23.11.04

Due massime alle tre del pomeriggio.

Come non sapere cosa cazzo fare per passare il tempo.

La figa (detta anche vagina) non mente mai, è la cosa più onesta che esista su questa terra; Sai se è eccitata, sai se non lo è. Il suo compito lo svolge a dovere ed a volte anche eccezionalmente bene, ed è un piacere servirsene.


La vagina è onesta.


E' quello che sta attorno alla vagina a non essere onesto.


/--------------------------/


L'altro giorno, mentre pensavo che avevo appena rotto con una ragazza, riflettevo su cosa cerco io veramente in una donna, di cosa ho bisogno da un essere umano femminile.


La conclusione è stata che ho bisogno di una pizza con il prosciutto.

Senza titolo 409

L'aspetto delle cose varia secondo le nostre emozioni,
e così noi vediamo magia e bellezza in loro...
ma in realtà, magia e bellezza sono in noi!

22.11.04

Senza titolo 408

Sulla scia di Indymedia...


"PROCURA DELLA REPUBBLICA
Presso il TRIBUNALE di ROMA
SITO SOTTOPOSTO A SEQUESTRO PREVENTIVO D'URGENZA"

Questa che vedete riprodotta qui e' la odierna pagina web iniziale dei siti www.lavorivariabili.it e "redlab", pagine dedicate dalla Federazione RdB/CUB al lavoro precario. Da questa mattina, 22 novembre 2004 le pagine sono state oscurate dalla Polizia Postale di Arezzo su ordine della Procura della Repubblica di Roma senza che ne sia stata data motivazione alcuna ne' alla RdB/CUB ne' a chi gestisce le pagine.

Da oltre un anno i due siti della RdB/CUB (www.lavorivariabili.it e www.lavorivariabili.it/redlab) svolgono un lavoro di informazione sulla realtà del lavoro precarizzato. I due siti sono complementari: "lavorivariabili" si occupa di notizie di carattere propriamente sindacale e di tutela, mentre invece "redlab reddito-lavori" e' dedicato soprattutto alle notizie e documenti sulle iniziative di lotte contro la precarieta' e per il reddito sociale. Entrambi i siti hanno un notevole numero di accessi, considerato che trattano notizie in continuo aggiornamento e di questioni di carattere specifico difficilmente reperibili altrove e in maniera così plurale.

Numerosissimi i lavoratori che si rivolgono alla nostra redazione per consulenze, informazioni e consigli sui vari diritti o per denunciare situazioni di sfruttamento e oppressione.

Un grave atto di intimidazione, di violazione del diritto all’informazione, di attacco alle liberta' sindacali in generale che arriva a poche ore dallo straordinario risultato nelle RSU del pubblico impiego, in cui la RdB/CUB ha chiamato al voto anche i precari che non ne avevano diritto e a pochi giorni dalla riuscitissima manifestazione nazionale per il diritto al reddito del 6 novembre.
Roma, 22 novembre ’04

La Federazione nazionale RdB/CUB

Qui la cache dell'homepage di www.lavorivariabili.it
http://216.239.59.104/search?hl=en&lr=&q=cache%3Ahttp%3A%2F%2Fwww.lavorivariabili.it%2Fredlab&btnG=Search

Senza titolo 407

LA GIOIA
Bisogna cercare di prendere tutto quanto con ottimismo e ricordare che la vita è sempre degna di essere vissuta anche quando è noia, fatica, delusione. 
La notte non è mai così nera come prima dell'alba ma poi l'alba sorge sempre a cancellare il buio della notte. 
Così ogni nostra angoscia, per quanto profonda prima o poi trova motivo di attenuarsi e placarsi, purché lo vogliamo. 
Sappiamo che c'è la luce perché c'è il buio, che c'è la gioia perché c'è il dolore, che c'è la pace perché c'è la guerra e dobbiamo sapere che la vita vive di questi contrasti.

Alzatevi ogni mattino sereni e ringraziate Dio di essere ancora al mondo guardando il cielo con occhi luminosi e ricordatevi che nella vita ci sono giorni pieni di vento e pieni di rabbia, ci sono giorni pieni di pioggia e pieni di dolore, ci sono giorni pieni di lacrime... 
ma poi ci sono giorni pieni d'amore che vi danno il coraggio di andare avanti per tutti gli altri giorni. 

Non arrabbiatevi per cose di poco conto e cercate di conservare la calma anche nei momenti di tensione. 
Andate incontro agli altri offrendo la vostra amicizia e pensate che tutti possono essere amici anche quelli che vi sembrano scostanti e che, forse non aspettano da voi che una parola buona per fare il primo passo. 
Solo così esisterete veramente e non sciuperete nessun istante della vita. 
Respirate profondamente e con grande gratitudine perché l'aria che respirate è la fonte della vita più del cibo e dell'acqua.

Cercate di non desiderare troppo, amate ciò che avete, senza inseguire falsi sogni che vi allontanano dalla realtà lasciandovi scontenti e insoddisfatti: perché non sempre ciò che vi manca è ciò di cui avete bisogno. 
Non siate invidiosi degli altri perché non potete sapere se chi invidiate non nasconda qualcosa che voi non vorreste per nulla al mondo in caso di cambio. 
Non indugiate troppo sugli errori e tenete presente che tutto può servire a rendervi migliore. 
Cercate di essere sempre voi stessi a costo di qualche rinuncia. 
Solo così potete trovare la vostra strada bianca in mezzo ai campi di grano.


Romano Battaglia

Senza titolo 406

Chi dice che siamo al regime è un comunista-disfattista-paranoico.


"Arrivano le manette per i giornalisti scomodi al governo, contrari alla
guerra e critici sulla missione in Iraq. Su proposta del centrodestra il
Senato ha infatti approvato ieri una «riforma» del codice penale militare
che prevede tra l'altro pene gravissime e lunghe detenzioni per i
giornalisti che scriveranno articoli sulle missioni militari, compresa
quella in corso a Nassiriya. L'iniziativa della maggioranza di governo sta
già provocando proteste e suscitando polemiche.Il segretario della
Federazione della Stampa italiana, Paolo Serventi Longhi, parla di «misura
gravemente lesiva dell'indipendenza e dalla libertà dell'informazione".
(Continua...)

www.reporterassociati.org

Senza titolo 405

Da un pò di tempo a questa parte, tipo una settimana, non mi va molto di scrivere, ed infatti o pasto canzoni di repertorio, o scrivo stronzate.


In effetti è un periodo di fiacca questo, non sto combinando niente di interessante.


Finalmente sabato mi sono ubriacato alla grande; era ora cazzo. Quel vino novello era uno spettacolo veramente niente male.


Devo ammettere però che i periodi delle grandi sbronze sono finiti; sono finiti anche i tempi in cui capitavo alle feste di gente che non conoscevo già ubriaco e magari beccato la tipa che spompinava tizi in mezzo al salotto, di fronte a tutti.


Oppure a quelle feste dove c'era gente che non faceva altro che calarsi roba su per la gola, mentre io con la birretta in mano e la sigaretta nell'altra, me li guardavo con l'occhio spento e riflettevo su quanto era meglio la mia cara bottiglia piuttosto che quegli stronzi lì, a smascellare sul divano come dei cerebrolesi.


Oppure di quando mi risvegliavo in macchina, o in posti sconosciuti, in casa di gente mai vista, che non sapevo come c'ero arrivato.


Di storielle ne posso raccontare tante, alcune sono divertenti raccontate ora, altre fanno disgusto (come la pompinara di cui sopra... uno di questi giorni la metto per iscritto), altre ancora le ricordo con orrore.


Oramai comunque questo periodo della mia vita è finito; non che mi dispiaccia in particolar modo, vista anche la passata di rompicazzo con cui ho avuto a che fare, alle risse, alle bottigliate in testa eccetera.
L'unica cosa che mi ricordo con certezza era lo stato di annebbiamento mentale perenne in cui mi trovavo, sempre e comunque.


Il mio periodo da alcolizzato.


Due mesi della mia vita ubriaco fradicio dalla mattina alla sera.
A ripensarci adesso mi dico che se avessi un pò di soldi lo rifarei volentieri un bell'after di 12 ore alcolico; poi però mi fermerei lì. Ho ancora vivido il ricordo dei dolori di stomaco e delle allucinazioni....


Ma questa è un'altra storia.

21.11.04

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO - 2

 chiunque  voglia  segnalarmi   un blog    deve usare  il   form dei commenti  quandò è attinente  all'argomentio del post  che  si  commenta   mentre  l'account  di splinder  o  il mio account   quando  il  blog\  sito  non è attinente  all'argomento  di quel  post  .


 

Senza titolo 404


 


 


 


 


 


 


 


E se la settimana scorsa mi è capitato di accarezzare un gatto, esta settimana ho accarezzato un cane, un bellissimo Husky che ci è venuto incontro in una passeggiata con gli amici.


Quanto era tenero!


Ero in pub troppo tranquillo, ero con loro, ma non mi sentivo interamente parte della compagnia, troppo lontani da me, come dice lui, sarà stata la stanchezza, sarà stato un astio che sentivo nell’aria, ma non volevo sentirmi così distante….


 






Ho sognato la valigia che dovrò fare la settimana prox, nel sogno ho toccato con mano anche la paura che provo per questa nuova cosa: non esserne all’altezza…


 






Ho camminato con un’amica per le strade della città, non passavamo del tempo insieme da una vita, è stato bello rifare discorsi che da tempo ridesideravo.


 






A volte si sentono canzoni che ti rimandano indietro… nel tempo…ti mancano alcune cose, ma a ciò che è stato ho solo voglia di sorridere…



IERI è STATA UNA BELLA SERATA!


Grazie a lui e ai suoi amici…


 



Gauguin era il mio pittore preferito…

Senza titolo 403

Jacques Prevert


Buon inizio settimana a tutti...

Senza titolo 402

Le sue spalle


son mura bianche


che non so


superare le


distanze annebbiano


le sensazioni


che mi scavano


dentro non


ho voglia di


dormire non so


più che dirle


mentre scorre via


il nostro amore


svanisce l’utopia


del cuore

20.11.04

commento sui fatti di manfredonia

La vera solidarietà alla famiglia non si esprime solo l'organizzazione e la partecipazione spontanea\ convinta oppure forzata \ ipocrita che sia , ad una fiaccolata , ma rompendo il muuro dell'omertà parlando con gli inquirenti o   andando a testimoniare spontaneamente  su quello che si è visto o sentito , e non facendolo in privato o peggio ancora ( difetto che ho anch'uio e mi stò anche se lentamente togliendo ) pettegolando . lo sò che con questo post d'oggi verrò ( a tortro o ragione ) considerato cinico , ma se essere cinici\spietatio vuol dire senza filtri o peli sulla lingua , dire la verità , allora lo sono . A volte è meglio dire la verità anche e rimanere soli ( o con pochio amici ) che essere omertosi ed ipocriti e fare la fine del protagonista della canzone :" l' inno di frigidaire " di cui riporto al strofa finale : << .... saremo sfigati\ma siamo liberati >> ( trovate il file midi nel collegamento ipertestuale della riga precedente e il resto del testo cercvandolo nel mio blog oppure qua ) e poi secondo me la verità và sempre detta anche se , come in questo caso , essa potrebbe fare ancora più male a chi quella figlia l'ha già persa . infatti fra i suoi carnefici secondo alcune news ci sarebebro anche due suoi parenti



Senza titolo 401

"Butterfly effect"


"si dice che nello stesso istante in cui una farfalla sbatte le ali, dall'altra parte del mondo scoppi un temporale - TEORIA DEL CAOS "



" Strabiliante, allucinante, imperdibile, film al cardio palma " queste, le prime considerazioni su questo film per cui nn trovo abbastanza parole per descriverlo. Non vi siete mai chiesti cosa ne sarebbe della nostra vita, delle persone ke ci circondano se nel nostro passato avessimo cambiato qualche tassello tanto tempo fa? Se avessimo detto o fatto così o cosà? Chissa, vi potreste risvegliare in un letto caldo a fianco della ragazza di cui siete stati perdutamente innamorati da giovani, o scoprire ke siete stati rinchiusi in un manicomio a causa di un grosso trauma infantile, o svegliarvi scoprendo ke il vostro migliore amico ke nn è morto da piccolo sta focosamente facendo l'amore cn la vostra amata e voi siete in sedia a rotella permanente? Sinceramente entrare nell'ottica di questo film porta alla pazzia e se siete amanti del genere e in uscita nei cinema Donny Darko ( ke nn vedo l'ora di vedere). Nel cast riincontrerete il mitico personaggio strafatto di "Fatti, strafatti e strafighe" Ashton Kutcher ( Evan ), grandioso nell'interpretazione angosciante di un ragazzo sfigato ke deve sistemare il suo futuro fino al punto in cui capisce ke ogni volta ke ci prova la sua amata Kayleigh, Amy Smart (la ragazza di "Interstate 60" ) si allontana da lui, punto di cui preferisco nn parlare ( suspence, eh? ). Ke dire alla vigilia del mio ventesimo compleanno posso solo chiudere i miei 19 anni contento del fatto ke voi ragioniate sul valore della vita, unica, la sola, insostituibile felicità. Godetevela ad ogni secondo, come se fosse l'ultimo, nn perdete nulla di ciò ke volete, perkè indietro e impossibile tornare e in ogni caso:


"CHANGE ONE THING; CHANGE EVERYTHING" - Butterfly effect, la causa è il suo effetto -


Nicola - ODIOMUSO

Senza titolo 400

Quando ti innamori di un falco devi solo sperare che lui non ti abbandoni mai. Non puoi far altro che dargli tutto, perchè lo ami; ma non puoi aspettarti nulla in cambio. Devi solo sperare.

Non puoi farlo tuo. Non sarà mai tuo.

Se lo metti in gabbia morirà in pochissimo tempo. Si rifiuterà di mangiare e di bere e si ucciderà. E tu soffrirai perchè è difficile veder morire chi ami.

Il falco, come la maggior parte degli esseri viventi, è nato libero e deve morire libero. Non puoi imprigionarlo. Lo puoi osservare volare: è stupendo. Se chiudi gli occhi puoi ascoltare il suo fantastico richiamo, in silenzio, nella lussureggiante vallata che ti circonda.

Devi usare un guanto molto spesso quando lui si verrà a posare sul tuo avambraccio, per evitare che tu venga ferito.

Il falco esprime la voglia di libertà che dorme in ciascuno di noi. Quella voglia che qualcuno ha spento o che volontariamente abbiamo soffocato.

Anche noi un tempo volavamo e urlavamo come il falco. Anche noi siamo stati liberi. Ma qualcuno ci ha chiuso in questa gabbia. E non riusciamo più a ricordare. Non riusciamo più a volare. Ci lasciamo morire. E pensiamo che tutto sia chiuso in quella gabbia. Che non esista mondo esterno.

E quando ci innamoriamo di qualcuno lo vorremmo solo per noi. Vorremmo che avesse occhi solo per noi. Spesso siamo gelosi perchè pensiamo che un altro possa portarcelo via. E facendo così ci comportiamo come quell'uomo che si è innamorato del falco e lo ha chiuso in una gabbia per paura di essere abbandonato.

Ma questo non è amore.

Noi ci siamo innamorati del falco mentre era in volo. Ci siamo innamorati del falco libero. Ci siamo innamorati della sua grazia. Ci siamo innamorati della sua bellezza. Ci siamo innamorati del suo urlo nella nostra grande vallata.

Il falco nella gabbia è qualcosa di altro. Qualcosa di molto diverso.

Quando osserviamo il falco di cui ci siamo innamorati dobbiamo solo sperare. Dobbiamo solo sperare che non voli via per non fare più ritorno. Ma se ciò dovesse accadere non possiamo fare nulla. Non dobbiamo fare nulla.

L'amore è questa capacità di osservare la bellezza infinita di un falco senza cercare di farla nostra. Senza cercare di inquinarla con qualche sentimento di possesso che di amore non ha nulla.

Nella paura non esiste amore. Nell'amore non c'è paura. E il possesso rivela semplicemente la paura di essere liberi.






Soffio




Ti vedo

Libero e senza

Limiti

Volare

In cerca

Dell'assoluto

Che ci circonda

E cadere in picchiata

Come volessi afferrarlo

In una sorta

Di danza

A me

Dedicata.


Ringrazio chi mi ha dato gli occhi: ora io posso perdermi nel tuo volo.

Ringrazio chi mi ha donato le orecchie: ora io posso ascoltare la tua gioia.

Ringrazio chi mi ha concesso di toccare: ora io posso sentirti sotto le mie mani.

Ringrazio te: ora io esisto.

 

18.11.04

Senza titolo 399

LENTAMENTE...


lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, il colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce. muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che una serie di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.


lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi e' infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.


lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.


lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando chiedono qualcosa che conosce. evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. soltanto l'ardente pazienza portera' al raggiungimento di una splendida felicita'.


                                                            Pablo Neruda

recensione " aprioristioca " di Terra morale di SARA DICORATO;

 


ho  sentito  parlare  tanto bene  di questo  libro  , non  l'ho letto  , devo iniziarlo  , e quindi mi scuso  se  è  una critica   aprioristica   e  fatta per  fare  un piacere all'autrice   che  mi ha  chiesto:via email   di diffonderlo   : <<  Ciao mi chiamo Sara, chiedo scusa se disturbo..ho visto questa e-mail bazzicando e sbirciando. nel sito "it.cultura" di Google. Poche parole..solo per chiederti il consenso... a poter parlare.di un piccolo libro che ho scritto e che è statopubblicato da una casa editrice. Non è che l'idea di "promuoverlo" mi piacesse tanto...ma dato che in libreria non si trova e che l'ho scritto per un fine sociale e morale, per cercare di diffondere un po' di ideali e valori,giusto per rivoluzionare e cambiare il mondo...ho pensato di spargere la voce in giro, per far sapere, se non altro, che esiste.Grazie di cuore! >>








Sara Dicorato


 


SARA DICORATO


"E se diranno che siete solo dei pazzi idealisti e crederete di non arrivare mai, non perdete la speranza. Continuare a credere in se stessi, a vivere nei valori, può portare molto lontano... nell'universo infinito. Al di là dello spazio e del tempo.
Oltre l'immensità dell'oceano e l'eternità delle montagne. Verso un orizzonte di luce.
In un mondo di pace. Su una terra morale".


Perché Sara ha scritto questo insolito libro?
Come dice la stessa Autrice in una intervista, che si può leggere per intero nel sito della Prospettiva Editrice


www.prospettivaeditrice.it/libri/schedeautori/dicorato1.htm

"ho scritto questo libro, a dire il vero… questo piccolo libro, con l’idea di fare qualcosa per colmare il vuoto morale che c’è nel mondo. Dopo anni d’impegno e altri passati in ritiro, ho pensato di poter diffondere i valori morali in cui credo attraverso l’arte, la scrittura, più che attraverso la politica. Non che pensi davvero di diffondere quei valori e di colmare quel vuoto col mio libretto, per me è già tanto che sia stato pubblicato… Ma l’ho scritto con la speranza che nel suo piccolo possa servire e in qualche modo contribuire. Credo che mai come in questo tempo si senta il bisogno di cercare un po’ di spiritualità, idealità e moralità, di trovare più onestà, umanità e solidarietà nel mondo...
Un po' saggio e un po' romanzo, il libro di Sara Dicorato (nata a Pisa nel 1967) è stato scritto solo per un fine sociale e morale, non per diventare ricca e famosa, ma per cercare di diffondere un po' di ideali e valori, giusto per rivoluzionare e cambiare il mondo... e per chi lo leggerà con la mente aperta sarà impossibile non farsi coinvolgere nel cambiamento: perché "io porto in me il germe, lo spunto, la possibilità di tutte le capacità" (Thomas Mann). 


Terra morale di SARA DICORATO;
Edizioni Prospettiva, 2004, Euro 7.00.
Per acquistare il libro, rivolgersi alle Librerie Feltrinelli oppure a www.ibs.it


Per contatti con l'Autrice saradi@email.it


 

17.11.04

Senza titolo 398

Sai che la fortuna
è una religione
tu ci credi oppure no?


[ a volte ne dubito]
lo capiremo prima o poi
che non c'è modo di rinascere
senza peccare


[ questo l’ho già capito ]
ma tu hai voglia di rinascere
o solo che non sai come finire?


[ ne ho voglia ma al contempo non so come rinascere ]

beh, forse fa un po' male
forse fa un po' male
ma tutto fa un po' male
tutto fa
tutto fa un po' male . . .


[ si tutto fa un po’ male ]

quello che sognavi ti fa ridere
da quando sai che non lo puoi più avere?


[ non rido per niente]
ma l'odio è un carburante nobile
e hai scoperto che non è così male
tradirsi con rispetto
perché vivere reale


[ si vivere è reale ]
ma vivere così non somiglia a morire?


[ si ]

e forse fa un po' male
forse fa un po' male
ma tutto fa un po' male
tutto fa
tutto fa un po' male . . .


[ si tutto fa un po’ male ]


 

i bombardamenti di Fallujah NO COMMENTI

le immagini paralano da sole  .   spero che   chi  ancora  si ostini a dichiarare  giusta  questa  guerra  apra  gli occhi 


da  http://fallujapictures.blogspot.com/ e  http://fallujapictures.blogspot.com/2004/11/reconstruction.html










Tuesday, November 16, 2004



reconstruction





FALLUJAH, IRAQ: Iraqis carry a body in a bag as they walk down a street as US Marines with 3/5 Marines Civil Affairs supervise the collection in the city of Fallujah 16 November 2004, west of Baghdad. Fourteen bodies were collected. AFP PHOTO/PATRICK BAZ (Photo credit should read PATRICK BAZ/AFP/Getty Images)



Byron Norwood,
25, was killed in action on Nov. 12 in Fallujah





ALLUJAH, IRAQ: Iraqi volunteers discuss the collection procedure of dead bodies with a US officer in the city of Fallujah 16 November 2004, west of Baghdad. (Photo credit should read PATRICK BAZ/AFP/Getty Images


FALLUJAH, IRAQ: Iraqis volunteers supervised by US Marines with 3/5 Marines Civil Affairs, lift body bags into the back of a lorry in the restive city of Fallujah 16 November 2004, west of Baghdad. AFP PHOTO/PATRICK BAZ (Photo credit should read PATRICK

BAZ/AFP/Getty Images)


FALLUJAH, IRAQ: Iraqis carry away bodies found in the restive city of Fallujah 16 November 2004, west of Baghdad as they are supervised by US Marines with 3/5 Marines Civil Affairs. AFP PHOTO/PATRICK BAZ (Photo credit should read PATRICK BAZ/AFP/Getty Images)




BAGHDAD, IRAQ - NOVEMBER 16: Mustafa Ahmad,2, an injured Iraqi child from Fallujah lies on a bed during treatment in a hospital on November 16, 2004 in Baghdad, Iraq. (Photo by Ghaith Abdul-Ahad/Getty Images).



BAGHDAD, IRAQ - NOVEMBER 16: A relative looks after Mustafa Ahmad,2, an injured Iraqi child from Fallujah lies on a bed during treatment in a hospital on November 16, 2004 in Baghdad, Iraq. (Photo by Ghaith Abdul-Ahad/Getty Images).






BAGHDAD, IRAQ - NOVEMBER 16: Salah Falah,7, an injured Iraqi child from Fallujah lies on a bed during treatment in a hospital on November 16, 2004 in Baghdad, Iraq. (Photo by Ghaith Abdul-Ahad/Getty Images).






BAGHDAD, IRAQ - NOVEMBER 16: Muhamad Falah,2, an injured Iraqi child from Fallujah is held in the arms of his mother during treatment in a hospital on November 16, 2004 in Baghdad, Iraq. (Photo by Ghaith Abdul-Ahad/Getty Images).





Battle for Falluja - Week 2 (Al Jazeera)






Battle for Falluja - Week 2 (Al Jazeera)




1 Comments:



Mrs. L said...

I am so sad and so so sorry. Thank you.
Martinez,CA


4:32 PM  

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<< Home


Senza titolo 397

Ecco a voi un pezzo degli Arpioni, ragazzi molto bravi e famosi anche a livello europeo, con una canzone che è la cover di una song di Tonino Carotone. Quest'ultimo s'è fatto un anno di galera per averla cantata; ditemi se non è interessante:

Arpioni - Insumision

Se ti suonano alla porta
E tua madre si spaventa
Perchè c'è un carabinier
La notizia non è gaia che ti chiaman per la naja
ma la naja che cos'è
Militare sottomesso, sui Parà stendiamo un velo
Mai e poi mai carabiniere

Dicono (Dicono)
Dicono (Dicono)
Che la vita è un'altra cosa con la naja non si sposa
Quel che cerco è libertà


Insumision Insumision
Dello stato suo servo non sarò
Insumision Insumision
E il pulotto sicuro non farò


C'è chi è bello rassegnato che ti prendon solo un anno
Ma un anno di libertà
Già la vita passa in fretta te ne prendono una fetta
Tu non gliela regalar
Sacrificio e tricolore preferisco il rosso sole
Viva la revolucion

Dicono (Dicono)
Dicono (Dicono)
Che la vita è un'altra cosa con la naja non si sposa
Quel che cerco è libertà


Insumision Insumision
Dello stato suo servo non sarò
Insumision Insumision
E il pulotto sicuro non farò


Alle volte è capitato
Che uno sbirro strapagato
Viene a romperti i cojon
Lui lo fa per guadagnare Ma tu faglieli sudare
In qual modo fai un pò tu
Quindi con la cartolina fai una bella marchettina
E al pilare digli no

Dicono (Dicono)
Dicono (Dicono)
Che la vita è un'altra cosa con la naja non si sposa
Quel che cerco è libertà


Insumision Insumision
Dello stato suo servo non sarò
Insumision Insumision
E il pulotto sicuro non farò

Insumision Insumision
Dello stato suo servo non sarò
Insumision Insumision
E il pulotto sicuro non farò


Alle volte è capitato...

Senza titolo 396

Un pensiero sulla guerra


Si parla di guerra sempre e solo di guerra, ora dopo ora, giorno dopo giorno, non ha mai una fine, in Iraq, poi ad Haiti, quindi in Nigeria e in India. Fra guerre dimenticate e pubblicizzate noi continuiamo a mangiare, dormire, lavorare, scopare, come se niente fosse ... Perchè aspettare sempre e solo che tocchi a noi per sentire vivo il sacro fuoco dell'indignazione difronte a tutta questa miseria dell'uomo?


 


 








La guerra che verrà


La guerra che verrà
non è la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima
c’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame. Fra i vincitori
faceva la fame la povera gente
egualmente.


Bertold Brecht

Senza titolo 395

Emily Bronte


" Non dovresti conoscere la disperazione


se le stelle scintillano ogni notte;


se la rugiada scende silenziosa a sera


e il sole indora il mattino.


Non dovresti conoscere la disperazione - seppure


le lacrime scorrano a fiumi:


non sono gli anni più amati


per sempre presso il tuo cuore?


Piangono, tu piangi, così deve essere;


il vento sospira dei tuoi sospiri,


e dall'inverno cadono lacrime di neve


là dove giacciono le foglie d'autunno;


pure, presto rinascono, e il tuo destino


dal loro non può separarsi:


continua il tuo viaggio, se non con gioia,


pure, mai con disperazione! "

16.11.04

Senza titolo 394

Ciao a tutti quanti, mille grazie x avermi inviato l'invito per la partecipazione a questo blog ^__^ Sono Swan e ho 25 anni. A prestissimo! baci

perchè sono per il NO agli Ogm

Il post d’oggi trova l’ispirazione . dalle polemiche sull’approvazione del decreto ogm meglio noto come decreto Alemanno , sia delle pressioni delle lobby americane in particolare della monsanto ) per modificare il decreto Alemanno.Inizialmente leggevo tutto quello che mi capitava sugli ogm pro e contro., mi faccio tradurre da mio padre una Ml in inglese con gli interventi pro e contro . e da una sua lettera pubblicataproprio oggi  ( 16\11\2004) nella  rubrica lettere di www.repubblica,it in risposta una lettera pro ogm di cui riporto qui alcuni stralci : << seguo da molti anni, per motivi professionale e per mio interesse il dibattito sugli Ogm e ritengo che i giornali stiano fornendo notizie approssimative e molto spesso di parte. Gli Ogm attualmente più diffusi riguardano il Mais e la Soya. Nel mais si sono introdotti caratteri di resistenza all'erbicida Roundup della Monsanto, e al principale parassita animale, mediante la capacità della pianta di autoprodurre l'insetticida. I risultati,comunque sono stati positivi per la Monsanto, che fornisce i semi, meno per l'ambiente che ha visto crescere, anzichè diminuire, l'impiego di pesticidi. Nulla si sa delle conseguenze che l'assunzione dell'insetticida autoprodotto dal mais ha sui consumatori.Analogo è il discorso riguardante la soja, prodotto largamente importato in Italia per la fabbricazione dei mangimi. . (.. ..) << chi volesse il resto mi può contattare o in privato all'email del sitito (  useppescano@virgilio.it )  o sul sito stesso nei commenti a questo ppost   . Poi dopo aver letto su teastedatagliare ( http://www.testedatagliare.it/oldindex.asp ) il progetto dell’associazione S.U.M.( http://www.associazionesum.it/ ) il quale non ha scopo di lucro in quanto essa si prefigge di promuovere una collaborazione internazionale volta a risolvere, alle cause, gli attuali problemi sociali, politici ed economici, per eliminare miserie ed ingiustizie sul Pianeta e il loro libro DOSSIER OGM in continuo word progres,trovate nei riferimenti il link per leggerlo ondine – Pericoli e danni causati da semi e cibi transgenici”, edizioni Pronto Bio, venduto a 15,00 €. , tel. 0836-484851.oppure a makky1@libero.it il quale ha deciso :<< a partire da questo momento, con cadenza settimanale, >>---con l'aiuto di haze e Celeste altri due appartenenti e l’ultimo il fondatore , di testedatagliare-- << metterò sul sito a mia tesi di laurea sugli OGM, nella quale ci saranno ulteriori informazioni ed aggiornamenti in materia OGM. >> si è rafforzata in me l’opposizione agli Ogm . Oltre a combattere gli Ogm tale associazione si occupa di : cito il loro comunicato su tale iniziativa : << In India è in arrivo la stagione delle piogge portate dai monsoni. Prima che la stagione dei monsoni arrivi è necessario che vengano costruiti dei pozzi per raccogliere l'acqua piovana. Infatti in India si alternano le forti piogge della stagione dei monsoni a lunghi periodi di siccità. Per far sì che l'acqua piovana non resti inutilizzata, il progetto AMRITA BHOOMI ha previsto la costruzione di pozzi per la raccolta dell'acqua, per poterne usufruire nei periodi di siccità. Chiunque voglia partecipare, con una somma libera, alla raccolta di risorse per la costruzione dei pozzi può mettersi in contatto con me via mail: makky1@libero.it >> .Come dicevo precedentemente attualmente c'è un progetto già in atto che coinvolge gli agricoltori di una regione dell'India settentrionale, il Karnataka. Si vuole (e ci si sta riuscendo) che questi contadini possano provvedere mediante la coltivazione della loro terra alla propria autosufficienza. Purtroppo, come accennato in un post nel parlatorio, le potenti multinazionali con la complicità del governo locale, hanno venduto ai contadini del luogo semi transgenici, promettendo miglior produttività e riduzione di costi, I contadini si sono lasciati "convincere" dalla possibilità di aumentare la produttività dei loro terreni e poter vendere pertanto maggiori quantità di prodotti. Il ricavato della vendita dei prodotti agricoli sarebbe per una parte servito a pagare i semi OGM alle stesse multinazionali.La verità è stata diversa. Si è riscontrato infatti che i semi geneticamente modificati non sono stati in grado di riprodursi o addirittura non hanno germogliato affatto. Ciò ha comportato la dipendenza dei contadini da quelle multinazionali perchè solo esse, in quanto proprietarie del brevetto industriale che coprono i semi OGM, avrebbero potuto continuarne la vendita. In questo modo il debito nei loro confronti si accresceva perchè i proventi mancavano, non essendoci prodotto da mettere sul mercato.Non potendo estinguere in nessun modo il loro debito, centinaia di contadini si sono tolti la vita. Dal 1996 si contano 1600 suicidi. Ogni giorno i quotidiani indiani danno la notizia del suicidio di un contadino . Vale la pena di ricordare che per il momento in Italia non è ammessa la produzione OGM (vi sono però numerosi campi sperimentali, ben 10 nella sola provincia di Ferrara); è permesso, invece, importarli. Non essendovi alcuna indicazione in etichetta, possiamo dunque ingerirli senza esserne informati .Questa moratoria dovrebbe durare fino al 31\12\2006 . Infatti per il momento nel nostro paese nessun produttore può coltivare con semi geneticamente modificati poiché nessuna varietà transgenica – nonostante il recente via libera di Bruxelles a un certo numero di esse – è iscritta nel registro nazionale. Tuttavia non appena qualcuno lo farà, automaticamente – salvo che non intervenga un provvedimento restrittivo come il decreto approvato dal ministro Alemanno , ma che ha rischiato tantissimo per pressioni delle multinazionali---potranno essere coltivati e prodotti , ma sotto controllo .




PUNTI DI RIFERIMENTO



Rischio per l’uomo Di Antonio Cianciullo - La Repubblica del 18 Luglio 2002 lo trovate su questo sito http://www.disinformazione.it/ogm.htm




Punti di riferimento



Siti internet, libri



NO Ogm


http://www.celestez.net/testedatagliare.it/html/OGM_OGM/prima.htm


http://www.celestez.net/testedatagliare.it/html/OGM_OGM/seconda.htm http://www.celestez.net/testedatagliare.it/html/OGM_OGM/terza.htm http://www.google.it/search?sourceid=navclient&hl=it&ie=UTF-8&q=no+ogm




SI Ogm


http://www.diario-prevenzione.net/diarioprevenzione/html/modules.php?name=News&file=article&sid=382


http://www.disinformazione.it/ogmcheparla.htm



Libri



(1) George Monbiot, «The Fake Persuaders», «The Guardian», 14 maggio 2002
(2) Ibidem
(3) George Monbiot, «The Enemies of Science», «The Guardian», 6 ottobre 2003
(4) Ian Sample e James Meikle, «Brain drain threatens GM crop research», «The Guardian», 25 settembre 2003
(5) Aaron di Grassi, «Genetically Modified crops and Sustainaable Poverty Alleviation in Sub-Saharan Africa», «Third World Network», Africa June 2003


(6) Britain fund £ 13,4 million Gm programme in Third World, «Independent on Sunday, 15 settembre 2002
(7) On Eve of USDA Sacramento Biotech Ministerial, «African Voices Counter Bush Claims About GMOs and African Hunger», «Global Trade Watch», 18 giugno 2003


(8) Agenzie, GM trials reveal mixed impact on wildlife, «The Guardian», 16 ottobre 2003



entrambe le posizioni


http://www.google.it/search?sourceid=navclient&hl=it&ie=UTF-8&q=no+ogm


http://www.transfert.net/a8764 ( in francese )


Senza titolo 393

"E la mia vita vale meno di una busta vuota, trascinata dal vento in una strada desolata"


Così dicevano i 99 Posse la bellezza di 11 anni fa.


11 anni.
Io avevo 12 anni quando uscì quell'album, ma ancora non lo conoscevo.
Li conobbi circa 4 anni dopo, quando avevo 16 anni.


Oggi non mi ricordo esattamente com'ero a 16 anni.
Quelli che mi conoscono da più tempo, che mi hanno visto anche a scuola, dicono che ero pazzo, una mina vagante.
Furioso con tutti: con i miei, con gli insegnanti, con la scuola, con mio padre, con la società.


Un incazzato.


Sabato scorso ho incontrato mia cugina in un locale e parlando del più e del meno, mi ha confessato di non essere più arrabbiata. E' fidanzata mi pare da 3 anni, è felice.


Quando mi ha detto così sono rimasto un pò spiazzato; mi sono chiesto se anche io fossi stato arrabbiato e quando è che questa rabbia m'è passata.
La risposta non è semplice.
Un tempo ero incazzato con il mondo ed avevo voglia di distruggerlo mentre ora... beh dipende.
Molta della mia rabbia se n'è andata con il passare del tempo ma non so il perchè; è successo è basta.
Non so se questo sia un bene o un male: è la vita, che mi piaccia o no. Sono ancora arrabbiato? A volte.


Quando vedo certe cose al posto di altre, quando vedo una guerra, un bambino schiacciato dai camion della Nato, quando vedo un ragazzo di 17 anni che crepa per un overdose, quando vedo un 16enne che si impasticca fino all'inversimile il sabato sera, quando vedo che una persona a cui tengo sta male, quando vedo una ragazzina di 15 anni che dice quanto le piacerebbe fare la velina.


Di esempi ce ne sono a bizzeffe non sto qui a dirli tutti.


Comunque, il cambiamento c'è stato.
Non so se è stato un bene oppure no.
So però che con la rabbia ho perso anche qualcos'altro, come la capacità di odiare.
Il mio odio è riservato sempre a quelle 5-6 persone da anni oramai, e basta.


E sono sempre le solite.


Che sia un bene o no, ripeto, non lo so. So solo che ho quasi 23 anni oramai, dovrei essere cresciuto; ed invece non mi sento affatto maturo.

15.11.04

Senza titolo 392

Constatazione amichevole.


Ripetiamolo tutti insieme.


C O N S T A T A Z I O N E   A M I C H E V O L E.


Non fa ridere? Non porta sana allegria?


“Che fai stasera?”


“Mah…pensavo di uscire con gli amici, pizza, birra e qualche constatazione amichevole”.


In fondo il richiamo è quello.


Ci si ritrova e si passa una serata “constatando” che si è tra amici, in un clima quindi molto “amichevole”, si ride, si scherza, si parla, si balla, ci si diverte in una tranquilla serata.


E invece no. Constatazione amichevole ‘sti cazzi.


Per i profani o per chi non l’ha mai saputo questa constatazione amichevole, o detto anche modulo C.I.D. (secondo me “Coglioni In Diatriba”, ma ci sarà un’altra spiegazione per la sigla), è un foglio multicolore dove si mettono allegramente dati delle persone e delle vetture implicate in un qualsiasi tipo di sinistro, nel quale intervengono in successione le varie assicurazioni, rappresentate da avvoltoi che amano depredare i poveri malcapitati (o Coglioni In Diatriba, come volete).


In seguito vengono ripagati eventuali danni fisici o morali. I soldi chi li mette? Le assicurazioni! E da dove li prendono queste assicurazioni? Dai soldi che i contribuenti versano ogni santissimo anno che Dio mette in Terra per poter circolare con un veicolo autorizzato, motorizzato e legalizzato.


Ci ripenso. Mi viene da ridere, non ci posso fare niente.


Analizziamo un classico tamponamento.


Le due vetture, dopo l’incidente, accostano al lato della strada.


Scendono i passeggeri. Via con gli effetti speciali: il vento si alza, un lampo illumina la notte, la folla radunata comincia con i cori da stadio “alè, dacci dentro, alè…alè molto sangue alè”, alcuni lampioni emettono luce fioca a causa di improvvisi cali di tensione.


I passeggeri si guardano, si studiano come animali feroci. Poi parlano perché in fin dei conti siamo esseri umani con il dono della parola…in linea generale dico…poi ci sono le eccezioni.


Si accende una discussione. Le parole volano come petardi nella notte di San Silvestro, o come proiettili nelle giornate tipicamente solari della città di Falluja.


Non si è d’accordo. Qualcuno ha fatto una cazzata, ma magicamente non si sa chi. Altro che Houdini, altro che David Copperfield. Questo è un x-file.


Peccato che non arrivino Mulder e Scully a risolvere il caso.


Fermi tutti.


Tranquilli.


Si risolve.


Si risolve tutto con la constatazione amichevole.


Sì, perché esiste e bisogna utilizzarla come bravi cittadini che raccolgono le merde dei cani.


Sì, questo modulo viene estratto e già si sente la vena sul collo che comincia a pompare sangue.


Sei già incazzato come un bisonte in calore e vedi questo foglio.


Non si sa com’è uscito o chi l’ha estratto. Il foglio esiste. Appare.


Il primo pensiero che viene in mente è: “Questo qui non è un amico e non voglio constatare nulla, se non la sua faccia sul mio paraurti…o magari è meglio il cric?”.


Il secondo in sequenza è: “Meglio il cric”.


Il terzo è infine: “Ma chi cazzo ha messo un nome così idiota a un modulo da compilare?”.


Fermi tutti. Sulla prima pagina del certificato vi è scritto: “Calma. Siate cordiali. Non siate avventati. Siate bravi cittadini”.


Calma.


Giusto.


“Tranquillo bello, abbiamo fatto danni da 500 euro, ma stiamo calmi, sorridi alla vita e la vita ti sorride! Dai, constatiamo amichevolmente che non è successo nulla di serio! Ridiamo!”


Calma.


Sbagliato.


Nella mente viene trasmesso un gustoso film mentale.


Vedi te stesso che cominci a prendere a schiaffi l’ “amico”, per poi finirlo con il cric e infine prendere la constatazione amichevole, un accendino e dare fuoco al tutto. Semplicemente perché la carta prende fuoco bene e i vestiti dell’ “amico” meno. Il finale è squisito: l’ “amico” prende fuoco, cerca di scappare, tocca la macchina che prende fuoco, tutti prendono fuoco tranne te. Esplosioni immancabili che aumentano drasticamente l’entropia del pianeta e anche quella delle balle che ti girano ancora.


Che soddisfazione però.


Purtroppo no, bisogna compilare questo fantastico e mirabolante modulo dei bravi cittadini, che però la merda di cane in quel momento hanno voglia di raccoglierla solo per tirarla addosso. Così, con simpatia ed allegra goliardia, ben intesi!


In tutto questo bel discorso non possiamo dimenticarci delle automobili.


Certo, perché ora la sicurezza è d’obbligo.


Dei veri geni hanno inventato il modo di assicurare sicurezza e capitali.


Le macchine vengono ora costruite infatti che al minimo urto, partono in mille pezzi, si scheggiano, si crepano. Naturalmente per un minimo danno, bisogna cambiare tutto un pezzo.


Grande! Così siamo più sicuri perché questi materiali ci proteggono! Ottimo! Dobbiamo pagare 500 euro perché la crepa non fa chiudere bene la portiera e bisogna cambiare tutto!


Magari si inventeranno una cosa simile anche per la medicina ed il corpo umano.


“Dottore sto male…mi aiuti…credo di avere una colica renale…”


“Non si preoccupi, risolviamo tutto! Davvero, non ci pensi, adesso cambiamo tutti e due i reni! D’altra parte mica possiamo aggiustarne uno solo! Vanno in serie, sa? Purtroppo devo dirle che visto che fanno contatto con i polmoni, dovremo cambiare anche quelli, non può ritrovarsi assolutamente a non respirare più per un contatto della centralina! Per i soldi non si preoccupi…è coperto dall’assicurazione?”.


E di certo spunterà fuori anche qui una sorta di constatazione amichevole.


Sì, perché il mondo è bello e tutti ci vogliamo bene.


Constatiamo tutti insieme molto amichevolmente che la vita è bella.


È tutto il resto che è un’emerita stronzata.

Senza titolo 391

Credo che gli amici siano angeli silenziosi
che ci aiutano a rimetterci in piedi
quando le nostre ali non si ricordano più
come si fa a volare.....

Senza titolo 390





L'ISOLA CHE E' IN NOI



centinaia di milioni di persone nel mondo


lottano ogni giorno contro la fame


E TU, sei lì, con altri 9.426.807 telespettatori


davanti agli schermi…


 


___L'Isola dei Famosi___


 


raggiunge il 39, 90% di share…


Chi vincera’?


 




CHI VINCERA’?


 




MI SEMBRA LOGICO…


CHI RESTERA’


 



V I V O


 

14.11.04

Senza titolo 389

Non ho lacrime


ne anima ne


amore solo il


silenzio ha


avvolto in


vita il mio


cuore per tutti


ero il diverso


da tenere


altrove nella


solitudine che


da pensieri alle


parole che


sverna in


pagine di sgomento


ed occhi


senza amore


in questo


sepolcro in


cui non credo


appunteranno


una croce dopo


che l’ultima


preghiera avrà


dimenticato la


mia voce ci


saranno lacrime


di cera nessun


ricordo ed

una sorda morte

Senza titolo 388

DARIO FO, FRANCA RAME, JACOPO FO


IL VANGELO E LE DONNE


I - PROLOGO


Nel secolo trascorso, la donna ha goduto di una improvvisa emancipazione che di certo non le e' stata regalata, ma e' stata frutto di lotte spesso durissime e cruente. Pensiamo alle battaglie delle suffragette (1,001) per conquistarsi il diritto al voto e ottenere l'applicazione di ordinamenti civili non discriminatori. Appresso dobbiamo far mente locale alle lotte sindacali delle operaie, specie le tessitrici "filandiere", contro la decurtazione del salario, anche se svolgevano gli stessi "lavori" degli uomini. Non parliamo poi delle lotte dentro le scuole, a cominciare dall'acquisizione del diritto per le donne di frequentare le universita' e le accademie.
A proposito di lotte e relativa repressione delle donne e' bene ricordare il rogo di Chicago. Nei primi anni del secolo scorso (1908) le filandiere di quella citta' si erano decise, pur di ottenere i loro giusti diritti, a occupare la fabbrica in cui lavoravano (Cottons). Era il mattino dell'otto marzo quando scoppio' un incendio, non si sa quanto accidentale. Le donne, che si erano barricate all'interno, cercarono di salvarsi spalancando le porte. Ma qualcuno dall'esterno le aveva bloccate. Nel rogo morirono 129 operaie. Qualche giorno appresso, al loro funerale c'era una gran folla; il corteo funebre transitava nel grande viale ombreggiato da piante di mimose, che attraversa il quartiere dove era avvenuto il massacro. Molti ragazzi e ragazze si arrampicarono su quegli alberi in fiore e letteralmente li spogliarono gettando sui feretri mazzi gialli coi quali furono ornate le bare. Di qui viene il rito di donare ancor oggi mimose alle donne l'otto di marzo, che e' diventata la loro festa.


Nei cosiddetti secoli luminosi dell'Umanesimo era fonte di meraviglia scoprire una donna pittrice (le figlie di Tintoretto e Artemisia Gentileschi, per la cronaca violentata da un suo collega, oltretutto pittore mediocre).
In teatro ancora agli inizi del Seicento in tutta l'Europa era impensabile che una donna montasse su un palcoscenico. Faceva eccezione l'Italia dove, fin dagli inizi del Cinquecento, i ruoli delle protagoniste femminili erano interpretati da donne, che spesso erano prostitute. Prostitute erano anche le virtuose del liuto e della viola; cosi' per le poetesse e le danzatrici. In Inghilterra le opere di Shakespeare non hanno mai visto una Giulietta ne' una Ofelia interpretate da femmine, ma solo travestiti e "femminielli".
In compenso molte erano le fattucchiere e le streghe "medicone", quasi immancabilmente perseguitate dall'Inquisizione. Dagli innumerevoli processi pubblicati dai tribunali siamo venuti a scoprire che spesso la denuncia a queste donne, abilissime nei massaggi, sapienti nel preparare intrugli di erbe e radici davvero portentosi, impareggiabili nell'arte di "aggiustaossi", veniva dai medici addottorati che non ne sopportavano lo straripante successo.
Finalmente oggi tutta questa incivile discriminazione verso le femmine e' quasi del tutto cessata. Vediamo donne operare nelle vesti di medici rispettati e stimati, di professoresse universitarie, addirittura chirurghi ineguagliabili, donne ingegneri meccanici, fisici e perfino premi Nobel per l'elettronica; una gran quantita' di giudici e avvocati; registi cinematografici, direttrici di grandi complessi musicali. Per ritrovare cucitrici e ricamatrici al tombolo e punto croce ormai bisogna far ricerca fra maschi orientali, ma attenzione che anche in Cina vanno scomparendo.
L'unico campo nel quale le donne sono rimaste relegate all'ultimo gradino e' quello della religione, specie in quella cattolica apostolica romana e in quella coopta e ortodossa.
La regola invalicabile di queste chiese e' ancora quella dettata da S. Agostino e S. Tommaso d'Aquino: nessun accesso per le femmine, nessun ruolo, nemmeno un posto da chierichetto o sacrestano. L'unico ingaggio e' quello di perpetua; ma bisogna essere molto vecchie, e soprattutto bruttine.
Non bisogna dimenticarci dei movimenti monacali sorti fin dai primi secoli. L'imperatrice Teodora raccolse, pagando di persona il riscatto, centinaia di donne pubbliche, quindi le libero' dalla prostituzione, relegandole in monasteri dai quali era loro impedito uscire: dalla strada a una vera e propria galera!
Molte di esse fin dai primi giorni della loro liberazione si gettarono dalle alte mura che le costringevano a non piu' peccare. Stesso trattamento piu' o meno fu riservato alle sorelle di santa Chiara che, seguendo san Francesco, aveva fondato un ordine di donne il cui intento era dedicarsi ai poveri e agli afflitti. Santa Chiara attese anni che il pontefice concedesse loro il timbro della regola. Finalmente (ma purtroppo stava per morire) Chiara ricevette il sacro documento, in fondo al quale era una postilla: "Le sorelle di questo monastero debbono giurare che accetteranno con devozione la clausura e quindi mai usciranno dalla loro casa".
Eppure agli inizi del movimento cristiano (I, II, III secolo), il ruolo delle femmine nel rituale era pari a quello dei maschi, non c'era discriminazione di sorta. Alle origini troviamo donne diaconi, presbiterie e perfino con cariche corrispondenti a quelle di vescovi.
Per non parlare delle oranti. Il ruolo di quest'ultime era simile a quello delle sacerdotesse nei riti arcaici del Mediterraneo: come nella liturgia nata in comunita' di origine africana, le oranti avevano il compito di recitare o cantare la prima frase di una litania, che appresso veniva ripetuta con varianti spesso improvvisate dal coro dei fedeli.
Ma a un certo punto, gia' durante i primi secoli dopo Cristo, le donne sono state dispensate dal partecipare ai riti.
Come siamo arrivati a tale discriminazione sulle femmine? Che cosa ha generato questa sorta di paradossale misoginia nei loro confronti? Cercheremo di scoprirlo insieme.
Gesu' era ebreo e circonciso. E cosi' i suoi apostoli. Come lui lo erano Pietro e gli altri seguaci. Perfino Paolo era ebreo anche se all'inizio stava al servizio dei Romani.
Cristo ha sempre ripetuto di essere fedele alle leggi di Mose'. Quindi il Vangelo si forma sul sacro libro dell'Antico Testamento; ne segue i precetti e le regole.
Ma spesso (qui sta il fatto rivoluzionario del Vangelo: euangelos in greco significa il lieto annuncio) Cristo si oppone a gran parte di quelle antiche consuetudini con forza straordinaria, buttandole letteralmente all'aria. Per capirne l'incisivita' e il valore ci bastera' rileggere i vari passi del Vangelo, inserendoli nel loro contesto storico e sociale, oltre che religioso.
Quindi, procedendo per ordine, crediamo sia fondamentale informare, seppure sinteticamente, sulle origini del movimento cristiano e in particolare sulla nascita delle scritture che testimoniano della vita e del pensiero di Cristo.



III - LE DONNE NEL CRISTIANESIMO


Ora, la predicazione di Gesu' era rivolta a tutta la popolazione dei giudei compresi i foresti, i samaritani, i cananei, i farisei, i pubblicani e soprattutto era dedicata ai diseredati, agli esclusi, agli umiliati, e prime fra tutte le donne.
Spesso nella Galilea si vedevano gruppi di credenti che seguivano il proprio maestro, ma erano seguaci esclusivamente maschi: le femmine a casa!
Con Gesu', per la prima volta, insieme agli apostoli e ai miserabili, apparivano stuoli di femmine spesso coi loro piccoli in braccio.
Dice un testimone pagano del tempo: "La quantita' di femmine nella comunita' che segue il cosiddetto Figlio dell'uomo nel suo pellegrinare e la loro vivacita' di azione, scossa dalla presenza di molti bimbi, la fa assomigliare a una tribu' di nomadi".
Il passaggio del gruppo che accompagnava Gesu' era quindi fonte di disapprovazione e indignazione da parte degli abitanti dei luoghi attraversati da quella strana carovana.
Un altro particolare che rendeva eccentrico e a momenti addirittura scandaloso il gruppo era la presenza di storpi, vecchi e vedove malandate, ammalati, qualche prostituta molto nota, perfino lebbrosi e indemoniati: come dire, pazzi furiosi. In tanto bailamme non potevano mancare di certo musici e cantori e qualche saltimbanco, tanto per gradire.
C'e' un'antica canzone di zingari andalusi che quasi in un dialogo cosi' si esprime:


Chi ha mai detto che Cristo non sapesse cantare?
Oh, nessuno
Anzi penso che una bella voce teneva.
E se cantava, di certo con la chitarra s'accompagnava.
La chitarra non e' forse degna di un profeta?
Di certo, anche d'un re! Pure Davide, cantando, strimpellava.
Gesu' di certo batteva il tempo e danzava.
Oh si', di certo, di certo.
E se danzava e cantava battendo mano con mano, chi puo' giurare non fosse anche gitano?


Quelle donne seguivano da tempo Gesu', fin da quando il Nazareno, appena battezzato da Giovanni, s'era mosso dalla Galilea. Alle volte esse apparivano piu' numerose dei maschi e sostenevano ad alta voce le sentenze lanciate da Gesu', superando e sfidando la consuetudine che le avrebbe volute riservate e non coinvolte in azioni religiose.
Negli Atti degli Apostoli si racconta dei viaggi dei primi sostenitori della parola del Profeta, che rispondevano all'invito di scegliere fra il fuoco della fede e il fuoco domestico. Turbe di donne abbandonavano le proprie case e trascuravano i doveri della famiglia, compreso l'accudire i figli e seppellire i genitori. I loghia (detti che non fanno parte dei Vangeli canonici) piu' antichi menzionano padri, madri, sorelle abbandonati nella loro casa dagli itineranti.
Essi rispondevano cosi' al drastico invito del Nazareno:
"Voi credete che io sia venuto a portare la pace nel mondo. No, io vi porto la discordia. Infatti sono venuto a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera. E ognuno avra' nemici anche nella propria famiglia. Poiche' chi ama sua madre e suo padre piu' di me non e' degno di me". (Mt. 10,34).


Si discuteva a volte di come questa ribellione riguardo al ruolo della donna portasse a un vero e proprio sfacelo nella struttura della comunita' tradizionale.
Di certo la gran parte delle donne che seguivano Gesu' manifestava riconoscenza al maestro che le liberava dal giogo domestico. A testimoniare l'entusiasmo che dimostravano le seguaci femmine per questa insolita chiamata del Nazareno, basta il grido che Matteo mette in bocca a una di loro: "Beata la donna che ti ha generato e allattato".
Esse erano le prime a scoprire che di fronte al regno di Dio i doveri della donna (come lavoro e impegni familiari) non contano.
La scelta di figure femminili nelle parabole raccontate da Gesu' fa delle donne modelli coi quali identificarsi sia per le femmine che per gli uomini.
La donna che in una societa' patriarcale si batte fino a imporre che le sia accordata attenzione e giustizia (Lc. 18,1) ha un significato e un peso allegorico straordinari, diremmo eversivi. Soprattutto e' importante ed emblematico che Gesu', come abbiamo gia' detto, si serva di continuo di personaggi femminili per alludere a un problema di giustizia civile.
Vedi la parabola della moneta smarrita. La donna che l'ha perduta cerca per tutta la casa, alla luce di una lampada, spostando ogni mobile, finche' la sua caparbieta' viene premiata: la moneta e' simbolo del bene perduto e ritrovato! Cioe' a dire che bisogna andare fino in fondo senza mai cedere per guadagnarsi il nuovo regno.
I piu' reputavano il Nazareno un eccentrico, un pazzo scriteriato. Giovanni e Marco raccontano che i parenti di Gesu', venuti per controllare il suo comportamento, dopo averlo ascoltato predicare, commentano sconvolti "Egli e' fuori di se'". Quindi anche la sua stessa gente lo considerava socialmente disadattato, un inguaribile esaltato.
Luca (Lc. 22,37) testimonia che in Israele Gesu' era considerato un malfattore (anomos in greco), un asociale.
In uno studio storico sulla vita di Gesu', Adolf Holl dichiara verosimile la versione secondo cui Pilato, uomo duro, decide di sbarazzarsi di un personaggio molesto, esaltato e pericoloso come il sedicente Messia: un facinoroso che prometteva di voler abbattere il tempio dei giudei, la "spelonca di ladri" (Mt. 21,13), insultava i rappresentanti del potere religioso e civile, incitava alla disobbedienza verso le leggi e le consuetudini imposte dai maggiori.
Ma il crimine piu' grave era ritenuto l'aver spinto le donne a uscire dalla loro normale condizione di emarginate e sottomesse, e per di piu' condotto le femmine ad abbandonare la casa, il focolare, i figli, il marito, la suocera per seguirlo. Insomma un sovversivo del genere meritava senz'altro la forca!
Ma Gesu' non e' colpevole solo di aver creato disordine. Egli e' colpevole anche per aver portato l'agape, cioe', in greco, l'amore. Ma urge spiegare perche' l'amore portato da Cristo fosse tanto pericoloso.
Egli incita ognuno a non tenere ne' odio ne' rancore verso chicchessia, ne' verso i nemici della religione ne' tanto meno contro i diversi, gli estranei, gli infetti. Peggio: Gesu' ordina di amare nemici, infedeli, donne svergognate, schiavi, gabellieri, strozzini...
Come puo' una societa' vivere senza nemici da odiare, furfanti d'altra razza da uccidere, "malefemmine" da lapidare?
Per di piu' questo amore non e' piu' un sentimento circoscritto all'ambito familiare. C'e' una passione che si muove verso l'esterno, centrifuga: ama il tuo nemico come il tuo simile, non uccidere mai, non giudicare e non punire, porgi sempre l'altra guancia a chi ti colpisce, offri pace a chi t'aggredisce. Una innovazione insostenibile per ogni potere.
Pensandoci bene, riportandoci ai nostri giorni, Gesu' agli occhi dei credenti dell'attuale chiesa conserva ben poco della sua originaria natura di anticonformista e ribelle.
E' chiaro che, a differenza di cio' che asseriscono alcuni storici e teologi, nella sua condanna a morte non ci fu errore giudiziario o equivoco per ignoranza. Tant'e' che quegli ordinamenti da lui scardinati vengono ripristinati ben presto da Paolo, pur di tenere in piedi l'accettazione del movimento cristiano. La base dei diseredati, a partire dalle donne, dagli schiavi e dagli emarginati, non accetta quella svolta conservatrice e istituzionale; ritorna alla illegalita'.
Cristo si poneva al di sopra della legge, rivendicando per se' l'autorita' di Dio. Ribadiamo che il comportamento, le tesi di Gesu', per la societa' in cui viveva e operava, erano ritenute criminali.
Sulla condanna a morte di Cristo si e' caricata la responsabilita' degli ebrei, saltando pari pari di considerare l'attenzione agli ordinamenti e alle leggi che vigevano presso quel popolo. Dal momento che Cristo, dopo un secolo e piu', veniva accettato in Occidente, Roma capitale, come il figlio di Dio, ecco che doveva diventare vittima innocente di un popolo "caparbio nel male".
Egualmente la predicazione di Gesu' era vista come azione sovversiva dai romani in appoggio agli zeloti, i ribelli organizzati della Galilea. Si sa, i principi fondamentali sui quali si regge ogni potere sono costanti: rispetto dell'autorita' costituita, rispetto delle consuetudini, della morale vigente, accettare la struttura gerarchica della societa' (ricchi da una parte, servi e schiavi dall'altra; le donne ferme nel loro spazio ecc.), rispetto per l'economia, il denaro e la sua circolazione.
Ma non dobbiamo pensare a Gesu' come a un severo asceta del deserto, tutto proiettato a fustigare i malcostumi e gli eccessi gaudenti, puntando il dito sui seguaci, imponendo loro di battersi il petto.
No, egli e' proprio il contrario di questo stereotipo: non c'e' mai l'ombra di ascetismo quando per esempio si siede a tavola. Lui dice ai seguaci: "Mangiate e bevete di quello che vi e' offerto" Lc, 10,7.
Nel suo comportamento crea sempre scandalo.
Tanto per cominciare digiunava pochissimo, non mangiava locuste e odiava ricoprirsi di pelli di capra, si lavava appena ne aveva l'occasione, in piu' si lasciava profumare da donne compiacenti.
Luca (5,33) riferisce che i maestri della legge facevano notare al Nazareno che i seguaci di Giovanni il Battista digiunavano spesso, cosi' pure i discepoli dei farisei. "I tuoi invece mangiano e bevono", senza alcuna moderazione.
Gesu' prese con se' un gabelliere di nome Levi; costui appena entrato nella comunita' degli apostoli organizzo' un ricco pranzo. I gabellieri erano socialmente al bando poiche' raccoglievano tasse su ordine dei romani. Il Maestro si faceva vedere spesso con loro e dormiva perfino nelle loro case.
L'operare di Gesu' e' visto come una festa nuziale dove lui e' lo sposo. "Quando io non ci saro' piu' allora i miei ospiti potranno digiunare. Ora siamo nel bel mezzo della festa, quindi brindiamo e gustiamo il pranzo".
Egli raccontava la parabola del banchetto identificandosi col festeggiato: "Andate dunque ai crocicchi delle strade e raccogliete tutti quelli che trovate e invitateli a questa festa. Allora i servitori andarono intorno e radunarono tutti quelli che incontrarono, buoni e cattivi, e la sala delle nozze fu piena di commensali".


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