1.4.12

“Qui in Sardegna anche il suicidio è un lusso




Arrivi a Portovesme per l’incontro di ascolto de il Fatto Quotidiano nel Sulcis e lo capisci fin dal primo intervento che aria tira, quando Giuliano Marongiu ci dice: “Voi oggi, giustamente, titolate sull’operaio che si è dato fuoco per i debiti. Se qui non è ancora accaduto è perché qui la gente non ha più nemmeno i soldi per i cerini”. Benvenuti nel Sulcis Iglesiente, benvenuti nella provincia più povera d’Italia. Benvenuti Sulcis in fundo, come abbiamo scritto sul nostro giornale due anni fa. Qui, dove un tempo c’erano le miniere, è arrivata l’industrializzazione all’italiana, quella parastatale che ti dava lo stipendio e un po’ ti avvelenava. Ma che fino a dieci anni fa garantiva lavoro. Poi le aziende sono passate prima nelle mani di privati predoni, poi in quelle delle grandi multinazionali mordi e fuggi. Qui c’è l’Alcoa, con la proprietà americana in fuga per i costi dell’energia. Qui c’è l’Eurallumina con i russi. Silvio Berlusconi disse: “Le multinazionali sono in crisi? Che problema c’è? Chiamo io l’amico Putin!”. Non si sono più visti né sentiti, né lui, né Vlad. E due anni fa era stato deciso che quelle aziende avrebbero chiuso. Se l’Alcoa è ancora aperta (con la bozza di un contratto ponte che le regala ancora mesi di vita) è perché gli operai sono andati a battere i loro caschetti bianchi davanti a tutti i Palazzi del potere.

La delegazione del Fatto è composta dal direttore Antonio Padellaro, da Giorgio Meletti, da chi scrive, dal nostro “ambasciatore” in terra sarda, Elias Vacca, e dall’organizzatore della serata, Alberto Cacciarru. Ma siamo venuti soprattutto per ascoltare. E Giuliano spiega molto bene: “Parlano di alternative all’industria. Dal 1993 quando hanno chiuso le miniere qui di alternative non ne abbiamo vista nemmeno una. Ci parlano di turismo, ma qui i territori sono stati devastati”. Parla Rino Barca, segretario della Cisl, rivolgendosi agli operai: “Battere i caschetti è anche un simbolo: spiega a tutti che qui la gente vuole solo una cosa. Poter lavorare”. Parla Franco Meloni, dirigente d’impresa: “Dobbiamo combattere il tentativo di dare della Sardegna l’idea di una terra piagnona. Qui c’è gente che dopo essere stata licenziata ha speso i risparmi di una vita per provare a costruire un’alternativa da sola. E che adesso si ritrova nel deserto”. Poi scuote la testa: “Il problema è che la politica non parla più di una politica industriale”. Ecco sul palco Gigi Sidri, l’operaio dell’Alcoa che ha fatto lo sciopero della fame per cinque giorni: “Cosa vuol dire datevi al turismo e alla pesca in una regione ad alto rischio ambientale? Gli italiani devono sapere che nessuno ci ha regalato nulla, se è vero che lo sconto dell’energia che è stato fatto alle nostre aziende lo pagano ancora nelle loro bollette!”. Antonello Pirotto, dell’Eurallumina: “Sono orgoglioso che l’Alcoa abbia ottenuto un risultato così importante, dobbiamo essere uniti”. Brigida Aru, ex assessora ai servizi sociali, medico pediatra: “Vogliamo cancellare la parola rassegnazione dal nostro vocabolario”. Brigida racconta che la crisi sociale e quella sanitaria marciano in parallelo, con gli ospedali che chiudono. E aggiunge una frase che dovrebbe diventare un’epigrafe: “Monti dice che vuole salvare l’Italia. Ma gli italiani chi li salva? Gli italiani siamo noi, questo Paese non può diventare una scatola vuota”. Roberto Puddu, segretario della Cgil: “Qui si taglia tutto. La sanità, ma anche i tribunali, i giudici di pace. Lo Stato si ritira, seguendo il percorso di fuga dei politici. Ve lo ricordate Cappellacci? Venne qui a dire agli operai: io mi incatenerò con voi. Lo abbiamo rivisto solo due anni e mezzo dopo”.

Alessandro Scanu parla in rappresentanza del popolo delle partite Iva: “La nostra lotta si collega a quella dei lavoratori, perché siamo stati stritolati dallo stesso congegno. Ieri eravamo davanti a una fabbrica a contrastare l’ufficiale giudiziario che doveva praticare un sequestro. Ma quello che non dimentico è un signore che mi ha telefonato perché non aveva un euro per comprare alla sua famiglia un pezzo di pane. Qui – conclude Alessandro – la prima forma di attività politica è la colletta alimentare”. Claudia Mariani, titolare di una piccola azienda di noleggio, mentre suo marito è un operaio dell’Alcoa: “Due anni fa avevo dovuto far finta di darmi fuoco per avere pagata una fattura da 2. 700 euro. Ho ottenuto in 45 minuti quello che chiedevo da mesi. Ma ora non accadrebbe più, perché la prossima volta non farò più finta”. Marco, delle tute verdi Eurallumina, l’ultimo intervenuto, dice una grande verità: “Sapete, se avessimo chiuso tre anni fa, oggi non saremmo nemmeno qui a parlare”. Già. Perché la parola “rassegnazione” nel Sulcis è cancellata dal vocabolario. Mentre la parola “speranza” è avvitata nella storia antica di una provincia minerale.

Il Fatto Quotidiano, 1 aprile 201
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Olbia Radio Maria usata come tortura, due sorelle condannate per molestie









Radio Maria usata come tortura, due sorelle condannate per molestie
Radio Maria, l'emittente radiofonica, è stata adoperata come strumento di persecuzione da due sorelle di Olbia. 


da http://attualissimo.it/ di Francesco Ciniglio 1 aprile 2012 17:35 

Due sorelle di Olbia sono state condannate per aver fatto ascoltare Radio Maria per vendetta al proprio fratello. La notizia è veramente particolare: Radio Maria è spesso finita all'attenzione della cronaca, accumulando record di ogni sorta e scatenando polemiche, ma mai si era pensato al fatto che la radio potesse essere adoperata come vero e proprio strumento di persecuzione 
Questa particolare forma di stalking ha avuto luogo in Sardegna ed ha visto protagoniste due sorelle, che per anni hanno continuato ad infastidire il fratello. Le due donne avevano litigato con l’uomo per motivi economici ed hanno pensato di punirlo, costringendolo ad ascoltare l’intera programmazione di Radio Maria, “sparandola” a tutto volume, dinanzi al ristorante che l’uomo gestiva con la moglie.
“Il giudice del tribunale di Olbia ha condannato a 8 mesi di reclusione per stalking, Francesca e Caterina Servini.” A portare alla condanna delle due sorelle è stato, probabilmente, l’esaurimento nervoso della moglie del fratello, costretta a trasferirsi a Sassari, per sfuggire alle molestie radiofoniche delle due stalker.
Le due sorelle sono state, tra l’altro, condannate al pagamento dei danni e al rimborso delle spese giudiziarie. Le due donne pagheranno la diffusione “non gradita” di rosari, celebrazioni eucaristiche e preghiere con la galera.
Un palinsesto radiofonico sicuramente non per tutti quello di Radio Maria, specialmente se da ascoltare ininterrottamente, 7 giorni su 7, 24 ore su 24. È lecito pensare che neanche il cattolico più fervente e fedele alla parola della Santa Vergine Maria avrebbe retto a 24 ore di trasmissione continuative, da ascoltare a volume altissimo, senza possibilità di tregua.
Come è facilmente intuibile dal nome della radio, infatti, l’emittente radiofonica è incentrata sulla figura della Madonna, con una fortissima attenzione verso realtà come Medjugorje e Lourdes.
Ora ci si chiede se la condanna per stalking da parte delle due sorelle, per l’ascolto forzato di Radio Maria, finirà con lo scatenare polemiche tra cattolici e laici, oltre che, l’ilarità del web sui maggiori social network, Facebook e Twitter su tutti.
Inoltre   c'è da dire che << il caso di Golfo Aranci, Olbia >> secondo http://www.fanpage.it/
Potrebbe rappresentare un importante precedente storico >> perchè a differenza dei casi di stalking precedent sempre secondo il sito  (  per l'articolo completo qui ) <<  lo strumento delle due stalker non era un classico telefono, bensì una stazione radio: Radio Maria, per la precisione. Come è possibile? Il fatto è che le due sorelle diffondevano ad ogni ora del giorno e della notte le messe e le preghiere della nota stazione radiofonica religiosa davanti al ristorante del fratello, obbligandolo a quello che, giorno dopo giorno, è diventato un vero e proprio supplizio, che ha costretto la moglie dell'uomo a cambiare casa. >> E così l'azione delle sorelle-stalker è stata denunciata. Molestie e aggressioni che hanno portato l’autorità giudiziaria alla condanna “esemplare” per le due sorelle, a cui era già stata notificato l'obbligo a non avvicinarsi alla residenza e al luogo di lavoro del parente. Risarcimento dei danni morali e fisici, pagamento delle spese giudiziarie sostenute dalle vittime, e soprattutto una condanna ad otto mesi dietro le sbarre, << dove le due donne avranno tutto il tempo per ascoltare Radio Maria. Si spera senza infastidire gli altri detenuti. >>

il mio primo aprile e facebook parte 2 [ retifica ]

il post  scritto  sulla mia   bacheca di fb e   poi ripreso nel precedente post      non è mio   ma  di un mio amico  . Infatti   è liberamente   tratto , io l'ho modificato   e  riadattato, da un su post   scritto  20 giorni prima  . Gli chiedo scusa    e  gli dedico  questa  poesia

Bob Dylan in concerto alla St. Lawrence University di New York nel novembre 1963


Sì, sono un ladro di pensieri / ma non un ladro d'anime, prego / ho costruito e ricostruito / su ciò che è in attesa / perché la sabbia sulle spiagge / scolpisce molti castelli / su quel che è stato aperto / prima della mia epoca / una parola, un motivetto, una storia, un verso / chiavi al vento per aprirmi la mente /e per garantire alle mie idee da armadio un'aria da cortile [...] »


tratta  da   11 Outlined Epitaphs (Undici epitaffi abbozzati)   un poema scritto nei primi anni sessanta da Bob Dylan   (  foto  sopra  al centro  )    tratta   come la poesia  dal sito di wikipedia  http://it.wikipedia.org/wiki/11_Outlined_Epitaphs"  risposta  che davo anche  sul mio precedente  blog   a cbhi mi accusava  d'essere il troll del copia  & incolla 

Facce della ShoahMemoria spesso strumentalizzata








  un articolo interessante  dalle pagine culturali dell unione  sarda del  31\3\2012


Oggi la Shoah è un tragico spartiacque nella storia dell'umanità, e la memoria del genocidio del popolo ebraico è considerata patrimonio culturale e storico dell'uomo. Il recente saggio Abusi di memoria. Negare, banalizzare e sacralizzare la Shoah di Valentina Pisanty, semiologa dell'Università di Bergamo, invita a riflettere su come proprio la memoria della Shoah non sia unica, né immutabile. Ma possa essere invece usata per scopi diversi e contrapposti e “abusata”. 
La memoria collettiva è sempre funzionale agli interessi, alle sensibilità e ai progetti di chi la gestisce, e i filtri culturali che selezionano gli episodi ritenuti memorabili dipendono dalle preoccupazioni e dai “pensieri dominanti” delle società cui fanno capo. Un esempio è la Giornata della memoria: una celebrazione importante, che però giunge «non a ridosso degli eventi, quando gli italiani avrebbero potuto attingere ai ricordi vivi di uno sterminio appena perpetrato per interrogarsi sulle proprie responsabilità dirette, ma a distanza di decenni, quando la comunità commemorante cominciava a sentirsi sufficientemente estranea agli eventi in questione da poterli chiudere in una teca da museo». Fare memoria della Shoah non è quindi disgiunto da un'analisi di come viene gestita la memoria stessa. 
Da questo assunto Valentina Pisanty muove con grande rigore e onestà intellettuale, fa pensare come il ricordo e la testimonianza possono diventare strumento menzognero nelle mani dei negazionisti, pseudostorici per i quali «la lobby ebraica tiene in scacco la comunità internazionale con il ricatto della Shoah». Oppure essere abusata dai banalizzatori che «adeguano la rappresentazione della Shoah a formati narrativi ipercollaudati per rendere la memoria più facilmente assimilabile e commercializzabile». O equiparano la Shoah alle altre tragedie del Novecento «secondo la logica per cui se tutti sono colpevoli allora nessuno lo è per davvero». Infine c'è chi fa della Shoah qualcosa di sacro, intoccabile, la cui memoria può essere usata e magari manipolata solo da chi ne ha più diritto di altri. 
Abusi diversi che però raggiungono un unico risultato: spogliano la Shoah dei suoi contenuti storici per trasformarla in oggetto di devozione, collante ideologico, categoria di pensiero, prodotto di marketing e, all'occorrenza, strumento contundente contro l'avversario. Col risultato che la memoria vera - storica e oggettiva - si perde sempre di più nel marasma delle opinioni e delle interpretazioni, si “dimentica”. 

Roberto Roveda

c'è musica e musica


Questo post credo che non piacerà a tutti, ma vabbè… de gustibus .pazienza  non sempre i compagni di viaggio  \ di strada  devono essere d'accordo  .
Fin dalla più tenera  età  sono stato educato   sia  in famiglia  ( anche  se    a   causa  del mio  pragmatismo  culturale   mi  scontro  con loro  )  dai nonni paterni e materni  sono stato educato  all'ascolto  tutti i generi musicali   e poi per  formazione  culturale prima con  : la  trasmissione radiofonica  rardiofonica    sul 2  canale   di radio  rai    planet  rock e   suoi  gemelli  .,   Big! Musica  ( trasmissione   rai  ) a cura di Emilio Levi, si discuteva delle hit in voga in quel periodo.ad esempio le canzoni di Tina Turner) e si mostravano talvolta i videoclip degli artisti. Nell'edizione del 90/91 la musica era a cura di Sammy Barbot e Riccardo Gnerucci al pianoforte. Dal vivo ogni giorno eseguivano brani famosi, seguiti sempre dal racconto di un aneddoto particolare di quella canzone o di quel cantante; prima di ogni cartone animato le sorelle Guidelli, recitavano la "scenetta" cantando accompagnate dal maestro Riccardo Gnerucci. Nell'edizione 92/93 la musica era curata da Sammy Barbot, che si esibiva dal vivo con la Big Band, composta tra gli altri da Federica Rotolo alle percussioni e cori e Marilina Natoli al basso elettrico.Poi  con  : Rock revolution  (programma sulla storia della musica anni sessanta - ottanta con recupero di materiale d'archivio) condotto da Mixo  che  andva in onda sull'ex emittente Video music   ed  infine con  (  qui la pagina di fb  ) la tramsione demol'acchiappatalenti Trasmissione quotidiana radiofonica ideata da MICHAEL PERGOLANI e condotta da MICHAEL PERGOLANI e RENATO MARENGO In onda su Radio 1 Rai (dal lun. al ven. ore 23,08)  e' un programma radio che cerca, trova e trasmette su radio (per la fattispecie su radio 1 rai) la musica di tutti quegli artisti che, pur dotati di talento e potenzialità', non riescono ad ottenere accesso ai media e al sistema produttivo/distributivo rappresentato dalle major discografiche.E  vari film musicali   fra  cui l'ultimo che  ho visto  è questo






Ecco che Nel mezzo del cammin di nostra vita ( cit letteraria )  ho  ed  ascolto  un sacco di buona musica (  dischi e  cassette , poi  cd  , e mp3    e  ora  youtube  )  di qualità vera, ma  anche mediocre e  moltissima merda spazzatura  ( ma  ascoltabile perchè bello il testo e  pessimo \ mediocre la base  musicale   o voiceversa    o beli entrambi )   causa  il mio non giudicare  aprioristicamente  o  a scatola chiusa  , ma   pur  tollerando   e  provando   ascoltare  per  poter  dire  si  è bella  no  è  brutta   ,  e  spazzatura . Certa  musica  non mi è mai piaciuta ,   de  gustibus  , ma la si tollera  passivamente  . Spesso   però  mi   fa venire  i nervi  per come si sprecano ( oviamente è  un mio parere  ) potenzialità o come si  rovinano  \ deturpano   le  canzoni  eccone un esempio   di una bella canzone   rovinata   da  tale rifacimento  o   come  mi a nonna  chiamava  il rock e  il jazz  ciocchi di stagnali  ( espressione    locale \  del mio paese    per  definire   la  musica moderna  )







soprammobile    sala  d'aspetto
 del mio  dentista 
"Va bene essere moderni ed essere aperti  a tutte  le musiche   . Ma c'è musica e musica . Infatti  anche le  due  nipoti  la  prima   in 3 grado ( nipote  di un cugino  in primo di mo padre ) la  seconda   in 2 ( figlia di mia  cugino  in  1  )  che  hanno 5 anni  la prima  6\7 anni la  seconda    battendo come  facevamo anche  noi da piccoli   il mestolo sugli stagnali ops pentole è in grado di fare un suono   del genere .
Certa musica   anziché rilassarti  ti innervosisce  e ti  fa inc.... specie  quando ad essere deformate ( un conto è una cover  più o meno bella  , spesso   più bella dell'originale oppure  discreta o  canzoni   dance  come questa canzone   degli  U2 tratta    da   Achtung Baby  del 1991 ( Da molti considerato il capolavoro assoluto della band irlandese al pari solo di The Joshua Tree . Achtung Baby è il primo dei dischi che porterà gli U2 ad un cambiamento radicale nel loro genere musicale )  .
Ed  è proprio un pomeriggio  passato nella  sala  d'attesa del mio dentista    a cercare di rilassarmi  come di solito faccio  quotidianamente    a casa e non per  scaricare lo stress   (  usando  il pensiero  e  la respirazione  )  in modo da vincere l'ansia  )  con  la musica  ultra moderna in sottofondo proveniente  da  radio dj o radio affini  , argomento  di cui avrei  dovuto parlare   nel post  d'oggi anziché perdermi  in mille  rivoli  .
Ma  andiamo con

il mio primo aprile e facebook

  Seguendo   questa canzone    della banda bardo'


 che  reinterpreta  benissimo ho visto un re  di enzo  janacci  che  trovate  qui il video  canzone  degli anni  60\70  ho deciso di fare uno scherzo   agli amici  e contatti  di  fb .
Ecco la mia burla
una decisione saggia ma sofferta...amici carissimi..è con il cuore in mano che vi parlo..i miei stati stimolano discussioni feroci...tippu a " uomini e donne"...come dice Cocciante " no, io non lo posso accettare"..ho parlato con il fondatore Zuckenberg e anche lui è d'accordo...avviamo le pratiche per la chiusura del profilo e della pagina ( redbepppeulisse ) non fiori ne ho già abbastanza ma opere di bene. e grazie a tutti\e che mi siete stati vicini nel bene e nel male

Poi  alcuni ha   capito infatti  il post  ha  avuto  ben  5  mi piace   e qualche commento che  ho rimosso  perché non volevo  farmi sgamare  (  rilevando   in privato a quelle persone  che   era un pesce  d'aprile di reggermi il gioco  e poi  stasera  o massimo domani avrei rilevato tutto  ) . ma   ha  ricevuto  anche   sgomento e tristezza  da  parte  degli amici  e  conoscenti   ed  qualche contatto   eccovene  alcune    tolti  per  'sto  ....  di legge  sulla privacy  che punisce  le fesserie  ma non gli abusi  ( esperienza  personale )  .



 queste  quelle pubbliche  .Poi   in privato  molti si sono disperati  e d allarmati ecco quella  più bella   proprio di una vera  amica    
*****<<  Io ti conosco poco ma da quello che scrivi ti reputo una persona molto intelligente e ricca culturalmente...Dai, non ti arrabbiare! Anche io alcune volte condivido quello che scrivi...altre no! Per esempio sull'argomento immagini cruente e blasfeme condivido la posizione di chi non le vorrebbe vedere ...ma questo è il mio pensiero! Giuseppe ( ti chiami come mio padre e mio marito)...non ci privare della tua bella amicizia. OK? Ti auguro una buona domenica :)" >>

  • 43 minuti fa
    Giuseppe Scano
    • guarda che era uno scherzo di primo aprile


  • 35 minuti fa
  • Giuse'...ci sono cascata come una pera cotta!!! Ahahah....il bello è che io stamattina ho detto : attenti agli scherzi!
  • 34 minuti fa



alla  fine   ho dovuto anticipare   quando m'ero preposto    cioè rilevare lo  scherzo  

 avevo intenzione di rilevarlo stasera , ma poi ho visto che la gente ( salvo quei pochi che hanno capito mettendo mi piace ) non me ne vado era un pesce d'aprile . chiedo scusa a chi ho fatto spaventare ma sempre allegri bisogna stare il nostro piangere fa amle al re al ricco e al cardinale diventan tristi se noi piangiam ...... trovate il resto del testo della canzone qui sotto . pesce fuor d'acqua..fare il pesce in barile..non sapere che pesi pigliare..prendere a pesci in faccia..non essere ne' carne ne' pesce..chi dorme non piglia pesci..il pesce grosso mangia quello piccolo..sano come un pesce..muto come un pesce,nuota come un pesce....a qualunque tipo di pesce apparteniate...(BUON 1 APRILE!)
 concludo  che  la  gente  dev'essere  allenata   all'ironia  e alla  satira  altrimenti  si finisce  per morire  seri e  non  ci sin diverte  mai  se  non nelle forme  standardizzate  del  Panem et circenses  <<   (...) letteralmente: "pane e giochi del circo", è una locuzione in lingua latina molto conosciuta e spesso citata. Era usata nella Roma antica.Contrariamente a quanto generalmente ritenuto, questa frase non è frutto della fantasia popolare ma è da attribuirsi ad un autore specifico. È stata scritta infatti dal poeta latino Giovenale:
(LA)
« ...duas tantum res anxius optat
panem et circenses[2] »
(IT)
« ...[il popolo] due sole cose ansiosamente desidera
pane e i giochi circensi »
Questo poeta fu un grande autore satirico: amava descrivere l'ambiente in cui viveva, in un'epoca nella quale chi governava si assicurava il consenso popolare con elargizioni economiche e con la concessione di svaghi a coloro che erano governati (in questo caso le corse dei carri tirati da cavalli che si svolgevano nei circhi come il Circo Massimo e il Circo di Massenzio).La pratica di distribuzioni di grano gratuite o a prezzi inferiori a quelli di mercato (frumentationes) era già iniziata ai tempi delle Repubblica ed era stata regolata dalle varie lex frumentaria. Anche in quel periodo le maggiori elargizioni di cibo furono fatte da magistrati che curarono molto anche i pubblici spettacoli. Marco Terenzio Varrone Lucullo nel 79 a.C. da semplice edile curò giochi molto sfarzosi e sei anni dopo fu il presentatore di una lex frumentaria molto generosa. (...)  >> (  fonte  wikipedia  )

 a presto bella  gente  e  divertitivi un po' 


per evitare chiamate indesiderate o messaggi molesti su whatsapp usate due schede una pubblica ed una privata

  questo post     di  Aranzulla     conferma    il consiglio      che  davo    in un post   (  cercatevelo  nell'archiviuo  dell'ann...