12.11.23

due italie il caso del libro lettera di una madre afrodiscendente alla scuola italiana di Marilena Umuhoza Delli

ringrazio la carissima Pacmogda Clémentine per     la segnalazione  del  libro    di  Marilena Umuhoza Delli  di   cui  trovate  sotto    la  copertina    ed  una piccla  introduzione presa  dalla  bacheca  di  Clèmentine  . 
·


« Sono cresciuta in due Italie. La prima è l’Italia di mio padre, un uomo bianco bergamasco la cui presenza era garanzia di privilegio, appartenenza e riguardo. Scortata da lui ricevevo i saluti della gente in dialetto, regali, sorrisi. Al suo fianco ero automaticamente parte del club “noter”, un’italiana a tutti gli effetti. Papà era letteralmente il mio passaporto.
La seconda è l’Italia di mia madre, una donna nera “immigrata” e con disabilità. La sua presenza era portatrice di razzismo, emarginazione, segregazione. Accompagnata da lei, la gente ci insultava, polizia e vigili ci fermavamo regolarmente per controllare i documenti, la gente posava le borse sui sedili vuoti del pullman (anche di fronte alla stampella di mia madre). Al suo fianco ero l’”extracomunitaria”, la straniera - anche se parlavo un italiano perfetto e masticavi il dialetto, anche se ero nata e cresciuta in Italia”. 
Credo non mi serve aggiungere altro per farvi venire la voglia di leggere questa donna che ha messo nera su bianco quello che noi genitori chiamati stranieri viviamo con i nostri figli. Nel mio caso posso aggiungere che quando sono in compagnia di mio marito e quando sono sola in giro per qualche città, il trattamento è diverso. Quando sono con mia figlia da sola in viaggio e quando siamo in tre é anche diverso. La gente è indifferente solo dove siamo conosciute. Al di fuori di dove viviamo, siamo trattate da stranieri, extracomunitari con poca importanza. Si parla di queste cose perché speriamo che qualcosa possa cambiare perché i nostri figli sono italiani e non devono soffrire perché crescendo si sentono esclusi dai loro propri connazionali. Molti vanno in depressione. Non è giusto.

11.11.23

anche se non sei in guerra sei coinvolto.lo stesso di Pacmogda Clèmentine

C'è una cosa che non capisco. Quando scoppia una guerra fra due paesi, noi che non siamo in guerra ci dividiamo anche noi in due campi: i sostenitori di una parte di qua e i sostenitori dell'altra di là. Questo non lo capirò mai. rifiutiamo di essere la terza parte mediatrice e basta. Due parti in guerra non ragionano più. si combattono soltanto. in alcuni casi le due parti in guerra sono arrivati a un livello di odio reciproco che da soli si fanno il male considerandolo un bene perché ammazzare l'altro diventa come schiacciare una formica. 
Noi che non siamo in guerra dovevamo essere la parte lucida che può e deve guardare la cosa da fuori e cercare la soluzione. 
Quando ero piccola, vedevo i litigi verbali e anche fisici che venivano fermati da una terza parte che quando arriva non cercava mai a sapere chi aveva ragione e chi aveva torto. cercava di mettere fine al litigio e basta. Se un uomo litiga con sua moglie, nessuno veniva a chiedere chi aveva ragione e chi no prima di separarli perché il litigio è già partito e quindi non serve stare a distribuire ragioni e torti ma prima di tutto calmare le anime per evitare il peggio. Se due bambini erano arrivati alle mani e tu arrivavi in quel momento, non stavi a distribuire torti e ragioni, ti mettevi fra di loro e li fermavi. Succedeva che mentre sono stati separati e una persona adulta tiene il braccio di uno dei bambini da un lato e un altro teneva l'altro da l'altro lato, si chiede, "ma come mai vi siete messi a picchiarvi?". Quindi dopo averli separati e vedere che non sono più in grado di continuare a picchiarsi che si dà l'occasione a ognuno a provare a spiegarsi. Poi seguono i rimprovveri e gli ammonimenti. A volte si riesce a farli salutarsi per mano e fare la pace per non ripetere più quello appena successo. 
Con la guerra fra Ucraina e Russia abbiamo distribuito torti e ragioni. Alcuni hanno addiritura detto che l'Ucraina doveva lasciarsi prendere il proprio territorio in nome della pace. 
Ora vediamo Israele e la Palestina in guerra per l'ennessima volta per una questione di territorio. Anche qua stiamo dicdendo chi ha torto e chi ha ragione. Io vedo che ogni popolo ha diritto a un suo territorio. Non esiste un popolo che vuole accettare di non avere una terra, di appartenere a un altro popolo solo perché più forte. Gli israeliani e i palestinese sono due popoli che come tutti devono avere un proprio territorio. Vedo due popoli che devono sedersi a un tavolo per riconoscere questo diritto di tutti i popoli e imparare a tacere le loro divergenze. Sono anni che questi due popoli usano la violenza senza risultato concreto tranne la morte e l'orrore. Due popoli che devono imparare a convivere. Nessuno ha ragione a uccidere sopratutto quelli che non c'entrano con questa politica del "mostrare i muscoli". Vedo due popoli che per anni hanno solo usato l'odio l'uno verso l'altro da crescere i propri figli in questo scenario. è diventato una questione talmente complessa e complicata che nessuno ormai ha torto o ragione. Serve solo una soluzione per fermare gli orrori che provvengono ogni tanto da uno o dall'altra parte. 
Ormai la questione di qquesti due popoli sta nelle mani di tutto il mondo ma non con i giudizi, le sentenze e le condanne ma con una volontà di essere la terza parte fuori dal campo di battaglia che si pone come obiettivo di usare la non violenza e proporre soluzione a due stati.

La ragazza stuprata ospite su Raitre, De Girolamo replica alle quasi 300 femministe che le hanno scritto una lettera aperta: “Altre donne che odiano le donne



Premetto che   non mi    piace    la di Girolamo    e  che non   avevo mai seguito se non questa puntata attratto al limite della curiosità morbosa di vedere in faccia la vittima la  sua  trasmissione    Ma mi  trovano d'accordola  risposta  successiva    dela stessa  di Girolamo   alla lettera firmata da 298 persone, tra le quali la scrittrice Stefania Auci, sul caso della ragazza vittima di stupro ospitata dal talk di Raitre “Avanti Popolo”,  avvenuta   attraverso un post su Instagram .Ed  il  richiamo    alla  stessa  della commissione Pari opportunità della Rai.
L’ex parlamentare non ci sta: “Siamo tutte dalla stessa parte”  . Infatti la parlamentare di Forza Italia ha inaugurato il post con una premessa: <<Ho incontrato Asia qualche giorno prima della nostra intervista.
Ore ed ore a cuore aperto, tra emozioni e dolore, sorrisi e paure. È così che mi ha raccontato la sua difficile vita. Gli abusi, le mancanze, le sfortune, le violenze, la fragilità, ma anche la forza di non arrendersi. Molte cose sono rimaste in quella stanza. Ed anche se lei me lo avesse chiesto, non le avrei mai rese pubbliche”.La conduttrice continua spiegando: “Quando io ed Asia abbiamo definito i limiti della nostra chiacchierata, abbiamo condiviso tutto ciò che avremmo detto. Tutto. Anche i messaggi che, privatamente, aveva ricevuto sui suoi canali social e che abbiamo deciso di leggere. Era il suo modo coraggioso per sfidare il dolore ed il pregiudizio. Per dire basta”.>>(  da La ragazza stuprata ospite su Raitre, De Girolamo replica alle quasi 300 femministe che le hanno scritto una lettera aperta: “Altre donne che odiano le donne” – DC NEWS ) 
Ha  ragione  d'essere   stupita da questo Maschilismo latente che induce alcune donne a dire ad una vittima di non parlare, di non metterci la faccia e addirittura di nascondersi come se Asia si dovesse vergognare. Lei, che è la vittima! Come si può giudicare la volontà di liberarsi, anche pubblicamente, di un peso enorme? Quando Asia ha fatto le sue dirette sui social minacciando di farsi del male, nessuno si è preoccupato o si è adoperato per costruire gruppi di intellettuali a difesa e sostegno di questa ragazza? Siamo al solito pregiudizio di donne che odiano le donne? Che parlano dal comodo salotto di casa  e  non solo  senza sapere assolutamente nulla di Lei  e senza aver messo piede mai nemmeno nella sua Palermo   o   riesce  a  immaginare   i commenti della maggior   parte   della  gente  ,  comsa  evidenziata  dal dibattito     fra  il  pubblico   della  trasmissione       ogni  volta  che  la  gente  parla   di  tali argomenti  . Ed è questo il modo di difendere le donne, facendo dilagare altra cultura di odio e violenza ? Mi dispiace constatare che   come   dice     la  stessa   giornalista  << state spostando il bersaglio dimenticando che il vero nemico da abbattere è lo stupratore, la cultura ancora maschilista di questo paese. Contro questo, le donne, noi donne, dovremmo essere unite sempre  >>Om ammettiamo che abbiano ragione ma ci , come ho già detto in precedenza


Giuseppe Scano
3 g ·
Contenuto condiviso con: Tutti

allora se a Lorenzo Tosa ed company cioè quelle persone che hanno scritto alla rai lamentandosi per come hanno tratto in rai il caso di palermo mi chiedo e gli chiedo come bisognerebbe parlarne ?

co questo  è  tutto  aspetto le  vostre  risposte 

smettere di farsi le seghe mentali è un illusione ma a volte ci si riesce da soli altri volte con l'aiuto indiretto d'altri

google

Infatti  come  da  titolo     dopo    aver  visto  il    video   delle  pagine  \  account  che  seguo

       la  cui  (  io almeno  l'ho  interpretato  cosi   ) La cui morale di questo video che hai voluto trasmetterci, è che dobbiamo credere in noi stessi e amarci. E stare a sentire di più ciò che ci suggerisce l'angioletto 😇o  il diavoletto 😈.Ecco  quellòo che  mi   è  sucesso qualche  giorno  fa  . M'ero
immedesimato    nella  vicenda  della    protagonista  di BLANCA  II    che  deve  << prendere  dlorose  decisioni    durissime  e di  come   non sia  facile  ma purtroppo  nolenti o volenti   esse  vadano prese >>
Ecco   che  il mio  giudice  interiore   mi  chiede  : 

<<     vero  quello  che  doici  . ma  come  fare >> .
Io  : <<  accettarle  >>
 Lui  : << Ok  ma  come >> 

Gli ho risposto       che non mi và  di fare   questo   gioco  e  lucubtratorio del botta  e risposta . E  che  basta  guerra  interiore    cerco un atimo  di pace  .  E  lui  come  come se  l'avessi ucciso \  messo a  tacere    per  magia ha  smesso    di  tormentarmi   .  Credo  che   abbia   capito ,   almeno  fiuno alla prossima  volta   che   Non si  può    semre  a  combattere   contromi  nostri  giudici interiori  .  Ma  cvredere  in noi 




10.11.23

In 11 allo spadafora di messina ripetono orale della maturità, 'esperienza da dimenticare'

La prossima volta faranno le cose senza barare e contare solo sull'aiuto degli altri e non sulle loro forze .


(ANSA) - PALERMO, 10 NOV - Oggi sono in quattro a sostenere per la seconda volta l'esame orale di maturità, che per decisione del Tar va ripetuto, dopo che l'Ufficio scolastico regionale della Sicilia ha individuato irregolarità, confermate dai giudici. Undici studenti della quinta A del liceo scientifico Galileo Galilei di Spadafora, nel Messinese, sono tornati davanti alla commissione che li deve riesaminare, dopo un'estate nel segno dell'ansia.
"Ora cercherò di concentrarmi sul mio percorso di studi e di dimenticare questo terribile sogno che considereremo come una delle cose della nostra vita da non ricordare", dice Jolanda, appena dopo la conclusione del suo secondo esame. "Ora - prosegue - continuerò con il conservatorio e il percorso di studi che mi sono scelta". Una sua compagna, Giulia, parla di "un periodo stressante: per mesi ho pensato all'eventualità di dover rifare l'esame, ed è accaduto", mentre il padre della studentessa sottolinea "l'assurdità dell'accaduto. Una situazione aspetto che ha creato molto nervosismo per le ragazze ma anche per noi genitori".Gli studenti soltanto tre settimane fa hanno appreso che i giudici amministrativi avevano respinto il ricorso, da loro presentato, per evitare che l'azione legale intrapresa da una loro compagna di classe li costringesse a rimettersi a studiare.


Video correlato: Ripetere gli orali della Maturità. L'incubo di molti, in provincia di Messina è diventato realtà (RaiNews multimedia)



























"Ora cercherò di concentrarmi sul mio percorso di studi e di dimenticare questo terribile sogno che considereremo come una delle cose della nostra vita da non ricordare", dice Jolanda, appena dopo la conclusione del suo secondo esame. "Ora - prosegue - continuerò con il conservatorio e il percorso di studi che mi sono scelta". Una sua compagna, Giulia, parla di "un periodo stressante: per mesi ho pensato all'eventualità di dover rifare l'esame, ed è accaduto", mentre il padre della studentessa sottolinea "l'assurdità dell'accaduto. Una situazione aspetto che ha creato molto nervosismo per le ragazze ma anche per noi genitori". Gli studenti soltanto tre settimane fa hanno appreso che i giudici amministrativi avevano respinto il ricorso, da loro presentato, per evitare che l'azione legale intrapresa da una loro compagna di classe li costringesse a rimettersi a studiare. Video correlato: Ripetere gli orali della Maturità. L'incubo di molti, in provincia di Messina è diventato realtà (RaiNews multimedia) Il secondo esame è cominciato ieri e si concluderà domani con gli ultimi due studenti da esaminare. Il caso si è aperto dopo che la famiglia di una studentessa, difesa dall'avvocata Maria Chiara Isgrò, ha deciso di presentare ricorso a seguito degli esiti finali della maturità. A sua volta, l'Ufficio scolastico regionale aveva disposto un'ispezione che ha rilevato "alcune significative irregolarità", che hanno convinto l'amministrazione scolastica a emanare un provvedimento di annullamento delle prove orali, decisione confermata dal Tar. (ANSA).

9.11.23

perdonare o non perdonare ? la lezione di Cristian porcino

perdonare o non perdonare ? la lezione di Cristian porcino un bel dilemma quello esposto nella lezione
odierna dal nostro Cristian Porcino. Essa dimostra come le idee possono essere messe indiscussione e non sono mai ( o quasi ) fisse ed immutabili.Infatti sua lezione collima con la canzone morire per delle idee di De André. Anch'io sto attraversando il suo stesso dilemma.











indi gregory staccate le macchine curarla non era più possibile sarebbe stato accanimento terapeutico

 Nel post precedente consideravo   la decisione  inglese  come qualcosa  d'insensibile    e  che  <<   [ ....]
In casi come  questi   così personali ed  privati    lo  stato ed la religione  dovrebbero  lasciare  decidere   se  scegliere  di vivere sotto    accanimento   terapeutico  o dipendenza  macchine   oppure   porre  fine  alle  proprie   sofferenze  \  agonie   [...] >>. 
  Ma  soprattutto commentando    sulla   mia bacheca  di fb     tale  news  



Daniela Tuscano
 di fatto, dove c'è la cd "libertà di scelta" decide lo Stato. Inutile girarci intorno, se scegli l'"inverso" i risultati sono questi. Prova a confutarla, di fronte a una bambina che muore.
  • Mi piace
  • Rispondi
  • Nascondi
Autore
Giuseppe Scano
non è vera libertà dovrebbero essere i genitori a decidere sia nel suo caso sia in casi simili a quello di eluana englaro o simili . non lo stato


Ora Portare in Italia la piccola Indi, affetta da una malattia gravissima e da feroci sofferenze, senza alcuna speranza di miglioramento, sarebbe stato un atto di vero accanimento terapeutico.E quindi   non biasimo la  scelta   dei giudici inglesi. Non stiamo salvando una bambina da una guerra o da una pericolosa epidemia, o   da  una semplice  malattia  ma  : <<  vogliamo strapparla a uno degli ospedali pediatrici migliori del mondo, dove eccellenti medici hanno decretato che tenerla in vita attaccata a delle macchine è disumano”  >>. Sono le parole a Repubblica di Lorenzo D’Avack, giurista, docente di bioetica e filosofia del diritto, ex presidente del Comitato di bioetica di cui è uno dei pochi membri laici,




utilizza parole nette.  Lo stesso  D’Avack: a  thesocialpost  <<La scelta dell’Italia di concedere alla bambina la cittadinanza è stato un atto ipocrita .Il giurista ritiene che la scelta dell’Italia di concedere alla piccola Indi la cittadinanza sia stato un “atto ipocrita, in nome di un astratto diritto alla vita che, nel caso di Indi, vuol dire sofferenza e va contro la dignità della vita stessa. Un atto politico non umanitario”. >>Il professore, durante l’intervista, ha  ammesso  di capire il dolore tremendo di quel padre e quella madre. Però so che i medici, in Italia come in Inghilterra, fanno sempre l’impossibile per salvare una vita, perché l’imperativo è curare, salvare, pur in assenza di guarigione. Ma i medici conoscono i limiti della sopportazione di un essere umano. E quando si arriva a staccare la spina vuol dire che ormai in quella vita c’è soltanto dolore. Ecco  quindi      che <<  anche in Italia, di fronte a situazioni simili a quella di Indi, in caso di disaccordo tra genitori e medici è il giudice a dover decidere. Lo prevede la legge 219 del 2017. L’accanimento terapeutico è vietato anche nel nostro Paese, se a Indi venissero somministrate terapie che ne acuiscono le sofferenze questi l’ospedale potrebbe essere denunciato>>, spiega ancora il professore a Repubblica. Che aggiunge anche   << come la scelta di non farla morire a casa, come hanno chiesto i genitori Dean e Claire, è per per alleviare al massimo le sue sofferenze. Per poterle assicurare quelle cure palliative e quell’accompagnamento alla morte che in un hospice, o nell’ospedale in cui è ricoverata, sono sicuramente più efficaci. Disonesto illudere i genitori >> Come noto, l’ospedale Bambino Gesù di Roma ha dichiarato di essere disponibile ad accogliere Indi. Parliamo di un eccellente ospedale pediatrico i cui medici conoscono bene le condizioni senza speranza di Indi. <<  E c’è un comitato etico – sottolinea il docente – che certamente non accetterebbe un accanimento terapeutico sulla bambina. Quindi illudere i genitori di Indi che in Italia la loro figlia sarebbe curata ad ogni costo è disonesto.>>  Infatti  Ci sono organizzazioni pro-life che speculano sul dolore e sull’ignoranza scientifica dei genitori. Lo abbiamo già visto nei casi di Alfie Evans e Charlie Gard. Sull’intervento dell’ospedale capitolino, D’Avack, in conclusione, dice:  <<  Posso solo rispondere che si tratta di un grande ospedale cattolico espressione del Vaticano .La vera pietas è accompagnare la piccola Indi e i suoi genitori >>
Il professore cita, poi, le parole di Giada Laudati, direttrice di Vidas: <<Credo che la piccola Indi e i suoi genitori possano solo essere accompagnati con le cure palliative. Cercando di lenire il più possibile la sofferenza sua e il dolore del padre e della madre >>. Ed è l’unica cosa che accadrebbe in Italia”. Accompagnare dunque.<<Esattamente come vuole fare il “Queen medical center” di Nottingham. Questa è la vera pietas. Non l’atto ipocrita di un governo che in otto minuti dà la cittadinanza italiana a una bambina inglese che nel suo Paese ha tutte le cure possibili. Come mai Meloni – conclude il professore a Repubblica – non riserva lo stesso interesse a bimbi che sono sotto le bombe o negli ospedali africani dove si muore perché mancano gli antibiotici? Non meritano anche questi bambini la nostra cittadinanza?>>.

Treviso, il post choc della prof di matematica: «Hitler aveva ragione, ebrei andate all'inferno». Ora rischia la sospensione

 leggi anche

  da  thesocialpost.it   e  da  fanpage.it   del  9\11\2023   che  


E’ pronta la sospensione per la professoressa di matematica Hanae Hammoud, l’insegnante salita alla ribalta delle cronache per aver postato sui social un messaggio sconvolgente, tanto da farle rischiare il posto da docente alla scuola internazionale H-Farm di Roncade di Treviso.La docente, di origine libanese [ non è    importante  di che    se  araba   \  medio
orientale  o  occidentale    sempre  un insulto   becero  ed  vergognoso   è    aggiunta  mia
] in un momento incontrollato di rabbia – come riporta Il Corriere del Veneto – ha postato sul suo profilo Instagram un video che mostra gli orrori della guerra tra Israele e Palestina corredato di una semplice frase: “Andate all’inferno, Hitler aveva ragione su di voi ebrei”. Il video postato tra le “stories” – ha raccontato la stessa docente ai dirigenti scolastici – è rimasto online per una manciata di minuti ma è bastato per scatenare la bufera. Una studentessa ha notato il contenuto e ha fatto screenshot e ha mostrato il contenuto del telefono ai genitori. La foto inneggiante a Hitler è velocemente rimbalzata sulle chat dei genitori degli altri studenti.


Posso capire  avercela  con  la  classe   dello  stato  d'israele     e ti suo    tipo  di  stato  che  andrebbe    rifondato  da  capo    su nuove  basi  . Ma    contro il popolo ebreo   no  perchè quasi  2 mila  anni   di  discroimiazioni   e  di persecuzione   che  essa   ha  dovuto subire    dovrebbero essere  sufficenti   a  farci capire  che  non  è  giusto   . La   motivazione  adotttata      da Hammoud  ai dirigenti scolastici di vivere un momento di forte difficoltà psicologica per la drammatica situazione in Medio Oriente.
Le giustificazioni fornite dalla docente  che   per  giunta   non non dovrebbero come  afferma   il ortale thesocialpost.it   metterla al riparo da un provvedimento disciplinare da parte di H-Farm che oggi stesso potrebbe valutare anche la sospensione.  Infatti Da fonti di H-Farm, la società a cui fa capo il Campus che ospita 1.500 studenti e all'interno del quale insegna la docente, già prima della decisione della sospensione è trapelato che l’insegnante in queste ore sta incontrando gli studenti per spiegarsi e per scusarsi per l’accaduto. Sarebbe "devastata" per quanto scatenato dal video postato per qualche minuto sui social.Hammoud si sarebbe confrontata anche con gli altri docenti e dirigenti scolastici, mentre l'azienda sottolinea di essersi "dissociata immediatamente" dalle affermazioni della prof su Instagram, "non solo per quanto detto ma per il ruolo di educatrice" della propria dipendente.Hanane Hammoud insegna matematica a studenti di scuola superiore di più nazionalità, coinvolti di frequente dal Campus stesso in confronti su temi di attualità che hanno riguardato nel recente passato, oltre che la questione palestinese, anche il conflitto in Ucraina. La scuola di Roncade infatti promuove da sempre modelli di inclusività, multiculturalità e si fa vanto della provenienza internazionale degli studenti e dei docenti. Più che  sospenderlòa dovrebbero   mandarla in  gita nel lager   o farla  vivere  per  una settimana  (  anche  tre  giorni     dovrebbero bastare  )   come  hanno vissuto  gli  ebrei   sotto   l'inquisizione    spagnola   o  se si  vuole  vedere  i secolo  scorso   con le  leggi  razziali ( Germania  ed  italia    soprattutto  )  e poi nei lager  tedeschi  ed  italiani   o    vagoni  piombati    \  campi di transito     e  vedremo  se  lo ripeterà  ancora  .

8.11.23

Indi Gregory, sconfitta per i genitori: da domani possibile stop ai trattamenti.

ho  letto    poco  fa  su https://www.thesocialpost.it/ che   è   


Di poche ore fa era la notizia del provvedimento d’urgenza preso dal console italiano a Manchester che dichiarava il caso Gregory di competenza del giudice italiano, autorizzando il trasferimento al Bambin Gesù. Adesso, la notizia che taglia le gambe ai genitori della piccola: non è stato concesso alla coppia di portare a casa la piccola, e da un ospedale o un ospite il trasferimento non è possibile. Da domani alle 15 sarà possibile lo stop ai trattamenti vitali.



Indi Gregory, i giudici dicono no al ritorno a casa e quindi all’espatrio
La piccola Indi non potrà rientrare nella sua casa per il fine vita, perché estubazione e cure palliative, a casa, sarebbero impossibili e “contrarie al migliore interesse di Indi”.


Quindi    a  mio    avviso  dovrebbe  essere permesso  ai genitori    di Indi gregory   di  poter  decidere  sulla  propria  figlia    come  dev'essere lasciato morire   chi  : lo  chiede  (  vedere  il caso  di Sibilla Barbieri     ne  ho parlato in :<< Il messaggio  delle  ultime   volontà   di  sibilla barbieri attrice romana morta in svizzera con il suicidio assistito perchè in italia gli è stato negato : «Grave discriminazione a cui lo Stato deve porre rimedio"   con  civiltà  e  dignità    tramite    testamenti  biologico     se  fa  in tempo   o       che   lo abbia  chiesto    solo  oralmente   perchè  non ne  ha  avuto   il tempo    .  In casi come  questi   così personali ed  privati    lo  stato ed la religione   dovrebbero  lasciare  decidere   se   scegliere  di vivere sotto     accanimento   terapeutico  o dipendenza  macchine   oppure   porre  fine  alle  proprie   sofferenze  \  agonie 
  
Decisione  insensibile   quella  dello  stato inglese   .  Infatti     ---  sempre  secondo   social  post  --- 
Come spiega Christian Concern, organizzazione attiva nel Regno Unito che assiste i genitori della piccola, è stato nominato curatore della piccola il direttore del Bambin Gesù, Antonio Perno: “L’ordinanza è stata comunicata dal nuovo tutore al managing director del Queen’s Medical Center di Nottingham per facilitare una collaborazione costruttiva tra le autorità sanitarie italiane e inglesi al fine di evitare questioni legali su conflitti di giurisdizione”. Dice CC, ma senza previo trasferimento a domicilio nulla sarà possibile