La Barbagia ( ma anche nel resto della Sardegna perchè le desamistade --- quello che in italia è traducibile con i termini : inaamicizie,faide--- avvenivano smentendo il luogo comune o stereotipo avvenivano anche fuori dalla barbagia ne è un esempio il romanzo il muto di Gallura di Enrico costa ( trovate una foto della copertina a sinistra in basso ) che è la storia di uno dei piu' feroci e disperati vendicatori della lunga faida che insanguino' Aggius a meta del secolo scorso, facendo oltre settanta vittime ) di una volta, una forte presenza della natura, non rovinata da speculazione edilizie , una grande ma tormentata storia d’amore e un capitolo particolare della storia dell’Italia il brigantaggio che dall'unità d'italia fino agli inizi del secolo scorso ( e in alcune zone fra cui la Sardegna e la Sicilia fino a gli anni '30-50 ) . Sono gli ingredienti de «L’ultima frontiera», la fiction in due puntate ( almeno per il momento secondo alcune indiscrezioni raccolte fra le comparse tempiesi ovvero miei concittadini ) con Fabrizio Gifuni e Nicole Grimaudo in onda su Raiuno in prima serata il 10 e l’11 settembre. Un film che Agostino Saccà, direttore di Rai Fiction, definisce soprattutto un affresco per «ricordare tutto quello che è successo dopo l’Unità d’Italia e quella che è stata una guerra di resistenza vera alla conquista regia ». Il nuovo secolo è appena nato, l’Italia è un paese giovane ancora in cerca di se stesso, la Sardegna , come d'altronde il sud del nuovo stato unitario , è una sorta di far west e nei monti intorno a Nuoro spadroneggiano i latitanti braccati da esercito e carabinieri. È in questo scenario che si muove la storia diretta da Franco Bernini e coprodotta da Rai Fiction e A.E media corporation, con la sceneggiatura di Marcello Fois e dello stesso Bernini, che vede Fabrizio Gifuni nei panni del giovane tenente piemontese Gabriele De Marchi, impenitente donnaiolo, che dopo aver sedotto la donna di un ministro, viene punito e mandato in Sardegna tra le truppe impegnate nella lotta al brigantaggio. Abituato alla città, tra caserme e salotti, il giovane tenente farà molta fatica ad accettare quel nuovo mondo anche se poi, alla fine, finirà per amarlo e addirittura cercare di capire le ragioni del «nemico». Questo perchè, grazie anche a un gioco pericoloso in cui ognuno vuole utilizzare l’altro, si innamora perdutamente di Francesca Satta Pintore (Nicole Grimaudo), sorella minore di Elias (Guido Caprino), il fuorilegge numero uno, dotato di un grandissimo ascendente sugli altri banditi e sulla popolazione barbaricina.
IL film, che si apre con un drammatico flashback, è movimentato fin dalle prime scene, quando Gabriele, appena sbarcato sull’isola si trova subito coinvolto lungo la strada in una sparatoria tra briganti e carabinieri. «Sicuramente un’esperienza diversa dalla solite» ha detto Gifuni presentando ieri a Roma la fiction. L’attore ha comunque manifestato perplessità per la programmazione (il film sfiderà domenica «Fattore C» di Bonolis ). «È una storia che racconta i personaggi soprattutto dal punto di vista del rapporto con la natura. Sono entusiasta che si parli della Sardegna e della peculiarità del luogo». Se ci si aspetta un lieto fine, Gifuni avverte: «La cosa più bella del film è che sfugge alle logiche del lieto fine, il finale è una cosa un po’ più complessa che lascia aperte più possibilità di interpretazione». Per l’attrice siciliana Nicole Grimaudo, Francesca è «un personaggio perfetto, isolana, attaccata alle tradizioni e alla famiglia proprio come me». Intenso anche il personaggio di Stefania Orsola Garello, che interpreta Mariantonia Satta Pintore, leader femminile della famiglia che, accecata dalla vendetta, aiuta in tutti i modi il fratello latitante. Girata tra Nuoro, Tempio Pausania, le fonti di Su Gologone, Oliena, la grotta Sa Oche, Monte Maccione e Cala Gonone, «L’ultima frontiera» si avvale di un ampio background culturale: dalla narrativa di Grazia Deledda alla biografia di Giuseppa Lunesu, una donna che fece innamorare di sé un ufficiale dei carabinieri (come accade nel film), dalle memorie di Giovanni Tolu, brigante di quell’epoca, sino a «Caccia Grossa» di Giulio Bechi. Costumi, carrozze, armi tradizionali dell’epoca, oltre 700 animali tra cui il muflone di Sardegna e cavalli di razza sarda per una fiction che «fa crescere il paese e aiuta a recuperare il rimosso», come ha sottolineato Saccà, «perchè la Sardegna era una nazione che ha subìto una violenza, è stata ridotta in miseria dalla legge del 1821 sulle Chiudende». Tra gli attori sardi, spiccano Giovanni Carroni, Fausto Siddi, Giampaolo Loddo e Isella Orchis.
Speriamo ora che dopo questo film ( che come al solito oltre i temoi già trattati in una terra che ne potrebbe offrirne volendo altri ) non rafforzi " nei continentali " l'idea e luogo comune che noi sardi siamo tutti banditi e sequestratori perchè ormai quel fenomeno sta quasi scomparendo o modificandosi . Continua dopo il film
Per aproffondire
in sardegna
http://web.tiscali.it/Banditismo/
http://www.tesionline.it/default/tesi.asp?idt=9003
Nel sud d'italia
http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/b/b023.htm
http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/b/b128.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Brigantaggio
http://www.alleanzacattolica.org/idis_dpf/voci/b_brigantaggio.htm