23.8.24

Alessandra Verni La mamma di Pamela Mastro pietro scrive all’assassino della figlia: “Voglio incontrarti per chiederti la verità” perdono , dialogo , o voglia di giustizia ?


L'idea Leggo    nella  mia  rassegna  stampa   web  ,della  lettera di Alessandra Verni   la  madre di Pamela Mastro Pietro (  vedere  gli url  sopra  per  la  vicenda ) al carnefice della figlia . 
Ora   sia che si tratti  di   perdono  diretto o subcondizione  visto che   chiede  a Innocent  Oseghale  di  dire  tutta  la  verità  e  fare  i nomi  dei suoi complici  per  trovare  la   verità  completa    sulla  morte  della  figlia  è  il primmo passo   dopo     questa    dichiarazione di qualche mese fa    (  video  sotto ) 
 trovare  la   verità  completa    sulla  morte  della  figlia  è  il primmo passo   dopo     questa    dichiarazione di qualche mese fa   






 Io   sono per   l'ipotesi  del  perdono totale   . Questo  è  un perdono   subcondizone  che   a mio  avviso   non è un perdono  puro  perchè   ti chiede  qualcosa in cambio   . Ma è l'inizio  \     il  primo    passo   di quello  che  può  se  si  vuole  realmente  fare  pace   con se  stessi ed  andare avanti ,  il perdono   vero e proprio  .  Ma  serve  per  non   non farsi divorare dal dolore ma vivere il dolore in modo costruttivo e non angosciante .  Essa     sta  iniziando     quel  viaggio \  processo      che  

da 
Fine Di Una Storia E La Paura Di Rimanere Solo: Ecco Come Reagire. (mondouomo.it)

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 La Tempesta Dopo la Tempesta: Affrontare il Dolore.
Il dolore della perdita può manifestarsi in modi diversi. Alcuni si rifugiano nel lavoro, altri nella socializzazione compulsiva, mentre altri ancora si chiudono in se stessi, incapaci di trovare conforto. È come navigare in una tempesta senza bussola, dove ogni onda sembra travolgerci, e ogni scoglio rappresenta un nuovo ostacolo.Tuttavia, proprio come ogni tempesta, anche questa finirà. Non è una questione di “se”, ma di “quando”. E nel frattempo, è fondamentale ricordare che il dolore è un compagno temporaneo. Le emozioni che sembrano così opprimenti oggi si affievoliranno col tempo, e in quel processo si scoprirà una forza interiore che prima si ignorava di possedere.
L’Arte di Lasciare Andare: Un Atto di Coraggio.
Lasciare andare è una delle cose più difficili da fare, ma anche una delle più necessarie. È un atto di coraggio, una dichiarazione di fiducia in se stessi e nella vita. Come scrive Elizabeth Gilbert: “Non lasciamo mai davvero andare. Piuttosto, lasciamo andare di volta in volta.“ Non si tratta di dimenticare l’altro, ma di accettare che quella parte della propria vita è finita e che è tempo di andare avanti. La chiave sta nel non aggrapparsi ai ricordi come fossero catene. Bisogna permettere a se stessi di vivere il dolore, di attraversarlo, ma anche di lasciarlo fluire via, permettendo alla ferita di guarire naturalmente.

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Infatti come ha  dichiarato   lei stesa << ... Perdono è una parola difficile da pronunciare a ancor più difficile da praticare, soprattutto davanti a un crimine così atroce, disumano e demoniaco. Sento, però, che è arrivato il momento di affrontare questo
Ma  è  un ottimo esempio   di  giustizia  riparativa
Ora  a prescindere  dalle    interpretazioni     di   ciascuno di  noi   (  comresa  queesta del sottoscritto )  ha  scritto una  toccante  lettera     Io non  so   se n  sarei stato capace avendo subito  un  fatto  cosi  brutale  .


Roma, 23.08.2024
Oseghale,
è l'Amore di mia figlia e per mia figlia che oggi, giorno del suo 25° compleanno, mi spinge ad impugnare la penna e scriverti. Ti scrivo con il cuore Trafitto ma Pieno di Speranza!
La perdita di mia figlia, causata da te/ voi, ha lasciato una Ferita Enorme e Incolmabile nella mia vita. Le parole non possono descrivere il Dolore e l’ Angoscia che provo ripensando a quello che ha subito Pamela da parte vostra.
L’ultima tua lettera risale al 10 maggio 2023, giorno in cui Stefano è Volato in Cielo dalla nostra bambina. Hai sempre ribadito il tuo pentimento, chiedendo il nostro perdono…Perdono, parola difficile da pronunciare e ancor più difficile da praticare, soprattutto di fronte ad un Crimine così Atroce, Disumano e Demoniaco.
Sento, però, che è arrivato il momento di affrontare questo dolore in modo Costruttivo. Accetta questo regalo che, oggi, dal Cielo ci donano. È una Grande Occasione, un’opportunità per entrambi :
Per me un passo fondamentale nel mio percorso di Crescita e Guarigione nella ricerca di una Pace interiore
Per te un modo per redimerti e capire l’Enormità del Dolore che hai causato e lavorare per Cambiare, per fare qualcosa di Buono nonostante tutto.
Per questo motivo chiedo pubblicamente di incontrarti in carcere, luogo protetto .Voglio guardarti negli occhi e chiederti la Verità. Voglio provare a cercare di capire perché e come sei arrivato a compiere un atto così Terribile! Se fosse successo a tua figlia cosa avresti fatto???
Spero che da questo incontro possa emergere un barlume di Umanità e di Verità che possa portare ad una Profonda Riflessione. Sono consapevole che questo percorso è difficile e doloroso ma credo fermamente in questo incontro. Non cerco vendetta ma Verità, Giustizia e Pace. Non sarà facile né per me né per te ma non aver paura …il mio Fuoco interiore ora vuole Costruire, non distruggere.
Se è vero il tuo pentimento, approfitta della giustizia riparativa per richiedere un incontro con me. PUOI FARLO!!!
Anche tu sei genitore ed un giorno, quando i tuoi figli scopriranno la verità su di te, fai in modo che dal nostro incontro, possano almeno apprezzare una cosa di te: il tuo gesto di pentimento sincero davanti ad una madre a cui hai tolto in maniera Disumana la sua Amata bambina . Non rendere anche loro schiavi del dolore e della rabbia. Questa è una Grande Prova e Forza d’ Amore per i nostri figli e per noi stessi!
Rimango in attesa di una tua risposta.
Alessandra



Se Innocent Osseghale è , come ha sempre dichiarato è davvero   innocente e non ha niente da nascondere dovrebbbe accettare l'incontro magari oltre  il perdono della madre  di Pamela   può vivere  una  vita  senza  rimorsi   e  chissà  se   da  tasle dialogo emergeranno elementi  nuovi e  probanti      avere  una riapertura   della   sua  vicenda  goiudiziaria  . Attendiamo  sviluppi 

paraolimpiadi paris 2024 dal 28 agosto all'8 settembre

Domani  s'arono  ufficialmente   le paraolimpiadi  . Altre due settimane   di sport emozionante  e  storie  \ annedotti   particolari ed   avvincenti   ci aspettano  oltre che    si strumentalizzazioni politiche \ culturali   e polemiche  ( vedere    il post precedente 


Ntando Mahlangu, sprinter sudafricano con protesi gambali. Foto: Everett Collection

Infatti  Le Paralimpiadi sono piene di storie ispiratrici e straordinarie. Ecco alcune delle più celebri:



Queste   ed   altre  storie mostrano come lo sport possa essere un potente strumento di riscatto e rinascita.

I Giochi Paralimpici di Parigi 2024 inizieranno il 28 Agosto e termineranno l’8 Settembre a Parigi, nelle sedi dei Giochi Olimpici 2024, conclusi due settimane fa. In questi giorni, alcuni dei più importanti atleti paralimpici del mondo hanno dichiarato che non “parteciperanno” ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024, nell’ambito di una nuova campagna del Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) volta a sfidare i pregiudizi linguistici.
Nell’ambito della strategia sociale, i paralimpici, hanno postato una serie di grafiche su Instagram, la prima delle quali dichiara:
“Non parteciperò ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024”. Scorrendo la serie di immagini verso sinistra, i follower del social network hanno scoperto che l’atleta ha invece dichiarato: “Gareggerò”, ricordando che i paralimpici sono stati spesso elogiati per il solo fatto di partecipare allo sport, non per le loro abilità sportive o per la loro feroce voglia di vincere.



Ellie Cole, nuotatrice italina in Phoenix Rising, doc di Netflix. 




In esse    ci  saranno trecentocinquantamila ore di diretta, con un'audience stimata in oltre quattro miliardi di spettatori in tutto il mondo. Quelle di Parigi 2024 - al via il prossimo 28 agosto - saranno le prime Paralimpiadi con copertura televisiva totale. Seimila i giornalisti accreditati. Centocinquantamila gli euro pagati dalla Rai per aggiudicarsi la messa in onda. Non male per una rassegna sportiva considerata giovane (è l'edizione numero 17, mentre le Olimpiadi, dell'era moderna sono a quota 33). Le prime gare in diretta tv furono trasmesse negli Usa da Atlanta 1996. In Italia, con Torino 2006. «Rai 2 diventerà rete paralimpica per tutta la durata dei Giochi, permettendoci di entrare davvero nelle case degli italiani e mostrare che lo sport può farsi grimaldello per una rivoluzione culturale» esulta il presidente del Cip (Comitato italiano paralimpico) Luca Pancalli, «dove si guarda alle persone disabili per quello che hanno e che possono restituire alla società, non per ciò che hanno perso». Complice il ritorno in Europa, dopo anni tra Asia e Sudamerica, il fuso orario non sarà più un problema. paralimpiadi 2 Ellie Cole, nuotatrice italina in Phoenix Rising, doc di Netflix. Saranno 22 le discipline in gara a Parigi 2024, suddivise in 549 eventi paralimpici tra il 28 agosto e l'8 settembre. Le Paralimpiadi, figlie della guerra Agli albori c'erano un inglese - nato tedesco, in un luogo che oggi è polacco - e un italiano. Detta così può sembrare una barzelletta, invece le Paralimpiadi sono figlie della guerra. Che, quando non porta morte, porta disabilità. Il primo, Ludwig Guttmann, è un neurologo ebreo originario della Slesia. Non tollera che i soldati diventati paraplegici al fronte siano abbandonati a morire. Tra i due conflitti mondiali emigra in Gran Bretagna, avvia un centro di ricerca sulle lesioni al midollo spinale (nell'ospedale di Stoke Mandeville, vicino Londra) e capisce che ai suoi pazienti la riabilitazione non basta. Ci vogliono stimoli, divertimento, competizione per tornare a vivere. Nel 1948 - mentre Londra ospita la 14esima edizione delle Olimpiadi - Guttmann a Stoke Mandeville organizza i primi Giochi per persone con disabilità. Una sola disciplina: il tiro con l'arco. Sedici gli atleti in gara, tutti inglesi. E l'italiano? È Antonio Maglio, un medico dell'Inail che condivide la visione di Guttmann e invita i Giochi di Stoke Mandeville, nel frattempo estesi a delegazioni estere, a una trasferta romana. È il 1960, l'anno d'esordio dei Beatles e di John Fitzgerald Kennedy alla Casa Bianca. Nella capitale italiana si sono appena concluse le 17esime Olimpiadi. Lo stadio dell'Acqua Acetosa vede sfilare 400 atleti, tutti in sedia a rotelle, venuti da oltre 20 Paesi per sfidarsi in quelli che passeranno alla storia come i primi Giochi paralimpici (anche se per arrivare ufficialmente al nome Paralimpiadi - cioè le Olimpiadi in parallelo, quelle accanto - bisognerà aspettare il 1984). È un evento sportivo globale, in divenire. E in crescita costante. Play the Games Special Olympics Italia 2024: la presentazione Si è tenuta oggi a Roma, nella Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la conferenza stampa di presentazione dei Play the Games Special Olympics Italia 2024. Giunti alla sesta edizione, rappresentano un unico grande appuntamento con lo sport inclusivo e multidisciplinare. Strutturati in più appuntamenti e dislocati in diverse regioni, assumono a tutti gli effetti il valore dei Giochi Nazionali Estivi. 14 discipline sportive - tra cui nuoto, pallavolo, karate, tennis, bowling, equitazione - 23 giorni di gare e 7 grandi eventi: sono questi i numeri che contraddistinguono questa lunga rassegna che farà vivere giorni indimenticabili all’insegna dello sport e dell’amicizia. Tutti i ragazzi e le ragazze presenti alla conferenza stampa hanno indossato una T-Shirt con la scritta “La nostra Scuola è inclusiva”, sottolineando la necessità di favorire una cultura del rispetto alla quale educare soprattutto i giovani, promuovendo una conoscenza della persona che vada oltre la disabilità. Per il programma, clicca qui. Discipline e atleti attesi quest'anno Quest'anno a Parigi 2024 gli atleti attesi sono 4.400, da 184 Paesi; 549 eventi nelle 22 discipline estive in programma. C'è il sitting volley (cioè la pallavolo da seduti), il calcio a cinque per ciechi, il calcio a sette «un lato» (pensato per giocatori con paralisi cerebrali), il goalball o pallarete. Ci sono gli sport che portano l'aggettivo «paralimpico» dopo il nome: atletica, boccia, canoa, canottaggio, ciclismo (su strada e su pista), equitazione, judo, nuoto, pesistica, tennistavolo, tiro a segno, tiro con l'arco, triathlon, vela. E poi ancora quelli da praticare solo in sedia a rotelle: basket, rugby, scherma e tennis. Le tipologie di disabilità ammesse oggi includono deficit fisici, visivi e intellettivi. Ogni disciplina ha le sue regole, ma tutti gli atleti paralimpici vengono valutati da una commissione medico-sportiva che - tenendo conto di patologie, «abilità residue» e specialità sportive - li smista in «classi» funzionali. Nelle gare individuali la classe di appartenenza stabilisce a quali eventi si può partecipare e chi sono gli avversari. In caso di giochi di squadra, invece, la somma dei punti associati alla classe di ogni giocatore in campo per un team non deve superare una certa soglia. Così si cerca di garantire equità e competizione. Campioni sempre più carismatici - come Bebe Vio, Simone Barlaam, Martina Caironi - hanno alzato gli standard competitivi e la popolarità: in Italia, dal 2000 il numero di persone con handicap che praticano sport o attività fisica è aumentato del 20 per cento (arrivando a circa 50mila su un milione di disabili tra i sei e i 40 anni) e coinvolge tremila associazioni e società sportive riconosciute dal Cip. paralimpiadi 3 Tatyana McFadden, Usa, velocista e maratoneta. Saranno 4.400 gli ateleti paralimpici a Parigi. Prossimo appuntamento: le Paralimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. «Qui non cerchiamo di creare campioni, ma cittadini» Style magazine logo Novità, curiosità e approfondimenti. Per essere sempre aggiornato attraverso il punto di vista di chi la moda la vive dall’interno.Tra gli sport più diffusi c'è il nuoto. «Perché fa bene, lo sanno tutti», scherza Pancalli (che in vasca si è guadagnato 15 medaglie paralimpiche in quattro edizioni dei Giochi, tra New York 1984 e Atlanta 1996) «e perché cominciare è facile». Poi il basket, perché «dove c'è una palla, c'è gioco» e l'atletica, soprattutto tra chi ha subìto un'amputazione. Carrozzine e protesi da gara possono costare parecchio, pesare sulle famiglie e scoraggiare chi passa all'agonismo. Così come l'accessibilità degli impianti, la carenza di personale; per atleti autistici, paraplegici, non vedenti, amputati servono allenatori specializzati. Formazione, elasticità, disponibilità all'accoglienza: il vero, grande successo delle Paralimpiadi consiste nell'evidenziare «che i disabili agiscono, possono fare, non sono soggetti passivi a cui indirizzare assistenzialismo», sottolinea ancora il Presidente del Cip, Pancalli. Ora che diversi paralimpici sono entrati nelle forze dell'ordine come agenti in servizio, il messaggio è ancora più chiaro, sottolinea: «Se a bambine e bambini disabili dai gli strumenti per diventare atleti, magari non li stai trasformando in campioni, ma di sicuro in cittadini a tutti gli effetti».
La campagna è stata creata per stimolare una conversazione sul linguaggio utilizzato per descrivere i paralimpici, rispetto agli atleti che gareggiano senza disabilità.
Si basa sul film “Paralympic Dream” dell’IPC, che ha stuzzicato il pubblico con l’idea che i Giochi Paralimpici siano un idillio di armonia sportiva, per poi dare un assaggio dell’impressionante atletismo e dell’agguerrita competizione che ci sarà in realtà.
Craig Spence, Chief Brand and Communications Officer dell’IPC, ha dichiarato:
I paralimpici sono stati spesso descritti dai media come ‘partecipanti’ e non come ‘concorrenti’. In occasione dei Giochi Paralimpici di Parigi 2024, è giunto il momento di mettere le cose in chiaro.
Dopo anni di allenamento e dedizione, 4.400 tra i migliori paralimpici del mondo si dirigeranno nella capitale francese per competere ai massimi livelli. In tutti i 22 sport, ci aspettiamo una competizione intensa e i più grandi Giochi Paralimpici di sempre in termini di prestazioni sportive.
Il linguaggio gioca un ruolo fondamentale nella percezione delle persone, soprattutto quando si tratta di persone con disabilità e paralimpici. È importante che il linguaggio sia corretto ed è per questo che abbiamo lanciato questa campagna per suscitare interesse sull’argomento in vista dei Giochi Paralimpici di Parigi 2024.
IL LINGUAGGIO CONTA
Le narrazioni utilizzate ed i termini usati dai media per coprire i Giochi Paralimpici modellano la percezione della disabilità.
Il linguaggio giusto può dare forza alle persone con disabilità e creare opportunità, mentre quello sbagliato può perpetuare stereotipi e idee sbagliate.
Il Comitato Internazionale Paralimpico ha messo a punto un vademecum su come coprire l’evento sportivo.

22.8.24

adesso anche i prof truffano gli alunni ? Prof del liceo scientifico di Milano,organizza una gita, ma è una truffa: rubati 1600 euro ad alunno

 mi  è  arrivata  la  notifica   thesocialpost.it   più precisamnte  questa  comica  notizia  







Prof organizza una gita, ma è una truffa: rubati 1600 euro ad alunno

                                                                 Silvia Nazzareni


Quello che doveva essere un viaggio di studio e volontariato indimenticabile a Rio de Janeiro, organizzato da un liceo scientifico di Milano, si è trasformato in un vero incubo per ventotto studenti. L’iniziativa, proposta da un docente di inglese della scuola, prevedeva due settimane di attività solidali nella capitale brasiliana. Tuttavia, il progetto ha preso una piega drammatica, culminando con una
denuncia per tentata truffa nei confronti del professore, mentre numerosi interrogativi rimangono ancora irrisolti.
Il viaggio, pubblicizzato sulla bacheca online della scuola e visibile sul sito dell’istituto, ha suscitato l’entusiasmo di molti studenti e la fiducia delle loro famiglie. Convinti della serietà dell’iniziativa, i genitori hanno versato anticipi di almeno 1.600 euro per coprire i costi dei voli e altre spese, e hanno creato un gruppo WhatsApp per comunicare direttamente con il professore. Il viaggio era programmato dal 3 al 18 agosto, ma a pochi giorni dalla partenza, le famiglie hanno iniziato a preoccuparsi: il docente ha iniziato a fornire informazioni vaghe e incerte su voli, alloggi e dettagli delle attività previste.
La Confessione del Docente e i Sospetti Crescenti
Proprio a ridosso delle date stabilite, il professore ha informato i genitori che i biglietti aerei non erano stati emessi. Durante un video-incontro, ha confessato di essere stato vittima di una truffa da parte dell‘agenzia di viaggi “7D” di Gragnano, Napoli, e ha promesso di sporgere denuncia e tentare di ottenere rimborsi tramite l’assicurazione. Ha anche proposto di posticipare il viaggio, ma solo sette studenti hanno accettato l’offerta, mentre gli altri, sempre più insoddisfatti, hanno deciso di indagare autonomamente.
La Denuncia per Truffa
Le indagini condotte dai genitori hanno portato alla luce dettagli preoccupanti. L’agenzia di viaggi menzionata dal docente era chiusa da mesi ed era già stata coinvolta in precedenti truffe. Inoltre, il conto bancario su cui erano stati versati i soldi delle iscrizioni apparteneva alla “Cambridge House English School“, una società collegata allo stesso docente e attualmente in fase di liquidazione. Come se non bastasse, il codice IBAN fornito dal professore nella sua denuncia si è rivelato inesistente.
Nonostante il professore abbia risarcito le famiglie utilizzando i propri fondi, due genitori hanno deciso di sporgere denuncia per tentata truffa. Il caso è ora sotto la lente della Procura, mentre molti interrogativi rimangono ancora senza risposta, alimentando il mistero attorno a questa vicenda che ha sconvolto studenti e genitori, trasformando un’opportunità di crescita in un incubo inaspettato.

Mosca, 'fazioso revocare gli accrediti delle Paralimpiadi a un reporter della Tass' Ritirata l'autorizzazione a due giornalisti dell'agenzia TASS e già iniziano i primi attacchi agli atleti Lgbtq .il caso

Non sono appena iniziate le paraolimpiadi 2024 che già si preannunciano ricche di polemiche e probabili strumentalizzazioni politiche e culturali . Infatti in contemporanea ai primi gruppi di atleti ( saranno 4.400 ) che stanno arrivando al Villaggio Olimpico il quale ha aperto ufficialmente i battenti una settimana prima dell'inizio dei Giochi Paralimpici.
Il primo caso e è quello della revoca del pass per la stampa all'agenzia sovietica Tass. Il secondo è quello per i momento i nostro politicanti tacciono , ma la destra religiosa e reazionaria sta facedo fuoco e fiamme , del caso del transessuale Valentina Petrillo che correra nella gara femminile

ROMA, 21 agosto 2024, 17:04
Redazione ANSA

Mosca, 'fazioso revocare gli accrediti delle Paralimpiadi a un reporter della Tass'
Ritirata l'autorizzazione a due giornalisti dell'agenzia






Le medaglie d 'oro, argento e bronzo delle Paralimpiadi 2024 



La revoca degli accreditamenti ai giornalisti della Tass da parte del Comitato Organizzatore dei Giochi Paralimpici è una decisione politicamente faziosa.
Lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, affermando che il Comitato, "citando il verdetto delle autorità francesi, ha ritirato gli accrediti a due corrispondenti della Tass".In precedenza, le domande di altri due giornalisti dell'agenzia erano state respinte", ha affermato Zakharova citata dalla Tass.
"Gli organizzatori delle Paralimpiadi non hanno ritenuto necessario spiegare le vere ragioni del diniego di accesso per la copertura delle competizioni. Come promemoria, la pratica di negare l'accreditamento era già stata ampiamente applicata ai membri dei media russi (Tass, Ria Novosti Sport, Izvestia) alle Olimpiadi del 2024", ha aggiunto. "Consideriamo queste decisioni del comitato organizzatore, che obbedientemente esegue gli ordini russofobi dell'Eliseo, come una manifestazione inammissibile del suo pregiudizio politico, qualcosa che è incoerente con gli ideali del movimento olimpico internazionale".


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Mentre qui si discute di Boldi ed Elodie, tra pochi giorni parteciperà alle Paraolimpiadi Valentina Petrillo [ foto a sinistra ] , atleta trans che ha corso fino al 2019 come maschio per poi, senza colpo ferire, essere ammessa alla categoria femminile. Caso forse ancora più grave rispetto a quelli delle Olimpiadi perché qui non ci sono test nascosti e
sappiamo esattamente come stanno le cose.
Questo è quello che il prof. Ross Tucker, scienziato dello sport, PhD in fisiologia dell'esercizio, ha spiegato su questo tipo di partecipazioni e che molti non vogliono capire o fanno finta di non capire.
"Il vantaggio maschile (nello sport) si crea attraverso lo sviluppo e quindi è essenzialmente stabilito in anni e anni di esposizione al testosterone. La soluzione che lo sport ha cercato di trovare è dire: bene, se la fonte di quel vantaggio è il testosterone allora abbassiamolo e poi l'atleta è libero di competere.
Ma questo non funziona perché c'è un'asimmetria, poiché alcuni dei cambiamenti che il testosterone causa, come l'aumento della massa muscolare, l'aumento della forza, la forma e le dimensioni dello scheletro, non vanno via. Ci sono alcuni elementi, come i livelli di emoglobina e certi elementi del sistema cardiovascolare che possono scomparire.
Ma per quanto riguarda i vantaggi della forza, tutte le prove a disposizione suggeriscono che anche quando si rimuove il testosterone in un adulto quei vantaggi continuano a esistere in quella persona. Quindi lo sport deve rendersi conto che non può togliere quel vantaggio maschile, ridurlo leggermente sì, ma certamente non viene rimosso. E l'unica conclusione che puoi trarre è che la persona ha ancora un vantaggio maschile anche quando il suo testosterone è più basso."
In sintesi, un gioco truccato avallato dal pensiero woke (che per alcuni non esiste, esattamente come il vantaggio fisico maschile negli sport femminili).

Morte Giovanni Iannelli, condannati organizzatori gara. Il dolore del padre

Apro come di consueto il portale    msm.it\  bing   è leggo ( trovate   sotto l'articolo in questione  )   della bella notizia     finalmente un po'  di giustizia   anche se  in  primo grado   per il  padre  carlo e tutta  la  famiglia   ,della condanna    per  ora  in primo grado  , degli organizzatori   della  gara in cui  mori  il     povero    Giovanni Ianelli (  foto  a  sinistra  )   di cui   parlai    a suo tempo in questo blog   , vedere  archivio post   per i dettagli degli insabbiamenti     e le manomissioni   dei verbali  ed altro dei pezzi grossi  co relative  coperture  politico \  amministrative  .   riassumiamo   la  vicenda   per ch non volesse    andare  a  leggere  i  precedenti miei  post  compresa l'intervista  al padre   Carlo .


Il resoconto della vicenda che ha fatto seguito alla morte di Giovanni Iannelli causata dalla caduta nell'87° Circuito Molinese, a Molino dei Torti (Al), il 5 ottobre 2019 con Le  irregolarità  e  gli  insabbiamenti    e  l'orreda  vicenda  giudiziaria  penale 

     come è  morto  Giovanni  

Giovani  Ianelli  Era morto il 7 ottobre del 2019 a soli 22 anni durante una gara ciclistica in Piemonte, ora al termine del processo di primo grado il Tribunale di Alessandria ha condannato gli organizzatori a pagare agli eredi circa 1 milione e 100 mila euro di risarcimento. Il giovane ciclista dilettante di Prato, Giovanni Iannelli, era caduto nella volata finale di una corsa a Molino dei Torti, in provincia di Alessandria, ed era morto dopo 36 ore di agonia nell’ospedale della
cittadina piemontese. La vittima correva con la squadra del team Hato Green Tea Beer.
L’incidente era avvenuto il 5 ottobre all’arrivo dell’87/o Circuito Molinese: a 70 chilometri all’ora, Iannelli, dopo un contatto con altri corridori nel centro del gruppo, a 100 metri dal traguardo, era sbandato finendo contro un muro. Nel violento urto il casco è andato completamente distrutto e il ciclista pratese ha riportato gravissime lesioni. Era stato sottoposto a intervento chirurgico, ma le sue condizioni erano peggiorate e il 7 ottobre era infine deceduto

 Lo so  ,  capisco  pur non avendo figli   e non vivendo  una vicenda  simile  ,  che   è poco   visto  che i pezzi grossi ( vere  post  precedenti )   autori  di manomissioni , depistaggi  , insabbiamenti  ,    non sono stati toccati  .  Ma  è  già qualcosa  .  Infatti   credo che (  da quel oco che  ne  so  di giurisprudenza  ed  diritto )  negli altri gradi  di giudizio  possonoo venire  oltre  a conferma   di quanto già si sa  ,  ulteriori  fatti  e  prove di quanto   dice   d' anni il padre   e  degli articoli da me  riportati su  tale vergognosa  storia . Infatti  come ho  detto privatamente  al  padre   non credo  che   i condannatii  in primo grado  accettino  di fare   da capro espriatorio  per  loro .  Qui   io ci vedo rispetto a lui   un po'  d'ottimismo  e  di speranza  .
Infatti personalmente ritengo che se emergono (   anche  se  nel caso Ianelli    sono evientissime    fatevi  un gior  in  rete   per  vederlo  )  delle negligenze o delle lacune queste debbano essere prese in considerazione e sanzionate secondo gravità. E' impossibile portare il rischio a zero ma è un dovere cercare di minimizzare e dimostrare di aver adottato ogni misura per minimizzare rischi e danni. Cosa che in questa vicenda come nel recente caso di Alice Toniolli dimostra che quanto a valutazione e gestione dei rischi siamo molto superficiali.


Morte Giovanni Iannelli, condannati organizzatori gara. Il dolore del padre
di CINZIA GORLA • dal Corriere Toscano 1 ora/

PRATO 
Morte Giovanni Iannelli, il tribunale di Alessandria ha condannato in primo grado a risarcimento di 1.1 milioni gli organizzatori dell’ 87esimo Circuito Molinese in cui perse la vita Giovanni Iannelli il 7 ottobre 2019, in seguito a un tragico incidente avvenuto nella gara a Molino dei Torti, in provincia di Alessandria.
Aveva solo 22 anni Giovanni Iannelli, promessa del ciclismo di Prato. Giovanni morì in ospedale.Da allora babbo Carlo Iannelli, avvocato, si batte senza sosta per avere giustizia per suo figlio. Sempre puntando il dito. Sempre con accuse ben precise.Babbo Carlo Iannelli via social: “Questa sentenza costituisce una pietra miliare per la sicurezza dei corridori di ogni età, di ogni categoria, di oggi e di domani. La sentenza civile emessa dal giudice del tribunale di Alessandria in un certo qual modo mi fa ancora più male poiché stabilisce che la morte di mio Figlio Giovanni doveva e poteva essere evitata, che Giovanni è stato ammazzato. Inoltre, rimangono ancora tanti aspetti oscuri ed inquietanti di questa vicenda orrenda, disumana ed agghiacciante che devono essere chiariti in sede giudiziaria affinché coloro che si sono adoperati con le menzogne, con i depistaggi per coprire, per insabbiare l’omicidio di un ragazzo innocente di 22 anni vengano giustamente puniti. Per il bene di tutti”.
Poi: “Al sottoscritto, alla mia famiglia questa sentenza non interessa, non è mai interessata. Avviai la causa civile come moto di reazione alle umiliazioni che la Federciclismo stava infliggendo a mio figlio Giovanni. Al sottoscritto in particolare interessava ed interessa che venga celebrato un giusto processo per accertare la verità ed assicurare davvero la giustizia per la morte di mio figlio Giovanni. Affinché questa morte ingiusta ed evitabile serva a concentrare l’attenzione sul tema troppo spesso ignorato della sicurezza alle corse ciclistiche, serva ad evitare altri corridori morti a 144 metri dalla linea di arrivo. Affinché la vicenda giudiziaria di mio figlio Giovanni serva a fare un po’ di pulizia in questo Paese”.

21.8.24

il caso sinner e la disinformazione



 la  mi  figuraccia odierna   la faccio sempre   cioè 


  ringrazio   chi  civilmente     chi meno   me lo  ha  fatto notare   vedere   commenti

ma  soprattutto  ringrazio     Lorenzo Tosa    che   smonta   le  varie  fesserie     che   circolano su sinner   e   a  cui ha creduto  anche il sottoscritto 


Nelle ultime ore ho letto una tale quantità di sciocchezze, inesattezze, in buona e in pessima fede, sul caso Sinner che vale la pena rimettere dall’inizio i puntini sulle i. Basterebbe leggere le trentatré - non 1200, 33 - pagine della risoluzione del tribunale per smontare una ad una tutte le fake news e l’odio gratuito che stanno piovendo su Sinner. Ma, siccome non nutro molte speranze, proviamo con un agile riassuntino.
“Ha preso un farmaco dopante”.
Falso. Jannik Sinner è stato sottoposto a quella che tecnicamente si definisce una contaminazione. Un fisioterapista del suo staff, Umberto Ferrara, ha acquistato in una farmacia italiana un farmaco per le ferite, il Trofodermin, senza sapere che contenesse il Clostebol, uno steroide anabolizzante considerato dopante, e lo ha portato a Indian Wells, torneo nel quale in quei giorni (6-17 marzo) era impegnato Sinner. Lì il farmaco è stato utilizzato da un altro fisio, Giacomo Naldi, per curare una sua ferita al dito. Lo stesso Naldi che, proprio in quei giorni, ha praticato vari massaggi anche di un’ora e mezza a Sinner a mani nude, venendo a contatto con altre varie ferite che Jannik aveva a sua volta al piede, provocando così la contaminazione e l’assunzione involontaria del Clostebol.
“Che sia intenzionale o meno, ha avuto un vantaggio. Deve pagare almeno 2 anni”.
Balla anche questa. Sostenuta, per altro, da vari “esimi” (si fa per dire) colleghi di Jannik.
Vediamola.
Nel corpo di Sinner sono stati trovati metaboliti del Clostebol in quantità infinitesimali: 86pg/mL la prima volta il 10 marzo e addirittura 76pg/mL la seconda, il 18 marzo. Valori assolutamente compatibili con la versione fornita da Sinner (che lo ha quindi scagionato) e assolutamente insignificanti in termini di vantaggi sportivi. Non lo dico io ma tre diversi esperti medici indipendenti chiamati dal tribunale a valutare il caso.
“Lo hanno fatto giocare da dopato”.
Assolutamente no. Sinner è stato rilevato positivo la prima volta il 10 marzo, durante Indian Wells, e la seconda il 18, a torneo finito. Sinner è stato effettivamente sospeso (provvisoriamente) due volte in aprile, ma in entrambi i casi ha fatto appello urgente al tribunale indipendente nominato da Sport Resolutions, che si occupa di questi casi specifici. E in entrambi i casi a Sinner è stata revocata la sospensione con effetto immediato, potendo continuare a giocare e incamerare soldi e punti, con la sola eccezione di Indian Wells (il torneo incriminato), dove Sinner ha accettato - o sarebbe più corretto dire patteggiato - di perdere i 400 punti della semifinale conquistata e i 300.000 dollari di premio. Nell’unico torneo in cui era tecnicamente positivo, è stata cancellata qualunque vincita in punti o denaro.
“Sì, ma se fosse stato il numero 300 al mondo, lo avrebbero squalificato…”
Interessante tesi, ma falsa anche questa.
Abbiamo un precedente tutto italiano, quello di Marco Bortolotti, onesto tennista con un best ranking proprio di 355 e oggi doppista. Bortolotti è stato trovato positivo in gennaio alla stessa sostanza di Sinner, il Clostebol, più o meno con le stesse modalità e quantità, e con la stessa rapidità è stato scagionato da ogni accusa. Cavandosela con 440 euro e 16 punti Atp decurtati. Esattamente come Sinner, con le dovute (enormi) sproporzioni. Nessun trattamento di favore, dunque, nessun privilegio. Nessun complotto.
“Jannik Sinner trovato positivo al doping”
strillavano ieri nei titoli molti giornali web (con alcune sane eccezioni).
In realtà la notizia è esattamente quella opposta.
“Jannik Sinner è stato assolto dall’accusa di doping e considerato innocente”.
Ma mi rendo conto che non avrebbe avuto né lo stesso impatto, né lo stesso numero di click, men che meno avrebbe provocato lo stesso odio che questo ragazzo di 23 anni PULITO (in tutti i sensi), numero uno al mondo (!!!!), attira quotidianamente da orde di odiatori professionali che sanno di tennis come io di edilizia acrobatica.
Riportare i fatti, metterli in fila, contestualizzarli, costa fatica, lavoro, ore (un post così richiede ore di ricerca), non porta click e men che meno like, anzi attira anche la bile dei soliti disagiati, ma ne vale sempre, sempre, la pena.










quando capiremo che la mafia e anche mentalità oltrechè illegalità essa continuerà ad esistere ed essere endemica . il paese di Corfinio, Comitato contro l’intitolazione della piazza a Falcone e Borsellino. proteste con la Soprintendenza che boccia la proposta di ridenominazione

 La mafia non è  solo  un fenomeno antropologico  nato  nel sud   fra  il XVIII\ XIX  secolo   o  forse  prima   ma  anche un fatto    di mentalità  culturale   che  no fa  distinzioni  fra  nord  e sud    vista   la  sua radicalizzazione  gerografica  e politico\ istituzionale  . Infatti  come    ho detto nel titolo    quando  capiremo  che la  mafia  e  anche  mentalità   oltrechè illegalità  non solo  folkore   essa  continuerà  ad esistere  ed  essere endemica . I fatto come  quello  di  Corfinio  solo per  citare  un esempio   di  sottovalutazione .

da    https://www.ilgerme.it/  tramite  google news   d'oggi  21\8\2024


Corfinio, Comitato contro l’intitolazione della piazza a Falcone e Borsellino. Soprintendenza boccia la ridenominazione

No della Soprintendenza alla ridenominazione della Pizza principale di Corfinio. Il Comitato ri-denominazione del paese peligno ha contestato la decisione presa dalla Soprintendenza ai Beni Culturali, che ha bocciato il ritorno al nome d’origine, mantenendo l’attuale nome di Piazza Falcone e Borsellino. Una decisione che ha fatto storcere il naso, tanto da far scrivere una lettera aperta al Ministro Gennaro Sangiuliano

“per esprimere il profondo sconcerto causato dalla decisione della Soprintendenza ai Beni Culturali, la quale ha espresso parere negativo per la ridenominazione dell’antica Piazza di Corfinio, che sottende un importantissimo Bene Culturale, simbolo del luogo dove è nata l’Italia”.Dagli anni ’30 la piazza ha portato il nome di Piazza Italica. Ciò fino al 2017, quando con delibera della Giunta Comunale il cuore del paese è stato intitolato ai due magistrati, brutalmente uccisi nelle stragi di mafia del 1992. Uno “sfratto” che la popolazione non ha accolto positivamente. Tant’è che la lettera del Comitato ri-denominazione parla di “grave disagio sociale” nell’animo dei cittadini. Termini forti, se accostati a due mostri sacri della legalità italiana, morti per non aver taciuto e non aver arretrato di fronte alla mafia.Non sono bastate le 300 firme raccolte su 980 abitanti per far cambiare idea alla Soprintendenza, che ha bocciato il ritorno alla denominazione delle origini, legato alla Lega Italia, della quale Corfinio fu la capitale.

LE ANIME BELLE ESISTONO E RESISTONO ... Lei si chiama Chiara Trevisan, ha 46 anni e di mestiere legge libri agli sconosciuti.

  da   Mauro Domenico Bufi    21 dicembre alle ore 11:05   il suo carretto carico di libri, frasi, parole, storie. In testa un buffo cappell...