da la nuova sardegna del 27\12\2022
La Biologa e divulgatrice scientifica,Mariasole Bianco nel 2013 ha fondato la onlus Worldrise Nella top ten Linkedin sull’ambiente, i suoi progetti partono da Golfo Aranci
Pulizia spiagge e città
borse di studio
e tesi sui delfini . 0È stato appena pubblicato il report
sulle attività del 2022 di Worldrise.
La onlus ha partecipato a 86 eventi
in tutta Italia e organizzato 18 campagne di pulizia tra spiagge e città;
ha lanciato la prima edizione di “Festivalmar”, evento dedicato al mare; i progetti educativi hanno coinvolto 720 bambini, sono stati realizzati
6 campus e distribuite 60 borse di
studio; la campagna “30x30 Italia”
conta 50 associazioni aderenti, 60
aziende italiane hanno sposato la
mission di Worldrise, 9 artisti si sono aggiunti al network “ecorider” tra
cui Marlene Kuntz, Venerus e Joan
Thiele. Tra le iniziative organizzate
nell’isola, a Golfo Aranci per “Il golfo
dei delfini” ne sono
stati adottati
quattro a distanza, avvistati 107 e il
progetto ha ispirato quattro tesi di
laurea. Per salvare il mondo la strada
giusta porta al nostro mare:
c’è urgente bisogno di salvaguardarlo e renderlo un posto migliore. Detto così in due parole può
sembrare utopistico, un discorso
astratto. Mariasole Bianco invece è
da tutta la vita che si dedica alla tutela dell’oro blu che compone in gran
parte il mondo, e il suo, di discorso,
è assolutamente pragmatico. Volto
noto della tv, dei social, presidente
di Worldrise, in pochi sanno che la
missione esistenziale della scienziata e divulgatrice milanese esiste
grazie alla Sardegna. A Golfo Aranci
Mariasole da piccola ha conosciuto l’universo marino e lì si è trasferita e porta avanti studi utili per tutta
la comunità scientifica che si occupa di conservazione degli oceani.
Chi è Linkedin l’ha inserita nella classifica delle dieci personalità più influenti nella comunicazione che riguarda l’ambiente, il
grande pubblico l’ha conosciuta
con la trasmissione Rai “Kilimangiaro”. Mariasole Bianco, 37 anni, ha alle spalle un lungo percorso di studi tra l’università di Genova e l’Australia, dove si è specializzata in gestione delle aree marine
protette, e da dieci anni è tornata
in Italia per occuparsi della salvaguardia del Mediterraneo alla guida dell’associazione Worldrise. È
la principale esperta italiana
quando si parla di salvaguardia,
tutela e conservazione dei mari e
della loro biodiversità. E tutto è
partito (ma in realtà è stato un
viaggio di andata e ritorno) dalla
Sardegna. «Mi sono innamorata
del mare quando ero una bambina proprio qui nell’isola, nei tre
mesi d’estate che passavo a piedi
nudi ad arrampicarmi sulle sue
rocce di granito e a nuotare nelle
sue acque dalle mille sfumature.
A quindici anni ho deciso che il
mare sarebbe diventato parte integrante della mia vita. Galeotte
furono le prime immersioni subacquee fatte tra Golfo Aranci e
Tavolara: gli occhi mi si riempivano di una luce che ancora brilla,
alimentata dalla gioia della scoperta di un mondo nuovo, popolato da centinaia di creature straordinarie».
Ma vennero a galla anche gli aspetti negativi, «bottiglie e bicchieri di plastica, reti abbandonate, praterie di posidonia distrutte e sempre meno pesci». L’impegno per il mare La sua creatura principale è la onlus attraverso la quale porta avanti istanze per migliorare le condizioni della vita sott’acqua. Punto di riferimento nazionale, tra gli ultimi interventi in ordine cronologico figura un progetto di riforestazione della posidonia messo in atto proprio nelle acque di Golfo Aranci, coinvolgendo le scuole. «Worldrise nel 2023 compie 10 anni. I risultati sin qui ottenuti sono veramente tanti. Solo in Sardegna, abbiamo svolto attività di educazione
ambientale con centinaia di bambini, messo a disposizione di studenti universitari e neolaureati
più di150 borse di studio per acquisire competenze pratiche nelle scienze marine e crescere professionalmente – elenca fiera Mariasole –, rigenerato 150 metri quadrati di prateria di posidonia oceanica, promosso l’avvistamento sostenibile dei delfini creando un codice di condotta e portando avanti parallelamente attività educative rientrando anche nella cornice
dell’eco-turismo». Sempre nel
mare della comunità golfarancina, questa estate è stato lanciato il
progetto “Seaty” sulla protezione
di un tratto litorale di quasi un chilometro e mezzo dove è possibile
nuotare tutto l'anno – dalla spiaggia dei Baracconi a Cala Moresca
– e con una serie di attività come
snorkeling, yoga al tramonto, pulizia dei fondali, laboratori.
Comunicazione Mariasole è
una delle persone più seguite sui
canali social in tema di ambiente
e ogni giorno tiene informata la
sua community con le ultime notizie d’attualità. In questi giorni si
parla tanto dell’accordo storico
tra Nazioni unite alla Cop15 riguardo la salvaguardia della biodiversità marina. Spesso ospite di
talk e chiamata in causa da siti e testate di settore. La divulgazione è
una cosa seria, secondo la scienziata «da affrontare con tanta passione e grande senso di responsabilità – lo dice mentre è sul treno
verso Camogli, dove ieri ha parlato di oceani –. L’ambiente marino
è uno dei luoghi ed ecosistemi meno conosciuti del nostro pianeta.
Non solo perché ad oggi abbiamo
esplorato solo il 20% dei suoi fondali e dobbiamo ancora descrivere milioni di specie marine ma anche perché le sue bellezze e le sue
fragilità sono sconosciute alla
maggior parte delle persone. È
per questo che ho sempre ritenuto che la comunicazione, intesa
come divulgazione ed educazione, giochi un ruolo fondamentale
per creare consapevolezza. Alla fine le persone proteggono ciò che
amano e amano ciò che conoscono».