disponibile.
      Ora  che  una sonda è atterrata sul lato oscuro della Luna. A compiere l’impresa, mai ottenuta finora, è stata la sonda cinese Chang’e-4, che ha completato l’atterraggio “con successo” alle ore 10.26 locali (3.26 in Italia). L’allunaggio è stato ufficializzato dalla China National Space Administration (Cnsa), secondo cui le operazioni sono state completate con l’assistenza del satellite Queqiao, con cui la sonda ha “inviato per la prima volta in assoluto le foto da vicino della faccia nascosta della Luna”.


      Ecco che dopo avermi fatto tale domanda mi sono dato anche la risposta
      Dipende       da  come  lo si vede       .
       Se  lo   si fa  dal  punto di vista  scientifico ed  in particolare    da quello   astronomico sarà un evento che porterà  ad una nuova corsa a  viaggi ed esplorazioni lunari come avvenne nel 1969   e quindi non sarà più  oscuro o almeno  non  tanto   .
      Se  invece ciò  avviene  da quello   artistico   culturale  l'oscurità  o meno   dipenderà   dalla fantasia e da saper scavare e o  trovare altre  più o meno originali  degli autori .

      Io   lo guarderò da  entrambi i modi   perché  :  <<  da che punto guardi il mondo tutto dipende\
      Dipende, da che dipende\ da che punto guardi il mondo tutto dipende [....]  >> 
      (  cit  musicale  )










      China's Chang'e-4 probe touched down on the far side of the moon Thursday, becoming the first spacecraft soft-landing on the moon's uncharted side never visible from Earth.














      mi chiedo parafrasando un famoso disco di cui questo anno cadrà il 50 anniversario , quale sarà il prossimo the dark said of the moon ?


      2.1.19

      Un matto? Forse. Sicuramente Carlo Torrighelli è stato un anticipatore. Degli writer urbani,

        mia   colonna  sonora 


      per chi volesse approfondire ( anche se credo che questo articolo sia più che sufficiente ) trova qui trova qui qualcos'altro    :





      A chi mi accusa d'essere complottista e di vedere , infatti mi chiamano l'ispettore scanu per via di questa parodia fattami 20 anni fa misteri e complotti ovunque  Sappia che matti sono quelli che vedono lontano ed anticipano gli altri . Ecco la storia di Carlo Torrighelli (  Laveno1909 – Milano4 novembre 1983   )  è stato un anticipatore. Degli writer urbani, con le sue scritte e la sua grafia inconfondibile. 
      Ringrazio   Daniele De Luca  e   lo staff    del bellissimo  e neo  nato   portale    giornalistico     estreme conseguenzeper    aver  raccontato   la  sua storia  di   cui     riporto   qui  integralmente




      Chi ha vissuto a Milano a fine anni 70-primi anni 80 non può non ricordare C.T., le sue scritte in vernice bianca sulle stradine del parco Sempione, il suo carretto, i suoi tre cani, i suoi slogan. “Popolo bue, la Chiesa ti uccide con l’onda. Sei milioni di morti in Italia”  


      C.T. Era convinto che vi fossero nell’etere flussi elettromagnetici indotti in grado di condizionare le menti delle persone. Nella sua visione paranoide del misterioso e costante attacco al popolo (da parte di Vaticano, USA e URSS), fu il primo in realtà a parlare di inquinamento elettromagnetico anticipando di anni una questione che solo oggi comincia ad assumere contorni preoccupanti e scientificamente provati.
      “Radio e televisione basta versi da gorilla ma cultura!” Scriveva e urlava al megafono.
      Torrighelli era un senzatetto che dormiva sotto gli archi dell’Arena. Era di Laveno, aveva fatto la Resistenza, era iscritto alla sezione PCI di Porta Garibaldi. Era malato di silicosi ed era convinto di essere stato contaminato da misteriose centrali ad onde radio nascoste negli Appennini con le quali la “Chiesa ti uccide con l’onda!”.
      “Ti uccidono con l’onda! Con l’onda ti uccidono! I russi, gli americani, il Vaticano!”.
      In occasione del centenario della sua nascita, nel novembre 2009, gli è stata dedicata una mostra: C.T. L’onda assassina, presso i locali dell’ex ospedale psichiatrico “Paolo Pini” di Milano, assieme ad un concerto del gruppo milanese Teka P. Nel settembre 2010, presso gli spazi espositivi della Commenda di San Giovanni di Pré, a Genova, è stato messo in mostra il suo ricordo assieme ad altri 5 artisti e visionari di strada “fuori norma”.
      In occasione del trentennale della sua morte gli è stata dedicata una tre giorni di eventi e una mostra, presso il circolo ARCI La Scighera di Milano.
      Una collezione dei suoi biglietti, con gli slogan, è stata fatta dall’antropologo Giulio Calegari che li raccolse negli anni settanta nel corso di studi di “antropologia urbana”: «Mi imbattei in quei bigliettini e iniziai a collezionarli. Provocava. Era, con i suoi non-sense, un saggio folle, come un clown sacro nelle società primitive. Una presenza politica, poetica. Tra lo sport e la fede vinscemoliscono (sic) la mente. Accusava la tv. Pasoliniano. Aveva una stilla del carisma libertario del Che».












      Pietro Sedda il designer, artista e tatuatore di fama mondiale racconta i suoi nuovi progetti

         Dopo  la  morte  nei  giorno scorsi  all'età  di  80 anni   di  Maurizio Fercioni ( foto sotto  a  sinistra )  considerato il primo t...