20.9.19

come è difficile sconfiggere il maschio alafa che è in noi . io ed il caso Fabio Volo vs Arianna grande

 una mia  discussione    con  utente della nostra pagina facebook


Compagnidistrada
Pubblicato da Cristian Porcino16 settembre alle ore 13:25
Il solito becero maschilismo da quattro soldi 😡
https://www.trendit.it/fabio-volo-contro-ariana-grande-non…/
TRENDIT.IT
Questa mattina Fabio Volo, durante il suo programma Il Volo del Mattino in onda su Radio Deejay, si è scagliato contro la celebre cantante Ariana Grande. Il motivo? Principalmente un video musicale, intitolato 7 rings,


Giuseppe Scano il principio in se è giusto , ma è sbagliato il modo che lo rende becero maschilismo . visto che cantanti hanno una presa molto grande sugli adolescenti e tali modi e atteggiamenti possono portare a una erotizzazione troppo precoce sotto i 14 ed a reati sessuali fra minorenni . come è successo recentemente a Nuoro
  • Compagnidistrada Giuseppe Scano il principio invece è sbagliato e frutto di un sessismo voluto e nutrito da un patriarcato fortunatamente in declino. Le parole di Volo sono inaccettabili. Lui critica i video di Ariana Grande senza porsi il problema dell'influenza nefaAltro...
  • Giuseppe Scano Compagnidistrada beh se uno che predica bene ma razzola male allora hai ragione . ma allora come ti spieghi le violenze anche sessuali da parte di ragazzi adolescenti verso ragazze ? o ragazze che ha già fatto sesso completo prima dei 15 anni ?
  • Compagnidistrada Giuseppe Scano quando uscì "Arancia Meccanica" Kubrick fu accusato dalla stampa di fomentare violenza nei suoi spettatori. Quindi vuoi dirmi che se uno stupra o uccide è perché ha visto il film di Kubrick? Ma per favore. E l'erotizzazzione precoce è doAltro...
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  • Giuseppe Scano Compagnidistrada ed il sex addiction si ha in modelli come quelli di quel video o nei maschi alfa che vengono "alimentati " da tali modelli . Comunque hai ragione Volo è indifendibile è il caso maschio alfa ed ipocrita perchè predica bene ma razzola male
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  • Compagnidistrada Giuseppe Scano il problema di una società di adolescenti carenti in educazione affettiva e sessuale è evidente. Credo però che lo sfogo di Volo è sintomatico di una paura maschile nell'accettare la libertà di una donna in ogni sua ambito.
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  • Giuseppe Scano Compagnidistrada hai ragione . è che ancora ho difficoltà ad uccidere ( ci lotto continuamente ) i residui del mio maschio alfa presenti in me . Rileggendo a freddo ed ascoltando in voce le dichiarazioni di volo la penso come te
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  • Alessandro Fraioli Volo è un imbecille con un seguito come tanti altri come lui, hanno sbagliato lui e quell'altro in palestra che esordisce in quel modo. Detto questo sia uomini che donne che hanno bisogno di un mezzo televisivo per venderti qualcosa e comunicare messaggi superficiali sono esattamente come lui. Per me possono finire dentro un secchio tutti insieme. Mi aspettavo di più da questo umanità che sta avvolgendo il pianeta con tanta munnezza, compresa quella televisiva
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poi   a freddo  ho riflettuto   e  sono arrivato alle stesse conclusioni  di questo video sotto riportato




Anche se più sinteticamente io avrei risposto mi sarei limitato a rispondere a Volo citando il Re Lear "Miserabile sgherro, ferma quella mano (o lingua in questo caso) sanguinosa: perché frusti quella sgualdrina? Frusta piuttosto la tua stessa schiena, perché ti struggi di far con lei la stessa cosa per cui la frusti.". In quanto è un ipocrita . Risultato immagini per fabio volo and ariana grandeUno che predica bene ma razzola male vedere i suoi libri e i suoi programmi usa quello che ora contesta sputandoci sopra. Infatti secondo me ha fatto questa provocazione per far parlare di se visto che nessuno\a lo cagava più ed i suoi libri erano in calo vendite magari ne sta scrivendo uno e gli serve farsi pubblicità applicando lo slogan bene o male basta che se parli




concludo con i miei consigli
Pornocultura. Viaggio in fondo alla carne di Claudia Attimonelli (Autore), Vincenzo Scusca (Autore) [ ne  trovate una recensione ed  un itervista  agli autori  nell'archivio del blog  ]
da  Amazzon
Selfie maliziosi, Youporn, Grindr, sexting, online dating, scenari politici traboccanti di umori e allusioni sexy, performance oscene e dedali a luci rosse, estetiche morbose a ornamento delle comunicazioni più disparate, live cam, gay-for-pay, gif porno, dickpic, stanze private, dark room, pornhorror, feticismo gotico e barocco, love doli, fucking machine, realcore, lingerie erotica, jockstrap: dissoluto e fastoso, crudo e sovresposto, il porno brulica trionfante dalle maglie del web 2.0 agli scenari urbani, dagli schermi mediatici agli interstizi del quotidiano, invadendo le trame della vita pubblica, surriscaldando le connessioni elettroniche e impregnando di sesso la socialità contemporanea. Benvenuti nella pornocultura. Quali sono le origini, la genealogia e gli effetti di questa scena convulsa? Di quale condizione annuncia la venuta? Cosa sacrificano e battezzano i riti pagani, gli orgasmi multipli e gli scambi di questo teatro dell'osceno senza pareti? Quali nuove frontiere implica la rivelazione degli abissi fino a poco tempo fa inesplorati dai più? Investigando fino alle sue più estreme conseguenze il legame intimo tra l'erotismo e la morte qui in opera, il saggio intravede nell'irruzione della pornocultura, al di là del bene e del male, il declino del soggetto moderno e i primi vagiti di una nuova carne di cui è ormai urgente comprendere la forma, il senso e l'etica.




Mensile n°14 Anno 2018
TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUL PORNO MA NESSUNO HA MAI OSATO RACCONTARVI Luglio 2018


Non fate i moralisti! la metà di voi guarda siti porno (donne comprese).Dalla preistoria in poi il sesso disegnato, dipinto e raccontato eccita gli esseri umani.Un viaggio nel mondo del proibito al fianco di storici, sociologi, scrittori e pornostar.

 e per  finire  ue siti  che lottano contro  il sessismo  \  quello che un tempo si chiamava  maschiismo   cioè  non diventare  maschio alfa   e  la cultura  che porta  ali femminicidio 

invece di protestare e lamentarsi per i licenziamenti alla Rw fabbrica di delel bombe nella guerra in yemen si ritornasse a fare i contadini ? la storia di Antonio Occhioni da cuoco ad ortolano bio

non esistono più le mezze misure .Se un  discorso serio fatto su  questa  pagina     facebook a cui  partecipo

invece di lamentarsi pensino che ci sono tante terre incolte che aspettano d'essere coltivate da quelle parti.e che se si vuole non si rimane senza lavoro

LANUOVASARDEGNA.IT
Domusnovas, l’azienda annuncia il ridimensionamento: via 160 lavoratori in due mesi




ottiene    risposte come queste  


Stefania De Prai Facile fare battute spiritose quando non sei tu quello che ha una famiglia da mantenere e si è perso il lavoro (e in una regione depressa come la Sardegna trovarne un'altro non è facile...) Non lo trovo molto simpatico.

Nessuna battuta  , almeno non in questo caso  , ma  una verità scomoda  . Chi lo dice   che  fare  il contadino    sia dequalificante .  Mio padre  ed  mio zio   sono stati mantenuti agli studi   da mio nonno  che   prima di lavorare  all'Inail   faceva  coso  come i  bisnonni ,  l'ortolano ed  il contadino  . Ed  mio padre   ha sempre lavorato in campagna  prima di convertirsi e creare  un vivaio  ed un negozio di fiori   .  Nonostante  le  disgrazie e  le  calamità  :   dell'incendio  del 1983 ed  la nevicata del 1986 
La sardegna  prima delle   chimere industriali della petrol chimica  a Porto torres  , Ottana  ed  macchiareddu   e poi     del turismo rapina  con la  costa  smeralda e  porto rotondo e  la  deturpazione delle coste    , con le  basi    ed  i poligoni  militari  ed  ora  con il mater olbia ha sempre      vissuto di pastorizia  ed   agricoltura  . Ora  che  i modelli imposti , alcuni  morti e  falliti  ,diventati cattedrali nel deserto o  quasi ( le industrie  )  o  proprietà privata  o  di rapina (  la speculazione delle coste  )  o d'avvelenamento  (  i poligoni  e  le basi militari  )  ed  ora   la    privatizzazione della sanità  a scapito di quella pubblica  con il mater olbia   . Penso che  l'unica soluzione sia il ritorno ala terra  .  

Ed  peer questo che        riporto questa  storia    tratta   dalla nuova sardegna del 18\9\2019 magari può essere   da  spunto   per  i giovani     che vi lavoravano  o le loro famiglie  a   non vivere  solo di sussidi  \  reddito di cittadinanza  e   magari riuscire  a  trasformare   \  riconvertire   con la creazione  di    una cooperativa  \  consorzio    l'industria delle  armi in un  industria  di conserve  o  altro legata   ai prodotti del territorio


 Da cuoco a ortolano bio: la nuova vita di Antonio Santa Teresa, dopo anni dietro i fornelli della rosticceria si è dedicato alla terra. Con il suo negozietto trainato da un trattore vende i prodotti nelle vicine frazioni                                     di Walkiria Baldinelli






SANTA TERESA. Ortolano per scelta. Antonio Occhioni, 56 anni, da un lustro ha cambiato vita: tolto il cappello da cuoco che indossava nella sua rosticceria, ha deciso di dedicarsi alla terra. E in un ettaro di terreno coltiva prodotti genuini e biologici. Durante la settimana, con il suo casottino realizzato su un carrello trainato da un trattore – entrambi furono fabbricati nel 1968 – , fa la spola tra il suo orto a Porto Pozzo in cui abita, e la vicina frazione di San Pasquale. Una filiera corta apprezzata da residenti, visitatori e turisti, soprattutto nel periodo estivo. Il suo “negozio” ambulante non passa inosservato e per molti è diventato un'attrazione: immancabili i selfie scattati per ricordare le vacanze in terra gallurese o davanti alle cassette della verdura. Sul trattore c'è un via vai di bambini, quasi tutti raccontano di non esserci mai saliti. C'è anche chi tiene in mano un modellino di questo mezzo agricolo e chiede di potersi sedere su questo di colore arancio parcheggiato in uno spiazzo che costeggia via Nazionale, la statale che taglia in due il paese di Porto Pozzo. Oltre a essere fonte di attrazione è diventato anche un “dissuasore” naturale di velocità per gli automobilisti che di solito sfrecciano lungo questa arteria di collegamento. Alla vista della colorata casetta delle verdure su ruote, rallentano la loro corsa. «Ho scelto un mestiere che mi fa sentire libero – spiega Antonio –. Amo la vita di campagna, ho un ettaro di terreno che coltivo da almeno dieci anni, con una guardiana d'eccezione: Nuvola, la mia cagnolina. Lavoro all'aria aperta, dalla produzione alla vendita ambulante, senza sosta. Sono sempre stato a contatto con i clienti, sino al 2015 avevo una rosticceria. Nelle ore di chiusura ogni giorno mi recavo nel mio paradiso agricolo, dove coltivavo uno dei miei sogni più grandi: diventare ortolano». Una passione nata con Antonio, a cui però non aveva mai dato seguito. «Eppure già a otto anni volevo fare questo mestiere. Un lavoro duro e difficile, ma ricco di soddisfazioni. Basta stringere le mani delle persone affezionate ai miei prodotti. Arrivano a Porto Pozzo o a San Pasquale da ogni parte della Gallura per fare acquisti».

Dopo aver rimesso a nuovo il trattore e il carrello immatricolati 51 anni fa, ora Antonio sta studiando il modo di poter usare anche durante la stagione invernale inverno il suo negozietto ambulante. E di aggiungere un’altra tappa al suo mercatino: Santa Teresa. «Cinque anni fa sono stato uno dei primi ortolani a chiedere la licenza per il commercio itinerante – racconta con orgoglio –. Ma posso vendere direttamente anche dove ho l’orto». Nelle cassette di legno c'è la verdura di stagione: patate, pomodori, zucchine, melanzane, fagioli, aglio e cipolla. Appesi alle pareti gli oggetti simbolo del suo percorso da ortolano. «Vecchi cestini impagliati o di pelle, con disegni raffiguranti i costumi tradizionali

sardi – spiega –. Questa vecchia bilancia, la falce che uso per tagliare il grano. Insomma, tutti oggetti che hanno segnato il percorso di quello che oggi è diventato il mio mestiere. Un mestiere ricco di soddisfazioni, una scelta di vita che rifarei. Non ho nessun rimpianto».

19.9.19

come è, andato a finire il caso delle due ragazze ( ne avevo parlato in un post precedente ) a cui hanno rifiuto l'appartamento in affitto perchè meridionali


Mio malgrado continuo a leggere per il web di persone che non credono alla vicenda. Di certo non sono qui a convincere nessuno dal momento in cui vivo bene con la mia coscienza pulita, ma vorrei precisare un paio di punti.L’idea che io e la mia compagna possiamo essere state pagate da un partito politico per screditare un altro partito politico è pura fantascienza. Che vi piaccia o meno gente come la signora esiste ed è tra voi. Infatti alla luce dei nuovi sviluppi io e la mia compagna Deborah gradiremmo mettere un punto a questa storia.La signora Patrizia ci ha privatamente e pubblicamente chiesto scusa. Nonostante le basi per avviare un’azione legale ci siano, non essendo noi persone rancorose e non avendo né tempo né voglia di protrarre tutto questo, abbiamo deciso di non intraprendere nessuna azione nei confronti della signora. Questo non significa che abbiamo dimenticato o che abbiamo perdonato, ma che abbiamo semplicemente accettato le sue scuse.Non è mai stata nostra intenzione e mai sarà nostra intenzione portare avanti una crociata contro la signora Patrizia, né tanto meno utilizzare la vicenda per scopi politici. Quello che noi abbiamo fatto è aver denunciato attraverso queste pagine e attraverso la stampa un comportamento che riteniamo assolutamente fuori tempo e fuori luogo, sperando di aver spinto a riflettere, anche solo per un momento, chi ritiene certe esternazioni normali e socialmente accettabili. Riteniamo che le discriminazioni di qualsiasi natura siano inaccettabili. Questo non è un fatto politico, ma un fatto umano.Ci teniamo, inoltre, a dissociarci dai toni violenti che non ci appartengono, utilizzati da persone giustamente sentitesi offese dalle parole della signora Patrizia in quanto gli episodi di discriminazione si combattono con le idee e mai con la violenza. La scelta di farci seguire da un legale è, a questo punto, prettamente limitata alla tutela delle nostre persone qualora dovessimo ricevere intimidazioni. Ringraziamo, invece, tutte le persone che ci hanno dimostrato vicinanza e sostegno per una vicenda che ci ha ferito in profondità, più di quanto le parole riportate sulla stampa e sui social possano far trapelare.Infine, ci teniamo a sottolineare che il punto che vogliamo mettere alla vicenda lo mettiamo unicamente con la signora Patrizia, con la quale non vogliamo avere più rapporti di alcun genere, ma continueremo a portare avanti la causa perché crediamo fermamente che non mettere la testa sotto la sabbia non sia soltanto un diritto, ma soprattutto un dovere

accettiamo la merda passivamente senza più rimestarla .il caso della cultura oggi

lo    so che  vi  sembrerà un post   da  nostalgico  o jurassico  come   mi definisce   la  figlia  di mio  cugino  , ma purtroppo è  l'amara realtà  le  canzoni oggi    decenti ( per mantenerci  bassi  ) o  ecellenti  si contano sulle punta  di  una mano  . Se  anche  chi ha enormi potenzialità  pur  d'aver successo facile  fa  robaccia Logico  che  il richiamo alla musica della tua  generazione o di quella  dei tuoi   è ancora molto  forte  e   ti  scrivere    ed pensare     cose  simili 

mi chiedo ascoltando questa canzone Ma perché queste canzoni non vanno di moda e invece le minchiate ( ovviamnete senza generalizzare , perchè spesso in mezzo alla merda, è che ci siamo disabituati a rimestarla ed accettarla passivamente , posso esserci delle perle o meglio dei fiori perchè dal letame nascono , quanto non è troppo abbondante i fiori ) sono sempre sulla cresta dell'onda? che palle



finalmente un ente inutile come quello dei giornalisti punisce un giornalista sessista ....

... speriamo che non sia  un caso isolato   o  tanto per  fare  visto  che  esso  è   talmente palese  , rispetto ad  altri più subdoli   e su  cosa  tale ente     nonostante  : << (....)  Dal 2014 l’Ordine dei giornalisti, la Federazione nazionale della stampa e i Corecom regionali hanno realizzato corsi di formazione e si contano diverse pubblicazioni e convegni organizzati sul tema. Nel giugno del 2018, D.i.Re ha organizzato il convegno Comunicare la violenza con una trentina di interventi fra cronisti, giornaliste, attiviste e attivisti per i diritti delle donne, operatrici dei centri antiviolenza, scrittrici, blogger, ricercatrici, sindacaliste che si sono confrontate sulle criticità del linguaggio e hanno indicato buone proposte sulla comunicazione (ho dato un piccolo contributo raccontando la mia esperienza di attivista attenta al linguaggio della stampa, nella pubblicazione scritta insieme a Luca Martini Le parole giuste. Come la comunicazione può contrastare la violenza maschile contro le donne). .... >> ( continua  nel precedente post del nostro blog dedicato a tale tematiche )

Stavolta     visto  l''importanza  dell'argomento anziché  metterli a fine post  metto ora  i  leggi anche \ per approfondire    li metto qui    sotto


  1. Caro Vespa, continui a non capire che il femminicidio riguarda (prima ancora delle donne) noi uomini (di L. Tosa)
  2. Con l’intervista da Vespa, Lucia è stata vittima per la seconda volta”: la scrittrice Giulia Blasi a TPI

Ma  ora  bado alle ciancie    ed  ecco l'articolo    a  voi ogni  opinione in merito


L’Ordine dei giornalisti contro Bruno Vespa: procedimento disciplinare per l’intervista a Lucia Panigalli


Di Veronica Di Benedetto Montaccini  di https://www.tpi.it/cronaca/
Pubblicato il 19 Set. 2019 alle 17:10 Aggiornato il 19 Set. 2019 alle 18:36

Procedimento disciplinare OdG per Vespa per l’intervista a Lucia Panigalli



Bruno Vespa è stato deferito al Consiglio di Disciplina del Lazio per l’intervista a Lucia Panigalli, donna vittima di violenza, andata in onda su Rai Uno durante la trasmissione Porta a Porta. La richiesta di procedimento disciplinare è partita dall’Ordine dei Giornalisti nazionale, ma anche dall’Odg del Lazio.La Commissione Pari Opportunità dell’Ordine dei giornalisti e le commissioni Pari Opportunità del sindacato – Fnsi e Usigrai, sono inoltre intervenute con dei comunicati congiunti.
I comunicati che attaccano Bruno Vespa
“La commissione – si legge nella nota – deplora contenuti, toni e linguaggio utilizzati nella trasmissione Porta a Porta del 17 settembre 2019, durante la quale il conduttore Bruno Vespa ha reiterato un atteggiamento ambiguo, scorretto e irrispettoso nei confronti di una donna già vittima di violenza”.
Poi la nota continua: “La commissione chiede una maggiore attenzione alla Rai nella verifica delle trasmissioni dal contenuto particolarmente sensibile come questo, anche alla luce dell’adesione dell’azienda al Manifesto di Venezia per una corretta informazione contro la violenza sulle donne”.
L’Usigrai invece scrive: “Di fronte ai continui episodi di violenza contro le donne la Rai dovrebbe essere promotrice di cambiamento culturale. E invece dobbiamo assistere all’ennesima intervista che mette sotto accusa la vittima”.
L’intervista di Bruno Vespa a Lucia Panigalli: cosa è successo
“Signora, se avesse voluto ucciderla l’avrebbe fatto”. Questa è soltanto una delle frasi pronunciate dal “mattatore” della tv pubblica nella puntata di martedì 17 settembre.
Bruno Vespa lo dice con un ghigno divertito alla donna che gli siede di fronte e fa per questo discutere e indignare sui social. La rabbia degli utenti si appunta sui toni utilizzati dal conduttore durante la conversazione e sul suo presunto sorriso “beffardo” e sul tono “paternalistico”.
Ma, soprattutto, sotto accusa finisce una frase che Vespa pronuncia dopo il racconto di Lucia del tentato omicidio subito in casa: “Se avesse davvero voluta ucciderla, l’avrebbe uccisa”. Il conduttore replica e si definisce “sorpreso e indignato”.
Lucia Panigalli oggi ha 62 anni e vive in un casolare alle porte di Ferrara. Il 16 maggio del 2010 stava tornando a casa dopo una serata passata con gli amici a festeggiare la notizia che stava per diventare nonna, quando è stata aggredita da un uomo con un passamontagna. Spinta in casa, riesce a scoprire il volto dell’aggressore.
L’uomo, invece, l’ha trascinata per terra e le si è messo sopra a cavalcioni, provando a colpirla alla gola con un coltello. Non riuscendo a ucciderla, l’ha colpita ripetutamente con dei calci sferrati con pesanti scarpe da lavoro.
“Servizio pubblico non attento alla rappresentazione della violenza”
L’intervista, che sugli schermi nazionali si è trasformata in un interrogatorio, è ora al vaglio dell’Ordine dei Giornalisti: “Ci chiediamo come sia possibile, alla luce del ruolo che la Rai svolge al servizio delle cittadine e dei cittadini, che possa venire tollerata una tale, distorta, tossica rappresentazione della violenza contro le donne. Diciamo all’Amministratore Delegato Fabrizio Salini e al Consiglio di Amministrazione che quanto abbiamo visto nelle due puntate citate è in palese violazione non soltanto delle norme deontologiche e del Manifesto di Venezia, ma del contratto di servizio”, conclude la nota dell’OdG.


ubbidisci ad un illegalità del potere e taci ? peggio per te ne paghi le conseguenze. il cvaso dei poliziotti che fecero salire il figlio di Salvini sula loro moto d'acqua i poliziotti




56 min

Peggio per loro .Cos'è l'obbedir tacendo ha sempre questo effetto . Bastava non prestarsi alla pagliacciata del #cazzaroverde .


BOLOGNA.REPUBBLICA.IT

La Procura di Ravenna ha interrogato i poliziotti che proteggevano l'ex ministro



e  come  questo mio contatto mi dice   una cosa  del genere   eccoli la mia risposta

Mario de Carlo Ma dai , mo che c’entra la polizia, voglio vedere se fosse stato un figlio di un comunista
  • Giuseppe Scano caro Mario de Carlo qui nel mio commento non sto facendo , perchè non lo è , una questione di destra o di sinistra . Infatti se io ministro dell'interno di sinistra o di destra ( comunista o fascista ) poco importa , do a te che sei delle forze dell'ordine , un ordine contrario alla legge , ed tu lo esegui , sei anche tu oltre che io responsabile di violare la legge e del fatto che stai commettendo un reato .
il resto della discussione lo trova qui    sul mio facebook https://www.facebook.com/redbeppeulisse/posts/10220515891717243  ( poichè    ho esaurito il n  di contatti permessi    potete  o  seguire i miei aggiornamenti   o   mettere  mi piace  alla  pagina  wwww.facebook.com/compagnidistrada che  poi  è un appendice del  blog   

L’AQUILA E LA BAMBINA CIECA

da  Claudia Pasquariello 18 dicembre alle ore 15:10 · Il vento sussurrava tra i pini della montagna, portando con sé gli echi di un mondo ...