scongiurare che accadano ancora cose terribili anche e soprattutto a quelli che sentiamo lontani, quelli con cui, a un primo sguardo, non ci identifichiamo. Sennò è troppo facile, soffrire e indignarsi solo per chi ci assomiglia. Io non "ero" Charlie Hebdo, non lo sono mai stata, ma non c'era bisogno di approvare o stimare quel giornale per decidere di fare di tutto perché non succeda più. Ai Charlie Hebdo e a tutti gli altri a cui succede ogni giorno. Io non sono loro, non sono "tutti gli altri", e magari questi altri non mi assomigliano, magari qualcuno degli altri non mi piace nemmeno. E farò comunque tutto quello che posso per proteggerli. Questo per me è il senso di umanità; non "essere qualcun altro", ma "stare con qualcuno che magari non ti assomiglia nemmeno un po', ma che deve avere i tuoi stessi diritti".
che riassume il mio modo di pensare e perchè continuo ad usare un vecchio lo slogan degli anni 70\80n nè con le br nè con lo stato
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