28.11.19

come sopravvivere al natale VI° presepe si o presepe no ., meglio il presepe o l'albero o entrambi ? oppure niente

di cosa stiamo parlando 


L’assessora regionale alla Scuola, Elena Chiorino (Fratelli d'Italia), ha invitato i dirigenti scolastici del Piemonte ad allestirlo. Ignorando che il laicato è un "valore identitario" italiano tanto quanto la tradizione natalizia Come ogni anno in questo periodo pre-natalizio, anche nel 2019 è arrivata puntuale la mobilitazione sovranista in difesa dei simboli della tradizione cristiana italiana. Una lettera a firma dell’assessora regionale alla Scuola, Elena Chiorino (Fratelli d’Italia), ha invitato i dirigenti scolastici del Piemonte a “valorizzare all’interno dell’istituto ogni iniziativa legata a questa importante Festività come l’allestimento di presepi o lo svolgimento di recite e canti legati al tema della Natività”. Il motivo, ovviamente, ha natura identitaria: “La ricorrenza natalizia e le conseguenti tradizioni come il presepe, l’albero di Natale e le recite scolastiche ispirate al tema della Natività sono parte fondante della nostra identità culturale e delle nostre tradizioni. Che la Regione Piemonte intende tutelare e mantenere vive.”  .....  continua  su  https://www.wired.it/attualita/scuola/2019/11/26/presepe-scuola-piemonte/




Lo so che almeno nelle festività di natale 🎅 dovrei tenere lontana la .... Ehm ..... evitare argomenti politici . Ma non riesco ( non  so  come   gli anni precedenti   qui  i  post   mi sia   trattenuta   o  sia  stato  , sarà  l'atmosfera natalizia   visto  che  i   post  cadevano    a  dicembre  ?   🤔❄☃ )   su tale  argomento     a non parlarne ed a provare disgusto per l'uso strumentale ovvero politico /politiko di quello che dovrebbe essere il simbolo del natale ,  di fede e di laicità 

Infatti


Giuseppe Scano
Ieri alle 08:27
News Republic 
Che palle ogni natale la stessa cosa. Ecco perché si perde lo spirito natalizio. Perché fanatici da ambo le parti ci rompono i maroni con queste diatribe futili e di lana caprina. Ecco che mi viene da replicare, forse un maniera populista /qualunquista così :Mentre voi promuovete i presepi i soffitti crollano”, una sorta di versione soft di “E allora i terremotati?” o “Parlateci di Bibbiano”

Anche quest'anno tocca sorbirci i crociati del presepe nelle scuole - Wired
L’assessora regionale alla Scuola, Elena Chiorino (Fratelli d'Italia), ha invitato i dirigenti scolastici del Piemonte ad allestirlo. Ignorando che il laicato è un "valore identitario" italiano tanto quanto la tradizione natalizia
Ora io non sto come mi hanno scritto nella   prima riga  

Augusto Galleri Giuse' stai minando la tua responsabilità famigliare. concordo su ciò che hai scritto. se invece ci interessassimo di più dell'andamento scolastico della deriva bullismo, sulla mala educazione e rispetto da ambo le parti nell'ambito scolare. E si tante cose belle che offuscano il principio del PRESEPE invece che elevarlo. Fiere del,..... associazioni... che si spellano le guance per apparire più....Il buon fratello FRANCESCO mi sa che si sia pentito di averlo inventato vista la mercificazione .


Ora   pur essendo passato da praticante a laico /aconfessionale  ed  essendo cresciuto   nella frase  finale della guerra  fredda  ed  avendo fatto imprimi anni    di scuola   in epoca in cui non erano stata firmata la revisione dei patti lateranensi e quindi la religione cattolica è quindi il fare presepe era "obbligatorio " non mi da fastidio o che lo si faccia fare .Ma   mi da fastidio che
 1) Esso sia obbligatorio e non facoltativo. 2)  che  esso   viene  usato  come strumento ideologico    e di  propaganda  ovvero usato per  Far passare il concetto che coloro che difendono questi nostri simboli sono brave persone e bravi cristiani mentre il loro atteggiamento reale, le loro decisioni, le loro parole dimostrano l’ esatto contrario non può essere accettabile e va chiarito! Abbiano la coerenza di non servirsi del Cristo, della sua sofferenza e del suo amore per mascherare la realtà.  .  3 ) Quando la facoltà di scelta non è lasciata alla singole scuole, ma avviene attraverso stanziamento di fondi regionali o circolari di incitamento alla valorizzazione identitaria delle aule, si passa velocemente alla propaganda ideologica. 4) quando  insegnanti  o presidi   in buon a fede  o  succubi  della   propaganda  identitaria  per  l'ipocrita ( leggi l'obbrobrio termine buonista ) ed insensata paura che : i laicisti esasperati , i Mussulmani \ islamici o esponenti di altre fedi \ religioni possono offendersi . Ed ciò non mi sta bene perchè il presepe non è solo espressione della cultura cattolica e cristiana ma anche simbolo di laicità . Infatti esso ai cristiani e a chiunque abbia un altro credo \ fede ., Ai pellegrini di verità e ai mendicanti di speranza. Le statuine del presepe ci ricordano tutto ciò. Un viaggio antico, mai giunto al termine. 
Ben venga il presepe se è una scelta autonoma e serena, non per provocazione.
Come   questa   di questa  rappresentante istituzionale  . Infatti   : <<  (... ) Siamo di fronte a una giunta che utilizza le istituzioni per fini propagandistici e basta”, ha in effetti sottolineato Igor Boni, presidente dei Radicali. E ha ragione. Quelli che fanno crociate e convegni contro l’insegnamento di una fantomatica teoria del gender (che non esiste) nelle scuole, sono gli stessi che incuranti della laicità dello Stato fanno pressione ideologica e finanziaria affinché le scuole espongano i simboli della cristianità italiana. Nel paese che vorrebbe la destra italiana sovranista, lo spazio che le scuole italiane dedicano all’educazione sessuale, ai diritti civili compresi quelli Lgbt e quant’altro dovrebbe essere sostituito da crocifisso, presepi e recite natalizie, “i veri valori identitari italiani”.
La Costituzione, le leggi nazionali, ci ricordano però che l’Italia, la vera Italia, non è quella che ci viene raccontata nei congressi della famiglia di Verona o a Pontida. L’Italia è laica  >>  anche se     in modo  contraddittorio  ma    questa  è un altra storia    << . Ben vengano gli alberi di natale e i presepi, se le singole scuole ritengono opportuno metterli. Ma sia una libera e ponderata scelta d’istituto, non il frutto di pressioni politiche dal sapore identitario e sovranista.(....) >>(  dal  sito citato prima ) 
Quindi     farlo   o non farlo  , a  voi la scelta   . io non lo faccio  perchè  , ogni volta  che lo vedo (cosi  come le  altre decorazioni di natale )   in case private , in tv , o nei  negozi  mi  viene  la nostalgia   soprattutto  perchè mi ricorda  i  miei nonni  e l'infanzia passata  che non ritorna   se non come nostalgia  ed  rimpianti  , e poi quando le  smontano  la malinconia  . Eco   quindi  che    su tali argomenti  lascio che  a parlare  siano   a differenza  dei  post  precedenti    dove c'è  anche  un po'  di  esperienza  ,  i siti   che  trovate  sotto  



albero 

Tragedia di Monte Pino [ ALLUVIONE DI OLBIA NOVEMBRE 2013 ] , le carcasse d'auto rimosse gratuitamente da una ditta privata

Tragedia di Monte Pino, le carcasse d'auto rimosse gratuitamente da una ditta privata - La Nuova Sardegna Olbia <!--


    Si chiude ,  la polemica  ne  ho  già   parlato     in precedenza qui in questo post   suscitata  dall'assurda burocrazia    di fare  pagare   ai familiari delle  vittime , i costi per  il  ritiro delle  auto   cadute  con il  crollo del  ponte     durante  l'alluvione   gallurese  del 2013  ,       a Olbia grazie all'intervento gratuito  dei meccanici e  carrozzieri  i Vannino e Vittorio Musselli di Tempio









    Ma   visto che    i quotidiani locali dedicano  , almeno nella  versione free (  o semi  free  visto che  che per  poterli citare  non potendo  fare  copia e  incolla   o fai  i salti mortali   o   se  smanetti  un po'  con html  e  affini   e poi  in questo caso non mi andava   di  farlo    )  , poco spazio al  vero protagonista  della storia  ,  riporto un articolo  su di lui    da   https://www.galluranews.org/


    Vittorio Musselli è un campione affermato di Rally, stella dell’automobilismo isolano. Vincitore dell’ultimo Terra Sarda, Musselli ha da poco ricevuto un premio all’interno della conferenza regionale dello sport il 15 novembre scorso a Tempio. Il riconoscimento, per chi conosce Vittorio, non era il suo traguardo ma, come ha tenuto a precisare durante la premiazione:


    « E’ importante che la Regione si stia impegnando per far si che tutti abbiano la possibilità di fare sport. Sono onorato di ricevere questo riconoscimento, vorrei condividerlo con tanti sportivi, come me, non professionisti, che fanno tanti sacrifici e ritagliano parte delle giornate di lavoro, per potersi godere la specialità che gli piace fare. Grazie a tutti”.



    Queste parole danno una idea della sua predisposizione all’aiuto verso chi lo sport lo ama ma non riesce a praticarlo. Di Vittorio a Tempio si sa quasi tutto, e qualcosa che non conoscevo,  è venuta fuori dalle occasioni in cui io e lui ci siamo interfacciati. Io quest’uomo l’ho visto piangere per un amico tragicamente scomparso L’ho ascoltato mentre dopo qualche tempo da quella tragedia, ne rivivemmo il ricordo anche se non rientrava nell’intervista. C’erano le lacrime che gli rigavano il volto mentre la voce si strozzava nella tristezza. Da queste cose intuisci che la freddezza la mantiene solo nelle gare ma non nella vita di tutti i giorni.La vita di ogni giorno è fatta anche di lavoro, sacrifici veri, tristezze proprie e altrui. Di presa di coscienza che quando è possibile si deve aiutare chi è in difficoltà e chi da tragedie sembra non uscirne mai.

    Un campione di umanità

    Qualche giorno fa appare la notizia relativa alle auto seppellite nel baratro di Monte Pinu (18/11/13). Le tre famiglie devono pagarsi di tasca il recupero dei rottami. Lì dentro ci sono stati tre morti e una sopravvissuta. Restano, dopo 6 anni, ancora le carcasse delle loro auto. Che legge è? Che giustizia esiste se a distanza di 6 anni ancora non ha stabilito alcuna responsabilità? Ma cosa contano quelle croci? Chi sono e cosa vogliono quei parenti che invocano giustizia?“Pagate il recupero delle macchine”, fredde e parole che non hanno riscontro in nessuno stato civile.
    « Le recupero io gratuitamente quelle carcasse. Lo faccio perché lo ritengo un dovere ed un obbligo morale».Chi ha pronunciato queste parole è Vittorio Musselli. Si lui, il campione di Rally e di umanità.Il suo lavoro è suddiviso tra auto carrozzeria, vendita, soccorso stradale. Ha quei mezzi per quel recupero e non ci pensa due volte a mettersi a disposizione.Ecco un altro esempio di qualcosa che lo sport dovrebbe insegnare. Stringersi attorno al dolore degli altri e farlo diventare in parte il nostro. 
    Ma non è da tutti.
    Infatti cosa rara di questi tempi ... in cui siamo circondati da tanta indifferenza che.....uccide lentamente...Elogi pubblici 👍👍👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏. Ora     questa  vicenda    testimonia  il fatto che  quando il privato si sostituisce al pubblico , significa che il buon senso nella politica morto.




    26.11.19

    La maledizione di Piazza Fontana. L'indagine interrotta. I testimoni dimenticati. La guerra tra i magistrati di Guido Salvini,Andrea Sceresini mio inervista a Anderea Scerensini

    di cosa stiamo parlando

    Piazza Fontana, 50 anni dopo   Il 12 dicembre 1969 la madre di tutte le stragi

    da https://milano.corriere.it/foto-gallery/cronaca/








    12 Dicembre 1969, ore 16:37, una bomba esplode nella Banca Nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana a Milano uccidendo 16 persone e ferendone altre 88. È l’attentato che segna l’inizio del terrorismo politico in Italia. Le indagini si orientano inizialmente verso la pista anarchica e portano all’arresto e all’incriminazione di Pietro Valpreda, ma nel corso dell’inchiesta emerge la matrice nera. Al termine di un iter processuale durato circa 35 anni e sette processi in varie città d’Italia, tutti gli accusati dell’eccidio saranno sempre assolti in sede giudiziaria, alcuni verranno condannati per altre stragi, altri invece godranno della prescrizione evitando la pena. Nel 2005 la Corte di Cassazione concluderà sostenendo che la strage di piazza Fontana fu realizzata da «un gruppo eversivo costituito a Padova, nell’alveo di Ordine Nuovo» e «capitanato da Franco Freda e Giovanni Ventura», non più processabili in quanto «irrevocabilmente assolti dalla Corte d’assise d’appello di Bari» per questo stesso reato. Al termine il processo del 3 maggio 2005 ai parenti delle vittime verranno anche addebitate le spese processuali.


    Vista  la mia passione  , per la storia (   o meglio  la  l'altra storia  )   del nostro  paese    degli anni  60\90  in particolare  , nata  dopo la lettura  ( mi pare lo trovai  come inserto   per  i  25  anni   dalla strage   su   quello che  fu   il settimanale  avvenimenti  ) del libretto strage di stato , e  che  mi  ha  portato  al   leggere  (e divorare    visto il  periodo   di   convalescenza  i libri di    Bendetta  Tobagi e  Enrico Deaglio  )   ad  intervistare   ed ordinarmi   dopo  d'essa   in libreria    :  
    La maledizione di Piazza Fontana. L'indagine interrotta. I testimoni dimenticati. La guerra tra i magistrati di Guido Salvini,Andrea Sceresini
    La maledizione di Piazza Fontana. L'indagine interrotta. I testimoni dimenticati. La guerra tra i magistrati - Guido Salvini,Andrea Sceresini - copertina

    Ad   incuriosirmi   oltre  alle  varie anticipazioni    è    quanto   scritto    sulla  4  di copertina 


    Chi era il giovanissimo neofascista che quel pomeriggio d’inverno sarebbe entrato in azione alla
    Banca nazionale dell’agricoltura? Cosa aveva da raccontare la “fonte Turco” del Sid, insabbiata in tutta fretta per ordine dei vertici dei servizi segreti? Cosa lega il suicidio di un ex legionario nel Sud della Francia con la morte in Angola di un ricco imprenditore padovano? Ma soprattutto: perché i magistrati non sono stati in grado di compiere fino in fondo il loro dovere ?

    Le   cui  risposte  che    <<  sono ovviamente nel libro  >>



    Lo so che   prima  d'intervistare     gli autori   di un libro  , sopratutto  quando  è un libro  importante  ,  dovrei leggerlo  prima  . Ma : 1)  in tempi in cui  ci sono pochi €  .,  2)   in cui i trasporti  fra  le  isole (  in questo caso la mia  sardegna  )    e  il resto   della penisola  \  continente   , ed  nella mia addirittura  la difficoltà   nel spostarsi  da  zona  a  zona  con i mezzi pubblici  ., 3 ) la  scarsa presenza  alle presentazioni  nell'isola   (  salvo   festival letterari   importanti  , vedi  quello di Gavoi  )   degli autori nazionali   ,  fanno  si  che   l'unico  modo  per    conoscere  e   poi decidere  se     leggerlo   sia  appunto (  oltre    a  leggere interviste   sui  media    agli autori  )    sia      fare  domande   agli   autori     durante le presentazioni  o  come  ho fatto altre  volte     qui  sul  blog   l'intervistare    agli autori  stessi  prima  (  o  se  hai tempo     e  letto  già  qualcosa      recensirlo   o   fare   domande in contemporanea  ) della lettura     .  
    Ora  non potendo   intervistare il magistrato Guido Salvini    sono riuscito ad  intervistare  il coautore  il giornalista
    Andrea Sceresini è nato a Sondrio nel 1983. Giornalista freelance, è autore di molte inchieste e reportage di guerra per «La Stampa», «Il Foglio», «Il Fatto Quotidiano» e «l’Espresso».
    Tra i suoi libri: Io sono l'impostore. Storia dell'uomo che ci ha fregati tutti (Il Saggiatore 2017), Piazza Fontana. Noi sapevamo. (Mimesis 2017), Internazionale nera. La vera storia della più misteriosa organizzazione terroristica europea (Chiarelettere 2017), La seconda vita di Majorana (Chiarelettere 2016), Mai avere paura. Vita di un legionario non pentito (Chiarelettere 2016), Ucraina. La guerra che non c'è (Baldini e Castoldi 2015), L' avvocato del diavolo. I segreti di Berlusconi e di Forza Italia nel racconto inedito di un testimone d'eccezione (Chiarelettere 2014), Le case della libertà (Aliberti 2011), Il signor Billionaire. Ascesa, segreti, misteri e «coincidenze» (Aliberti 2011).
    Ha vinto il premio Dig (ex Ilaria Alpi) nel 2016. Ha inoltre vinto i premi Igor Man e van Bonfanti per le sue corrispondenze dall’Ucraina. Ha realizzato reportage e documentari per la Rai, Mediaset, la tv svizzera e Sky; attualmente lavora per LA7.


      1)  come  siete arrivati  al filmato   tom Ponzi  . tramite i capitano giraudo  oppure  dal nuovo testimone , chiamato l’Antiquario  ? 2) le bobine  del video poi sono state ritrovate  o meno  ? 
     3) nel sottotitolo del libro c'è un'espressione inesatta: "la guerra tra i magistrati". in realtà, la guerra l'hanno fatta al solo Salvini   qual'è la  verità ?
    4)  secondo i fautori della    doppia bomba  affermano  che  il  problema      della  guerra    tra magistrati  è   dovuta  al  fatto che perché. Perché aveva trovato con Digilio la seconda bomba. quando altro affermano   che Non è scritto da nessuna parte che Il giudice Salvini abbia accettato la tesi delle doppie bombe... . Ora  chiedo come stanno realmente le  cose  ?
    5)  alcun dicono   che  la contro inchiesta  strage  di stato  abbia  ricevuto  imbeccata    chi da Giovanni ventura in quanto la casa editrice  che lo pubblico fosse sua  o  a  lui riconducibile  o   che  a capo del colettivo  ci fosse luo   (  ma    a  me  sembra  una panzana ) chi dai servizi  inglesi  o  alcuni   rami o esponenti dei servizi segreti italiani. Ed  uindi all'inerno d'essi   si parla  di rivalità   .  che ne pensate ?
    6) che ne  pensi  dell'interpretazione  di Giovanni Fasanella  sullo speciale  di panorama sui 50  anni di pazza fontana  in   da la  sua versione sul perchè  a  50 anni   distanza non abbiamo ancora una verità soddisfacente, nè sul piano giudiziario nè su quello storico  ( su quest'ultimo   secondo me  c'è già al 90 %  )  ?
    paolo morando, prima di piazza fontana, laterza, 2019, piazza fontana, 12 dicembre 1969, storia contemporanea, storia d'italia, attualità, recensioni, strategia della tensione 7) chiacchierando con l'amico paolo Morando , che  intervisterò prossimamente  anche  lui  , autore di Prima di Piazza Fontana. La prova generale,   libro fondamentale per  capire  la tecnica     di depistaggio e di capro espiatorio     che  sarà poi usata   per  piazza  fontana     con tutto  quello che 
      per caso mi è venuta in mente quest'ultima domanda ritiene che con i nuovi elementi portati dal suo libro si possa procedere all'apertura di una nuova inchiesta nei confronti di quello che ha chiamato "il Paracadutista", che avrebbe materialmente collocato la bomba e al cui nome si può facilmente risalire ?

    Allora, le risposte alle due domande sono in buona parte contenute nel libro, che a questo punto ti consiglio nuovamente di leggere.
    Nello specifico:
    1- Tramite l'Antiquario, il come è spiegato nel libro.
    2- Non sono state trovate. Il Sid ha cercato di recuperare in Svizzera gli archivi di Ponzi, dove certamente erano conservate anche le bobine. Ci è riuscita la magistratura italiana, ancora negli anni Settanta, ma nel frattempo - come raccontato nel libro - parte del materiale era stato sottratto dallo stesso Ponzi. Che fine abbiano fatto le bobine resta un mistero.
    3 - Certo, l'hanno fatta a Salvini. Anche questo è ben spiegato nel libro.
    4- Nessuna seconda bomba. Digilio non ha mai parlato di due bombe. Il perché degli attacchi a Salvini è ben spiegato nel libro. 
    5- In "La strage di stato" si punta il dito contro Avanguardia Nazionale, mentre i principali responsabili del 12/12, come oggi ben sappiamo, sono quelli di Ordine Nuovo. Anche io ho letto alcune cose a tal riguardo, in particolare in "Bombe a inchiostro" di Aldo Giannuli, ma onestamente non ho mai approfondito l'argomento.
    6- Onestamente non ho letto il pezzo di Fasanella. Personalmente - ma anche questo c'è nel libro - ritengo che le cause del mancato raggiungimento della verità giudiziaria (quella storico-giornalistica mi pare ampiamente appurata) sia dovuto: a) ai depistaggi degli anni Settanta b) alla cattiva volontà di parte della magistratura in tempi più recenti (ma anche questo è spiegato nel libro: leggilo!)
    7) Secondo me assolutamente sì. Quantomeno dovrebbe essere sentito dalla magistratura


     Allora  lo comprerai o leggerai   in biblioteca  ?  . Lo comprerò'  perchè  è  un libro  fondamentale  per  capire   piazza  fontana  e  la strategia della  tensione   che  ha   attraversato   ed  lasciato una traccia  talmente    profonda    da non riuscire  a chiudere quel periodo  che ancora  divide     ( e  viene  usato  strumentalmente  da  una determinata parte politica\  culturale   )     ed  lasciarselo alle  spalle     . E lo confronterò con  quello  di Paolo  Cucchiarelli 

    24.11.19

    come sopravvivere alle feste di nantale VI° Abbuffate di Natale: chi l’ha detto che devi ingrassare per forza?

     N.b
    per  coloro  volessero approfondire l'argomento    trovate , come sempre  a fine post   , l'elenco dei siti  da  me   consultati ed   qui   sintetizzati  

    Ecco che il Natale si sta avvicinando sempre più ed con esso l'atmosfera del periodo più festaiolo dell’anno porta inevitabilmente gli appuntamenti, delle grandi abbuffate ( e non solo ) di Natale con aperitivi apericene , cenoni e brindisi. 
    Tanta felicità, ma anche tanta fatica per l’organismo.  Infatti ci sono La cena con i colleghi di lavoro. Quella con i compagni della palestra. Il pranzo gourmet con il cliente. La pizzata con i compagni delle superiori, la raviolata con i vicini di casa, ecc  E poi via verso la cena della Vigilia, il pranzo di Natale, quello di Santo Stefano, il cenone di Capodanno o il pranzo  e compagnia bella. Con le festività in arrivo, si sa, ogni tentativo di mantenere un'alimentazione corretta e bilanciata rischia di essere rimandato all'anno nuovo con buona pace dei consigli di dietologi, personal trainer & co. Infatti Tra pietanze elaborate e dolciumi di tutti i tipi, è costretto a farsi carico di stravizi eccezionali ma anche no .Gli esperti,o pseudo tali , però, consigliano di non infliggersi troppi sacrifici di gola, rinnegando ciò che di buono la nostra tradizione natalizia ci offre. Ma che fare per non veder salire l’ago della bilancia?



    Ora sapendo che potrai mangiare di tutto, evita di abbuffarti e mangia (almeno proviamoci ) in maniera intelligente. Ben venga lo strappo a tavola nei giorni di festa, in cui ti gusterai le delizie della tradizione e non .
    Nel resto dei giorni presta di più attenzione alla tua linea.Basta rispettare delle semplici strategie di sopravvivenza prima, durante e dopo le feste. Non dimenticarti che il mese di dicembre è un importante momento di allenamento che poi potrai mettere in pratica in altre situazioni. Ad esempio quando sarai in vacanza o nel periodo di Pasqua, ai matrimoni , battesimi , ecc dove possono presentarsi delle abbuffate.
    Iniziamo con alcuni consigli preparatori ovvero il prima consigli deliberatamente tratti dalla prima parte di questo articolo del portale https://www.colazionesprint.it/





    1. Parti pianificando un piano

    Il periodo delle abbuffate di Natale in fondo è fatto da due settimane critiche. Vanno in teoria ( ma aziende , palestre , ecc iniziano prima della vigilia ) dal 24 dicembre al 6 gennaio. Ma di certo non tutti i giorni saranno previsti pranzi e cenoni importanti . Calendario alla mano, non rinunciare a niente in queste date: 24 sera, 25 a pranzo, 26 a pranzo, 31 sera, 1 e 6 gennaio. In tutti gli altri giorni, invece, la parola d’ordine deve essere controllo ed autocontrollo . Pianifica,se ci riesci , inviti e pasti.


    2. Gioca d’anticipo con una dieta preparatoria

    Le previsioni sono che mangerai più carboidrati complessi (pane, pasta, panettoni, ecc.). Quindi 2-3 settimane prima di Natale ti puoi preparare con una dieta a basso contenuto di farinacei. A pranzo e a cena mangia un secondo a base di proteine (carne bianca, pesce, uova). Aggiungi contorni di verdure e un po’ di pane integrale e poi frutta nei due spuntini.Oppure mangia solo verdure 


    3. Rispetta il ritmo dei pasti

    Cerca di mantenere una regolarità nei pasti e non pensare: oggi non mangio perché domani mi faccio l’abbuffata di Natale con il cenone. Quando si digiuna, ci si sente autorizzati poi a mangiare di più perchè viene più fame !


    4. Gioca d’astuzia

    Usa la furbizia. Cerca di concederti gli sfizi solo nei giorni di festa o a pranzi ed aperitivi importasti . Riprendi la dieta regolare negli altri giorni, con questa strategia, il senso di sazietà arriva molto prima.


    5. Spendi consapevolmente

    Anche tu devi fare i conti con la crisi. Fai acquisti intelligenti, così curi la linea e il portafogli ed eviti di sprecare cibo Prepara in anticipo una lista delle cose che intendi cucinare o far cucinare se organizzi con il parentame o amici e non comprare se è possibile cibo in eccesso.

      ecco  Un menu tipico da seguire per disintossicarsi dalle abbuffate, ma anche per prepararsi ad esse nei giorni precedenti, prevede cinque pasti giornalieri bilanciati, ricchi di cibi vegetali (infusi, spezie, erbe aromatiche, frutta, verdura) e privi di alcol, bibite zuccherate, zuccheri, dolci, cibi raffinati (pasta, pane e riso bianco). Ecco una proposta    di  https://www.gustissimo.it/
    • Colazione
    Un infuso di frutta, un tè o un centrifugato di frutta e verdura fresca (ad esempio mela, carota e zenzero) accompagnati da kamut soffiato, gallette di farro o cereali integrali.
    • Spuntino
    Una mela.
    • Pranzo
    Ricchi minestroni e passati di verdure di stagione con cereali (miglio, farro, grano saraceno, bulgur, riso integrale, quinoa ).
    • Merenda
    Una spremuta di arancia o un frullato di frutta fresca con yogurt.
    • Cena
    Potete alternare la carne magra al forno o in padella con limone (pollo o tacchino), il pesce lessato o al forno con aromi. Il tutto accompagnato da un contorno di verdure di stagione miste e cotte al vapore, lessate o grigliate e condite con un cucchiaio di olio extravergine d’oliva e limone oppure aceto di mele.
    Un ulteriore consiglio: bevete,  aumentando oltre  il classico  litro , acqua naturale (almeno 1,5 litro al giorno).

    Per finire la giornata preparatevi una calda tisana depurativa a base di tarassaco, bardana, carciofo e rabarbaro o simili
    In conclusione non amareggiatevi e non vivete questi bei giorni di festa con il terrore di ingrassare: è possibile mangiare con gusto e mantenere la linea senza rinunciare alle meravigliose pietanze tipiche di queste feste, quindi rilassatevi e… Buone feste a tutti!


                                                    Durante le festività 




    1. Mangia , se  puoi  , sempre qualcosa prima di uscire 

    Arrivare ad un al pasto principale specie quelli di fuoco ( dal 23 al 26 , dal 31 al 1 ed il 6 ) , ad un aperitivo , ad un apericene , affamati, significherà probabilmente abbuffarsi di ogni cosa. Se ci troviamo di fronte un buffet o un pasto " self service " in cui vengono serviti stuzzichini, patatine e tartine, apriti cielo ! 
    Sceglieremo tutto ciò che è meno salutare, anche se poco distante vi fosse della verdura o della frutta fresca.
    Quindi prima di uscire di casa facciamo un piccolo spuntino, un pezzetto di parmigiano o della frutta fresca di stagione con qualche noce e beviamo uno o due bicchieri d'acqua o una bella tazza della nostra tisana preferita. Ci aiuterà ad arrivare meno affamati e saremo meno attirati dai junk food !

    2) bere, acqua e poco alcool .
    Durante le abbuffate di Natale in famiglia o con amici, a tavola si trova di tutto, da mangiare e bere. 
    La cosa più importante però, spesso manca! L’acqua!
    Appena arrivi, bevi subito un bicchiere di acqua a temperatura ambiente e ripeti questo gesto ad ogni portata. 
    Ti sentirai più sazio e in minor tempo, così diminuirai le calorie in eccesso che avrei introdotto


    3. Non ignorare le verdure!


    In tavola non dovranno mai mancare i contorni di verdure possibilmente di stagione, in questo caso è ammesso abbondare nelle porzioni!
    Quindi, scegli radicchio crudo o cotto, la zucca, i carciofi, le verze e i cavoli e mangia anche quello che gli altri non vogliono 😂 😉Sarai più sazio/a, più leggero e la linea ringrazierà !Per concludere il pasto, se sei stato bravo/a, concediti liberamente una fettina di panettone!





    Durante le feste, sii attivo! No alle divanate!


    Puoi riposarti per qualche giorno, ma non puoi oziare per settimane sul divano! È davvero semplice vegetare ore e ore guardando film, serie tv durante le feste, ma così facendo metterai su peso molto più facilmente.

    Non fare l’errore di non allenarti durante le vacanze natalizie – hai bisogno di raggiungere il pareggio calorico tra dispendio e introito giornaliero!! O almeno avvicinarti.
    Mangiare qualche dolcetto è accettabile, soprattutto se a colazione o lontano dai pasti. Se hai esagerato durante il pranzo di Natale invece di poltrire sul divano, esci subito a fare una camminata, una leggera corsetta o un piccolo circuito cardio. Anche se non riuscirai a compensare le calorie assunte con le abbuffate di Natale, almeno avrai consumato un pò di calorie e favorito la digestione.
    Il rischio di stare sul divano, è che ti venga voglia di mangiare ancora qualcosa, magari di dolce!
    Solo perchè è Natale, non significa si debba abbandonare uno stile di vita sano e attivo!

    E se  nel caso fossi  tu  o  la  tua famiglia  a preparlo ? La  risposta   mi  è venuta    da   questo  articolo ( e poi dicono   che le riviste  femminili  non sono utili  o  ti fanno  sembrare strano e poco macho😜🤙😁🤝  )  di  https://www.donnamoderna.com



    Preparare un aperitivo o un pranzo natalizio a prova di abbuffata non è una mission impossible: una risposta intelligente all'eterno dilemma fra linea e golosità ci arriva dalle scienze del comportamento, un settore della psicologia che studia proprio il nostro modo di comportarci e che comprende il nudging.
    Cos'è il nudging e cosa c'entra con le tavole imbandite? È una teoria scientifica nata negli Stati Uniti solo pochi anni fa - in Italia il termine è stato tradotto con "spinta gentile" - che ci aiuta ad indirizzare le persone verso scelte orientate al benessere individuale e sociale. Ecco perché, grazie al nudging, è possibile anche invogliare i propri ospiti a preferire cibi più leggeri e più salutari.
    Insomma, non è necessario costringere gli ospiti a rinunciare al junk food: disponendo astutamente i cibi in tavola è possibile indirizzarli verso piatti meno calorici. Il nudging, infatti, ha una regola fondamentale: nessun obbligo, solo spinte gentili verso comportamenti virtuosi.
    Prova subito questi "nudge", una serie di piccoli consigli di benessere alimentare messi a punto dai ricercatori di "Nudge Italia", un team di giovani scienziati del comportamento, che fa parte di IESCUM, Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano. Vedrai che il nudging è semplice, proprio come bere un bicchier d'acqua!


    Per un buffet

    -Riduci la dimensione dei piatti

    -Rendi più evidenti le brocche d’acqua, posizionandole in bella vista e metti in secondo piano le bottiglie con bevande zuccherate.

    -Affetta il pane di segale. In questo modo verrà consumato di più perché è a portata di mano. Lascia, invece, intere le forme di pane bianco. Per evitare la scomodità di spezzarlo o la fatica di affettarlo, gli ospiti lo consumeranno di meno.

    -Affetta e pela la frutta, oppure prepara una macedonia. Se la presenti intera, in pochi si prenderanno la briga di consumarla: verrà considerata una decorazione del tavolo.

    -La disposizione del cibo in tavola è stata oggetto di studio. Per esempio, si è notato che disporre cibo poco salutare in due vassoi laterali più piccoli piuttosto che in uno centrale grande riduce in media il consumo di junk food. Un dato da tenere presente quando devi posizionare le tartine più farcite o i pasticcini più elaborati.


    Per un pranzo

    -Riduci le dimensioni dei piatti di portata

    -Prepara un piccolo menu per i tuoi ospiti. E metti all’inizio e alla fine le portate light ed al centro il piatto più “robusto”.

    -Utilizza bicchieri stretti e lunghi per versare le bevande alcoliche invece che bicchieri corti e larghi. Nei secondi, di solito, ci sta una maggiore quantità di liquido. Eppure confrontandoli le persone percepiscono il contrario.

    Gli stessi accorgimenti   del pranzo per la cena  .

    per  il dopo  la  situazione  è più complessa  specie  se non siamo  riusciti  a mettere in atto  o  non completamente      queste  strategie  , perchè  varia  da  carattere  e dalla situazione   delle persone     cioè  varia   persone a persone   posso  solo suggerire   questi  consigli datemi  
     il mio psicologo  ( e confermati da questo articolo a cui rimando   di  https://www.wikihow.it/ sul magiare   perchè soffro ( addirittura mi mangiavo gli avanzi o  a colazione  o  a merenda  o mi alzavo di notte ,  ed  ogni tanto mi ricapita   )  Affamarti per eliminare il senso di colpa non ti aiuta. Potrebbe portarti ad abbuffarti per poi digiunare per poi divorare nuovamente il cibo. Non puoi ottenere nessun progresso se resti intrappolato in un circolo vizioso come questo. Se digiuni e poi mangi troppo, cadi nella mentalità "tutto bianco o tutto nero". Devi assolutamente evitarlo. oltre  a muoverti ed  a regolare  le porzioni  .Ora io  uso  questi  sistemi   che  funzionali  ( infatti avevo perso    dei kg  )  ma  poi non essendo , parlo per me  ,  stato  perseverante   perchè ci vuole  un fisico  bestiale  ( parafrasando una famosa  canzone di Luca carboni )  , sono ricaduto  . ma la  vita  cos'è se non un cadere  e rialzarti  . Accetta la tua giornata di “concessioni a tavola” come una decisione consapevole. Odiarti per avere ecceduto non ti porta da nessuna parte. Lascia il passato alle spalle. Sii felice di avere la possibilità di ricominciare.
    L'unico momento in cui hai il controllo delle cose è il presente. Soffermarti sul fatto che ieri hai mangiato un'intera scatola di caramelle ti servirà solo a farti sentire senza speranza. Concentrati su ciò che stai facendo in questo momento per correggere ciò che è accaduto in precedenza.
    Lavora per smettere di ragionare in termini di "tutto bianco o tutto nero." Questo ti porterebbe ad abbandonare completamente il tuo programma di mangiare sano a causa dell'abbuffata. Se pensi davvero così, sappi che è un modo del tutto irrazionale di ragionare che molte persone seguono regolarmente. Renditi conto che è controproducente, in ogni situazione.



     Non  so che  altri dire   ed  aggiungere   se  non  questi siti  

    anche il lasciare è un arte . il caso di Niccolò Pagani Campione del quiz l'eredità lascia per tornare dai suoi alunni



    Niccolò Pagani lascia L’eredità,   con un ottimo discorso      solo di cuore  certo ma   ma   emoziona  la  gente     era  da  tempo che in tv    non si sentivano discorsi che parlassero  al  cuore  della  gente  e non solo alla pancia  . 
    Campione “senza portafoglio” del quiz show di Rai1, il professore piemontese ha scelto di lasciare il gioco imbattuto per tornare a insegnare ai suoi ragazzi, Insinna ha condiviso il suo bellissimo discorso di ringraziamento, con un messaggio sull’importanza della scuola e della cultura: “Non impugnate i coltelli, ma i libri”.
      da  https://tv.fanpage.it   del 13 NOVEMBRE 2019  13:20


                           di Valeria Morini

    L'Eredità ha dovuto salutare il super campione Niccolò Pagani, che ha deciso di lasciare il gioco imbattuto per tornare a fare il professore dai suoi ragazzi. "La scuola mi chiama", ha dichiarato Niccolò nella puntata in onda l'11 novembre, sorprendendo tutti. Nonostante non sia riuscito a indovinare la parola nel suo ultimo gioco della ghigliottina e non abbia mai vinto il montepremi, si è detto "felicissimo" per l'esperienza fatta nel game show di Rai1, che lo ha visto dominare per diverse puntate. Lo rivedremo comunque senz'altro in futuri speciali del quiz dedicati ai campioni.

    Il discorso condiviso da Flavio Insinna



    Dopo la messa in onda della puntata, Flavio Insinna ha condiviso sul suo profilo Facebook un video con un bellissimo discorso che Niccolò ha registrato per salutare il pubblico in studio. "Magari sono insulti!" ha scherzato il conduttore, prima di lasciare la parola a Pagani. Il campione ha regalato una bella lezione sull'importanza della cultura e in difesa della scuola, con un ringraziamento a tutta la squadra, ai concorrenti e al pubblico de L'eredità che ha fatto emozionare Insinna.

    Sono state giornate magnifiche, abbiamo giocato insieme e insieme abbiamo riso. Abbiamo imparato e scoperto, indovinato e sbagliato. Abbiamo vinto e abbiamo perso, quando lascerò questo studio lo farò da concorrente e soprattutto da uomo felice, consapevole che come professore sto tornando sulla strada maestra, quella prediletta. In fondo il mio posto è là, tra i miei ragazzi: ogni mattina in prima linea nella missione quotidiana dell’educazione e dell’onestà. Dimostrando ai giovani, anche grazie a questo programma, che la gentilezza vince sulla violenza, la cultura vince sull’ignoranza, il sorriso sconfigge la rabbia e l’ironia batte l’odio. Insegnando loro a non impugnare i coltelli, ma i libri, e a sostituire gli spintoni con gli abbracci. Questo è il compito preziosissimo e fragile della scuola. Come ogni creatura fragile anche la scuola va protetta a curata. Per questo starò sempre dalla parte di tutti gli insegnanti preparati che ogni giorno con amore fanno questo mestiere. A cominciare dai miei colleghi di San Benigno Canavese che si sono divisi le tante supplenze e mi hanno permesso di essere qui. Proprio grazie a tutti voi, quando in quella scuola tornerò avrò una storia in più da insegnare ai miei ragazzi, la storia di molti concorrenti simpatici e preparati, la storia di questo pubblico romano vero e genuino, la storia di una squadra di professionisti capaci, accoglienti, sempre disponibili, la storia di un presentatore colto, talentuoso, trascinante, la storia dell'Eredità.

    Chi è Niccolò Pagani
    Niccolò Pagani è un professore di italiano, storia e geografia della sezione A nella Scuola Media Salesiani Don Bosco di San Benigno Canavese, comune di 6mila abitanti della città metropolitana di Torino. La sua esperienza ha suscitato entusiasmo e un bellissimo esempio per i suoi giovani allievi, da cui ha scelto di tornare rinunciando a una possibile vincita, denotando un grande spirito di sacrificio e un amore infinito per il suo mestiere.

    23.11.19

    per chi ha perso o antrofizzato oppure non ha spirito natalizio come sopravvivere alle feste V° puntata

    Immagine titolata Christmas tree 2004
    Natale sta arrivando ma non hai voglia di allestire l'albero o fare presepi , la sua commercializzazione ti nausea e l'attesa dei regali non ti elettrizza più come un tempo . Insomma, il tuo spirito natalizio è in caduta libera. Qualunque sia la ragione, approfitta dei giorni liberi per riscoprire il piacere di stare in casa con la tua famiglia  o  amici   L’atteggiamento nichilista verso le feste natalizie non è più di tendenza da qualche anno. In un clima generale di incertezza, ci si rifugia nella tana degli affetti cercando calore e conforto.






    oppure  la  versione  politicamente   scorretta  e  un po  cinico \  humor nero 







    e di cogliere nuovamente l'essenza della festività o di celebrarla in maniera alternativa.
    E’ difficile soprattutto per gli adulti sentire un profondo spirito natalizio, quindi sotto e nei consueti link finali trovate alcuni consiglisia che per il primo che per il secondo  io provo   , cercando  di non cadere   negli aspetti  troppo  melensi e  sdolcinati   quanto consigliato  da   www.luoghidellinfinito.it/ con questo scritto

    Luca Cambiaso, Adorazione dei pastori (1550 circa), olio su tavola. Milano, Pinacoteca di Brera (Scala).

    Luca Cambiaso, Adorazione dei pastori (1550 circa), olio su tavola. Milano, Pinacoteca di Brera (Scala).
    Se le persone sapessero esattamente cosa significa il Natale, e poi iniziassero a creare nuovi simboli, cerimonie, scherzi, sarebbe una cosa molto bella. Ma ciò non è ancora successo nel mondo dell’uomo moderno. La maggior parte dei cambiamenti proposti al giorno d’oggi vanno esattamente nel senso opposto. Sono modi per mantenere il nome del Natale – e qualche sbiadita figurina natalizia – trasformandolo in qualcosa di completamente differente.Ciò che alcuni vogliono fare è appendere qualche decorazione di agrifoglio e vischio in un immenso, surriscaldato, impersonale hotel americano, dove la gente possa dimenticare ciò che è il Natale, annoiarsi anche solo nel sentirlo nominare, profanare con le proprie raffinatezze, sazietà, disperazioni l’anima sacra e suprema della festività. Sono persone troppo stanche per sentirne lo spirito, per riformularne i simboli o per cambiarne il nome. Non hanno la creatività necessaria per riformarlo e neanche la tenacia per mantenerlo nella tradizione. Lo fanno semplicemente galleggiare, come un iceberg che si scioglie in acque più tiepide, senza sapere perché si staglia rispetto all’ambiente circostante, perché cambia o si conserva intatto. Nessuno di noi vuole vedere il nobile omino di neve del Natale inglese sciogliersi in quell’iceberg di una moda che ha perso ogni significato. Sarebbe meglio che l’omino di neve venisse distrutto da iconoclasti come i Puritani. Sarebbe meglio che coloro che lo amano lo difendano da coloro che non lo amano. E non penso che alla fine questi ultimi saranno la maggioranza. Ma i primi combatterebbero molto meglio se sapessero perché lo amano, anche al costo di recuperare alcune superstizioni dei loro avi. In ogni modo io so perché lo amo; e per quanto riguarda il Natale dei cocktail e del riscaldamento centralizzato so perché non mi piace. So che la realtà non è relatività o progresso o semplice trascorrere delle epoche. Riconosco Babbo Natale quando lo vedo, anche se è in borghese. E non vengo ingannato dal Padrone del Tempo mascherato con agrifoglio e vischio.