2.11.20

come fare a capire l'arte moderna degli ultimi 40 anni ?

Vedendo alcune opere  d'arte moderne    alcune non comprensibili subito altre   dopo  in una società  sempre  più veloce   e  frenetica    .,  salvo alcuni resilienti  (  vedere  post  precedenti  e  i tag   :   le storie    , storie )    come queste  due  ,  la  prima  di  


Interruttore di schiena II

 la seconda   di Mario Pischedda



 ero   soprattutto dopo  la  lettura   di quando   scrive   sul suo  fb lo stesso Mario  mio compaesano  ed   il mio compagno  di strada  ritrovato (  ogni tanto capita  di perdersi    per  poi ritrovarsi lungo il cammino  ) 


L’arte contemporanea non ha senso e deve/dovrà averne sempre di meno perché viviamo in un’epoca senza senso o se preferite in un’epoca dove è difficile trovare un senso
Tu, Pierangelo Sanna, Aldo Ricci e altri 29
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oppure  come suggerisce  questa  canzone   


Poi  facendo   un processo di sintesi ed antitesi sono arrivato ad accettare il fatto a volte quando non è spiattellato come le opere ( bellissime ) di Banksy sono piene di senso e riesci ad inquadrarsi nel suo tempo il senso che noi diamo alle opere d'arte e alle cose in generali è una sovrastruttura che ci creiamo noi con : le nostre elucubrazioni , opinioni , voli pindarici , ecc . Anche se a volte basta : saper , vedere , osservare , ascoltare , insomma usare lo spirito critico e non fermarsi al significato apparente . . Infatti concordo con i commenti riportati nella discussione del post di Mario citato nelle righe precedenti
 
Laasciarsi guidare dall'intuizione, perché in questo modo può riconoscere cose che non sono accessibili all'intelletto e quindi ai sensi il film opera  senza autore

   


del  regista Henckel von Donnersmarck il quale  ha scritto la sceneggiatura basandosi su eventi realmente accaduti. Il personaggio principale di Kurt Barnert è basato sulla storia della vita del pittore tedesco Gerhard Richter, raccontata nel libro Ein Maler aus Deutschland. Gerhard Richter. Das Drama einer Familie del giornalista Jürgen Schreiber. Anche il personaggio del professor Antonius van Verten, richiama nella realtà l'artista Joseph Beuys.

Halloween, follia ai tempi del Covid: da Roma a Milano feste senza regole

 dopo un estate  incosciente   un  autunno  peggiore  .   Leggo   sconfortato  ed  allo stesso assueffatto  Da il  messaggero di  Lunedì 2 Novembre 2020  questo   articolo     di Marco Pasqua

Halloween, follia ai tempi del Covid: da Roma a Milano feste senza regole

Non sono serviti gli appelli al buon senso e, soprattutto, al rispetto delle regole, da parte degli addetti ai lavori dall'assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato fino ai rappresentanti di albergatori e locali da ballo. L'irresponsabile voglia di far festa, in un momento in cui gli assembramenti sono vietati perché ad alto rischio contagio, ha avuto la meglio, da Milano a Roma, con eventi organizzati negli hotel, in club sportivi o ville private, preannunciati anche pochi giorni prima sui social. In alcuni casi, le forze dell'ordine sono intervenute e hanno messo fine ai party semi-clandestini che, violavano alcune delle norme anti-contagio contenute nel Dpcm. Ma in altri, si è cenato, ballato e bevuto, rigorosamente senza neanche l'impiego delle mascherine.


Assembramenti in hotel

I casi più eclatanti sono stati registrati nella capitale. A Fiumicino, ad esempio, nell'Hotel Isola Sacra che sul suo sito sottolinea che «la salute dei suoi ospiti è di primaria importanza» - è stata organizzata una cena per Halloween, con il trucco della stanza prenotata: chiunque alloggi in albergo, infatti, può servirsi al suo ristorante. Peccato che i commensali non indossassero la mascherina quando come documentano i video pubblicati sui social hanno iniziato a ballare fino a tarda notte, senza che qualcuno ponesse fine agli assembramenti.

Video
Un altro hotel, invece, è stato visitato dai vigili urbani che hanno potuto riscontrare diverse irregolarità.

 

 


Al Mozart, dietro piazza del Popolo, infatti, le 80 persone presenti erano sedute a tavoli non distanziati tra loro (anche se tutte avevano a loro carico una stanza regolarmente prenotata e pagata). Oltre alle sanzioni previste, il titolare è stato diffidato e ha provveduto a riposizionare i tavoli e a far rispettare la distanza tra gli avventori. Poco dopo il Raccordo Anulare, nella zona della Nomentana, la polizia ha invece interrotto una party totalmente abusivo, all'interno del circolo Green Club. Nel locale era stato organizzato un evento in maschera con tanto di sala da ballo e privè con circa 60 persone, la maggior parte delle quali senza mascherina. Il locale, tra l'altro, non aveva neanche i permessi per l'attività di intrattenimento e spettacolo.
Nell'adiacente sala ristorante, inoltre, gli agenti hanno trovato una festa di compleanno con 15 persone. Per tutti sono scattate sanzioni dai 400 ai 1000 euro. Sul fronte delle feste negli appartamenti, invece, i carabinieri, sempre a Roma, allertati dai vicini di casa, hanno scovato, sulla via Cassia, 26 persone, appartenenti a nuclei familiari diversi, che avevano dato vita ad un party in maschera. E nell'area di sosta sull'autostrada Roma-Fiumicino, un gruppo di ragazzi ha dato vita ad un mini-raduno notturno.

Appelli inascoltati

«I party clandestini sono il modo migliore per far galoppare il virus aveva osservato l'altro giorno D'Amato sono uno schiaffo in faccia ai malati e operatori sanitari». Parole che, però, sembrano non aver impedito ad un altro gruppo di persone, a Milano, nel cuore di Chinatown, di festeggiare in casa. Venti i denunciati, tutti giovanissimi,alcuni dei quali stranieri: anche in questo caso, sono stati i vicini di casa a rivolgersi al 112. «Chi ha organizzato questi eventi pericolosi per la salute fa notare Antonio Flamini, presidente del Silb Roma, il sindacato dei locali da ballo sono persone senza scrupoli. L'abusivismo danneggia il nostro settore e, per questo, la nostra task force, a livello nazionale, segnala situazioni rischiose, come queste».


Caos a Bologna e Bari


Dieci persone sono state denunciate anche a Bologna dalla polizia, intervenuta con la polizia municipale dopo aver ricevuto diverse segnalazioni di un rave party nel parco di Villa Angeletti. Mentre a Bari diversi gruppi di ragazzi, alcuni apparentemente minorenni, nella tarda serata di ieri sono scesi in strada vestiti di nero e con i volti in parte coperti e, armati di mazze e uova, hanno «festeggiato» Halloween danneggiando e imbrattando autobus e auto in sosta.
Numerose le polemiche sui social, relative alle feste per la sera del 31. In un caso, Selvaggia Lucarelli, oltre a condividere il video-post di un noto Pr romano su una delle feste in hotel, aveva anche contattato gli organizzatori di un altro party, a Milano: «Eccovi servita la tristezza», aveva scritto. Il Codacons, intanto, ha chiesto «l'arresto dei responsabili dei party»: «Nei loro confronti devono scattare indagini penali per la fattispecie di epidemia colposa».

1.11.20

Da Forrest Gump a Harry Potter: le foto della blogger Andrea David blogger che "indaga" sui luoghi del cinema

 si può viaggiare   anche  cosi    come  fa  questa blogger  


 che  aggiunge   ad una  moda  diffusa  cioè  quella  di andare nei luoghi dei  film    cercandoli   da te   e  non  come   tour  o mete organizzate  .  Infatti     



Da Forrest Gump a Harry Potter: le foto della blogger che "indaga" sui luoghi del cinema Dalle montagne di ‘Thelma&Louise’ nello Utah negli Stati Uniti alle spiagge di ‘Game of Thrones’, dalle mura di Hogwarts ai grattacieli di ‘Mamma ho perso l’aereo’: la blogger Andrea David viaggia in giro per il mondo alla scoperta dei luoghi che hanno fatto la storia del cinema. Poi li racconta su Instagram con una tecnica speciale: sovrapponendo una foto prestampata con la scena chiave che è stata girata in ciascun luogo: il risultato finale è straniante e al tempo stesso evocativo. Oggi la blogger vanta quasi 800mila follower sui social media. A Repubblica dichiara: "Il mio è un lavoro investigativo. Confronto le foto dei film con Google Streetview o le mostro ai residenti e alle guide turistiche del posto". Poi aggiunge: "Finzione e fantasia arricchiscono la nostra realtà. I luoghi reali acquisiscono un fascino speciale attraverso la cultura pop, che desidero divulgare con le mie foto. Alcune persone sono ispirate a viaggiare, altre a rivedere i film, altre ancora si immergono nella nostalgia". E il "gioco" continua, anche se il lockdown richiede un po' di fantasia in più. 

  fonte  la repubblica 

per saperne  di più  su di lei  

Vivere senza supermercato. L’esperienza di Elena

 


Dal canale Youtube  di Bernardo Cumbo (…) Elena Tioli ex consumista perfetta, ex insoddisfatta cronica e schiava dell’aspetto esteriore. Ex dipendente a tempo indeterminato. Dal 2015 non entra in un supermercato. Negozi che vendono sfusoautoproduzioneaziende agricole e socialibotteghe e negozi di quartiere e altre piattaforme che mettono in contatto diretto produttori e consumatori.

Ha creato la mappa Italia senza supermercato (che puoi trovare sul sito  Vivere senza Supermercato ) in cui chiunque può segnalare piccoli produttori, aziende etiche, il mondo dello sfuso, del biologico, del solidale… lontano dalla grande distribuzione e vicino al Pianeta e alle persone.

avviso ai naviganti ed ai followers di queste pagine

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A volte le risposte alle tue domande avvengono non da te stesso ma dalle battute e dai pensieri altrui

 


cancro ai tempi del covid . “Operata a mie spese per guarire dal cancro ai tempi del Covid la storia di Marina Gazzini



da repubblica online la storia che è riuscita ad affrontare un simile problema senza farsi prendere dal panico e dalla paura con intelligenza e coraggio. Tale signora ha Un carattere forte e solare. Lei comunque ha potuto pagarsi l'operazione (anche se non è giusto dovrebbe essere lo stato aiutare il cittadino non solo il privato ), lei è stata fortunata perchè purtroppo c'è chi muore perchè non può pagare di tasca sua non è solo sulla coscienza di chi ci amministra, ma anche di chi evade le tasse e/o ruba impunemente soldi pubblici.



L'8 marzo non è solo la data del lockdown a Milano. È anche il giorno in cui Marina Gazzini riceve la diagnosi di tumore al seno. "Il secondo. L'altro l'avevo curato cinque anni prima. È un cancro nuovo, del tutto indipendente dal primo. Mi hanno spiegato che è un caso raro, non sono stata fortunata". Le sfortune, in quei giorni, Gazzini, 55 anni, di Milano, professoressa di storia medievale alla Statale,




sembra raccoglierle tutte. Le porte della sala operatoria le si sbarrano davanti a causa del Covid. E per chi vuole sapere cosa voglia dire curare una malattia grave in piena emergenza pandemia (sono mille le nuove diagnosi di cancro in Italia ogni giorno), lei è disposta a raccontare tutta la sua storia. Lo fa anche come testimonial dell'Airc, l'Associazione italiana per la ricerca del cancro, che da domani e per una settimana organizza i suoi tradizionali "Giorni della ricerca", con la maratona Rai e la possibilità di acquistare i Cioccolatini della ricerca, stavolta online tramite Amazon, per sostenere lo studio della malattia. Perché, come ha ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell'ospitare al Quirinale i membri dell'Airc: "C'è il Covid, ma le altre malattie non sono finite in lockdown. Troppi screening e troppe cure vengono rinviati a causa della pandemia".


Lei ne sa qualcosa. Come si è sentita quel giorno?

"Avevo una visita di controllo. Ormai erano passati cinque anni dal primo tumore del seno, ed è arrivata la sorpresa dall'altro. Il medico ha provato a scherzare: meno male che ne ha solo due".

Immagino non avesse voglia di ridere.

"Nell'ospedale pubblico che mi stava seguendo il Covid è entrato subito e in modo pesante. Le sale operatorie sono state immediatamente chiuse. Impossibile eseguire interventi. Idem per la chemio e tutto il resto. Mi hanno detto che se ne sarebbe riparlato a giugno. Ma conosco i tempi di attesa e ho pensato che non avrei potuto aspettare".

Come ha fatto?

"Sono andata in clinica. Ho pagato completamente di tasca mia, perché non ho un'assicurazione. Ero almeno tranquilla, visto che mi ha operato la dottoressa del primo tumore. A Pasqua ero già fuori".

Oggi com'è la situazione?
"Migliorata. Ho ripreso le cure e i controlli nell'ospedale pubblico, dove hanno compreso benissimo la mia scelta. L'attenzione per il coronavirus è estrema, le distanze sono rispettate in modo rigoroso, all'ingresso distribuiscono mascherine nuove, per evitare che qualcuno si presenti con quelle strausate. C'è il disagio di non poter essere accompagnati, soprattutto per i pazienti che vengono da lontano. Ma nel complesso ci si sente in un luogo sicuro. Certo, il clima è diverso".

In che senso?
"L'ospedale è vuoto. Ci sono solo i pazienti. E il personale è stremato. Si vede chiaramente".

Anche l'intervento l'ha affrontato da sola.

"È stato un momento di enorme tristezza. In fondo però non si è mai davvero soli. Si parla con gli altri, si formano legami di solidarietà".

Come ha fatto ad affrontare una tale serie di colpi avversi?

"Mi ha aiutato il lavoro. Non ho mai smesso, mi ha permesso di non pensare. Con la didattica a distanza nessuno si è accorto di niente. Solo alla fine ho raccontato tutto ai colleghi. Non perché avessi dei problemi a rendere pubbliche le mie vicende. Ma loro sono persone splendide e mi avrebbero chiesto di non lavorare. Io invece ne avevo bisogno".

Ma il coronavirus non le fa paura?
"No, per nulla. Non voglio essere fraintesa. Mi rendo perfettamente conto della sua gravità e seguo con attenzione ogni precauzione. Qui in Lombardia è stato uno tsunami, una tragedia. Il lockdown, chiusa in casa con mia madre e mia figlia, è stato pesante, come per tutti. Ma no, non riesco a provare paura. Vorrei anzi dare un messaggio di speranza a chi comincia oggi la sua storia contro il tumore. Il momento per ammalarsi non è certo ideale. Ma oggi non è come un tempo. Ci sono macchine e terapie che cinque anni fa, quando ho avuto la prima malattia, non erano nemmeno immaginabili. Ed è tutto merito della ricerca".

31.10.20

cambiano i costumi e si perdono ( non solo a causa del covid ) abitudini , ma il bar restano ancora specie nei piccoli borghi centri d'aggregazione culturale e politica

  Il mio pensiero espresso nel titolo   e     ed  nelle  varie storie    di baristi che lottano  contro le macchinette  nei  bar    ma  soprattutto   nel  post  : << che ne sarà delle vecchie abitudini fatte di cultura ed identità dopo il covid 19 ?   >> di qualche  tempo  fa  ,  trova  ulteriore  conferma   in  questo    post     dell'amico   \  compagno di strada   Emiliano   Morrone  


LA MAGIA DEL BAR (E DEGLI AMICI)

Il bar non è soltanto il caffè, il cornetto, l'aperitivo. Per me rappresenta un luogo di affinità elettive, di confronto e perfino di analisi sociale e ispirazione narrativa. Lo sapevano bene Rino Gaetano e il suo co-autore Bruno Franceschelli, che frequentavano il Barone, sulla Nomentana.
Quasi ogni mattina mi ritrovo al bar, a discutere del mondo e del tempo, non ho scritto meteo. Mascherati come prescritto, condividiamo 15, 20 minuti di passione civile e allegria con DV, che non è una sigla video, il Rabdomante "socialista", Mario "Immuni", l'imprenditore Every, Bat-24 Ore, il Prof Calibra, i Supertecnici delle telecomunicazioni, Il Mite e altri compari di ragionamento. Ognuno dice la sua, il che non accade spesso in parlamento. Ciascuno ascolta, non abbiamo bisogno di un presidente dell'assemblea né di appellarci a codici e regole di rispetto. Tra i presenti c'è perfetta armonia e parità, nello svolgimento del dibattito, serio e assieme scherzoso. L'altro giorno, al bar, ho ascoltato una storia commovente. Un signore molto anziano di San Giovanni in Fiore ha perduto la vita per difendere la proprietà del vicino da un principio di incendio. Ho pensato, allora, all'altruismo e al senso della terra dei nostri nonni, che mi riporta - "in qualche modo", direbbe
Pietro Silletta
- all'enciclica di Papa Francesco Laudato si', quella sull'ambiente come casa comune, come fonte di ricchezza collettiva. Queste "micro-storie" mi interessano da sempre, perché sono le testimonianze più significative dei princìpi e dei valori dell'essere umano, che non tramontano e vanno tramandati alle nuove generazioni. Buona serata a tutti.

Infatti anche se i tempi sono cambiati con nuove tecnologie ( cellulari , internet , ecc ) e le diverse attività collegate ed i baristi\e più strane




  ed la paura del covid sta facendo , anche se ancora in modo non radicale almeno neoi piccoli paesi dove le novità e le tendenze tardano a diventare di massa , cambiare abitudini

[....]
l New York Times, ripreso in Italia dal Post e da Dagospia, si è divertito, per così dire, a stilare la lista delle cose che abbiamo smesso di fare, e probabilmente non faremo mai più. Ci sono, ad esempio, la stretta di mano e mano sul cuore corredata da un lieve inchino. Sono sparite i baci sulle guance per salutarsi, sostituiti dal gomito-gomito o dal pugno-pugno, oppure, per i più formali, dalla alcune abitudini tipicamente latine, come gli stuzzichini intorno alle vivande e ci si alita sopra. sul bancone del bar per l’aperitivo, dove tutti mettevano le mani. Aboliti pranzi e cene a buffet, dove ci si accalca a intorno alle vivande e ci si alita sopra
[ .... ]   dall'editoriale del settimanale cartaceo \ telematico      WWW.OGGI.IT N°44 5/11/2020
il bar è sempre il bar Punto di aggregazione, di discussione, di socializzazione, il bar è sempre stato un luogo sensibile e di relazione tra le persone: Generatore di connessioni !!!!   anche di politica nei piccoli centri come racconta l'ex sindaco di Bortigiadas ( sassari ) ed ora presidente dell' Anci Sardegna . in questo suo libro   

  • Editore: Ethos
  • Collana: Arabeschi
  • Data di Pubblicazione: 2012
  • EAN: 9788895226279
  • ISBN: 8895226275
  • Pagine: 132
  • Formato: brossura

Trama del libro
Il libro è composto come un mosaico. Ogni tessera è un quadro a sé, ma è anche elemento indispensabile per la costruzione di una figura più complessa. Si usa l'ironia, la satira, il parossismo per descrivere tic, modi di essere, di fare e di vivere dentro la comunità politica del Partito Democratico e, a volerla vedere in modo più complessivo, all'interno dei gruppi politici e sociali organizzati. La prefazione (apocrifa) è affidata a un redivivo Massimo D'Alema che sferza l'autore con gelido sarcasmo sulla sostanziale inutilità della denuncia, della satira e finanche del trivio. Poi è un susseguirsi di scene e di personaggi: in "Fenomenologia democratica" si incontrano, all'interno di una sede, i personaggi che popolano la variegata zoologia democratica. Si conoscono così "l'uomo col cappello" e "l'uomo col cappotto", "il giovanevecchio" e "io in quanto donna", "l'uomo col maglione rosso" e il segretario di sezione. Ad ogni personaggio sarà dedicato un ritratto che andrà a comporre la complessità del mosaico

  di   di qualche  tempo fa  . 

Voi cosa ne  pensate    e  che  esperienze  avete  ?   aspetto o qui o sui social  i vostri   ricordi ed 
 esperienze  in merito 

Nel Regno Unito ( e chi sa nel resto del mondo ) oltre 12 milioni di zucche finiscono nella spazzatura dopo i festeggiamenti di Halloween perché molte persone non sanno che sono commestibili.

se proprio non pote fare a meno di festeggiare l'halloween Usa anzichè quello nostrano facciamolo in maniera equa e solidale ecco i consigli dell'articolo  di  https://www.lifegate.it/mangiate-le-zucche-di-halloween-lappello-inglese-contro-lo-spreco riportato sotto 

Cosa c’è di più spaventoso di streghe, fantasmi e demoni ad Halloween ? Secondo l’associazione ambientalista Hubbub a fare davvero paura sono le 18.000 tonnellate di zucche ancora commestibili che finiscono nel l’immondizia ogni anno in occasione di questa festa.



Un’indagine condotta da Hubbub e Knorr ha infatti scoperto che il 40% dei consumatori del Regno Unito acquisterà zucche da intagliare in occasione di Halloween, ma il 60% di loro non riutilizzerà le zucche dopo i festeggiamenti.


Si stima che, solo nel Regno Unito, oltre 8 milioni di zucche finiranno nella spazzatura dopo Halloween. Un vero e proprio spreco alimentare, poiché le zucche intagliate sono ancora commestibili e possono essere utilizzate per preparare gustose ricette come queste:


Anche i semi di zucca che finiscono normalmente nell’immondizia possono essere consumati. Basta lavarli e asciugarli e dopodiché possono essere tostati e sgranocchiati come spuntino, oppure aggiunti alle insalate e alle zuppe.
La polpa e i semi di zucca si possono utilizzare anche per realizzare prodotti di bellezza: dai semi di  zucca tritati si ricava un latte, commestibile, che può essere impiegato anche come struccante, mentre la polpa si può usare per preparare maschere per il viso.
Per combattere lo spreco di zucche durante Halloween, Hubbub ha lanciato nel 2014 la campagna Pumpkin Rescue che negli anni ha ottenuto sempre più successo. 
Alla campagna Pumpkin Rescue aderiscono ogni anno numerose organizzazioni, associazioni, aziende e singoli cittadini che si impegnano attraverso eventi e iniziative per diffondere un semplice messaggio: dopo Halloween, non buttate le vostre zucche, ma mangiatele o riutilizzatele.
Finora Pumpkin Rescue ha portato alla realizzazione di ben 239 eventi in tutto il mondo, a cui hanno partecipato 18.600 persone. Milioni di persone sono state raggiunte per merito della stampa e dei Social Network grazie all’hashtag #PumpkinRescue. Questo ha permesso di salvare 17.500 zucche dalla spazzatura.

Leggi anche:
i miei precedenti post  

LE ANIME BELLE ESISTONO E RESISTONO ... Lei si chiama Chiara Trevisan, ha 46 anni e di mestiere legge libri agli sconosciuti.

  da   Mauro Domenico Bufi    21 dicembre alle ore 11:05   il suo carretto carico di libri, frasi, parole, storie. In testa un buffo cappell...