7.9.06

Senza titolo 1431

FInalmente  dopo un attesa  di quasi   6 mesi  quesata   Domenica e lunedì su Raiuno il film anzi al fiction   tv ispirato a «Caccia grossa» di  Giulio Bechi uno dei libri  di  autori non sardi  più obbiettivo sul fenomeno del banditismop \ brigantinaggio ( per chi fose  intgeressato  può trovare qui una cheda sul libro in questione  )  In prima serata la storia diretta da Bernini con la sceneggiatura di Marcello Fois Nel cast Fabrizio Gifuni e Nicole Grimaudo (  qui a destra   una  foto  )
La Barbagia ( ma  anche nel resto della Sardegna  perchè le desamistade --- quello  che in italia  è traducibile con i termini : inaamicizie,faide--- avvenivano smentendo il luogo  comune o  stereotipo  avvenivano anche fuori dalla barbagia ne è un esempio  il romanzo il  muto di Gallura 
di Enrico costa ( trovate  una  foto    della  copertina   a  sinistra in basso  )   che è la  storia  di  uno dei piu' feroci e disperati vendicatori della lunga faida che insanguino' Aggius a meta del secolo scorso, facendo oltre settanta vittime  )  di una volta, una forte presenza della natura, non rovinata da speculazione edilizie  , una grande ma tormentata storia d’amore  e un capitolo particolare della storia dell’Italia  il brigantaggio  che    dall'unità  d'italia   fino agli inizi  del secolo scorso (  e in alcune  zone fra cui la Sardegna e la Sicilia   fino a  gli anni  '30-50  ) . Sono gli ingredienti de «L’ultima frontiera»,  la   fiction  in due puntate ( almeno per  il momento  secondo alcune indiscrezioni raccolte fra le comparse  tempiesi   ovvero miei concittadini )   con Fabrizio Gifuni e Nicole Grimaudo in onda su Raiuno in prima serata il 10 e l’11 settembre. Un film che Agostino Saccà, direttore di Rai Fiction, definisce soprattutto un affresco per «ricordare tutto quello che è successo dopo l’Unità d’Italia e quella che è stata una guerra di resistenza vera alla conquista regia ». Il nuovo secolo è appena nato, l’Italia è un paese giovane ancora in cerca di se stesso, la Sardegna , come  d'altronde  il sud   del nuovo stato unitario ,  è una sorta di far west e nei monti intorno a Nuoro spadroneggiano i latitanti braccati da esercito e carabinieri. È in questo scenario che si muove la storia diretta da Franco Bernini e coprodotta da Rai Fiction e A.E media corporation, con la sceneggiatura di Marcello Fois e dello stesso Bernini, che vede Fabrizio Gifuni nei panni del giovane tenente piemontese Gabriele De Marchi, impenitente donnaiolo, che dopo aver sedotto la donna di un ministro, viene punito e mandato in Sardegna tra le truppe impegnate nella lotta al brigantaggio. Abituato alla città, tra caserme e salotti, il giovane tenente farà molta fatica ad accettare quel nuovo mondo anche se poi, alla fine, finirà per amarlo e addirittura cercare di capire le ragioni del «nemico». Questo perchè, grazie anche a un gioco pericoloso in cui ognuno vuole utilizzare l’altro, si innamora perdutamente di Francesca Satta Pintore (Nicole Grimaudo), sorella minore di Elias (Guido Caprino), il fuorilegge numero uno, dotato di un grandissimo ascendente sugli altri banditi e sulla popolazione barbaricina.
IL film, che si apre con un drammatico flashback, è movimentato fin dalle prime scene, quando Gabriele, appena sbarcato sull’isola si trova subito coinvolto lungo la strada in una sparatoria tra briganti e carabinieri. «Sicuramente un’esperienza diversa dalla solite» ha detto Gifuni presentando ieri a Roma la fiction. L’attore ha comunque manifestato perplessità per la programmazione (il film sfiderà domenica «Fattore C» di Bonolis ). «È una storia che racconta i personaggi soprattutto dal punto di vista del rapporto con la natura. Sono entusiasta che si parli della Sardegna e della peculiarità del luogo». Se ci si aspetta un lieto fine, Gifuni avverte: «La cosa più bella del film è che sfugge alle logiche del lieto fine, il finale è una cosa un po’ più complessa che lascia aperte più possibilità di interpretazione». Per l’attrice siciliana Nicole Grimaudo, Francesca è «un personaggio perfetto, isolana, attaccata alle tradizioni e alla famiglia proprio come me». Intenso anche il personaggio di Stefania Orsola Garello, che interpreta Mariantonia Satta Pintore, leader femminile della famiglia che, accecata dalla vendetta, aiuta in tutti i modi il fratello latitante. Girata tra Nuoro, Tempio Pausania, le fonti di Su Gologone, Oliena, la grotta Sa Oche, Monte Maccione e Cala Gonone, «L’ultima frontiera» si avvale di un ampio background culturale: dalla narrativa di Grazia Deledda alla biografia di Giuseppa Lunesu, una donna che fece innamorare di sé un ufficiale dei carabinieri (come accade nel film), dalle memorie di Giovanni Tolu, brigante di quell’epoca, sino a «Caccia Grossa» di Giulio Bechi. Costumi, carrozze, armi tradizionali dell’epoca, oltre 700 animali tra cui il muflone di Sardegna e cavalli di razza sarda per una fiction che «fa crescere il paese e aiuta a recuperare il rimosso», come ha sottolineato Saccà, «perchè la Sardegna era una nazione che ha subìto una violenza, è stata ridotta in miseria dalla legge del 1821 sulle Chiudende». Tra gli attori sardi, spiccano Giovanni Carroni, Fausto Siddi, Giampaolo Loddo e Isella Orchis.
Speriamo  ora  che dopo  questo  film (  che   come  al  solito oltre  i temoi già  trattati   in una  terra  che   ne  potrebbe offrirne  volendo altri  )   non  rafforzi "  nei continentali "    l'idea   e  luogo comune  che noi sardi siamo tutti banditi e sequestratori   perchè  ormai quel  fenomeno sta quasi scomparendo  o modificandosi  . Continua  dopo il film






Per aproffondire
in sardegna 
http://web.tiscali.it/Banditismo/
http://www.tesionline.it/default/tesi.asp?idt=9003


Nel sud  d'italia

http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/b/b023.htm
http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/b/b128.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Brigantaggio
http://www.alleanzacattolica.org/idis_dpf/voci/b_brigantaggio.htm






6.9.06

Senza titolo 1430












Stamattina  scaricando la post  insieme  a spam ( viagra  , siti  porno  , ecc  )  e  digest di NW e ML  ai cui sono iscritto \ partecipoe   email dper  il blog  o il  sito satellite  www.censurati.it   ho trovato   questo  comunicato dei ragazzi  di  Locri 


HABEMUS FORUM!


Vogliamo ringraziare di cuore pubblicamente tutte le centinaia di persone,
associazioni, movimenti, rappresentanti di partiti politici, sindaci ed amministratori pubblici che da tutta Italia in questi lunghi 8 giorni cihanno manifestato la loro solidarietà ed il loro affetto, facendoci sentire meno soli in questa tristissima situazione della quale siamo stati vittime ed i ragazzi che da tutta Italia si sono offerti volontari per il ripristino
completo di tutti i nostri dieci intensi mesi di lavoro che credevamo ormai irrimediabilmente perduti in seguito all’attacco. Ed il ringraziamento lo facciamo con alcune delle bellissime parole della lettera di solidarietà inviataci da don Luigi Ciotti, presidente di Libera: <<Si tratta di offrire
un contributo alla giustizia e all'affermazione della legalità democratica.
Sono valori e realtà che possono affermarsi solo col contributo di ciascuno,
ma soprattutto con la purezza delle vostre energie, con la forza delle vostre idee, col coraggio delle vostre proposte. Si, perché da tempo abbiamo compreso che le mafie non si sconfiggono soltanto con i NO ma anche con i tanti PER che possiamo costruire insieme come alternativa>>. Proprio in direzione di questo cammino, adesso oltre che attendere fiduciosi gli sviluppi delle indagini ed accertare il prima possibile chi siano esecutori ed eventuali mandanti dell’attentato che abbiamo subito, vogliamo lanciare ufficialmente un appello a tutta l’opinione pubblica nazionale, ai mass-media, alla politica, alle associazioni ed a tutti quelli che dal 16ottobre 2005 ci seguono ed apprezzano il nostro coraggio: NON LASCIAMOCI SOLI!.Dopo l’ omicidio Fortugno tutti dicevano che in Calabria nulla sarebbe stato più come prima, che tutto sarebbe cambiato, ed invece nulla è cambiato anzi,
purtroppo tutto paradossalmente sta peggiorando. Mentre l’Italia parla di missioni in Libano ed in Afghanistan e di misure straordinarie contro la delinquenza nel bresciano, qui in Calabria non solo a Locri si conta un morto ammazzato al mese, decine di auto incendiate a settimana, ogni giorno rapine a mano armata in casa di anziani pensionati ed atti intimidatori amagistrati ed amministratori locali.
La situazione in Calabria è grave quanto in Libano, e come per quella crisi anche qui è urgente ed indispensabile che tutta la comunità nazionale, primi fra tutti la stampa e le televisioni, si facciano carico di un’attenzionestraordinaria nei confronti della nostra regione, che non è purtroppo una regione ‘normale’ come tutte le altre, e noi giovani con coraggio lottiamo ogni giorno perché lo diventi. Non lasciateci e non lasciamoci soli.


Aldo Pecora


www.ammazzatectutti.org


 Tale news  è anche  un lancio  d'agenzia  ( andssa  ) in questo caso  , che speriamo ( anche se avviene raramente  )  diventi una news  all'interno dei tg 




[ ANSA ]

RIPRISTINATO SITO RAGAZZI DI LOCRI: ADESSO NON LASCIAMOCI SOLI.

LOCRI (RC) - La lunga notte dei ragazzi di Locri sembra essere finalmente terminata, e si è sfiorato davvero il miracolo questa volta. Infatti, a seguito del grave attacco informatico sferrato al forum del sito internet  www.ammazzatecitutti.org da ignoti pirati informatici la notte tra il 28 e 29 agosto, sembrava quasi impossibile recuperare gli oltre dieci mesi di contenuti che i quasi 1.400 iscritti al forum da tutta Italia avevano redatto con impegno e sacrificio. E quello che sembrava essere un destino di sconfitta, un altro colpo basso, un altro ripartire da zero, per i giovani (calabresi e non) del Movimento si è trasformato in sfida: riuscire nell’impossibile, recuperando la totalità dei contenuti del forum.
Habemus forum”. Con queste parole esordisce emozionantissimo Aldo Pecora, leader del Movimento dei ragazzi di Locri “E adesso ammazzateci tutti” ed ideatore del primo forum telematico antimafia d’Italia.
“Vogliamo ringraziare di cuore pubblicamente tutte le centinaia di persone, associazioni, movimenti, rappresentanti di partiti politici, sindaci ed amministratori pubblici che da tutta Italia in questi lunghi 8 giorni ci hanno manifestato la loro solidarietà ed il loro affetto, facendoci sentire meno soli in questa tristissima situazione della quale siamo stati vittime ed i ragazzi che da tutta Italia si sono offerti volontari per il ripristino completo di tutti i nostri dieci intensi mesi di lavoro che credevamo ormai irrimediabilmente perduti in seguito all’attacco. Ed il ringraziamento lo facciamo con alcune delle bellissime parole della lettera di solidarietà inviataci da don Luigi Ciotti, presidente di Libera: <<Si tratta di offrire un contributo alla giustizia e all'affermazione della legalità democratica. Sono valori e realtà che possono affermarsi solo col contributo di ciascuno, ma soprattutto con la purezza delle vostre energie, con la forza delle vostre idee, col coraggio delle vostre proposte. Si, perché da tempo abbiamo compreso che le mafie non si sconfiggono soltanto con i NO ma anche con i tanti PER che possiamo costruire insieme come alternativa>>”.
"Proprio in direzione di questo cammino, adesso – continua Aldo Pecora – oltre che attendere fiduciosi gli sviluppi delle indagini ed accertare il prima possibile chi siano esecutori ed eventuali mandanti dell’attentato che abbiamo subito, vogliamo lanciare ufficialmente un appello a tutta l’opinione pubblica nazionale, ai mass-media, alla politica, alle associazioni ed a tutti quelli che dal 16 ottobre 2005 ci seguono ed apprezzano il nostro coraggio: NON LASCIAMOCI SOLI!".
"Dopo l’ omicidio Fortugno – continua il leader dei ragazzi di Locri – tutti dicevano che in Calabria nulla sarebbe stato più come prima, che tutto sarebbe cambiato, ed invece nulla è cambiato anzi, purtroppo tutto paradossalmente sta peggiorando. Mentre l’Italia parla di missioni in Libano ed in Afghanistan e di misure straordinarie contro la delinquenza nel bresciano, qui in Calabria non solo a Locri - in tutta la Calabria, puntualizza - si conta un morto ammazzato al mese, decine di auto incendiate a settimana, ogni giorno rapine a mano armata in casa di anziani pensionati ed atti intimidatori a magistrati ed amministratori locali”.

La situazione in Calabria – conclude Aldo Pecora -  è grave quanto in Libano, e come per quella crisi anche qui è urgente ed indispensabile che tutta la comunità nazionale, primi fra tutti la stampa e le televisioni, si facciano carico di un’attenzione straordinaria nei confronti della nostra regione, che non è purtroppo una regione ‘normale’ come tutte le altre, e noi giovani con coraggio lottiamo ogni giorno perché lo diventi. Non lasciateci e non lasciamoci soli”.


(5 SETT - ANSA)


I MESSAGGI DI SOLIDARETA':
- dal Ministro Antonio Di Pietro
- da don Luigi Ciotti
- dal Comitato Addiopizzo
- dal giudice Romano De Grazia
- da Maria Grazia Fortugno
- da Rosanna Scopelliti


Per leggere le centinaia di messaggi di solidarietà pervenutici alla nostra
e-mail in questi lunghi 8 giorni clicca qui


concluo con una  bella  news   ho aderito  all'appello  invitando a  scrivere  per  la  sezione antimpafia e non solo  il loro leader  Aldo pecora 



Senza titolo 1429


Pascal Renoux


Abissi nell’anima....

sfuggenti

come riservati pensieri.

Adesso tu!

Fammi sentire viva...

...saldami dentro la tua essenza

vestimi di te.

....fammi aderire al tuo corpo

rendimi appagata.

Vorrei berti

...ho sete.

Appagami

...ho fame

-di te-

Realtà della mia vita?

Miraggio?

Nei miei occhi scintille d’amore,

frasi scritte su sabbia dorata.

Conserverò nel cassetto della memoria

il filo dell’immenso prisma di una lacrima gioiosa

e custodirò

le tue parole che hanno indossato ali

per raggiungere il mio cuore.

Silvana

5.9.06

Senza titolo 1428

Anche  se non sono interista ma  juventino  (  ora  sempre più critico dopo lo scandalo calcio )   devo dire c he sonop sempre i migliori quelli che  se ne vanno  . Infatti concordo con  il comunicatgo del Cagliari calcio sulla morte di facchetti 


<<

Facchetti: Cagliari `Ci manchera` il suo sorriso` 04/09/2006 21.39.30












(AGM-DS) - Milano, 4 settembre - Cagliari manda un commosso saluto a Giacinto Facchetti: `Il suo sorriso aperto e la sua faccia pulita ci mancheranno`. La societa` sarda lunedi` si e` unita al cordoglio del calcio italiano che piange `Un grande campione, sul campo e fuori`.
Dopo aver ripercorso brevemente la carriera del terzino-goleador, il comunicato evidenzia come Facchetti fosse `un esempio di correttezza e lealta` sportiva, uno dei pochissimi amati in maniera trasversale, indipendentemente dalla maglia che indossano. Sempre misurato, pacato, sereno, al di sopra delle polemiche feroci e degli schieramenti`.
Il saluto si conclude evidenziando come `oggi non sono solo i tifosi dell`Inter ad essere in lutto, ma anche quelli del Cagliari, e tutti gli amanti del calcio `buono` si sentono tutti un po` piu` soli`



>>

per chi volesse sapèerne di più su di lui  ecco una dele migliori biografie  che ho trovato  girando per  la rete più precisamente sul'enciclopedia online  wikpedia  ecco  l'url  della biografia  http://snipurl.com/w27b


4.9.06

Senza titolo 1427

n piedi
sotto la
fontana
anime
dannate
aspettano
decoro,
ti penso
qualcosa vola
ed è il tempo
che perdo
aspettando
l'aurora.
Chiudo gli
occhi l'improvviso
scommette
sul mio respiro
forse ho
perso il cuore
dietro una
finestra
forse sono
morto e questo
è un pensiero
che resta,
non importa
le mie impronte
son onde che
non scordo,
rime funeste
per trattenere il
respiro,il
nulla di cui mi
vanto e vado
vestito e
quel che rimane
lo verso nel
senso di chi
ha già deciso

Senza titolo 1426

Ho appena  finito di leggere  libro mondo deve sapere di Michela Murgia  ( copertina al lato  )  regalòatami da mio cugino e sua moglir    Ed  è proprio  di questo  libro che  propongo nel post d'oggi  ensione  -intervista  all'autrice. IL libro   può essere considerato  un racconto autobiografico, in forma di diario infatti   Michela Murgia è  Camilla tra le pagine del libro . Esso è un  SPOILER libro-diario in cui l’autrice racconta la sua esperienza di operatrice in un call-center e descrive il singolare modello lavorativo del lavoro simbolo della precarietà. La trama di base è molto semplice: la protagonista viene assunta da un call center come telefonista; lavorando qui per un mese prende confidenza con le tecniche di vendita invasive e stressantei  adottate dall'azienda e con quelle di mobbing nei confronti degli stessi dipendenti. Racconta il tutto ad un'amica distante, attraverso internet. Questo blog diventerà poi il libro. SPOILER .
Esso  si legge
con scorrevolezza e rapidita . Infatti la narrazione si presenta come una curiosa amalgama tra la serietà dei temi trattati - primo fra tutti quello del lavoro precario - e la frizzante informalità con cui vengono affrontati. L'umorismo è sottile in questo diario e il divertimento non forzato ; quello stesso per cui si ride di una caduta altrui. L'autrice prende la risata come mezzo per addentrarsi e mostrare un mondo che in realtà di divertente ha ben poco. Così ridendo si riflette e riflettendo si ride di nuovo, ma con una consapevolezza amara: quella di chi ride per non dover piangere. E' un misto tra un diario e una denuncia, tra un romanzo-verità e un film alla Bridge Jones. La scrittura è semplice e non ricerca picchi letterari. Buon esordio. Può solo migliorare. Esso è un romanzo d'esordio totalmente calato nella realtà dei nostri giorni, che dà voce a lavoratori, ma soprattutto a lavoratrici, che normalmente stanno nell'ombra: le operatrici di call center che offrono "buoni omaggio" alle casalinghe, sperando poi che i venditori ("gli squali") riescano ad appioppare alle sventurate signore un elettrodomestico con 64 accessori. Il tutto per la  " modica "cifra di 3mila euro , eletrodomestico che sul mercarto Usa  costa  si e no  400-450 dolari . !! . Il libro   SPOLIER Con implacabile ironia, Murgia mette in scena la tragicommedia quotidiana del precariato e, tra una risata (amara) e l'altra, solleva il velo sui molti lati inquietanti dell'universo di un certo tipo di lavoro in Italia. Un mondo nel quale si vive di slogan altisonanti ("Lavoro di squadra: il modo in cui gente comune raggiunge risultati non comuni") e di sms deliranti inviati alle 8 di mattina dall'aggressiva teamleader alle lavoratrici ("Non sei un lavoratore qualunque, perché non fai un lavoro qualunque. Non sei una persona comune, perché sei una persona di successo. Il tuo successo è già dentro di te! Io ti aiuterò a tirarlo fuori. Buona giornata"). Il tutto, come si vede, ruota intorno alla parola "successo", che nella pratica si traduce in un certo numero di appuntamenti fissati al telefono. Per chi non riesce a raggiungere l'obiettivo, oppure decide che questo lavoro non corrisponde alle proprie aspettative, la parola è, ancora una volta, inequivocabile: "perdenti". Come dire, l'apoteosi del manicheismo. Tra riunioni settimanali di motivazione e straordinarie tecniche di dissimulazione telefonica, il libro di Michela Murgia denuncia anche lo sfruttamento: "Le telefoniste che nel loro turno di quattro ore non prendono il numero prefissato di appuntamenti per due giorni consecutivi, il terzo giorno sono tenute a fare due turni di quattro ore per rientrare in pari". L'azienda, però, offre una lettura diversa di questa procedura: 'Non è una punizione. E' la possibilità che vi offriamo per raggiungere il vostro obiettivo, è un'opportunità".Il libro di Michela Murgia non restituisce un'immagine molto lusinghiera delle aziende (in questo caso si tratta dell'americana Kirby) e mette alla berlina tutte le situazioni vagamente surreali in cui ci si imbatte entrando nel mondo del lavoro, operazione che già Massimo Lolli aveva portato con successo sulla pagina con il suo romanzo "Volevo solo dormirle addosso". L'ironia di Murgia è sempre attivissima e, alla fine, ci troviamo addirittura di fronte a un vero e proprio elogio sarcastico della precarietà: "Penso che il precariato in questa situazione è la sola cosa che mi dia speranza. L'idea di fare la telefonista alla Kirby in maniera stabile è una prospettiva da reparto psichiatrico. L'unico pensiero positivo di questa situazione è che - appunto - è instabile, transitoria. Mi daranno il premio Nobel per il precariato. Per poi levarmelo dopo due mesi". Se i manager sono abili a giocare con le parole, anche le telefoniste non sono certo da meno .SPOILER  Lo consiglio caldamente perchè oltre a scoperchiare un mondo di cui tanto si parla ma poco si sa,in certi punti è davvero esilarante!!leggetelo subito riesce a descrivere una realtà terrificante e angosciante in un modo leggero e pungente e a farti capire come funziona realmente il lavoro oggi. Finalmente dopo alcuni acceni in vari romanzio ed in particolare chi ha ucciso Silvio berlusconi di giuseppe caruso anche in Italia c'è , anzin inizia a farsi strada una letteratura che parla del lavoro della gente comune: era ora.Inoltre dopo aver eltto questo libro vi farete ( o rafforzerete ulteriormente,come nel mio caso, se nel caso avete ricevuto telefonate ) la conoscenza sui trucchi che chi in malafede chi in buona fede usano ( e sono costretti a usare per poter lavorare ) quelli di questi call center e di come essi sono i nuovi schiavi del millennio ( questa è l'idea che mi sono fatto andando a verificare il sito della ditta citata nel libro  oltre a vari siti cercando con google “ la kirby ha denunciato michela murgia“ potete tovare : o stralci di post su forum di alcuni portali come per esempio questo qui  o se avete pazienza di cercare o conoscete l'inglese annche siti di kirbbysti ( clienti o ex lòavoratori ) pentiti che parlano di questo aspirapolvere e tutto quello che c'è dietro e che Michela racconta benissimo in questo libro ( che  è il suo primo  romanzo  ) . A voi il piacere di trarne le conclusioni a riguardo   su  chi ha ragione  se  Michela\ camilla o la  kirby   . Per concludere posso dire  che  Esso ha   un discreto successo   senza  : 1)  essere stato scritto  da  una minorenne  ; 2) aver  , allmeno per il momento ,  fatto lo stesso batage  pubblicitario in tutte le trasmissioni  pattumiera  da  Porta  a Porta  su rai Uno  e il  maurizio Costanzo Show  su canale  5 e affini , almeno per ora  perchè   in quelle trasmissioni pur di fare  ascolti  un posto non si mega  anessuno    3)  se   magari avrebbe  messo all'interno   un po' di sesso  avrebbe  superato la stessa Melissa P di cento colpi di spazzola , ma lei  da   sarda   testarda   preferisce  , almeno per  il momento  non, per  parafrasare " la  mia patria "di  Sabrina Guzzanti << le  domande  sul mio destino  non vado a farle al Costanzo Show >>   ( trovate  qui il testo


E ora l'intervista  a l'autrice  del libro  , il quale  è stato il libro del mese di giugno nella trasmissione radiofonica Fahrenheit di Radio 3 Rai 

Come mai questo titolo al libro ?  Il titolo ha per me un valore ironico; salta fuori da una conversazione avuta con l'amica a cui dedico il libro, a proposito dell'opportunità di aprire il blog tematico o meno, a suo tempo. Chiaramente il mondo campa lo stesso anche se non lo sa, ma solo dopo la pubblicazione mi sono resa conto che  questa "ignoranza" di chi non vive in stato di precariato è un danno grande tanto quanto il precariato stesso: la precarietà del lavoro non è un problema solo di chi la vive, perchè conduce a una precarietà delle relazioni e del vivere comune che interessa tutti quanti. Ecco perchè, al di là dell'ironia iniziale con cui è stato formulato, il titolo esprime comunque una necessità autentica di conoscenza della realtà.Ti và di descrivere il “travaglio interiore “ che ho spinto ad accettare Massimo Coppola, l’autore e conduttore della trasmissione, mi contattò proponendomi invece un contratto editoriale per la pubblicazione integrale del blog con la ISBN, la sua casa editrice. ?  Non è semplice. Pubblicare dal niente può sembrare una occasione da cogliere senza pensarci su più di tanto.  Io ci ho invece riflettuto a lungo, perchè sapevo che raccontando quelle cose avrei potenzialmente danneggiato, nella misura in cui il libro si fosse venduto, le persone che lavoravano in quel settore. E' come quando aderisci a una campagna di boicottaggio di un prodotto che - a puro titolo di esempio - utilizza il lavoro minorile. Chiaramente se le richieste di quel prodotto in seguito al boicottaggio calassero, chi svolge quel lavoro perderà probabilmente il pur poco invidiabile impiego, ma questo non rende la campagna per l'affermazione di un principio meno giusta o meno necessaria. E' attraverso gesti come queste campagne che i palloni del calcio oggi non sono più cuciti dalle piccole mani dei bambini del sud del mondo. Dal canto mio considero meglio lavare scale che lavorare alle condizioni che ho visto realizzarsi dentro il call center, perchè davanti a una scala pulita hai la sensazione che un pezzo di mondo sia migliore grazie a te, mentre nel call center ho avuto spesso la sensazione opposta proprio nell'istante in cui raggiungevo il risultato che mi veniva richiesto. Per cui, al di là del danno relativo che potevo causare ai miei pochi ex colleghi - spesso gente senza scelta, a differenza di me - ho considerato però il beneficio oggettivo che poteva venirne a una intera categoria, sollevando un tema di cui non si parla mai. Paradossalmente gente che parla tutto il giorno altelefono non ha alcuna voce, vive in un contesto dove un rappresentante sindacale non è mai entrato e persino le persone con cui andrai in pausa le decideper te la capotelefonista. Non c'è solo il discorso del tipo di contratto, che resta legale nonostante sia indubbiamente immorale; c'è anche  : 1) il tema della pressione psicologica sul posto di lavoro, ; 2) del mobbing elevato a metodologia motivazionale, ; 3) del denaro come sola meta meritevole, ; 4) della perdita del senso del bene-lavoro come cosa di tutti.Argomenti di cui non si parla mai abbastanza. Se oggi si discute tanto a livello nazionale di abusi nell'applicazione del contratto a progetto, ho la presunzione di sperare che un pò possa dipendere dai molti libri che sono usciti negli ultimi mesi sull'argomento precariato, il mio compreso. Un pò, lo confesso, speravo che il libro servisse anche ai miei colleghi per prendere consapevolezza minima di quello che stavamo vivendo. Molti credevano alle promesse di un futuro da ricchi, di un orizzonte da persone che si sono realizzate umanamente vendendo aspirapolveri al decuplo del loro prezzo. Se in questo io abbia fatto centro, non lo so e forse non lo saprò. Probabilmente il mondo che deve sapere è anche quello con la cuffia all'orecchio. Chi è Silvia quella a cui dedichi il libro ?  Un'amica lontana, che abita a Livorno, a cui interessava seguire quel mio  percorso personale . Hai “ censurato “ o aggiunto qualcosa nel passafggio dal blog al libro ? No. Il libro rispecchia integralmente i contenuti del blog, senza alcun lavoro di editing oltre alla correzione bozze, titoli interni compresi.Infatti il termine romanzo è in gran parte improprio, stilisticamente parlando, perchè gli manca quello che lo rende tale: la trama, che in gergo si chiama plot.Sul fatto che invece il libro una trama ce l'abbia, diversi critici commentatori ne sono convinti, sicuramente con basi più autorevoli delle mie . Demando alle loro recensioni.  prendevi appunti fra una telefonata e l'altra e appena tornata a casa li scrivevi \ li mettevi in rete sul blog oppure li mettevi fra una pausa e l'altra ? Non scherziamo. Al lavoro si lavorava e anche sodo. L'unica pausa era necessaria per prendere un caffè e darsi la carica per ricominciare.Era la mia vita e sulla vita non si prendono appunti.Il blog lo tenevo a casa mia, dal mio pc personale, in privacy totale. Mentre scivevi il blog hai ricevuto suggerimenti \ critiche o anche insulti da altri colleghi delo stess call center o di altri ? e sempre nello stesso periodo hai ricevuto minacce implicite o pressioni dai vertici della kirby ? Mentre scrivevo il blog non supponevo nemmeno lontanamente che qualcun altrooltre alla mia cerchia di amici lo avrebbe letto, e nessuno di loro sapeva per quale ditta lavorassi.Le pagine sono rimaste on line un mese esatto e in quel periodo di tempo nessuno che lavorasse per una qualunque delle concessionarie Kirby in Italia è mai intervenuto dando segno di essersi accorto di quello che scrivevo. Gli insulti li vedo ora, nei numerosi forum dove il libro viene consigliato con il passaparola.Ma immagino sia normale, dopottutto solleva il sipario su un sistema che funziona proprio perchè se ne sa molto poco. A molti questo non fa piacere di sicuro.Ho avuto io invece il piacere di essere contattata da alcune ex colleghe che si sono sentite rappresentate dal mio racconto.  sempre   nello stesso periodo hai ricevuto minacce implicite  o  pressioni dai vertici della  kirby ? Come sopra: no.  come hai  reagito  la  kirby  alla  pubblicazione  del libro? Non sono a conoscenza di nessuna reazione, forse perchè la Kirby s.p.a. non esiste.Kirby è un brand che riguarda un prodotto, ma non è il nome di nessuna ditta, nemmeno di quella americana che li produce tecnicamente. In Italia vendono il kirby un paio di centinaia di ditte, tutte s.r.l., tutte diverse e dislocate, nessuna delle quali si chiama Kirby. Per mio conto, non ho mai scritto nel libro, nè dichiarato altrove, il nome della ditta per cui io ho lavorato, per cui la storia del libro può parlare di una qualunque di queste filiali. Se qualcuna ritenesse che il mio libro descriva il proprio modus operandi così fedelmente da riconoscercisi, immagino che mi contatterà o contatterà la casa editrice.   Nel caso  ti portassero in tribunale, puoi provare la veridicità di quello che hai scritto  nel libro  ?  Se uno viene denunciato per diffamazione, l'onere di provare che quello che ha scritto è diffamante spetta a chi si sente leso.  In realtà io sin da bambina volevo fare la centralinista, quando le altre giocavano con le barbie io costruivo telefoni in cartone e simulavo telefonate commerciali. Una  curiosita Ma come mai con studi teologici hai fatto la telefonista ?   La parentesi in teologia è stato uno sbandamento temporaneo rispetto alla mia vera vocazione. Ancora oggi mando curriculum alla Telecom e alla Tiscali ogni due per tre.  


 con questo  è tutto  buona lettura 





3.9.06

Senza titolo 1425

come  promesso eccovi alcune dele  discussioni suscitarte  dal mio intervento riportato  in un post  precedentre  e che diceva  :  esiste l'esitenza  ? >>















Da: Ardea Cinerea - vedi profilo
Data: Ven 1 Set 2006 14:30


<giuseppe_sc...@hotmail.com> a écrit dans le message de news:
1157103705.431128.320...@h48g2000cwc.googlegroups.com...

rispostra  sentire  la vostra   .  in attesa  vi saluto
  viva òla  vida muerte  a la  muerte


A. C. Il senso della morte e l'amore della vita sono strettamente collegati.
Perciò chi contrappone la morte alla vita non ha capito una mazza... ma è
comune di questi tempi.


Quanto al quesito, mo' vedo se ritrovo un aneddoto che postai tempo fa...


Saluti


A. C.



























Da: marcofuics - vedi profilo
Data: Ven 1 Set 2006 15:15








Ardea Cinerea ha scritto:


> A. C. Il senso della morte e l'amore della vita sono strettamente collegati.
> Perciò chi contrappone la morte alla vita non ha capito una mazza...


Beh, non mi trovo completamente d'accordo.... in un certo senso la
morte e' solo un passaggio, ma comunque essa riflette la cessazione di
un determinato episodio, di una determinata concretezza di fatti e
sensazioni.
Ad esempio, secondo te il momento in cui si nasce qual e'?















Da: Ardea Cinerea - vedi profilo
Data: Ven 1 Set 2006 15:25


"marcofuics" <marcofu...@netscape.net> a écrit dans le message de news:
1157116553.136413.305...@m79g2000cwm.googlegroups.com...

Beh, non mi trovo completamente d'accordo.... in un certo senso la
morte e' solo un passaggio, ma comunque essa riflette la cessazione di
un determinato episodio, di una determinata concretezza di fatti e
sensazioni.


A. C. Quello che di solito non si capisce è che la morte non è un evento ma
una condizione. Noi possiamo morire in ogni momento perchè *siamo mortali*.
Il senso della morte è dunque parte della vita e ama davvero la vita solo
chi è pienamente cosciente della propria mortalità. O altrimenti la ama in
maniera irresponsabile e irrealistica.


Ad esempio, secondo te il momento in cui si nasce qual e'?


Quello in cui si nasce.... (che t'aspettavi?...)


A. C.


    a  chi interessa  continua qui

2.9.06

Senza titolo 1424

Finalmente  qualcuno che dice  no . Non più di qualche anno fa avrebbe ancora provocato qualche moto di indignazione. Poi ci fu il diluvio: alla pubblicità, tranne rari casi, le canzoni le hanno date tutti, i Rolling Stones, Madonna, perfino il vecchio scorbutico Bob Dylan che, spiazzando tutti, mise a disposizione della catena di lingerie Victoria's secret non solo la sua musica ma anche la sua screpolata e poco femminile faccia. In Italia lo stesso: Zucchero, Lucio Dalla, Baglioni, Giorgia, Ennio Morricone, e per ultimo Vasco Rossi, il quale però alla terza richiesta di una canzone per la campagna Fiat, ha detto no . La decisione di Vasco Rossi «Mai più le mie canzoni per gli spot» «Ho sbagliato. Non voglio vendere più i miei sogni che sono anche quelli dei miei fans»


   corriere dela sera  ( 
www.corriere.it )

1  settembre  2006

ROMA

Vasco Rossi dice basta all'utilizzo delle sue canzoni per gli spot pubblicitari.Stavolta infatti il Blasco ha deciso di non concedere 'Ti prendo e ti porto via' per il nuovo spot della Fiat perchè intende preservare il suo repertorio «dal rischio di un uso eccessivo negli intervalli pubblicitari». A renderlo noto è il suo entourage.


Pentito delle scelte fatte in merito finora e con tutta l'intenzione di non «vendere» quelli che lui definisce «i miei sogni che sono poi anche quelli dei miei fans» dichiara oggi: «Ho sbagliato. Ma, come sempre mi è accaduto nella vita, dovevo prima provare sulla mia pelle per capirlo. Quando un'azienda come la Fiat, qualche mese fa, si è rivolta a me per inserire 'Senza parole' nello spot di lancio della nuova Punto, gliel' ho concessa volentieri...beh, era la Fiat! Alla seconda richiesta, invece, (Rewind) ero già molto più dubbioso. Ora che mi si ripresenta l'occasione con 'Ti prendo e ti porto via' ho deciso di dire di no, non voglio più che una mia canzone venga legata a uno spot».
«È un fatto personale - specifica Vasco Rossi - non ho nulla contro la pubblicità nè giudico chi la fa. Ma per quel che riguarda me, adesso sento primaria la necessità di proteggere le mie canzoni da un'esposizione che ritengo esagerata in pubblicità. Errare è umano, perseverare sarebbe diabolico come recita un vecchio e saggio proverbio. E io ho scelto, per quanto sta nelle mie possibilità, di non vendere i miei sogni, che sono poi anche quelli dei miei fans».

 sempre   dal corriere ma stavolta  del  2 settembre  2006

l cantante dice addio alla promozione Fiat. L' azienda: scelta che rispettiamo. Da Ligabue a Zucchero, gli altri casi
«Basta con gli spot», Vasco ritira la sua canzone
Il cantautore: esposizione esagerata in pubblicità, non vendo più i miei sognitv & musica

ROMA - «Non voglio più che una mia canzone venga legata a uno spot», Vasco Rossi ha detto basta e ha rifiutato di dare la sua «Ti prendo e ti porto via» al nuovo filmato della Fiat a cui aveva già «prestato», un anno fa, «Senza parole» e poi, lo scorso aprile, «Rewind». «Ho sbagliato», spiega adesso il rocker. Ma il suo non è un pentimento tardivo: «Come sempre mi è accaduto nella vita, dovevo prima provare sulla mia pelle per capirlo». E lui, che già in passato aveva prestato la sua musica per altri spot, aggiunge: «È un fatto personale, non ho nulla contro la pubblicità né giudico chi la fa. Ma per quel che riguarda me, adesso, sento primaria la necessità di proteggere le mie canzoni da un' esposizione che ritengo esagerata in pubblicità. Errare è umano, perseverare sarebbe diabolico recita un vecchio e saggio proverbio... E io ho scelto, per quanto sta nelle mie possibilità, di non vendere i miei sogni, che sono poi anche quelli dei miei fan». Garbata la risposta che arriva dall' azienda di Torino: «Quella di Vasco Rossi è una scelta artistica che noi rispettiamo». E, infatti, è già pronto il nuovo spot, in onda da domani. La colonna sonora sarà «l' inno non ufficiale» della nazionale italiana ai mondiali di calcio, quel «po-po- ro-po-po-po» cantato in coro dai tifosi e rubato a «Seven Nation Army», la canzone dei White Stripes. «Abbiamo puntato sulla celebrazione dell' Italia e dei suoi successi, in Europa e nel mondo - sottolinea Giovanni Perosino, responsabile marketing communication della Fiat -. Ci sembrava che la musica dei White Stripes fosse coerente con quest' idea». Insomma, il matrimonio si è rotto, ma senza polemiche. Ed è sparito da radio e tv anche lo spot Omnitel legato a «Happy Hour» di Ligabue, tormentone dell' estate. Ma in questo caso, per la prima volta, il rocker aveva concesso soltanto un brano e per un periodo molto limitato (due mesi): un' operazione di marketing, fatta per raggiungere gli adolescenti, in concomitanza con il tour negli stadi del Liga. «Prestare» una canzone per una pubblicità è un rito al quale in pochi si sottraggono. Persino l' ombroso Bob Dylan ha dato (fra le polemiche) la sua voce e la sua immagine a un filmato che pubblicizzava lingerie. L' inafferrabile Mina nel 2001 ha scelto di farsi rivedere in tv, dopo 23 anni di assenza, nel film (breve) di una marca di telefonini. La voce di Madonna è servita per lanciare un profumo. Le canzoni di Zucchero, Giorgia, Enrico Ruggeri hanno accompagnato le immagini di omogenizzati, macchine, calze autoreggenti. Spesso è una scelta che ai giovani porta fortuna. Come al pianista Giovanni Allevi: la sua musica è stata preferita ai brani di Springsteen e Santana dal regista Spike Lee per «mostrare» la nuova Bmw. «Il progetto ha fatto il giro del mondo - racconta Allevi -. Dopo quello spot ci sono state sei ristampe dello spartito del mio album. A me è sembrato di aver vinto le Olimpiadi». Il cantante emiliano ha prestato la sua «Happy Hour» per lo spot a puntate della Vodafone con Laura Chiatti (in alto). Ma solo per due mesi

ora  su indymedia  forum  il pubblico si divide  sulla  sua  scelta   : 1) Ma fottiti Blasco....sei finito!!!! E' troppo tardi ormai, coglione!!  ; 2) anto di cappello invece dopo che mostri sacri della musica hanno venduto alla pubblicità tutto il vendibile lui dopo due canzoni dice basta   Io sono  un po' scettico   e allo stesso tempo fiducioso  .
Scettico = perchè  sta  andando di moda  e fa vendere di più  dopo  l'ultimo  cd  di caparezza  andarfe contro  il sitema e contro corrente  .
Fiducioso  = perchè  vasco mi sembra  coerente con gli editoriali scritti  su XL  (  mensile del gruppo  repubblica  )  e  con il suo andare  sempre contro corrente  e  sperimenbtare sempre  nuovii persorsi  . E quindi se V ha  fattto tale scelta   deve averlo fatto perchè  ha sentito il rigurgirto che  viene dai fans  club .Comunque  chi vivrà vedrà cioè sara il tempo   dire  se  sarà stato coerente  o meno   con questa scelta   che speriamo sia seguita  da altri  cantanti italiani  come il Liga  che hanno ceduto le loro canzoni alla  macchina  degli spot 


per saperne di più

http://www.vascorossi.net/
dove  fra le news potete trovare , più precisamente  qui   la versione integrale del comunicato stampa








1.9.06

Senza titolo 1423

Quando ci dimentichiamo di essere umani

Io schiavo in Puglia di Fabrizio Gatti





Il padrone ha la camicia bianca, i pantaloni neri e le scarpe impolverate. È pugliese, ma parla pochissimo italiano. Per farsi capire chiede aiuto al suo guardaspalle, un maghrebino che gli garantisce l'ordine e la sicurezza nei campi. "Senti un po' cosa vuole questo: se cerca lavoro, digli che oggi siamo a posto", lo avverte in dialetto e se ne va su un fuoristrada. Il maghrebino parla un ottimo italiano. Non ha gradi sulla maglietta sudata. Ma si sente subito che lui qui è il caporale: "Sei rumeno?". Un mezzo sorriso lo convince. "Ti posso prendere, ma domani", promette, "ce l'hai un'amica?". "Un'amica?". "Mi devi portare una tua amica. Per il padrone. Se gliela porti, lui ti fa lavorare subito. Basta una ragazza qualunque". Il caporale indica una ventenne e il suo compagno, indaffarati alla cremagliera di un grosso trattore per la raccolta meccanizzata dei pomodori: "Quei due sono rumeni come te. Lei col padrone c'è stata". "Ma io sono solo". "Allora niente lavoro". l'articolo continua QUI e poi  QUI e ancora Che dire, come sempre complimenti a Gatti, che oltre alla sua professionalità, non dimentica la dignità di queste persone.Italiani brava gente , invasi da orde di extracomunitari clandestini, malfattori, assassini che riempiono le pagine dei nostri Tg, che gli tolgono il lavoro, che gli stuprano le donne, che ci fanno parlare tanto per dare aria alla bocca, chissà quanti Italiani brava gente così ci sono nelle nostre beneamate città.Si chiama RIDUZIONE IN SCHIAVITU' no...non è più concessa..anche se vi fanno così schifo.

Senza titolo 1422

Dopo  aver letto questa  news  mi chiedo  se  il nostro paese  è unos tato laico  o  uno stato  creatico  per nopn dire  servo (  ziraccu    come  diciamo dala mie pareti  )  del Vaticano   cioè dele  gerarchiè ecclesiastiche  ? 
Ecco  a voi la news   traetene   voi le conclusioni 


'Associazione padri separati contro la sentenza: ''Neanche stessimo a Kabul''

Cassazione: il catechismo prevale sul diritto di vedere i figli


Annullata la condanna ad una madre, che non aveva rispettato la disposizione del tribunale che stabiliva che il marito vedesse la figlia nello stesso giorno della catechesi



Roma, 31 ago. (Adnkronos/Ign)


Le lezioni di catechismo prevalgono su  tutto,anche sul diritto dei genitori separati di vedere i loro figli. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione annullando la condanna inflitta ad una madre romana di 46 anni, che non aveva rispettato la disposizione del giudice civile che, in sede di separazione, aveva disposto che il padre vedesse la figlia minore nello stesso giorno in cui la parrocchia aveva fissato la lezione di catechismo. Per la Suprema Corte, le decisioni dei parroci in materia di catechismo sono insindacabili e dunque le disposizioni del giudice in materia di visita devono cedere il passo a quest'ultime.


Scrivono i supremi giudici della Sesta sezione penale, nella sentenza 27613, che ''le lezioni di catechismo sono collettive in quanto interessano i ragazzi di ambo i sessi di una determinata fascia d'età appartenenti ad una parrocchia e l'organizzazione di esse (giorno, orario) è stabilita dal clero preposto alla parrocchia in questione compatibilmente con gli impegni dei sacerdoti che le impartiscono ed agli impegni scolastici dei ragazzi che debbono seguirle''. Di diverso avviso erano stati i giudici del Tribunale di Roma (luglio 2004) e della Corte d'appello della capitale (dicembre 2005) che avevano condannato la mamma ad una multa di 800 euro (pena sospesa in appello) per elusione dei provvedimenti del giudice in sede di separazione.

Come si evince dalla sentenza la madre, pur facendo seguire le lezioni di catechismo alla figlia nello stesso giorno in cui il padre Vittorio avrebbe dovuto vederla, si accordava comunque con l'ex marito per ''recuperare il mancato incontro''. Ciò nonostante la donna era stata denunciata ugualmente dal consorte e condannata sia in primo che in secondo grado per il reato previsto dall'art. 388 del Codice Penale. Una condanna ritenuta da lei ingiusta. Di qui il ricorso alla Cassazione che è stato giudicato ''fondato''. In proposito, i supremi giudici, bacchettando i colleghi del giudizio di merito, sottolineano che il comportamento di quella madre ''non è sorretto dal dolo''.

Piazza Cavour, che ha annullato la sentenza di condanna perché il fatto non costituisce reato, ricorda ancora che ''in tema di mancata esecuzione di un provvedimento del giudice civile, concernente l'affidamento di un figlio minore, il motivo plausibile e giustificato che può costituire valida causa di esclusione della colpevolezza, anche se non deve configurarsi l'esimente dello stato di necessità, deve comunque essere stato determinato dalla volontà di esercitare il diritto-dovere di tutela dell'interesse del minore, in situazione che non abbia potuto essere devoluta al giudice per eventuale modifica del provvedimento''. Da qui l'accoglimento del ricorso della mamma che aveva preferito che la figlia prendesse parte alle lezioni di catechismo piuttosto di farla stare con il padre nello stesso giorno.
Sulla sentenza della Cassazione si alza la protesta dei padri separati. ''In uno Stato laico, tutto ciò che riguarda la religione di pochi (o di molti) dovrebbe essere secondario rispetto alle leggi nazionali che riguardano tutti, senza distinzione di religione - evidenzia Giorgio Ceccarelli, presidente dell'associazione. ''La Cassazione -insiste Ceccarelli- neanche stessimo a Kabul, decide che gli impegni religiosi sono prioritari rispetto a quelli civili tra padre e figlio come stabilito da sentenza di un Tribunale Italiano''.

Senza titolo 1421

ecco  cosa succede  a chi  fà  tutti i giorni vera  antimafia  o antimafia dal basso e non  come quella  della  classe di politicanti   .   Questi ragazzi\e   che  parafransando  la  banda del sogno interotto dei Modena city ramblers  (   vedee  post  precedenti per  il testo  )     combattono  tutti i  giorni  contro al mafia  .




 Comunicato stampa  del sito  www.ammazzatecitutti.org


 E' proprio così, purtroppo. Il forum, la quale struttura di base era stata ripristinata questa mattina ed al quale stavamo ora lavorando per il ripristino manuale dei contenuti, è stato preso nuovamente di mira da chi evidentemente non ha altro di meglio da fare che DISTRUGGERE in pieno stile mafioso il lavoro e l'impegno degli altri. E poi dicono che la mafia non esiste... CHE SCHIFO!!!!
Anche se questa volta sembra un "avviso" più che un attacco in quanto è stata sostituita solo la pagina di accesso e SEMBRA non ci siano danni rilevanti al database, non accettiamo più in alcun modo che venga non solo distrutto il lavoro di dieci mesi di antimafia, ma che addirittura ora venga mortificato il lavoro di tutte quelle persone che hanno e stanno sacrificando il proprio tempo per darci una mano!
Ora ci appelliamo a tutta l'opinione pubblica nazionale e soprattutto ai media, affinché prendano seriamente coscienza della situazione ed alzino la voce assieme a noi. DIMOSTRATECELO CON I FATTI CHE "NON SIAMO SOLI"!


30.8.06

Senza titolo 1420

Molti di voi  mi scrivono via  email che   ho perso quello smalto che aveva il blog  , in quanto non  parlo  più   di me  e  delle mie esperienze  e problemi  . Ora  in parte  è vero  , pero  alcune  sono  cose troppo personali  e  non ancora  "archiviate  " o ben  metabolizzate   da metterle  qui  sul blog sono ancora  alla  frase  di precordi e  quindi ho preferito  ( ancora  per il momento )  tenerle nell'archivio cartaceo  .
Ma  proprio ieri notte  dopo aver letto  l'ultimo numero di dylan dog   SPOLLER    il quale  nel finale si chiede   :  emntrando in loop   : <<    esiste  l'esistrenza  ?  >>  e  si da anche la risposta Si e No  .  >> SPOLLER   poichè la  risposta mi sembra  banale  , ho provato  a  scrivere  sul mio archivio cartaceo  a  fare  oo srtesso processo psicologico  , ma non riuscendevi o riuscendovi parzialmente  ho scritto  degli sms  a dei cdv  (  noin necessariamewnte iscritti a questo  blog  o internetttianisalvo  due  \  tre  )  .
Prima di riportare i  loro sms  di risposta  e la mia  risposta   voglio sentire  il vostro parere  in merito  .  in attessa  vi saluto 
.

29.8.06

Senza titolo 1419

E ADESSO AMMAZZATECI TUTTI

Un urlo nella sera, un urlo nella testa,
cinque colpi che tu senti in questa stanza;
hanno sporcato di sangue la tua festa
ma quando finirà questa mattanza…
L’hai sentito alla radio, ti han descritto la scena
Fujitivìndidassàtici ‘sta terra ai farabutti”
ma tu stavolta gridi a voce piena:
E adesso ammazzateci tutti!”
Piangono i giovani, ma non sono piegati,
loro son stanchi di chi ruba la speranza.
Monta lo sdegno, ormai si son stancati:
hanno capito di questa lotta l’importanza.
Non c’è silenzio a Locri sulla sabbia,
la voce corre come in tutti i lutti,
ma non è un pianto, è un grande urlo di rabbia:
E adesso, ammazzateci tutti!”
Vengono i giovani, a pulire il sangue,
vengono da Polistena, da Reggio,
col volto bello, pallido ed esangue,
hanno capito che la paura è il peggio.
Si abbracciano, conoscendosi per strada,
si abbracciano, fratelli in mezzo ai flutti,
sanno che solo il coraggio sarà rada:
E adesso, ammazzateci tutti!”.
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti
se
avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti
se
avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti
se
avete tanto piombo, ammazzateci tutti
!Brilla la pioggia della terra di Montalto
piange anche il cielo su quel luogo profanato,
scivola come pianto di madre, sull’asfalto,
innocente del sangue lì versato.
Per pochi maledetti siamo sputtanati
per
pochi infami siamo sporchi e brutti,
noi invece siamo in tanti, e siam rinati:
E adesso, ammazzateci tutti!”
Nessuno parli di odio, nessuno invochi morte,
Nessuno parli di sangue, nessuno invochi lutti
chi
tanto ha sofferto, non augura stessa sorte.
E se ci riuscite “Adesso, ammazzateci tutti!”
La guerra la vinciamo se rinunciamo ad odiare
la
guerra la vinciamo col lavoro uniti tutti.
‘Sta guerra la si vince con il coraggio di amare:
e voi mafiosi oggi avete perso: ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti
se
avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti
se
avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti
se
avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti
se
avete tanto piombo, ammazzateci tut

AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
MMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!  
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
 A M M A Z Z A T E C I … T U T T I !!!


 


 


 


 


Credits:


Testo: Giovanni Pecora


Musica: Pino Barillà - Alessandro Luvarà


Arrangiamenti e realizzazione: Alessandro Luvarà


Chitarre: Giancarlo Mazzù


Seconda voce e cori: Tania Borgese ed alcuni "ragazzi di Locri"


Registrazioni, mixaggi e mastering: Alessandro Luvarà presso SpainAudio Studio - Molochio (RC)


Canta: Pino Barillà


 


contatti: info@pinobarilla.it - info@polistena.net


tel. 0966  0966 935 206 (tel. e fax) - 0966 936 036


cell. 338 8057236 - 349 366 8216


fax 178 227 1483 (attivo h24)

Senza titolo 1418

RIVIERA DI ULISSE”



MEMORIAL GENNARO SPARAGNA



PRIMA EDIZIONE 2006




PREMIO INTERNAZIONALE



DI POESIA



RIVIERA DI ULISSE”



MEMORIAL GENNARO SPARAGNA



PRIMA EDIZIONE 2006









Il premio si articola in due sezioni






1-SEZIONE POESIA



Si partecipa inviando una poesia, inedita.






2-SEZIONE SILLOGE



Si partecipa inviando una raccolta di 40 poesie inedite.



Regolamento





  1. si può partecipare ad entrambe le sezioni




  2. è richiesta tassa di lettura di 5,00 euro a sezione. Suddetta quota può essere direttamente allegata agli elaborati, o tramite versamento su postepay (numero 4023600400730174 intestata a Sparagna Irene) in tal caso allegare fotocopia dell’avvenuto pagamento.




  3. i testi, completi dei dati anagrafici (solo su una copia), dell’indirizzo, del recapito telefonico e del curriculum dell’Autore, eventuale e-mail (più copia dell’opera in floppy disc per inserimento nel sito internet), dovranno essere inviati entro il 10 settembre 2006, in 10 copie al segretario del premio: Sparagna Irene – via Stazione snc - 04020 Tremensuoli (LT) recapito telefonico 393-6593511 indirizzo e mail irenezago@tiscali.it indirizzo web www.irenesparagna.it




  4. Il giudizio della Giuria è insindacabile;




  5. La cerimonia di premiazione avrà luogo in data da stabilirsi, entro dicembre 2006, nella Sala Consiliare Del Palazzo Municipale della Città di Minturno , (Lt), via Principe di Piemonte, n.9




  6. Ai vincitori del premio di poesia andranno 1000,00 (mille) euro, equamente ripartiti, tra le due sezioni, il testo della motivazione, pergamena di merito.




  7. Ai secondi e terzi classificati di entrambe le sezioni andranno opere artistiche, il testo della motivazione, pergamena di merito.




  8. I vincitori, ai quali sarà tempestivamente comunicata la data di premiazione, dovranno assicurare, con telegramma o con lettera prioritaria, la Loro presenza alla cerimonia conclusiva. L’inosservanza di questa norma comporterà, per i concorrenti, la perdita del diritto alla riscossione dei premi.








Giuria del Premio






Presidente : Renato Filippelli



Segretario: Irene Sparagna



Componenti: Giuseppe Bianco; Marcello Cali-man; Sandra Cervone; Giuseppe Limone; Mario Rizzi; Elodia Rossi; Ines Scarparolo; Luciano Somma; Raimondo Venturiello









Il premio si articola in due sezioni






1-SEZIONE POESIA



Si partecipa inviando una poesia, inedita.






2-SEZIONE SILLOGE



Si partecipa inviando una raccolta di 40 poesie inedite.



Regolamento





  1. si può partecipare ad entrambe le sezioni




  2. è richiesta tassa di lettura di 5,00 euro a sezione. Suddetta quota può essere direttamente allegata agli elaborati, o tramite versamento su postepay (numero 4023600400730174 intestata a Sparagna Irene) in tal caso allegare fotocopia dell’avvenuto pagamento.




  3. i testi, completi dei dati anagrafici (solo su una copia), dell’indirizzo, del recapito telefonico e del curriculum dell’Autore, eventuale e-mail (più copia dell’opera in floppy disc per inserimento nel sito internet), dovranno essere inviati entro il 10 settembre 2006, in 10 copie al segretario del premio: Sparagna Irene – via Stazione snc - 04020 Tremensuoli (LT) recapito telefonico 393-6593511 indirizzo e mail irenezago@tiscali.it indirizzo web www.irenesparagna.it




  4. Il giudizio della Giuria è insindacabile;




  5. La cerimonia di premiazione avrà luogo in data da stabilirsi, entro dicembre 2006, nella Sala Consiliare Del Palazzo Municipale della Città di Minturno , (Lt), via Principe di Piemonte, n.9




  6. Ai vincitori del premio di poesia andranno 1000,00 (mille) euro, equamente ripartiti, tra le due sezioni, il testo della motivazione, pergamena di merito.




  7. Ai secondi e terzi classificati di entrambe le sezioni andranno opere artistiche, il testo della motivazione, pergamena di merito.




  8. I vincitori, ai quali sarà tempestivamente comunicata la data di premiazione, dovranno assicurare, con telegramma o con lettera prioritaria, la Loro presenza alla cerimonia conclusiva. L’inosservanza di questa norma comporterà, per i concorrenti, la perdita del diritto alla riscossione dei premi.








Giuria del Premio






Presidente : Renato Filippelli



Segretario: Irene Sparagna



Componenti: Giuseppe Bianco; Marcello Cali-man; Sandra Cervone; Giuseppe Limone; Mario Rizzi; Elodia Rossi; Ines Scarparolo; Luciano Somma; Raimondo Venturiello

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