Lo so che dovrei aspettare , almeno la fine di questa saga di puntate , circa 8 se non mi sbaglio. Ma non ho resistito . Devo ammetterlo, nonostante sia tra quelli che hanno criticato le battute finali dell'attuale corso,e prevedevo ( ed ancora sono rimasto di tale idea , mi aspetto d'essere smentito o trovare conferma ) che Recchioni lo faccia diventare fisso come quello della collana il pianeta dei morti ovvero un D cacciatore di zombi insomma un qualcosa tipo marvell e quindi un Americanizzazione acritica , ed quindi banalizzandolo e snaturandolo facendoli perdere quella caratteristica , che ha mantenuto fin'ora , di spaziare tra vari tipi di horror senza fossilizzarsi su uno solo e commercializzarsi . Ma nonostante tutto mi attendevo un guizzo, un coniglio dal cappello, un genio dalla lampada. Ed invece, per adesso, continua solo il minestrone-reboot. E lo fa in maniera assolutamente amorfa, sonnolenta, con lo stesso passo sbilenco e strascicato dei non morti che ha sempre combattuto .

Infatti essi risorgono senza vita e senza emozioni brandelli di cose che appartengono alla passata realtà conosciuta, un patchwork goffamente assemblato, come farebbe un mad doctor o un finto nerd, senza mai riuscire ad inserire un anima in questa creatura grottesca. Emaciato, tragico, privo di luce, questo nuovo Dylan Dog per ora è davvero ben poca cosa . Ma da quel che ho letto ed sentito questa dovrebbe essere una miniserie nella serie e quindi un barlume di miglioramento spero ci sia . Ed e quindi , anche se è un po' scemato , sono proprio curioso di vedere come si evolve questa nuova continuity e questa nuova gestione e capire cosa ha tolto e cosa ha levato di Dylan Dog oppure come mi sembra di capire dalla lettura di questi due numeri abbia solo gettato via il bambino con l'acqua sporca . Per ora , poi si vedrà , mi sembrano storie ( visti i tempi che ci vogliono tra soggetto , la sceneggiatura e poi l'essere rappresentate con i disegni ) già scritte precedentemente e poi scartate o secondo le male lingue fondi di magazzino o riciclo John Doe il mensile a fumetti italiano edito dall'Eura Editoriale tra il 2002 e il 2012 scritto dallo stesso Recchioni . Ma trattandosi di una serie storica e complessa impossibile da modificare senza stravolgimenti e tabula rasa ed difficoltà ad ingranare ed entrare a pieno regime , come avvenne all'inizio per o stesso Dylan Dog ed come tutte le serie appena nate o a trovare un suo pubblico ed una sua strada gli do ( anche se la pazienza visto che sono ormai anni già da prima della gestione Recchioni che si parla di rinnovamento ) ancora , per 10 numeri prima del doloroso ADDIO .
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non hanno letto i romanzi di Elena Ferrante. La ragione? La scelta di Lenù che ha deciso di acconsentire a un rapporto sessuale con un uomo viscido e molto più vecchio che, per giunta, si era già approfittato di lei. Questa sconvolgente svolta nella storia, tuttavia, viene spiegata meglio direttamente dalla Ferrante nel libro Storia del nuovo cognome . [...]
Ed è proprio con queste parole che inizia la lettera dell’11enne indirizzata alla giovanissima ragazza che l’ha più volte presa di mira. 










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