25.11.23

La maestra di scacchi ,l'ucraina Anna Muzychuk, si è rifiutata di giocare in Arabia Saudita. Dovremmo essere tutti più come Anna.

La news   seppur  da  quel  che  mi dicono  di 4  anni  del coraggioso gesto della maestra di scacchi ,  l'ucraina Anna Muzychuk, che si è rifiutata di giocare in Arabia Saudita non è stato be visto da tutti . Ella ha dichiarato : " tra pochi giorni perderò due titoli mondiali, uno dopo l'altro,. perché ho deciso di non andare in Arabia Saudita. Mi rifiuto di
giocare secondo certe regole come indossare l'abaya, di essere accompagnata da un uomo per poter uscire dall'hotel, quindi non mi sento una persona di seconda classe.
Seguirò i miei principi e non gareggerò nel campionato mondiale di scacchi e blitz veloci, dove in soli 5 giorni avrei potuto guadagnare più soldi che con dozzine di altri tornei.Tutto questo è molto spiacevole, ma la parte più triste è che a nessuno sembra importare. Sentimenti amari, ma non posso e non voglio tornare indietro''. Trovate  nelle    righe successive   una discussione avuta su fb in cui si è, per  parafrasare  una  canzone   ( trovate  sotto il video  )     sentita    in tv -- non chiedetemi  quale   programma  \  trasmissione  fosse     perchè   sinceramente    non lo ricordo --  facendo zapping,confuso il rispetto con l'ossessione   del politicamente  corretto  e   dell'omologazione     a tutti i  costi   che  cancella le  singole    le  diversità 




   


Ecco una discussione avuta su fb in cui si è confuso il rispetto con l'ossessione


Omar Eustat Arcano
Razzista, come molti tuoi connazionali che sto imparando a conoscere molto bene
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Giuseppe Scano
Omar Eustat Arcano mi spiace ma non concordo . ha fatto bene . Qui non si tratta né di razzismo né di mancanza di rispetto  da  parte  sua  verso un altra  cultura  o   o religione   . perché quando una religione monoteista o pagana che sia ,  obbliga ateo o credente i praticanti  di un altra confessione oatei   a seguire i suoi precetti anche violentemente come il questo caso si va al fanatismo o fondamentalismo religioso ed la storia lo ha dimostrato e ancora lo dimostra oggi . E voi neopagani lo ha avete pagato sulla vostra pelle per  tutto  il medioevo in particolare  nella prima fase   . per   quanto  riguarda  il  popolo ucraino non ho esperienze dirette quindi non me la sento di fare commenti .Posso solo  dire che   non sta  bene valutate un intero popolo  come  razzista per il razzismo di alcuni /e di loro
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Omar Eustat Arcano
Giuseppe Scano se la tizia va a partecipare ad una competizione sportiva in Arabia, nessuno le imporrà di diventare mussulmana e, ne sono certo, non lo fa per protestare a favore delle donne, ma per una presunta superiorità rispetto a quella popolazione
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Giuseppe Scano
Omar Eustat Arcano qui non sto parlando  che   gli   si stia   imponendo  di diventare mussulmana  ma la si sta  obbligando   a  forza  comportarsi come loro . Io  nel  suo  gesto   non ci vedo   nessuna pretesa di superiorità rispetto a quella popolazione ma questione di rispetto. una donna ( come un uomo ) dev'esser e libero ed non sottoposto\obbligato   a simili cose solo perchè ateo , pagano , di una qualunque altra religione \ credo religioso  sia  che  essi\e  vengano  nel  nostropaese  sia che   andiamo noi da  loro 


Sorelle (#25novembre) di Daniela Tuscano





 Sorelle (#25novembre)

Di che provenienza siete
sorelle?
Parola urlante
nella notte
Gemma appena nata
Nell'aria palpitante
volonterosa rivolta
d'una donna nella sua
unicità
Sorelle
© Daniela Tuscano (da #Ungaretti)



riporto sotto la versione di Ungaretti










Giovanna e Vera, mamme di due vittime di femminicidio: "Noi condannate all'ergastolo del dolore"






 Concludo i miie post    sulla settimana  contro la  violenza di genere  \  femminicidio   contrapponendo  al silenzio  ed  indifferenza    ed  una legge   solo repressiva   ed  peraltro piena  di buchi   secondo alcuni  giuristi\e    come le  grida  manzoniane  

con le storie di Giovanna e Vera.mamme di due vittime di femminicidio: "Noi condannate all'ergastolo del dolore"  Vite parallele di due donne che patiscono  tale  “l’ergastolo del dolore”. Una pena diversa da quella dei loro carnefici perché “se ti comporti bene in carcere puoi essere premiato” dicono condividendo le stesse paure. Giovanna Zizzo è la mamma di Lauretta Russo uccisa dal padre il 21 agosto 2014 a San Giovanni La Punta, in provincia di Catania, mentre dormiva tenendosi stretta alla sorella Marika rimasta gravemente ferita. Vera Squadrito è invece la mamma di Giordana Di Stefano uccisa il 7 ottobre 2015 dall’ex compagno con 48 coltellate a Nicolosi, sempre nel Catanese. A sostenerle c’è padre Giovanni La Rosa, sacerdote anglicano della chiesa di Randazzo. Insieme raccontano il loro dolore.

24.11.23

c'è ancora domani di paola cortellesi un film Senza infamia e senza onore o un esordio vero ?

Ieri  sono andato al cinema   ,   ho voluto staccarmi  dallo schermo del pc   ed  riscoprire  le  vecchie   ed  sane  abitudini  😂😇🥇🧠 del passato  a vedere  i film c'è ancora  domani 




film    che    vede  l'esosrdio  come regista  di  paola  cortellesi  .  Avendone sentito  parlare   bene sia  dal passaparola      sia   da intervistre  allla regista  ed  avendo letto  molte  recensioni    positive per  lo più  ma  soprattutto dopomaver letto   in rete    in particolare     su  movieplayer.it   che   : <<    IL Ministero della cultura aveva negato i fondi al film di Paola Cortellesi  coinsiderandolo  di  Scarso valore >>  recensioni   ho preferito     stavolta andare a  vederlo in sala   anzichè scaricarlo piratamente .  Un film un0' nostalgico   come sembra  confermare  l'intervista rilasciata a The Hollywood Reporter Roma, Cortellesi ha spiegato la scelta di ambientare il film nella città

«È stato naturale. La storia del film è inventata, ma c’è moltissimo dei racconti della mia famiglia. Sono per metà romana e per metà abruzzese. Mia madre venne a Roma a sei anni, ha trascorso qui la sua primissima infanzia. Ma molte delle storie da cui ho tratto ispirazione sono di mia nonna. È anche il motivo per cui ho immaginato l’opera in bianco e nero. Quando ti tornano in mente le immagini del passato a Roma non sono mai a colori. I cortili romani in cui tutto veniva messo in piazza. Si viveva insieme, non c’era discrezione, però era bello. La Roma di C’è ancora
domani
 è molto lontana dalla Roma di oggi.                        
[...] La vita sociale era diversa. Forse le famiglie borghesi erano le uniche discrete. [...] e abbiamo messo in scena un’incomunicabilità totale, che rappresenta la differenza di ceto sociale a Roma, come nel resto di Italia. Roma, però, non è solo un bacino. Roma è tante cose. C’è la Roma del centro, la Roma dei quartieri bene, poi c’è la Roma popolare, quella delle periferie, delle borgate.» 
 Con un umorismo infallibile, un’anima di gran senso civico, un atteggiamento anti-nostalgico quasi commovente e soprattutto con una rabbia tangibile, C’è ancora domani è un esordio vero.
un buon esordio alla regia, anche se troppo pompato dai media e dall'opinione pubblica quello della Cortellesi . infatti la regista stessa ed la sua casa di produzione hanno avuto, visto il tema trattato , la geniale idea si farlo uscire fra ottobre e novembre in modo che raggiungesse l'apice nella settimama del 25 novembre ovvero quela contro il femminicidio/ violenza di genere . Nonostante la tematica sia come dimostra anche la semi stroncatura di Valerio Crapara ( qui l'articolo ) e  quella  la faziosa  ed  politicizzata  (   altra  pubblicità  gratis   la lezione del  successo di   tolo tolo  di Checco  Zalone  non  ha  insegnato niente      ai  destrosi )  di  DC NEWS un tema  quello     della  violenza   sule  donne  ampiamente sfruttato dalla commedia all’italiana (“Dramma della gelosia”, “C’eravamo tanto amati”, “Una giornata particolare”)    con cui sono cresciuto  e con cui  è avvenuta   la  mia rima formazione  culturale ,  e quindi    niente    d'originale     tanto da  sembrare    un loro remarke .
 Ma  però  allo stesso tempo   già    dal titolo   c'è  una speranza, ma anche un monito importante: perché ci ricorda che le conquiste femminili sono avvenute appena ieri, e perché riporterà  almeno  speriamo    istantaneamente alla memoria di tutti, e soprattutto di tutte, almeno un episodio in cui la propria mamma, nonna, bisnonna sono state zittite, o è stato loro impedito di percorrere la propria strada in piena autonomia decisionale.
Cortellesi ci rammenta che da questo veniamo, che fa parte del nostro passato recente, e che purtroppo succede ancora perché per chi stava dalla parte dominante del "si è sempre fatto così" reagisce al cambiamento e con la stessa violenza di allora. Non sorprende che la neoregista abbia dedicato il suo film a sua figlia.  Peccato     che  sia   limitato   solo ad  un  periodo  .  Infatti    a mio avviso      sarebbe    stato   più  congeniale   raccontare la    vicenda    facendo   di pari passo  la  storia   del  costume   italiano    e delle lotte  delle  donne , delle angherie   e delle  discriminazioni    subite    si  pensi  che solo dìnel  1996 il reato di  stupro ed  violenza      sarà piunito  sul serio  ed  non semplicemente  contro la morale .  Un fim  quindi  speciale   per  gente     normale      cioè  per  quelli \e    il prosciutto sugli occhi   che negano   o  sminuiscono  la  vioenza  di genere  (  vedi  post precedenti  ad esempio  il post    Questo (non) avrei voluto sentir dire su Giulia e le vittime di femminicidi  )., normale per  gente  speciale  cioè   per  quelli\e    che  denunciano     oltre  ad  indignarsi    per  i femminicidi   o  per  come  vengono trattatre  le  donne  . Comiunque   è   un   film che ,  soprattutot  per  le  nuove     generazioni  , andrebbe  fatto  vedere  nelle  scuole e poi  organizzarci una discussione    .  

23.11.23

sarebbe ora di cambiare argomento lasciamola in pace se non fosse per la shitstorm a cui lei ed la sorella sono sottoposte

 Vero la  vignetta di     Vauro  ha ragione . lasciamola in pace . ma ce davanti  a  certi  articoli I II ( qui quelli fra i più vergognosi )  di siti pseudo alternativi che dicono e si presentano   con frasi del  tipo  : <<   Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram su .... >> oltre  alle dichiarazioni   imbelli   (  metaforicamente  parlando  del  suo legale    I  II ) è   impossibile stare zitti ed non replicare e  venire  memo  a    quanti  già detto  nel post  : <<  nei casi di gravi eventi come il femminicidio o violenza di genere se non sia nient'altro da dire meglio il silenzio . mie considerazioni su GiuliaCecchettin ... >>
Capisco essere  contrari   o avere un altro   punto di vista sulle  cause   ed sula  definizione vioenza   di genere  feminicidio  , ma   lanciare  💩🤬  ed  insulti  personali  e  dire  boiate     vedi url    citati nelle prime righe  e  nel  post  :<< Questo (non) avrei voluto sentir dire su Giulia e  le vittime di femminicidi  >>,  mi  fanno  pensare   anche    a me   la frase  in senso   opposto   pronunciata    da   un   famoso   lachè    durante     uno dei   programma  d'approfondimento in cui  si  dibatteva   ssul'argomento  



Quindi   per  favore    evitateci   tali discorsi o commenti  ormai vetusti   che   risalgono al tempo dei  miei avi ,  quando  il femminismo   stava  nascendo   .  

21.11.23

perchè ho deciso d'anticipare il 25 novembre di cristian Porcino

 

Come tutte le volte che parlo di femminicio e e delle altre discriminazioni o faccio post dul 25 novembre , ricevo alcuni messaggi del tipo : << che ne sai tu di tali tematiche visto che i tuoi post o copia &incolla o citazione d'altri\e persone  ,  sei diventato donna   , hai messo da parte  il  tuo essere  uomo , ecc  >> . N.b   a  quest ultime due  neppure  replico  \  rispondo  non  ne  vale  la pena  in quanto    ho  già risposto in alcuni post    (  vedere  archivio ed  FAQ  )   ripetere   è come lavare  la  testa con il sapone   all'asino .
 Per  quanto riguaerda le  altre    invece    rispondo .  Vero non sono un esperto ed non ho vissuto sulla mia pelle le stesse discriminazioni delle donne in questo caso . Ma non c'è bisogno d'essere esperti per descrivere la realtà e parlarne anche se indirettamente . Ora lascio la parola al mio utente nonchè docente di materie umanistiche, nonché rinomato scrittore, Cristian Adriano Porcino quale conclusione del progetto didattico educativo eseguito nelle classi ha realizzato un video emotivamente coinvolgente insieme ad alcune delle sue alunne di I°, II°, III° e IV° anno, specializzande nel Settore Estetico dell'ars di misterbianco al fine di sensibilizzare le giovani menti verso una tematica che tocca il cuore e l'animo del nostro Paese, purtroppo quasi quotidianamente oramai, ovvero la violenza sulle donne. Tematica troppo spesso al centro dei fatti di cronaca nazionali. La scuola può e deve essere terreno fertile per il cambiamento, cercare con ogni mezzo di innescare un processo di consapevolezza nelle menti dei giovani affinché una delle macchie indelebili che affligge maggiormente la quotidianità dei nostri giorni venga definitivamente cancellata. Citando un passo tratto dal libro letto dalle nostre giovani allieve "Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo sentire più" di Michela Murgia "Davanti a ogni comportamento molesto ci intimano di essere superiori, sorridere, abbozzare e non opporre alcuna resistenza, perché tanto è una battaglia persa. L’idea che sia impossibile reagire è diffusissima e la si può capire, perché le energie che servono per ribellarsi all’essere considerate un bersaglio mobile delle esternazioni maschili sono troppe, dato che troppe sono ancora le azioni a cui bisognerebbe reagire. C’è la convinzione che le donne vivano avendo come obiettivo l’essere desiderate dagli uomini e che siano in fondo loro stesse a chiedere di essere validate come sessualmente attraenti. Volere è potere, dice il proverbio, ma alle donne si lascia credere che il loro potere sia invece quello di essere volute."

per una vera lotta contro i femminicidi basta settarismi ma unità fra uomini e donne nel combatterlo




Consapevole di attirarmi e ventuali accuse di mansplaining,ed insulti e rimozioni da gruppi ed contatti femministi , correrò il rischio perché è molto importante. Pur condividendo il concetto di fondo che (credo e spero) sia dietro al post  di 
 

Ihaveavoice
16 h

Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che fai battute sessiste anche se solo tra i tuoi amici, senza donne che ti possano sentire.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che importuni una donna per strada con quelle battute sessiste, e ti nascondi dietro il “ma fattela una risata”.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che senti quelle battute e ridi, senza contrastare un atteggiamento così viscido.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che ti credi superiore ad una donna e ti irrita se lei ti dice che sbagli qualcosa o ti dimostra di sapere di più di te o fare qualcosa meglio di te.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che sei geloso della sua libertà, che non vuoi che esca con le amiche o insegua i suoi sogni.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che illudi una donna, solo allo scopo di usarla, e poi la getti via, come nulla fosse.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che consideri una donna come un mero oggetto per il tuo piacere personale, vedendone solo il corpo, senza vederne l’anima.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che ritieni la tua opinione più valida di quella di una donna, soprattutto quando magari non è il tuo campo di conoscenza, ma è il suo.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che vuoi comandare sulla donna, obbligandola a fare quello che vuoi tu, anche contro i suoi voleri.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che alzi la voce, la sminuisci, la insulti, la manipoli.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che alzi le mani, anche solo per stringerle forte il braccio, per farle capire che quello forte sei tu.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che non accetti il rifiuto o la fine di una relazione, che insisti anche se lei ti ha detto più volte di no.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che la p*cchi, la st*pri, la fer*sci, l'amm*zzi.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che senti un tuo parente, amico o conoscente fare tutto questo e non lo fermi, non gli dici niente.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che sminuisci la vi*lenza e la discriminazione sulle donne, che ti senti “innocente” senza capire che è un problema che riguarda tutti.
Filippo Turetta non è un semplice ass*ssino, ma è soprattutto un uomo. Uno di quegli uomini che portano dentro di sé la mentalità maschilista che sottomette e sovrasta le donne.
Finché tu, uomo, non sei dalla nostra parte nella lotta alla vi*lenza sulle donne, allora anche tu sei parte del problema.



trovo la sua formulazione non solo estrema e semplificatoria nella card ma anche proprio un’errata comunicazione. Invece di mettere nel mirino il patriarcato, di cui i maschi - nessuno escluso - sono all’inizio vittime e poi “portatori (mal)sani”, come lo sono, piaccia o meno, moltissime donne - hai preferito un attacco mirato al genere, al maschio in quanto tale, a prescindere da ogni contesto, circostanza o responsabilità individuale. Scrivere “Tu, uomo, sei Filippo Turetta”, senza contesto (chi davvero legge il testo?) non è solo uno slogan facile e discriminatorio, ma ottiene proprio l’effetto contrario. Il risultato è che, invece di convincerli, hai finito inevitabilmente per metterli sulla difensiva allontanandoli ancora di più dalla comprensione di un problema serio e reale, da cui come maschio mi sento profondamente chiamato in causa, ma su cui dovremmo creare alleanze, non polarizzazioni, divisioni manichee, guerre dei sessi. Combattere l’odio di genere con la discriminazione per genere lì per lì appaga, rassicura, creerà appartenenza o eserciti, aumenterà i consensi, ma non risolverà l’enorme - ENORME - problema che abbiamo.

20.11.23

Cos'è il Ghosting? di Cristian Porcino

 


 
Cristian e  paolosmeriglio : << Ciao Prof, il ghosting è il frutto di questi tempi. È una cosa che trovo veramente cattiva. Per me è vigliaccheria pura o completo

menefreghismo degli altri . Ne sono stato vittima ed è veramente doloroso. Aumenta la diffidenza verso tutti. Confesso di adottare la tua stessa tecnica di salto dei giorni di saluti per verificare l’interesse. Risultati a oggi pessimi 😊. O scrivo io o passano giorni o la persona sparisce >>.  da  distingiuere   dall'amicizia   che  come il  tempo   se  non coltivata  ed  rafforzata      se  ne  va    come  s'evidenza   dal film  di cui  riporto sotto   il  finale      tratto  dall'altrettanto famoso  racconto  


Questo (non) avrei voluto sentir dire su Giulia e le vittime di femminicidi

  come dicevo   nel  post  : << nei casi di gravi eventi come il femminicidio o violenza di genere se non sia nient'altro da dire meglio il silenzio . mie considerazioni su Giulia Cecchettin è scritta come quella di una vittima con un numero - 105 dall’inizio dell’anno>>  certa  gente   non  sa  cos'è il pudore  

 Ho letto  su telegram  e  su fb  e sentito   facendo zapping  talmente tante cose nelle ultime 48 ore sul femminicidio di Giulia Cecchettin - alcune giuste, altre orribili  come l'imbecillità (   vedi  slide  sopra  )   metaforicamente  parlando   del leghistga  Stefano Valdegamberi, alcune inutili, altre ancora deliranti - che sento il bisogno fisico di mettere giù alcuni punti fermi perché  come dice   giustamewnte  anche lorenzo  tosa    nell'elenco  sotto non vadano mai persi di vista.

1) C’è una e una sola vittima. Si chiama Giulia Cecchettin, e Filippo Turetta è il suo assassino, femminicida, carnefice. Punto. Non è il dramma di due persone. È la tragedia di una sola persona, la vittima, e della sua famiglia.
2) Ci sono pseudo-esperti che vanno in tv a dire che soggetti disturbati come l’assassino di Giulia hanno tutti in comune il fatto di non avere avuto delle “madri normali”. Insomma, va a finire che la colpa degli uomini che ammazzano le donne è delle mamme, quindi, per estensione, delle donne stesse. E a dirlo, tenetevi forte, è stata una… donna.
3) Pillon vari ed eventuali che, dall’alto di nessuna competenza, ci dicono che “tragedie orribili come questa non si prevengono con la presunta educazione sessuale in salsa Lgbt ma con il ritorno del padre in questa società di orfani”, riuscendo, in un salto quantico, nell’impresa di utilizzare anche un assassino uomo etero per attaccare la comunità Lgbtqi+.
4) Anche di fronte all’evidenza del femminicidio nell’attimo in cui veniva scoperto, c’è chi, in larga parte della stampa e della politica, si è prodotto in giri di parole, condizionali e formule ipotetiche pseudo-garantiste per non ammettere l’unica e la  sola verità esistente. Addirittura c’è un ministro delle Infrastrutture, lo stesso che impesta i social di video di immigrati o rilancia notizie di neri o islamici invocando castrazioni chimiche o augurandogli di “marcire in galera”, che all’improvviso [  per  replicare  alle  accuse  della sorella della  vittima e agli elettori   sensibili a  tali temi che  non si bevono quasi più    i  suoi   post   da  capro espiatorio   in cui  si scarica le   colpe  di tali crimini  sui migranti   ] si scopre garantista e novello allievo di Beccaria.
5) La dignità, la forza, il coraggio con cui la sorella, il padre e la famiglia tutta di Giulia Cecchettin sta affrontando questa tragedia immane non è solo commovente, è anche una rappresentazione esemplare di intelligenza e umanità, di come si reagisce all’orrore affinché altre donne non vivano quello che ha vissuto Giulia.
5 bis) Al tempo stesso, il modo in cui la famiglia di lui (e il proprio avvocato) stanno gestendo la tragedia - la narrazione tossica del “ragazzo perfetto che le preparava i biscotti - è l’incarnazione di tutto quello che non si dovrebbe fare o dire in un momento del genere.


Questo (non) avrei voluto sentir dire su Giulia. Solo questo. 














Giulia è anche vostra figlia e voi avete il dovere di difendere la sua memoria. di Francesca Pedroni

 Sono stata una moglie e sono una mamma di 3 ragazzi .3 ragazzi che diventeranno uomini e in un futuro spero compagni, mariti e padri.La violenza psicologica ,la gelosia folle e pressante,le umiliazioni dette davanti ai familiari perché non vali abbastanza le conosco bene. C'è una generazione intera di uomini che pensa che sia legittimo umiliare la propria compagna e che l'amore sia possedere. C'e' un 'intera generazione di ragazzi che pensa che sia normale possedere ,umiliare,offendere la propria ragazza e che sia legittimo persino ucciderla se lei si allontana da lui.C'è un intera generazione di uomini che sta prendendo coscienza di quanto tutto questo sia profondamente sbagliato.Ci sono tante tantissime donne che scelgono di cambiare la loro vita e di insegnare ai propri figli che l'amore non mente, non tradisce, non fugge via , che amare una persona significa non dire bugie, tradirla , ricattarla nel modo più meschino,che contano le parole e ancora di più gli abbracci.Che si può parlare senza sollevare le mani, che non esiste in una coppia chi prevarica e decide ma si decide insieme. Non smetterò mai di dire che non è facile accorgersi di essere dentro un buco nero.Che quel meccanismo perverso che ti fa stare accanto a una persona che dice (a parole) di amarti e che invece poi ti fa stare male,ti rende infelice, e ti fa sentire sempre sbagliata è un qualcosa di difficile da capire e da sciogliere.Che essere dentro un rapporto malato ti toglie la gioa, i sorrisi e ti rende vulnerabile. Ancora oggi non so cosa spinga il carnefice ad essere tale, né cosa spinga chi è vittima di soprusi a sopportare tutto questo.Ci si nasconde dietro le giustificazioni più assurde : è stanco, è nervoso per il lavoro e poi è stata colpa mia.Ecco ,quando si da' la colpa a sé stesse per lo schiaffo,per il rimprovero più banale perché la cena non è abbastanza buona, allora si hanno 2 destini.Si sopporta di tutto e per le motivazioni più sbagliate come togliere una famiglia unita ai propri figli.Si aspetta che crescano per proteggerli e nel frattempo tu ti sei persa, e loro con te .Perché più rimani in trappola e più loro impareranno che sia normale distruggere te o un domani, la loro compagna o proibire alla loro figlia di vivere liberamente. Allora non hai molte scelte; o muori dentro e ti annulli ( o fisicamente), o scappi via .Solo se ti salvi, puoi insegnare ai tuoi figli quanto è sbagliato tutto questo e cambiare te stessa e il tuo/ loro futuro.Solo se ti salvi , puoi dimostrare di essere ancora viva e che l'amore per te stessa da' ai tuoi ragazzi la libertà di amare. Solo se ti salvi , rendi libera te stessa e chi ti ama.Ragazze, donne non date al vostro carnefice un ultimo appuntamento perché è una brava persona.Perche' quel bravo uomo , quel bravo ragazzo vi ucciderà per una parola sbagliata o un gesto di rabbia.Giulia,tesoro di mamma, perché potevi essere la mia bambina, tu non ci sei più. La violenza, la tua morte, sono l'esempio , l'ennesimo, più terribile di quanto quell' uomo non abbia capito niente di cosa significa Amore.L'amore e' tutto ma non uccide, non picchia, non ti destabilizza. Ora resta il dolore immenso perché tu ragazza meravigliosa non puoi più pensare al tuo futuro e ai tuoi sogni.Ora resta il dolore immenso per un ragazzo che può essere mio figlio.Allora , basta giustificare, basta difendere un figlio che è un carnefice.Cari genitori di Filippo, un bravo ragazzo non ricatta la propria fidanzata perché è geloso dei suoi successi e della sua realizzazione personale,un bravo ragazzo non controlla la vita di nessuno e non gliela toglie.Un bravo ragazzo non getta il corpo di chi diceva di amare e scappa.Ora vi resta un compito difficile ; essere voi stessi i primi giudici di vostro figlio e smettere di difenderlo.Restera' per sempre vostro figlio ma solo prendendo le distanze da lui e da ciò che ha fatto, salverete altre Giulia.Un bravo ragazzo non picchia, non uccide nessuno meno che mai chi diceva di amare.Perche' Giulia è anche vostra figlia e voi avete il dovere di difendere la sua memoria.

19.11.23

nei casi di gravi eventi come il femminicidio o violenza di genere se non sia nient'altro da dire meglio il silenzio . mie considerazioni su Giulia Cecchettin è scritta come quella di una vittima con un numero - 105 dall’inizio dell’anno

       

DI  COSA  STIAMO  PARLANDO 



                                       

                               POST    SCRITTO DI  GETTO  

Va bene   che  è  cronaca . ma  cari  giornalisti  o  pseudo tali    certi  particolari  ( non sto mettendo  ed  non  voglio   farlo  il bavaglio     ma  sto  solo facendo  un appello  al  buon senso   ed  al  rispetto della sensibilità  di chi ha  subito  un  tale   lutto cioè i  familiari della  vittima   ) potete  risparmiarceli     grazie  . Ve  lo  dice  uno  che che  prima era ,  in casi  come  questo  , morbosamente 
 alla  ricerca    di  particolari   . Posso capire  ed  passi  ,  perchè  sono  opere  che  sono mescolano  fantasia   e realtà  cioè  cronaca   , per opere  artistico   \  letterarie .Ma  dargli ampio  spazio  tipo apertura     nei  titoli  o  troppo  tempo    a  scapito  dialtre  notizie   o  programmi appossiti   è pocco  rispettoso   per le  vittime  ed  i familiari     d'esse  .      concordo con Vincenzo Compagnone    « [...] il giornalismo, soprattutto televisivo, e’ diventato uno dei disastri più grossi che l’Italia sta esibendo. [...] ». ecco  che mi  ritorna  in mente  , facendo  zapping  ,    di  quell’inviato che l’altra mattina ha domandato alla sorella di Giulia: “Ma forse lei aveva già un altro, tu ne sai niente?”E quell’altro che  dopo il ritrovamento del corpo, ha chiesto al procuratore di Venezia: “Ma è possibile che da parte del ragazzo si sia trattato di un omicidio involontario?”Bisogna che cambi la testa  di noi  stessi  e   di un Paese intero. Bisogna, si deve.  Concludo      con questa  poesia  trovata  in  rete   ed  adatta  a  tali  fatti   

"Se domani sono io,
Se domani non torno, mamma,
Distruggi tutto.
Se domani tocca a me,
Voglio essere l'ultima."
(Cristina Torre Caceres) 



Non ho  nient'  altro  da  dire    .  ho già detto troppo  alla  prossima



18.11.23

perchè gli uomini dovrebbero parlare di femmnicidi e violenza di genere





per  donne   

Silvia Dai Pra
39 m ·



Giulia non c’è più, e non c’è più dopo una settimana di: è sempre stato un bravo ragazzo; non saltiamo subito alle conclusioni; ormai voi donne parlate solo di femminicidio; ma chi ve l’ha detto che è stato lui; un po’ di gelosia in fondo è normale; all’ultimo appuntamento non ci dovete andare; insegnate alle ragazze a scegliere meglio i fidanzati; ma come fate a non troncare certe relazioni; Giulia non c’è più dopo una settimana in cui, come sempre, è sembrato che la questione stia tutta sulle spalle di noi donne: noi dobbiamo capire, intuire, lasciare, evitare, noi ci dobbiamo salvare, tirarci fuori dalla palude per i capelli come il famoso Barone; ma forse noi abbiamo detto tutto quello che avevamo da dire e quindi, uomini, sarebbe ora che cominciaste a parlarne, ma non a parlarne per noi: a parlarne tra voi.

Giulia, tutto è finito di daniela tuscano


«La fine della storia con Giulia lo aveva provato, ma non sembrava diverso dal solito» (Nicola Turetta, padre di Filippo).«Lui e Giulia Cecchettin si frequentavano dopo la rottura, non è un violento» (Andrea Turetta, fratello di Filippo). «Filippo è un ragazzo introverso, timido, che non ha mai dato
preoccupazioni ai genitori» (i vicini della famiglia Turetta).
E ancora: «Fidanzati scomparsi», «Giulia Cecchettin sparita con l'ex fidanzato». Il tutto corredato da foto dei due insieme, sorridenti. In pratica, Romeo e Giulietta. (C'è chi aveva ipotizzato addirittura la «#fuitina».) Così li hanno presentati i media, così - buono, sensibile, timido - viene dipinto #filippoturetta.
Ma la fine era nota, l'evidenza più che evidente. #giuliacecchettin col personaggio shakespeariano condivideva soltanto il nome. Turetta invece non somigliava affatto a Romeo. Malgrado le colate di melassa dell'«informazione» e dei parenti/amici, sapevamo tutte che non si trattava d'una fuga d'amore, ma del rapimento di una ragazza da parte dell'ennesimo patriarca assassino, che non sopportava di essere lasciato, che trovava intollerabile lei si laureasse prima di lui, che detestava il successo di Giulia rispetto alla sua dabbenaggine.
Lo sapevamo, come conosciamo l'epilogo. Comprensione per il «povero» femminicida, provato dal «troppo amore», processo ridicolo, sentenza più che mite, assoluzione.
Piango per Giulia e per ogni donna. Piango e non perdono. Maledetto. Maledetto lui e chi lo difende. Solo questo ormai rimane. È tutto finito.
© Daniela Tuscano

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